biennale
danza
2014
mondo
novo
gesto luogo comunità
Venezia 19>29.06
Fondazione
la Biennale di Venezia
Presidente
President
Paolo Baratta
Consiglio di Amministrazione
Board
Giorgio Orsoni vicepresidente / vice president
Luca Zaia
Francesca Zaccariotto
Adriano Rasi Caldogno
Collegio dei Revisori dei Conti
Audit Committee
Marco Costantini presidente president
Stefania Bortoletti
Anna Maria Como
Silvana Bellan supplente / deputy member
Direttore Generale
General Manager
Andrea Del Mercato
Direttore del 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
Director of the 9th International Festival of Contemporary Dance
Virgilio Sieni
la Biennale di Venezia e i suoi collaboratori per Biennale Danza 2014
la Biennale di Venezia and its collaborators for Dance Biennale 2014
Giovanni Alberti
Nicola Angelillis
Filippo Armellin
Valentina Baldessari
Cinzia Bernardi
Marina Bertaggia
Elisa Boato
Francesca Boglietti
Nicola Bon
Andrea Bonaldo
Caterina Boniollo
Valentina Borsato
Valentina Bortoli
Silvia Bruni
Benedetta Bruzzese
Alessia Cacco
Emanuela Caldirola
Michela Campagnolo
Giulio Cantagalli
Claudia Capodiferro
Graziano Carrer
Maria Elena Cazzaro
Maurizio Celoni
Francesca Chizzola
Gianpaolo Cimarosti
Maria Cristina Cinti
Sara Codolo
Federica Colella
Annamaria Colonna
Elena Conti
Maria Cristiana Costanzo
Rosaria Crotone
Luigi Cuciniello
Federica Curreli
Valentina Da Tos
Giacinta Dalla Pietà
Lara De Bellis
Giulio De Leo
Erica De Luigi
Lucia De Manincor
Caterina De Rienzo
Francesco di Cesare
Stefania Di Paolo
Antonella Dondi Dall’Orologio
Giovanni Drudi
Alessandra Durand De La Penne
Lia Durante
Stefania Fabris
Marcella Fiori
Roberta Fontanin
Cristiano Frizzele
Giuliana Fusco
Bruna Gabbiato
Marica Gallina
Silvia Gatto
Jessica Giassi
Daniela Giuliano
Cristina Graziussi
Valentina Greggio
Stefania Guerra
Laura Lamborghini
Arianna Laurenzi
Michela Lazzarin
Elena Leonardi
Maria Cristina Lion
Flavia Lo Mastro
Silvia Loddo
Tania Lombardozzi
Manuela Luca' Dazio
Paolo Lughi
Michele Mangione
Elena Mantoan
Michela Mason
Pina Maugeri
Elisa Meggiato
Silvia Menegazzi
Alessandro Mezzalira
Elisabetta Mistri
Manuela Momentè
Nicola Monaco
Sandra Montagner
Annalisa Montesi
Le attività del Settore Danza sono realizzate
con il sostegno della Fondazione Prada
The activities of the Dance Department receive
the kind support of Fondazione Prada
Si ringrazia
Thanks to
Fondazione Teatro La Fenice di Venezia
Palazzo Grassi – Punta della Dogana – Pinault Collection
Francesca Montorio
Veronica Mozzetti
Monterumici
Ambra Moschini
Piero Novello
Elena Oselladore
)DELR3DFL¿FR
Emanuela Padoan
Elisabetta Parmesan
Paola Pavan
Ilaria Pellanda
Manuela Pellicciolli
Daniela Persi
Maddalena Pietragnoli
Marta Plevani
Luigi Ricciari
Maya Romanelli
Chiara Rossi
Debora Rossi
Ilaria Ruggiero
Fabio Sajiz
Micol Saleri
Cristina Sartorel
Davide Savorani
Adriana Rosaria Scalise
Cristiana Scavone
Michele Schiavon
Paolo Scibelli
Antonella Sfriso
Maria Stefanoni
Fiorella Tagliapietra
Stefano Tomassini
Lucia Toso
Maurizio Urso
Leonardo Viale
Sara Vianello
Alessia Viviani
Ellie Zachariadou
Leandro Zennaro
Jasna Zoranovic
Rossella Zulian
Mondo Novo
p. 17
Danza & Architettura
p. 125
Vangelo secondo Matteo
p. 169
Le foto di dettagli per il 9. Festival Internazionale di Danza
&RQWHPSRUDQHDVRQRWUDWWHGDOFLFORGLD̆UHVFKLGL*LDPEDWWLVWD
Tiepolo dedicato alle Storie di Antonio e Cleopatra (1746-1747) e
GDOO¶D̆UHVFR7ULRQIRGL=H¿URH)ORUD (1745), rispettivamente nel
Salone da Ballo e nella Sala degli Specchi di Palazzo Labia.
Si ringrazia la Rai – Sede Regionale del Veneto
per la disponibilità e la collaborazione.
The photos of the details for the 9th International
Contemporary Dance Festival are from the cycle of frescoes
by Giambattista Tiepolo dedicated to the Story of Anthony and
Cleopatra (1746-1747) and from the fresco The Triumph of Zephyr
and Flora (1745), respectively in the Ballroom
and the Hall of Mirrors of Palazzo Labia.
We wish to thank Rai – Sede Regionale del Veneto
for their kindness and collaboration.
Paolo Baratta
Presidente della Biennale di Venezia
Alcuni elementi conferiscono carattere di
straordinarietà al programma de La Biennale
Danza che abbraccia quest’anno un lungo
periodo di attività: dalle iniziative che si
VYROJHUDQQRDOOH&RUGHULH¿QGDLSULPLJLRUQL
di giugno – in coincidenza con la vernice e poi
nel corso della 14. Mostra Internazionale di
Architettura – agli spettacoli del 9. Festival
Internazionale di Danza Contemporanea, in
scena dal 19 al 29 giugno, al progetto speciale
del Vangelo secondo Matteo di Virgilio
6LHQL FKH YHUUj SUHVHQWDWR QHL SULPL WUH ¿QH
settimana di luglio, cui è dedicato un catalogo
VSHFL¿FR ¿QR DOOD PRVWUD FKH ULSHUFRUUH JOL
anni sessanta e settanta alla Biennale con
testimonianze di Merce Cunningham, Steve
Paxton, Meredith Monk, Julian Beck, Simone
Forti tratte dall’Archivio Storico/ASAC. Senza
contare l’impegno del Settore nel 5. Carnevale
Internazionale dei Ragazzi che si è svolto a
febbraio.
Collaborazione tra i Settori Lo scorso
anno si caratterizzò per la partecipazione
di tutti i direttori artistici della Biennale a
progetti comuni come quello di Biennale
College e si preannunciava una sempre
maggiore convergenza delle loro diverse
energie. Quest’anno per la prima volta
le strutture dedicate all’esposizione di
Architettura ospitano “incursioni” di Danza,
Musica, Teatro e Cinema. Si tratta di attività
QRQ VHPSOLFHPHQWH ḊDQFDWH H JLXVWDSSRVWH
alla Mostra di Architettura, ma integrate nella
Mostra in spazi dedicati, in pieno accordo con
il direttore della stessa Rem Koolhaas. I nostri
direttori hanno tutti raccolto lo stimolo e hanno
sviluppato parte dei loro programmi all’interno
delle Corderie dell’Arsenale. Sieni ha invitato
artisti che trovassero uno stimolo nei tempi
e nei modi di questa Mostra e negli spazi
riservati e che modulassero i loro interventi
di conseguenza. Sieni ha poi condiviso con
Ivan Fedele (direttore del Settore Musica) la
progettazione di uno spettacolo di Biennale
College, nato da un percorso di formazione che
ha coinvolto giovani danzatrici tra i 10 e i 15
anni (Vita Nova). Lo spettacolo, con musiche
commissionate a Giovanni Dario Manzini
6
There are certain elements that lend an
aura of exceptionality to the programme of the
Dance Biennale, which will extend its activity
this year over a longer period of time: from the
initiatives that will take place in the Corderie
starting in early June – during the preview
and after the opening of the 14th International
Architecture Exhibition – to the productions
of the 9th International Contemporary Dance
Festival, to be held from the 19th to the 29th of June,
to the special project Vangelo secondo Matteo by
9LUJLOLR6LHQLWKDWZLOOEHSUHVHQWHGRYHUWKH¿UVW
WKUHHZHHNHQGVLQ-XO\DQGWRZKLFKDVSHFL¿F
catalogue is dedicated, up to the exhibition that
will highlight the period of the 1960s and 70s at
La Biennale with documents featuring Merce
Cunningham, Steve Paxton, Meredith Monk,
Julian Beck, Simone Forti, from the Historic
Archives/ASAC. Not to mention the Sector’s work
for the 5th International Kids’ Carnival which
took place in February of this year.
Collaboration between Sectors Last
year, it was distinguished by the participation
of all the artistic directors of La Biennale in
common projects such as the Biennale College,
leading to an increasing convergence of their
GLYHUVH HQHUJLHV 7KLV \HDU IRU WKH ¿UVW WLPH
ever, the venues dedicated to the Architecture
Exhibition will host the “incursions” of Dance,
Music, Theatre and Cinema. These activities
will not just be added to or juxtaposed with the
Architecture Exhibition, but fully integrated
into the Exhibition in dedicated spaces, in total
accord with its director Rem Koolhaas. Our
directors have all accepted the challenge and
developed part of the programmes inside the
Corderie dell’Arsenale. Sieni has invited artists
who were inspired by the timeframe and the
modality of this Exhibition and by the reserved
spaces, and they have shaped their work as
a consequence. Sieni also developed a joint
project with Ivan Fedele (director of the Music
Sector) for a production of the Biennale College,
which grew out of an educational programme
involving young dancers between the ages of 10
and 15 (Vita Nova). The production, with music
commissioned to Giovanni Dario Manzini and
choreography by Sieni, will involve two phases
H OH FRUHRJUD¿H GL 6LHQL DYUj GXH IDVL GL
elaborazione: la prima all’interno del Festival
di Danza e la seconda a ottobre, nel Festival
di Musica. Si intitola Indigene. Ugualmente
nato da una progettazione condivisa, Vesalii
Icones di Peter Maxell Davies, coreografato dal
giovane Jari Boldrini, debutterà nel Festival di
Musica di ottobre.
Biennale College e il coinvolgimento
della città La Biennale Danza vuol essere
anche centrale di energia per gli artisti di questa
disciplina. Luogo di conoscenza approfondita
delle pratiche altrui, di sperimentazione, di
formazione sul campo, di cimento e di incontro
tra giovani e grandi maestri. Per Biennale
College – Danza sono presentati all’interno del
Festival gli spettacoli di due cicli: Vita Nova (7
spettacoli) e Agorà (5 spettacoli). Sono stati
selezionati 126 danzatori.
Vita Nova &RUHRJUD¿ D̆HUPDWL FRQGXU
ranno periodi di pratica con interpreti selezionati
tra i 10 e i 15 anni in vista di una nuova creazione,
commissionata dalla Biennale e focalizzata sul
tema dei giochi popolari. Per Vita Nova sono state
sviluppate collaborazioni con enti e istituzioni di
Veneto, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Puglia
operanti nella danza.
Agorà È il coinvolgimento della città con
il ciclo di brevi creazioni pensate per i campi
GL9HQH]LD&RUHRJUD¿JXLGHUDQQRLGDQ]DWRUL
selezionati per Biennale College – Danza.
Festival Per quanto riguarda il Festival a
VSHWWDFROL QDWL DOWURYH VL ḊDQFDQR FRUHRJUD¿H
elaborate e performance che nascono a Venezia
su commissione della Biennale (per esempio la
sezione Aura, che invita a creare una performance
ispirandosi al dettaglio di un dipinto della
tradizione pittorica veneziana – Bellini, Tiepolo,
Tintoretto, Giorgione). Sono oltre 30 gli artisti
invitati, 42 gli spettacoli presentati, 26 le prime
assolute, 9 le prime nazionali.
Un progetto speciale Il Vangelo
secondo Matteo È il progetto speciale del
Festival, che ha attraversato l’Italia nel suo
formarsi coinvolgendo enti e istituzioni di 5
regioni (Emilia Romagna, Basilicata, Puglia,
Toscana, Trentino) e 200 interpreti tra
danzatori e amatori. Alcune fasi di creazione
e prove saranno mostrate negli spazi delle
Corderie dell’Arsenale. L’intero ciclo di 27
quadri verrà presentato nella sua compiutezza
al Teatro alle Tese: il 4, 5, 6 luglio i primi nove
RI HODERUDWLRQ WKH ¿UVW DV SDUW RI WKH 'DQFH
Festival and the second in October, during the
Music Festival. The title of the work is Indigene.
Another jointly developed work, Vesalii Icones
by Peter Maxell Davies, choreographed by
young Jari Boldrini, will also premiere during
the Music Festival in October.
Biennale College and the participation of the city The Dance Biennale
also wishes to be a source of energy for the
artists in this discipline. A place for an indepth exploration of the practices of others,
IRU H[SHULPHQWDWLRQ IRU WUDLQLQJ RQ WKH ¿HOG
a place that can bring together young people
and great masters to work together. Biennale
College – Dance will present the productions
of two of the Festival cycles: Vita Nova (7
performances) and Agorà (5 performances).
126 dancers were selected.
Vita Nova Prominent choreographers
will lead periods of practice with selected
performers between the ages of 10 and
15 in order to develop a new production,
commissioned by La Biennale and centering
on the theme of folk games. For Vita
Nova, collaborations were initiated with
organizations and institutions working in the
¿HOG RI GDQFH LQ 9HQHWR 7XVFDQ\ 0DUFKH
Umbria, Lazio, Puglia.
Agorà This represents the involvement
of the city with a cycle of short creations
conceived for the campi, the city squares in
Venice. Choreographers will lead the dancers
selected for the Biennale College – Dance.
Festival As for the Festival, the
productions that were created elsewhere will
be joined by choreographies and performances
that were developed or created in Venice on
commission by La Biennale (for example
the Aura section, an invitation to create a
performance inspired by a detail of a painting
representing the Venetian painting tradition –
Bellini, Tiepolo, Tintoretto, Giorgione). There
will be over 30 guest artists, 42 performances,
26 world premieres, 9 Italian premieres.
A special project Il Vangelo secondo
Matteo This is the Festival’s special project,
which took form all across Italy and involved
RUJDQL]DWLRQVDQGLQVWLWXWLRQVIURPGL̆HUHQW
regions (Emilia Romagna, Basilicata, Puglia,
Tuscany Trentino), with 200 performers
including dancers and amateurs. Some of
7
quadri; i successivi nove l’11, 12, 13 luglio; gli
ultimi nove quadri il 17 e 18 luglio.
Gli spazi 21 sono gli spazi utilizzati: dai
Campi di Venezia (S. Angelo, Pisani, Novo,
S. Maurizio), ai luoghi della Biennale (Teatro
alle Tese, Teatro Piccolo Arsenale, Corderie,
&D¶ *LXVWLQLDQ ¿QR DG DOWUL VSD]L FLWWDGLQL
come il Conservatorio, il Teatro Malibran e il
Teatrino di Palazzo Grassi, con cui la Biennale
collabora per la prima volta.
Sostenitori o donors L'attività di
quest'anno in particolare il progetto Vangelo
secondo Matteo hanno potuto essere realizzati
grazie anche al contributo della Fondazione
Prada cui va il nostro ringraziamento. Grazie
anche al contributo fattivo di tante istituzioni
e soggetti che mi piace qui ricordare. L’Institut
IUDQoDLV O¶$PEDVFLDWD G¶2ODQGD O¶8̇FLR
Culturale dell’Ambasciata d’Israele che
hanno contribuito alla realizzazione di alcuni
spettacoli. Il ciclo di danze Vita Nova è stato
realizzato in collaborazione con Fondazione
Romaeuropa – Attività di promozione danza,
AMAT & Civitanova Danza per Civitanova
Casa della Danza, Unione Europea Regione
Puglia, Teatro Pubblico Pugliese, Teatro
Stabile dell’Umbria, CSC Centro per la Scena
Contemporanea_Casa della danza di Bassano
del Grappa sostenuto dalla Regione del
Veneto, Regione Toscana, Accademia sull’arte
del gesto. ll Vangelo secondo Matteo verrà
realizzato con il sostegno di Fondazione I
Teatri di Reggio Emilia, Ert Emilia Romagna
Teatro, Teatro Pubblico Pugliese, Crest,
Regione Toscana, CID Centro Internazionale
della Danza e Festival Oriente Occidente,
Comune di Matera, Comitato Matera 2019,
Soprintendenza BSAE della Basilicata,
Basilicata 1799/Festival Città delle 100 scale. Il
Teatro La Fenice ci ha concesso lo spazio del
Teatro Malibran. Palazzo Grassi ospiterà negli
spazi del Teatrino di Palazzo Grassi 5 degli
spettacoli in programma nel Festival (per un
totale di 16 rappresentazioni).
Un ringraziamento sentito a tutti quanti
hanno dato le loro energie creative e professionali
in questo lavoro corale.
8
the phases of creation and rehearsals will be
open to the public in the spaces of the Corderie
dell’Arsenale. The entire cycle of 27 tableaux
ZLOOEHSUHVHQWHGLQWKH¿QLVKHGYHUVLRQDWWKH
Teatro alle Tese: on the 4th, 5th and 6th of July
WKH¿UVWQLQHWDEOHDX[WKHQH[WQLQHRQWKHWK
WKDQGWKRI-XO\WKHODVWQLQHWDEOHDX[RQ
the 17th and 18th of July.
The spaces GL̆HUHQW VSDFHV ZLOO EH
used: from the campi in Venice (S.Angelo,
Pisani, Novo, S. Maurizio), to the venues of
La Biennale (Teatro alle Tese, Teatro Piccolo
Arsenale, Corderie, Ca’ Giustinian), to further
spaces in the city such as the Conservatory, the
Teatro Malibran and the Teatrino at Palazzo
Grassi, with which La Biennale is collaborating
IRUWKH¿UVWWLPH
Supporters or donors This year’s
activities, and in particular the project Vangelo
secondo Matteo, were made possible by the
contribution of the Fondazione Prada whom
we now wish to thank. We would also like to
thank the many institutions and subjects who
FRQWULEXWHG WKHLU H̆RUWV VXFK DV WKH ,QVWLWXW
français, the Embassy of Holland, the Cultural
2̇FH RI WKH ,VUDHOL (PEDVV\ ZKLFK VXSSRUWHG
the realization of several performances. The
Vita Nova cycle of dances was developed in
collaboration with the Fondazione Romaeuropa
– Dance promotion, AMAT & Civitanova Danza
for Civitanova Casa della Danza, European
Union Puglia Region, Teatro Pubblico Pugliese,
Teatro Stabile dell’Umbria, CSC Centro per la
Scena Contemporanea_Casa della danza di
Bassano del Grappa with the support of the
Regione del Veneto, Regione Toscana, Accademia
sull’arte del gesto. The Vangelo secondo Matteo is
made possible by the support of the Fondazione
I Teatri di Reggio Emilia, Ert Emilia Romagna
Teatro, Teatro Pubblico Pugliese, Crest, Regione
Toscana, CID Centro Internazionale della Danza
and Festival Oriente Occidente, Comune di
Matera, Comitato Matera 2019, Soprintendenza
BSAE della Basilicata, Basilicata 1799/Festival
Città delle 100 scale. The Teatro La Fenice has
JHQHURXVO\ R̆HUHG WKH VSDFHV RI WKH 7HDWUR
Malibran. Palazzo Grassi will be the venue, in the
spaces of the Teatrino di Palazzo Grassi, for 5 of
the productions in the Festival programme (for
a total of 16 performances). We would especially
like to thank everyone who donated their creative
DQGSURIHVVLRQDOHQHUJLHVWRWKLVFRQFHUWHGH̆RUW
BIENNALE
DANZA
19>29.06> 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea/Mondo Novo
7>29.06> Danza & Architettura/Polis Corderie
4>18.07> Vangelo secondo Matteo/27 quadri
Virgilio Sieni
Direttore Settore Danza
Il 9. Festival Internazionale di Danza
Contemporanea Mondo Novo – gesto luogo
comunità è l'approdo di un lungo percorso
GL ULÀHVVLRQH H GL ULFHUFD DUWLVWL QD]LRQDOL H
internazionali sono stati invitati a interrogarsi
sulla relazione tra corpo e luogo.
La città è stata immaginata, tracciata da
nuovi sentieri, proposta per creare passaggi,
viaggi e percorsi di ricerca che aprono
lo sguardo dello spettatore a una nuova
frequentazione del gesto.
,O)HVWLYDOLQWHQGHSURSRUUHXQDJHRJUD¿D
di esperienze dislocate in un’articolazione di
spazi tra il centro della città e l’area dell’Arsenale,
spazi al chiuso e all’aperto, rivisitando il modo
di stare tra i margini dei campi all’aperto e
la capacità di accoglienza degli altri luoghi.
Agiremo secondo l’idea di Polis, cioè di un
arcipelago organico di avvenimenti tra pratiche
e visioni. Desideriamo che il pubblico, il
viaggiatore, colui che dona il proprio tempo per
WUDFFLDUHXQOHJDPHFRQLOJHVWRHODFRUHRJUD¿D
trovi l’opportunità di praticare a sua volta uno
spostamento ricco e complesso.
Il Festival propone tre aree di visione
attive durante tutte le giornate, dalla mattina
alla sera, che ospiteranno ciascuna una serie
GL VSHWWDFROL D]LRQL FRUHRJUD¿FKH SUDWLFKH
e dialoghi: Polis San Marco, Polis Corderie e
Polis Arsenale. Ed è articolato secondo diverse
sezioni: Aperto, Aura, Vita Nova, Invenzioni,
Agorà, Prima Danza e Boschetto.
&RLQYROJHUHPR FRUHRJUD¿ LQ GLDORJR
con 20 spazi, allo scopo di creare un respiro tra
interno ed esterno. Ogni artista ospite lavorerà
VHFRQGR XQD GXUDWD H XQ WHPSR ḊQFKp OD
propria presenza al Festival sia il risultato di
SHUFRUVL GL FUHD]LRQH ODERUDWRUL YHUL¿FKH
presentazioni, tutte esperienze rivolte a
The 9th International Contemporary
Dance Festival Mondo novo – gesture place
community is the end point of an extended
process of thought and research: national and
international artists were invited to explore
the relationship between body and place.
The city was imagined, scored with new
paths, proposed for the creation of crossings,
journeys and research processes that open the
spectator’s gaze to a new engagement with
gesture.
The Festival intends to present a geography of experiences spread across a
network of spaces between the centre of the
city and the area of the Arsenale, both indoor
and outdoor spaces, to reinterpret our way
of being between the margins of the outdoor
city squares and the capacity for hospitality
of other places. We will base our work on the
idea of Polis, of an organic archipelago of
events that include both practices and visions.
We would like the audience, the traveller, the
individual who donates his time to trace a
relationship with gesture and choreography,
to personally take the opportunity to practice
a rich and complex crossing.
7KH )HVWLYDO R̆HUV WKUHH DUHDV RI DFWLYH
visions all day long every day, from morning
to evening, featuring a series of performances,
choreographic
actions,
practices
and
dialogues: Polis San Marco, Polis Corderie
and Polis$UVHQDOH,WLVGLYLGHGLQWRGL̆HUHQW
sections: Aperto, Aura, Vita Nova, Invenzioni,
Agorà, Prima Danza and Boschetto.
We will involve 30 choreographers in a
dialogue with 20 spaces, in order that inside
and outside may breathe together. Each guest
artist will work within a timeframe and a
schedule so that his presence at the Festival
9
professionisti, giovanissimi danzatori tra i 10
H L DQQL QRQ YHGHQWL FRUDOL PDGUL H ¿JOL
coppie di anziani. Una durata che permetterà
a questi artisti di trasmettere ai danzatori le
pratiche della tattilità e della manualità, della
complessità insita nell’accostarsi all’altro,
nell’approssimarsi alla natura della costruzione
attraverso il gesto e l’umano del corpo.
Il Festival proporrà un continuum di
VSHWWDFROLEUDQLFRUHRJUD¿FLHSHUIRUPDQFHFKH
abiteranno luoghi pensati in dialogo l’uno con
l’altro. Ogni giorno apre a un viaggio di visioni
e di esperienze che rappresentano altrettanti
punti di ricerca verso il luogo, il corpo, il senso
di comunità: in questo modo nasce la Polis quale
entità che ospita e prende vita attraverso l’atto
del corpo e la complessità delle forme. Verranno
presentate 26 prime mondiali, 100 repliche
che si disporranno in calendari quotidiani da
frequentare come un cammino.
L’artista sarà dunque chiamato a
confrontarsi con una pratica di trasmissione
e a inserire la propria opera/percorso in un
crocevia di esperienze. L’adiacenza al corpo
e al gesto dell’altro, nelle sue forme fondate
sulla diversità dell’individuo, ci invita a una
ULÀHVVLRQH FKH VL ULQQRYD D RJQL YHUL¿FD
L’impoverimento della postura umana si apre
così a un atteggiamento di presenza e ascolto.
/D YLWD VWHVVD QHOOR VFRUUHUH ¿JXUDOH
della dinamica corporea, ci coglie nell’atto
del guardare, spostandoci letteralmente
dall’interno: cogliere questo spostamento è il
gesto richiesto sia all’artista che allo spettatore
HLQTXHVWRVLDUWLFRODODJHRJUD¿DGHO)HVWLYDO
Danza & Architettura/
Polis Corderie
Il Festival include l’esperienza alle Corderie
dell’Arsenale, risultato di un inedito dialogo con
la 14. Mostra Internazionale di Architettura
diretta da Rem Koolhaas. Per la prima volta
l’architettura guarda alla danza, e viceversa,
attraverso un progetto pensato organicamente
per abitare gli spazi espositivi della mostra.
La collaborazione è nata con l’intento di
ripensare integralmente i concetti di pratica
H IUHTXHQWD]LRQH 7XWWL L FRUHRJUD¿ RVSLWL DOOH
Corderie daranno vita a un ciclo continuo di
SHUFRUVLFUHDWLYLDOWHUQDWLDYHUL¿FKHVHQ]DVRVWD
rinunciando al segreto del processo e aprendo al
pubblico ogni fase di elaborazione: una nuova
città fatta di risonanze e atti creativi.
10
is the outcome of processes of creation,
workshops, evaluations, presentations, all
of them experiences involving professionals,
young dancers between the ages of 10 and
15, blind dancers, groups, mothers and
children, elderly couples. The timeframe
will make it possible for these artists
to transmit to the dancers practices of
tactility and of the hands, of the complexity
inherent in approaching the other and in
apprehending the nature of construction
through the gesture and humanity of the
body.
7KH )HVWLYDO ZLOO R̆HU D continuum
of productions, choreographic pieces and
performances that will inhabit places
conceived to be engaged in dialogue with
one another. Each day will lead into a
journey of visions and experiences that
ZLOO HDFK UHSUHVHQW D GL̆HUHQW WKHPH RI
research into the place, the body, the sense
of community, thereby generating the
Polis as an entity that receives and comes
to life through the act of the body and
the complexity of forms. There will be 26
world premieres, 100 repeat performances
organized across a daily schedule to be
experienced as a journey.
The artist will therefore be required to
engage in the practice of transmission and
to integrate his own work/process into a
crossroads of experiences. The adjacency
to the body and gesture of the other, in
its forms founded on the diversity of each
individual, encourages a thought process
that is renewed every time it must be
YHUL¿HG 7KH LPSRYHULVKHG KXPDQ SRVWXUH
thereby opens to an attitude of presence
and listening.
/LIH LWVHOI LQ WKH ¿JXUDO ÀRZ RI WKH
body’s dynamic, catches us in the act of
looking, literally moving us from the inside:
capturing this shift is the gesture we seek
from both the artist and the spectator and
this is the core of the geography of the
Festival.
Dance & Architecture/
Polis Corderie
The Festival includes the experience at
the Corderie dell’Arsenale, the result of an
original dialogue with the 14th International
Architecture Exhibition directed by Rem
Vangelo secondo Matteo
Il progetto presenta in prima mondiale
XQ¶RSHUDFRPSRVWDGDD]LRQLFRUHRJUD¿FKH
ispirate al Vangelo secondo Matteo. Le
creazioni hanno coinvolto 200 interpreti
nei loro territori di origine, dal Trentino
alla Puglia, comprendendo il Veneto,
l’Emilia Romagna, la Toscana e la Basilicata,
che saranno presentate a Venezia in tre
cicli. Ognuno dei quali accoglie, al pari di
XQ¶DJRUj QRYH TXDGUL FRUHRJUD¿FL HVHJXLWL
simultaneamente, lasciando al pubblico la
possibilità di determinare il proprio percorso
tra soste, cammini e ritorni. La simultaneità
delle azioni, colte nel loro insieme, costituirà
il continuo farsi fra gli arti e le nervature di
un solo corpo.
Le attività del Settore Danza 2014 sono
realizzate in collaborazione con la Fondazione
Prada che ringrazio per il suo contributo.
.RROKDDV )RU WKH ¿UVW WLPH DUFKLWHFWXUH
looks to dance, and vice-versa, in a project
organically conceived to inhabit the gallery
spaces of the Exhibition. The collaboration
was initiated with the intent to drastically
rethink the concepts of practice and
frequentation.
Together
the
guest
choreographers at the Corderie will create
a continuous cycle of creative processes
alternating with unremitting evaluations,
renouncing the secrecy of the process and
opening each phase of elaboration to the
public eye: a new city made of resonances
and creative acts.
Vangelo secondo Matteo
The project presents the world premiere
of a work consisting in 27 choreographic
actions inspired by the Gospel according
to Matthew. The creations involved over
200 performers in their native regions,
from the Trentino in the north to Puglia in
the south, and including the Veneto, Emilia
Romagna, Tuscany and Basilicata regions.
They will be presented in Venice in three
GL̆HUHQW F\FOHV (DFK RI WKHP ZLOO LQFOXGH
like an agorà, nine choreographic tableaux
performed simultaneously, allowing the
audience to decide on its own where to stop,
to walk, to turn back. The simultaneous
actions, taken as a whole, will constitute
the continuous formation of the limbs and
nerves of a single body.
The activities of the Dance Sector 2014
are developed in collaboration with the
Fondazione Prada, which I wish to thank
for its contribution.
11
STEVE
PAxTON
Leone d’oro alla carriera Golden Lion for Lifetime
per la Danza
Achievement in Dance
Il Leone d’oro alla carriera è stato
attribuito a Steve Paxton per aver aperto il
luogo della danza allo studio capillare del
movimento come fonte continua di origini
proiettando la ricerca sulla gravità al sistema
delle articolazioni e intuendo prima di tutti,
XQDGDQ]DWUDDVFROWRHWUDV¿JXUD]LRQHGHOOH
tecniche. Emerge una percezione dell’essere
umano che eleva la danza a valore fondante
della cultura e dei sistemi di relazione.
La continua frequentazione del gesto,
ci ha indicato come l’uomo possa ampliare
la sua visione sul mondo congiungendo la
memoria alla consapevolezza di appartenere a
un corpo e aprendo “silenziosamente” strade
LQQRYDWLYH D XQD ULFHUFD VFRQ¿QDWD LQ WXWWH
le arti.
The Golden Lion for Lifetime Achievement
has been awarded to Steve Paxton for having
opened the space of dance to a capillary study
of movement as a constant source of origins
projecting his experimentation with gravity
onto the system of articulations and being the
¿UVWWRLQVWLQFWLYHO\SHUFHLYHGDQFHDVOLVWHQLQJ
DQG WKH WUDQV¿JXUDWLRQ RI WHFKQLTXHV 7KH
perception of the human being that emerges
elevates dance to a founding value of culture
and of systems of relations.
The constant exercise of gesture has
shown us how man can expand his vision
of the world by linking memory to the
awareness of belonging to a body and
“silently” opening innovative paths to
unlimited experimentation in all the arts.
13
MIChELE
DI STEFANO
Leone d’argento
per la Danza
Silver Lion
for Dance
Il Leone d’argento per la Danza è
stato attribuito a Michele Di Stefano per
DYHU LQWURGRWWR DWWUDYHUVR OD FRUHRJUD¿D
un corpo vibratile e musicale coincidente
con l’immagine dell’uomo in continua
RVVHUYD]LRQHGHOSDHVDJJLRHGHOODJHRJUD¿D
Per aver scelto il linguaggio della danza
allo scopo di dar luogo a camminamenti
antropologici che ci lasciano intuire la
presenza di tribù organizzate per posture,
dinamiche irregolari, e decostruzione dei
perimetri spaziali, all’interno di ciascuno di
noi. Michele Di Stefano ci illustra col corpo
OD IDXQD H OD ÀRUD FKH LQVLHPH LUURUDQR OD
FDSDFLWjGHOO¶XRPRGLWUDV¿JXUDUVLHVDOYDUVL
col gesto della danza.
