ALMUGEA– SCUOLA DI ASTROLOGIA
Corso Base Certificato–L2
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DIGNITÀ E DEBILITÀ PLANETARIE ESSENZIALI
Della forza o debolezza planetaria
Ogni pianeta delinea una funzione della nostra personalità (corporea, temperamentale, psichica).
Una funzione fisiologica, psicologica, interiore e per certi versi destinica. Si dice che c’è un tempo
per nascere e un tempo per morire; potremmo aggiungere che in realtà c’è un tempo per ogni cosa.
A poche persone verrebbe in mente di fare un bagno in mare a gennaio – o perlomeno a quelle
residenti nelle zone temperate del nostro emisfero –, come non è decisamente usuale organizzare un
pranzo alle 4,30 del mattino. Oltre a constatare che l’essere umano è un animale decisamente
abitudinario, dobbiamo ammettere che anche la vita manifesta un suo ordine e dei ritmi ben precisi.
Il nostro benessere dipende anche dai cicli, planetari e non. Per questa ragione le stagioni, oltre ad
essere una suddivisione dell’anno, rappresentano simbolicamente le tappe della crescita dell’essere
umano. È secondo questa logica che affermiamo, ad esempio, che la “stagione” ottimale per avere
dei figli è situata tra i 20 e i 35 anni. Non significa che sia impedito prima dei 20 o dopo i 35 anni,
ma al di fuori di questo intervallo esistono delle seppur generiche controindicazioni, legate
all’immaturità del genitore o a fattori di rischio per la sua incolumità. Può trattarsi in parte di luogo
comune; è tuttavia innegabile che prima del menarca e dopo la menopausa avere figli per vie
naturali è impossibile. È lecito perciò affermare che per ognuno di noi vi sono periodi migliori di
altri per concretizzare le proprie aspettative. L’affermazione “perdere un treno” sottintende che non
si sono colte delle opportunità. In realtà tutto (o quasi) si può realizzare in qualsiasi momento, ma la
quantità di energie necessarie per raggiungere un risultato in un tempo non consono è sicuramente
maggiore rispetto a quella di in un tempo propizio.
Riferendo alla nostra disciplina questa peraltro banale argomentazione diremo che un aspetto
opererà su un pianeta ora da amplificatore, ora da freno; esalterà alcune sue qualità a discapito di
altre o ne permetterà l’espressione nel modo più naturale. Parimenti l’affinità tra un pianeta e la
porzione di Eclittica che occupa ci permetterà di valutare l’efficienza della funzione da esso
rappresentata. L’aspetto in sé lo designiamo come fattore accidentale, mentre la posizione di un
pianeta sull’Eclittica costituisce un fattore essenziale.
Da tali osservazioni si sono sviluppate le varie teorie circa le Dignità e Debilità planetarie.
Il termine Dignità comparve nel XIX secolo; secondo il buon vecchio dizionario Gaffiot, la parola Dignitas da cui è
tratto convoglia i seguenti significati:
Esser degno, meritare, merito;
Considerazione, stima, prestigio; particolare considerazione sociale, rango, dignità nello Stato. Di qui,
incarico pubblico, impiego, importanza;
Sentimento di dignità, onorabilità;
Per estensione, bellezza maestosa, nobile, imponente.
Dignitas implica una forma di potere o di influenza ed una grande capacità di conservare il controllo delle
circostanze (Denis Labouré).
Il pianeta che risulta dignificato o debilitato vede perciò accresciuta o diminuita la propria forza o la
propria funzionalità; esprime meglio o prevalentemente i propri pregi o i propri difetti, oppure – nel
secondo caso – opera contrariamente alla propria natura.
Le Dignità e le Debilità, come detto, si classificano in due tipi: essenziali e accidentali.
1.
Dignità e Debilità essenziali – Sono stabilite dalla posizione del pianeta in Segni o gradi di
Eclittica specifici, che rafforzano la sua natura o la piegano verso modalità espressive che gli sono
improprie, confermando o negando quel che costituisce la sua essenza. Per essenza intendiamo ciò
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
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che è immobile o non soggetto al mutamento, al divenire; ciò che è duraturo nel tempo. Nel nostro
caso riguarda lo Stato Celeste del pianeta, per l’appunto l’occupare un determinato grado
dell’Eclittica. Tale posizione non è soggetta al variare della latitudine del luogo di nascita. La
Dignità o la Debilità essenziale di un pianeta segnala l’affinità, la relazione simpatetica tra il pianeta
e un arco di Eclittica. Tale relazione si stabilisce in forza delle qualità di ogni pianeta (Attive o
Primarie: Caldo o Freddo; Passive o Secondarie: Secco o Umido). Le Dignità Essenziali che la
tradizione tramanda, secondo Tolemeo, sono in ordine di importanza:
Fase eliaca: orientalità rispetto al Sole per i pianeti superiori e vespertinità per gli
inferiori1;
Presenza in una zona dell’Eclittica: un Segno intero dello Zodiaco, oppure una parte
di esso o, ancora, relazioni tra Segni occupati. Le principali sono: Domicilio,
Esaltazione, Triplicità, Termine (o Confine), Doriforia, Idioprosopia o Almugea, Trono.
Altri autori aggiungono anche il Decano, la Mutua Ricezione, il Dodecatemorio, la
Gioia (gli ultimi tre comunque accettati dallo stesso Tolemeo).
Le Debilità Essenziali tolemaiche sono invece:
Fase eliaca: retrogradazione ed invisibilità, occidentalità dei pianeti superiori 2;
Presenza in una zona dell’Eclittica: Esilio e Caduta. Altri autori aggiungono ad esse
la Peregrinità e la Via Combusta.
Le Dignità e Debilità essenziali indicano che l’operatività del pianeta secondo la propria natura o
meno proviene dalla sua stessa essenza.
2.
Dignità e Debilità accidentali – Accidentale, nel gergo tecnico dell’astrologia, significa
non–essenziale: tutte le condizioni di un pianeta che non riguardano il suo rapporto con la natura
dell’arco di Eclittica da esso occupato, il suo stato celeste, sono da considerarsi accidentali, che cioè
accadono occasionalmente. Soffermiamoci sui seguenti due termini:
Accadono = Accadere è un sinonimo di Divenire, quindi indica ciò che è in continuo
cambiamento.
