Insieme con l’inefficienza del sistema normativo e burocratico, la lentezza della giustizia civil... more Insieme con l’inefficienza del sistema normativo e burocratico, la lentezza della giustizia civile è considerata una delle cause strutturali della bassa crescita economica italiana. L’eccessiva durata delle cause civili non genera solo sfiducia nei cittadini e negli operatori economici. Un sistema giudiziario poco efficiente è anche più oneroso per la finanza pubblica e si riflette negativamente sull’economia del paese. Come mostrano diverse ricerche, la lentezza della giustizia civile costituisce un forte disincentivo per gli investitori esteri. Tempi più lunghi per i procedimenti civili si associano, poi, con un più elevato costo del credito per le imprese e, per le banche, comportano maggiori crediti in sofferenza. In sintesi, meno efficiente è il sistema giudiziario di un paese, più difficile è l’accesso al credito, peggiore il funzionamento dei mercati, minori gli investimenti esteri e le dimensioni medie aziendali.
La riduzione delle disparità regionali nei livelli di sviluppo e nei tassi di occupazione, cioè l... more La riduzione delle disparità regionali nei livelli di sviluppo e nei tassi di occupazione, cioè la convergenza economica, è un obiettivo che l’Unione Europea persegue attraverso la «politica di coesione economica, sociale e territoriale». Sotto il profilo quantitativo, questa politica è una delle più importanti dell'Unione. Nel periodo 2007-2013, le risorse provenienti dai Fondi strutturali, dalla Banca Europea per gli Investimenti e dagli altri strumenti finanziari sono state pari a 355 miliardi di euro; per il ciclo di programmazione 2014-2020 ammontano a 352 miliardi. In quest’articolo esaminiamo l’andamento delle disparità nel Pil per abitante tra le regioni della UE nel periodo 2002-2015. L’analisi è condotta per le regioni dell’Eurozona e per quelle dei paesi non aderenti all’euro. I risultati mostrano come la recessione iniziata nel 2009 abbia acuito gli squilibri regionali nell’Eurozona.
Per la sua rilevanza economica e occupazionale, il turismo rappresenta un comparto molto importan... more Per la sua rilevanza economica e occupazionale, il turismo rappresenta un comparto molto importante per l’Italia, sebbene le sue potenzialità, soprattutto nel Mezzogiorno, non siano ancora del tutto sfruttate. Il Mezzogiorno, infatti, assorbe una quota esigua del movimento turistico italiano (il 18% degli arrivi e il 20% delle presenze). Il presente articolo esamina il caso della Calabria, una regione che, nonostante gli andamenti positivi dell’ultimo decennio, ha ancora una limitata capacità di attrarre visitatori anche rispetto ad altre regioni meridionali. L’analisi riguarda l’andamento dell’offerta e della domanda turistica nel periodo 2010-2019. I dati mostrano come i principali limiti del comparto siano rappresentati dalla scarsa capacità attrattiva nei confronti della domanda estera e dall’elevata concentrazione dei flussi turistici nei mesi estivi. Questi limiti condizionano le performance delle imprese turistiche e si riflettono, in aggregato, sul valore aggiunto e sull’occupazione generata dal comparto.
Obiettivo del presente lavoro è quello di valutare le ricadute della nomina di Matera a Capitale ... more Obiettivo del presente lavoro è quello di valutare le ricadute della nomina di Matera a Capitale europea della cultura per il 2019 sul turismo e su alcuni indicatori economici. L'analisi, di carattere descrittivo, mette a confronto Matera, prima e dopo la nomina al titolo (2014), con il gruppo di città candidate alla competizione. I risultati mostrano come a Matera e nella sua provincia i flussi turistici, l'offerta turistica e l'occupazione siano aumentati significativamente nel periodo successivo alla nomina rispetto a quello precedente. Gli incrementi sono stati maggiori rispetto a quelli delle altre città candidate. Un differenziale positivo-sebbene più contenuto-si osserva anche nella crescita del valore aggiunto pro capite della provincia lucana.
