La nostalgia, funzione catartica di un'emozione estemporanea. La nostalgia è un sentimento che ve... more La nostalgia, funzione catartica di un'emozione estemporanea. La nostalgia è un sentimento che venne studiato per la prima volta verso la fine del Seicento dal medico svizzero Johannes Hofer, analizzando la condizione dei soldati svizzeri che distanti da casa erano colpiti da grande tristezza, si lasciavano morire di fame e tentavano la fuga disertando l'esercito. Hofer descrisse nel suo trattato questa malattia chiamandola "nostalgia", termine nato dall'unione delle parole greche Nostos: ritorno e Algos: dolore. Dolore derivante dal desiderio di voler tornare a casa. Il concetto di casa, che in questa situazione era chiaro, con il Novecento si è ampliato: da malattia, la nostalgia è diventata un sentimento legato a tutte le cose che ci ricordano il passato, un tempo ormai lontano richiamato alla memoria da oggetti, ricordi e sensazioni che ci colgono inaspettatamente. La nostalgia non è quindi felicità né tristezza, può indurci al pianto o alla gioia, ma non è né l'una né l'altra. il desiderio impossibile di voler tornare indietro nel tempo. La nostalgia che ci coglie è un vero e proprio tuffo nel passato, caratterizzato da una connotazione di speranza e fede nel futuro. Diversamente dalla malinconia non ci tiene in ostaggio in sentimenti scomodi, passa e se ne va, ci ricorda qualcosa che avevamo dimenticato. Recupera dal passato un tassello che ci illumina sulla nostra vita attuale. La malinconia invece indugia, senza concederci respiro, nella tristezza e nell'impossibilità di recuperare le cose perdute. Questa differenza tra due sentimenti così simili e legati tra loro è necessaria se vogliamo considerare le prime rappresentazioni della nostalgia. Durante l'epoca delle grandi scoperte geografiche compaiono in Portogallo le prime canzoni del Fado, un genere musicale popolare riconosciuto patrimonio intangibile dell'umanità (Unesco 2011). In portoghese la nostalgia viene chiamata Suadede, il nome proviene dal termine Soidade con cui si chiamavano le donne trovatrici che cantavano canzoni tristi e malinconiche, dedicate ai loro uomini imbarcati sui vascelli diretti nel Nuovo Mondo. Le trovatrici compivano un atto catartico di purificazione per uccidere la Suadede. Cantavano per chi era lontano, per i luoghi distanti, per gli oggetti smarriti. Raccontavano i tempi felici, l'amore e il dolore per il distacco. Attendevano il ritorno del loro amato di fronte alla vastità dell'oceano. Questa immagine ci porta avanti nel tempo, a ricordare Madama Butterfly, eroina dell'opera lirica composta da Giacomo Puccini, rappresentata per la prima volta nel febbraio del 1904. Butterfly attende il ritorno del suo amato sposo, un ufficiale della marina americana da cui ha avuto un figlio. Durante i tre anni di attesa diventa vittima della sua nostalgia, e quando egli ritorna la realtà deforma le sue aspettative d'amore e le distrugge consegnandole un uomo diverso da quello che ha atteso. La sua fede viene tradita, l'uomo si è sposato con un' altra donna ed è tornato a prendere il figlio. Per Butterfly non esiste più alcun legame tra il passato e il futuro, non le resta più alcuna speranza. Come i soldati svizzeri è costretta ad un gesto estremo, per loro la diserzione, Butterfly sceglie il suicidio. La nostalgia colpisce quindi tutti coloro che aspettano e che desiderano il ritorno, tutti coloro che vengono assaliti dal desiderio di rivivere un momento che ormai è passato, sperando di ricongiungersi. Si parla quindi di un sentimento universale, autentico e storicizzato. La definizione di nostalgia è cambiata nel tempo, da malattia mortale è diventata sentimento catartico e salutare. E' autentica, poiché esplode spontaneamente, ed è universale perché ha origine dalla memoria, il luogo dove risiede "quell'oggetto caro e perduto" che attraversa il tempo, lo spazio e torna a ravvivare l'anima. Nella memoria risiedono e si sedimentano tutte le nostre conoscenze, le emozioni, l'istintivo senso della felicità e, come sostiene Sant'Agostino, anche il sentimento di Dio. Per il Santo tutto il nostro viaggio si compie nel dialogo interiore e spirituale che avviene tra Dio e la propria memoria, nel continuo flusso e riflusso delle immagini del passato, richiamate dalla percezione della realtà che stiamo vivendo, come un "canto senza muovere la lingua, a gola tacita". In letteratura sono molti gli esempi che ci possono aiutare a comprendere meglio questo sentimento. Ungaretti compone la poesia "Nostalgia" durante la sua esperienza di soldato. Al fronte ricorda le notti di Parigi, passate a contemplare il silenzio della sua amata. Eugenio Montale ci regala dei versi meravigliosi, dedicati a sua moglie ormai scomparsa. "Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un