Occasionalmente = Soggiacente al fato (legge governata dalla Provvidenza e dalla
Necessità). Si consideri che la Fortuna era la divinità addetta alla giustizia retributiva; ben
diversa dalla irrazionale distributrice di superenalotti cui siamo soliti dar credito ai nostri
tempi.
La Dignità o Debilità accidentale esprime l’efficienza del pianeta, derivante dal suo Stato Terrestre
o dalla qualità e/o quantità degli aspetti che si formano con gli altri pianeti. Un esempio di Dignità
accidentale di un astro è dato dalla sua presenza presso i Cardini della Sfera Locale (Ascendente,
Discendente, Medio Cielo, Fondo Cielo), dall’aspetto con pianeti affini, dal moto diretto e rapido,
dalla fazione diurna o notturna (o hairesis), ecc. Un esempio di Debilità accidentale è dato
dall’occupare Case incongiunte alla I (6ª, 12ª, 8ª, 2ª), dall’aspetto con pianeti non affini, e così via.
Le Dignità e Debilità accidentali indicano spesso cause che aiutano od ostacolano, ma che
provengono da contingenze estranee al pianeta stesso. Il termine “accidentale” richiama il senso
della casualità, o meglio della fortuità. Infatti gli aspetti che si formano in mundo (od orari) variano
al variare della latitudine del luogo di nascita; la forza o debolezza del pianeta è connessa alla sua
condizione in quel “particolare” Tema Natale (stato terrestre). Secondo la filosofia aristotelica
“accidentale” designa un attributo del pianeta che, presente o meno, non modifica di fatto la sua
essenza.
Le Dignità e le Debilità accidentali indicano, per così dire, aiuti o difficoltà che provengono
dall’esterno. Questo esterno è identificabile in un’altra funzione planetaria in aspetto con la prima
1
2
Vedi Sfere vol. I, cap. 15.
id.
2
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(ad es: Marte in Trigono a Giove → La volontà è sorretta, favorita, dall’ottimismo), o col
significato di “qualcuno che aiuta” il proprietario del Tema Natale (nello stesso esempio di Marte in
Trigono a Giove → Nel realizzare ciò che vuole il soggetto è favorito da persone importanti). In
questo caso la volontà si compie in quanto sostenuta da un elemento esterno rappresentato e
significato da Giove.
Vi è poi una forma di Neutralità Essenziale che è lo stato di Peregrinità, di cui si dirà più avanti.
Prima di affrontare nel dettaglio le varie Dignità e Debilità essenziali potremmo a mo’ di esempio
affermare che un pianeta in Debilità essenziale ma in Dignità accidentale esprimerà le sue qualità in
modo improprio, ma efficacemente a causa delle condizioni della Sfera Locale. Su questo
argomento, così come per quant’è della natura benefica e malefica, nonché elementale degli astri
erranti (Luminari e pianeti) rimandiamo alla dispensa Elementi primi e qualità e I pianeti.
Dignità e Debilità essenziali maggiori
Domicilio = Dopo la Fase rispetto al Sole – che abbiamo già visto parlando delle fasi eliache – è
la più importante delle Dignità essenziali. Domus per i latini indica la casa, l’abitazione, il luogo
che ci appartiene e che conserva le cose a noi più care. È il porto sicuro, dove possiamo essere
tranquillamente noi stessi senza dover render conto a nessuno. Una casa ideale; dobbiamo
immaginarla come il luogo della spontaneità, dove il pianeta manifesta le sue proprietà nel modo
più libero (non ha dispositore se non sé stesso) e perciò congruente.
Ogni pianeta, ad eccezione dei Luminari, possiede due Domicili: uno in Segno maschile (o Caldo),
uno in Segno femminile (o Freddo). Il Domicilio primario, ove il pianeta esprime il massimo delle
sue qualità e della forza, detto perciò Domicilio Preferito, è quello più consono al suo
temperamento ed al suo genere. Venere, pianeta femminile, vede il suo Domicilio preferito in Toro
in quanto Segno femminile, Marte in Ariete in quanto Segno maschile, e così via. Ma non si tratta
di un’opinione condivisa.
Il principio della distribuzione dei Domicili data da Tolemeo nel Tetrabiblos rende conto delle
cause che stabiliscono quali siano i Domicili occupati da ogni singolo astro errante. In sostanza egli
afferma che i Domicili dei Luminari (Leone per il Sole, Cancro per la Luna) sono stati pòsti nei
luoghi più alti dell’Eclittica e più vicini allo zenit, ove il Sole si manifesta nel periodo più caldo
dell’anno. In tal modo i Domicili dei Luminari suddividono lo Zodiaco in due emisferi: quello
solare dal Leone al Capricorno (seguendo l’ordine dei Segni), e quello lunare dal Cancro
all’Acquario (seguendo l’ordine inverso dei Segni). Saturno, che secondo il sistema tolemaico
occupava la sfera più lontana, essendo il “freddo” e il “nemico del calore” – e quindi malefico –,
ebbe come Domicili i Segni più lontani nell’emisfero del Luminare di competenza, ossia il
Capricorno nell’emisfero solare, l’Acquario nell’emisfero lunare. Sottolineiamo la raffinata
differenza tra lontano ed opposto: lontano equivale in qualche modo ad una disgiunzione (in questo
caso 150°) che preclude un rapporto diretto e significativo tra i corpi celesti; mentre opposto, pur
significando una maggiore distanza spaziale, sottende una relazione diretta quanto privilegiata a
causa della tensività prodotta dalla distanza di 180°.
Giove, a causa del suo statuto di benefico maggiore, occupa Segni che sono in Trigono (il più
armonico tra gli aspetti) a quelli dei Luminari, ossia, rispettivamente, Sagittario e Pesci.
