A Parigi il luogo più importante in cui si rappresentavano gli spettacoli era l'Hôtel de Bourgogn... more A Parigi il luogo più importante in cui si rappresentavano gli spettacoli era l'Hôtel de Bourgogne, ma a volte le compagnie potevano anche affittare una sala destinata al gioco della pallacorda. La più famosa era quella del Marais. Nella prima metà del secolo gli autori contavano poco o nulla. Erano costretti a vendere i diritti delle loro opere dalle quali, così, non ricavavano più compensi. La situazione iniziò a cambiare con Corneille che cercò delle strategie per rimanere in possesso, in parte, dei suoi diritti. Nonostante gli attori provenissero da famiglie borghesi, non avevano una buona reputazione. Erano accusati di condurre una vita dissoluta e di corrompere la moralità pubblica. Il rapporto tra teatro e religione era sempre stato conflittuale. Prima della rinascita cinquecentesca del teatro laico, le principali rappresentazioni erano i Mystères, opere con tema religioso ma fini profani. Ciò che la chiesa condannava al teatro era l'esaltazione del corpo e della vita terrena. Ma nell'Europa cattolica, a difendere l'attività teatrale era lo Stato. In particolare, in Francia era Richelieu che, pur essendo cardinale, faceva prevalere la ragion di stato. Le compagnie più importanti erano senza dubbio quella dell'Hôtel de Bourgogne e quella del Marai che a lungo si contesero autori e attori. Poi c'era la compagnia degli italiani, che recitava improvvisando a partire da un canovaccio e, parlando in una lingua sconosciuta ai francesi, puntava tutto sull'aspetto visivo e la gestualità. Grande successo a corte all'inizio del secolo ebbe la farsa. La compagnia dei Comédiens du Roi rappresentava prima una tragedia e poi una farsa, genere caratterizzato temi legati al corpo, scurrilià e allusioni oscene. Dopo il trionfo di inizio secolo, però, intorno al 1630, la farsa iniziò il suo declino. Da quel momento in poi, infatti, lo statuto sociale del teatro sarebbe radicalmente cambiato. Erano molto amate anche le "opere serie", quali tragedia e tragicommedia, caratterizzate da trame complesse e truculente, di ambientazione classica o biblica, che non rispettavano la bienséance. L'epoca di Richelieu Il cardinale Richelieu affidò un ruolo essenziale alla cultura. Avrebbe dovuto esaltare l'interesse dello stato e suscitare un sentimento nazionale difendendo in primis la lingua francese. Sorse per questo motivo l'Académie Française. In questo processo di nazionalizzazione della cultura, il teatro svolse un ruolo predominante. Richelieu lo usò come strumento per rappresentare l'ideale di unità del regno, iniziò a sovvenzionare i teatri maggiori e fu così che, a partire dagli anni Trenta, gli spettacoli acquisirono dignità e pubblico onesto. In questo nuovo quadro culturale, però, continua a spopolare la tragicommedia, una tragedia per livello dei personaggi e drammaticità di eventi e commedia per il lieto fine. Essa non rispetta le unità, né le regole di decoro e moralità dell'epoca. La tragicommedia del decennio 1630-40 usa una lingua poetica più vicina al rinnovamento inziato da Malherbe e Balzac e riflette gli ideali che Richelieu sta affermando nello Stato: come il sovrano può prendere decisioni liberamente, così l'autore può inventare. La tragicommedia più famosa di questo periodo è Le Cid (1637) di Pierre Corneille. A metà degli anni Venti si rinnova anche il successo del genere pastorale, che racconta amori di pastori in un quadro bucolico. Questo successo ha, però, vita breve. La pastorale sarà, infatti, scartata a favore della tragicommedia. Per quanto riguarda la commedia degli anni Trenta, essa si allontana dalla bassa comicità e si ispira alle commedie di carattere o d'intrigo. Il grande iniziatore della commedia in Francia è Pierre Corneille. Il suo primo successo, Mélite (1629-30) può essere considerato una pastorale urbana, ovvero un intreccio amoroso ambientato, però, in città, in modo tale che anche un pubblico più colto possa riconoscersi nei personaggi e nella situazione narrata. Con Corneille inizia una tradizione comica in cui si ride meno e si privilegiano la psicologia e i sentimenti ambigui.