The Silver Lion for Dance has been
awarded to Michele Di Stefano for
introducing, in choreography, a vibrating
musical body that corresponds to the image
of man and his ceaseless observation of
geography and the landscape. For having
chosen the language of dance as a means to
generate anthropological journeys that lead
us to discern within each of us the presence
of tribes organized in terms of posture,
irregular dynamics and the deconstruction
of spatial perimeters. Michele Di Stefano
uses his body to illustrate the fauna and the
ÀRUD WKDW WRJHWKHU IHHG PDQ¶V FDSDFLW\ IRU
WUDQV¿JXUDWLRQDQGVDOYDWLRQWKURXJKWKH
gesture of dance.
14
9. FESTIVAL
INTERNAzIONALE
DI DANzA
CONTEMPORANEA
Mondo Novo
gesto luogo comunità
19>29.06.2014
Come monadi esitanti
nel Mondo Novo
Like hesitating monads
in the Mondo Novo
Stefano Tomassini
$SURSRVLWRGHOO¶DUUHVWRPHVVLDQLFRGHOO¶DFFDGHUHVLSRWUHEEHDGGXUUHODGH¿QL]LRQHGHOOR
“stile classico” in [henri] Focillon: «Breve istante di pieno possesso delle forme [...]: il
giogo della bilancia ormai oscilla solo debolmente. Ciò che aspetto non è di vederla ben
SUHVWRLQFOLQDUVLGLQXRYRDQFRUPHQRDWWHQGRLOPRPHQWRGHOOD¿VVLWjDVVROXWDPDQHO
miracolo di questa immobilità esitante, il tremolio leggero, impercettibile, che mi indichi
che essa vive».
5HJDUGLQJWKHPHVVLDQLFVWDQGVWLOORIWLPHRQHPLJKWUHIHUWRWKHGH¿QLWLRQRIWKH³FODVVLF
style” in [Henri] Focillon: «A brief instant of the full possession of forms […]:the yoke
of the scale now oscillates only weakly. I do not expect to see a balance again weighing
RYHUWRRQHVLGHDQGHYHQOHVVWKHPRPHQWRILWVDEVROXWH¿[LW\EXWLPSHUFHSWLEOHOLJKW
wobbling to prove it is alive, in the miracle of this hesitating immobility».
Walter Benjamin
Il programma di un Festival è sempre
insieme un mondo e una monade. Come
mondo, organizzato in uno spazio, esso è
ciclico. Come monade, che balza invece fuori
dal continuum del tempo, esso è discontinuità.
Virgilio Sieni sembra aver perfettamente
concertato questi due irrinunciabili bisogni
nel suo progetto triennale per Biennale Danza.
Già nel 2013, con Abitare il mondo.
Trasmissione e pratiche, la dimensione
dell’ascolto del gesto e del passaggio delle
memorie hanno inaugurato nuove possibilità
di impostare il rapporto tra i corpi e
l’ambiente. In una stretta dialettica tra atti di
conoscenza e dirette esperienze della prassi,
GRSR TXDVL GXH PHVL GL LQFRQWUL H ULÀHVVLRQL
di pratiche e creazioni, è emersa una nuova
unità costitutiva di tutti i lavori: il gesto è la
via per entrare in relazione con l’altro. Tutto
il mondo può dunque danzare. E lo abbiamo
YLVWR VRSUDWWXWWR QHL FRUSL GL PDGUL ¿JOL
anziani, artigiani e bambini. Si tratta di respiri,
attese, quadri di corpi mobili, eseguiti anche
tra imbarazzi, esitazioni, errori e perdite, ma
che non possono essere fermati per essere
JLXGLFDWL Qp LVRODWL SHU HVVHUH FRPSUHVL
'HYRQRHVVHUHODVFLDWLÀXLUH$RJQLVSHWWDWRUH
18
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
A Festival programme is always both a
world and a monad. As a world, organized
in a space, it is cyclical. As a monad, which
on the contrary leaps out of the continuum of
time, it is discontinuity. Virgilio Sieni seems
to have perfectly orchestrated these two
essential needs in his three-year project for
the Dance Biennale.
Last year, in 2013, in Living in the
World. Transmission and practices, the
dimension of listening in the gesture and
the passing down of memories inaugurated
new possibilities of shaping the relationship
between bodies and the environment. In a
tight dialectic rapport between cognitive
acts and direct experiences of practice,
after almost two months of meetings and
UHÀHFWLRQRISUDFWLFHVDQGFUHDWLRQVDQHZ
constituent unity between all the works
emerged: gesture is the means by which to
enter into a relationship with the Other. This
means that everyone in the world can dance.
And we have observed this in particular
in the bodies of mothers, children, elderly
people, craftsmen and children. We saw
breathing, pauses, tableaux of still bodies,
performed with embarrassment, hesitation,
resta la possibilità di una emozione concorde o
GLXQSLGL̇FLOHHQHJR]LDWRULFRQRVFLPHQWR
Questo è stato uno dei modi di comprendere e
abitare il mondo con le attività di formazione
per Biennale College Danza 2013.
Con l’articolato programma del 9. Festival
Internazionale di Danza Contemporanea
Mondo Novo – gesto luogo comunità
(19>29 giugno), Virgilio Sieni prova ora a
rifondare soprattutto la relazione tra il dentro
e il fuori, i teatri e i campi, e a ridiscutere lo
VSD]LR GHOOD SHUIRUPDQFH QHOOD JHRJUD¿D
urbana. Un programma anticipato, in alcune
delle sue esperienze, all’interno delle Corderie
dell’Arsenale (7>29 giugno) in stretto dialogo
con la 14. Mostra Internazionale di Architettura
diretta da Rem Koolhaas. Qui i processi di
FUHD]LRQH GHL FRUHRJUD¿ HQWUDQR D IDU SDUWH
degli spazî espositivi, animano di presenze
una lunga serie di palchi che per la prima volta
sono stati costruiti apposta per accompagnare
LOFDPPLQRHVSRVLWLYRḊQFKpO¶LQFRQWURHOD
relazione, tra visitatori e performer, produca
una continua metamorfosi dello sguardo, una
continua apertura alle ragioni dell’altro.
Sette unità (Aperto, Aura, Vita Nova,
Invenzioni, Agorà, Prima Danza e Boschetto)
mistakes and loss, but which cannot be
stopped to be judged, nor isolated to be
XQGHUVWRRG 7KH\ PXVW EH DOORZHG WR ÀRZ
Each spectator is left with the possibility of
IHHOLQJDVKDUHGHPRWLRQRUDPRUHGL̇FXOW
negotiated acknowledgment. This was one of
the ways of understanding and living in the
world with the educational activities of the
Biennale College – Dance 2013.
In the highly articulated programme of
the 9th International Contemporary Dance
Festival Mondo Novo – gesture place
community (19>29 June), Virgilio Sieni
now tries to establish a new foundation
particularly for the relationship between
inside and outside, the theatres and the
city squares, and to debate the space of
performance within the urban geography.
A program that will be anticipated, in some of
its experiences, in the Corderie dell’Arsenale
(7>29 June) in a close dialogue with the
14th International Architecture Exhibition
directed by Rem Koolhaas. Now the processes
of creation by the choreographers will
EHFRPHSDUWRIWKHH[KLELWLRQVSDFHVZLOO¿OO
with presences a long series of stages that for
WKH¿UVWWLPHHYHUZLOOEHEXLOWVSHFL¿FDOO\WR
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
19
compongono invece la molteplicità del
programma di Mondo Novo – gesto luogo
comunità, che non si esaurisce nell’ordine
cronologico del Festival (19-29 giugno) ma
FKH LQ HVVR WURYD XQ¶XOWHULRUH VWUDWL¿FD]LRQH
della ricerca di Sieni: creare aperture, punti
di vista, osservazioni e fessure da cui provare
a fare chiarezza, da cui provare a formulare
nuove modalità di relazione fra i corpi. Ed è un
cómpito questo a cui la danza contemporanea
non dovrebbe mai sottrarsi.
Queste unità o sezioni, luoghi di lavoro,
VSD]v GL LQFRQWUR ]RQH GL RVSLWDOLWj H FRQ¿QL
sempre disgiunti di un incessante accadere,
sono disposte a rete, continuamente ripiegate
per raddoppiare gli eventi e riprodurre una
sorta di incarnazione virtuale: la materia di
una nuova comunità, la vita di una nuova
Polis. E non può non tornare alla mente
l’idea di città invisibile, che contiene il suo
passato «come le linee d’una mano», anche
ingannatrice e sempre mutante, descritta in
una pluralità di immagini da Italo Calvino:
«Ogni città riceve la sua forma dal deserto a
cui si oppone».
Così come ogni spettatore è un viaggiatore,
capace di riconoscere quel poco che ha e che gli
appartiene, e deve scoprire, fra campi e teatri,
«il molto che non ha avuto e non avrà». Per
questo il primo lavoro del suo sguardo è quello
GL ©ULFRQRVFHUH ¿JXUHª QHOOD FXL ULSHWL]LRQH
©TXDOFRVD DUULYL D ¿VVDUVL QHOOD PHQWHª
In questa ridondanza, il deserto sparisce e
qualcosa comincia a esistere.
In ApertoLFRUHRJUD¿RVSLWDWLR̆URQRXQ
largo panorama della danza contemporanea
nazionale e internazionale, tutti accomunati
GD XQD IRUWH ORJLFD FRUHRJUD¿FD QRQ LQ
autonomia ma in aperto scambio con le altre
sezioni del Festival. Qui gli incontri, anche
indiretti, fra culture del corpo diverse, come
ad esempio fra Oriente e Occidente, sembrano
moltiplicare nuove intenzioni, mostrare
SRVVLELOL GL̆HUHQ]H TXDVL FRPH SHU IDYRULUH
attraverso la danza un nuovo gioco dello
20
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
accompany the exhibition route so that the
encounter and rapport between the visitor
and performer may produce a continuous
metamorphosis of the gaze, an attitude of
openness towards the reasons of the Other.
Seven units (Aperto, Aura, Vita
Nova, Invenzioni, Agorà, Prima Danza
and Boschetto) will bring multiplicity to
the programme of Mondo Novo – gesture
place community, which will not end with
the chronological order of the Festival
-XQH EXW ZLOO ¿QG WKHUH D IXUWKHU
VWUDWL¿FDWLRQ RI 6LHQL¶V UHVHDUFK WR FUHDWH
openings, points of view, observations and
¿VVXUHV DV WKH VWDUWLQJ SRLQW IRU JUHDWHU
clarity, for formulating new ways for bodies
to relate to one another. This is a responsibility
that contemporary dance can never shirk.
These units or sections, workplaces,
spaces for encounter, zones of hospitality
and the discontinuous borders of a constancy
of events, are arranged as a network, folded
over to double the events and imitate a sort
of virtual incarnation: the material of a new
community, the life of a new Polis. And the
mind necessarily turns to the idea of invisible
city, which contains its past «like the lines
of a hand», which may be deceptive but is
always changing, described in a plurality of
images by Italo Calvino: «Each city receives
its form in the desert to which it is opposed».
Thus every spectator is a traveller,
capable of recognizing what little he has
and that belongs to him, who must discover,
between town squares and theatres, «the
much that he has not had and will not have».
7KDWLVZK\WKH¿UVWWDVNIRUKLVJD]HLVWKH
«UHFRJQLWLRQ RI ¿JXUHV», which will be
repeated so that «something will remain
embedded in the mind». This redundancy
will cause the desert to disappear and bring
something into existence.
In Aperto, the guest choreographers
R̆HU DQ DPSOH VXUYH\ RI ,WDOLDQ DQG
international contemporary dance, all linked
scambio delle memorie e del dono di nuovi
desideri. Anche la consegna del Leone d’oro
alla carriera a Steve Paxton, non è soltanto
il dovuto riconoscimento a un maestro
indiscusso della danza contemporanea, la
FXL ULÀHVVLRQH VXO contact improvisation ha
interessato negli anni molti generi e culture del
corpo. È anche una forte indicazione a favore
GL XQ JHVWR PDL GLVJLXQWR GDOOD ULÀHVVLRQH
dalla relazione e dalla condivisione ossia, e non
a caso, dalla pratica e dalla sua trasmissione.
Per di più, il lavoro e la ricerca di Paxton, negli
anni, si sono svolti sempre con una chiarezza
intellettuale incapace di compromessi con
il mercato e l’omologazione globale. Un
esempio di fedeltà e rigore della sua ricerca
sul corpo, sulla generazione del movimento e
sulle forze all’opera nell’improvviso incontro
tra corpi, che ha cambiato per sempre il
modo di intendere e concepire il linguaggio
contemporaneo della danza.
Il Leone d’argento quest’anno è consegnato a
Michele Di Stefano, coreografo estremamente
rappresentativo di una gran parte della nuova
VFHQDFRUHRJUD¿FDLWDOLDQDSHUODVXDDWWHQ]LRQH
al rapporto tra la presenza scenica del performer
e l’autonomia del segno visivo, in lavori che
puntano a sfatare i miti dispotici dell’esotismo
turistico, decostruendo lo spazio coloniale dello
sguardo occidentale per mostrarne tutta la
¿WWL]LDWUDVSDUHQ]D
Nella sezione Aura ha luogo uno dei più
importanti esperimenti di questa Biennale,
forse per la prima volta abbattendo realmente
L FRQ¿QL WUD VSD]LR GHOOD SHUIRUPDQFH H
museo, tra l’aura istituzionale del nostro
immenso patrimonio visivo e la precarietà
non meno luminosa dei corpi e dei gesti
dei performer. L’inedito incontro di cinque
FRUHRJUD¿ FRQ DOFXQH SLWWXUH YHQH]LDQH
(Tiepolo, Bellini, Giorgione, Tintoretto) da cui
WUDUUDQQR XQD ULÀHVVLRQH H XQD SHUIRUPDQFH
magari attraverso solo un dettaglio, un gesto
QDVFRVWRRXQD¿JXUDGLVELHFRTXDQGRQRQ
più in generale sul senso della relazione con
by a strong choreographic logic pursued
not independently but in an open exchange
with the other sections of the Festival. Here
the encounters, even when indirect, between
GL̆HUHQW FXOWXUHV RI WKH ERG\ IRU H[DPSOH
between East and West, seem to multiply
new intentions, demonstrate possible
GL̆HUHQFHV DV LI WR HQFRXUDJH GDQFH DV D
new form of play for exchanging memories
and bestowing new desires. The attribution
of the Golden Lion for Lifetime Achievement
to Steve Paxton is not only a well-deserved
acknowledgment for an indisputable master
RI FRQWHPSRUDU\ GDQFH ZKRVH UHÀHFWLRQ
on contact improvisation has involved
RYHU WKH \HDUV D YDULHW\ RI GL̆HUHQW JHQUHV
and cultures of the body. It is also a strong
signal in favour of a gesture that is always
DFFRPSDQLHG E\ UHÀHFWLRQ UHODWLRQ DQG
sharing and hence, not coincidentally, by
practice and its transmission. Furthermore,
over the years Paxton’s work and research
have always demonstrated an intellectual
clarity incapable of compromise with the
market and global standardization. A
example of faith and severity in his research
on the body, on the generation of movement
and on the forces at work in the sudden
meeting of bodies, that has forever changed
our way of understanding and conceiving
the contemporary language of dance.
The Silver Lion this year has been awarded
to Michele Di Stefano, a choreographer
who is particularly representative of a large
part of the new Italian choreographic scene,
for his attention to the relationship between
the presence on stage of the performer and
the independence of the visual imprint, in
works that seek to dispel the despotic myths of
touristic exoticism, deconstructing the colonial
space of the western point of view to reveal the
falseness of its transparency.
The Aura section will feature one of the
most important experiments of this Biennale,
SHUKDSVIRUWKH¿UVWWLPHHYHUWUXO\EUHDNLQJ
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
21
un’opera d’arte, sembra invitare l’attenzione
dello spettatore, che vi assisterà, su più
piani. Il patrimonio artistico di Venezia
diventa qui il materiale principale di un
nuovo processo creativo: il coreografo si
dona all’opera mostrandone inedite letture e
OHJDQGRVLDHVVDDWWUDYHUVRXQDULÀHVVLRQHFKH
riguarda il senso del gesto e la forza della sua
generazione. Lo spettatore riscopre, invece
e in modo inedito, nella nuova vita se pur
parziale o comunque personale di un’opera,
la vitalità del passato attraverso i corpi del
SUHVHQWH ,Q TXHVWD ULVFRSHUWD OD ¿VVLWj GHO
dipinto esposto si muove, attraverso l’evento
e nell’immaginazione dello spettatore, verso
una nuova convergenza, una nuova reciproca
appropriazione della vita dell’opera, e della
UHDOWjGHOPRQGRFKH¿QGDOODVXDUHDOL]]D]LRQH
in essa ha preso corpo.
Vita Nova è un progetto che incomincia
a mostrare un suo forte spessore: investe
prima di tutto la passione di trasmettere il
fare e il trasformare attraverso i corpi delle
nuove generazioni di interpreti, quest’anno
tutti tra i 10 e i 15 anni. Per il coreografo, nel
cambiamento, qualcosa va perduto e qualcosa
si crea, ma è pur sempre l’esperienza del
singolo giovane danzatore che cambia di stato
o di forma, già durante la fase di creazione, ed
è questa una consegna autenticamente etica.
Comprende il coinvolgimento dei sensi nella
FRPSUHQVLRQHGLVpHQHOODUHOD]LRQHFRQO¶DOWUR
un nuovo agire del corpo che ci informa delle
disposizioni necessarie per poter rovesciare le
abitudini e far crescere la consapevolezza, in
questi giovani corpi, che occorre saper operare
delle scelte. La ricerca di un nuovo repertorio
di danza destinato a giovanissimi interpreti
q ḊGDWR TXHVW¶DQQR D XQ QXWULWR JUXSSR
di coreografe italiane, Cristina Rizzo, helen
Cerina, Simona Bertozzi, Adriana Borriello,
allo stesso Sieni e al coreografo norvegese
Stian Danielsen, in dialogo anche con note
musiche di repertorio o appositamente create
per il progetto, ma tutti operativi sul territorio
22
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
down the boundaries between the space
of performance and the museum, between
the institutional aura of our immense
visual heritage and the no less luminous
transience of the bodies and gestures of the
performers. The unprecedented encounter
RI¿YHFKRUHRJUDSKHUVZLWKVHYHUDO9HQHWLDQ
paintings (Tiepolo, Bellini, Giorgione,
Tintoretto) from which they have drawn
D UHÀHFWLRQ DQG D SHUIRUPDQFH LQVSLUHG
perhaps by a simple detail, a hidden gesture,
D¿JXUHVHHQIURPWKHVLGHRUPRUHLQJHQHUDO
the sense of the relationship with a work of art,
seems to draw the attention of the spectator,
who will be watching, to various levels.
Venice’s artistic heritage has now become
the primary material for a new creative
process: the choreographer gives himself to
the work, revealing new readings and creates
DERQGZLWKLWIRXQGHGRQDUHÀHFWLRQDERXW
the meaning of gesture and the power of its
generation. The spectator on the other hand,
LQDGL̆HUHQWZD\UHGLVFRYHUVLQWKHQHZOLIH
of a work, no matter how partial or personal,
the vitality of the past through the bodies
of the present. In this process of discovery,
the immobility of the painting on exhibit
begins to move, through the event and in the
imagination of the spectator, towards a new
convergence, a new reciprocal acquisition of
the life of the painting, and of the reality of
the world that came to life in it from the very
moment that it was completed.
Vita Nova is a project that is beginning
WR UHYHDO LWV VLJQL¿FDQW GHSWK ¿UVW RI DOO LW
concerns the passion for transmitting action
and transformation through the bodies of
the new generations of performers, who
this year are all between the ages of 10 and
15. For the choreographer, something is lost
and something is gained by this change,
but it is still the experience of the individual
young dancer that changes condition or
shape, even during the phase of creation,
and this is a genuinely ethical responsibility.
nazionale: sono state coinvolte quest’anno
il Veneto e la Puglia, la Toscana e il Lazio, le
Marche e l’Umbria. Un nuovo repertorio che
si ricompone, nei giorni del Festival, non
FRPHXQSXQWRGLDUULYRSRLFKpFRPHLQVHJQD
la psicoanalisi la mèta è spesso un analogo
rispetto all’origine. Ma come un esplicito
invito a uno spostamento dell’abituale
relazione tra creazione e formazione, come
riconoscimento nel suo insieme della forza di
questa idea.
Con Invenzioni un altro decisivo tassello
del Festival sembra organizzarsi qui in una
autentica esperienza antropologica: siamo
tutti nello stesso mondo, nuovo o vecchio
che sia, qui restiamo, e occorre anche avere
molta pazienza. L’avventura della creazione
FRUHRJUD¿FD GRSR XQ SHULRGR GL UHVLGHQ]D
(non solo) artistica in una città come Venezia
è, in fondo, il risultato di una fatica pari a
quella del viaggiare. Non a caso l’etnologo
Vito Teti scrive che quella del «restare è
un’arte, un’invenzione; un esercizio che mette
in crisi le retoriche delle identità locali».
3HUFKp O¶HVHUFL]LR GHO UHVWDUH ©q XQD GLYHUVD
pratica dei luoghi e una diversa esperienza del
WHPSRª 3HU TXHVWD VH]LRQH L WUH FRUHRJUD¿
-pU{PH%HO5R\$VVDIH$OHVVDQGUR6FLDUURQL
sono rimasti in residenza a Venezia per circa
due settimane, e ciò che ne risulta è una
ULÀHVVLRQH VX TXDQWR O¶HVHUFL]LR GHO UHVWDUH
in un luogo possa in realtà trasformarsi in
XQ YLDJJLR DJOL HVWUHPL FRQ¿QL GHOO¶DUWH H GHO
gesto, in un mondo troppo mediatizzato in cui
ci si sposta soltanto con inutili e ingannevoli
movimenti. L’altrove, insomma, è già qui,
dove si resta.
Lo spazio urbano è dunque un palinsesto
capace di raccontare il passato insieme
alla politica della memoria che presiede la
sua esperienza nel presente. Per questo la
sezione Agorà è fra le più innovative del
Festival: essa ricerca un rinnovato dialogo
tra la danza e l’aperto dei luoghi. Se il segno
sembra essere ricorrente, ciclico appunto,
It includes the involvement of the senses in
the understanding of one’s self and in the
relationship with the Other: the body acts in
a new way to inform us of the dispositions
required to reverse habits and increase the
awareness, in these young bodies, that it is
important to learn to make choices. The search
for a new repertory of dance for teenage
performers has been entrusted this year to
a sizeable group of Italian choreographers,
Cristina Rizzo, Helen Cerina, Simona
Bertozzi, Adriana Borriello, to Sieni himself
and to Norwegian choreographer Stian
Danielsen, in a dialogue with music from
WKH UHSHUWRLUH RU FRPSRVHG VSHFL¿FDOO\ IRU
the project, but all of them working in Italy:
this year the regions involved are the Veneto
and Puglia, Tuscany and Lazio, Marche
and Umbria. A new repertoire that comes
together, during the Festival, though not as
a point of arrival, because as psychoanalysis
teaches us, the goal is often an analogy of the
origin. But as an explicit invitation to shift the
traditional relationship between creation and
training, as an acknowledgment all together
of the power of this idea.
In Inventions, another fundamental
piece of the Festival seems to have organized
itself into an authentic anthropological
experience: we are all in the same world,
be it new or old, and this is where we will
stay. It will take a great deal of patience The
adventure of choreographic creation after
a period of (not just) artistic residency in a
city such as Venice is, in the end, the result of
DQ H̆RUW WKDW HTXDOV WKH H̆RUW RI WUDYHOLQJ
It is no coincidence that ethnologist Vito Teti
writes that «VWD\LQJLVDQDUWDQLQYHQWLRQ
an exercise that disputes the rhetoric of local
identities». Because the exercise of staying «is
DGL̆HUHQWSUDFWLFHRISODFHVDQGDGL̆HUHQW
experience of time». In this section, the three
choreographers Jérôme Bel, Roy Assaf and
Alessandro Sciarroni stayed in residency in
Venice for about two weeks, and the result is
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
23
SHUFKp D 9HQH]LD GD VHPSUH VL FRVWUXLVFRQR
spettacoli all’aperto essendo Venezia stessa
uno spettacolo sotto il cielo, è la modalità
della sua realizzazione, invece, a introdurre un
elemento di forte novità. All’aperto e al vuoto
del luogo, dei campi veneziani, corrisponde
un aperto e una nuova libertà dei corpi, delle
modalità tattili e materiali con cui può darsi
un gesto, della nuova vita che può generare
GDOO¶LQFRQWUR FRQ XQR VSD]LR VSHFL¿FR Ê XQD
vera invasione, come il pubblico ha già in
parte potuto testimoniare lo scorso anno, nei
campi San Maurizio, Pisani, e Campo Novo.
&LQTXH FRUHRJUD¿H LUURPSRQR QHO WHPSR
quotidiano dello spazio urbano per liberare
ogni preconfezionata memoria della città
dalle relazione gerarchiche con cui viviamo
TXHVWLPDUJLQLWRSRJUD¿FLGHOODYLWD/¶LGHDGL
questa nuova Agorà dà al mondo la possibilità
GL ULFRPLQFLDUH LQ RJQL FDPSR 3HUFKp
parafrasando Deleuze, occorre mettere il
PRQGRLQFDPSRḊQFKpODFLWWjHLFRUSLFKH
la abitano tornino a essere per il mondo.
Con Prima Danza prosegue la scelta
GL RVSLWDUH SURJHWWL GHOOD QXRYD FRUHRJUD¿D
italiana, con una particolare attenzione
al processo di creazione, al modo in cui le
forme prendono vita: la responsabilità del
meccanismo di decisione più che l’abilità di
confezionare e riprodurre. Quest’anno due
coreografe e interpreti, Marina Giovannini e
Luisa Cortesi, sono state invitate a presentare
il risultato dell’incontro tra il loro lavoro e
la residenza in più spazi di Venezia, in un
DUWLFRODWR SHUFRUVR GL FUHD]LRQH GL YHUL¿FD
continua e di performance che coinvolge anche
le attività in corso alle Corderie dell’Arsenale,
in concomitanza con l’esposizione di Biennale
Architettura.
Spazio di libertà e di utopia del mondo
è invece Boschetto: ogni giorno per quattro
ore, durante tutto il periodo del Festival,
in Campo Sant’Angelo, una vera e propria
isola o macchia boschiva sarà abitata da due
danzatrici, Ramona Caia e Sara Sguotti, nella
24
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
DUHÀHFWLRQDERXWKRZWKHH[HUFLVHRIVWD\LQJ
in a place can actually turn into a journey
towards the most distant frontiers of art and
gesture. The elsewhere is already here, where
we stay.
The urban space is therefore a palimpsest
that can narrate the past along with the
politics of memory that govern its experience
in the present. This is why the Agorà section
is one of the most innovative of the Festival:
it is a search for a renewed dialogue between
dance and the outdoors of spaces. If the
sign seems to be recurrent, even cyclical,
because open-air spectacles have always
been held in Venice given that Venice itself
is a spectacle under the heavens, the true
element of innovation is the way in which
it is held. The open and empty nature of the
place, of the Venetian campi, is matched by
the openness and new freedom of the bodies,
of the tactile and material modes in which a
gesture can be made, of the new life that can
EHJHQHUDWHGE\WKHHQFRXQWHUZLWKDVSHFL¿F
space. It’s an invasion, as the audience was
partly able to witness last year, in campo
San Maurizio, campo Pisani and Campo
Novo. Five choreographies burst into the
everyday time of the urban space to liberate
the pre-packaged memories of the city from
the hierarchical relationships within which
we experience these topographical edges of
life. Because, to paraphrase Deleuze, you
have to put the world out there, so that the
city and the bodies that inhabit it can once
again exist for the world.
Prima Danza is a further manifestation
of the decision to present projects of new
Italian choreography, with particular
attention to the process of creation, to the
way in which the forms come to life: the
responsibility of the decision-making process
rather than the ability to put together or
reproduce. This year two choreographers
and performers, Marina Giovannini and
Luisa Cortesi, were invited to present the
PHWDPRUIRVL FRQWLQXD GL ¿JXUH ¿DEHVFKH
Per lo spettatore è un luogo della sosta e
del ritorno, fra i mille possibili itinerarî
ch’egli potrà creare scegliendo di vivere con
una mappa personale le tracce e i sentieri
degli eventi programmati dal Festival. Qui
avrà luogo una sorta di decontaminazione e
ricapitolazione delle visioni del suo viaggio
SHUODFLWWjSURSULRFRPHQHOOD¿DEDLQFXLLO
UDSSRUWR WUD OH ¿JXUH q GL JLXVWDSSRVL]LRQH
non di contaminazione. L’apparire e lo sparire
GLTXHVWHLQTXLHWH¿JXUHSRWUjWUDVIRUPDUHLQ
gioco il senso delle visioni raccolte. Proprio
SHUFKp LO OHJDPH WUD FDUDWWHUH H VLWXD]LRQH
GHYHHVVHUHVFLROWROD¿DEDFRQRVFHODIHOLFLWj
Ma occorre sottolinearlo ancóra, qui
in conclusione: il programma del Festival
di Virgilio Sieni è progettato non come
un’ennesima rassegna di danza, articolata in un
più o meno ammiccante menù. Mondo Novo e
le sue parallele sezioni sono progettate secondo
XQ YHUR H SURSULR SHQVDUH FRUHRJUD¿FR 8Q
pensiero capace di esplorare nuove modalità
percettive della città e dei corpi, prima che
queste modalità si sedimentino anch’esse
nell’abitudine, e si chiudano in prestabilite
FDWHJRULH &RJOLHUH TXHVWR JUDGXDOH H LQ¿QLWR
SUHQGHUHIRUPDGHOO¶HVSHULHQ]DVLJQL¿FDDQFKH
riconoscere che soltanto così, come monadi
esitanti di un mondo che sempre ritorna,
un’intera città può continuare a danzare.
result of the encounter between their work
and their residency in various spaces
throughout Venice, in an articulated process
of creation, constant testing and performance
that also involves the activities taking place at
the Corderie dell’Arsenale concurrently with
the Biennale Architecture exhibition.
Boschetto is a space for freedom
and utopia in the world: every day for
four hours, throughout the Festival period,
in Campo Sant’Angelo, a veritable island or
clump of forest will be inhabited by two
dancers, Ramona Caia and Sara Sguotti,
in a continuous metamorphosis of fairytale characters. For the spectator this is a
place to stop at and come back to, along the
thousand possible itineraries that he can
create by choosing to draw a personal map
for his experience of the traces and paths of
the events scheduled for the Festival. This will
be the place for a sort of decontamination and
recapitulation of the visions of his journey
around the city, like in a fairy tale in which
WKH UHODWLRQVKLS EHWZHHQ WKH ¿JXUHV LV RQH
of juxtaposition, not contamination. The
appearance or disappearance of these restless
¿JXUHVFDQWXUQWKHPHDQLQJRIWKHYLVLRQVKH
has collected into a game. Because the bond
between character and situation must be
broken, the fairy tale ends in happiness.
But it is important to emphasize it once
again, in conclusion: Virgilio Sieni’s Festival
programme is not designed as the usual dance
line-up, organized as a more or less attractive
menu. Mondo Novo and its parallel sections
have been planned as a real choreographic
thought process. A thought process that
explores new ways of perceiving the city and
bodies, before these ways settle into habit,
and are locked into preconceived categories.
7RFDSWXUHWKLVJUDGXDODQGLQ¿QLWHVKDSLQJ
of experience also means to recognize that
this is the only way, for the hesitating monads
of a world that keeps returning, for an entire
city to continue to dance.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
25
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
APERTO
Biennale Danza ha invitato artisti dal
IRUWHVHJQRFRUHRJUD¿FRDSUHVHQWDUHGHL
propri lavori in prima assoluta e/o in prima
italiana. Gli spettacoli ospitati coabitano con
le altre esperienze del Festival.
Biennale Danza has invited artists with a
powerful choreographic identity to present
their works in World or Italian Premiere.
These productions will coexist with the
other experiences in the Festival.
