Papers by Camilla Stirati
Introduzione al pensiero junghiano, 2022
Ciò a cui opponi resistenza persiste.
Ciò che accetti, può!essere cambiato.
C.G. Jung
La morale kantiana, come sottolineato nel precedente articolo, tra le altre caratteristiche ha qu... more La morale kantiana, come sottolineato nel precedente articolo, tra le altre caratteristiche ha quella di essere formale: non trasmette un contenuto o un insieme di precetti, ma indica tramite una formula vuota, quale sia il giusto modo di agire.
É una morale deontologica, inscindibile dal senso del dovere, senza altro fine che il giusto in sé e per sé.
Persino la felicità individuale resta sacrificabile, se non coincidente con la legge morale.
Per Kant, l’etica deve fungere da idea regolativa: va
tenuta a mente come una stella guida, anch... more Per Kant, l’etica deve fungere da idea regolativa: va
tenuta a mente come una stella guida, anche se poi non si sarà in
grado di realizzarla. Deve essere l’intenzione che indirizza l’azione,
e tale intenzione, non dev’essere volta ad un fine utilitaristico, ma
ad un fine giusto in sé e per se.
“L’aspetto probabilmente più sorprendente e sconcertante della fuga dalla realtà è l’abitudine a ... more “L’aspetto probabilmente più sorprendente e sconcertante della fuga dalla realtà è l’abitudine a trattare i fatti come se fossero mere opinioni. Tutti i fatti possono essere cambiati e tutte le menzogne rese vere… ciò in cui ci si imbatte non è tanto l’indottrinamento, quanto l’incapacità o l’indisponibilità a distinguere tra fatti e
opinioni.”
“Questo libro ha per argomento la vocazione, il destino, il carattere, l’immagine innata: le cose... more “Questo libro ha per argomento la vocazione, il destino, il carattere, l’immagine innata: le cose che, insieme, sostanziano la “teoria della ghianda”, l’idea, cioè, che ciascuna persona sia portatrice di un’unicità che chiede di essere vissuta e che è già presente prima di poter essere vissuta.”
La Biopolitica, concetto con cui Foucault definisce il sistema disciplinare della nostra epoca, r... more La Biopolitica, concetto con cui Foucault definisce il sistema disciplinare della nostra epoca, rappresenta proprio questo: un potere assolutamente decentralizzato, basato su una fitta rete di relazioni tra individui all’interno della quale è impossibile risalire ad un organo centrale che emana ordini definiti.
Che si tratti di scrittori, filosofi, uomini di scienza (non sono in un certo senso artisti anche... more Che si tratti di scrittori, filosofi, uomini di scienza (non sono in un certo senso artisti anche loro?) sino ad arrivare all’artista nel senso tradizionale del termine, si può notare come spesso i loro momenti più bui coincidano in modo diametralmente opposto ad una fiorente produzione artistica o intellettuale. Definirla una coincidenza appare sicuramente riduttivo, ma d’altra parte il rischio che si corre in questa prospettiva è quello di limitare l’interpretazione dell’opera alla biografia dell’artista.
La parola scritta ha la debolezza di depotenziare la ricerca, perché la conoscenza si realizza ne... more La parola scritta ha la debolezza di depotenziare la ricerca, perché la conoscenza si realizza nell’interrogazione orale, nel dialogo vivo, che mette in connessione gli interlocutori e chiarisce le possibili ambiguità che potrebbe invece presentare uno scritto, di per sé molto più difficile da interrogare.
Dovendo riassumere il concetto di relativismo gnoseologico espresso dal pensiero di Nietzsche, si... more Dovendo riassumere il concetto di relativismo gnoseologico espresso dal pensiero di Nietzsche, si potrebbe citare l’aforisma secondo il quale «contro il positivismo, che si ferma ai fenomeni: “ci sono soltanto fatti”, direi: no, proprio i fatti non ci sono, bensì solo interpretazioni».
Perche' la lingua viene considerata uno strumento di potere?
Il presupposto di Orwell è che la ca... more Perche' la lingua viene considerata uno strumento di potere?
Il presupposto di Orwell è che la capacità linguistica sia strettamente connessa al pensiero e alla capacità di azione, e che dal suo controllo ne scaturisca anche il controllo di chi ne fa uso.
Ad un’ampiezza di vocabolario corrisponde quindi una corrispettiva ampiezza di pensiero, poiché questo si esplica solo attraverso il linguaggio.
Non poter dire la propria volontà, implica non poterla nemmeno tradurre in azione.
Il risultato finale non sarebbe quindi solo la perdita della libertà di azione, ma innanzitutto l’impossibilità di esercitare la libertà di pensiero o la capacità critica, e tutto questo senza nemmeno che il popolo ne abbia cognizione.
Teaching Documents by Camilla Stirati
Introduzione a Jung, 2022
Ciò a cui opponi resistenza!persiste.
Ciò che accetti, può!essere cambiato.
C.G. Jung
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É una morale deontologica, inscindibile dal senso del dovere, senza altro fine che il giusto in sé e per sé.
Persino la felicità individuale resta sacrificabile, se non coincidente con la legge morale.
tenuta a mente come una stella guida, anche se poi non si sarà in
grado di realizzarla. Deve essere l’intenzione che indirizza l’azione,
e tale intenzione, non dev’essere volta ad un fine utilitaristico, ma
ad un fine giusto in sé e per se.
opinioni.”
Il presupposto di Orwell è che la capacità linguistica sia strettamente connessa al pensiero e alla capacità di azione, e che dal suo controllo ne scaturisca anche il controllo di chi ne fa uso.
Ad un’ampiezza di vocabolario corrisponde quindi una corrispettiva ampiezza di pensiero, poiché questo si esplica solo attraverso il linguaggio.
Non poter dire la propria volontà, implica non poterla nemmeno tradurre in azione.
Il risultato finale non sarebbe quindi solo la perdita della libertà di azione, ma innanzitutto l’impossibilità di esercitare la libertà di pensiero o la capacità critica, e tutto questo senza nemmeno che il popolo ne abbia cognizione.
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É una morale deontologica, inscindibile dal senso del dovere, senza altro fine che il giusto in sé e per sé.
Persino la felicità individuale resta sacrificabile, se non coincidente con la legge morale.
tenuta a mente come una stella guida, anche se poi non si sarà in
grado di realizzarla. Deve essere l’intenzione che indirizza l’azione,
e tale intenzione, non dev’essere volta ad un fine utilitaristico, ma
ad un fine giusto in sé e per se.
opinioni.”
Il presupposto di Orwell è che la capacità linguistica sia strettamente connessa al pensiero e alla capacità di azione, e che dal suo controllo ne scaturisca anche il controllo di chi ne fa uso.
Ad un’ampiezza di vocabolario corrisponde quindi una corrispettiva ampiezza di pensiero, poiché questo si esplica solo attraverso il linguaggio.
Non poter dire la propria volontà, implica non poterla nemmeno tradurre in azione.
Il risultato finale non sarebbe quindi solo la perdita della libertà di azione, ma innanzitutto l’impossibilità di esercitare la libertà di pensiero o la capacità critica, e tutto questo senza nemmeno che il popolo ne abbia cognizione.