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Carlo Cassola: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
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Il taglio del bosco
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*Carlo Cassola, ''I vecchi compagni'', Einaudi, 1953
*Carlo Cassola, ''I vecchi compagni'', Einaudi, 1953
*Carlo Cassola, ''Il cacciatore'', Einaudi, 1964
*Carlo Cassola, ''Il cacciatore'', Einaudi, 1964
*Carlo Cassola, ''Il taglio del bosco'' Biblioteca Universale Rizzoli, 1998
*Carlo Cassola, ''La ragazza di Bube'', Einaudi, 1960
*Carlo Cassola, ''La ragazza di Bube'', Einaudi, 1960
*Carlo Cassola, ''Un cuore arido'', Einaudi Editore, 1975.
*Carlo Cassola, ''Un cuore arido'', Einaudi Editore, 1975.

Versione delle 22:32, 27 set 2014

Carlo Cassola (1917 – 1987), scrittore italiano.

  • Amo la periferia più della città. Amo tutte le cose che stanno ai margini. (da Alla periferia, ne La visita)
  • Gli uomini, hanno tutti cattive intenzioni: solo, che non bisogna dargli il pretesto... (da Il cacciatore, Einaudi)
  • Non esistono riforme indolori: ogni vera riforma mette fine a un privilegio. (da Ultima frontiera, BUR 1976, p. 30)
  • Nulla è più stupefacente di un'esistenza comune, di un cuore semplice. (da Gita domenicale, ne La visita)

Il taglio del bosco

Dopo Montecerboli i viaggiatori si ridussero a cinque: un giovanotto, un uomo, due donne e un bimbo. Il fattorino si fregò le mani: «Siamo proprio in famiglia, stasera,» disse soddisfatto. L'uomo in fondo sorrise, poi si mise a guardare fuori dal finestrino, benché non si vedesse nulla a causa del buio.

Citazioni

  • Meglio così, star distesi nell'ombra, lasciando che gli occhi seguissero il vago chiarore della fiamma semispenta e che i pensieri andassero senza ordine dove il caso li portava. E sperare che il sonno venisse presto. p. 63
  • Precipitare nel buio del sonno era quanto di meglio gli restava. Quando Guglielmo sentiva il sonno venire, era contento, perché per qualche ora sareb stato liberato da ogni pensiero, e perché un altro giorno era passato. p. 63-64
  • L'uomo che si annoia, che fatica, che soffre, si consola andando col pensiero ad altri momenti della sua vita: tira fuori dal passato ricordi cari, anticipa le dolci aspettative dell'avvenire. p. 79

Explicit

Pensava che Rosa avrebbe dovuto aiutarlo. Non era possibile continuare così. Lassù dal cielo doveva dargli la forza di vivere. E guardò in alto. Ma era tutto buio, non c'era una stella.


La ragazza di Bube

Mara sbadigliò. Era una bella noia essere costretta a stare in casa per colpa del fratello! Le venne in mente che avrebbe potuto lo stesso andarsene fuori: Vinicio si sarebbe messo a strillare, e poi la sera lo avrebbe raccontato alla madre; ma lei avrebbe potuto sempre dire che non era vero, E, dopo, gliele avrebbe anche date, a Vinicio.

Citazioni

  • È cattiva la gente che non ha provato il dolore. [...] Perché quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno.

Alla prima curva, si scoprì la Valdelsa. C'era un mare di nebbia, laggiù: da cui emergevano come isole le sommità delle collinette. Ma il sole, attraversando coi suoi raggi obliqui la nebbia, accendeva di luccichii il fondovalle. Mara non distoglieva un momento gli occhi dallo spettacolo della vallata che si andava svegliando nel fulgore nebbioso della mattina.

Tempi memorabili

Erano sempre partiti ai primi di luglio. Il primo no, perché c'era troppa folla sui treni; il due o il tre, a volte anche dopo, se i fratelli erano impegnati con gli esami.