APERTO
SABURO
TEShIGAWARA /
KARAS
COREOGRAFIA, SCENE, LUCI, COSTUMI
E SELEZIONE MUSICALE
Saburo Teshigawara
DANZA
Saburo Teshigawara e Rihoko Sato
VIOLINO
Sayaka Shoji
ASSISTENTE LUCI
Lines
Sergio Pessanha
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
GIAPPONE / JAPAN
Karas
PRODUZIONE
durata 60’
Teatro Malibran
19.06, h 21.30
Alla vita che è nata al posto della vita che scompare
,OPRYLPHQWRGHOFRUSRqXQD¿JXUDFKHVFRPSDUH
Il movimento è il continuo perire del corpo che scompare
linee invisibili compaiono
Cose che appaiono scompaiono
In musica, lo scomparire di una nota permette alla successiva di comparire
Come nuove cellule nascono dopo la morte delle vecchie
Il tempo è sempre in movimento attorno al corpo
Il tempo nasce nel corpo
Tempo che accade dal corpo del violinista, dalle braccia e dallo strumento
È intenso, ma allo stesso tempo è un’apparizione destinata a svanire
Il corpo che ha partorito la musica destinata a scomparire rimane
Non come rovine, ma come la fonte che continuamente partorisce musica
8VFHQGRGDOO¶LQ¿QLWjLQWHULRUHDOPRQGRGHOLPLWDWR
7UDVIRUPDLOSUHVHQWHOLPLWDWRLQLQ¿QLWj
Tale è la forza dell’arte
To life which is born in place of disappearing life
7KHPRYHPHQWRIWKHERG\LVDGLVDSSHDULQJ¿JXUH
Movement is the continuous perish of the disappearing body
invisible lines appear
Appearing things disappear
In music, the disappearing of one note allows the next note to appear
Like how new cells are born after old ones die
Time is always moving around the body
Time is born from inside the body
Time occurring from the violinist's body, arms, and instrument
It is intense, but at the same time it is an appearance meant to vanish
The body that gave birth to the continuously disappearing music remains
Not as ruins, but as the source that continuously gives birth to music
6WHSSLQJRXWIURPWKHLQWHULRULQ¿QLW\WRWKHOLPLWHGZRUOG
7KH\WUDQVIRUPWKHOLPLWHGSUHVHQWWRLQ¿QLW\
Such is the force of art
30
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
31
APERTO
JONAThAN
BURROWS/
MATTEO
FARGION
IN COLLABORAZIONE CON
Kaaitheater Brussels, PACT zollverein Essen,
6DGOHUЧV:HOOV7KHDWUH/RQGUD
BIT Teatergarasjen Bergen
Burrows e Fargion sono attualmente artisti
in residenza al Nightingale, Brighton
Inghilterra
durata 30’
%RG\QRW¿W
for purpose
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
GRAN BRETAGNA - ITALIA / GB - ITALy
Teatrino Palazzo Grassi / Auditorium
19.06, h 19.00
20.06, h 16.00
21.06, h 11.00
22.06, h 11.00
Body Not Fit For Purpose q OЧXOWLPD
di una serie continuativa di spettacoli
realizzati dal coreografo Jonathan Burrows
e dal compositore Matteo Fargion, in cui
la dimensione formale della composizione
musicale si sovrappone all’approccio aperto e a
volte anarchico nei confronti della performance
e del pubblico. Questa nuova creazione ha
FRPH SXQWR GL SDUWHQ]D OЧLQDGHJXDWH]]D GHO
corpo danzante come veicolo per esprimere ciò
che è importante, e allo stesso tempo l’inerente
radicalità di tale tentativo.
Body Not Fit For Purpose presenterà
l’abilità nel movimento di Jonathan Burrows
LQWLPDPHQWH ḊDQFDWR GDOOD PXVLFD SHU
mandolino di Matteo Fargion, ciascuno dei
quali costruisce mondi diversi e intriganti
derivanti dalla strutture di La Folia, una delle
prime melodie che si ricordano in Europa,
risalente al Quattrocento e che da allora è
stata utilizzata come tema per variazioni da
oltre 150 compositori.
Questo percorso di traslazione da un
medium a un altro ha costituito una strategia
continuativa e un ossessione per i due artisti,
creando eventi nei quali il pubblico sente la
musica nei movimenti e vede la danza nei testi
e nei suoni che ascolta.
Body Not Fit For Purpose is the latest
in an ongoing series of performances by
choreographer Jonathan Burrows and
composer Matteo Fargion, which juxtapose
the formality of music composition with a
sometimes anarchic and open approach to
performance and audiences. This newest
creation takes as its starting point the
inadequacy of the dancing body as a vehicle
to express that which is of concern, and at
the same time the inherent radicality of the
attempt.
Body Not Fit For Purpose will feature
the movement skills of Jonathan Burrows
working intimately alongside mandolin
by Matteo Fargion, each building worlds
diverse and intriguing out of the structure of
La FoliaRQHRI(XURSHЧVHDUOLHVWUHPHPEHUHG
melodies, dating from the 15th Century and
used as a basis for variations by over 150
composers since.
This process of translation across
mediums has been an ongoing strategy and
obsession of the two artists, creating events
where the audience hears music in the
movement and sees dance in the texts and
sounds they are hearing.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
33
APERTO
STEVE PAxTON
Bound (1982)
USA
Teatro Piccolo Arsenale
20.06, h 21.30
Bound è una performance composta di
vignette; ognuna è isolata, ma come numeri
in una colonna, si sommano per formare
qualcosa di più grande. Alcuni episodi sono
asciutti ma risuonano pensieri poetici. Altri
sono annotazioni di danza non coreografate.
Le musiche sono eclettiche, e le immagini
non hanno una logica immediata. È forse un
po’ come un incontro casuale con un uomo
leggermente ubriaco in un bar tranquillo.
Comincia a chiaccherare, e gradualmente
emerge la sua storia scomposta, vissuta,
come lo sono le vite, un momento alla volta,
ma ora ricordata come frammenti di un
YLDJJLRSHUVSLHJDUHDOOD¿QHFRPHPDLqTXL
seduto da solo, i gomiti appoggiati sul bar e
un bicchiere in mano, a parlare con te. «Una
volta, ero un uomo…».
Bound è stato creato nel 1982 per
Spaziozero a Roma. È stato presentato in Gran
Bretagna, in Belgio e al Kitchen di New york
nel 1983; in quella occasione è stato girato un
video sul quale si basa questa ricostruzione.
34
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
CON
Jurij Konjar
COREOGRAFIA
Steve Paxton
MUSICA
Coro femminile della Radio e Televisione Bulgara,
The Canadian Brass,
paesaggi sonori
durata 60’
Bound is a dance performance
FRPSRVHGRIYLJQHWWHVHDFKLVLVRODWHGEXW
like numbers in a column, they begin to add
up to something larger as they accumulate.
Some episodes are dry but resonate poetic
thoughts. Some are unchoreographed
dance remarks. The musics are eclectic, and
the images are not immediately logical.
Perhaps it is like a chance meeting with a
slightly drunken man in a quiet bar. You
begin to make conversation, and gradually
his disjointed story emerges, lived, as lives
are, one moment after another, but now
remembered as fragments of a journey,
¿QDOO\WRH[SODLQKRZKHFDPHWREHVLWWLQJ
alone, elbows on a bar and a glass in hand,
talking to you. «Once upon a time, I was
a man…».
Bound was created in 1982 for
Spaziozero in Rome. It was seen in Great
Britain, Belgium, and at the Kitchen in
NYC in 1983, which made a videotape on
which this reconstruction is based.
APERTO
REGIA, COREOGRAFIA, SCENE, COSTUMI
Enzo Cosimi
COMPAGNIA
ENZO COSIMI
COLLABORAZIONE ALLA COREOGRAFIA
Paola Lattanzi
CON
Paola Lattanzi
Sopra di me il diluvio_
prima trancia
VIDEO
Stefano Galanti
MUSIChE
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
ITALIA /ITALy
Chris Watson, Petro Loa e Jon Wheeler
FRUSTE SCIAMANIChE
Cristian Dorigatti
Teatro alle Tese
20>21.06, h 20.30
DISEGNO LUCI
Gianni Staropoli
ORGANIZZAZIONE
Maria Paola zedda
IN COLLABORAZIONE CON
Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza,
Arteven, Electa Creative Arts,
Milano Teatro Scuola Paolo Grassi
durata 40’
Dopo la creazione Welcome to my
world GHGLFDWD DOO¶LGHD GHOOD ¿QH GHO PRQGR
GHO YHUL¿FDUVL GL XQD QXRYD $SRFDOLVVH
prendo nuovamente ispirazione dal rapporto
doloroso dell’Uomo con la Natura nella
società contemporanea.
Ripensare l’opera come un luogo di
magia e di perdita di certezze. Dare spazio a
XQ¶DUWH GHOOD FRUHRJUD¿D FKH FRQWHQJD XQD
componente tecnica rigorosa, sperimentale,
DWWUDYHUVRODTXDOHLQGLUL]]DUHXQDULÀHVVLRQH
sul mondo in cui viviamo in rapporto alla
Natura e a percepirlo in termini sensoriali.
Esaurito il paradigma della postmodernità, si ipotizza l’apparire di un Nuovo
8RPR FKH VL D̆DFFLD D XQ SDHVDJJLR DUFDLFR
tribale di cui il continente africano rappresenta
l’emblema. Un’Africa urlata, violata che,
QRQRVWDQWH L PDVVDFUL VHQ]D ¿QH D FXL q
sottoposta da sempre, riesce a restituirci una
visione di speranza.
Anche questo lavoro, come Welcome
to my world, focalizzerà una scrittura
di danza scarna, ossuta, un campo
percettivo vuoto in cui si vive in uno stato
irreale, visionario. Partiture di gesti,
movimenti, in apparenza semplici ma che
36
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
Following the creation Welcome to my
world dedicated to the idea of the end of
the world, when Apocalypse strikes, I once
again draw inspiration from the painful
relationship between Man and Nature in
contemporary society.
To conceive the work anew as a
place of magic and loss of certainty. To
give space to choreography as an art that
contains a rigorous, experimental technical
component, through which to channel a
UHÀHFWLRQRQWKHZRUOGLQZKLFKZHGZHOOLQ
relationship to Nature, and to perceive it in
terms of the senses.
Now that the paradigm of postmodernism
has come to an end, one can hypothesize the
coming of a New Man looking out over an
archaic, tribal landscape of which the African
continent is emblematic. A loud, violated
Africa that continues, despite the endless
PDVVDFUHVLWKDVDOZD\VVX̆HUHGWREULQJXV
a vision of hope.
This work too, like Welcome to my
world, will be centred on stark, gaunt
FKRUHRJUDSKLF FRPSRVLWLRQ DQ HPSW\ ¿HOG
of perception leading to an unreal, visionary
experience. Scores of gestures, movements,
riportano alla complessità del lavoro sulla
“presenza”, sull’atto performativo, sulla
percezione del sistema nervoso a discapito
GLTXHOORPXVFRODUH$PSOL¿FDUHLQVFULWWXUD
FRUHRJUD¿FDIHQRPHQLQDWXUDOLFKHWHQGLDPR
a considerare scontati e renderli visivamente
FRPH FDPSL FKH VFRQ¿QDQR YHUVR XQD
VSLULWXDOLWj ODLFD XQD PHWD¿VLFD GHO FRUSR
un pellegrinaggio di meditazione.
(Enzo Cosimi)
which look simple but refer to the complexity
of the work on “presence”, on the act of
performing, on the perception of the nervous
system to the detriment of the muscles. Using
choreographic writing to amplify natural
phenomena that we tend to take for granted,
DQG WR H[SUHVV WKHP YLVXDOO\ DV ¿HOGV WKDW
extend beyond their boundaries towards a
secular spirituality, the metaphysics of the
body, a pilgrimage of meditation.
Un ringraziamento speciale a Francesco Marilungo,
Giovanni Di Tommaso, Davide Babolin, Jim Tuhoy.
With special thanks to Francesco Marilungo,
Giovanni Di Tommaso, Davide Babolin, Jim Tuhoy.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
37
APERTO
LAURENT
ChÉTOUANE
Sacré Sacre
du Printemps
CON
BODyTRAINING
Joséphine Evrard, Kathryn Enrigth,
Senem Gökce Ogultekin, Matthieu Burner,
Joris Camelin, Charlie Fouchier
e Mikael Marklund
Patricia Brülhart
COREOGRAFIA
IN COLLABORAZIONE CON
Laurent Chétouane
Igor Stravinsky e Leo Schmidthals
Fondazione Culturale della Germania
Federale (Kulturstiftung des Bundes) e del
Sindaco di Berlino – Senatskanzlei –
Kulturelle Angelegenheiten
SCENE
CO-PRODUZIONE
Patrick Koch
DRAMMATURGIA
Ruhrtriennale, PACT zollverein Essen,
Tanzquartier Vienna, Theater Bremen,
Rencontres chorégraphiques internationales
de Seine-Saint-Denis (Francia),
Kaaitheater Bruxelles, Kampnagel Hamburg
Leonie Otto
durata 90’
MUSICA
PRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
FRANCIA - GERMANIA / FRANCE - GERMANy
COSTUMI
Sophie Reble
Teatro alle Tese
21.06, h 21.30
PRODUZIONE
Christine Kammer, Sacré GbR
COLLABORAZIONE ARTISTICA
Anna Melnikova e Sigal zouk
VIDEO
Tomek Jeziorski
LUCI
Stefan Riccius
In Sacré Sacre du PrintempsO¶D̆HUPDWR
coreografo e regista teatrale Laurent
&KpWRXDQH VFHJOLH XQD GHOOH RSHUH SL
LQÀXHQWL QHOOD VWRULD GHOOD PXVLFD H GHOOD
danza del ventesimo secolo come tema per
il suo nuovo lavoro: Le Sacre du Printemps.
La composizione di Igor Stravinsky, che
fu incompresa e pesantemente contestata
alla sua prima rappresentazione nel 1913, è
VWUHWWDPHQWH OHJDWD DOOD ¿UPD GL 1LMLQVN\
e da allora ha ispirato numerosi artisti –
GD 0DXULFH %pMDUW D 3LQD %DXVFK ± QHOOD
FUHD]LRQH GL JUDQGLRVH FRUHRJUD¿H ,Q Le
Sacre du Printemps, oggi considerato
un momento fondamentale della musica
dell’era moderna, l’altro si colloca al centro
GHOOD VRFLHWj H ¿QLVFH SHU HVVHUH DVVLPLODWR
da questa integrazione e privato della
sua intrinseca alterità. Nel pensare la sua
XOWLPD FRUHRJUD¿D &KpWRXDQH SDUWH GD
questo punto: come è possibile lasciare che
l’altro resti altro? Spostando il soggetto dal
rituale “VDFUL¿FLR GHOOD SULPDYHUD´ YHUVR LO
“VDFUL¿FLR´FRUHRJUD¿FRHYLVLYRGLLe Sacre du
PrintempsVWHVVR&KpWRXDQHLQGDJDODQRVWUD
incapacità di permettere all’altro di esistere
nella sua alterità. In una serata articolata in
38
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
In 6DFUp6DFUHGX3ULQWHPSV the muchacclaimed choreographer and stage director
Laurent Chétouane selects one of the most
LQÀXHQWLDOZRUNVLQWKHKLVWRU\RIPXVLFDQG
dance of the 20th century as the theme of his
new piece: Le Sacre du Printemps, the Rite
of Spring. Igor Stravinsky’s composition,
which met with incomprehension and
heavy rejection when it premiered in 1913,
is closely connected with Nijinsky’s dance
signature, and has since inspired numerous
artists – from Maurice Béjart to Pina Bausch
– to create impressive choreographies. In
Le Sacre du Printemps, today regarded as
a musical highlight of the modern era, the
alien is located in the core of our society,
but assimilated in this integration and thus
bereft of its intrinsic alienness. In conceiving
his new choreography, Chétouane takes up
this point of departure: how can one make
the alien stay alien? Shifting its sujet from
WKH ULWXDO ³VSULQJ VDFUL¿FH´ WRZDUGV WKH
FKRUHRJUDSKLF DQG YLVXDO ³VDFUL¿FH´ RI Le
Sacre du Printemps itself, Chétouane deals
with our inability to let the alien exist in its
otherness. In a three-part evening which
SXWV WKH VHYHQ GDQFHUV DV ³VDFUL¿FHUV´
tre parti che vede i sette danzatori nel ruolo
GL ³VDFUL¿FDWRUL´ LQ XQ FDPSR GL WHQVLRQH
musicale fra l’opera di Stravinsky e una nuova
composizione del musicista Leo Schmidthals,
&KpWRXDQH R̆UH OD YLVLRQH GL XQD SRVVLELOH
convivenza con l’altro, realizzabile proprio a
partire dalla sua incapacità a essere integrato
H OD VXD LUUHSUHVHQWDELOLWj LO VDFUL¿FLR GL Le
Sacre du Printemps diviene dunque un rito
contemporaneo dell’altro-che-rimane-altro.
LQWR WKH PXVLFDO WHQVLRQ ¿HOG EHWZHHQ
Stravinsky’s opus and a new composition by
the musician Leo Schmidthals, Chétouane
devises his vision of a development that
allows cohabitation with the alien, and
makes it possible exactly on the basis of
its incapability of being integrated and its
XQUHSUHVHQWDELOLW\WKHVDFUL¿FHRILe Sacre
du Printemps as a new ritual for the alienleft-alien.
39
APERTO
COREOGRAFIA
DIRETTORE DELLE PROVE
Roy Assaf
Malanie Berson
DANZATORI E COLLABORATORI
CONSIGLIERE ARTISTICO
Hadar Yunger e Roy Assaf
Sahar Azimi
Six Years Later
COLONNA SONORA E COSTUMI
TESTO
PRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
ISRAELE / ISRAEL
Roy Assaf
Amit Kliger
MUSICA ORIGINALE
FOTOGRAFO
'HHÀ\
Costin Radu/Gadi Dagon
EDITING
durata 24’
ROy ASSAF
Teatro alle Tese
24.06, h 20.30
5HXW<HKXGDLH'HHÀ\
MUSICA
Moonlight sonata (Ludwig Van Beethoven,
3LDQR±:LOKHOP.HPS̆
Dove sei amato bene (George Friedric Händel,
mezzo soprano – Marilyn Horn),
5HÀHFWLRQVRI0\/LIH (Marmalade)
DISEGNO LUCI
Dani Fishof e Omer Sheizaf
FRQLOVRVWHJQRGHOO¶8̇FLR&XOWXUDOHGHOO¶$PEDVFLDWDG¶,VUDHOH
with the support of the Culture Department of the Embassy
of Israel
Quale evento ha preceduto questo
incontro avvenuto sei anni dopo. Sapendo che
un certo passato ha portato al nuovo incontro,
muovendosi tra il presente mostrato e il passato
presunto. Non sappiamo se si sono incontrati,
o amati, o se ci saranno altri incontri. Non
sappiamo se questi sei anni siano stati importanti
per loro, o la ragione per la quale si sono separati.
Non possiamo capire cos’è successo nei sei anni
precedenti a questo momento se non valutiamo
ciò che ci ha separati. Un incontro silenzioso,
imbarazzante, attenuato, forse ci ricordiamo,
per dimostrare che questi sei anni non sono
passati invano. È impossible per una persona
FDSLUHTXHVWHLPPDJLQLVHQRQOLKDFUHDWLGDVp
Mentre compiono i loro gesti davanti ai nostri
occhi, ogni dettaglio del movimento potrebbe
confermare le nostre intuizioni o frantumare le
nostre supposizioni.
Questo è un duetto sul passato e presente,
si ascoltano a vicenda, stretti l'uno all'altro,
come in un’inevitabile storia d’amore.
40
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
What event preceded this encounter
six years later. Knowing that a certain
past eventually caused the new encounter,
moving between the obvious present and the
presumed past. We don’t know if they met,
or loved, or if there will be more encounters.
We don’t know if these six years were
important in their lives or the reason that
they separated. We can understand what
happened during the six years preceding this
moment only by looking at what separated
us. A quiet meeting, embarrassing, hushed,
perhaps we remember to prove that these six
years were not in vain. It’s impossible for a
person to know about these images unless
he creates them. While their gestures are
SDVVLQJ LQ IURQW RI \RXU H\HV HDFK ÀLFNHU
RI PRYHPHQW ZLOO HLWKHU FRQ¿UP ZKDW ZH
thought or shatter our assumptions.
This is a duet about past and present,
WKH\OLVWHQWRRQHDQRWKHU¿UPO\ERQGHGWR
each other like an inevitable love story.
41
APERTO
RAFFAELLA GIORDANO/
MARIA MUñOZ
SCRITTURA COREOGRAFICA E
INTERPRETAZIONE
0DULD0XxR]H5D̆DHOOD*LRUGDQR
COLLABORAZIONE ARTISTICA
Pep Ramis
ASSISTENTE
ASSISTENZA TECNICA
Punt de Fuga
FOTOGRAFIA
Andrea Macchia e Jordi Bover
PRODUZIONE ESECUTIVA
Eduard Teixidor
L’incontro
Leo Castro
PRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
ITALIA - SPAGNA / ITALy - SPAIN
0DULD0XxR]H5D̆DHOD*LRUGDQR
2013 Mal Pelo Girona Spagna, Sosta Palmizi
Cortona Italia
PAESAGGIO SONORO
COPRODUZIONE
Pep Ramis
Théâtre des Bernardines, Festival Dansem,
Marsiglia Francia
PAROLE E DIALOGhI
Teatro alle Tese
24.06, h 21.30
COLLABORAZIONE
MICROPARTITURE MUSICALI
Matteo Milani
PRODUZIONE
IN COLLABORAZIONE CON
FRAMMENTI MUSICALI
/Ч$UERUHWR7HDWUR'LPRUD0RQGDLQR,WDOLD
/ЧDQLPDODOЧHVTXHQD&HOUj6SDJQD
J.S. Bach, C.F. Abel
durata 65’
IDEAZIONE LUCI
Luigi Biondi e August Viladomat
COSTUMI
CarmepuigdevalliplantéS
0DULD 0XxR] H 5D̆DHOOD *LRUGDQR VL
avventurano insieme sulla scena per dare vita
a un singolare e intenso quadro poetico. Due
DQLPH ¿HUDPHQWH LQGLSHQGHQWL HQWUDPEH
autrici e creatrici di universi gestuali, curiose
delle molteplici forme d’espressione artistica,
QRQFKp IRQGDWULFL GL FRPSDJQLH JLj QHJOL
anni ottanta.
Lo spazio è vasto, il perimetro incerto
IUD O¶HVWHUQR GL XQD QDWXUD SDFL¿FD H
l’interno di buia materia in divenire. La
semplicità e la riconoscenza generano un
tocco reciproco gravido di sostanza non
detta, il presente si inscrive nel luogo di
incontro, ogni parola e gesto e passaggio
lasciano il loro seme nell’aria, raccolto nella
sua invisibile percettibilità, frutta e genera
il gesto seguente, ognuna custodisce le cose
segrete, sapiente è la voce interna che emerge
a suo tempo, indiretta e reale. La parola del
corpo risuona nello spazio per divenire in un
continuo mutamento, movimento successivo,
come un quaderno anche sprecato nelle sue
SDJLQHELDQFKHFRPHXQD¿QHVWUDDSHUWDVXO
cielo, come un lenzuolo ad asciugare, come
un pezzo di terra brulla, come una roccia in
attesa dell’onda, come un campo di grano nel
42
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
0DULD 0XxR] DQG 5D̆DHOOD *LRUGDQR
venture out on stage together to present
a singular and intensely poetic tableau.
7ZR ¿HUFHO\ LQGHSHQGHQW VSLULWV ERWK RI
them authors and creators of a universe of
gestures, intrigued with the many forms of
artistic expression, each of them founded
their own company in the 1980s.
The space is vast, the perimeter
uncertain between the outdoors of nature
at peace and the indoors of dark material
in evolution. Simplicity and recognition
generate a mutual contact that is charged
with unspoken substance, the present is
inscribed in the place of encounter, every
word and gesture and passage leave a
seed in the air, captured in its invisible
perceptibility, it leads to and generates
WKH QH[W JHVWXUH HDFK RQH SUHVHUYHV VHFUHW
things, the inner voice that emerges in
time is knowing, indirect and real. The
body’s words resound in the space to evolve
continuously changing, the next movement,
like a wasted notebook with white pages,
like a window open onto the sky, like a sheet
hung out to dry, like a stretch of wasteland,
OLNH D URFN EUDFLQJ IRU D ZDYH OLNH D ¿HOG
vento inatteso. Ciò che rimane, la forza e la
grazia, il rigore di amare senza compromessi
la via del corpo, il segreto si accende nella
vicinanza, non vuole essere decifrato e
rimane nel rispetto di ciò che in ultimo
è nascosto.
of grain under an unexpected wind. What
remains, the power and the grace, the rigour
of uncompromisingly loving the way of the
body, the secret is sparked in closeness, it
does not want to be deciphered and remains
within the limits of what is ultimately hidden.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
43
COREOGRAFIA
Roy Assaf
APERTO
DANZATORI E COLLABORATORI
Igal Furman, Avshalom Latucha e Roy Assaf
ROy ASSAF
COLONNA SONORA E COSTUMI
Roy Assaf
The Hill
MUSICA ORIGINALE ED EDITING
ISRAELE / ISRAEL
MUSICA
Shlomi Bitton
The Israeli Army March (The Israeli Army
Band conducted by I. Graziani),
Giv’at hatahmoshet (Yoram Taharlev),
I started a Joke (Bee Gees)
Teatro alle Tese
25.06, h 20.30
DISEGNO LUCI
Dani Fishof e Omer Sheizaf
DIRETTORE DELLE PROVE
Malanie Berson
CONSIGLIERE ARTISTICO
Ronit ziv
TESTO
Amit Kliger
FRQLOVRVWHJQRGHOO¶8̇FLR&XOWXUDOHGHOO¶$PEDVFLDWDG¶,VUDHOH
with the support of the Culture Department of the Embassy
of Israel
FOTOGRAFO
Gadi Dagon
durata 23’
Detriti prodotti dall’erosione dell’acqua,
una pressione crescente, accumuli di terra o di
sabbia… nasce una collina.
Un uomo risale una collina di terra, si
ferma in cima, e qualcosa lo fa pensare che
questa è terra santa. La gente, e gli uomini
in particolare, si trovano inspiegabilmente a
farsi guerra periodicamente per il possesso
di questo cumulo di terra. Le loro azioni
convalidano l’importanza che ha per loro
TXHVWD FROOLQD H VRQR SURQWL DG D̆URQWDUH OD
rabbia, le maledizione e la fede cieca.
Si canteranno canzoni, si danzeranno
GDQ]H SHU D̆HUPDUH OD IHGH H DVVLFXUDUVL FKH
viva in eterno.
I tre uomini sulla collina... Non è possibile
accertare per quale motivo siano stati messi
lì o da chi. La loro danza, un movimento
circolare costante, esprime un loop assurdo,
un ciclo di paura e una sorta di mascolinità,
capace di evocare risate, terrore e lacrime.
I loro movimenti rappresentano l’essenza
GHOO¶RFFXSD]LRQH VROGDWL GDO SHWWR JRQ¿DWR
dalla convinzione. Intossicati dal senso della
propria importanza, combattono al suono di
eroici antemi che cantano le glorie del passato;
durante le celebrazioni delle battaglie si
44
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
Water-borne erosion debris, mounting
pressure, accumulations of soil or sand... a
hill is born.
A man climbs up a hill of earth, he stands
at the top, and something makes him think
that he is standing on holy ground. People,
men to be exact, inexplicably involved
in periodic struggles over this mound of
earth. By their actions, they validate the
VLJQL¿FDQFH RI WKLV KLOO IRU WKHPVHOYHV HYHQ
enduring anger, curses and blind faith.
Songs will be sung, dances will be
GDQFHGWRḊUPWKHLUIDLWKDQGHQVXUHWKDW
it will live on forever.
The three men on the hill... One
cannot tell for what purpose they were
positioned there or by whom. And their
dance, in a costant circular movement,
demonstrates a loop of absurdity, a
cycle of fear and masculinity of sorts,
evoking laughter, terror and tears. Their
movements demonstrate the essence of
RFFXSDWLRQ VROGLHUV ZLWK FKHVWV SX̆HG RXW
with convinction. Intoxicated by a sense
RIVHOILPSRUWDQFHWKH\DUH¿JKWLQJWRWKH
sounds of heroic anthems glorifying the
SDVW GXULQJ WKH EDWWOH FHOHEUDWLRQV WKH\
muovono in modo meccanico, come se fossero
sotto incanto. Una fantomatica danza rituale,
un circolo festoso di cameratismo eseguito con
una coordinazione perfetta ma inquietante. Si
renderanno conto in ultimo che la collina è
solo frutto della loro immaginazione?
Divise strappate, rivelazioni frantumate,
L WUH HURL VL VFKLDQWDQR SHU IDUH ÀXWWXDUH VXO
bordo un frammento spezzato: la collina è un
inganno.
Non poteva essere conquistata, ma
nemmeno abbandonata. Dal momento
che sono arrivati in cima, erano destinati a
rimanerci per sempre, contro la loro volontà;
insieme in compagnia. E ora non hanno più
nessuno, tranne loro stessi… cominciano a
sognare la morbidezza, il solletico, le risate e
la fratellanza… lo sforzo per arrivare in cima si
è concluso e gli uomini cantano per la collina,
ma la collina è sorda. E danzano in onore della
collina che freme, e ride con una risata ipogea;
detriti prodotti dall’erosione dell’acqua, una
pressione crescente, accumuli di terra o di
sabbia… nasce una collina.
are mechanical, as though under a curse.
A type of ritual ghost dance, a festive circle
of camaraderie executed in perfect yet
GLVWXUELQJ FRRUGLQDWLRQ :LOO WKH\ ¿QDOO\
UHDOL]HWKDWWKHKLOOLVRQO\D¿JPHQWRIWKHLU
imagination?
Uniforms ripped, revelations shattered,
the three heroes crash in order for a broken
IUDJPHQWWRÀXWWHURQWKHHGJHWKHKLOOLVD
deception.
It couldn’t be conquered, yet it also
couldn’t be abandoned. From the moment
that they reached the summit, they were
GHVWLQHG WR VWD\ IRUHYHU DJDLQVW WKHLU ZLOO
together in partnership. And now they have
no one else, except each other... suddenly
they yearn for softness, tickling, laughter
and fraternity... their struggle to reach the
summit has ended and the men sing to the hill,
but the hill is deaf. And they dance in honor
of the quivering hill, while it is laughing an
underground laugh, water borne erosion
debris, mounting pressure, accumulations of
soil or sand... a hill is born.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
45
APERTO
RADhOUANE EL
MEDDEB, MATIAS PILET
& ALExANDRE FOURNIER
PROGETTO CREATO DA
REGIA GENERALE
Radhouane El Meddeb*, Matias Pilet
e Alexandre Fournier
Manuel Desfeux
DA UNA IDEA ORIGINALE DI
CENTQUATRE-Paris
Fabrice Champion
COREOGRAFIA E DRAMMATURGIA
Radhouane El Meddeb
CON
Nos Limites
Alexandre Fournier e Matias Pilet
LUCI
PRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
FRANCIA / FRANCE
Xavier Lazarini
SUONO
Stéphane Gombert
Teatro alle Tese
25.06, h 21.30
con il sostegno dell’Institut français /
with the support of the Institut français
Nos Limites è la storia degli istinti vitali ed
esprime la capacità di reagire, di agguantare i
nostri corpi e la nostra volontà e di puntare oltre
L QRVWUL ULFRUGL D̆HUUDQGROL SHU UHQGHUOL SL
vividi. Sotto lo sguardo sapiente del coreografo,
due giovani interpreti evocano l'assenza,
con discrezione e delicatezza ma anche con
incredibile energia, attraverso salti acrobatici
alternati con il lavoro a terra. L’essenza di
questa proposta è insieme commovente ed
energica, e rappresenta una sintesi fra le
acrobazie dei due artisti circensi e la visione
FRUHRJUD¿FDGL5DGKRXDQH(O0HGGHE
La storia
Il progetto per lo spettacolo nasce
dall’incontro fra Fabrice Champion (già parte
della compagnia Arts Sauts) e Matias Pilet
e Alexandre Fournier, due studenti delle
DUWL FLUFHQVL DOO¶$FDGpPLH )UDWHOOLQL )DEULFH
Champion, ex-trapezista con la Arts Sauts
Company, insegnava alla ENACR ed era
GLUHWWRUH DUWLVWLFR GHOO¶$FDGpPLH )UDWHOOLQL
dove ha conosciuto Matias Pilet e Alexandre
Fournier, due artisti dotati di particolare
talento con i quali ha stretto un rapporto molto
stretto. L’amicizia gli ha stimolato il desiderio di
ritornare in scena, nonostante la sua disabilità,
46
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
Nos limites is the story of life’s instincts
and tells of the ability to bounce back, to grasp
our bodies and our will and to reach beyond
our memories, seizing them to make them more
vivid. Under the choreographer’s knowing eye,
two young performers evoke absence, with
discretion and delicacy but also with incredible
energy, in their acrobatic lifts intermingled
ZLWK ÀRRU ZRUN 7KH FRUH RI WKLV SURSRVDO LV
both moving and energetic, resulting in a
blend between the acrobatics of the two circus
performers and the choreographic eye of
Radhouane El Meddeb.
