Book by Xavier Lafontaine
The formal study of the collection of Jewish and Christian texts transmitted under the name of Si... more The formal study of the collection of Jewish and Christian texts transmitted under the name of Sibylline Oracles highlights the continuity of the model of biblical prophecy while underlining the heritage of Greek didactic poetry. The interest of this approach is to situate the Sibylline Oracles as a literary work in the context of contemporary Greek versified literary production, which implies, on the part of their successive editors, a familiarity with Greek poetic forms related to a common scholar background.
The study of the retelling of biblical episodes aims at identifying the passages where the fictitious Sibyl claims to announce the events of the biblical past and confronting these narrative sequences with contemporary rhetorical theories of paraphrase in order to highlight the formal technique that runs through them and the interpretation of the biblical hypotext that it presumes. Most of the rewritings preserved in the corpus are compatible with the prevailing doctrine of the third century CE.
Conference Presentations by Xavier Lafontaine
15th Nangeroni Enoch Seminar Meeting, 2023
Exemplier pour la communication lors du colloque "Le lecteur collaboratif dans l’Antiquité tardiv... more Exemplier pour la communication lors du colloque "Le lecteur collaboratif dans l’Antiquité tardive : La construction réciproque du texte et du lecteur à la fin de l'Antiquité", Sorbonne Université, Paris, 14.05.2022
Prolepsis’ 5th International Conference, Bari, 20-21.12.2021
, 2021
Le fonti letterarie antiche attestano che il linguaggio oracolare era percepito come oscuro e ins... more Le fonti letterarie antiche attestano che il linguaggio oracolare era percepito come oscuro e insolito rispetto all’uso comune. Plutarco attribuisce allo Stoico Serapio un famoso frammento di Eraclito sul discorso sibillino (De pyth. orac.), mentre Luciano di Samosate si prende gioco dei versi oracolari quando mette in scena Zeus e Ermes nel suo dialogo Jupiter tragicus. Un testo emblematico come l’Alessandra di Licofrone si basa interamente sull’oscurità delle parole di Cassandra.
Nel presente contribuito ci si propone di usare la categoria estetica e retorica dell’oscurità per far luce su alcuni passaggi degli Oracoli Sibillini ebrei e cristiani. Si tratta di una raccolta di oracoli greci in versi esametri attribuiti alla Sibilla pagana. La loro composizione è distribuita nel tempo e nello spazio, dal II° sec. a.C. fino alla loro compilazione bizantina intorno al VI° secolo; essi vengono pertanto ricollegati ai circoli letterari dell’Egitto e dell’Asia Minore, sia ebrei che cristiani.
Tali profezie, attribuite alla Sibilla pagana, fungono da parafrasi retoriche che intendono annunciare, tra gli altri, episodi centrali nella cultura dei loro scrittori, come la Guerra di Troia, il Diluvio o l’Incarnazione di Gesù. Spesso squalificati per la mediocrità del loro stile o metro, gli Oracoli Sibillini ricorrono ad espedienti letterari simili a quelli descritti nei libri di progymnásmata della retorica greco-latina, situandosi agli antipodi della teoria della chiarezza retorica (saphéneia). L’obiettivo che ci si prefigge in questo contributo è di dimostrare che l’oscurità, caratteristica di tali profezie, giustifica sia fenomeni lessicali (scelta delle parole, glôttai, perifrasi), sia fenomeni strutturali (stravolgimento della struttura cronologica o logica della narrazione).
Nicosia (Cyprus), International Conference: The Bible in Hexameters: Poeticizing Scripture in early Christian East and West, 2021
The Sibylline Oracles (Oracula sibyllina) offer an interesting example of a stratified collection... more The Sibylline Oracles (Oracula sibyllina) offer an interesting example of a stratified collection of prophecies whose origin locates, as is mostly agreed nowadays, among hellenized Jews of the late 2nd century before common era. The twelve books that have been transmitted to us, are the result of a long process, that probably involves original Jewish compositions mixed with Pagan oracular verses that have been adapted and enhanced by Christian authors during the first centuries of the common era, until the beginning of Byzantium.
