Thesis Chapters by Caterina Verzotti
La presente tesi di laurea si occuperà di analizzare, all’interno del vasto panorama che caratter... more La presente tesi di laurea si occuperà di analizzare, all’interno del vasto panorama che caratterizza il fenomeno delle migrazioni, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) e, in particolare, i profili giuridico-amministrativi per l’attivazione e la gestione della cosiddetta “accoglienza integrata” da esso prevista.
Per affrontare tale argomento si ritiene necessario ripercorrere, nel capitolo I, le tappe storiche che hanno portato al plasmarsi dell’attuale normativa a livello italiano ed europeo in materia di richiedenti asilo e rifugiati. Inoltre sarà utile soffermarsi sulle tutele previste dalla Convenzione di Ginevra del 1951, pietra miliare su cui poggia l’attuale istituto della protezione internazionale e, in seguito, si andranno a delineare i profili giuridici delle protezioni sussidiaria, umanitaria e temporanea. Infine il capitolo si occuperà di analizzare la genesi legislativa dello SPRAR, avvenuta ad opera della Legge Bossi-Fini del 2002.
Il viaggio di un richiedente asilo inizia nel proprio paese d’origine ma non termina di certo nel momento in cui ha la fortuna di toccare il territorio del paese a cui intende chiedere protezione internazionale: dal punto di vista giuridico il procedimento per l’accesso alla protezione internazionale è inquadrabile nella categoria dei procedimenti amministrativi ed è disciplinato dal decreto legislativo del 28 gennaio 2008, n. 25 (cosiddetto “decreto procedure”); dal decreto legislativo n. 251/2007 (cosiddetto “decreto qualifiche”); e in parte dal decreto legislativo n. 142/2015, attuativo delle direttive europee n. 2013/33/UE e n. 2013/32/UE. La fase amministrativa di tale procedimento sarà l’oggetto del capitolo II.
Al capitolo III l’attenzione verrà posta sull’applicabilità al procedimento di riconoscimento della protezione internazionale, in quanto amministrativo, della legge 241/1990. Il capitolo si soffermerà successivamente sulla fase di tutela giurisdizionale del procedimento, costituita dagli strumenti del ricorso davanti al giudice ordinario, dell’appello e del ricorso per Cassazione.
Dopo tali necessarie premesse, il capitolo IV sarà dedicato allo studio della procedura di attivazione dei servizi disposti all’interno della rete SPRAR: per meglio inquadrare tale procedura si ritiene necessaria un’analisi dei vari attori che vi operano e, infine, si svilupperà analiticamente l’iter di approvazione del progetto SPRAR, in tutte le fasi previste dal Decreto del Ministro dell’Interno del 10 agosto 2016.
Una volta definite le modalità di attivazione dei servizi all’interno dello SPRAR, il capitolo V si occuperà di delineare, sulla base delle previsioni del Decreto del Ministro dell’Interno del 10 agosto 2016 e del Manuale operativo SPRAR cui il D.M. fa riferimento, una panoramica sulla strutturazione complessiva della cosiddetta “accoglienza integrata” che dovrebbe essere offerta all’interno di ogni singola struttura di accoglienza. Il capitolo si soffermerà, inoltre, sui singoli servizi che compongono tale accoglienza integrata.
Inoltre, ai fini di una panoramica più ampia, si ritiene utile affrontare, nel VI ed ultimo capitolo, l’analisi delle diverse tipologie di accoglienza per richiedenti asilo che sono attive in Italia. Si percorreranno, dunque, le tappe di tale iter di accoglienza previste dal nostro ordinamento e riformate, in ultima istanza, dal decreto legislativo n. 142/2015, il quale prevede, in seguito alle attività di salvataggio e primissima assistenza, una prima ed una seconda accoglienza. Il capitolo si concluderà con un breve approfondimento sui Centri di Identificazione ed Espulsione, luoghi di vera e propria detenzione dove viene data esecuzione al trattenimento amministrativo, in vista dell’espulsione dello straniero irregolarmente presente sul territorio italiano.
Papers by Caterina Verzotti
Nel primo capitolo di questa dissertazione si intendono illustrare le caratteristiche tipiche del... more Nel primo capitolo di questa dissertazione si intendono illustrare le caratteristiche tipiche della consulenza legale rivolta agli stranieri e come questa si inserisce all’interno di un servizio del terzo settore privato, alla luce della macro categoria della relazione d’aiuto in cui esso è incluso.
Nel secondo capitolo ci si soffermerà sulla gestione pratica del colloquio e si elencheranno alcune modalità applicative utili al suo buon svolgimento, sulla base dell’esperienza sviluppata e degli studi affrontati.