Citazioni

  • L'amore: gli era antipatica anche la parola. E cos'erano tutte quelle storie, far la corte a una signorina. Fingere di provare chissà che cosa per lei, dirle ogni sorta di stupidaggini. pp. 74-75
  • «Io amo Anna», disse a se stesso. Barcollò quasi: la felicità gli era montata alla testa, dandogli le vertigini. p. 76
  • Prima di addormentarsi, Fausto andava col pensiero alla mattina dopo, quando l'avrebbe rivista. Si contentava di questo, di rivederla; non aveva altri desideri. p. 83
  • Si può esprimere un sentimento parziale, un sentimento rivolto a un oggetto particolare; ma quando un sentimento ti riempie l'animo, coincide con la tua vita, con la vita, anzi; quando riguarda tutte le cose, perché non c'era nulla per lui che non avesse relazione con Anna: è forse possibile esprimerlo? p. 84

Ma nulla sarebbe trapelato; nessuno, vedendolo, si sarebbe accorto del suo turbamento. Nessuno avrebbe saputo quant'era commosso, e com'era felice. Quelle poche settimane, è vero, lo avevano cambiato profondamente. Ma era rimasto un solitario. Da ragazzo, quando si accendeva per qualcosa, ci pensava di continuo, ma non ne parlava con nessuno. E così ora, la felicità dell'amore l'avrebbe assaporata in solitudine.


L'uomo e il cane

Quella sera Alvaro tornò a casa di umore peggiore del solito. Chi ne fece le spese fu il cane, come vedremo subito. p. 7

Citazioni

  • I cani, se lo vuoi sapere, aspirano tutti ad avere un padrone. Cani che amino la libertà più del padrone non se ne sono ancora visti. Anche se il padrone fa far loro una cattiva vita. p. 26

Il sole, ormai basso sull'orizzonte, illuminava di sbieco la scarpata che limitava da una parte il campiello e, sopra, il fianco della chiesetta e del campanile. Da dietro la siepe venivano le voci tranquille delle ragazze che s'erano spinte fin là a passeggiare. Poi le campane cominciarono a suonare per il Vespro e il loro suono lungo, profondo, alternato coprì le voci delle ragazze e i gemiti del cane. Jack morì dopo aver molto sofferto. Estate 1976. p. 129


Un cuore arido

Il libeccio era durato fino alla notte prima, e un largo tratto di spiaggia era stato spianato e scurito dalla mareggiata. Anna camminava adagio, guardando in terra. Seguiva la traccia di due piedi nudi. Poi la sua attenzione fu attirata da un'orma composta da tre graffiature: pensò che l'avesse lasciata un gabbiano. Risalì il pendio e si mise a camminare lungo l'orlatura bianchiccia che segnava l'estremo limite della mareggiata. Con la punta del piede smuoveva le conchiglie e i sassolini che la furia delle onde aveva portato fin là. Notò un pesciolino morto; e una bava che sotto la carezza del vento sembrava volesse staccarsi da terra e prendere il volo. Le bastò sfiorarla, perché si sfacesse.

Citazioni

  • Bisognerebbe non conoscerlo mai, l'amore. Continuare a sperarci... Ma che non venisse mai.
  • La felicità, quella gioia acuta che sconvolge il cuore, quella specie di spasimo dell'anima.

Mentre aspettava che il latte bollisse, scostò la tendina e guardò fuori. Il mare era scolorito, salvo la sriscia turchina dell'orizzonte. La baracca aveva le imposte sprangate. Enrico e Bice dovevano essere ancora a letto. Forse erano svegli, e si godevano l'intimità coniugale. Anna non provava invidia. Era ormai una donna soddisfatta, quieta e saggia; non aveva desideri né rimpianti, e non temeva la solitudine.

Incipit di alcune opere

La visita

Il colonnello Delfo viaggiava verso Collie, lungo il Fiume dei Cigni. Il paese era ricco di fiumi, laghi, ponti, e lo animavano comitive di cacciatori in calzoni rossi e giubbe azzurre: seguivano i servi portando fagiani dorati, lepri e cinghiali, e i cani si muovevano nei gruppi. Sullo sfondo le chiome degli alberi ricordavano le felci e le infiorescenze. A Collie Delfo scese in un grande prato dove alcune figure discorrevano con grazia a distanze progressivamente maggiori. L'ampio spazio d'aria era chiuso da un edificio a cupola intorno a cui svolavano gli uccelli come puntolini neri.