Marte, quale malefico minore, occupa Segni che sono in Quadrato a Leone e Cancro, cioè
Scorpione e Ariete. Il Quadrato è un aspetto potente, ma un poco meno dell’Opposizione.
Con Bilancia e Toro incontriamo i Segni di Domicilio di Venere, benefico minore. Essi sono in
Sestile ai Domicili dei Luminari, essendo tale aspetto meno armonico del Trigono.
Vergine e Gemelli sono i Segni di Domicilio di Mercurio, il pianeta più vicino al Sole. La distanza
di 30° non è assunta come aspetto, i Segni sono contigui a quelli dei Luminari. Tale contiguità è
assimilabile alla natura del pianeta, che è partecipiale, e quindi definibile soltanto in un secondo
tempo, ossia dopo l’analisi del suo state celeste.
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Nella fig. 1 qui sotto rappresentiamo quanto sopra esposto, aggiungendo i pianeti transaturniani, ai
quali gli autori contemporanei hanno attribuito i Domicili in omaggio alla loro affinità con i pianeti
visibili ad occhio nudo.
FIG. 1
Ambigua e poco produttiva di significati ci sembra la distinzione fra Domicili diurni e notturni. Di
norma diurni sono ritenuti quelli dei Segni maschili (Caldi) e notturni quelli dei Segni femminili
(Freddi). Ma usando il criterio esposto da Tolemeo, nulla impedisce di considerare diurni i Segni
dell’emisfero solare, notturni quelli dell’emisfero lunare. Riteniamo più utile rinunciare ad una tale
distinzione, che in ogni modo non aggiungerebbe nulla al giudizio sul nativo.
Ecco alcuni aforismi legati a questa Dignità:
Alcabizio (al–Qābisi): un pianeta con questa Dignità manifesta “libertà e autorità”;
Un autore arabo afferma: è come un uomo in casa propria, libero delle proprie azioni, e
padrone di fronte ai visitatori.
Un pianeta, ovunque si trovi, amministra e governa le questioni relative ai propri Domicili, come un
padrone di casa che in viaggio continua ad essere responsabile della propria casa e ad impartire
ordini a mezzo posta, telefono o e-mail. Per queste ragioni tale pianeta è definito Governatore o
Maestro o Signore del Segno.
Nel caso siano poi presenti pianeti o Cuspidi di Settori nel proprio Domicilio il pianeta assume il
ruolo di Dispositore. Per l’elenco dei Domicili da noi adottato vedasi lo schema a pagina 29.
Esilio = È la Debilità essenziale controparte del Domicilio. Per il principio della dualità ciò che
in una parte dello Zodiaco è dignificato, nel luogo opposto è debilitato. Così i pianeti trovano il loro
Esilio nei Segni opposti a quelli di Domicilio. Se nel Domicilio il pianeta si trovava in casa propria,
nell’Esilio sperimenta la condizione di esule in terra straniera, non conosce la lingua, ignora cultura
ed usanze del posto, è spaesato, sradicato e sottomesso al Governatore del Segno. È necessario
precisare che questo stato non si riferisce alla “bontà” o maleficità del pianeta nel contesto globale
del Tema Natale, ma all’opportunità che la funzione rappresentata dal pianeta si manifesti secondo
le qualità che gli competono. Così come il Domicilio è il luogo ove il pianeta esprime al meglio la
propria natura, così nell’Esilio esso si manifesta secondo qualità improprie, se non contrarie. Nelle
Debilità i pianeti tendono a esprimere i loro difetti, il lato peggiore. Alcuni autori, soprattutto
contemporanei, lo intendono come debolezza dell’astro, ma in realtà si tratta di una modalità
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espressiva che contravviene alla propria natura. Per l’elenco degli Esili da noi adottato vedasi lo
schema a pagina 29.
Esaltazione = Si tratta della seconda forma di Dignità Essenziale, seconda anche per efficacia e
forza. Un pianeta nel suo Segno di Esaltazione viene raffigurato come:
un invitato di alto rango, un personaggio importante i cui desideri vengono esauditi dal
padrone di casa, qualche volta può essere un po’ capriccioso, esasperando alcune sue
inclinazioni.
altri autori lo definiscono come “un re sul trono, un sovrano assoluto” oppure “una persona
di condizione altera, arrogante”. Tuttavia è pur sempre un ospite in casa d’altri (questo ad
eccezione di Mercurio, che ha Domicilio ed Esaltazione nello stesso Segno, la Vergine).
Mentre per la distribuzione dei Domicili sullo Zodiaco è abbastanza facile individuare una qualche
logica geometrica, per le Esaltazioni reperiamo spiegazioni attendibili soltanto nella tradizione. A
titolo di curiosità riportiamo in fig. 2 lo schema trovato sul libro di Dom Neroman (astrologo
francese del ‘900) Traité d’Astrologie Rationnelle.
FIG. 2
Lo schema prevede alcune Esaltazione tramandate dalla tradizione, ma altre sembrano di pura
fantasia, la più clamorosa delle quali riguarda Mercurio esaltato in Sagittario, luogo del suo Esilio.
È pur vero che questa pianeta ci mostra una qualche attitudine all’originalità, e tuttavia in questo
caso occorre una certa buona dose di contorsionismo mentale per far coabitare in uno stesso Segno
l’Esaltazione e l’Esilio.
Altra versione delle Esaltazioni è quella proposta da Lisa Morpurgo, che rappresentiamo
graficamente qui sotto in fig.3:
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FIG. 3
Ci è stato tramandato, poi, per ogni pianeta un grado di massima esaltazione:
Q = 19° A
T = 27° L
W = 19° G
R = 3° B
U = 28° J
< = 3° C
S = 15° F
V = 15° D
Anche su questi dati i pareri dei vari autori non sono uniformi. C’è chi dice che l’Esaltazione
massima si manifesta dall’inizio del Segno fino ai gradi sopra elencati. Chi ritiene che il grado di
massima Esaltazione possieda un’orbita di tolleranza e chi non prende assolutamente in
considerazione i gradi di massima Esaltazione. Come riportato da al-Bīrūnī l’elenco di cui sopra è la
versione accreditata dai Persiani e dai Greci. Il grado indicato va inteso come l’intervallo tra due
gradi. Prendiamo come esempio il grado di massima Esaltazione della Luna, il 3° del Toro. Questo
significa che la dichiareremo nel suo grado di massima Esaltazione quando il suo centro occuperà
una Longitudine compresa tra i 2°00’00” e i 2°59’59”, ovvero il 3° del Toro.