Insieme con l’inefficienza del sistema normativo e burocratico, la lentezza della giustizia civil... more Insieme con l’inefficienza del sistema normativo e burocratico, la lentezza della giustizia civile è considerata una delle cause strutturali della bassa crescita economica italiana. L’eccessiva durata delle cause civili non genera solo sfiducia nei cittadini e negli operatori economici. Un sistema giudiziario poco efficiente è anche più oneroso per la finanza pubblica e si riflette negativamente sull’economia del paese. Come mostrano diverse ricerche, la lentezza della giustizia civile costituisce un forte disincentivo per gli investitori esteri. Tempi più lunghi per i procedimenti civili si associano, poi, con un più elevato costo del credito per le imprese e, per le banche, comportano maggiori crediti in sofferenza. In sintesi, meno efficiente è il sistema giudiziario di un paese, più difficile è l’accesso al credito, peggiore il funzionamento dei mercati, minori gli investimenti esteri e le dimensioni medie aziendali.
La riduzione delle disparità regionali nei livelli di sviluppo e nei tassi di occupazione, cioè l... more La riduzione delle disparità regionali nei livelli di sviluppo e nei tassi di occupazione, cioè la convergenza economica, è un obiettivo che l’Unione Europea persegue attraverso la «politica di coesione economica, sociale e territoriale». Sotto il profilo quantitativo, questa politica è una delle più importanti dell'Unione. Nel periodo 2007-2013, le risorse provenienti dai Fondi strutturali, dalla Banca Europea per gli Investimenti e dagli altri strumenti finanziari sono state pari a 355 miliardi di euro; per il ciclo di programmazione 2014-2020 ammontano a 352 miliardi. In quest’articolo esaminiamo l’andamento delle disparità nel Pil per abitante tra le regioni della UE nel periodo 2002-2015. L’analisi è condotta per le regioni dell’Eurozona e per quelle dei paesi non aderenti all’euro. I risultati mostrano come la recessione iniziata nel 2009 abbia acuito gli squilibri regionali nell’Eurozona.
Per la sua rilevanza economica e occupazionale, il turismo rappresenta un comparto molto importan... more Per la sua rilevanza economica e occupazionale, il turismo rappresenta un comparto molto importante per l’Italia, sebbene le sue potenzialità, soprattutto nel Mezzogiorno, non siano ancora del tutto sfruttate. Il Mezzogiorno, infatti, assorbe una quota esigua del movimento turistico italiano (il 18% degli arrivi e il 20% delle presenze). Il presente articolo esamina il caso della Calabria, una regione che, nonostante gli andamenti positivi dell’ultimo decennio, ha ancora una limitata capacità di attrarre visitatori anche rispetto ad altre regioni meridionali. L’analisi riguarda l’andamento dell’offerta e della domanda turistica nel periodo 2010-2019. I dati mostrano come i principali limiti del comparto siano rappresentati dalla scarsa capacità attrattiva nei confronti della domanda estera e dall’elevata concentrazione dei flussi turistici nei mesi estivi. Questi limiti condizionano le performance delle imprese turistiche e si riflettono, in aggregato, sul valore aggiunto e sull’occupazione generata dal comparto.
Obiettivo del presente lavoro è quello di valutare le ricadute della nomina di Matera a Capitale ... more Obiettivo del presente lavoro è quello di valutare le ricadute della nomina di Matera a Capitale europea della cultura per il 2019 sul turismo e su alcuni indicatori economici. L'analisi, di carattere descrittivo, mette a confronto Matera, prima e dopo la nomina al titolo (2014), con il gruppo di città candidate alla competizione. I risultati mostrano come a Matera e nella sua provincia i flussi turistici, l'offerta turistica e l'occupazione siano aumentati significativamente nel periodo successivo alla nomina rispetto a quello precedente. Gli incrementi sono stati maggiori rispetto a quelli delle altre città candidate. Un differenziale positivo-sebbene più contenuto-si osserva anche nella crescita del valore aggiunto pro capite della provincia lucana.
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In quest’articolo esaminiamo l’andamento delle disparità nel Pil per abitante tra le regioni della UE nel periodo 2002-2015.
L’analisi è condotta per le regioni dell’Eurozona e per quelle dei paesi non aderenti all’euro. I risultati mostrano come la recessione iniziata nel 2009 abbia acuito gli squilibri regionali nell’Eurozona.
In quest’articolo esaminiamo l’andamento delle disparità nel Pil per abitante tra le regioni della UE nel periodo 2002-2015.
L’analisi è condotta per le regioni dell’Eurozona e per quelle dei paesi non aderenti all’euro. I risultati mostrano come la recessione iniziata nel 2009 abbia acuito gli squilibri regionali nell’Eurozona.