The background
The plan for this show dates back to
when Fabrice Champion (formerly with
the Arts Sauts) created it with Matias Pilet
and Alexandre Fournier, two student circus
artists from the Académie Fratellini. Fabrice
Champion, a former trapeze artist with
the Arts Sauts Company, taught at ENACR
and was artistic director at the Académie
Fratellini, where he met Matias Pilet and
Alexandre Fournier, two particularly talented
artists whom he became very close to. From
that friendship he felt a desire to come back on
the scene, in spite of his disability, and to work
e di lavorare con loro per creare uno spettacolo
¿WWR GL SURGH]]H DFUREDWLFKH 'RSR OD PRUWH
di Fabrice Champion nel 2011 nel corso di un
viaggio all’estero, Matias Pilet e Alexandre
Fournier hanno continuato a provare. Per una
fortuita piccola, o forse grande, coincidenza
il coreografo Radhouane El Meddeb, artista
associato al CENTQUATRE, ha assistito a
una delle prove. Dopo questo primo incontro,
tutti e tre hanno sentito la necessità di portare
avanti il progetto. Radhouane El Meddeb si è
assunto la responsabilità della produzione e
KD LQL]LDWR R̆UHQGR ORUR LO EHQH¿FLR GHOOD VXD
VFULWWXUD FRUHRJUD¿FD FRQWHPSRUDQHD /¶LGHD
non era quella di continuare esattamente sul
VROFR WUDFFLDWR GD )DEULFH SHUFKp XQD IHGHOWj
assoluta sarebbe stata impossibile, ma di
partire dalle sue idee e di ispirarsi a esse per
sviluppare il progetto al meglio. È con tale
intento che Matias Pilet, Alexandre Fournier
e Radhouane El Meddeb hanno proceduto con
il lavoro, creando un mini-formato, a metà
strada tra uno spettacolo circense e una danza;
la trasposizione in danza è stata assolutamente naturale. Il risultato è uno spettacolo
dall’essenza dinamica che fonde l’energia dei
salti acrobatici dei due artisti circensi con la
YLVLRQHFRUHRJUD¿FDGL5DGKRXDQH(O0HGGHE
Il progetto è la storia degli istinti vitali che
non si fermano nonostante la disabilità e la
morte; è anche la storia dei giovani di fronte
all’assenza e soprattutto della loro capacità
GLUHDJLUHGLD̆HUUDUHODORURWHFQLFDHODORUR
arte per recuperare energia e proseguire nel
percorso creativo.
PRODUZIONE
IN COLLABORAZIONE CON
Académie Fratellini, programma di residenza
artistica presso La brèche/Pôle Nationale des
Arts du Cirque/Cherbourg-Octeville
Il progetto fa parte dei corsi di formazione
della Académie Fratellini Circus Arts
Training Centre
durata 50’
* artista associato presso CENTQUATRE-Paris
with them to create a show full of acrobatic
feats. After the death of Fabrice Champion
in late 2011 during a trip abroad, Matias
Pilet and Alexandre Fournier continued to
rehearse. By the smallest, or perhaps the
greatest of coincidences, the choreographer
Radhouane El Meddeb, an associate artist
at the CENTQUATRE, attended one of them
)URPWKLV¿UVWPHHWLQJDOOWKUHHIHOWWKHQHHG
to continue with the project, Radhouane El
Meddeb took over the show and began by
JLYLQJ WKHP WKH EHQH¿W RI KLV FRQWHPSRUDU\
choreographic design. The idea was not to
continue exactly as Fabrice began, as it would
be impossible to stay completely faithful, but to
take his ideas and use them as inspiration to
continue the project in the best possible way.
The original trio was recomposed but in a
GL̆HUHQWPDQQHUDQGE\FRPPRQDJUHHPHQW
it was decided that they should continue So it
was that Matias Pilet and Alexandre Fournier
and Radhouane El Meddeb continued the
work. A mini format was created, somewhere
EHWZHHQ D FLUFXV DFW DQG D GDQFH WKH
transposition into dance is totally natural.
The core of the show is dynamic, combining
the energetic acrobatic lifts of the two circus
performers and the choreographic eye of
Radhouane El Meddeb. This project is the
story of life’s instincts forging on in spite of
GLVDELOLW\ DQG GHDWK LW LV DOVR WKH VWRU\ RI
youth in the face of absence and especially
their ability to bounce back, to grasp their
technique and their art to recover their
energy and continue the creative process.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
47
APERTO
JAN MARTENS
COREOGRAFIA
Jan Martens
CON
Kimmy Ligtvoet e Steven Michel
Sweat Baby Sweat
MUSICA
PRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
BELGIO - OLANDA / BELGIUM - NEDERLAND
VIDEO
Teatro alle Tese
26.06, h 21.30
Jaap van Keulen
Paul Sixta
DIREZIONE TECNICA
Michel Spang
COACh
Peter Seynaeve
DISTRIBUZIONE
Apropic, Line Rousseau
COPRODUZIONE
Frascati Productions,
TAKT Dommelhof e JAN vzw
con il sostegno dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi
a Roma nell’ambito di Olandiamo in Veneto /
with the support of the Embassy of the Kingdom of the
Netherlands in Rome as part of ‘Olandiamo in Veneto’
Sweat Baby Sweat parla di un amore
divorante, e mostra due persone che non
possono, o non vogliono, lasciare andare
OЧDOWUR 8QD EUXFLDQWH SURGX]LRQH PLQLPDOH
in cui immagini, testo, movimento e musica si
completano perfettamente.
Sweat Baby Sweat segna il passo successivo
nell’approfondimento sulla simbiosi fra racconto
e astrazione, iniziato con a small guide on how
to treat your lifetime companion di Jan Martens.
Per lo spettacolo Martens ha collaborato con
un compositore e un video designer, che hanno
LQWHJUDWR DOOD FRPSRQHQWH FRUHRJUD¿FD LO ORUR
fondamentale apporto visivo e sonoro.
Il punto di partenza di Sweat Baby Sweat
è il più banale dei temi: il rapporto fra un
uomo e una donna. La scelta di testi tratti da
canzoni d’amore e di musiche a volte più dolci,
suggerirebbe un approccio molto teatrale, ma
è vero il contrario. Il risultato è uno spettacolo
di un’ora in cui trascorre una vita. Una danza
moderna di accoppiamento: naïf, spietata,
senza grande speranza, ma viva e bruciante. Un
rito moderno di accoppiamento: naïf, sensuale,
tenero ma doloroso, insieme confortante e
confrontante.
48
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
si ringraziano SummerStudios Brussels,
Marc Vanrunxt
durata 65’
Sweat Baby Sweat is about all-consuming
love, and shows two people who can’t – or
won’t – let one another go. A searing, minimal
production in which images, text, movement
and music complement one another perfectly.
Sweat Baby Sweat is a new step into the
investigation on the symbiosis of storytelling
and abstraction, which started in Jan’s
production a small guide on how to treat your
lifetime companion. Working together with a
video designer and a composer, Sweat Baby
Sweat becomes a work in which composed
music and projected text take an important
role next to the moving composition.
The point of departure in Sweat Baby
Sweat is the most cliché theme ever: a
relationship between a man and a woman.
By adding love song lyrics and moments
of more mellow music one would expect a
very theatrical approach, but the contrary is
true. The result is a one hour performance in
which a lifetime is passing. A modern mating
dance: naïve, callous, a little hopeless, but
also apparent and heating. A modern mating
ritual: naïve, sensual, tender but painful, at
the same time comforting and confronting.
APERTO
ChRISTIAN RIZZO /
L’ASSOCIATION FRAGILE
D’après une
histoire vraie
CONCETTO, COREOGRAFIA,
SCENOGRAFIA E COSTUMI
Christian Rizzo
CON
Fabien Almakiewicz, Yaïr Barelli,
Massimo Fusco, Miguel Garcia Llorens,
Pep Garrigues, Kerem Gelebek,
Filipe Lourenço e Roberto Martínez
MUSICA ORIGINALE ESEGUITA DAL VIVO
Didier Ambact e King Q4
PRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
FRANCIA / FRANCE
DISEGNO LUCI
DIREZIONE LUCI E VIDEO
Arnaud Lavisse
DIREZIONE LUCI
Samuel Dosière
AMMINISTRAZIONE, PRODUZIONE
E TOURING
Bureau Cassiopée Léonor Baudouin,
Mélanie Charreton, Isabelle Morel
e Camille Rondeau
durata 70’
Caty Olive
DIREZIONE GENERALE
Teatro Piccolo Arsenale
27.06, h 21.30
Jérôme Masson
DIREZIONE SUONO
Vanessa Court
con il sostegno dell’Institut français /
with the support of the Institut français
2004, Istanbul. Qualche minuto prima
GHOOD¿QHGLXQRVSHWWDFRORGDOQXOODXQJUXSSR
di uomini irrompe sul palcoscenico, esegue
una breve danza popolare, e immediatamente
sparisce.
Ciò che resta è un’emozione profonda
e quasi arcaica: per la loro danza, o per il
vuoto lasciato dalla loro sparizione? Sebbene
confusa, questa sensazione è rimasta sin da
allora ancorata in me.
Il punto di partenza per questo nuovo
progetto è stato questo ricordo, o più
precisamente, la necessità di scoprire quello
che questa memoria aveva lasciato in me.
Non mi interessa ricreare interamente
una danza già esistente. Preferirei capire
SHUFKp KR VHQWLWR XQD WDOH HPSDWLD FRQ TXHO
PRPHQWRHFRQTXHOODIRUPDGLGDQ]DHSHUFKp
il suo impatto non accenna a diminuire. Si
tratta quindi più di ripercorrere i passi nella
mia memoria per inventare le basi di una forma
astratta di scrittura, nella quale potrebbero
inserirsi frammenti possibili di narrazione.
Accompagnato da otto danzatori e
due musicisti, cerco uno spazio nel quale il
movimento e il suo rapporto con la musica
giocano con le categorie di ‘popolare’ e di
50
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
2004, Istanbul. A few minutes before
the end of a performance, out of nowhere, a
group of men erupt on stage, break out into a
very short folk dance, and then immediately
disappear.
I am overtaken by a deep and almost
archaic emotion. Was it their dance, or the void
they left after disappearing that overwhelmed
me? Though hazy, this sensation has remained
anchored in me ever since.
The starting point for this new project has
been this memory, or more exactly, the quest to
¿QGZKDWWKLVPHPRU\KDGOHIWLQPH
I feel no interest in recreating a preexisting dance in its entirety. I would rather
understand why I felt such empathy with
this very precise moment and with this form
of dance and why its impact still resonates
to this day. It is therefore more a question of
retracing the steps of my memory in order to
LQYHQWWKHEDVLVRIDQDEVWUDFWIRUPRIZULWLQJ
RQHZKHUHSRVVLEOH¿FWLRQDOVQLSSHWVFRXOG¿QG
an inherent place in which to lodge themselves.
Accompanied by eight dancers and
two musicians, I’ve been looking for a space
where movement and its relationship to music
plays with the categories of ‘popular’ and
‘contemporaneo’. Immagino una danza
che, ispirandosi alle memorie di pratiche
folcloristiche, si troverebbe in contrasto con
la mia predilezione per il cadere e il toccare,
che permetterebbe a ognuno di presentarsi
all’altro con grazia, o a stretto contatto
con loro.
L’osservazione fattuale e decontestualizzata
di movimenti e sistemi di composizione,
FKHVRQRVSHVVRFRQGLYLVLGDGDQ]HGL̆HUHQWL
SL PDVFKLOL H PHGLWHUUDQHL PL R̆UH XQ
WHUUHQR LGHDOH SHU D̆URQWDUH GL QXRYR L WHPL
della comunità.
Come si forma un gruppo in un dato
momento? Stare insieme, in una forma che non
appartiene ad alcun preciso gruppo o territorio,
e pensare una danza collettiva che scava nella
terra mentre cerca allo stesso tempo di elevarsi.
Essendo la musica una parte essenziale
GHO SURJHWWR KR ḊGDWR OD FRPSRVL]LRQH H
l’esecuzione dal vivo) ai batteristi-compositori
Didier Ambact e King Q4. Due batterie, al limite
estremo fra ritmi tribali e rock psichedelico,
manterranno un rapporto tra dialogo e “battaglia”
SHU R̆ULUH XQD ]RQD GL WHQVLRQH DOOD GDQ]D H
all’illuminazione ambientale di Caty Olive.
(Christian Rizzo, giugno 2013)
‘contemporary’. I imagine a dance that, while
taking its cues from memories of folkloric
SUDFWLFHVZRXOG¿QGIULFWLRQZLWKP\WDVWHIRU
falling and touch, allowing each and everyone
to stand gracefully in the presence of others, or
within his/her immediate contact.
The factual and decontextualized
observation of movements and systems of
composition, often common over several
GL̆HUHQW GDQFHV PRUH PDVFXOLQH DQG
0HGLWHUUDQHDQ R̆HUVPHWKHLGHDOWHUUDLQWR
once again question the notions of community.
How is a group formed at a given
moment? Being together, for a form belonging
to no determined group or territory, and
thinking up a collegial dance that digs into
the ground while simultaneously looking for
elevation.
Since the music is an essential part of
the project, I entrusted the composition (and
live performance) to drummer-composers
Didier Ambact and King Q4. Two drum kits,
at the extreme limits of tribal rhythms and
psychedelic rock, will maintain a relationship
between dialogue and “battling” in order to
R̆HUD]RQHRIWHQVLRQWRWKHGDQFHDQGWR&DW\
Olive’s atmospheric lighting.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
51
APERTO
DEWEy DELL
CONCEPT
PRODUZIONE
Dewey Dell (ITA) / Agata, Demetrio,
Teodora Castellucci ed Eugenio Resta
Dewey Dell
ASSISTENZA ALLA REGIA
steirischer herbst / Graz, BUDA
Kunstencentrum / Kortrijk for NEXT
International Festival, Centrale Fies / Dro
Marzo
Kuro Tanino (J)
PRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
ITALIA / ITALy
Yuichi Yokoyama (J)
DISEGNO COSTUMI
IN COLLABORAZIONE CON
Agata Castellucci, Teodora Castellucci,
Eugenio Resta ed Enrico Ticconi
Tanzfabrik Berlin e University of zagreb –
Student Centre zagreb – Culture of Change
(within APAP – Advancing Performing Arts
Projects)
COREOGRAFIA
si ringrazia Schaubuhne Lindenfels / Leipzig
CON
Teatro alle Tese
28.06, h 20.30
COPRODUZIONE
Teodora Castellucci
Black Fanfare / Demetrio Castellucci
Dewey Dell è sostenuta da APAP – Advancing
Performing Arts Projects ed è parte del
progetto Fies Factory / Centrale Fies
LUCI E SCENA
durata 50’
MUSIChE ORIGINALI
Eugenio Resta
REALIZZAZIONE COSTUMI
)O\,QÀDWH*LRYDQQD$PRURVR
e Istvan zimmermann / Plastikart,
Atelier Pietro Longhi
REALIZZAZIONE SCENA
)O\,QÀDWH9LWR0DWHUD
Sin dai tempi antichi Marzo è sempre
stato considerato il mese della guerra; l’Inverno
svanisce e lo sbocciare della Primavera segna il
momento di tornare a combattere.
In un cratere enorme causato dall’impatto
di un meteorite milioni di anni fa, in un
pianeta lontano dal nostro, abitano alcune
persone. Come microbi colti dall’occhio di un
microscopio o come pianeti colti dall’iride di un
telescopio, noi osserviamo questi corpi vivere
XQGUDPPDFKHVHPEUDFRQWHQHUHWXWWDO¶R̆HVD
che il luogo ha subito millenni di anni prima.
Lo spazio universale che ci separa da loro è
talmente ampio che si attorciglia su se stesso
HGLYHQWDWHPSRQRQSRVVLDPRLQIDWWLGH¿QLUH
un’era geologica, o capire la fase evolutiva
presente, se anche loro guardassero verso di
noi, di certo vedrebbero solo dinosauri e una
Terra che non c’è più.
Osserviamo qualcosa che è destinato a
viaggiare nello spazio cosmico per sempre e
soli, come Galileo si sentì vedendo e scoprendo
per la prima volta i corpi dei pianeti, ci
trasformiamo in spettatori depositari di una
storia, un dramma che sembra nascere dalla
forza violenta di Marzo che investe ogni cosa
con la sua acre ambiguità.
52
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
Since ancient times March has always been
FRQVLGHUHGWKHPRQWKRIZDU:LQWHUIDGHVDZD\
and Spring blossoms as a reminder that it is time
WRUHWXUQWRWKHEDWWOH¿HOG
An enormous crater created by the impact
of a meteorite millions of years ago on a distant
planet, is inhabited by a small number of
people. Like microbes captured by the eye of a
microscope or planets viewed through the iris
of a telescope, we observe these bodies as they
experience a drama that seems to contain the
ZHLJKWRIWKHGHVWUXFWLRQVX̆HUHGE\WKHSODFH
millions of years before. The universal space
that separates us from them is so large that
LW ZLQGV DURXQG LWVHOI DQG EHFRPHV WLPH ZH
FDQQRW GH¿QH D JHRORJLFDO HUD RU XQGHUVWDQG
the current phase of evolution, and if they
too were looking at us, all they would see are
dinosaurs and an Earth that no longer exists.
We observe something that is destined to
travel through cosmic space forever and alone,
the way Galileo felt when he discovered and
UHYHDOHG WKH SODQHWV IRU WKH ¿UVW WLPH ZH WXUQ
into spectators who become the repositories of
history, of a drama that seems to be generated
by the violent power of March as it slams
against everything with its pungent ambiguity.
53
APERTO
MEG STUART/
DAMAGED GOODS
Hunter
PRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
USA - BELGIO / USA - BELGIUM
COREOGRAFIA E INTERPRETAZIONE
ASSISTENTE DISEGNO COSTUMI
Meg Stuart
Kahori Furukawa
DRAMMATURGIA
ASSISTENTE VIDEO
Jeroen Peeters
Phillip Hohenwarter
DISEGNO DEL SUONO
PRODUZIONE
Vincent Malstaf
Damaged Goods (Bruxelles)
SCENOGRAFIA
CO-PRODUZIONE
Barbara Ehnes
HAU Hebbel am Ufer (Berlino),
La Bâtie-Festival de Genève, Gessnerallee
(zurigo), BIT Teatergarasjen (Bergen),
Centre Pompidou (Parigi) con il sostegno di
Hauptstadtkulturfonds (Berlino)
DISEGNO COSTUMI
Claudia Hill
LUCI
Teatro alle Tese
28.06, h 21.30
Jan Maertens
VIDEO
Chris Kondek
ASSISTENTE ALLA COREOGRAFIA
Meg Stuart & Damaged Goods sono
sostenuti dalle autorità Fiamminghe e dalla
Commissione della Comunità Fiamminga
durata 90’
Ana Rocha
ASSISTENTE ALLA SCENOGRAFIA
Giulia Paolucci
©&RPHSRVVRGLJHULUHOHPROWHLQÀXHQ]HH
tracce che mi hanno plasmato come persona e
come artista? Come può il mio corpo rivelare
LQ¿QLWH JHQHDORJLH H VWRULH PDL UHDOL]]DWH"ª
In Hunter, primo assolo a serata intera, la
coreografa Meg Stuart esplora il proprio corpo
come un archivio popolato da ricordi personali
e culturali, da antenati ed eroi artistici, da
fantasie e forze invisibili. Scoprendone le tracce
nel paese delle piccole cose che indugiano
attorno al suo corpo, Stuart li traduce in una
serie di autoritratti. Ritaglia e ricompone
le esperienze sul banco di montaggio per
rivelarne le possibili relazioni e forme, quali
un corpo fumettistico, uno sciamano che canta
un rituale, o una chiassosa scultura sonora.
(VWHVLVXVXSHU¿FLGLYHUVHHULPEDO]DQGRGDXQ
medium all’altro, gli stati interiori si rifrangono
e risuonano in un mondo condiviso.
54
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
©+RZ FDQ , GLJHVW WKH PDQ\ LQÀXHQFHV
and traces that shaped me as a person and
artist? How can my body unfold quantum
genealogies and unrealized histories?».
,Q KHU ¿UVW HYHQLQJOHQJWK VROR hunter,
choreographer Meg Stuart explores her own
body as an archive populated with personal
and cultural memories, ancestors and
artistic heroes, fantasies and invisible forces.
Discovering traces in the land of small things
that linger around her body, Stuart translates
them into a series of self-portraits. Experiences
are cut up and spliced together on the
editing table to reveal potential connections
and forms, such as a cartoonesque body, a
shamanist chanting ritual, or a noisy sound
VFXOSWXUH 6WUHWFKHG RQWR GL̆HUHQW VXUIDFHV
and ricocheting across media, interior states
refract and resonate in a shared world.
55
APERTO
KEIIN
yOShIMURA
Wa no Kokoro:
Yashima
PRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
GIAPPONE / JAPAN
COREOGRAFIA
Keiin Yoshimura
DANZATRICE MAI
Keiin Yoshimura
MUSICISTA
So Sugiura
VESTIZIONE
Keiko Koide
PRODUZIONE
Kamigatamai Tomonokai
durata 20’
Teatrino Palazzo Grassi / Auditorium
26>27.06, h 17.00
In Kamigatamai ci sono molte cose
che esprimono poeticamente l’essenza del
dramma Noh. Noh rappresenta il Patrimonio
Culturale Intangibile del Giappone. Il
kamigata-mai yashima è uno di questi, e il
soggetto è Noh yashima. yashima è il nome
di una piccola isola sul mare interno di
Setonaikai. Nel Trecento le famiglie heike
H *HQML VL VFRQWUDURQR LQ JXHUUD )LQR DG
allora, dominava la gloriosa famiglia heike.
0D L *HQML FUHVFHYDQR LQ SUHVWLJLR H SRWHUH
H VFRQ¿VVHUR OD IDPLJOLD +HLNH LQ TXHOOD
guerra. Un giorno di primavera, un monaco
in pellegrinaggio visita yashima. Si ricorda
di questa guerra. Nella notte un giovane
generale appare al monaco. È il fantasma di
<RVKLWVXQH LO JHQHUDOH GHOOD IDPLJOLD *HQML
La sua esperienza in battaglia era grande
H FRQVHJQz OD YLWWRULD DL *HQML 5DFFRQWD DO
monaco gli episodi coraggiosi di cui era stato
protagonista, il tempo passa, e arriva l’alba. Il
fantasma di yoshitune svanisce con la brezza
del mattino.
In Kamigatamai we have many things
which express poetically the essence of the
drama of Noh. Noh is the Intangible Cultural
Heritage of Japan. This kamigatamai
Yashima is one of those and the matter is
Noh Yashima. Yashima is the name of small
island of Setonaikai, an inland sea. In the 12th
century, at Yashima there had been a major
war between the Heike family and the Genji
family. Heike had enjoyed supremacy and
glory up to then. The Genji family had been
rising and gaining power. In that war Heike
was defeated by Genji. One day in spring, a
monk who was in pilgrimage, visited Yashima.
He remembered that war. In the night one
young general came to the monk. He was the
ghost of Yoshitsune who had been the general
of Genji. He had many combat resources and
had won the victory for Genji. He illustrated to
the monk how bravely he had fought in many
episodes of that war. In the course of time
dawn fell. The ghost of Yoshitsune faded away
with the morning wind.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
57
APERTO
KEIIN
yOShIMURA
Wa no Kokoro:
Yuki
PRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
GIAPPONE / JAPAN
COREOGRAFIA
Keiin Yoshimura
DANZATRICE MAI
Keiin Yoshimura
MUSICISTA
So Sugiura
VESTIZIONE
Keiko Koide
PRODUZIONE
Kamigatamai Tomonokai
durata 20’
Teatrino Palazzo Grassi / Auditorium
28.06, h 17.00
29.06, h 16.00
<XNLVLJQL¿FDQHYH
Quando nevica, tutto ciò che la neve ricopre
luccica d’argento bianco.
Tutto diventa di un bianco puro.
yuki rappresenta la mia preghiera a Dio che
l’amore e l’armonia della natura possano
SXUL¿FDUH GDNDUPD WXWWHOHDQLPHVXOODWHUUD
yuki è la mia preghiera che non ci sarà più
DJRQLDHVR̆HUHQ]D
_ la mia preghiera che la tristezza, il dolore e il
lutto possano scomparire.
<XNL q OD PLD SUHJKLHUD FKH WXWWR VL SXUL¿FKL
ovunque.
<XNL q OD PLD SUHJKLHUD D 'LR LQ¿QH SHU XQ
mondo di amore, pace e armonia per tutte le
DQLPHGHOODWHUUD¿QDOPHQWH
58
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
Yuki means snow.
When it snows, everything covered with
snow shines silver white.
Everything becomes pure white.
Yuki is my prayer to God that the love
and harmony of nature will purify (from
karma) all the souls on the earth.
Yuki is my prayer that there will be no more
DJRQ\QRUVX̆HULQJ
_my prayer that sadness, sorrows and
grief will heal.
Yuki is my prayer that everything will be
SXUL¿HGHYHU\ZKHUH
Yuki is my prayer to God for the world of
love, peace and harmony for all the souls on
the earth lastly.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
AURA
Sezione dedicata allo sguardo sul dettaglio
di alcune opere d’arte a Venezia. Cinque
FRUHRJUD¿KDQQRVFHOWRGLLQGDJDUHDOFXQH
opere pittoriche veneziane attraverso la vita
di un dettaglio come punto di partenza per
FUHDUHXQDSURSULDJHRJUD¿DGLJHVWL
A section dedicated to the observation of
a detail of certain Venetian masterpieces.
Five choreographers have chosen to explore
VSHFL¿F9HQHWLDQSDLQWLQJVWDNLQJWKHOLIHRI
a detail as the point of departure to create a
personal geography of gestures.
60
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
61
AURA
JÉRÔME BEL
Mondo novo
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
FRANCIA / FRANCE
Conservatorio Benedetto Marcello
19.06, h 17.30
20.06, h 18.30
21.06, h 17.00
22.06, h 17.30
omaggio a Il Mondo Novo di Giandomenico
7LHSRORD̆UHVFRVWDFFDWRGDOODYLOODGL=LDQLJR
(Mirano) – oggi a Ca’ Rezzonico – 1791
tribute to Il Mondo Novo by Giandomenico
Tiepolo, fresco removed from the villa at
zianigo (Mirano) – now at Ca’ Rezzonico – 1791
CON
Anna Albanese, Anna Altobello,
Margherita D’Adamo, Cristina Di Biasio,
Martina Di Iulio, Alice Donaggio, Luca Dorizzi,
Martina Fileccia, Margherita Fiozzo,
Elvira Forestan, Chiara Marcassa,
Arianna Marcolini, Silvia Piovan,
Francesca Pistolato, Laura Sardo,
Arianna Spina, Annachiara Tronchin,
Carla Vimercati
E CON
con il sostegno dell’Institut français /
with the support of the Institut français
Caterina Basso, Chiara Bersani, Gleni Caci,
Matthieu Ehrlacher, Eva Geatti, Jacopo Jenna,
Niccolò Meggiato, Paola Stella Minni,
Camilla Monga, Mauro Romito, Andrea
Sassoli e Yari Stilo
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
durata 30’
1 : Uno 2 : Due 3 : Tre 4 : Quattro 5 : Cinque 6 : Sei 7 : Sette
8 : Otto 9 : Nove 10 : Dieci 11 : Undici 12 : Dodici 13 : Tredici
14 : Quattordici 15 : Quindici 16 : Sedici 17 : Diciassette 18 :
Diciotto 19 : Dicianove 20 : Venti 21 : Ventuno 22 : Ventidue
9HQWLWUp9HQWLTXDWWUR9HQWLFLQTXH9HQWLVHL
27 : Ventisette 28 : Ventotto 29 : Ventinove 30 : Trenta 31 :
trentuno…40 : quaranta…50 : cinquanta…60 : sessanta…70
: settanta…80 : ottanta…90 : novanta…100 : cento… 200
: duecento… 300 : trecento… 400 : quattrocento… 500 :
cinquecento… 600 : seicento… 700 : settecento… 800 :
ottocento… 900 : novecento…1000 : mille
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
63
AURA
JONAThAN
BURROWS/
MATTEO
FARGION
The Madonna Project
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
GRAN BRETAGNA - ITALIA / GB - ITALy
&DЧ*LXVWLQLDQ6DORQHÛSLDQR
20.06, h 14.00
21>22.06, h 15.30
The Madonna Project parte dalla
Madonna col Bambino e gloria di cherubini
rossi, dipinta da Bellini nel Quattrocento, per
generare un torrente di Madonne, mappando
un paesaggio alterato di immagini e concetti
FKH GHOLFDWDPHQWH VPRQWDQR O¶LFRQRJUD¿D
convenzionale del quadro.
Come l’altro spettacolo di Burrows e
Fargion a Venezia, Body Not Fit For Purpose,
The Madonna Project si basa sulla struttura
di La Folia, un’antica melodia europea che
risale allo stesso periodo del quadro di Bellini,
e che da allora è stata usata come tema per
variazioni da oltre 150 compositori. Questo
percorso di traslazione da un medium a un
altro costituisce una strategia continuativa
e un’ossessione per i due artisti, che creano
eventi nei quali il pubblico sente la musica nei
movimenti e vede la danza nei testi e nei suoni
che ascoltano.
64
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
omaggio alla Madonna col Bambino e gloria di
cherubini rossi di Giovanni Bellini, dipinto del
1485 circa – oggi alle Gallerie dell’Accademia
a tribute to the Madonna col Bambino e
gloria di cherubini rossi by Giovanni Bellini,
painted in 1485 circa – now at the Gallerie
dell’Accademia
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
COPRODUZIONE
Kaaitheater Brussels, PACT zollverein Essen,
6DGOHUЧV:HOOV7KHDWUH/RQGUD
e BIT Teatergarasjen Bergen
Entrambi sono attualmente artisti in residenza
al Nightingale, Brighton Inghilterra e
vorrebbero ringraziare anche Canon Richard
0RDWWH6W$QQHЧV&KXUFK/HZHV1LN+D̆HQHU
e HzT Berlin
durata 15’
7KH 0DGRQQD 3URMHFW WDNHV %HOOLQLЧV
15th century Madonna col Bambino e
gloria di cherubini rossi as the initiator of
a torrent of Madonnas, mapping out an
altered landscape of images and concepts
which gently unpick the conventional
iconography of the painting.
Like Burrows’ DQG )DUJLRQЧV RWKHU
Venice performance Body Not Fit For
Purpose, 7KH0DGRQQD3URMHFW is built upon
the structure of La Folia, an early European
melody which dates from the same century
DV%HOOLQLЧVSDLQWLQJDQGKDVEHHQXVHGDVD
basis for variations by over 150 composers
since. This process of translation across
mediums has been an ongoing strategy and
obsession of the two artists, creating events
where the audience hears music in the
movement and sees dance in the texts and
sounds they are hearing.