E poiché abbiamo evocato il periodo classico, dichiariamo il criterio a cui si sono attenuti gli autori
dell’epoca: al Sole ed ai pianeti superiori i Segni Cardinali (o Tropici), alla Luna il Segno
successivo al Sole, nel quale compie la sua Prima Apparizione, ai pianeti inferiori i Segni Mobili (o
Bicorporei). E quindi l’Ariete al Sole, giacché la luce finalmente vince sulla notte, a Saturno il
Segno opposto, la Bilancia, a Giove il Cancro per l’umidità, a Marte il Capricorno per la secchezza.
Alla Luna il Toro, in cui appare dando per valido il 19° dell’Ariete quale Esaltazione del Sole, a
Venere i Pesci, essendo questi il più affine tra i Segni mobili per qualità, essendo come lei freddo ed
umido. A Mercurio non potevano essere assegnati né il Sagittario, né i Pesci, costituendo i suoi
Esili. Restavano i Segni del suo Domicilio, e fu scelta la Vergine, per la sua vicinanza al Sole,
simile a quella del pianeta al Luminare diurno. Qui di sèguito in fig. 4 la rappresentazione grafica.
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La terminologia tecnica con cui
nella tradizione si designava
l’Esaltazione era “Elevazione”, che
probabilmente rende ancor meglio
il senso di questa Dignità
essenziale.
Una spiegazione geometrica circa
la scelta delle Esaltazioni la
dobbiamo a Porfirio. I pianeti
diurni (Sole, Giove, Saturno) si
esaltano in Segni in Trigono al
proprio Domicilio, i pianeti notturni
(Luna, Venere, Marte) in Segni in
Esagono (ossia in Sestile): ciò in
ragione della debolezza della
luminosità notturna. Mercurio, non
appartenendo ad una specifica
fazione ed essendo partecipiale, si
esalta
in
casa
propria.
Approfondiamo l’argomento, in
modo da mostrare il procedimento
analogico tipico della cultura greca.
FIG. 4
Abbiamo sin qui dimostrato come le Dignità essenziali trovino il loro fondamento nel principio
dell’hairesis. Abbiamo altresì dichiarato poco sopra come l’attribuzione dei luoghi delle Esaltazioni
vengano assegnati per il Trigono dal proprio Domicilio ai pianeti diurni e per Esagono ai pianeti
notturni. Fa eccezione il solito Mercurio, che tratteremo a parte.
Sole, Domicilio in Leone, capo-fazione diurna.
Il Trigono indica negli altri due Segni di Fuoco i possibili luoghi dell’Esaltazione. Tuttavia il
Sagittario è da escludere in quanto appartiene all’emisfero ove predomina l’arco notturno. Mentre
nell’Ariete la luce aumenta, in Sagittario decresce. Quindi: Esaltazione Ariete.
Luna, Domicilio Cancro, capo-fazione notturna.
L’Esagono vorrebbe nel Toro o nella Vergine i possibili luoghi dell’Elevazione. Ma in Vergine
(Segno peraltro sterile) benché la fase diurna prevalga su quella notturna la luce decresce, mentre in
Toro cresce e la stagione è umida. Quindi: Esaltazione Toro.
Per quant’è dei pianeti, ricordiamo che ad ognuno sono stati assegnati due Domicili. In via generale
per l’Esaltazione ci dovremo riferire a quello più affine alla natura di ognuno di essi.
Venere, Domicilio Toro e Bilancia, fazione notturna.
Tra il Toro e la Bilancia la scelta cade sul primo, Segno femminile. Venere è umidissima e tra i
Segni in Sestile Pesci è un poco più umido del Cancro. Inoltre esso appartiene all’emisfero notturno
della Sfera Celeste. Quindi: Esaltazione Pesci.
Marte, Domicilio Ariete e Scorpione, fazione notturna.
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Tra Ariete e Scorpione, in ragione della fazione notturna, dovremo scegliere lo Scorpione. I Segni
in Esagono sono Vergine e Capricorno. Quest’ultimo essendo invernale contribuisce a stemperare il
calore eccessivo del pianeta, molto più dell’estiva Vergine. Quindi: Esaltazione Capricorno.
Giove, Domicilio Sagittario e Pesci, fazione diurna.
Tra Sagittario e Pesci, in ragione della fazione, dovremmo scegliere il Sagittario. Tuttavia: 1) il
Sagittario è un Segno Caldo e Secco in una stagione fredda e secca (autunno), molto più tendente al
freddo per essere prossimo a 0° Capricorno; 2) la luce in quel periodo è in fase calante ed i Trigoni
si formano con Leone ed Ariete. Il Re (Sole) non ammette altri dominatori nella sua reggia (e questa
sarebbe solo una metafora), ma anche le qualità del Leone poco si adatterebbero all’umido Giove.
Un po’ meglio sarebbe l’Ariete, il quale si trova nella fase crescente della luce ed in una stagione
umida (sebbene le sue qualità siano il Caldo e il Secco). Però essendovi già esaltato il Sole esclude
il Segno dalle mire di Giove. Ubi major…
Non resta che riferirci all’altro Domicilio, i Pesci. In Trigono stanno Cancro e Scorpione. Qui
cominciamo a respirare. Lo Scorpione, Segno autunnale, luce calante, emisfero notturno, non può
competere con il Cancro, Segno del solstizio estivo, Tropico. Quindi: Esaltazione Cancro.