They give an interesting overview on various literary practices such as early biblical paraphrases of the Torah and their relationship to the text of the Septuagint and the targumic/midrashic legends or the blooming of Christian poetry with miracles lists or Passion narratives. The use of Ringkomposition as a device to link rewritting and interpretation is particularly striking and helps understanding the rewrittings of Genesis in Or. sib. 1 and the Passion narrative of Or. sib. 8.
We also intend to highlight the process of re-reading and editing of Jewish Biblical paraphrases by Christian authors that the language of epics allows.
These texts are therefore important witnesses to Greek poetry of the Late Hellenistic and imperial period and can be compared to later authors as Gregory of Nazianzus or the Psalms-Paraphrase attributed to Apollinaris of Laodicea.
Presentation for the OSU Graduate Student Colloquium, 23rd February 2019
Séminaire doctoral du CARRA, 11 avril 2018
« Lire un texte ancien : oui, mais quel texte ? Élémentaire, mon cher Budé ? », Journées d’étude... more
« Lire un texte ancien : oui, mais quel texte ? Élémentaire, mon cher Budé ? », Journées d’étude organisées par le Centre d’Analyse
des Rhétoriques Religieuses de l’Antiquité (É.A. 3094), 23-24 mars 2017
Papers by Xavier Lafontaine
AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista Di Epica, 2020
Gli Oracoli Sibillini sono una raccolta di oracoli greci in versi esametri attribuiti alla Sibill... more Gli Oracoli Sibillini sono una raccolta di oracoli greci in versi esametri attribuiti alla Sibilla pagana. La loro composizione è distribuita nel tempo e nello spazio e li ricollega ai circoli letterari dell’Egitto e dell’Asia Minore, sia ebrei che cristiani. In questo contesto, il mare e i fiumi appaiono elementi strutturanti della topografia mediterranea: essi disegnano i contorni di uno spazio non solo fisico o politico, ma anche poetico o metapoetico, nel quale i mari e i fiumi, presenti già nella tradizione poetica greca, si inseriscono nel quadro escatologico delle profezie. Questo articolo analizza gli Or. Sib. in quanto testimonianza della poesia esametrica greca tra il periodo ellenistico e quello bizantino. L’esame del ruolo dell’elemento marino e del discorso acquatico punta a illustrare la natura ibrida di questi testi, in cui l’immaginario biblico e l’estetica post-classica contribuiscono al dispiegamento narrativo della profezia, fra poesia didattica, epica e religiosa.
Le numéro 17 de Camenulae contient les actes de la première journée annuelle de l’École doctorale... more Le numéro 17 de Camenulae contient les actes de la première journée annuelle de l’École doctorale I « Mondes antiques et médiévaux » (Université Paris-Sorbonne), intitulée Le corps, qui a eu lieu le 16 janvier 2016 sous la direction de Paul Demont.
Book Reviews by Xavier Lafontaine
Translation work by Xavier Lafontaine
Lectio difficilior, 2/2014
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Book by Xavier Lafontaine
The study of the retelling of biblical episodes aims at identifying the passages where the fictitious Sibyl claims to announce the events of the biblical past and confronting these narrative sequences with contemporary rhetorical theories of paraphrase in order to highlight the formal technique that runs through them and the interpretation of the biblical hypotext that it presumes. Most of the rewritings preserved in the corpus are compatible with the prevailing doctrine of the third century CE.
Conference Presentations by Xavier Lafontaine
Nel presente contribuito ci si propone di usare la categoria estetica e retorica dell’oscurità per far luce su alcuni passaggi degli Oracoli Sibillini ebrei e cristiani. Si tratta di una raccolta di oracoli greci in versi esametri attribuiti alla Sibilla pagana. La loro composizione è distribuita nel tempo e nello spazio, dal II° sec. a.C. fino alla loro compilazione bizantina intorno al VI° secolo; essi vengono pertanto ricollegati ai circoli letterari dell’Egitto e dell’Asia Minore, sia ebrei che cristiani.
