siriaco di nascita ma greco d'anima vissuto nel II secolo d.C., scrisse un opuscolo intitolato El... more siriaco di nascita ma greco d'anima vissuto nel II secolo d.C., scrisse un opuscolo intitolato Elogio della patria. Proprio all'inizio dello stesso ammette: "laddove vi fosse possibilità di scegliere una città, nessuno sarebbe portato a preferire quella più splendida lasciando da canto la patria; anzi si augurerebbe che questa fosse simile alle città prospere, ma la sceglierebbe sempre, qualsiasi essa sia". La letteratura greca e latina è attraversata da uomini orgogliosi della propria terra di origine, sede degli affetti più sinceri e duraturi; l'antonomasia che gli oratoriattici utilizzavano per riferirsi alla patria era il participio θρέψασα, "colei che ci ha nutriti" 1. Capita spesso di leggere tra le parole degli antichi Mevania, il toponimo latino di Bevagna. A conti fatti sono varie le occorrenze del toponimo nella letteratura antica, soprattutto latina (ma non solo). La seguente disamina non mira già a fornire un'esauriente rassegna di tutte le citazioni od occorrenze di Mevania nella letteratura latina e greca, ma piuttosto un inquadramento storico della città e un esame della sua percezione letteraria (con l'individuazione di topoi descrittivi, essenzialmente), presso autori della latinità aurea e argentea, sia poeti che prosatori. Gioverà tuttavia, ai fini di una più precisa contestualizzazione, ricordare qualche elementare nozione sulla condizione di Bevagna durante la dominazione romana. La città cominciò a gravitare più decisamente nell'orbita romana a partire dal 90 a.C., durante gli anni tumultuosi del cosiddetto bellum sociale, l'aspro conflitto che vide Roma fronteggiare i suoi storici alleati italici, che richiedevano l'estensione della civitas (cittadinanza) come ricompensa dei meriti militari conseguiti nel corso di secoli. Da quel momento in poi la città si configura come strategico snodo commerciale situato sulla via Flaminia, edificata nel 220 a.C., accrescendo la propria importanza. Le potenzialità commerciali di Mevania non si basano esclusivamente sui collegamenti terrestri, ma anche su quelli fluviali, come non manca di testimoniare Strabone di Amasea (60 a.C.-20/24 d.C.), la cui opera geografica è la più completa che il mondo antico ci abbia tramandato; ci troviamo nel quinto libro, in cui l'autore si propone di delineare il profilo fisico, etnico ed economico dell'Italia, secondo la prassi compositiva della letteratura geografica ellenistica, almeno nel suo filone 'umano': εἶτα Κάρσουλοι καὶ Μηουανία, παρ' ἣν ῥεῖ ὁ Τενέας, καὶ οὗτος ἐλάττοσισκάφεσι κατάγων ἐπὶ τὸν Τίβεριν τὰ ἐκ τοῦ πεδίου[…] ἅπασα δ› εὐδαίμων ἡ χώρα, μικρῷ δ› ὀρειοτέρα, ζειᾷ μᾶλλον ἢ πυρῷ τοὺς ἀνθρώπους τρέφουσα [Poi Carsulae e Mevania, lungo la quale scorre il Teneas, che può essere sfruttato per portare nel Tevere le merci provenienti dalla pianura, servendosi di piccole imbarcazioni. […] L'intera area è fertile, leggermente collinosa, e nutre la popolazione più di farro che di grano.] (Geografia V 2, 10); nel contesto dello stesso passo vengono nominate altre città come Forum Flaminium (identificata con l'odierna San Giovanni Profiamma), Nocera, Spoleto, ma vale la pena segnalare che Mevania è, evidentemente per la sua rilevanza e posizione favorevole ai commerci, fra le prime città dell'Umbria a essere nominata, dopo Carsulae, Narni e Quando la Poesia precede la Storia
The purpose of this master's thesis is to give a comprehensive study of the political and persona... more The purpose of this master's thesis is to give a comprehensive study of the political and personal relations between Libanius of Antioch (314-394) and Saturninus Secundus Salustius, Praetorian Prefect of the East under Julian, Jovian and the first years of Valens' rule. The first chapter contains an account of the lives of Libanius and Salustius, based on the narrative of Or. 1 (the so-called "Autobiography") for the former and epigraphic/historiographical evidences for the latter. The second chapter deals with the meaning of letter writing in ancient and late antique world (topoi, means of delivering), focusing especially on the production of letter writing handbooks. The study of such handbooks has the purpose to examine libanian letters as a rhetorical tour de force. The last part of the second chapter involves the study of libanian social networks and the way in which such networks would operate. The thesis' core is the full translation and commentary of the twelve letters Libanius sent to Salustius, along with historical, prosopographical and philological notes.