Saturno, Domicilio Acquario e Capricorno, fazione diurna
Tra Acquario e Capricorno, in ragione della fazione sceglieremo l’Acquario. In Trigono sono
Bilancia e Gemelli. L’essere vicino a 0° Cancro, quindi nella zona del massimo calore, sembrerebbe
essere un ottimo equilibrante del freddo Saturno. Tuttavia il fatto che si tratta di un Segno
Bicorporeo e che sia il Domicilio di Mercurio (il quale per la sua natura partecipiale rifiuta
parentele essenziali con gli altri pianeti) fa spostare l’ago della bilancia… (orrendo gioco di
parole!). Oltretutto la Bilancia è un Segno Tropico. Quindi: Esaltazione Bilancia.
Mercurio, Domicilio Gemelli e Vergine, partecipiale
Partiamo dalla Vergine: escludiamo i Segni configurati per Esagono e per Trigono, poiché situati in
emisferi ai quali Mercurio non appartiene. Dobbiamo eliminare, però, anche i Segni non
configurati, Bilancia, Leone, Acquario ed Ariete. Restano perciò il Sagittario e i Gemelli. Il primo
sappiamo essere il luogo del suo Esilio e pertanto non resta che Gemelli, dove però è già in
Domicilio. Proviamo ora a partire dall’altro Domicilio, Gemelli: anche in questo caso eliminando i
Segni in Esagono, Trigono e incongiunti restano Vergine e Pesci. Ma dovremo necessariamente
eliminare i Pesci, Segno della sua Debilità. Resta perciò la Vergine. A questo punto ci troviamo con
due pretendenti al trono dell’Esaltazione, che sono anche i luoghi del Domicilio, Gemelli e Vergine.
Mercurio è fondamentalmente un pianeta Secco e tra i due quello che maggiormente si avvicina alla
sua crasi è la Vergine. Quindi: Esaltazione Vergine.
ulteriori riflessioni (ma poi basta, eh?) sul Domicilio e sull’Esaltazione dei Luminari
Il principio dell’influsso luminoso degli astri reperisce la sua coerenza nell’assegnazione dei luoghi
sui quali i Luminari esprimono le proprie nobiltà e infortunio. Nella fig. 4 di pag. 7 l’Eclittica è
suddivisa nei quadranti stagionali, con i Domicili, le Esaltazioni, gli Esili e le Cadute (vedi oltre)
dei Luminari. Nell’emisfero settentrionale, là dove l’arco diurno solare prevale su quello notturno si
collocano le loro Dignità essenziali; nell’emisfero meridionale, dove l’arco notturno solare è
maggiore di quello diurno, si trovano invece le loro Debilità.
Osservando poi i due quadranti dell’emisfero boreale noteremo che le Esaltazioni si trovano nella
fase di crescita della luce (primavera), mentre i Domicili sono pòsti ove la luce inizia a calare, pur
prevalendo sulle tenebre (estate). Se l’Esaltazione segnala l’aspirazione a importanti obiettivi ma di
non lunga durata, il Domicilio mostra risultati durevoli, anche se meno altisonanti. La crescita della
luce del quadrante primaverile ben mostra questa logica. Così ben si adatta al Domicilio il
quadrante estivo, con la prevalenza della luce, ma in fase appena discendente, quasi a trattarsi di un
effetto compensativo in omaggio ad un sano principio di equilibrio. Inoltre diventa plausibile l’uso
del termine Elevazione per tale Dignità: in questa sezione dell’Eclittica il Sole ascende in
Declinazione, e quindi si eleva.
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
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D’altronde il quadrante autunnale, ove le tenebre prevalgono sulla luce e la luce è calante, ben
descrive la condizione di Caduta (vedi qui sotto) dei Luminari, un inabissarsi, per così dire, nel
punto più basso del percorso solare: discesa e tenebre, che descrivono bene la condizione
infortunata opposta a quella dell’Esaltazione. Il quadrante invernale, infine, è il luogo degli Esili dei
Luminari, per la prevalenza sì delle tenebre, ma fase ascendente della luce. Vale qui la
considerazione fatta per i Domicili, invertendo i termini.
Caduta = La Caduta è la Debilità essenziale collegata all’Esaltazione. I pianeti sono in Caduta
nei Segni opposti a quelli ove sono esaltati. La Caduta determina l’effetto contrario
dell’Esaltazione, provocando un’umiliazione del pianeta. È come una persona, una volta importante,
che ora è precipitata in disgrazia. O, ancora, come un individuo che venga umiliato e beffeggiato
dal padrone di casa, ossia dal pianeta che lo governa per Domicilio.
autore arabo: un pianeta in Caduta è come un uomo umiliato, privo di influenza, sottomesso
al signore della sua residenza.
Ai gradi di massima Esaltazione corrispondono i gradi di massimo detrimento nel Segno opposto.
Per l’elenco delle Cadute da noi adottato vedasi lo schema a pagina 29.
Triplicità o Trigonocrazia = Nel tentativo di valutare la forza/debolezza e
l’armonia/dissonanza di un pianeta la tradizione tramanda altre Dignità Essenziali, perlopiù ignorate
oggidì. Tra queste vi è appunto la Triplicità o Trigonocrazia. Essa compare nell’elenco fornitoci da
Tolemeo nel Tetrabiblos: l’autore la riconduce agli Elementi primi comuni ai Segni che sono in
Trigono tra loro (Ariete, Leone, Sagittario per l’elemento Fuoco, Toro, Vergine, Capricorno per
l’elemento Terra, ecc.). Trigonocrazia significa infatti “potere, potenza del trigono o triangolo”.
Tolemeo raccoglie la tradizione babilonese. Lo stesso Doroteo di Sidone, che di poco lo precede, la
considera la Dignità più importante.
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Ad ogni Triplicità elementale (Fuoco, Terra, Aria, Acqua) sono assegnati due pianeti, uno per la
nascita diurna e l’altro per quella notturna. Alcuni autori, arabi in particolare, ne aggiungono un
terzo, detto partecipante, avendo vigore sia per le nascite diurne che per quelle notturne:
Ai pianeti della Triplicità di Fuoco si aggiungerebbe Saturno.
Ai pianeti della Triplicità di Terra si aggiungerebbe Marte.
Ai pianeti della Triplicità di Aria si aggiungerebbe Giove.