AURA
omaggio a La Nuda GHO*LRUJLRQHD̆UHVFR
staccato dal Fondaco dei Tedeschi – oggi alla
Galleria Franchetti Ca’ d’Oro – 1508
SABURO
TEShIGAWARA /
KARAS
a tribute to Giorgione’s La Nuda, a fresco
removed from the Fondaco dei Tedeschi –
now at the Galleria Franchetti Ca’ d’Oro – 1508
COREOGRAFIA, LUCI, COSTUMI
Saburo Teshigawara
(\HV2̆
SELEZIONE MUSICALE
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
GIAPPONE / JAPAN
CON
a cura di Saburo Teshigawara
Saburo Teshigawara e Rihoko Sato
ASSISTENTE LUCI
Sergio Pessanha
&DЧ*LXVWLQLDQ6DODGHOOH&RORQQH
21>22.06, h 16.00 e 17.00
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
durata 20’
OCChI SENZA SGUARDO
Cornice in dissoluzione
Corpo in evaporazione
Tempo che evapora
Danza e pittura come una forza vitale che trasforma la sua forma attraverso il tempo
EyES OFF
Dissolving frame
Evaporating body
Time evaporates
Dance and painting as a life force transforming its form through time
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
67
AURA
LAURENT
ChÉTOUANE /
ROBERTA
MOSCA
Solo with
R / Perspective (s)
omaggio al Miracolo di San Marco di Jacopo
Tintoretto, dipinto realizzato per la Scuola
Grande di San Marco – oggi alle Gallerie
dell’Accademia, 1548
a tribute to The Miracle of Saint Mark by
Jacopo Tintoretto, painted for the Scuola
Grande di San Marco – now at the Gallerie
dell’Accademia, 1548
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
durata 20’
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
FRANCIA - GERMANIA / FRANCE - GERMANy
Teatrino Palazzo Grassi / Auditorium
26>28.06, h 17.30
29.06, h 16.30
Un incontro ferisce sempre, a sorpresa,
FRQ GRORUH SHUFKp DSUH LQ FLDVFXQR GL QRL XQ
luogo sconosciuto, una breccia profonda, un
nuovo territorio, un luogo estraneo che ci fa
perdere i nostri riferimenti abituali, il nostro
fragile senso di equilibrio. Ci permette allora
di trovare insieme una nuova disposizione, una
nuova cognizione del nostro proprio mondo e
trasforma ogni proposta in un dono comune
che ci facciamo l’un l’altro. Danzare per
5REHUWD 0RVFD H /DXUHQW &KpWRXDQH q DQFKH
un incontro con lo spazio, un’apertura al suo
YXRWR LQ¿QLWR DOOD VXD LQFRPPHQVXUDELOLWj
la sua profondità disorientante, il suo peso
impensabile. Qual è questo strano rapporto del
corpo danzante con lo spazio se non si considera
più la danza come una rappresentazione di
“forme” corporee attinte dalla nostra interiorità
ma come l’esperienza di un incontro, di un
attraversamento del vuoto che ci circonda?
Cosa vede dunque lo spettatore seduto davanti
DOOD UL SUHVHQWD]LRQH GL XQD FDGXWD LQ¿QLWD
aperta, consegnata a forze di gravità che
cambiano secondo il nostro desiderio? Forse la
realtà del nostro corpo, le sue intensità, le sue
pulsioni prima che un senso unico lo cristallizzi
LQLPPDJLQL¿VVH
68
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
An encounter is always wounding,
surprising, painful because it opens an
unfamiliar place within each of us, a profound
breach, a new territory, a strange place that
causes us to lose our traditional points of
reference, our fragile sense of balance. As a
result, it makes it possible to work together to
¿QGDQHZGLVSRVLWLRQDQHZXQGHUVWDQGLQJ
of our personal world and transforms any
proposal into a common gift that each of us
makes to the other. For Roberta Mosca and
Laurent Chétouane, dance is also a meeting
ZLWK VSDFH RSHQLQJ XS WR LWV LQ¿QLWH YRLG
its incommensurability, its disorienting
depth, its unfathomable weight. What is this
strange relationship between the dancing
body and space if we no longer consider
dance as a representation of bodily “forms”
drawn from our inner selves, but as the
experience of encounter, of engaging with the
void that surrounds us? What is it then that
the spectator sees as he sits before the (re)
SUHVHQWDWLRQRIDQLQ¿QLWHIUHHIDOOGHOLYHUHG
to the forces of gravity that change according
to our wishes? Perhaps the reality of our body,
its tensions and its urges, before a univocal
meaning crystallizes them into still images.
AURA
MIChELE
DI STEFANO/
MARGhERITA
MORGANTIN
190 cm ca.
omaggio a Il Mondo Novo di Giandomenico
7LHSRORD̆UHVFRVWDFFDWRGDOODYLOODGL=LDQLJR
(Mirano) – oggi a Ca’ Rezzonico – 1791
tribute to Il Mondo Novo by Giandomenico
Tiepolo, fresco removed from the villa at
zianigo (Mirano) – now at Ca’ Rezzonico – 1791
IDEAZIONE
Michele Di Stefano e Margherita Morgantin
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
durata 20’
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
ITALIA / ITALy
&D¶*LXVWLQLDQ6DORQHGHOÛSLDQR
27>28.06, h 15.30
Essere attirati dalla proiezione dello
sguardo altrui è nell’ordine naturale delle cose.
Voltarsi nella stessa direzione è uno dei segreti
della coabitazione.
Adottare la stessa ottica. Stare vicini.
Ma il teatro è regolato da un ciarlatano con
l’asta nera che agisce di spalle.
Con quell’asta milioni di persone nei
secoli hanno rivoltato le meduse morte sul
bagnasciuga.
Misura delle inquadrature di alcuni istanti nei
loro ricordi.
To be attracted by the projection of
another person’s gaze is in the natural order
of things.
To look in the same direction is one of the
secrets of cohabitation.
To adopt the same point of view. To be close.
But theatre is controlled by a charlatan with
a black stick who stands with his back to us.
Millions of people have used that stick over
WKH FHQWXULHV WR WXUQ GHDG MHOO\¿VK RYHU RQ
the beach.
Measure of moments framed in their memories.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
71
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
VITA NOVA
Progetto inedito di creazione e formazione
rivolto a danzatori tra i 10 e i 15 anni. Dopo
una prima fase di ricerca sul territorio
nazionale, il Festival propone sette creazioni
LQFXLLFRUHRJUD¿LQYLWDWLLQFRQWUDQR
giovanissimi danzatori, coinvolgendoli in
un percorso articolato verso la creazione di
QXRYHFRUHRJUD¿HFRQO¶LQWHQWRGLFRVWUXLUH
un repertorio di danza contemporanea a
loro destinato.
An original creation and training project
involving dancers between the ages of
10 and 15. Following an initial countrywide phase of research, the Festival
presents seven creations in which the
guest choreographers meet the very young
dancers and involve them in a guided
process towards the creation of new
choreographic works, with the intent to
build a contemporary dance repertoire for
this age group.
72
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
73
VITA NOVA
CONCEPT E COREOGRAFIA
CRISTINA
RIZZO
Cristina Rizzo
CON
Annamaria Ajmone, Alessia Bizzotto,
Francesca Costa, Linda De Pellegrin, Giulio Forlani,
Giorgia Lazzari, Giorgia Luisetto e Alice Pubulin
MUSICA
Bolerò
%ROpUR di M. Ravel nell’esecuzione della
Berliner Philharmoniker diretta da Pierre Boulez
ITALIA / ITALy
ASSISTENTE
Carlotta Plebs
Ca’ Giustinian/Sala delle Colonne
19.06, h 16.30
25.06, h 17.00
26>28.06, h 16.00
CURA E DISTRIBUZIONE
Chiara Trezzani
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
CAB008 con il sostegno di Regione Toscana
e MiBACT
durata 20’
«Il Bolero raveliano ci trascina, senza
particolari allusioni, senza nostalgia, a uno
stato di esaltazione inibita, in un felice
coinvolgimento collettivo».
Questo nuovo progetto, è un oggetto
FRUHRJUD¿FR FKH VL VYLOXSSD SDUWHQGR
dall’assunto esplicito che il Bolero di Ravel è
la partitura orchestrale più popolare esistente
al mondo, una musica che tutti conoscono
e riconoscono. Scritto nel 1928, quando
0DXULFH 5DYHO DYHYD DQQL H VR̆ULYD GHL
primi sintomi del FTD (frontotemporal
dementia), l’intero pezzo è costruito su una
singola melodia – divisa in due frasi – che si
ripete nove volte.
0D FKH FRVD q H̆HWWLYDPHQWH XQ %ROHUR"
È come un isola deserta, lontana dai continenti.
Un luogo dove ri-cominciare. Un luogo
dalle molte risonanze esistenziali. Bolerò,
pensato appositamente per la Biennale Danza
di Venezia, vede coinvolto un gruppo di
giovanissimi interpreti dai 10 ai 13 anni che
VLFRQIURQWDQRFRQXQDVFULWWXUDFRUHRJUD¿FD
contemporanea composta sulla musica
originale. Dato questo punto di partenza è
SRVVLELOH YHUL¿FDUH XQD FRQGL]LRQH GLQDPLFD
in ‘apertura massima’, forzare la traiettoria
74
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
«Ravel’s Bolero carries us away, with
no particular allusions, without nostalgia,
towards a state of inhibited exaltation, in a
joyous collective experience».
This new project is a choreographic
object developed on the basis of the explicit
premise that Ravel’s Bolero is the most
popular orchestral work in the world, a
piece of music that everyone knows and
recognizes. Written in 1928, when Ravel
ZDV \HDUV ROG DQG EHJLQQLQJ WR VX̆HU
WKH ¿UVW V\PSWRPV RI )7' frontotemporal
dementia), the entire piece is built on a single
melody – divided into two phrases – that is
repeated nine times.
But what is a Bolero, really? It is like
a desert island, located far away from the
continents.
A place to start over. A place with
many existential echoes. Bolerò, conceived
VSHFL¿FDOO\IRUWKH'DQFH%LHQQDOHLQ9HQLFH
involves a group of very young performers
between the ages of 10 and 13 who will
work with a contemporary choreographic
composition set to original music. This starting
point makes it possible to create a dynamic
condition of ‘total openness’, to force the
sinuosamente accattivante di una massa
eccitata, praticare delle turbolenze corporee
tese a rompere il quadro della compostezza
spingendosi verso altre dimensioni. Qui
si tratta d’immaginare la trasmissione di
SUDWLFKH PROWR VSHFL¿FKH SHU FRUSL FKH VL
preparano a una trasformazione, immaginare
l’attivazione di un lume interno, qualcosa di
simile a un fuoco luminoso capace di spostare
il paradigma dal dominio alla disposizione.
sinuously entrancing trajectory of an excited
crowd, to practice bodily turbulences that
seek to shatter the atmosphere of composure
to break out towards other dimensions. The
purpose here is to imagine the transmission
RIKLJKO\VSHFL¿FSUDFWLFHVIRUERGLHVWKDWDUH
preparing for a transformation, to imagine
sparking an inner light, something similar to
DJORZLQJ¿UHWKDWVKLIWVWKHSDUDGLJPIURP
dominion to disposition.
75
VITA NOVA
ADRIANA
BORRIELLO
COREOGRAFIA
Adriana Borriello
CON
Gaia Benassi, Andrea Bretti,
Elisabetta Bordoni e Susanna Pinalto
MUSICISTA
Tacita Muta
Letizia Renzini
ITALIA / ITALy
Valeria Diana
ASSISTENTE
PRODUZIONE
Teatro alle Tese
20.06, h 20.00
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
Fondazione Romaeuropa,
attività di promozione danza
durata 20’
Era un’antica dea infera romana,
FHOHEUDWD FRPH GHD GHO 6LOHQ]LR SHUFKp OD
parola come valore doveva appartenere solo
agli uomini, il silenzio alle donne. Ma Tacita
Muta è semplicemente uno spunto. Con i
giovanissimi danzatori di quest’avventura
immaginiamo una sorta di rito di passaggio,
nel silenzio, nel corpo, nel suono del corpo:
ludica trasmissione di saperi, sapori e umori,
condivisione di uno spazio-tempo, con le sue
regole del gioco.
She was an ancient Roman goddess,
celebrated as the goddess of Silence, because
the value of the word was the domain of
men, and the silence for women. But Tacita
Muta is simply a cue. With the very young
dancers of this adventure we imagine a
sort of rite of passage, in silence into the
body, in the sound of the body: a playful
WUDQVPLVVLRQ RI NQRZOHGJH ÀDYRXUV DQG
moods, sharing space and time to follow the
rules of the game.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
77
VITA NOVA
hELEN CERINA
COREOGRAFIA
Helen Cerina
CON
Post grammatica
Serena Boccaccini, Daria Del Moro,
Alexia Giaconi, Elisa Grandicelli,
Elisabetta Poeta e Iacopo Maria Troiano
ITALIA / ITALy
MUSICA
Luca Losacco
Teatro alle Tese
21.06, h 20.00
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
AMAT & Civitanova Danza per Civitanova
Casa della Danza
durata 20’
5LÀHWWR VXO SDUDGRVVR GHO JLRFR XQD
simulazione più concreta e intensa della realtà.
Penso a una grammatica che condiziona
tempo, spazio e relazioni.
Credo che il gioco sia veramente gioco solo nel
superamento della sua stessa grammatica, lì
dove si liberano l’energia e l’emozione antica
della sopravvivenza.
Vedo l’aderenza totale dei bambini a queste
simulazioni, tale che nello stesso campo più
giochi si intersecano senza ostacolarsi.
Immagino la foga tracciare articolati disegni.
78
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
,UHÀHFWRQWKHSDUDGR[RISOD\DPRUH
down-to-earth and intense simulation of
reality.
I think of a grammar that regulates time,
space and relations.
I believe that a game is a game only when it
transcends its own grammar, to go where it
can release energy and the ancient emotion
of survival.
I see the total participation of children in these
VLPXODWLRQV PDNLQJ LW SRVVLEOH IRU GL̆HUHQW
JDPHV WR LQWHUVHFW LQ WKH VDPH SOD\LQJ ¿HOG
without being an obstacle to one another.
I imagine the excitement of tracing intricate
patterns.
VITA NOVA
VIRGILIO SIENI
La stanza del fauno
ITALIA / ITALy
COREOGRAFIA
Virgilio Sieni
CON
Serena Carella e Giordano Signorile
ASSISTENTI AL PROGETTO
Giulio De Leo ed Erika Guastamacchia
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
Teatro alle Tese
24.06, h 20.00
IN COLLABORAZIONE CON
Teatroscalo – Menhir – Teatri Abitati –
Unione Europea – Regione Puglia –
Teatro Pubblico Pugliese – Comune di Santeramo
In Colle – Innovazione nella rete delle residenze
WHDWUDOL,QWHUYHQWRFR¿QDQ]LDWRGDO)(6532
PUGLIA 2007/2013, Asse IV – Azione 4.3.2,
ḊGDWRGDOOD5HJLRQH3XJOLDDO7HDWUR3XEEOLFR
Pugliese
durata 20’
I due giovanissimi interpreti tracciano
una danza composta da duetti e sguardi,
vicinanze e segni, oggetti e ritmi, che lasciano
ḊRUDUH OD SUHVHQ]D GHO ULWR FKH GLYLHQH
gioco e viceversa.
The two teenage performers outline a
dance made of duets and glances, proximity
and signs, objects and rhythms, which bring
the ritual to the surface transforming it into
play and viceversa.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
81
VITA NOVA
COREOGRAFIA
SIMONA
BERTOZZI/
NExUS
Simona Bertozzi
CON
Nanni Capecchi, Alice Crocioni, Laura Lombardi,
Carlotta Martellini, Andrea Suero e Diletta Taddei
MUSICA
A. Vivaldi Andante da Concerto in D minor for 2 Mandolins,
J. Barrière Allegro Prestissimo da Sonata for 2 Cellos
(feat. Yo-Yo Ma & Bobby McFerrin)
Guardare
ad altezza d’erba
ASSISTENTE ALLA COREOGRAFIA
Lucia Guarino
PRODUZIONE
ITALIA / ITALy
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
Teatro alle Tese
25.06, h 20.00
Teatro Stabile dell’Umbria
PROGETTO A CURA DI
Associazione Culturale Nexus
Si ringraziano Centro Danza, Centro Studi Danza Umbro,
Dance Gallery, School of Dancing Spring
durata 20’
«tutto è rivelazione, tutto lo sarebbe se fosse accolto allo stato nascente»
«everything is revelation, everything would be if it were accepted at the moment of birth»
Maria Zambrano
Maria Zambrano
Osservare. Scoprire.
6SLQJHUVL¿QRDOOLPLWH
Tornare a ripetere. Riformulare le regole del gioco.
Perpetrare lo sforzo, la frenesia e farne esercizio di ascolto, il compito anatomico
SHUXQGLDORJRGLVJXDUGLGL¿JXUHSHUXQDSUDWLFDGLLQFRQWURHFRQRVFHQ]DUHFLSURFD
To observe. To discover.
To push one’s self to the limit.
To rehearse again. To rewrite the rules of the game.
7RUHLWHUDWHWKHH̆RUWWKHIUHQ]\DQGWXUQLWLQWRDQH[HUFLVHLQOLVWHQLQJWKHDQDWRPLFDOWDVN
IRUDGLDORJXHRIJODQFHV¿JXUHVIRUDSUDFWLFHRIHQFRXQWHUDQGPXWXDOXQGHUVWDQGLQJ
Guardare ad altezza d’erba,
è un invito a mutare la verticalità delle posture e dei camminamenti per esercitare
l’immediatezza della visione.
Looking at grass-level,
is an invitation to modify the verticality of postures and walking paths to exercise the
immediacy of vision.
Secondo uno schema di attraversamenti
H FRQ¿JXUD]LRQL JHRPHWULFKH L JLRYDQL
interpreti compongono una partitura di gesti
e pulsazioni dinamiche in cui l’avvicendarsi di
ruoli e mimetismi rimanda alla narrazione del
folklore ludico infantile. La tensione interna
DOODVWUXWWXUDFRUHRJUD¿FDYXROHFRQLXJDUHOD
VHULHWjHO¶LPSLHJR¿VLFRFKHFDUDWWHUL]]DQRLO
gioco, con la capacità di rinnovamento delle
D]LRQLFKHORFRQ¿JXUDQR$ELOLWjGHVWUH]]D
DWWHVD ULÀHVVLRQH VL DSURQR DOO¶D]]DUGR H
82
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
all’esplorazione. A ogni giovane partecipante
il compito di appassionarsi alle regole e alla
loro reversibilità, dialogando con la scelta dei
tempi e la mappatura dello spazio.
Una ritualità vertiginosa del “minuscolo”
che, tra andature, battiti e ripetizioni,
riscopre uno stato originario, primordiale,
della condivisione e consegna ai giovanissimi
corpi un transito verso l’invenzione e
l’esercizio della fantasia.
In a pattern of crossings and geometric
FRQ¿JXUDWLRQVWKH\RXQJSHUIRUPHUVEXLOG
a score composed of gestures and dynamic
pulsations in which the sequence of roles
and mimicking alludes to the stories in
children’s ludic folklore. The inner tension
of the choreographic structure attempts
to combine the seriousness and physical
H̆RUW WKDW FKDUDFWHUL]H SOD\ ZLWK WKH
capacity to reinvent the actions it is made
of. Skill, dexterity, waiting, thinking are
open to challenge and exploration. Every
young participant should get excited about
the rules and about reversing them, in a
dialogue with the timing and the mapping
of the space.
A dizzying rituality of the “minuscule”
that, in an experience of pace, beat and
repetition, discovers an original, primordial
condition of sharing and sets these young
bodies on the road to invention and the
exercise of the imagination.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
83
VITA NOVA
STIAN
DANIELSEN
COREOGRAFIA
Stian Danielsen
CON
Alice Cattelan, Giulia Fregonese,
Emma Piotto ed Elisa Settin
PRODUZIONE
Let’s play
la Biennale di Venezia
NORVEGIA / NORWAy
CSC Centro per la Scena Contemporanea /
Casa della danza di Bassano del Grappa
sostenuto dalla Regione del Veneto
Teatro alle Tese
26.06, h 20.30
IN COLLABORAZIONE CON
La residenza di creazione al CSC di
Bassano del Grappa è stata sostenuta dalla
Reale Ambasciata di Norvegia
durata 20’
La creazione si svilupperà prevalentemente insieme ai giovani danzatori veneti,
come risposta ad alcune proposte del
coreografo norvegese. Il punto di partenza
della ricerca sarà un gioco dal quale si
svilupperà un vocabolario di movimenti, avrà
dunque una dimensione transnazionale e si
baserà sulla capacità di instaurare un dialogo
interculturale.
The creation will be developed mainly
with the young dancers from the Veneto region,
in response to a series of proposals from the
Norwegian choreographer. The starting point
for the experimentation will be a game that
generates a vocabulary of movements, and
will therefore be transnational in nature
and based on the capacity to establish an
intercultural dialogue.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
85
VITA NOVA
VIRGILIO
SIENI
Indigene_
prima parte
ITALIA / ITALy
Teatro alle Tese
28.06, h 20.00
COREOGRAFIA
Virgilio Sieni
ASSISTENTI ALLA COREOGRAFIA
Chelo zoppi e Giulia Mureddu
CON
Bettina Bernardi, Naomi Biancotti,
Virginia Cervelli Montel e Linda Pierucci
MUSICA ORIGINALE
Giovanni Dario Manzini
ESECUZIONE DAL VIVO
Ensemble De Rerum Mechanica
ÀDXWR)UDQFHVFR&KHFFKLQL
violino: Pietro Montemagni
viola: Emanuele Caligiuri
violoncello: Giorgio Marino
direttore: Giovanni Dario Manzini
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia, Settori Danza e Musica
IN COLLABORAZIONE CON
in collaborazione con Biennale Musica /
in collaboration with Music Biennale
MiBACT, Regione Toscana,
Accademia sull’arte del gesto
durata 20’
Biennale Danza instaurerà quest’anno
una intensa collaborazione con Biennale
Musica diretta dal maestro Ivan Fedele.
Lo scopo è quello di condividere alcune
pratiche che mettano in relazione il gesto del
corpo col gesto della musica, il suono con la
danza. Indigene è il primo frutto di questa
collaborazione. Le quattro giovanissime
interpreti, che dal 2013 fanno parte del
JUXSSR %XWWHUÀ\ &RUQHU GjQQR OXRJR D
XQD FRUHRJUD¿D VWUXWWXUDWD VHFRQGR LO JLRFR
combinatorio del duetto, per terminare in
un quartetto “boschivo”. Otto brani che
costituiranno il terreno d’indagine del gesto in
forma di gioco.
86
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
The Dance Biennale this year will begin
an intense collaboration with the Music
Biennale directed by Maestro Ivan Fedele.
The purpose is to share practices that foster a
relationship between the gesture of the body
and the gesture of music, between sound and
dance. Indigene LV WKH ¿UVW SURGXFW RI WKLV
collaboration. The four young performers,
ZKR KDYH EHHQ PHPEHUV RI WKH %XWWHUÀ\
Corner group since 2013, will bring to the
stage a choreography structured according
to the combination devices of the duet, and
end in a “sylvan” quartet. Eight pieces that
will constitute the grounds for exploring
gesture in the form of play.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
INVENzIONI
Tre nuove creazioni sono nate dal lavoro di
WUHFRUHRJUD¿ULPDVWLLQUHVLGHQ]DD9HQH]LD
per circa due settimane. Le opere create
appositamente per il Festival propongono tre
GL̆HUHQWLULÀHVVLRQLVXOODJHQHVLGHOJHVWR
Three new creations are the result of the
work of three choreographers who were in
residency in Venice for about two weeks.
7KHSLHFHVFUHDWHGVSHFL¿FDOO\IRUWKH
)HVWLYDOR̆HUWKUHHGL̆HUHQWUHÀHFWLRQVRQ
the genesis of the gesture.
88
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
89
INVENZIONI
JÉRÔME BEL
Senza titolo
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
FRANCIA / FRANCE
COREOGRAFIA
Jérôme Bel
CON
Caterina Basso, Chiara Bersani, Gleni Caci,
Matthieu Ehrlacher, Eva Geatti, Jacopo Jenna,
Nicolò Meggiato, Paola Stella Minni,
Camilla Monga, Mauro Romito,
Andrea Sassoli e Yari Stilo
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
Teatrino Palazzo Grassi / Foyer
19.06, h 19.45
20.06, h 16.45
21>22.06, h 11.45
durata 20’
con il sostegno dell’Institut français /
with the support of the Institut français
La possibilità di un opera d’arte oggi,
R GL XQD FRUHRJUD¿D QRQ q TXHOOD GL IDUH
XQ¶D̆HUPD]LRQH PD GL LQYLWDUH OR VSHWWDWRUH
a reinventarsi, o in modo meno utopico, di ricercare la propria ideologia dello sguardo o
GHOODFRVWUX]LRQHGL6pRO¶DUWLFROD]LRQHGHOOD
propria sicurezza.
/¶RSHUDG¶DUWHQRQSXzGLUHQXOODLQVpSXz
rappresentare un’idea politica o un concetto,
ma oggi l’opera d’arte è la formulazione di se
stessa. L’opera d’arte non può che indagare, o
ri-cercare, il proprio dominio, e acquisire la
FRVFLHQ]D GL Vp DWWUDYHUVR OD ULÀHVVLRQH SHU
speculum in aenigmae) e attraverso questa
consapevolezza diventare un’esperienza del
6p OR VSHWWDWRUH PD PDL XQ¶HVSHULHQ]D GL
qualcosa di diverso. Far parte di un’esperienza
G¶DUWHqVHPSUHHVRORXQ¶HVSHULHQ]DGLVp
Marten Spangberg
90
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
The possibility of an art-piece, even a
choreography, today is not to propose an
utterance, but to invite the spectator to reinvent him/herself, or perhaps less utopic,
to re-search his/her ideology of watching, of
constructing Self, or articulating security.
The artwork cannot say anything in itself,
it can represent a political idea or concept,
but today the artwork is a formulation of
itself. The artwork can only investigate, or
re-search, its own domain, and become selfFRQVFLRXVWKURXJKUHÀHFWLRQ SHUVSHFXOXP
in aenigmae) and through this awareness
it can become an experience of the Self
(the spectator) but never an experience
of something else. To be part of an artexperience is always only the experience of
the self.
Marten Spangberg
INVENZIONI
ROy ASSAF
Dance Grammar
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
ISRAELE / ISRAEL
COREOGRAFIA
Roy Assaf
CON
Geneviève Boulet, Francesca Caselli,
Daria Greco, Laura Montanari,
Alessandra Padelletti Coda, Silvia Pezzarossi,
Dana Terracina ed Elisa zelani
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
Corderie dell’Arsenale
27>29.06, h 16.00
FRQLOVRVWHJQRGHOO¶8̇FLR&XOWXUDOHGHOO¶$PEDVFLDWDG¶,VUDHOH
with the support of the Culture Department of the Embassy
of Israel
&RVuFRPHODJUDPPDWLFDGjVLJQL¿FDWRDOOH
nostre parole aiutando il pubblico a capire, così
piegare, torcere, infrangere e scompaginare la
grammatica può creare confusione. Arriviamo
dal mondo conosciuto dell’opera, un’opera
che è stata sottoposta a una miriade di scelte
VSHFL¿FKH GHO FRUHRJUDIR H GHL GDQ]DWRUL HG
è stata presentata al pubblico come un testo
compiuto. Scegliere quindi la grammatica
come variabile nella creazione di una nuova
RSHUDVLJQL¿FDODQFLDUVLQHOODFRQIXVLRQHQHOOD
SHUGLWDGLFKLDUH]]DHTXLQGLGLD̆DFFLDUVLDXQ
momento ricco e gravido, dove tutte le strade
sono aperte. Creare scompiglio, chiedere
di giocare con la grammatica di una danza,
VLJQL¿FD VFDUGLQDUH LO JLRFR H LOOXPLQDUH LO
campo di gioco con un vasto ignoto. Questo
atto di distruzione, essendo instabile, è terreno
fertile e sinonimo dell’atto di creazione. Le
regole, le strutture e i precetti di base cessano di
essere vincolanti e diventano invece giocattoli
fra le mani. Qui, si scoprono il coraggio e
l’umorismo dei giocatori.
As grammar gives meaning to our
words and comprehension to our audience,
so too can the bending, twisting, breaking
and scattering of grammar confuse. We
come from the known world of a work, one
WKDWKDVEHHQVXEMHFWWRDP\ULDGRIVSHFL¿F
choices by choreographer and dancers alike
and has been presented to an audience as a
complete text. To then choose its grammar
as the variable in creating a new work,
is to plunge into confusion, into loss of
comprehension, and thus to to face a rich
and pregnant moment, where all roads are
open. To wreak havoc, to demand play with
the grammar of a dance, is to crack the game
wide open and allow for a vast unknown
WR LOOXPLQDWH WKH SOD\LQJ ¿HOG 7KLV DFW RI
destruction, by virtue of its instability, is
fertile ground and is synonymous with the act
of creation. Rules, structures and underlying
assumptions cease to bind and are instead
toys in the hand. Here, the courage and
humor of the players are discovered.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
93
INVENZIONI
COREOGRAFIA
ALESSANDRO
SCIARRONI
CON
You don’t know
how lucky you are
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
ITALIA / ITALy
Alessandro Sciarroni
Anna Bragagnolo, Hannah Buckley, Mariano Cipriani,
Sharon Estacio, Marta Lucchini, Chiara Lucisano,
Leon Maric, Matteo Ramponi, Cinzia Schincariol,
Giovanni Trono, Elisa Vassena
E CON
Stefano Tassi, Davide Vianello
e Linda zennaro
ESERCIZI E CONSULENZA DRAMMATURGICA
Elena Giannotti
TRAINING E SOUNDSCAPE ORIGINALE
Pablo Esbert Lillenfeld
Conservatorio Benedetto Marcello
26>28.06, h 19.00
29.06, h 15.00
CURA E PROMOZIONE
Lisa Gilardino
ORGANIZZAZIONE E AMMINISTRAZIONE
Chiara Fava
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
D.ID dance identity – Pinkafeld
durata 45’
L’idea della ricerca è quella di esplorare
il concetto di salto inteso come elevazione
¿VLFD LQHOXWWDELOH FDGXWD H PHWDIRUD GHOOH
forze che possiedono l’esistenza. Per questa
ragione l’artista intende creare un laboratorio
integrato con interpreti provenienti da
diversi background: Ginnastica, Danza
contemporanea, Acrobatica e Parkour.
All’abilità del danzatore contemporaneo,
capace di vivere il tempo presente e di comporre
lo spazio temporale tra l’elevazione e la ricaduta
WUDGXFHQGRORLQYLWDYHUUjḊDQFDWDODVDSLHQWH
mobilità articolare dei ginnasti, la rituale ed
HOHYDWD GL̇FROWj GHJOL HVHUFL]L GHOO¶DFUREDWD
e la consapevolezza nell’interpretazione dei
propri limiti di chi pratica la disciplina del
Parkour. <RX GRQЧW NQRZ KRZ OXFN\ \RX DUH
nasce dagli stessi concetti contenuti nel più
DPSLR SURJHWWR GHOOЧDUWLVWD LQWLWRODWR Will you
still love me tomorow? – disciplina, resistenza,
concentrazione e ripetizione. Questo studio
realizzato durante tre settimane di residenza
DOOD %LHQQDOH VL ḊDQFD DOOR VSHWWDFROR Folk-s
del 2012, sulla pratica della danza popolare, a
Untitled del 2013 sulla pratica della giocoleria
H FRQWLQXHUj QHO FRQ XQЧXOWHULRUH
produzione sulle pratiche sportive: Aurora.
94
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
The idea behind this experimentation
is to explore the concept of leap understood
as physical elevation, inevitable fall and a
metaphor of the forces that possess existence.
For this reason the artist intends to create an
integrated workshop with performers coming
from various backgrounds: Gymnastics,
Contemporary Dance, Acrobatics and Parkour.
The skill of the contemporary dancer,
who lives the present time and organizes the
temporal space between elevation and fall to
translate it into life, will be complemented by
the expert articular mobility of the gymnasts,
WKHH[WUHPHULWXDOGL̇FXOW\RIWKHDFUREDW¶VIHDWV
and the conscientious interpretation of their
own limits in the practitioners of the discipline
of Parkour. you don’t know how lucky you are
is based on the same concepts contained in the
artist’s more ample project entitled Will you
still love me tomorrow? – discipline, resistance,
concentration and repetition. This study
realized during three weeks of residency to La
Biennale together with the 2012 production
Folk-s, about the practice of folk dance, with the
2013 Untitled on the practice of juggling and
will continue in 2015 with another production
concerning sports practices: Aurora.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
AGORÀ
Sezione dedicata all’aperto e alla
dimensione del vuoto nei campi veneziani.
Cinque creazioni sono pensate per abitare
alcuni campi. Si scopre così una nuova
demarcazione della città: spazi di attesa in
cui il gesto della danza dialoga con i tempi e i
luoghi del quotidiano.