siriaco di nascita ma greco d'anima vissuto nel II secolo d.C., scrisse un opuscolo intitolato El... more siriaco di nascita ma greco d'anima vissuto nel II secolo d.C., scrisse un opuscolo intitolato Elogio della patria. Proprio all'inizio dello stesso ammette: "laddove vi fosse possibilità di scegliere una città, nessuno sarebbe portato a preferire quella più splendida lasciando da canto la patria; anzi si augurerebbe che questa fosse simile alle città prospere, ma la sceglierebbe sempre, qualsiasi essa sia". La letteratura greca e latina è attraversata da uomini orgogliosi della propria terra di origine, sede degli affetti più sinceri e duraturi; l'antonomasia che gli oratoriattici utilizzavano per riferirsi alla patria era il participio θρέψασα, "colei che ci ha nutriti" 1. Capita spesso di leggere tra le parole degli antichi Mevania, il toponimo latino di Bevagna. A conti fatti sono varie le occorrenze del toponimo nella letteratura antica, soprattutto latina (ma non solo). La seguente disamina non mira già a fornire un'esauriente rassegna di tutte le citazioni od occorrenze di Mevania nella letteratura latina e greca, ma piuttosto un inquadramento storico della città e un esame della sua percezione letteraria (con l'individuazione di topoi descrittivi, essenzialmente), presso autori della latinità aurea e argentea, sia poeti che prosatori. Gioverà tuttavia, ai fini di una più precisa contestualizzazione, ricordare qualche elementare nozione sulla condizione di Bevagna durante la dominazione romana. La città cominciò a gravitare più decisamente nell'orbita romana a partire dal 90 a.C., durante gli anni tumultuosi del cosiddetto bellum sociale, l'aspro conflitto che vide Roma fronteggiare i suoi storici alleati italici, che richiedevano l'estensione della civitas (cittadinanza) come ricompensa dei meriti militari conseguiti nel corso di secoli. Da quel momento in poi la città si configura come strategico snodo commerciale situato sulla via Flaminia, edificata nel 220 a.C., accrescendo la propria importanza. Le potenzialità commerciali di Mevania non si basano esclusivamente sui collegamenti terrestri, ma anche su quelli fluviali, come non manca di testimoniare Strabone di Amasea (60 a.C.-20/24 d.C.), la cui opera geografica è la più completa che il mondo antico ci abbia tramandato; ci troviamo nel quinto libro, in cui l'autore si propone di delineare il profilo fisico, etnico ed economico dell'Italia, secondo la prassi compositiva della letteratura geografica ellenistica, almeno nel suo filone 'umano': εἶτα Κάρσουλοι καὶ Μηουανία, παρ' ἣν ῥεῖ ὁ Τενέας, καὶ οὗτος ἐλάττοσισκάφεσι κατάγων ἐπὶ τὸν Τίβεριν τὰ ἐκ τοῦ πεδίου[…] ἅπασα δ› εὐδαίμων ἡ χώρα, μικρῷ δ› ὀρειοτέρα, ζειᾷ μᾶλλον ἢ πυρῷ τοὺς ἀνθρώπους τρέφουσα [Poi Carsulae e Mevania, lungo la quale scorre il Teneas, che può essere sfruttato per portare nel Tevere le merci provenienti dalla pianura, servendosi di piccole imbarcazioni. […] L'intera area è fertile, leggermente collinosa, e nutre la popolazione più di farro che di grano.] (Geografia V 2, 10); nel contesto dello stesso passo vengono nominate altre città come Forum Flaminium (identificata con l'odierna San Giovanni Profiamma), Nocera, Spoleto, ma vale la pena segnalare che Mevania è, evidentemente per la sua rilevanza e posizione favorevole ai commerci, fra le prime città dell'Umbria a essere nominata, dopo Carsulae, Narni e Quando la Poesia precede la Storia
The purpose of this master's thesis is to give a comprehensive study of the political and persona... more The purpose of this master's thesis is to give a comprehensive study of the political and personal relations between Libanius of Antioch (314-394) and Saturninus Secundus Salustius, Praetorian Prefect of the East under Julian, Jovian and the first years of Valens' rule. The first chapter contains an account of the lives of Libanius and Salustius, based on the narrative of Or. 1 (the so-called "Autobiography") for the former and epigraphic/historiographical evidences for the latter. The second chapter deals with the meaning of letter writing in ancient and late antique world (topoi, means of delivering), focusing especially on the production of letter writing handbooks. The study of such handbooks has the purpose to examine libanian letters as a rhetorical tour de force. The last part of the second chapter involves the study of libanian social networks and the way in which such networks would operate. The thesis' core is the full translation and commentary of the twelve letters Libanius sent to Salustius, along with historical, prosopographical and philological notes.
Uploads
Papers by Luca Ottavi
Thesis Chapters by Luca Ottavi