Ai pianeti della Triplicità di Acqua si aggiungerebbe la Luna.
Qui sotto lo schema più semplice delle Triplicità:
TRIPLICITÀ CLASSICHE (schema semplificato)
ELEMENTO
NASCITA DIURNA
NASCITA NOTTURNA
Fuoco
q
t
w
t
v
r
s
u
Terra
Aria
Acqua
Affinché in una nascita notturna ad un pianeta sia riconosciuta tale Dignità dovrà essere situato
nella Triplicità elementale indicata sulla colonna “nascita notturna”. Se fosse in un Segno di Fuoco
il suo signore sarebbe Giove, in un Segno di Terra la Luna, in un Segno d’Aria Mercurio e Marte se
fosse in un Segno d’Acqua. Ricordiamo che una genitura per essere definita notturna prevede che il
Sole stia sotto l’Orizzonte quel tanto da permettere ad almeno un astro (Luna, pianeta o stella) di
manifestare la propria luce.
Il criterio si erige sulla scelta dell’astro che possiede il Domicilio nei Segni Fissi della Triplicità, e
dopo a quello che ha l’altra Dignità. Tolemeo assegnava comunque l’intera Triplicità d’Acqua al
solo Marte, e quindi sia nel giorno che nella notte.
Un altro sistema di Trigonocrazia collega ogni pianeta a uno, due o tre Segni zodiacali, in genere
dello stesso elemento del Domicilio. Questi Segni saranno considerati di Trigonocrazia purché non
siano già Segni di Esaltazione, Esilio o Caduta del pianeta stesso. Con tale sistema:
Il Sole è in Trigonocrazia in Sagittario
La Luna è in Trigonocrazia in Pesci.
Mercurio è in Trigonocrazia in Bilancia ed Acquario.
Venere è in Trigonocrazia in Capricorno.
Marte è in Trigonocrazia in Leone e Sagittario
Giove è in Trigonocrazia in Ariete e Leone
Saturno è in Trigonocrazia in Toro, Vergine e Gemelli
Criterio non privo di una qualche bizzarrìa, giacché Leone e Sagittario ospitano due signori
trigonici, Cancro e Scorpione nessuno.
Tornando seri, non possiamo che essere d’accordo con Morin de Villefranche che critica sia il
sistema enunciato da Tolemeo che quello degli arabi piuttosto incongruenti, giacché per rispettare il
principio sopra esposto ne negano altri3.
In alternativa ne propone uno di suo, non scevro da piccoli difetti (da lui medesimo riconosciuti),
ma che mostra il pregio di una maggiore coerenza con l’insieme della dottrina. Qui di sèguito
rappresentiamo la sua proposta:
Quanto qui riferiamo si trova nella traduzione del cap. XV dell’Astrologia Gallica che Lucia Bellizia ne ha
meritoriamente fatto, scaricabile gratuitamente dal sito www.apotelesma.it, sezione “articoli”.
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
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TRIPLICITÀ SECONDO MORIN de Villefranche
ELEMENTO
NASCITA DIURNA
NASCITA NOTTURNA
PARTECIPANTE
Fuoco
q
s
w
v
u
w
t
r
v
t
s
u
Terra
Aria
Acqua
L’effetto di un pianeta dignificato per Triplicità viene così descritto dai vari autori:
W. Lilly: un uomo modestamente dotato di beni e di fortuna in questo mondo;
ibn Ezra: un uomo nella casa dei suoi vicini, non è a casa sua né riceve particolare rispetto,
pur trovandosi in una posizione confortevole.
Termine o Confine = Termine significa frontiera o limite. A seguito delle ricerche su questo
argomento sono stati reperiti cinque tipi di Termini. Due sistemi di attribuzione derivano dalla
Mesopotamia e dall’Egitto. Tolemeo, a sua volta, li sintetizzò in un altro elenco, che teneva conto di
quante Dignità presenta ogni pianeta (Domicili, Esaltazioni e Triplicità) in un Segno. Tale elenco
non ebbe molto successo tra i suoi successori, e tuttavia qualcuno, anche ai nostri giorni, vi fa
riferimento. Il quarto è indiano e l’ultimo fu attribuito da Vettio Valente a Ermete Trismegisto, nel
quale compaiono assegnazioni dei Termini anche ai Luminari. Di gran lunga il più seguìto tra questi
cinque sistemi è quello egizio.
Ogni Segno zodiacale è suddiviso in 5 settori di ampiezza diversa, dominati dai cinque pianeti
(Luminari esclusi, in quanto considerati Signori di tutti i tempi), e questi sono appunto i Termini o
Confini. Parere di alcuni autori è che l’ordine di assegnazione appare a volte macchinoso ed in
alcuni casi di una discutibile logicità.
In tutti i Segni zodiacali, tranne in Acquario, uno dei 5 pianeti si trova in Debilità per Esilio o
Caduta, ma ugualmente detiene un Termine in cui riceve Dignità. In quel caso potremmo dire – in
via del tutto generale – che stando in quel Termine il detrimento si ridimensiona.
L’effetto di un pianeta nel proprio Termine viene così descritto dai vari autori:
W. Lilly analizzava il governatore della I Casa in quale Termine si trovasse per avere
informazioni circa le caratteristiche fisiche del soggetto;
D. Labouré: È come qualcuno che affitta una villa all’estero. Il paese non gli è del tutto
familiare. Tuttavia risiede in un ambiente ristretto che gli dà sicurezza;
Secondo alcuni autori della Tradizione il Confine è potente, ma l’effetto non è permanente:
dura tanti anni quanti ne impiega l’astro considerato a percorrerlo interamente nel moto di
Direzione.
Questa Dignità fu unanimemente accettata fino al XVII secolo. Poi Morin de Villefranche nel cap.
XV dell’Astrologia Gallica4 ne rifiutò non soltanto il valore, ma il fondamento teorico stesso.
giacché sosteneva che qualsiasi suddivisione di un Segno era pura fantasia ed arbitrio, del tutto
incongrui con la purezza dell’arte. Per lo stesso motivo rinnegò i Decani, le Monomoirie, i
Dodecatemori (vedi oltre) ecc.