A section dedicated to the outdoors and
to the dimension of the void in Venetian
campi. Five creations have been conceived
WRLQKDELWVSHFL¿FFDPSLWKHUHE\UHYHDOLQJ
a new demarcation of the city: spaces
for waiting in which the gesture of dance
dialogues with the pace and the places of
everyday life.
96
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
97
AGORÀ
COREOGRAFIA
MIChELE
DI STEFANO_MK
Sahara Para Todos
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
ITALIA / ITALy
Michele Di Stefano
CON
Alberto Baraghini, Mauro Bernardi,
Marta Biddau, Stefania Carvisiglia,
Eugenia Coscarella, Elisa D’Amico,
Chiara Gamberini, Anna Marocco,
Donatella Morrone, James Phillips
e Annalisa Rainoldi
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
durata 20’
Campo San Maurizio
20.06, h 17.30
21.06, h 18.30
1HOODGH¿QL]LRQHGLXQDWWHJJLDPHQWRGHO
corpo (postura) che serva da base a un lavoro
improntato sulla conoscenza reciproca tra un
coreografo e un gruppo occasionale di persone
disponibili a questo incontro, mi si parano
davanti due possibilità:
,Q GH¿QLQJ DQ DWWLWXGH RI WKH ERG\
(posture) to serve as the basis for a work
founded on the mutual understanding
between a choreographer and a random
group of people open to this encounter, I
have two choices:
1) Introdurre un linguaggio funzionale a
un’idea compositiva.
2) Concentrarmi esclusivamente
sull’incontro.
1) To introduce a language that is functional
to a choreographic idea.
2) To concentrate exclusively on the
encounter.
Opto per la numero due. La postura
che ha la capacità di tenere vivo nel tempo
il momento dell’incontro è quella che
determinerà la metrica del lavoro che
presenteremo.
Per essere più precisi, il lavoro che
presenteremo parla della capacità di
RULHQWDPHQWR QHO PRQGR HVWHUQR ± D̆ROODWR
non c’è dubbio – a scopo non utilitaristico,
forse neanche esplorativo (siamo già stati
dappertutto, no?). È una postura che in fondo
non ha altro scopo che la postura. Uno spazio
maggiore tra le vertebre, una prensilità più
accentuata delle mani e dei piedi, i talloni e
la nuca segretamente connessi da un canale
I choose number two. The posture
that has the capacity to keep the moment of
encounter alive over time is the one that will
determine the metrics of the work we present.
7R EH PRUH VSHFL¿F WKH ZRUN ZH ZLOO
SUHVHQWLVDERXWWKHDELOLW\WR¿QGRULHQWDWLRQ
in the outside world – crowded, to be sure
– for reasons that are hardly utilitarian, or
even exploratory for that matter (we have
already been everywhere, haven’t we?).
This is a posture that fundamentally has no
purpose other than posture. Greater space
EHWZHHQ WKH YHUWHEUDH PRUH VLJQL¿FDQW
prehensility of hands and feet, the heels and
the neck secretly connected by an energetic
98
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
energetico che si occupa del dietro così come
dell’avanti e trasferisce tutta la nostra tattilità
QHOOR VSD]LR HVWHUQR ROWUH OD VXSHU¿FLH GHO
corpo e fuori dal predominio dell’ottica.
All’aperto non funzioniamo come al
chiuso; tra casa nostra e il bosco la muscolatura
ha tutto il tempo di reinventare il proprio
equilibrio generale in previsione dei lupi. E
nel deserto, il corpo canta. Consapevolmente
si trasforma, nella mancanza del termine di
SDUDJRQH FKH OR GH¿QLVFH XQ DOWUR FRUSR
costruisce il ritmo della propria presenza
attraverso se stesso, utilizzando le proprie
parti come strumento.
Il pacchetto-deserto è molto selezionato
in agenzia, l’esperienza di conoscenza è
assicurata.
0D TXL LQYHFH SHU D̆URQWDUH VH VWHVVL VL
LSRWL]]D OD IXRULXVFLWD WRWDOH O¶ḊGDPHQWR
selvaggio al corpo di qualcun altro, di tutti.
Per mantenere vivo il momento dell’incontro.
channel that focuses attention on both the
back and the front and transfers our tactility
to the outdoor space, beyond the surface of the
body and outside of the optical realm.
:H DFW GL̆HUHQWO\ RXWGRRUV WKDW ZH GR
LQGRRUVEHWZHHQRXUKRXVHDQGWKHIRUHVWWKH
muscles have all the time they need to reinvent
their overall balance in anticipation of the
wolves. And in the desert, the body sings.
Consciously it is transformed, and having
QREDVLVIRUFRPSDULVRQWRGH¿QHLW DQRWKHU
body) it builds the rhythm of its own presence
by itself, using its own parts as the means.
The desert-package is very popular in
travel agencies, the experience of knowledge
is a sure thing.
But here, to come to terms with the
self, we postulate total abandonment and
the random assignment to someone else’s
body, for everyone. To keep the moment of
encounter alive.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
99
AGORÀ
ANTON LAChKy
A demain
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
BELGIO / BELGIUM
COREOGRAFIA
Anton Lachki
CON
Giulia Cenni, Francesca Chiodi Latini,
Nicola Cisternino, Michela Cotterchio,
Cristina D’Alberto, Riccardo De Simone,
Silvia Filippi, Laura Ghelli, Luisa Memmola,
$OLFH5D̆DHOOL/DXUHOLQH5LFKDUG
e Amalia Ruocco
PRODUZIONE
Campo Pisani
19.06, h 18.00
20.06, h 19.00
21.06, h 17.30
Abbiamo inventato dei personaggi da
fumetto durante il periodo di creazione.
Personaggi non esistenti ma interamente
inventati. Lo spettacolo surrealista A demain
è basato sull’energia, sulla celebrazione
della danza di questi strani personaggi. Cosa
succede fra di loro e quali sono le loro storie?
La ricerca del movimento nasce da un systema
complesso che chiamo puzzlework. Cerco
di scoprire i punti di forza e di debolezza di
ciascun danzatore e di valorizzare queste
qualità. Lavoreremo con musica classica.
la Biennale di Venezia
durata 20’
We invented cartoon personalities
discovered over the period of creation.
Not existing ones but invented ones. The
surrealistic performance A demain is based
on energy, a celebration of dance by those
weird characters. What happens between
them and what are their stories? The research
of the movement comes from a complex
system called puzzlework. I try to discover
DQG¿QGWKHVWURQJDQGZHDNSRLQWVRIHDFK
dancer and to highlight those qualities. We
will be working with classical musical pieces.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
101
AGORÀ
CONCEPT E COREOGRAFIA
CRISTINA
RIZZO
Cristina Rizzo
CON
Cristina Rizzo e Annamaria Ajmone,
Marta Bellu, Alessandra Bordino,
Marina Donatone, Francesca Duranti,
Elisa Frasson, Marcella Valentina Mancini,
Helena Martos Ramírez, Laura Pante,
Roberta Racis ed Elisa Scarselli
Bolero Variazioni
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
ITALIA / ITALy
ELABORAZIONE SONORA E DJING
Simone Bertuzzi aka PALM WINE
CURA E DISTRIBUZIONE
Campo Novo
20.06, h 19.30
21>22.06, h 12.30
Chiara Trezzani
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia, CAB008 con il sostegno
di Regione Toscana e MiBACT
IN COLLABORAZIONE CON
Terni Festival Internazionale della Creazione
Contemporanea
3ULPRVWXGLRGHOSURJHWWR%ROHUR(̆HFW
durata 40’
«Il Bolero raveliano ci trascina, senza
particolari allusioni, senza nostalgia, a uno
stato di esaltazione inibita, in un felice
coinvolgimento collettivo».
Questo nuovo progetto, è un oggetto
FRUHRJUD¿FR FKH VL VYLOXSSD SDUWHQGR
dall’assunto esplicito che il Bolero di Ravel è
la partitura orchestrale più popolare esistente
al mondo, una musica che tutti conoscono
e riconoscono. Scritto nel 1928, quando
0DXULFH 5DYHO DYHYD DQQL H VR̆ULYD GHL
primi sintomi del FTD (frontotemporal
dementia), l’intero pezzo è costruito su una
singola melodia – divisa in due frasi – che si
ripete nove volte.
0D FKH FRVD q H̆HWWLYDPHQWH XQ
Bolero? È come un’isola deserta, lontana dai
continenti.
Un campo espressivo esteso, un gesto
d’iscrizione nel mondo. Il progetto si estende
dunque per Biennale College a un formato più
aperto, Bolero Variazioni, in cui la dimensione
PXVLFDOH VL DPSOL¿FD FRPH GHWRQDWRUH GL
HVSUHVVLRQH/DULFHUFDFRUHRJUD¿FDVLDUWLFROD
su sonorità border-crossing di ritmiche da
ballo, pensate come una corsa archeologica a
partire dal BoleroGL5DYHOHFRVWUXLWHVXÀXVVL
102 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
«Ravel’s Bolero carries us away, with
no particular allusions, without nostalgia,
into a state of inhibited exaltation, in a joyous
collective experience».
This new project is a choreographic
object that is based on the explicit premise
that Ravel’s Bolero is the most popular
orchestral work in the world, a piece of music
that everyone knows and recognizes. Written
in 1928, when Ravel was 53 years old and
EHJLQQLQJWRVKRZWKH¿UVWV\PSWRPVRI)7'
(frontotemporal dementia), the entire piece
is built on a single melody – divided into two
phrases – that is repeated nine times.
But what is a Bolero, really? It is like a
desert island, far away from the continents.
$ ZLGH RSHQ ¿HOG RI H[SUHVVLRQ D
gesture of registration in the world. The
project has therefore been extended for the
Biennale College into a more open format,
Bolero Variazioni, in which the musical
GLPHQVLRQ LV DPSOL¿HG WR EHFRPH WKH
detonator of expression. The choreographic
experimentation explores the border-crossing
sounds of dance rhythms, conceived as an
archaeological journey that starts with
Ravel’s Bolero DQG LV EXLOW RQ ZDQLQJ ÀX[HV
decrescenti e dilatazioni. L’urgenza è quella
GL IDU ḊRUDUH XQD WHQVLRQH DVLVWHPDWLFD
rispetto alla normalizzazione delle identità
e ricercare luoghi di dispersione. Qui, si
tratta d’immaginare la scena come un ‘luogo
utopico’ in cui è possibile produrre un altro
tipo di economia. Un luogo dove praticare
l’erotica del corpo. Procedere per rapide
dissolvenze, fosforescenze e pulviscoli.
and dilations. The urgency is to bring to the
surface a tension that is non-systemic with
respect to the standardization of identities
and to search for places to disperse it. The
stage must be imagined as a ‘utopian place’
ZKHUH D GL̆HUHQW VRUW RI HFRQRP\ FDQ EH
produced. A place to practice the eroticism
of the body. Proceed with rapid fade-outs,
phosphorescence and powders.
103
AGORÀ
CONCEPT E COREOGRAFIA
DAVID
ZAMBRANO
David zambrano
MUSICA DAL VIVO
Michel Debrulle
CON
Valentina Cortese, Jessica D’Angelo,
Simone Evangelisti, Mattia Gandini,
Paul Gomez, Ehsan Hemat, Luca Jesi,
Samuel Johann Kirschner, Stefano Marletta,
Alice Martucci, Ângelo Miguel Cid Neto,
Anna Romeo, Roberta Ruggiero,
Virginia Scudeletti, Tommaso Serratore,
Eleonora Soricaro, Giulia Sposito,
Demian Troiano, Luca zanni, Silvia zanta
e Andrea zardi
Passing-Through
VENEZUELA - OLANDA /
VENEZUELA - NEDERLAND
Campo Pisani
26>28.06, h 20.00
29.06, h 11.30
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
durata 45’
con il sostegno dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a
Roma nell’ambito di Olandiamo in Veneto /
with the support of the Embassy of the Kingdom of the
Netherlands in Rome as part of ‘Olandiamo in Veneto’
&HUFKLDPR LQ TXHVWR ODYRUR GL GH¿QLUH
uno spazio condiviso ma invisibile e punteggiato da “sentieri”: il gruppo di danzatori crea
XQ SURSULR OLQJXDJJLR GLQDPLFR ÀHVVLELOH
e complesso senza necessità di una guida.
Molti corpi interagiscono spontaneamente e
armoniosamente, come se una sola coscienza
li stesse conducendo.
Passing Through fa compiere ai danzatori
una serie di esercizi che rendono manifesta
OD ¿ORVR¿D GL =DPEUDQR VHFRQGR OD TXDOH LO
movimento non necessita di una guida per
la creazione. I danzatori svilupperanno delle
dinamiche che saranno allo stesso tempo
ÀHVVLELOLHFRPSOHVVHSHUIRUPDUHXQJUXSSR
molto unito, ma che lascia sempre la porta
104 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
:H ZRUN WRZDUG GH¿QLQJ D VKDUHG
but invisible space punctuated by
“pathways”, the group of dancers creates
LWV RZQ G\QDPLF ÀH[LEOH DQG FRPSOH[
language without needing to designate
a leader. Bodies interact spontaneously
and harmoniously, as if they were being
propelled by a single conscience.
The Passing Through takes the dancers
through various exercises to manifest
zambrano’s philosophy that movement
needs no leader in creation. The dancers
ZLOO FUHDWH G\QDPLFV WKDW ZLOO EH ÀH[LEOH
and complex at the same time, getting
WKH JURXS WR ¿W WLJKW WRJHWKHU \HW DOZD\V
keeping doors open for the unpredictable.
aperta all’imprevisto. Il gruppo si muove
continuamente, trasformando l’ambiente
della danza, cercando di sentire i percorsi
sinuosi e invisibili che riempiono la stanza.
Questi percorsi diventano visibili appena i
danzatori cominciano a muoversi nella stanza.
Così Passing Through si crea attraverso una
scrittura spontanea. Quando il gruppo si
coalizza in una sola mente, non può perdersi,
va sempre da qualche parte. Non c’è mai una
persona che guida o che segue, ciascuno guida
o segue, a seconda della situazione. L’intero
gruppo viaggia costantemente praticando
LQ¿QLWH SRVVLELOLWj DOO¶LQWHUQR GL XQ DPELHQWH
delimitato.
The group moves constantly, transforming
the environment of the dance. The dancers
work to sense the room full of invisible
curved pathways. These pathways become
visible as soon as the dancers start moving
through the room. Thus the Passing
Through is created into a spontaneous
composition. When the group becomes
one mind, it can never get lost, it is always
going somewhere. There is never one
person leading or following, every one is
leading or following, depending on the
situation. The whole group is constantly
WUDYHOOLQJ SUDFWLFLQJ LQ¿QLWH SRVVLELOLWLHV
LQVLGHDGH¿QHGHQYLURQPHQW
105
AGORÀ
IRIS EREZ
Public Intimacy
PRIMA ASSOLUTA / WORLD PREMIERE
ISRAELE / ISRAEL
COREOGRAFIA
Iris Erez
CON
Francesco Collavino, Marco D’Agostin,
Valentina Dal Mas, Amanda Kmett’ Pendry,
Francesca Lastella, Camilla Parini,
5DIDá3LHU]\ĔVNL6DEULQD5LJRQL
e Barbara Stimoli
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
Campo San Maurizio
26>27.06, h 18.30
28>29.06, h 12.30
durata 20’
FRQLOVRVWHJQRGHOOЧ8̇FLR&XOWXUDOHGHOO¶$PEDVFLDWDG¶,VUDHOH
with the support of the Culture Department of the Embassy
of Israel
In un mondo nel quale tutta la comunicazione passa attraverso gli smartphone e i tablet,
dove il mondo esterno, senza limitazione alcuna,
invade ogni giorno il nostro spazio domestico,
e le sfere pubbliche, dall’autobus a facebook, si
mescolano alla vita privata degli altri, si sente il
ELVRJQRGLULGH¿QLUHLOUDSSRUWRIUDOHGXHVIHUH
&RPHVLFRPXQLFDOЧLQWLPLWj"&RVЧqOЧLQWLPLWj"
La tecnologia è un’ossessione o al contrario
apre nuove strade verso la consapevolezza e
OD UHFLSURFLWj" ,Q XQR VSHWWDFROR DOOЧDSHUWR
cercheremo di approfondire alcuni di questi
temi attraverso il corpo, il campo e il pubblico.
In a world in which smartphones and
tablets evade all communication, where the
outer world evades daily, with no restrictions,
our homey space, and the public spheres,
from the bus to facebook, are mixed with the
private lives of the others we need to rexamine
the relationship between the 2 spheres. How
we communicate intimacy? what is intimacy?
Are we haunted by technology or does it open
new ways of conciousness and reciprocity. In
an outdoor performance we will try to touch
some of this questions through our body, the
square and the audience.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea 107
AGORÀ
ACCADEMIA
ITALIANA
ShIATSU DO
La Via dello
Shiatsu: formazione
professionale e centro
trattamenti
TRATTAMENTO ShIATSU / GRATUITO
ShIATSU TREATMENT / FREE
Gaggiandre dell’Arsenale
21.06, 24.06, 25.06, 26.06 e 28.06
h 19.30>21.30
Le Gaggiandre dell’Arsenale segnano per
lo spettatore un momento di sosta per il corpo
e lo sguardo: una dilatazione verso l’esterno,
combinata di elementi primari quali l’acqua e
il prato. L’idea di una sosta per un massaggio
VKLDWVX q OHJDWD DOOD ¿ORVR¿D GHO )HVWLYDO FKH
ha nella tattilità l’esercizio principale per
una nuova sensibilizzazione del corpo. Il
massaggio è allora una cesura al continuum
degli sguardi partecipi del pubblico. Un
esercizio dello sguardo che necessita anche
di un momento aereo e di sospensione. Un
sostare come metafora dell’ozio.
108 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
For the spectator, the Gaggiandre at
WKH$UVHQDOHR̆HUDSDXVHIRUWKHERG\DQG
the gaze: an expansion towards the outside,
a combination of primary elements such
as water and grass. The idea of pausing
IRUDVKLDWVXPDVVDJHUHÀHFWVWKH)HVWLYDO¶V
philosophy, which considers tactility the
primary exercise for a new sensitization of
the body. The massage is therefore a break
in the continuum of the participative gazes
of the spectators. An exercise of the gaze that
also requires a moment of air and suspension.
A pause as a metaphor for idleness.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
PRIMA DANzA
Due coreografe e interpreti presentano
il risultato dell’incontro tra il loro lavoro
e la residenza in più spazi di Venezia:
le performance completano il rispettivo
SHUFRUVRGLFUHD]LRQHHYHUL¿FDFRQWLQXDJLj
in corso alle Corderie dell’Arsenale.
Two choreographers and performers
present the result of the encounter between
their work and residency in various spaces
in Venice: the performances complete
their respective processes of creation and
continuous evaluation already in progress
at the Corderie dell’Arsenale.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
111
PRIMA DANZA
MARINA
GIOVANNINI
COREOGRAFIA
Marina Giovannini
CON
Marta Capaccioli, Veronica Cornacchini,
Marina Giovannini e Lucrezia Palandri
MUSICA
Meditation on beauty
1, 2, 3
ITALIA / ITALy
&D¶*LXVWLQLDQ6DORQHGHOÛSLDQR
24.06, h 17.00 e 18.30
Nina Simone
PRODUZIONE
CAB008
RESIDENZE ARTISTIChE
Cango Cantieri Goldonetta Firenze
e Spazio K Prato
IN COLLABORAZIONE CON
Regione Toscana e MiBACT
durata 55’
Composto di frammenti complementari
GL XQD PHGHVLPD ULÀHVVLRQH Meditation on
Beauty è un lavoro che nasce a partire dalla
fascinazione per le geometrie, come forma di
misurazione dello spazio e base del rigore per
ardui esercizi di equilibrio, movimenti tesi e
SRVH FKH LPSRQJRQR OD ¿GXFLD DVVROXWD QHO
corpo, nella stabilità dell’altro.
Il femminile, tratteggiato dai gesti e dalla
JUD]LDqLOIXOFURGHOO¶LQWHURODYRUROH¿JXUHGL
riferimento sono donne e in particolare lo sono
OHGL̆HUHQWLDUWLGL1LQD6LPRQHH0D\D'HUHQ
Spazio e tempo sono assi cartesiani della danza,
scanditi dal corpo, considerati in una visione
femminile di costante e rotondo mutamento, di
fragilità e fermezza, di posizioni prese e lasciate
scorrere. Meditation on Beauty è una metafora
del mondo alla ricerca continua di un equilibrio
precario eppure solido, di un mutamento
necessario e scandito dalla costante messa in
discussione della propria posizione, che diventa
così il luogo dell’indagine e di una meditazione,
appunto, sull’esistenza e sull’identità di donna,
di danzatrice, di persona, sull’idea stessa del
femminile, fragile e potente, sulla relazione con
ciò che è bello, sulla necessità della grazia, sulla
ricerca dell’equilibrio.
Composed of the complementary
IUDJPHQWVRIRQHVLQJOHUHÀHFWLRQMeditation
on Beauty stems from a fascination for
geometry, as a form of measuring space
DQG D ULJRURXV EDVLV IRU GL̇FXOW H[HUFLVHV
in balance, tense movements and poses that
UHTXLUH WRWDO FRQ¿GHQFH LQ WKH ERG\ LQ WKH
stability of the other. Femininity, traced in
gestures and grace, is the fulcrum of the entire
ZRUN WKH UHIHUHQWLDO ¿JXUHV DUH ZRPHQ
DQG SDUWLFXODUO\ IHPLQLQH DUH WKH GL̆HUHQW
arts of Nina Simone and Maya Deren. Space
and time are the Cartesian axes of dance, the
body marking the rhythm, considered from
a feminine viewpoint of constant all-round
change, fragility and strength, of positions
taken or allowed to slip past. Meditation on
Beauty is a metaphor of the world continuously
seeking a precarious yet stable balance, a
necessary mutation accompanied by constant
questioning of one’s own position, which thus
becomes the place of investigation and indeed
meditation on the existence and identity of
woman, of a ballerina, a person, the very idea
of the feminine, fragile and powerful, on the
relation with what is beautiful, on the need for
gracefulness, on the search for equilibrium.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
113
PRIMA DANZA
DI E CON
LUISA CORTESI
Luisa Cortesi
PRODUZIONE
CAB008
L’appuntamento
IN COLLABORAZIONE CON
Regione Toscana e MiBACT
ITALIA / ITALy
durata 15’
Ca’ Giustinian/Laboratorio delle Arti
21>22.06, h 15.00
25.06, h 16.00
26>28.06, h 15.00
Il tempo che intercorre tra la richiesta
d’appuntamento e il suo compiersi è ciò
FKH GL̆HUHQ]LD XQ TXDOVLDVL DSSXQWDPHQWR
da un altro. Allo stesso tempo l’origine
dell’appuntamento e il suo compiersi trova
unità e verosimiglianza in qualsiasi tipo di
appuntamento. Sostanzialmente ciò che
GL̆HUHQ]LD H DFFRPXQD RJQL DSSXQWDPHQWR
è il tempo in stallo, l’attesa. All’interno
della massima variabilità di questo tempo,
l’appuntamento è motivo d’indicizzazione ed
è meta e obiettivo. Si può anche dire che ogni
passaggio in questo tempo di attesa non è altro
che una accumulazione di appuntamenti.
Ogni persona quotidianamente ha una
¿WWDOLVWDGLDSSXQWDPHQWLQHOODSURSULDDJHQGD
anche se quella persona non ha mai posseduto
una agenda e non ha mai dato o gli è stato chiesto
un appuntamento. L’appuntamento è il luogo
della visione e di costruzione di drammaturgie.
L’appuntamento sono io.
La velocità di un gatto rispetto a quella di
una tartaruga non è confermata dal fatto che
il gatto abbia molti più appuntamenti di una
tartaruga. Quando il gatto arriva all’albero,
l’albero è l’appuntamento o l’albero stesso ha
avuto e avrà molti appuntamenti?
114 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
The time that elapses between when
an appointment is made and when it
actually takes place is what distinguishes
one appointment from another. At the same
time the origin of the appointment and its
WDNLQJ SODFH ¿QG XQLW\ DQG SODXVLELOLW\ LQ
any type of appointment. Substantially what
distinguishes and connects every appointment
is the delay, the waiting period. Within the
maximum range of variability of this delay,
the appointment may be indexed, and is both
an endpoint and a goal. One might also say
that each moment during this waiting period is
nothing but an accumulation of appointments.
Every day, every person has a crowded
schedule of appointments in his datebook
even if that person has never owned a
datebook and has never made or been asked
for an appointment. The appointment is
the place of vision and the construction of
dramaturgies. The appointment is me.
The speed of a cat compared to that of
a turtle is not substantiated by the fact that
the cat has many more appointments than
the turtle. When the cat gets to the tree, is the
tree the appointment or has the tree itself had
many appointments past and future?
Se fossi il gatto, per arrivare all’albero e
se l’albero fosse il mio appuntamento, e dal
momento che ho distanziato abbondantemente
la tartaruga, in venti minuti avrei dato
forma a tutta una sorta di azioni e immagini
che avrebbero composto l’intera scena,
appuntamento compreso.
Se fossi l’albero e mettiamo che il gatto sia
arrivato da me a novembre, quindi in autunno,
avrei ancora quantità di foglie da scaricare a
terra. Dovrei ospitare sopra di me per tutto
l’inverno i soliti ospiti per aspettare la primavera
e rivedermi appunto nascere le foglie addosso
mentre quelle a terra durante quei mesi erano
già tutte marcite.
Se fossi la tartaruga me ne fregherei del
JDWWR FKH KD VSUHFDWR ¿Q WURSSD IDWLFD PH
ne fregherei dell’albero e di tutti i suoi mesi
invernali che io intanto me li dormo in letargo.
Ma soprattutto essendo riservata non starei
certo a raccontare a voi quanto ci ho messo ad
arrivare all’appuntamento ma soprattutto se
all’appuntamento ci sono andata o no.
,R QRQ VRQR Qp LO JDWWR Qp O¶DOEHUR Qp OD
tartaruga, io sono l’appuntamento.
If I were the cat, to get to the tree and
if the tree were my appointment, and since
I was so far ahead of the turtle anyway, I
would have taken the twenty minutes to
give form to all sorts of actions and images
that would have composed the entire scene,
including the appointment.
If I were the tree and let’s say the cat had
come to me in November, hence in autumn, I
would still have lots of leaves to drop to the
ground. All winter long I would have had to
accommodate the same old guests on me as
they waited for springtime to arrive, then
new leaves would grow on me while those
that lay on the ground all those months
would already have rotted away.
If I were the turtle, I wouldn’t care about
WKHFDWZKRZDVWHGWRRPXFKH̆RUWDQ\ZD\
I wouldn’t care about the tree and all its
winter months because I go into hibernation
anyway. But most of all, because I am quite
reserved, I wouldn’t waste any of my time
telling you how long it took me to get to the
appointment and especially if I went to the
appointment at all.
I am neither the cat nor the tree nor
the turtle, I am the appointment.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
115
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
BOSCHETTO
116 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
117
BOSChETTO
RAMONA CAIA
E SARA SGUOTTI
ITALIA / ITALy
Campo Sant’Angelo
19>28.06, h 18.00>22.00
durata 240’
Lo spazio è una sorta di libera incursione
QHOOD WRSRJUD¿D GHOOD FLWWj LO ERVFKHWWR SHU
tutto il periodo del Festival sarà abitato da
due danzatrici che lavorano sul concetto di
YDULD]LRQH H LPSURYYLVD]LRQH QHOOD ¿JXUD
¿DEHVFD8QHYHQWRTXRWLGLDQRGLTXDWWURRUH
a cui il pubblico potrà continuamente tornare
nel suo vagare, sostare e frequentare i vari
percorsi proposti.
118 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
This space is a sort of free-for-all
incursion into the city’s topography: the
forest will be inhabited for the duration of
the Festival by two dancers working on the
concept of variation and improvisation in
WKHIDLU\WDOH¿JXUH$GDLO\IRXUKRXUHYHQW
to which the audience may return again
and again as it wanders, stops and enjoys
the various experiences being presented.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
119
MOSTRA
ExhIBITION
L’idea del corpo
The Idea of the Body
Merce Cunningham, Steve Paxton,
Julian Beck, Meredith Monk e Simone Forti
GDOOЧ$UFKLYLRGHOOD%LHQQDOH
Merce Cunningham, Steve Paxton,
Julian Beck, Meredith Monk and Simone Forti
From the Archives of La Biennale 1960 – 1976
a cura di by Virgilio Sieni
con with Archivio Storico delle
Arti Contemporanee
ricerche di research by Lia Durante
Ca’ Giustinian dal 3.06, h 09.00>21.00
ingresso gratuito free entrance
/H GL̆HUHQWL HVSHULHQ]H GHO FRUSR
documentate nella mostra sono metafore
di altrettante aperture della città al corpo.
Il materiale visivo ritrovato nell’Archivio
della
Biennale
documenta
esperienze
fondamentali avvenute fuori dai teatri, e che
portano l’attenzione di performer e spettatori
VXOO¶XUEDQLVWLFD H VXOOD JHRJUD¿D GHL OXRJKL
della città. Questi artisti non solo hanno scelto
uno spazio alternativo a quelli abituali, ma
soprattutto hanno fatto della natura del luogo
l’asse portante della loro drammaturgia. A
partire soprattutto dal memorabile Event in
piazza San Marco che la compagnia di Merce
Cunningham realizzò il 14 settembre 1972,
ospite nei programmi di Biennale Musica,
fra lo stupore degli astanti e la quasi generale
incomprensione della critica. I materiali
esposti documentano artisti la cui ricerca
negli anni si è svolta a 360 gradi, chiedendo
al pubblico un’attenzione e una lettura della
SURSULD DUWH LQHGLWD ¿QR DG DOORUD Merce
Cunningham introduce a una apertura del
codice in cui la struttura, ossia la cornice,
diventa come una esplosione di tanti elementi
minimi, come fossero molecole libere: una
FRVWUX]LRQH FRUHRJUD¿FD FKH VL EDVD VXOOD
7KH GL̆HUHQW H[SHULHQFHV RI WKH ERG\
documented in this exhibition are metaphors
IRU WKH GL̆HUHQW ZD\V WKDW WKH FLW\ RSHQV
to the body. The visual material found in
the Archives of La Biennale documents
fundamental experiences which took place
outside of theatres, and which drew the
attention of performers and spectators to the
urban design and the geography of places in
the city. These artists not only chose spaces
that were alternative to traditional venues,
but most of all they made the nature of place
the keystone of their dramaturgy. Starting,
above all, with the memorable Event held in
Piazza San Marco by Merce Cunningham’s
company on September 14th 1972, a guest
in the programme of the Music Biennale,
which astounded the viewers and generally
ED̈HGWKHFULWLFV7KHPDWHULDOVRQGLVSOD\
document artists who experimented across
the spectrum, demanding from their
audience an attention and reading of their
art that had never been seen before. Merce
Cunningham sought to break open the
code by turning the structure, i.e. the frame,
into an explosion of minimal elements,
like loose molecules: a choreographic
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
121
liberazione dalla struttura pur rimanendo
dentro la struttura. Steve Paxton propone
invece un lavoro rivolto all’interno del cosmo
dell’uomo per riuscire a far ‘cadere’ una
¿JXUD LQ XQ FRQWLQXR VPDUJLQDPHQWR GHL
sensi e del sentire. Simone Forti, nel video
presente in mostra, incarna l’idea di una
nomade che persegue un’idea di corpo anche
QHOOD VXD LPPHGLDWD ¿VLFLWj H GXQTXH O¶LGHD
che il pensiero possa apparire attraverso la
carne. Così la forza politica e profetica dei
corpi di Julian Beck e del Living Theatre,
o la vocalità rituale di Meredith Monk,
riportano alla nostra attenzione un nuovo
concetto di spettacolo che in quegli anni
ha approfondito l’idea di happening e di
performance ¿QR D XQD GXUD PDWXULWj GHO
corpo che si è trasformata in un modo di vita.
122 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
construction based on the liberation of
the structure while remaining within the
structure. Steven Paxton on the other
hand worked within the cosmos of man to
WU\ DQG PDNH D ¿JXUH µIDOO¶ FRQWLQXRXVO\
forcing the boundaries of the senses and
of feeling. In the video presented in the
exhibition, Simone Forti incarnates the
idea of a nomad who pursues the idea of
body with its immediate physicality, and
the idea that thought can even materialize
WKURXJK WKH ÀHVK 7KH SROLWLFDO DQG
prophetic power of the bodies of Julian
Beck and the Living Theatre, like the
ritual vocals of Meredith Monk, draw
our attention back to a new concept of
spectacle, which in those years explored the
idea of happenings and performance art, to
achieve a hard maturity of the body which
was transformed into a way of life.