Monte Mario

Mentre l'attendente sparecchiava, il capitano accese un'altra sigaretta. Buttò via il fumo e si guardò intorno soddisfatto. Con gli arretrati avrebbe finito di arredare il soggiorno. Avrebbe comprato un mobiletto-bar e un tappeto.

Fausto e Anna

Era tutto buio. Non si udivano rumori di sorta. "Mio Dio, saranno appena l'una o le due", pensò Anna. Non poteva più pensare a dormire. La sera aveva rifiutato una coperta in più offertale dalla zia, senza considerare che tra Volterra e San Ginesio c'è uno sbalzo di trecento metri. Così, si era svegliata tutta infreddolita. E, a parte il freddo, non aveva più sonno. La mente era lucida e gli occhi si rifiutavano di tornare a chiudersi.

Una relazione

Una volta seduto, Mansani si allentò la sciarpa, perché la lana gli dava prurito al mento; si sfilò i guanti, buttò indietro il cappello, e tirò fuori il pacchetto di Macedonia dalla tasca interna della giacca. La prima sigaretta della giornata: la migliore. L'accese, l'aspirò profondamente, e ricacciò il fumo dalla bocca e dal naso.

Gisella

I giovanotti del posto avevano l'abitudine di fare una passeggiata lungo i seicento metri di spiaggia tra il Bagno Vanni e il Bagno Pellegrini. Camminavano sul banco di ghiaia vicino riva, incuranti dei ciottoli puntuti. Quelli di Cecina si consideravano del posto perché tra Cecina e Marina ci sono solo due chilometri. Volendo, avrebbero potuto farla a piedi.

Rosa Gagliardi

Quella mattina Rosa si svegliò un'ora più tardi del solito. Scese dal letto e disse le preghiere intanto che si vestiva, per guadagnar tempo. Poi spalancò la finestra e per qualche istante respirò l'aria profumata della mattina. Rosa, è tardi. Come tutte le persone che vivono sole, Rosa aveva l'abitudine di parlare a se stessa.

Il cacciatore

Nelly aveva l'abitudine di alzarsi presto anche nel colmo dell'inverno. I rumori della stalla la svegliavano, e lei non era buona di restare a godersi il calduccio delle lenzuola. Cominciava a pensare a una cosa e a un'altra, finché un pensiero più vivo la spingeva a fare un movimento brusco: e quasi senza volerlo si trovava seduta sulla sponda del letto.

Paura e tristezza

Un giovedì pomeriggio tre alabastrai facevano merenda alle Balze. S'erano trovati al caffè di piazza, e dopo una partita avevano deciso che era una giornata troppo bella per passarla chiusi in bottega. A San Giusto avevano comprato un fiasco di vino e un pane casalingo; il pane, se l'erano fatto affettare.

I vecchi compagni

Era mezzanotte quando Arnaldo bussò alla porta di Piero. Piero stesso andò ad aprire in camicia da notte: «Che è successo?» fece vedendo l'amico. «Sono venuto via da casa» rispose Arnaldo freddamente. «Dormirò per terra qui in cucina, se non ti dispiace» aggiunse guardandosi intorno.

Citazioni su Carlo Cassola

Bibliografia

  • Carlo Cassola, I vecchi compagni, Einaudi, 1953
  • Carlo Cassola, Il cacciatore, Einaudi, 1964
  • Carlo Cassola, Il taglio del bosco Biblioteca Universale Rizzoli, 1998
  • Carlo Cassola, La ragazza di Bube, Einaudi, 1960
  • Carlo Cassola, Un cuore arido, Einaudi Editore, 1975.
  • Carlo Cassola, La visita, Einaudi Editore, 1982.
  • Carlo Cassola, Tempi memorabili, Einaudi, 1966
  • Carlo Cassola, Monte Mario, Rizzoli,1973
  • Carlo Cassola, Fausto e Anna, Einaudi, 1952
  • Carlo Cassola, L'uomo e il cane, Rizzoli, 1977
  • Carlo Cassola, Una relazione, Einaudi, 1969
  • Carlo Cassola, Gisella, Biblioteca Universale Rizzoli, 1974
  • Carlo Cassola, Paura e tristezza, Einaudi, 1970

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