Qui di seguito riportiamo gli elenchi dei Termini più usati dalle diverse tradizioni.
Termini Caldei o Mesopotamici
La sequenza dei pianeti è: Giove, Venere, Saturno, Mercurio, Marte. Le Quadruplicità hanno la
stessa sequenza. Il Fuoco inizia con Giove, la Terra con Venere, l’Aria con Saturno di giorno e
Mercurio di notte, l’Acqua con Marte. I Termini hanno un’estensione di 8° il primo, 7° il secondo,
4
Vedi la traduzione in italiano dal testo originale curata da Lucia Bellizia in www.apotelesma,it, sezione articoli.
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
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6° il terzo, 5° il quarto, 4° il quinto. Questo sistema non ha avuto molta fortuna. Lo rappresentiamo
nella tabella qui sotto.
Elemento dal grado al grado
Pianeta
00°00’00”
08°00’00”
15°00’00”
21°00’00”
26°00’00”
00°00’00”
08°00’00”
15°00’00”
21°00’00”
26°00’00”
00°00’00”
08°00’00”
15°00’00”
21°00’00”
26°00’00”
00°00’00”
08°00’00”
15°00’00”
21°00’00”
26°00’00”
v
t
w
s
u
t
w
s
u
v
w
s
u
v
t
u
v
t
w
s
FUOCO
TERRA
ARIA
ACQUA
07°59’59”
14°59’59”
20°59’59”
25°59’59”
29°59’59”
07°59’59”
14°59’59”
20°59’59”
25°59’59”
29°59’59”
07°59’59”
14°59’59”
20°59’59”
25°59’59”
29°59’59”
07°59’59”
14°59’59”
20°59’59”
25°59’59”
29°59’59”
Termini Egizi
Come detto è il sistema maggiormente seguìto. La logica per l’assegnazione dei Termini ai pianeti
non è lineare, magagna che accomuna un po’ tutti i metodi. Prende come riferimento i Domicili ma
poi inserisce parametri diversi, di non difficile comprensione, ma certamente incongruenti con il
precedente. Accettato e divulgato da astrologi prestigiosi come Vettio Valente (II sec. d.C.) e
Firmico Materno (IV sec. d. C.) si è col tempo imposto sugli altri metodi.
Dalla pagina successiva ne diamo una tabella corredandola di alcuni giudizi, sintesi di svariate
dichiarazioni raccolte, prevalentemente dai testi di Critodemo e Vettio Valente, mutuate, come al
solito, dalle traduzioni che Giuseppe Bezza ha pubblicato in svariate sue opere.
Termini o Confini egizi – Ariete/Gemelli
segno
dal grado al grado dominatore
00°00’00”
05°59’59”
v
06°00’00” 11°59’59’’
t
A
12
giudizi
Riuscita sociale, amministrazione, vigore,
industriosità, di seme abbondante, persone
rispettose degli dei
Amore, simpatia, generosità, voluttà,
gioiosità, elevazione, sollievo, limpidezza,
armonia, sanità
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
__________________________________________________________________________________
B
C
12°00’00’’ 19°59’59’’
s
20°00’00’’ 24°59’59’’
u
25°00’00’’ 29°59’59’’
w
00°00’00” 07°59’59’’
t
08°00’00’’ 13°59’59’’
s
14°00’00’’ 21°59’59’’
v
22°00’00’’ 26°59’59’’
w
27°00’00’’ 29°59’59’’
u
00°00’00 » 05°59’59 »
s
06°00’00’’ 11°59’59’’
v
12°00’00’’ 16°59’59’’
t
17°00’00’’ 23°59’59’’
u
24°00’00’’ 29°59’59’’
w
Operosità seppure incostante, progresso,
arte, polemica, buona indole, ingegno,
acutezza
Vita movimentata, lotte, impulsività,
prepotenza, condanne, decadimento, adultèri,
infermità
Amministratori, giudici, educatori, capi
popolo, atti alla competizione, ma anche alla
ponderazione, all’intellettualità
Amabilità, purezza, equilibrio, amore, arte,
fecondi, inclini ai piaceri, detestano contese e
litigi, esposti al rimprovero
Perspicacia, prudenza, inclini all’inganno e/o
alla finanza, al commercio o all’amministrare,
poco fertili, dall’aspetto poco piacevole
Bellezza, onore, progressi insperati,
generosità, virilità, temperanza, sono
benefattori, giusti e fortunati
Sensualità esasperata, deterioramento
sostanze, senso di inadeguatezza,
economicità, lentezza, istrionismo, travagli
Accessi ed eccessi, talvolta infermi,
ostinazione, sensualità, virilità, fierezza,
autorità, danni di breve durata
Perspicacia, costanza, astuzia, ingegnosità,
serenità, scienza, temperanza, di seme
abbondante
Scienza, commercio, beneficenti,
munificenza, ricchezza, temperanza, serenità
ma al contempo sono battaglieri
Creatività, bontà, raffinatezza, prosperità,
amore per le arti e per il sapere, popolarità,
allegria, di seme abbondante
Polemica, forza, incostanza, ingegnosità,
promozioni, incidenti, fa gli aspri e i
faccendieri, i ricchi ma dalla scarsa prole
Sottigliezza, intellettualità, ingegno,
temperanza, perspicacia, amministrazione,
atti tanto ad elevarsi quanto al decadere
Termini o Confini egizi – Cancro/Vergine
segno
D
dal grado al grado dominatore
00°00’00” 06°59’59’’
u
07°00’00’’ 12°59’59’’
t
13
giudizi
Agitazione, bizzosità, pericoli, incostanza,
irosità, dispute familiari, fecondi
Voluttà, sensualità, tenerezza, purezza nei
loro desideri, fecondità, mutevolezza,
industriosità, vulnerabilità
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
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E
F
13°00’00’’ 18°59’59’’
s
19°00’00’’ 25°59’59’’