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea 123
DANzA &
ARCHITETTURA
In dialogo con la
14. Mostra Internazionale
di Architettura
Corderie dell’Arsenale
7>29.06.2014
orari di apertura della mostra
exhibition opening hours
124 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea 125
Quando il gesto abita
When the gesture inhabits
Stefania Di Paolo
La polisFRVuFRPHOЧagorà non sono spazi
vuoti, ma luoghi che esistono in funzione di
una relazione che essi instaurano con i corpi
FKH OH DELWDQR (VLVWRQR SRLFKp DELWDWH FRVu
FRPHOЧXRPRFRPHGLFHYD/HURL*RXUKDQ©q
uomo solamente se lo è fra gli altri, rivestito
GDLVLPEROLGHOODVXDUDJLRQGЧHVVHUHª
/ЧXRPRFRPXQHHOЧXRPRGЧLQJHJQRQRQ
sono più tali fuori da uno spazio e da un tempo
nel quale si riconoscono. Allo stesso modo,
una pratica come la danza che non compete
al quotidiano, ha a che fare con la natura
simbolica della società, con la sua capacità
GL LQWHVVHUH VSHFL¿FKH UHOD]LRQL WUD OH FRVH
di evocare credenze e di addomesticare lo
spazio e il tempo secondo modi a essa propri.
Non esiste il movimento anarchico del
corpo “biologico”, che sia cioè esente da
una forma di educazione, proprio come non
esiste uno spazio che non sia umanizzato.
1HOOD VWRULD GHOOЧXPDQLWj OH SULPH IRUPH GL
abitazione e i primi segni incisi compaiono
in contemporanea alle prime forme di
rappresentazioni ritmiche: luogo, tempo
e movimento sono sempre andati assieme
nella costituzione di quella realtà complessa
che oggi chiamiamo uomo.
126 Danza & Architettura
The polis, and the agorà, are not empty
spaces, but places that exist as a function of the
relationship that they establish with the bodies
that inhabit them. They exist because they are
inhabited, just as man, wrote Leroi-Gourhan,
«is a man only if he is such among others, clad
in the symbols of his reason for being».
Common man and ingenious man cease
to exist as such outside a space and a time in
which they recognize themselves. In the same
way, a practice such as dance which is not part
of everyday life, involves the symbolic nature
RIVRFLHW\ZLWKLWVFDSDFLW\WRHVWDEOLVKVSHFL¿F
relations between things, to evoke beliefs and
to tame space and time in its own way.
There is no such thing as anarchic
movement of the “biological” body, a movement
that is devoid of any form of training, just as
there is no space that has not been humanized.
,Q WKH KLVWRU\ RI KXPDQLW\ WKH ¿UVW IRUPV RI
KDELWDWLRQDQGWKH¿UVWFDUYHGVLJQVFRLQFLGH
KLVWRULFDOO\ ZLWK WKH ¿UVW IRUPV RI UK\WKPLF
representation: place, time and movement
have always been inseparable in constituting
the complex reality that we now call man.
Just as the movement of the stars led
the earliest civilizations to invent measuring
Così come il movimento degli astri
ha condotto le prime civiltà a inventare
strumenti di misurazione che riducessero
LO FLHOR D XQD PDSSD OЧRULJLQH GHO PRQGR
abitato, così come oggi lo conosciamo, è da
rintracciarsi nelle pratiche che lo hanno
generato. Succede così che le polis siano la
forma più evoluta della necessità umana
di crearsi uno spazio protetto e che l’antica
agorà nasca nel momento in cui sempre più
cittadini decidono di riunirsi periodicamente
e discutere. In entrambi i casi si tratta del
risultato visibile di una medesima decisione:
il restare.
I modi del restare non sono però
sempre gli stessi. Un corpo statico conosce
il mondo osservandolo da un punto preciso,
immaginando un orizzonte cui contrapporre
XQЧHVWHQVLRQH PLVXUDELOH D YLVWD GЧRFFKLR
/D FLWWj q SHU DQWRQRPDVLD TXHO SXQWR ¿VVR
attorno al quale costruire cardi e decumani e
sul quale organizzare il quotidiano. Il corpo
in movimento, al contrario, impara lo spazio
nei suoi spostamenti, costruendo sentieri e
SHUGHQGRYLVLDOOЧLQWHUQRYDJOLDQGROHTXDOLWj
materiali degli oggetti che lo abitano.
Virgilio Sieni sembra essersi chiesto se
tools that reduced the heavens to a map, the
origin of the inhabited world, as we know
it today, may be found in the practices that
generated it. Thus the polis has become the
most highly evolved form of man’s need to
create a protected space, and the ancient
agorà emerged at the time when a growing
number of citizens chose to meet periodically
to discuss matters. In both cases, these were
the visible results of the same decision: to stay.
But the ways one stays are not always
the same. A static body comes to understand
WKH ZRUOG E\ REVHUYLQJ LW IURP D VSHFL¿F
point, imagining a horizon to which it can
oppose a measurable extension as far as
the eye can see. The city is quintessentially
WKH¿[HGSRLQWDURXQGZKLFKWKHFDUGRDQG
decumanus can be built and on which to
organize everyday life. The body in motion,
on the contrary, studies space as its travels,
building paths and getting lost therein,
evaluating the material qualities of the
objects that dwell within it.
Virgilio Sieni seems to have wondered
whether within the measured space of the
city, dance might be considered as a form
of dwelling that can generate a new idea
Danza & Architettura 127
DOOЧLQWHUQR GHOOR VSD]LR PLVXUDWR GHOOD FLWWj
sia possibile considerare la danza come una
forma di abitazione che generi una nuova
idea di polis 1HOOH &RUGHULH GHOOЧ$UVHQDOH
egli risponde a questo interrogativo dando
XQ OXRJR DO JHVWR XQR VSD]LR ¿VLFR FKH VLD
metafora di un incontro e che conceda le
proprie stanze a un dialogo, quello con i corpi
degli interpreti, inevitabilmente declinato al
tempo presente.
Tra gli oggetti degli spazi espositivi della
Biennale Architettura, la danza manifesta
chiaramente la sua natura mobile, che la
rende inadatta ad abitare esclusivamente
un palcoscenico e la induce a mescolarsi
nei percorsi pedonali dei visitatori, creando
improvvise attese, gesti e risonanze tra corpi
FKH RVVHUYDQR H FRUSL FKH DJLVFRQR 8QЧLGHD
di prossimità tra esperienze diverse che parla
di un ritorno all’altro, dove il movimento
R̆UH OD SRVVLELOLWj GL SHUGHUH TXDOFRVD H LQ
questa mescolanza, impedisce una visione
GЧLQVLHPH
/ЧLQWHQ]LRQH GL 6LHQL q XQ JHVWR GL̆XVR
nello spazio e nel tempo, che richiede una
perlustrazione e induce a una raccolta di
LQ¿QLWL GHWWDJOL GHWWDJOL GL FRUSL ULWPL
128 Danza & Architettura
of polis. In the Corderie dell’Arsenale he
answers this question by giving gesture a
venue: a physical space that is the metaphor
for an encounter and which concedes
its rooms to a dialogue with the bodies
of the performers, a dialogue inevitably
articulated in the present tense.
Amidst the objects in the exhibition
spaces of the Architecture Biennale, dance
clearly manifests its nature as movement,
PDNLQJ LW XQ¿W WR EH UHVWULFWHG H[FOXVLYHO\
to the stage, and inducing it to blend
into the pedestrian routes of the visitors,
creating unexpected pauses, gestures
and resonances between the bodies that
observe and the bodies in action. An idea
RI SUR[LPLW\ EHWZHHQ GL̆HUHQW H[SHULHQFHV
that is about returning towards the other,
ZKHUH PRYHPHQW R̆HUV WKH SRVVLELOLW\ RI
discarding something, and in mixing things
this way, prevents a comprehensive vision.
Sieni seeks a gesture spread out over
space and time, which requires a process of
exploration leading to the acquisition of an
LQ¿QLWHQXPEHURIGHWDLOVGHWDLOVRIERGLHV
rhythms of objects, improvised dances,
random openings to dance. This is true for
di oggetti, ballate improvvisate, aperture
casuali alla danza. Questo vale tanto per
OЧRVVHUYDWRUH TXDQWR SHU JOL DUWLVWL LQYLWDWL
a coabitare lo spazio: lo stare nel luogo e
OЧDSULUH LO ODYRUR GL FUHD]LRQH DOOD FRQWLQXD
RVVHUYD]LRQHGHOSXEEOLFRPRGL¿FDLOSURSULR
sentire e genera una pratica che si fonda
principalmente su questa nuova relazione.
Far incontrare in uno stesso luogo
FRUHRJUD¿ GDQ]DWRUL QRQ SURIHVVLRQLVWL H
visitatori vuol dire dar vita a un cenacolo di
esperienze e pratiche LQ¿HUL, che trovano una
UDJLRQ GЧHVVHUH QHOOD ORUR QDWXUD GLDORJLFD
e mai conclusa, sempre aperta. Questa
decisione induce a pensare che lo spazio
delle Corderie sia un esperimento attraverso
LO TXDOH ULÀHWWHUH VXL OXRJKL SURSUL GHOOD
danza e sulla necessità di stabilire un diverso
rapporto con lo spazio della comunità. Quello
immaginato è l’uomo alla ricerca di nuovi riti
di avvicinamento a se stesso, in cui la danza
coincida con quel movimento di scoperta del
mondo che non si accontenta della distanza,
FKHUL¿XWDOD¿VVLWjGLXQVRORSXQWRGLYLVWD
e desidera frammentare le abitudini del
TXRWLGLDQR q OЧXRPR YHFFKLR FKH WHQWD GL
disegnare un uomo – e un mondo – nuovo.
both the observer and the artists invited to
inhabit the space with them: being in the
place and opening the process of creation
to the continual observation of the public
PRGL¿HV RQH¶V SHUFHSWLRQ DQG JHQHUDWHV D
practice that is founded primarily on this
new relationship.
To bring together in one place
choreographers, dancers, non-professionals
and visitors means to create a congregation
of experiences and practices LQ ¿HUL, which
¿QGWKHLUHVVHQFHLQWKHLUQDWXUHDVDQHYHU
ending and always open dialogue. This
decision leads one to think that the space
of the Corderie is an experiment to spark
D UHÀHFWLRQ RQ WKH VSDFHV WKDW EH¿W GDQFH
DQG RQ WKH QHHG WR HVWDEOLVK D GL̆HUHQW
kind of relationship with the space of the
community. The one that we imagine is man
in search of new rituals to achieve closer
contact with his self, in which dance coincides
with a movement to discover the world that
LV QRW VDWLV¿HG ZLWK GLVWDQFH WKDW UHIXVHV
WKHLQÀH[LELOLW\RIDVLQJOHSRLQWRIYLHZDQG
desires to fragment the habits of everyday
life: it is old man trying to design a new man,
and a new world.
Danza & Architettura 129
KINKALERI
Found Dances
& Everyone Gets
Lighter/All!
PROGETTO
Kinkaleri / Massimo Conti, Marco Mazzoni
e Gina Monaco
IN COLLABORAZIONE CON
MiBACT – settore spettacolo, Regione Toscana
ITALIA / ITALy
Corderie dell’Arsenale
pratiche 19>29.06
performance 19>29.06, h 15.00
Kinkaleri negli ultimi anni ha sviluppato un
progetto sul linguaggio dal titolo All! strutturando
SHUFRUVL ¿VLFL YHUEDOL YLVLYL VRQRUL PLUDWL
allo sviluppo di un pensiero nella totale libertà
espressiva. Punto di riferimento culturale di questa
ULFHUFD q VWDWD OD ¿JXUD GL :LOOLDP 6 %XUURXJKV
che del linguaggio ha sempre fatto un luogo di
frontiera, atto politico e creativo; non si tratta di
un progetto su W.S.B. ma con W.S.B. e con tutti gli
artisti che in quegli anni hanno indagato la parola
QHOOD SRVVLELOLWj GL HVVHUH DOWUR /ЧLQYHQ]LRQH GL
un codice che permette di trascrivere il simbolo
alfabetico direttamente sul proprio corpo, in
continua dinamica nello spazio e nel tempo, è
stato un vero e proprio atto fondante del progetto;
XQD SUDWLFD FRUHRJUD¿FD GRYH XQD JULJOLD ULJLGD
di traduzione tra alfabeto e gesto spalanca un
luogo di libertà individuale e sviluppa tutte le
funzioni di un corpo compreso in un movimento.
Una pura invenzione per far assumere a qualsiasi
performer la scrittura come dato compositivo
da interpretare qui e ora, adottando un codice
DUELWUDULR FKH QHOOD VXD DSSOLFD]LRQH FDOOLJUD¿FD
ha la possibilità di divenire altro, travalicando la
SDUROD VWHVVD H ULGH¿QHQGR O¶LGHD GL FRUHRJUD¿D
Il progetto concepito per la Biennale Danza 2014
parte da una serie di pratiche che si fanno danza
HQHOORURGLVSLHJDUVLPRVWUDQRUHVWLHULÀHVVLRQL
La performance Everyone Gets Lighter | All! è
O¶HOHPHQWR FDUGLQH GL GL̆XVLRQH H WUDVIHULPHQWR
del codice presentato regolarmente per tutto il
periodo della manifestazione parallelamente a un
abitare continuo, dove il performer mette in atto
TXHLUDSSRUWL¿VLFLHWHRULFLFKHGHOYLUXVFRGLFHQH
indagano costantemente la forma in tutte le sue
potenzialità. Il pubblico si troverà casualmente o
in maniera premeditata a contemplare un corpo
che nella sua presenza si fa danza, performance,
voce, parola, scrittura, ritmo. Dance is a virus!
In recent years Kinkaleri has been developing a
project about language entitled All!, giving structure
to physical, verbal, visual and sound processes the
aim of which is to develop thought with total freedom
of expression. The cultural point of reference for this
H[SHULPHQWDWLRQLVWKH¿JXUHRI:LOOLDP6%XUURXJKV
who always considered language a frontier, a
SROLWLFDODQGFUHDWLYHDFWWKLVLVQRWDSURMHFWDERXW
W.S.B. but with W.S.B. and with all the other artists
of those years who explored the potential of the
word to be something else. The invention of a code
that makes it possible to transcribe an alphabetical
symbol directly onto the body, in a continual
dynamic exchange between space and time, was
WKHWUXHIRXQGLQJDFWRIWKHSURMHFWDFKRUHRJUDSKLF
practice in which a rigid grid for translating the
alphabet into gesture opens a space of individual
freedom and develops all the functions of a body
engaged in motion. Pure invention conceived so that
a performer can acquire writing as an element of
composition to perform here and now, adopting an
arbitrary code that when applied as calligraphy can
become something else, reaching beyond the word
LWVHOI WR UHGH¿QH WKH LGHD RI FKRUHRJUDSK\« 7KH
project conceived for the 2014 Dance Biennale starts
with a series of practices that become dance and as
they unfold, display remains and considerations.
The performance Everyone Gets Lighter | All! is
WKH NH\ HOHPHQW IRU WKH GL̆XVLRQ DQG WUDQVIHUUDO
of a code presented periodically for the entire
duration of the event in parallel with a continuous
inhabitation, during which the performer engages
in all the physical and theoretical relationships that
constantly investigate the full potential of the virus/
FRGH¶VIRUP7KHDXGLHQFHZLOO¿QGLWVHOIUDQGRPO\RU
deliberately contemplating a body whose presence
becomes dance, performance, voice, word, writing,
rhythm. Dance is a virus!
Danza & Architettura 133
MIChELE
DI STEFANO_MK
Sahara Para Todos
ITALIA / ITALy
Corderie dell’Arsenale
pratiche 7>20.06
performance 19.06, h 12.00
COREOGRAFIA
Michele Di Stefano
CON
Alberto Baraghini, Mauro Bernardi,
Marta Biddau, Stefania Carvisiglia,
Eugenia Coscarella, Elisa D’Amico,
Chiara Gamberini, Anna Marocco,
Donatella Morrone, James Phillips
e Annalisa Rainoldi
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
134 Danza & Architettura
CRISTINA RIZZO
Bolero Variazioni
ITALIA / ITALy
Corderie dell’Arsenale
pratiche 9>18.06
CONCEPT E COREOGRAFIA
Cristina Rizzo
CON
Annamaria Ajmone, Alessia Bizzotto,
Francesca Costa, Linda De Pellegrin,
Giulio Forlani, Giorgia Lazzari,
Giorgia Luisetto e Alice Pubulin
MUSICA
%ROpUR di M. Ravel nell’esecuzione
della Berliner Philharmoniker
diretta da Pierre Boulez
ASSISTENTE
Carlotta Plebs
CURA E DISTRIBUZIONE
Chiara Trezzani
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia, CAB008 con il sostegno
di Regione Toscana e MiBACT
IN COLLABORAZIONE CON
Terni Festival Internazionale della
Creazione Contemporanea
Danza & Architettura 137
ROy ASSAF
Dance Grammar
ISRAELE / ISRAEL
Corderie dell’Arsenale
pratiche 15>26.06
performance 27>29.06, h 16.00
COREOGRAFIA
Roy Assaf
CON
Geneviève Boulet, Francesca Caselli,
Daria Greco, Laura Montanari,
Silvia Pezzarossi, Dana Terracina
ed Elisa zelani
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
FRQLOVRVWHJQRGHOO¶8̇FLR&XOWXUDOHGHOO¶$PEDVFLDWDG¶,VUDHOH
with the support of the Culture Department of the Embassy
of Israel
138 Danza & Architettura
VIRGILIO SIENI
COREOGRAFIA
1) RESURREzIONE RESURRECTION
Virgilio Sieni
CON
MUSIChE ESEGUITE DAL VIVO
ASSISTENTI
Elisa Barison, Sergio Bastianetto,
Lorenzo Botter, Veronica Botter, Lisa Ferrazzi,
Lorenzo Galiazzo, Veronica Palmarin,
Giulia Angelo Raniero, Emma Troni,
Valentina zane e Beatrice zennaro
Francesco Grigoletto, Carla Marazzato,
Laura Moro, Giulia Mureddu e Marta zollet
3,(7È0DGULH¿JOLPIETÁ Mothers and
children
CURA COSTUMI
CON
Giulia Bonaldi
Diarra Faye, Concepcion Garcia Sanchez,
Maria Lanaro, Sara Lonardi,
Diego Alvise Mariuzzo, Elaziz –
Simone Ponticelli, Emanuela Rovedo,
Lorenzo Boldrin, Angela Santin
e Giulio zago
dalla corale G. Savani e dagli autori
Naomi Berrill e Daniele Roccato
Appunti per il Vangelo
secondo Matteo
ITALIA / ITALy
Corderie dell’Arsenale
7>29.06, orari di apertura della mostra
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
3) PIETÁ coppie PIETÁ couples
CON
Giovanna Bottacin, Vinicio Chamorro,
Elisa Fioravanti, Valter Paties,
Maria Cristina Vianello e Lorenzo Vittori
4) INGRESSO A GERUSALEMME
ENTERING JERUSALEM
CON
$SDUWLUHGDXQЧLGHDGLwork in progress
e da un sistema di pratiche che precedono
la creazione, nascono queste fasi di
realizzazione di 9 quadri come Appunti per il
Vangelo secondo Matteo. Una anticipazione
del più vasto lavoro che prenderà corpo
GH¿QLWLYR LQ OXJOLR XQ SURJHWWR VSHFLDOH
di Virgilio Sieni che coinvolgerà duecento
interpreti di ogni età e professione. Questi
Appunti prenderanno vita durante la
14. Mostra Internazionale di Architettura e si
svolgeranno anche con la frequentazione dei
visitatori.
An idea for a work in progress and a
system of practices that precede creation
bring to light these phases in the realization of
9 tableaux as Appunti per il Vangelo secondo
Matteo, Notes on the Gospel according to
Matthew. A preview of the more ample
ZRUN WKDW ZLOO WDNH GH¿QLWLYH VKDSH LQ -XO\
a special project by Virgilio Sieni that will
involve two hundred performers of every
age and profession. These Appunti will be
developed during the 14th International
Architecture Exhibition and will also include
forms of engagement with the visitors.
Rita Borga, Simonetta Borrelli, Bianca Carlesso,
Vitalba D’Aguanno, Carmela Poma,
Sandra Rallo, Anna Romeo, Rosanna Tasso
e Michela Turetta
5) BATTESIMO BAPTISM
CON
Rossella Agnolin, Danilo Alessi,
Attilia Pittarella e Cristina zanetti
6) GETSEMANI GEThSEMANE
CON
Giuseppe Francechi, Aurelio Latella,
Bruna Marazzato, Ada Strada, Silvia Tognazzo
e Mara Vian
7) MAGI ThE KINGS
CON
Annabella Doni, Leda Quintavalle,
Amalia Rossi e Paola Maria Tonello
8) INSEGNAMENTO E PREDICAzIONI
TEAChINGS AND PREAChINGS
CON
Sarah Bignaschi, Mariangela Cassano,
Arianna Elvironi, Elisa Moscato,
Graziella zuccorato
E CON
Patrizia Becchetti, Chiara Castaldini, Bianca
Lisa De Chirico, Ramona Caia, Giulia Mureddu
ed Elisa zelani
9) CROCIFISSIONE CRUCIFIxION
140 Danza & Architettura
141
GIUSEPPE
COMUNIELLO
Danze leggermente
diverse
ITALIA / ITALy
Corderie dell’Arsenale
7>29.06, orari di apertura della mostra
COREOGRAFIA
Giuseppe Comuniello e Virgilio Sieni
CON
Giuseppe Comuniello
ASSISTENTE
Gaia Germanà
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
Queste danze di un interprete non vedente
non avranno orari prestabiliti ma accadranno
in maniera indeterminata nei luoghi. Ogni
danza presenterà un personaggio immaginario
WUDWWR GD ¿DEH UDFFRQWL H SLWWXUH H VDUj XQ
dialogo sottovoce col corpo, con la luce e con
lo spazio.
These dances by a blind performer will
QRW EH VFKHGXOHG DW VSHFL¿F WLPHV EXW ZLOO
take place sporadically in the spaces. Each
dance will present an imaginary character
inspired by fairytales, stories and paintings,
and will be a whispered dialogue with the
body, with the light and the space.
Danza & Architettura 143
In dialogo con la 14. Mostra Internazionale di Architettura
DANzE PER CAPIRE
a cura di by Virgilio Sieni, Gaia Germanà
e Giuseppe Comuniello
Danze per capire è un percorso di
trasmissione tra non vedenti e danzatori che
porterà quotidianamente all’elaborazione di
EUHYLEUDQLFRUHRJUD¿FLLQIRUPDGLGXHWWR
trio e quartetto, ricercando/ricreando lo
spazio della rappresentazione tra i visitatori
della mostra.
Danze per capire is a process of
transmission between blind people and
dancers that will lead to a daily elaboration
of short choreographic pieces in the form of
duets, trios and quartets, seeking/recreating
the space of the performance among the
visitors to the exhibition.
Corderie dell’Arsenale
pratiche 10>29.06
144 Danza & Architettura
Danza & Architettura 145
In dialogo con la 14. Mostra Internazionale di Architettura
VITA NOVA
6HLFRUHRJUD¿FRQGXFRQRFRQJLRYDQLVVLPL
danzatori tra i 10 e 15 anni un percorso di
SURYHHGLYHUL¿FKHDSHUWHDOODYLVLRQHGHO
pubblico.
Six choreographers lead young dancers
between the ages of 10 and 15 through a
process of rehearsals and evaluations open
to public viewing.
146 Danza & Architettura
Danza & Architettura 147
VITA NOVA
ADRIANA
BORRIELLO
Tacita Muta
ITALIA / ITALy
Corderie dell’Arsenale
pratiche 20.06, h 10.00>13.00
COREOGRAFIA
Adriana Borriello
CON
Gaia Benassi, Andrea Bretti,
Elisabetta Bordoni e Susanna Pinalto
MUSICISTA
Letizia Renzini
ASSISTENTE
Valeria Diana
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
Fondazione Romaeuropa,
attività di promozione danza
148 Danza & Architettura
VITA NOVA
hELEN CERINA
Post grammatica
ITALIA / ITALy
Corderie dell’Arsenale
pratiche 21.06, h 10.00>13.00
COREOGRAFIA
Helen Cerina
CON
Serena Boccaccini, Daria Del Moro,
Alexia Giaconi, Elisa Grandicelli,
Elisabetta Poeta e Iacopo Maria Troiano
MUSICA
Luca Losacco
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
AMAT & Civitanova Danza per Civitanova
Casa della Danza
Danza & Architettura
151
VITA NOVA
VIRGILIO SIENI
La stanza del fauno
ITALIA / ITALy
Corderie dell’Arsenale
pratiche 24.06, h 10.00>13.00
COREOGRAFIA
Virgilio Sieni
CON
Serena Carella e Giordano Signorile
ASSISTENTI AL PROGETTO
Giulio De Leo ed Erika Guastamacchia
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
Teatroscalo – Menhir – Teatri Abitati –
Unione Europea – Regione Puglia –
Teatro Pubblico Pugliese – Comune di Santeramo
In Colle – Innovazione nella rete delle residenze
WHDWUDOL,QWHUYHQWRFR¿QDQ]LDWRGDO)(6532
38*/,$$VVH,9±$]LRQHḊGDWR
dalla Regione Puglia al Teatro Pubblico Pugliese
152 Danza & Architettura
VITA NOVA
SIMONA
BERTOZZI/
NExUS
Guardare
ad altezza d’erba
ITALIA / ITALy
Corderie dell’Arsenale
pratiche 25.06, h 10.00>13.00
COREOGRAFIA
Simona Bertozzi
CON
Nanni Capecchi, Alice Crocioni, Laura
Lombardi, Carlotta Martellini, Andrea Suero
e Diletta Taddei
MUSICA
A. Vivaldi Andante da Concerto in D minor
for 2 Mandolins, J. Barrière Allegro Prestissimo
da Sonata for 2 Cellos (feat. Yo-Yo Ma & Bobby
McFerrin)
ASSISTENTE ALLA COREOGRAFIA
Lucia Guarino
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
Teatro Stabile dell’Umbria
PROGETTO A CURA DI
Associazione Culturale Nexus
Si ringraziano Centro Danza, Centro Studi
Danza Umbro, Dance Gallery, School of
Dancing Spring
Danza & Architettura 155
VITA NOVA
STIAN
DANIELSEN
Let’s play
NORVEGIA / NORWAy
Corderie dell’Arsenale
pratiche 26.06, h 10.00>13.00
COREOGRAFIA
Stian Danielsen
CON
Alice Cattelan, Giulia Fregonese,
Emma Piotto ed Elisa Settin
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
CSC Centro per la Scena Contemporanea /
Casa della danza di Bassano del Grappa
sostenuto dalla Regione del Veneto
La residenza di creazione al CSC di
Bassano del Grappa è stata sostenuta dalla
Reale Ambasciata di Norvegia
156 Danza & Architettura
VITA NOVA
VIRGILIO SIENI
Indigene_prima parte
ITALIA / ITALy
Corderie dell’Arsenale
pratiche 28.06, h 10.00>13.00
COREOGRAFIA
Virgilio Sieni
ASSISTENTE
Chelo zoppi
CON
Bettina Bernardi, Naomi Biancotti,
Virginia Cervelli Montel e Linda Pierucci
MUSICA ORIGINALE
Giovanni Dario Manzini
ESECUZIONE DAL VIVO
Ensemble De Rerum Mechanica
ÀDXWR)UDQFHVFR&KHFFKLQL
violino: Pietro Montemagni
viola: Emanuele Caligiuri
violoncello: Giorgio Marino
direttore: Giovanni Dario Manzini
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia, Settori Danza e Musica
IN COLLABORAZIONE CON
Regione Toscana, Accademia sull’arte del gesto
Danza & Architettura 159
In dialogo con la 14. Mostra Internazionale di Architettura
PRIMA DANzA
Due coreografe e interpreti aprono l’intera
fase della loro creazione al pubblico della
14. Mostra Internazionale di Architettura.
Two choreographers and performers open
their entire phase of creation to the public of
the 14th International Architecture Exhibition.
160 Danza & Architettura
Danza & Architettura 161
PRIMA DANZA
MARINA
GIOVANNINI
Punto sulla forma
ITALIA / ITALy
COREOGRAFIA
Marina Giovannini
CON
Marina Giovannini
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
CAB008, Regione Toscana e MiBACT
Corderie dell’Arsenale
pratiche 7>26.06
performance 27>29.06, h 14.00
/D SUHSDUD]LRQH ¿VLFD OH SURYH OH HVHU
citazioni, la scelta di ogni singolo movimento,
il rapporto con il suono, la relazione con il
mondo e con l’io: da questo nasce un assolo.
Punto sulla forma è la narrazione aperta di una
creazione, il luogo privilegiato dentro il quale
si costruisce una danza che prende spunto
GDOO¶RJJHWWLYD VLWXD]LRQH ¿VLFD LO SUHVXSSRVWR
e la sostanza stessa del corpo che dà vita a una
ELRJUD¿DGDQ]DWD
Come nasce una danza? Questo è quello
FKHVLSXzYHGHUHDWWUDYHUVRXQD¿QHVWUDDSHUWD
che consente al pubblico di assistere a ogni
IDVHGLFRVWUX]LRQHGHOODSDUWLWXUDFRUHRJUD¿FD
L’assolo nasce dal desiderio di indagare il
concetto di fragilità, attraverso le terminazioni
nervose di un corpo che diventa costruttore di
senso, che si permea di suggestioni, che trova il
bello in ciò che è fragile, e virtù nel coraggio e
nella determinazione.
È questo un luogo di mezzo, uno spazio
in bilico dove è il corpo stesso a costruire un
VLJQL¿FDWRDWWUDYHUVDQGRODGLPHQVLRQHLQWLPDH
quella pubblica, mescolandole, creando un ponte
tra arte e vita. La misura dello stato del danzatore
qLOSULQFLSLRFKHFRQVHQWHDOFRUSRGLFUHDUH¿QR
al completamento dell’autoritratto d’artista.
162 Danza & Architettura
Physical training, rehearsals, exercises,
the choice of each and every movement, the
relationship with sound, the relationship with
the world and with the self, all contribute to the
creation of a solo. Punto sulla forma is the open
story of a creation, the privileged place in which
to build a dance inspired by an objective physical
situation, the premise and the very substance of
the body that gives life to a danced biography.
How is a dance created? That is what will
be visible through an open window that will
allow the audience to participate in every phase
of construction of the choreographic score.
The solo is born out of the desire to explore the
concept of fragility, through the nerve endings of
a body that becomes a builder of meaning, that
EHFRPHVSHUPHDWHGZLWKVXJJHVWLRQWKDW¿QGV
beauty in what is fragile, and virtue in courage
and determination.
This is a space in-between, a precariously
balanced space where the body itself builds
meaning as it moves through both the intimate
and public dimensions, blending them and
creating a bridge between art and life. The
measure of the condition of the dancer is the
principle that allows the body to create, until the
self-portrait of the artist is complete.
PRIMA DANZA
DI E CON
LUISA CORTESI
Luisa Cortesi
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
La trappola
IN COLLABORAZIONE CON
CAB008, Regione Toscana e MiBACT
ITALIA / ITALy
Corderie dell’Arsenale
pratiche 7>20.06, 24.06 e 29.06
L’appuntamento. La trappola.
L’appuntamento e La trappola sono una
ULÀHVVLRQHVXOWHPSRHODUDSSUHVHQWD]LRQHVXO
corpo ospitato ad abitare performativamente
due diversi spazi architettonici con diverse
modalità temporali.
La presenza performativa del corpo nello
spazio vive come in un tempo di quiete, in
un luogo in cui il corpo come scaricato dalla
SURSULDELRORJLDVLR̆UHDOODUDSSUHVHQWD]LRQH
letteraria del movimento. In un distacco totale
dalla realtà contingente il corpo costruisce una
narrazione in un altro territorio della realtà
temporale, biologica e quindi anche motoria.
La trappola è un’azione concepita in
un tempo dilatato in un luogo predisposto
architettonicamente per una visione ed
esposizione al pubblico del corpo della durata
di quattro ore al giorno per venti giorni.
Uno spazio aperto di costruzione e
rappresentazione. L’appuntamento compatta
ed esibisce le azioni e le partiture costruite
ne La trappola in un tempo performativo
limitato e trasferendosi in un altro luogo.