Nel terzo capitolo si affronterà, quindi, il tema del bisogno, le sue modalità di espressione da parte del beneficiario e le relative modalità di rilevazione da parte del consulente legale.
Nel quarto ed ultimo capitolo, infine, si tratterà in particolare la fase conclusiva del colloquio, cioè la presa in carico e l’accompagnamento verso l’orientamento di natura amministrativo-legale, andando ad individuare quelle azioni volte ad intraprendere un possibile percorso di emancipazione.
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Per affrontare tale argomento si ritiene necessario ripercorrere, nel capitolo I, le tappe storiche che hanno portato al plasmarsi dell’attuale normativa a livello italiano ed europeo in materia di richiedenti asilo e rifugiati. Inoltre sarà utile soffermarsi sulle tutele previste dalla Convenzione di Ginevra del 1951, pietra miliare su cui poggia l’attuale istituto della protezione internazionale e, in seguito, si andranno a delineare i profili giuridici delle protezioni sussidiaria, umanitaria e temporanea. Infine il capitolo si occuperà di analizzare la genesi legislativa dello SPRAR, avvenuta ad opera della Legge Bossi-Fini del 2002.
Il viaggio di un richiedente asilo inizia nel proprio paese d’origine ma non termina di certo nel momento in cui ha la fortuna di toccare il territorio del paese a cui intende chiedere protezione internazionale: dal punto di vista giuridico il procedimento per l’accesso alla protezione internazionale è inquadrabile nella categoria dei procedimenti amministrativi ed è disciplinato dal decreto legislativo del 28 gennaio 2008, n. 25 (cosiddetto “decreto procedure”); dal decreto legislativo n. 251/2007 (cosiddetto “decreto qualifiche”); e in parte dal decreto legislativo n. 142/2015, attuativo delle direttive europee n. 2013/33/UE e n. 2013/32/UE. La fase amministrativa di tale procedimento sarà l’oggetto del capitolo II.
Al capitolo III l’attenzione verrà posta sull’applicabilità al procedimento di riconoscimento della protezione internazionale, in quanto amministrativo, della legge 241/1990. Il capitolo si soffermerà successivamente sulla fase di tutela giurisdizionale del procedimento, costituita dagli strumenti del ricorso davanti al giudice ordinario, dell’appello e del ricorso per Cassazione.
Dopo tali necessarie premesse, il capitolo IV sarà dedicato allo studio della procedura di attivazione dei servizi disposti all’interno della rete SPRAR: per meglio inquadrare tale procedura si ritiene necessaria un’analisi dei vari attori che vi operano e, infine, si svilupperà analiticamente l’iter di approvazione del progetto SPRAR, in tutte le fasi previste dal Decreto del Ministro dell’Interno del 10 agosto 2016.
Una volta definite le modalità di attivazione dei servizi all’interno dello SPRAR, il capitolo V si occuperà di delineare, sulla base delle previsioni del Decreto del Ministro dell’Interno del 10 agosto 2016 e del Manuale operativo SPRAR cui il D.M. fa riferimento, una panoramica sulla strutturazione complessiva della cosiddetta “accoglienza integrata” che dovrebbe essere offerta all’interno di ogni singola struttura di accoglienza. Il capitolo si soffermerà, inoltre, sui singoli servizi che compongono tale accoglienza integrata.
Inoltre, ai fini di una panoramica più ampia, si ritiene utile affrontare, nel VI ed ultimo capitolo, l’analisi delle diverse tipologie di accoglienza per richiedenti asilo che sono attive in Italia. Si percorreranno, dunque, le tappe di tale iter di accoglienza previste dal nostro ordinamento e riformate, in ultima istanza, dal decreto legislativo n. 142/2015, il quale prevede, in seguito alle attività di salvataggio e primissima assistenza, una prima ed una seconda accoglienza. Il capitolo si concluderà con un breve approfondimento sui Centri di Identificazione ed Espulsione, luoghi di vera e propria detenzione dove viene data esecuzione al trattenimento amministrativo, in vista dell’espulsione dello straniero irregolarmente presente sul territorio italiano.
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Nel secondo capitolo ci si soffermerà sulla gestione pratica del colloquio e si elencheranno alcune modalità applicative utili al suo buon svolgimento, sulla base dell’esperienza sviluppata e degli studi affrontati.
Nel terzo capitolo si affronterà, quindi, il tema del bisogno, le sue modalità di espressione da parte del beneficiario e le relative modalità di rilevazione da parte del consulente legale.
