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Lizzie Borden (regista)

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Lizzie Borden

Lizzie Borden (1958 – vivente), regista e sceneggiatrice statunitense.

  • [Su Born in Flames] Mi sono impegnata in due cose con questo film: mettere in discussione la natura della narrazione [...] e creare un processo in cui ho potuto liberare me stessa dalla schiavitù che mi teneva legata alla mia classe sociale e all'etnia.
Two things I was committed to with the film: questioning the nature of narrative [...] and creating a process whereby I could release myself from my own bondage in terms of class and race. (da Anne Friedberg, An Interview with Filmmaker Lizzie Borden, Women and Performance, vol. 1:2, inverno 1984, p. 43.[1])
  • [Su Born in Flames] Ogni donna – con gli uomini invece è tutta un'altra questione – avrebbe avuto un livello di identificazione con uno dei punti di vista del film. [...] Anziché dire allo spettatore che non poteva appartenervi, lo spettatore sarebbe potuto diventare deositario dei diversi punti di vista e stili retorici. E possibilmente sarebbe stato in grado di identificarsi con una delle posizioni avendo valutato tutte le altre presentate nel film.
Every woman – with men it is a whole different question – would have some level of identification with a position within the film. [...] Instead of telling the viewer that he or she could not belong, the viewer was supposed to be a repository for all these different points of view and all these different styles of rhetoric. Hopefully, one would be able to identify with one position but be able to evaluate all of the various positions presented in the film. (da Anne Friedberg, An Interview with Filmmaker Lizzie Borden, Women and Performance, vol. 1:2, inverno 1984, p. 38.[2])

Note

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  1. (EN)Citato in Teresa de Laurentis, Aesthetic and Feminist Theory: Rethinking Women's Cinema, New German Critique, n. 34, inverno 1985, pp. 168-169.
  2. (EN)Citato in Teresa de Laurentis, Aesthetic and Feminist Theory: Rethinking Women's Cinema, New German Critique, n. 34, inverno 1985, p. 169.

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