Che cosa determina il tempo della
rappresentazione e il concetto di rappresentabilità?
164 Danza & Architettura
L’appuntamento. La trappola.
L’appuntamento and La trappola are a
UHÀHFWLRQ RQ WLPH DQG SHUIRUPDQFH RQ WKH
body invited to inhabit, in performing terms,
WZR GL̆HUHQW DUFKLWHFWXUDO VSDFHV ZLWK WZR
GL̆HUHQWWLPHIUDPHV
The performing presence of the body
in space seemingly exists within a time of
tranquility, in a place in which the body
appears disencumbered of its biology and
R̆HUV LWVHOI IRU D OLWHUDU\ UHSUHVHQWDWLRQ RI
movement. Totally out of touch with everyday
reality, the body constructs a narration in
D GL̆HUHQW WHUULWRU\ RI WKH UHDOLW\ RI WLPH
biology and hence motion.
La trappola is an action conceived in a
diluted time in a place architecturally suited for
viewing and displaying the body to the public
for four hours a day over a twenty-day period.
An open space for construction and representation. L’appuntamento concentrates
and exhibits the actions and scores built in
La trappola within a limited performance
time and with a change of venue.
What is it that determines the time of
representation and the concept of being open to
representation?
Nella vita quotidiana la temporalità
è scandita da ritmi biologici ed emozionali
variabili attivi e passivi nel rapporto intimo tra il
corpo e il pensiero e tra la persona e l’ambiente.
Lo scorrere del tempo è relativo alla capacità e
alla possibilità di abitarlo. Il tempo delle azioni è
scandito dai ritmi del riposo, dell’alimentazione,
dell’interazione, della reazione. Che cosa
manifesta il corpo nella quotidianità? La
quotidianità stessa con la sua attività determina
la possibilità delle attività di altri corpi, delle cose
e la possibilità di condizionamento naturale.
Il corpo d’altra parte ha anche la capacità
contraria di poter essere non partecipe alla
giornata, di non incidere in nessun modo
riguardo all’equilibrio naturale o attivamente
nei confronti degli oggetti e delle altre
persone. Il corpo può anche non reagire.
Nella vita performativa tutto viene
come ridotto a una diversa biologia del
tempo all’interno del quale tutto si struttura
diversamente. Ogni necessità capitola nel
baratro della rappresentazione o della performabilità. A proposito del tempo sembra quasi
che si possano stabilire delle proporzioni, un
minuto e un’ora, un’ora e un giorno, un giorno
e un anno, un anno e l’intera vita.
In everyday life, time is determined
by variable biological and emotional
rhythms that are active and passive in the
intimate relationship between the body and
thought and between the person and the
environment. The passing of time is related
to the capacity and possibility of inhabiting
it. What does the body manifest in everyday
life? Everyday life itself, by means of its
activities, determines the possible activities
of other bodies, of things, and the possibility
RIEHLQJLQÀXHQFHGE\QDWXUH
The body on the other hand has the
opposite capacity to decline participation
in the day, to avoid any sort of impact on
the balance of nature or active engagement
with objects and other people. The body can
also choose not to react.
In the performing life, everything
VHHPVWREHUHGXFHGWRDGL̆HUHQWELRORJ\RI
time within which everything is structured
LQ D GL̆HUHQW ZD\ (YHU\ QHHG VHHPV WR
surrender to the abyss of representation
or performability. In the matter of time, it
seems possible to establish proportions, a
minute and an hour, an hour and a day, a
day and a year, a year and an entire lifetime.
Danza & Architettura 165
In dialogo con la 14. Mostra Internazionale di Architettura
BALLATE
Ciclo di danze che segnano l’incontro tra
coreografo, danzatore e le altre tipologie
di interpreti: musicista, cantante, anziano,
bambino, artigiano, donne, uomini, giovani,
SURIHVVLRQLVWLHGLOHWWDQWLPDGUL¿JOLSDGUL
un catalogo inedito tra antropologia, gioco,
LQWXLWRD̆H]LRQLFDSDFHGLWUDFFLDUHXQD
JHRJUD¿DLQDVSHWWDWDGLJHVWLSURLHWWDWLYHUVR
l’incontro e l’ascolto reciproco.
A cycle of dances that will be a meeting
between choreographer, dancer and other
typologies of performers: musician, singer,
elderly person, child, craftsman, women,
men, young people, professionals and
amateurs, mothers, children, fathers: an
original catalogue that brings together
anthropology, play, intuition, personal
bonds that can trace an unexpected
geography of gestures projected towards
mutual encounter and the openness to listen.
Corderie dell’Arsenale
7>29.06, orari di apertura della mostra
166 Danza & Architettura
Danza & Architettura 167
9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea –
Biennale College - Danza – Progetto Speciale
VANGELO
SECONDO MATTEO
27 quadri
4>18.07.2014
168 Vangelo secondo Matteo
Vangelo secondo Matteo
169
Vangelo
secondo Matteo
Vangelo
secondo Matteo
Stefania Di Paolo
Le parole, le immagini e i gesti ci
informano sulla nostra visione del mondo, ci
ULFRUGDQR FKL VLDPR H FL LQYLWDQR D ULÀHWWHUH
sul modo con cui scegliamo di rappresentarci.
Questo vale tanto per la storia individuale
quanto per quella di un popolo o di una civiltà.
/H IRUPH GL HVSUHVVLRQH GHOOЧXRPR KDQQR
il potere di svelare i nostri valori e le nostre
credenze, così come ognuno ha la possibilità
GL ULÀHWWHUVL H ULFRQRVFHUVL QHL ORUR SURGRWWL
che si tratti di un quadro o di un testo e, in casi
fortunati, porsi degli interrogativi.
Virgilio Sieni riconosce alla danza
OR VWHVVR YDORUH VLPEROLFR GHOOЧLPPDJLQH
H GHOOD SDUROD SHUFKp FLDVFXQR GL HVVL
performa – scegliendo mezzi differenti – i
PRGL SURSUL GHOOЧXRPR GЧHVVHUH H GЧDJLUH
Questo discorso è ancor più valido se – in
questo gioco di specchi – il coreografo ci
LQYLWD D PHGLWDUH VXOOЧHUHGLWj FXOWXUDOH GL
uno dei soggetti che più ha definito il nostro
modo di sentirci figli e devoti, di vivere la
morte e il corpo, di intendere il dolore e di
espiarlo: la figura di Cristo.
Vangelo secondo Matteo conduce
OЧRVVHUYDWRUH D ULFRQRVFHUH OH LQWULFDWH WUDPH
che disegnano i rapporti tra ciò che è scritto,
FLz FKH VL YHGH H LO JHVWR *Lj QHOOЧDWWR GHO
nominare si comprende la poetica di un
artista pensatore come Virgilio Sieni: le
YHQWLVHWWH D]LRQL FRUHRJUD¿FKH SUHQGRQR LO
nome di “quadri”, in cui la ricerca sul gesto è
in dialogo con la tradizione visiva legata alle
vicende narrate dagli Apostoli.
Sieni sceglie inoltre il Vangelo che fra tutti
fu il più popolare, quello di Matteo, e investiga
170 Vangelo secondo Matteo
Words, images and gestures inform
us of our vision of the world, they remind
us who we are and invite us to think about
how we choose to represent ourselves. This
is true both for the history of an individual
and for that of a people or civilization.
0DQЧV IRUPV RI H[SUHVVLRQ KDYH WKH SRZHU
to reveal our values and our beliefs, just
as everyone has the possibility of being
UHÀHFWHG DQG UHFRJQL]HG LQ WKHLU SURGXFWV
be they a painting or a text and, in the best
of cases, raise questions.
Virgilio Sieni attributes the same
symbolic value to dance as to the image
and word, because each of them performs
±FKRRVLQJGL̆HUHQWPHGLD±PDQЧVVSHFL¿F
ways of being and acting. This is especially
true when – in this play of mirrors – the
choreographer invites us to meditate on
WKHFXOWXUDOOHJDF\RID¿JXUHWKDWKDVEHHQ
PRVW LQÀXHQWLDO LQ GH¿QLQJ WKH ZD\ ZH
consider ourselves children and faithful,
experience death and the body, understand
DQGH[SLDWHSDLQWKH¿JXUHRI&KULVW
Vangelo secondo Matteo encourages
the observer to recognize the intricate
patterns that describe the relationship
between what is written, what is seen and
gesture. In the very choice of the name one
can understand the poetics of an artist and
thinker such as Virgilio Sieni: the twentyseven choreographic actions take the name
of “tableaux”, as the research into the
gesture opens a dialogue with the visual
tradition linked to the stories narrated by
the Apostles.
DWWUDYHUVR GL HVVR VXOOЧHUHGLWj FXOWXUDOH GHOOD
storia di Cristo, intesa come esperienza
collettiva di confronto col tema della morte e
GHOODIXJDFLWjGHOOЧHVLVWHQ]DXPDQD
, TXDGUL FRUHRJUD¿FL VRQR GXQTXH
variamente abitati da danzatori e non
SURIHVVLRQLVWL XQLWL QHOOЧDWWR FRUDOH GHOOD
danza. Sieni porta a Venezia una serie di
esperienze che trovano la loro origine in
GLYHUVL OXRJKL GЧ,WDOLD VYLOXSSDWH LQ WHPSL
piuttosto lunghi: questo vuol dire porre
OЧDFFHQWR VXO SURFHVVR GL FUHD]LRQH GL XQD
D]LRQH FRUHRJUD¿FD LQWHVD FRPH HVSHULHQ]D
LQ FRQWLQXR GLYHQLUH 4XHVWD ULÀHVVLRQH q
ancora più evidente nella decisione di aprire
LOPRPHQWRGLFUHD]LRQHHYHUL¿FDGHOOHD]LRQL
nella forma di Appunti per il Vangelo secondo
Matteo, alla presenza dei visitatori negli spazi
GHOOH &RUGHULH GHOOЧ$UVHQDOH XQ FRQIURQWR
dialettico tra il farsi mai concluso del gesto e
la compiutezza della storia di Cristo.
In ogni quadro il gesto degli interpreti
VL ID VLPEROR H DQQXQFLR GHOOЧLQWHUD LSHUEROH
cristologica, dove la condanna del corpo
GHO )LJOLR LQVHJQD DOOЧXRPR XQ PRGR SHU
D̆URQWDUH OH WDSSH LQHYLWDELOL GHOOЧHVLVWHQ]D
I tanti corpi degli interpreti – colti nelle
peculiarità articolari delle loro età e delle
loro abitudini – abitano il territorio del gesto:
attraverso di essi Sieni sembra voler cogliere
JOL LQ¿QLWL PRGL GL ³LQFDUQDUH´ OD VWRULD GHOOD
Passione e allo stesso tempo meditare sulla
storia biologica del corpo.
8QDUDGXUDGLDWWHVHV¿RUDPHQWLGHWWDJOL
e improvvisi slanci introduce gli interpreti
LQ XQЧHVSHULHQ]D GL FRQRVFHQ]D GHO FRUSR
GHOOЧDOWUR FKH SDVVD DWWUDYHUVR XQD GLYHUVD
forma di tattilità e di educazione dello sguardo.
*OL LQ¿QLWL JHVWL GHJOL LQWHUSUHWL FUHDQR XQ
vocabolario che attinge nella nostra memoria
H LQYLWDQR D FRVWUXLUH DOOЧLQWHUQR GL TXHVWD
HSLIDQLDFKHKDOXRJRDOOH7HVHGHOOЧ$UVHQDOHXQ
proprio percorso fatto di pause, camminamenti
e cambiamenti di punti di vista, e a rintracciare
XQD SHUVRQDOH QDUUD]LRQH JHVWXDOH DO ¿QH GL
intraprendere un viaggio alla ricerca dei motivi
del farsi uomo.
Sieni also chooses the most popular
of the Gospels, Matthew’s, and uses it to
explore the cultural legacy of the story of
Christ, understood as a collective experience
that addresses the subject of death and the
ÀHHWLQJQDWXUHRIKXPDQH[LVWHQFH
The choreographic tableaux are
therefore variously inhabited by dancers and
non-professionals, united in the unanimous
act of dance. Sieni brings to Venice a series of
experiences that originate in various places
throughout Italy and have been developed
across rather long periods of time: this means
placing the accent on the process of creation
of a choreographic action understood as
a constantly evolving experience. This
consideration becomes even more evident in
the decision to open the moment of creation
and the evaluation of the actions, in the form
of Appunti per il Vangelo secondo Matteo,
to the presence of the visitors to the spaces
of the Corderie dell’Arsenale: a dialectical
engagement between the never-ending
execution of the gesture and the perfection of
the story of Christ.
In each tableau the gesture of the
performers becomes the symbol and
announcement of the entire Christological
hyperbole, where the sentence passed on
the body of the Son teaches man to confront
the inevitable phases of existence. The many
bodies of the performers – highlighting the
VSHFL¿FLW\RIDUWLFXODWLRQVEDVHGRQDJHDQG
habits – inhabit the territory of gesture:
Sieni seems to use them to capture the
LQ¿QLWH ZD\V RI ³LQFDUQDWLQJ´ WKH VWRU\ RI
the Passion and to simultaneously meditate
on the biological history of the body.
A clearing of pauses, light touches,
details and sudden leaps introduces the
performers to a cognitive experience of the
RWKHU¶V ERG\ ZKLFK HQWDLOV D GL̆HUHQW IRUP
of tactility and training of the gaze. The
LQ¿QLWH JHVWXUHV RI WKH SHUIRUPHUV FUHDWH
a vocabulary borrowed from our memory
and invite us to build, within this epiphany
that takes place in the Tese dell’Arsenale, a
personal itinerary that encourages us to
pause, to walk, to change our points of view,
and to seek a personal narration of gestures
with the purpose of undertaking a journey in
search of the reasons for becoming man.
Vangelo secondo Matteo
171
REGIA E COREOGRAFIA
VIRGILIO SIENI
Vangelo
secondo Matteo
ITALIA / ITALy
27 quadri, 4>18.07
4>6 luglio 2014
Primo ciclo, Quadri 1 - 9
Spettacoli: Teatro alle Tese
venerdì e sabato ore 20, domenica h 12
11>13 luglio 2014
Secondo ciclo, Quadri 10 - 1 8
Spettacoli: Teatro alle Tese
venerdì e sabato ore 20, domenica h 12
17>18 luglio 2014
Terzo ciclo, Quadri 19 - 27
Spettacoli: Teatro alle Tese
giovedì e venerdì h 20
Virgilio Sieni
MUSIChE ORIGINALI ESEGUITE DAL VIVO
Corale G. Savani, Naomi Berrill
e Daniele Roccato
PRODUZIONE
la Biennale di Venezia
IN COLLABORAZIONE CON
CID Centro Internazionale della Danza e Festival
Oriente Occidente, ERT Emilia Romagna Teatro,
Comune di Matera Comitato Matera 2019
Soprintendenza BSAE della Basilicata e Basilicata
1799 / Festival Città delle 100 scale, Fondazione
I Teatri di Reggio Emilia, Regione Toscana,
Accademia sull’Arte del gesto, CREST e Teatro
Scalo / Menhir (progetto Teatri Abitati in Puglia)
Si ringrazia per il sostegno alla realizzazione
Teatro Pubblico Pugliese e Dansystem –
The Puglia Dance Network (PO FESR Puglia
2007-13 Asse IV Azione 4.3.2)
Si ringraziano inoltre Associazione Culturale
Presepe Vivente Pezze di Greco – Fasano di
Puglia, Associazione Produttori Pomodoro
Regina di Torre Canne_Presidio Slow Food,
Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere
da Torre Canne a Torre San Leonardo
9HUL¿FKHHSUDWLFKHDSHUWHDOSXEEOLFRDOO LQWHUQR
della 14. Mostra Internazionale di Architettura
Corderie dell'Arsenale
Un viaggio nelle pieghe dei volti e nella
verità del gesto. Il progetto sarà articolato in
27 quadri interpretati da danzatori, anziani,
bambini, gente comune, non vedenti,
DUWLJLDQL PDGUL SDGUL H ¿JOL LQWHUSUHWL
provenienti da varie regioni italiane e da
altri continenti. Ogni azione nasce seguendo
un processo di ascolto e trasmissione.
1HOO¶D̆URQWDUH TXHOOH FKH VDUDQQR YHUH H
SURSULHD]LRQLFRUHRJUD¿FKHJOLDVSHWWLGHOOD
PLVXUDGHOULWPRGHOODTXDOLWjGHOOD¿JXUDH
GHOJHVWRGLDORJKHUDQQRFRQO¶LFRQRJUD¿DGHO
racconto evangelico.
A journey into the folds of the faces
and the truth of gesture. The project will
be divided into 27 scenes performed by
dancers, elderly people, children, common
people, blind people, craftsmen, mothers,
fathers and sons, performers from various
regions of Italy and other continents. Every
action arises from a process of awareness
and transmission. In engaging in what
will be genuine choreographic actions, the
aspects of measure, rhythm, the quality of
WKH¿JXUHDQGWKHJHVWXUHZLOOGLDORJXHZLWK
the iconography of the Gospel’s narrative.
Vangelo secondo Matteo
175
BIENNALE COLLEGE – DANZA
Per una nuova ecologia
dell’incontro
©8QIDWWRWUDUUjOXFHGDOO¶DOWURQpOD
cieca notte ti impedirà il cammino, sì
che tu non giunga a vedere gli ultimi
FRQ¿QLGHOODQDWXUDWDQWROHFRVH
accenderanno lume alle cose».
For a new ecology of
encounter
«For one thing after other will grow
clear, nor shall the blind night rob thee of
the road, to hinder thy gaze on nature's
Farthest-forth. Thus things for things
shall kindle torches new».
Lucrezio, De rerum natura (I, 1114-7)
Come in Lucrezio la luce è soprattutto
risonanza delle cose, così le pratiche di
formazione verso la creazione, che Virgilio
Sieni ha posto alla base delle attività di
Biennale College – Danza, riecheggiano
nella trasmissione del gesto la materialità
dell’esperienza. Soltanto ripensando a fondo
la relazione tra pratica e trasmissione è
possibile costruire una nuova relazione in
grado di trasformare il gesto capace in gesto
sapiente. In queste pratiche pensate apposta
per Biennale College – Danza si producono
inedite tecniche di relazione, come veri e propri
sistemi aperti che non dànno semplicemente
le misure al movimento dei corpi, ma creano
un continuo divenire dei corpi attraverso
il movimento. Se è possibile pensare a un
repertorio di danza contemporanea per
giovanissimi interpreti, e dunque a una idea
di formazione, occorre farlo entro i margini di
questa indeterminatezza, nei passaggi aperti
di queste inedite relazioni che sono il risultato
di una nuova ecologia dell’incontro. Così
come gli spazi aperti dei campi, che alcune di
queste esperienze invaderanno, comporranno
XQDJHRJUD¿DGHOVHQWLUHLQVFULYHUDQQRQHOOR
spazio la percezione di nuove intensità.
176
Just as in Lucretius, the light is above
all a reverberation of things, the educational
practices for creation, on which Virgilio Sieni
has based the activities of the Biennale
College – Dance, echo the material nature
of the experience through the transmission
of gesture. It is only by deeply reconsidering
the relationship between practice and
transmission that it is possible to build a
new relationship that can transform the
capable gesture into the meaningful gesture.
7KHVH SUDFWLFHV FRQFHLYHG VSHFL¿FDOO\ IRU
the Biennale College – Dance, produce
new and original relation techniques, truly
open systems that do not simply establish
measure for the movement of bodies, but
create a continuous evolution of the bodies
through movement. So if it possible to
conceive of a contemporary dance repertory
for very young dancers, and hence an idea
of education, it is important to do so within
the boundaries of this indeterminacy, in the
open channels of these new relations which
are the product of a new ecology of the
encounter. Like the open spaces of the city
squares, which some of these experiences
will invade, they will compose a geography
Le pratiche che hanno dato vita a
Biennale College – Danza del 2013, Abitare
il Mondo, sono state quest’anno ripercorse
H DPSOL¿FDWH SHU FUHDUH XQ continuum di
relazioni con gli artisti ospiti e gli spazi
prescelti. Una attività che ha compreso anche
performance e spettacoli aperti al pubblico e
visibili per tutto l’arco dell’anno.
Le pratiche di formazione verso la creazione
di Biennale College – Danza sono presenti in
forma organica nel programma del 9. Festival
Internazionale di Danza Contemporanea, e
ULJXDUGDQR GL̆HUHQWL WLSRORJLH GL SURJHWWL FKH
si irradiano nelle varie sezioni che compongono
il Festival. Un programma molto articolato di
pratiche che coinvolgono un’intera comunità
di danzatori e giovani, anziani, artigiani, madri,
SDGULH¿JOLFKHLQFRQWUDQRLFRUHRJUD¿FKLDPDWL
a condurre i diversi percorsi. Il contributo dei
YDUL FRUHRJUD¿ LQYLWDWL DO )HVWLYDO VL YHGDQR
le rispettive note introduttive nel presente
catalogo), e in stretta relazione con Biennale
College – Danza, si articola unitamente anche
a un ciclo di lezioni quotidiane di tecnica e
composizione tenute da Marina Giovannini
(3>8 giugno), Anton Lachky (9>22 giugno),
Beniamin Boar (9>14 giugno), Paul Blackman
(9>15 giugno), Edivaldo Ernesto (16>22
giugno), Iris Erez (16>22 giugno), Christine
Gouzelis (23>29 giugno) e David Zambrano
(16>29 giugno).
Ma l’attività di Biennale College – Danza
ha avuto il suo avvio già nel gennaio 2014 con il
progetto La casina dei biscotti di Virgilio Sieni
per il 5. Carnevale Internazionale dei
Ragazzi della Biennale di Venezia, attraverso
un percorso sulla interpretazione di personaggi
GL¿DEH/¶HYHQWRKDFUHDWRXQSRORGLHQHUJLD
¿DEHVFDULYROWRDJLRYDQLVVLPLLQWHUSUHWLHKD
preso origine dal gesto “gnomico” e ricercato
dei danzatori.
Il progetto di Biennale College – Danza si
completerà a ottobre, all’interno dei programmi
di Biennale Musica, diretta dal maestro Ivan
Fedele, con la seconda parte di Indigene di
Virgilio Sieni (Vita Nova) e la collaborazione per
ODUHDOL]]D]LRQHFRUHRJUD¿FDGL-DUL%ROGULQLSHU
Vesalii Icones di Peter Maxwell Davies.
of feeling, they will inscribe the perception of
new forms of intensity into the space.
The practices that brought to life the
2013 Biennale College – Dance, Abitare il
Mondo KDYH EHHQ UHYLHZHG DQG DPSOL¿HG
this year to create a continuum of relations
with the guest artists and the selected spaces.
This activity also included performances and
productions open to the public and visible
throughout the year.
The educational practices for creation of
the Biennale College – Dance are organically
incorporated into the programme of the 9th
International Contemporary Dance Festival,
DQG LQYROYH GL̆HUHQW W\SRORJLHV RI SURMHFWV
WKDW UDGLDWH RXWZDUGV LQWR WKH GL̆HUHQW
sections that make up the Festival. A detailed
programme of practices that involve an entire
community of dancers and young people,
elderly people, craftsmen, mothers, fathers
and children who meet the choreographers
LQYLWHG WR OHDG WKH GL̆HUHQW SURFHVVHV 7KH
contribution of the many choreographers
invited to the Festival (see the respective
introductory notes in this catalogue) and
in strict relation with the Biennale College
– Dance, will be accompanied by a cycle of
daily classes in technique and composition
held by Marina Giovannini (3>8 June), Anton
Lachky (9>22 June), Beniamin Boar (9>14
June), Paul Blackman (9>15 June), Edivaldo
Ernesto (16>22 June), Iris Erez (16>22 June),
Christine Gouzelis (23>29 June) and David
zambrano (16>29 June).
But the work of the Biennale College –
Dance began earlier this year in January 2014
with the project for the The Cookie Cottage
by Virgilio Sieni for the 5th International
Kids’ Carnival of La Biennale di Venezia,
which focused on the interpretation of fairytale characters. The event created a nucleus of
IDLU\WDOH HQHUJ\ VSHFL¿FDOO\ IRU YHU\ \RXQJ
performers, and was based on the cultivated
³HO¿Q´JHVWXUHRIWKHGDQFHUV
The project for the Biennale College –
Dance will be completed in October, as part
of the programme of the Music Biennale,
directed by maestro Ivan Fedele, with the
second part of Indigene by Virgilio Sieni (Vita
Nova) and the collaboration in Jari Boldrini’s
choreographic production for Vesalii Icones
by Peter Maxwell Davies.
177
DANzA & ARCHITETTURA
7.06 > 29.06.2014
CORDERIE DELL’ARSENALE
Ingresso libero per i visitatori della
14. Mostra Internazionale di Architettura
K!
K!VRORYHQHVDE¿QRDO
9. FESTIVAL INT.LE DI
DANzA CONTEMPORANEA
19.06 > 29.06.2014
Riduzioni
Over 65, under 26, Biennale Card 2014,
CTS, ITIC, ISIC, COOP, Touring Club,
FAI, ARCA-Enel, Venice Card (Junior/
Adult/San Marco), Rolling Venice
Card, Carta Giovani, Cinema Più, su
presentazione del biglietto della 14.
Mostra Internazionale di Architettura
Accompagnatori degli spettatori con
LQDELOLWjPRWRULDHEDPELQL¿QRDLDQQL
ingresso gratuito
Carnet giornaliero
&$Ч*,867,1,$16DOD&RORQQH
TEATRINO PALAZZO GRASSI /
Auditorium
CONSERVATORIO / Sala Prove
Teatro alle Tese
VSHWWDFROL ¼
VSHWWDFROL ¼
&$Ч*,867,1,$16DOD&RORQQH
TEATRINO PALAZZO GRASSI /
Auditorium
CONSERVATORIO / Sala Prove
VSHWWDFROL ¼
VSHWWDFROL ¼
6FHOWDGDH̆HWWXDUVLDOPRPHQWR
dell’acquisto.
Date non sostituibili. Non rimborsabile.
Biglietto Unico
Abbonamenti
TEATRO MALIBRAN
Intero 25 €
Ridotto 23 €
10 €
TEATRO ALLE TESE
Navata II / Navata IV
Intero 15 €
Ridotto 13 €
Intero 20 € *
Ridotto 18 € *
* Marzo di Dewey Dell (28.06 h 20.30)
Navata III
Intero 20 €
Ridotto 18 €
TEATRO PICCOLO ARSENALE
Intero 20 €
Ridotto 18 €
DANCE & ARCHITECTURE
7.06 > 29.06.2014
CORDERIE DELL’ARSENALE
Free admission for the 14th International
Architecture Exhibition’s visitors
K!
K!IULDQGVDWRQO\XQWLO
9TH INTL. FESTIVAL
OF CONTEMPORARY DANCE
19.06 > 29.06.2014
Teatro alle Tese
Navata II 50 €
Navata III 80 €
Navata IV 70 €
Full 160 €
WEEK END (ven-sab-dom) 90 €
¿QRDHVDXULPHQWRSRVWLGLVSRQLELOL
Formula ARChITETTURA+Danza 35 €
Reductions
Over 65, under 26, Biennale Card 2014,
CTS, ITIC, ISIC, COOP, Touring Club,
FAI, ARCA-Enel, Venice Card (Junior/
Adult/San Marco), Rolling Venice
Card, Carta Giovani, Cinema Più, upon
presentation of a ticket for the 14th
International Architecture Exhibition
Adults accompanying disabile visitors,
and children up to the age of 6 (included):
free admission
Daily
One Price
Subscriptions
10 €
TEATRO ALLE TESE
Navata II / Navata IV
Full price 15 €
Reduced 13 €
Full price 20 € *
Reduced 18 € *
* Marzo by Dewey Dell (28.06 h 20.30)
Navata III
Full price 20 €
Reduced 18 €
TEATRO PICCOLO ARSENALE
Full price 20 €
Reduced 18 €
Incontri
,QJUHVVROLEHUR¿QRDHVDXULPHQWRSRVWL
Info e prevendite
Tel. + 39 041 5218828, fax 041 5218732
promozione@labiennale.org
www.labiennale.org
Rialto
Informazioni e prevendite biglietti tramite
il circuito Vivaticket
Online su www.vivaticket.it
nei punti vendita in tutta Italia
al Call Center 892.234 oppure 89.24.24
YLDPRELOHFRQDOOЧDSS9LYDWLFNHW
Tutte le info su www.vivaticket.it
S. Angelo
Teatrino Palazzo Grassi
Auditorium e Foyer
Punto vendita
&DЧ*LXVWLQLDQ
San Marco 1364/a – Venezia
26.05>29.06, lun>sab h 15.00>19.00
Punti vendita hellovenezia
Venezia – P.le Roma, Infopoint p.le
antistante Ferrovia, Tronchetto, Lido –
S.M. Elisabetta
Mestre – Via Verdi 14/D
Dolo – Via Mazzini, 108
Sottomarina – P.le Europa 2/c
Campo Novo
Campo
Sant’Angelo
S. Samuele
Campo
San Maurizio
Conservatorio
B. Marcello
Campo Pisani
Accademia
Ca’ Giustinian
S.M. Giglio
Ingresso su invito ritirabile presso
&DЧ*LXVWLQLDQDSDUWLUHGDOJLRUQR
DQWHFHGHQWHORVSHWWDFRORH¿QRD
esaurimento posti disponibili
&$Ч*,867,1,$16DOD&RORQQH
TEATRINO PALAZZO GRASSI /
Auditorium
CONSERVATORIO / Sala Prove
Full price 25 €
Reduced 23 €
Teatro
Malibran
Ingresso libero
&$Ч*,867,1,$1/DEGHOOH$UWL
&$Ч*,867,1,$16DORQHSLDQR
TEATRINO PALAZZO GRASSI / Foyer
Teatro alle Tese
VKRZV ¼
VKRZV ¼
&$Ч*,867,1,$16DOD&RORQQH
TEATRINO PALAZZO GRASSI /
Auditorium
CONSERVATORIO / Sala Prove
VKRZV ¼
VKRZV ¼
The choice must be made at the moment
RISXUFKDVHDQGPD\QRWEHPRGL¿HG
No refunds.
TEATRO MALIBRAN
CAMPO PISANI
CAMPO S. MAURIZIO
CAMPO NOVO
CAMPO S. ANGELO
Teatro alle Tese
Navata II 50 €
Navata III 80 €
Navata IV 70 €
Full 160 €
WEEK END (fri-sat-sun) 90 €
VXEMHFWWRVHDWLQJDYDLODELOLW\
ARChITECTURE+DanCE Formula 35 €
&$Ч*,867,1,$1/DEGHOOH$UWL
&$Ч*,867,1,$16DORQHSLDQR
TEATRINO PALAZZO GRASSI / Foyer
Admission by invitation which may be
FROOHFWHGDW&DЧ*LXVWLQLDQEHJLQQLQJRQ
the 4th day before the show while seats
are available
CAMPO PISANI
CAMPO S. MAURIZIO
CAMPO NOVO
CAMPO S. ANGELO
Free admission
Meetings
)UHHHQWUDQFHVXEMHFWWRVHDWLQJ
availability
Info and advance sales
Tel. + 39 041 5218828, fax 041 5218732
promozione@labiennale.org
www.labiennale.org
Information and tickets advance sale with
Vivaticket
Online at www.vivaticket.it
by the stores all over Italy
by the Call Center 892.234 or 89.24.24
via mobile with the Vivaticket app
All information available at www.vivaticket.it
Teatro
alle Tese
Sales point
&DЧ*LXVWLQLDQ
San Marco 1364/a – Venezia
26.05>29.06, mon>sat h 15.00>19.00
Teatro
Piccolo Arsenale
hellovenezia sales points
Venezia – P.le Roma, Railways Station
Infopoint, Tronchetto, Lido – S.M. Elisabetta
Mestre – Via Verdi 14/D
Dolo – Via Mazzini, 108
Sottomarina – P.le Europa 2/c
Arsenale
Corderie
dell’Arsenale
S. Marco
Vallaresso
catalogo a cura di
Virgilio Sieni
con la collaborazione di
Stefano Tomassini
foto e disegni di
Virgilio Sieni
SURJHWWRJUD¿FRHUHDOL]]D]LRQH
la Biennale di Venezia
coordinamento redazionale
a cura della Biennale di Venezia
traduzioni
Olga Barmine
stampa
/¶$UWHJUD¿FDGL=DLD3H&VQF
© la Biennale di Venezia 2014