La nostalgia, funzione catartica di un'emozione estemporanea. La nostalgia è un sentimento che ve... more La nostalgia, funzione catartica di un'emozione estemporanea. La nostalgia è un sentimento che venne studiato per la prima volta verso la fine del Seicento dal medico svizzero Johannes Hofer, analizzando la condizione dei soldati svizzeri che distanti da casa erano colpiti da grande tristezza, si lasciavano morire di fame e tentavano la fuga disertando l'esercito. Hofer descrisse nel suo trattato questa malattia chiamandola "nostalgia", termine nato dall'unione delle parole greche Nostos: ritorno e Algos: dolore. Dolore derivante dal desiderio di voler tornare a casa. Il concetto di casa, che in questa situazione era chiaro, con il Novecento si è ampliato: da malattia, la nostalgia è diventata un sentimento legato a tutte le cose che ci ricordano il passato, un tempo ormai lontano richiamato alla memoria da oggetti, ricordi e sensazioni che ci colgono inaspettatamente. La nostalgia non è quindi felicità né tristezza, può indurci al pianto o alla gioia, ma non è né l'una né l'altra. il desiderio impossibile di voler tornare indietro nel tempo. La nostalgia che ci coglie è un vero e proprio tuffo nel passato, caratterizzato da una connotazione di speranza e fede nel futuro. Diversamente dalla malinconia non ci tiene in ostaggio in sentimenti scomodi, passa e se ne va, ci ricorda qualcosa che avevamo dimenticato. Recupera dal passato un tassello che ci illumina sulla nostra vita attuale. La malinconia invece indugia, senza concederci respiro, nella tristezza e nell'impossibilità di recuperare le cose perdute. Questa differenza tra due sentimenti così simili e legati tra loro è necessaria se vogliamo considerare le prime rappresentazioni della nostalgia. Durante l'epoca delle grandi scoperte geografiche compaiono in Portogallo le prime canzoni del Fado, un genere musicale popolare riconosciuto patrimonio intangibile dell'umanità (Unesco 2011). In portoghese la nostalgia viene chiamata Suadede, il nome proviene dal termine Soidade con cui si chiamavano le donne trovatrici che cantavano canzoni tristi e malinconiche, dedicate ai loro uomini imbarcati sui vascelli diretti nel Nuovo Mondo. Le trovatrici compivano un atto catartico di purificazione per uccidere la Suadede. Cantavano per chi era lontano, per i luoghi distanti, per gli oggetti smarriti. Raccontavano i tempi felici, l'amore e il dolore per il distacco. Attendevano il ritorno del loro amato di fronte alla vastità dell'oceano. Questa immagine ci porta avanti nel tempo, a ricordare Madama Butterfly, eroina dell'opera lirica composta da Giacomo Puccini, rappresentata per la prima volta nel febbraio del 1904. Butterfly attende il ritorno del suo amato sposo, un ufficiale della marina americana da cui ha avuto un figlio. Durante i tre anni di attesa diventa vittima della sua nostalgia, e quando egli ritorna la realtà deforma le sue aspettative d'amore e le distrugge consegnandole un uomo diverso da quello che ha atteso. La sua fede viene tradita, l'uomo si è sposato con un' altra donna ed è tornato a prendere il figlio. Per Butterfly non esiste più alcun legame tra il passato e il futuro, non le resta più alcuna speranza. Come i soldati svizzeri è costretta ad un gesto estremo, per loro la diserzione, Butterfly sceglie il suicidio. La nostalgia colpisce quindi tutti coloro che aspettano e che desiderano il ritorno, tutti coloro che vengono assaliti dal desiderio di rivivere un momento che ormai è passato, sperando di ricongiungersi. Si parla quindi di un sentimento universale, autentico e storicizzato. La definizione di nostalgia è cambiata nel tempo, da malattia mortale è diventata sentimento catartico e salutare. E' autentica, poiché esplode spontaneamente, ed è universale perché ha origine dalla memoria, il luogo dove risiede "quell'oggetto caro e perduto" che attraversa il tempo, lo spazio e torna a ravvivare l'anima. Nella memoria risiedono e si sedimentano tutte le nostre conoscenze, le emozioni, l'istintivo senso della felicità e, come sostiene Sant'Agostino, anche il sentimento di Dio. Per il Santo tutto il nostro viaggio si compie nel dialogo interiore e spirituale che avviene tra Dio e la propria memoria, nel continuo flusso e riflusso delle immagini del passato, richiamate dalla percezione della realtà che stiamo vivendo, come un "canto senza muovere la lingua, a gola tacita". In letteratura sono molti gli esempi che ci possono aiutare a comprendere meglio questo sentimento. Ungaretti compone la poesia "Nostalgia" durante la sua esperienza di soldato. Al fronte ricorda le notti di Parigi, passate a contemplare il silenzio della sua amata. Eugenio Montale ci regala dei versi meravigliosi, dedicati a sua moglie ormai scomparsa. "Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un
Uploads
Conference Presentations by Eva Lint