A Parigi il luogo più importante in cui si rappresentavano gli spettacoli era l'Hôtel de Bourgogn... more A Parigi il luogo più importante in cui si rappresentavano gli spettacoli era l'Hôtel de Bourgogne, ma a volte le compagnie potevano anche affittare una sala destinata al gioco della pallacorda. La più famosa era quella del Marais. Nella prima metà del secolo gli autori contavano poco o nulla. Erano costretti a vendere i diritti delle loro opere dalle quali, così, non ricavavano più compensi. La situazione iniziò a cambiare con Corneille che cercò delle strategie per rimanere in possesso, in parte, dei suoi diritti. Nonostante gli attori provenissero da famiglie borghesi, non avevano una buona reputazione. Erano accusati di condurre una vita dissoluta e di corrompere la moralità pubblica. Il rapporto tra teatro e religione era sempre stato conflittuale. Prima della rinascita cinquecentesca del teatro laico, le principali rappresentazioni erano i Mystères, opere con tema religioso ma fini profani. Ciò che la chiesa condannava al teatro era l'esaltazione del corpo e della vita terrena. Ma nell'Europa cattolica, a difendere l'attività teatrale era lo Stato. In particolare, in Francia era Richelieu che, pur essendo cardinale, faceva prevalere la ragion di stato. Le compagnie più importanti erano senza dubbio quella dell'Hôtel de Bourgogne e quella del Marai che a lungo si contesero autori e attori. Poi c'era la compagnia degli italiani, che recitava improvvisando a partire da un canovaccio e, parlando in una lingua sconosciuta ai francesi, puntava tutto sull'aspetto visivo e la gestualità. Grande successo a corte all'inizio del secolo ebbe la farsa. La compagnia dei Comédiens du Roi rappresentava prima una tragedia e poi una farsa, genere caratterizzato temi legati al corpo, scurrilià e allusioni oscene. Dopo il trionfo di inizio secolo, però, intorno al 1630, la farsa iniziò il suo declino. Da quel momento in poi, infatti, lo statuto sociale del teatro sarebbe radicalmente cambiato. Erano molto amate anche le "opere serie", quali tragedia e tragicommedia, caratterizzate da trame complesse e truculente, di ambientazione classica o biblica, che non rispettavano la bienséance. L'epoca di Richelieu Il cardinale Richelieu affidò un ruolo essenziale alla cultura. Avrebbe dovuto esaltare l'interesse dello stato e suscitare un sentimento nazionale difendendo in primis la lingua francese. Sorse per questo motivo l'Académie Française. In questo processo di nazionalizzazione della cultura, il teatro svolse un ruolo predominante. Richelieu lo usò come strumento per rappresentare l'ideale di unità del regno, iniziò a sovvenzionare i teatri maggiori e fu così che, a partire dagli anni Trenta, gli spettacoli acquisirono dignità e pubblico onesto. In questo nuovo quadro culturale, però, continua a spopolare la tragicommedia, una tragedia per livello dei personaggi e drammaticità di eventi e commedia per il lieto fine. Essa non rispetta le unità, né le regole di decoro e moralità dell'epoca. La tragicommedia del decennio 1630-40 usa una lingua poetica più vicina al rinnovamento inziato da Malherbe e Balzac e riflette gli ideali che Richelieu sta affermando nello Stato: come il sovrano può prendere decisioni liberamente, così l'autore può inventare. La tragicommedia più famosa di questo periodo è Le Cid (1637) di Pierre Corneille. A metà degli anni Venti si rinnova anche il successo del genere pastorale, che racconta amori di pastori in un quadro bucolico. Questo successo ha, però, vita breve. La pastorale sarà, infatti, scartata a favore della tragicommedia. Per quanto riguarda la commedia degli anni Trenta, essa si allontana dalla bassa comicità e si ispira alle commedie di carattere o d'intrigo. Il grande iniziatore della commedia in Francia è Pierre Corneille. Il suo primo successo, Mélite (1629-30) può essere considerato una pastorale urbana, ovvero un intreccio amoroso ambientato, però, in città, in modo tale che anche un pubblico più colto possa riconoscersi nei personaggi e nella situazione narrata. Con Corneille inizia una tradizione comica in cui si ride meno e si privilegiano la psicologia e i sentimenti ambigui.
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