Tali profezie, attribuite alla Sibilla pagana, fungono da parafrasi retoriche che intendono annunciare, tra gli altri, episodi centrali nella cultura dei loro scrittori, come la Guerra di Troia, il Diluvio o l’Incarnazione di Gesù. Spesso squalificati per la mediocrità del loro stile o metro, gli Oracoli Sibillini ricorrono ad espedienti letterari simili a quelli descritti nei libri di progymnásmata della retorica greco-latina, situandosi agli antipodi della teoria della chiarezza retorica (saphéneia). L’obiettivo che ci si prefigge in questo contributo è di dimostrare che l’oscurità, caratteristica di tali profezie, giustifica sia fenomeni lessicali (scelta delle parole, glôttai, perifrasi), sia fenomeni strutturali (stravolgimento della struttura cronologica o logica della narrazione).
They give an interesting overview on various literary practices such as early biblical paraphrases of the Torah and their relationship to the text of the Septuagint and the targumic/midrashic legends or the blooming of Christian poetry with miracles lists or Passion narratives. The use of Ringkomposition as a device to link rewritting and interpretation is particularly striking and helps understanding the rewrittings of Genesis in Or. sib. 1 and the Passion narrative of Or. sib. 8.
We also intend to highlight the process of re-reading and editing of Jewish Biblical paraphrases by Christian authors that the language of epics allows.
These texts are therefore important witnesses to Greek poetry of the Late Hellenistic and imperial period and can be compared to later authors as Gregory of Nazianzus or the Psalms-Paraphrase attributed to Apollinaris of Laodicea.
Papers by Xavier Lafontaine
Book Reviews by Xavier Lafontaine
Translation work by Xavier Lafontaine
The study of the retelling of biblical episodes aims at identifying the passages where the fictitious Sibyl claims to announce the events of the biblical past and confronting these narrative sequences with contemporary rhetorical theories of paraphrase in order to highlight the formal technique that runs through them and the interpretation of the biblical hypotext that it presumes. Most of the rewritings preserved in the corpus are compatible with the prevailing doctrine of the third century CE.
Nel presente contribuito ci si propone di usare la categoria estetica e retorica dell’oscurità per far luce su alcuni passaggi degli Oracoli Sibillini ebrei e cristiani. Si tratta di una raccolta di oracoli greci in versi esametri attribuiti alla Sibilla pagana. La loro composizione è distribuita nel tempo e nello spazio, dal II° sec. a.C. fino alla loro compilazione bizantina intorno al VI° secolo; essi vengono pertanto ricollegati ai circoli letterari dell’Egitto e dell’Asia Minore, sia ebrei che cristiani.
Tali profezie, attribuite alla Sibilla pagana, fungono da parafrasi retoriche che intendono annunciare, tra gli altri, episodi centrali nella cultura dei loro scrittori, come la Guerra di Troia, il Diluvio o l’Incarnazione di Gesù. Spesso squalificati per la mediocrità del loro stile o metro, gli Oracoli Sibillini ricorrono ad espedienti letterari simili a quelli descritti nei libri di progymnásmata della retorica greco-latina, situandosi agli antipodi della teoria della chiarezza retorica (saphéneia). L’obiettivo che ci si prefigge in questo contributo è di dimostrare che l’oscurità, caratteristica di tali profezie, giustifica sia fenomeni lessicali (scelta delle parole, glôttai, perifrasi), sia fenomeni strutturali (stravolgimento della struttura cronologica o logica della narrazione).
They give an interesting overview on various literary practices such as early biblical paraphrases of the Torah and their relationship to the text of the Septuagint and the targumic/midrashic legends or the blooming of Christian poetry with miracles lists or Passion narratives. The use of Ringkomposition as a device to link rewritting and interpretation is particularly striking and helps understanding the rewrittings of Genesis in Or. sib. 1 and the Passion narrative of Or. sib. 8.
We also intend to highlight the process of re-reading and editing of Jewish Biblical paraphrases by Christian authors that the language of epics allows.
These texts are therefore important witnesses to Greek poetry of the Late Hellenistic and imperial period and can be compared to later authors as Gregory of Nazianzus or the Psalms-Paraphrase attributed to Apollinaris of Laodicea.