Nel quarto ed ultimo capitolo, infine, si tratterà in particolare la fase conclusiva del colloquio, cioè la presa in carico e l’accompagnamento verso l’orientamento di natura amministrativo-legale, andando ad individuare quelle azioni volte ad intraprendere un possibile percorso di emancipazione.
Per affrontare tale argomento si ritiene necessario ripercorrere, nel capitolo I, le tappe storiche che hanno portato al plasmarsi dell’attuale normativa a livello italiano ed europeo in materia di richiedenti asilo e rifugiati. Inoltre sarà utile soffermarsi sulle tutele previste dalla Convenzione di Ginevra del 1951, pietra miliare su cui poggia l’attuale istituto della protezione internazionale e, in seguito, si andranno a delineare i profili giuridici delle protezioni sussidiaria, umanitaria e temporanea. Infine il capitolo si occuperà di analizzare la genesi legislativa dello SPRAR, avvenuta ad opera della Legge Bossi-Fini del 2002.
Il viaggio di un richiedente asilo inizia nel proprio paese d’origine ma non termina di certo nel momento in cui ha la fortuna di toccare il territorio del paese a cui intende chiedere protezione internazionale: dal punto di vista giuridico il procedimento per l’accesso alla protezione internazionale è inquadrabile nella categoria dei procedimenti amministrativi ed è disciplinato dal decreto legislativo del 28 gennaio 2008, n. 25 (cosiddetto “decreto procedure”); dal decreto legislativo n. 251/2007 (cosiddetto “decreto qualifiche”); e in parte dal decreto legislativo n. 142/2015, attuativo delle direttive europee n. 2013/33/UE e n. 2013/32/UE. La fase amministrativa di tale procedimento sarà l’oggetto del capitolo II.
Al capitolo III l’attenzione verrà posta sull’applicabilità al procedimento di riconoscimento della protezione internazionale, in quanto amministrativo, della legge 241/1990. Il capitolo si soffermerà successivamente sulla fase di tutela giurisdizionale del procedimento, costituita dagli strumenti del ricorso davanti al giudice ordinario, dell’appello e del ricorso per Cassazione.
Dopo tali necessarie premesse, il capitolo IV sarà dedicato allo studio della procedura di attivazione dei servizi disposti all’interno della rete SPRAR: per meglio inquadrare tale procedura si ritiene necessaria un’analisi dei vari attori che vi operano e, infine, si svilupperà analiticamente l’iter di approvazione del progetto SPRAR, in tutte le fasi previste dal Decreto del Ministro dell’Interno del 10 agosto 2016.
Una volta definite le modalità di attivazione dei servizi all’interno dello SPRAR, il capitolo V si occuperà di delineare, sulla base delle previsioni del Decreto del Ministro dell’Interno del 10 agosto 2016 e del Manuale operativo SPRAR cui il D.M. fa riferimento, una panoramica sulla strutturazione complessiva della cosiddetta “accoglienza integrata” che dovrebbe essere offerta all’interno di ogni singola struttura di accoglienza. Il capitolo si soffermerà, inoltre, sui singoli servizi che compongono tale accoglienza integrata.
Inoltre, ai fini di una panoramica più ampia, si ritiene utile affrontare, nel VI ed ultimo capitolo, l’analisi delle diverse tipologie di accoglienza per richiedenti asilo che sono attive in Italia. Si percorreranno, dunque, le tappe di tale iter di accoglienza previste dal nostro ordinamento e riformate, in ultima istanza, dal decreto legislativo n. 142/2015, il quale prevede, in seguito alle attività di salvataggio e primissima assistenza, una prima ed una seconda accoglienza. Il capitolo si concluderà con un breve approfondimento sui Centri di Identificazione ed Espulsione, luoghi di vera e propria detenzione dove viene data esecuzione al trattenimento amministrativo, in vista dell’espulsione dello straniero irregolarmente presente sul territorio italiano.
Nel secondo capitolo ci si soffermerà sulla gestione pratica del colloquio e si elencheranno alcune modalità applicative utili al suo buon svolgimento, sulla base dell’esperienza sviluppata e degli studi affrontati.
Nel terzo capitolo si affronterà, quindi, il tema del bisogno, le sue modalità di espressione da parte del beneficiario e le relative modalità di rilevazione da parte del consulente legale.
Nel quarto ed ultimo capitolo, infine, si tratterà in particolare la fase conclusiva del colloquio, cioè la presa in carico e l’accompagnamento verso l’orientamento di natura amministrativo-legale, andando ad individuare quelle azioni volte ad intraprendere un possibile percorso di emancipazione.