v
26°00’00’’ 29°59’59’’
w
00°00’00” 05°59’59’’
v
06°00’00’’ 10°59’59’’
t
11°00’00’’ 17°59’59’’
w
18°00’00’’ 23°59’59’’
s
24°00’00’’ 29°59’59’’
u
00°00’00”
06°59’59’’
s
07°00’00’’ 16°59’59’’
t
17°00’00’’ 20°59’59’’
v
21°00’00’’ 27°59’59’’
u
28°00’00’’ 29°59’59’’
w
14
Equilibrio, amicizie influenti, talvolta
erudizione e dialettica, puntigliosità, severità,
popolarità, intuitività, commercio, ricchezza,
conservatorismo
Educatori, benefattori, pii, temperati, atti al
comando, dotati di intuizione, amore filiale,
regalità, nobiltà d’animo
Vicissitudini, frustrazioni, instabilità,
austerità, irrequietezza, prudenza, sprezzo
per le dignità, spesso non conseguono i
propri obiettivi
Magnanimità, comando, successo sociale,
amicizie influenti, abilità, virilità, efficacia,
ambizione, talvolta arroganza
Voluttà, entusiasmo, sincerità, generosità,
felice esito, cultura, amicizie importanti
Ambizione, astuzia, politica, prolissità, abilità,
industriosità, amano indagare l’insondabile,
sterilità
Insegnamento, organizzazione, indipendenza,
onorati per la loro cultura, popolarità, atti al
comando, longevità
Travagli, insuccessi, sofferenze, noie legali,
rischi, orgoglio, talvolta inconcludenza e
pigrizia
Puntigliosità, filosofia, geometria, cultura ed
insegnamento, spirito critico, superbia,
perspicacia, insuccessi affettivi
Arte, teatro, medicina, ilarità, letizia e
nondimeno intralci nelle unioni a causa di
errate valutazioni
Alta reputazione, promozioni, amicizie,
metodo, ordine, scienza, moderazione, amore
per la campagna, fertilità, abilità
Brillanti condottieri o giudici, virili, mercenari,
impostori, spietati, ovvero critici, strateghi,
ingegnosi
Pericoli, contrarietà, matematica, freddezza,
ingannatori, corruttivi, inclini alla malinconia
o agli stati ansiosi
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Termini o Confini egizi – Bilancia/Sagittario
segno
dal grado al grado dominatore
00°00’00”
G
H
I
05°59’59’’
w
06°59’59’’ 13°59’59’’
s
14°00’00’’ 20°59’59’’
v
21°00’00’’ 27°59’59’’
t
28°00’00’’ 29°59’59’’
u
00°00’00”
06°59’59’’
u
07°00’00’’ 10°59’59’’
t
11°00’00’’ 18°59’59’’
s
19°00’00’’ 23°59’59’’
v
24°00’00’’ 29°59’59’’
w
00°00’00”
11°59’59’’
v
12°00’00’’ 16°59’59’’
t
17°00’00’’ 20°59’59’’
s
21°00’00’’ 25°59’59’’
w
26°00’00’’ 29°59’59’’
u
15
giudizi
Selettività, giustizia, processi, perdite
finanziarie ed affettive, ma nel giorno sono
efficaci, superbi e regali
Arte, magistratura, commercio, politica,
amministrazione e contabilità, prudenza,
erudizione
Arte, eredità, noie legali, afflizione, modestia,
ignorano il bello e nondimeno sereni
Senso estetico e artistico, vanità, voluttà,
bontà d’animo, buon esito seppure
tardivamente, felici nelle unioni, autodidatti
Giustizia, conflitti, vigorìa, ardore, sicurezza,
gradi militari
Energia, violenza, ribellioni, volubilità,
instabilità, irascibilità, fierezza, privi di
diplomazia, a proprio agio nelle arti militari
Fascino, seduzione, magnetismo, ricchezza,
amano i figli, ispirano affetto e spesso
ottengono il buon esito grazie ad altri
Polemica, maliziosità, spirito battagliero e
competitivo, spesso vincitori, mai sottomessi
salvo per convenienza
Inventiva, fortuna, comando, industriosità,
talvolta fa gli alti prelati, i benefattori, amanti
dell’umanità, occultismo
Impedimento, vantaggi dalle coltivazioni,
egoismo, melancolia, misoginia, forza,
polemica, non amati né dai superiori né dai
sottoposti
Giustizia, comando, audacia, indipendenza,
efficacia, eclettismo, fecondi, di buona od
ottima condizione
Fortuna, felicità, religione, filosofia,
inquietudine, sensualità e nondimeno onesti
ed amanti delle arti, illustri, vittoriosi, stimati
Scienza, ricerca, viaggi, religione, amanti del
sapere e dal buon esito, ingegnosi, saggi,
filosofi ma pragmatici
Moralismo, fortuna tardiva talvolta a sèguito
di eredità, forza d’animo, perseveranti,
resistenti alle avversità
Dispute, noie legali, tracotanza, esilio,
avversità e sventure varie, indigenza e
tuttavia ardenti ed arrischiati, aspri ed
infiammati
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Termini o Confini egizi – Capricorno/Pesci
00°00’00”
J
K
L
06°59’59’’
s
07°00’00’’ 13°59’59’’
v
14°00’00’’ 21°59’59’’
t
22°00’00’’ 25°59’59’’
w
26°00’00’’ 29°59’59’’
u
00°00’00”
06°59’59’’
s
07°00’00’’ 12°59’59’’
t
13°00’00’’ 19°59’59’’
v
20°00’00’’ 24°59’59’’
u
25°00’00’’ 29°59’59’’
w
00°00’00”
11°59’59’’
t
12°00’00’’ 15°59’59’’
v
16°00’00’’ 18°59’59’’
s
19°00’00’’ 27°59’59’’
u
28°00’00’’ 29°59’59’’
w
16
Fatalità, inganni, ambizione, sobrietà, ironia,
avidità, privi di attitudini spiccate, talvolta
osceni e seduttori, modesti
Senso economico, ascesa lenta ed
incostante, dignità, vicissitudini, temperanza,
istrionismo, equità
Mollezza, lascivia, avventatezza, unioni
sfortunate o in tarda età, mutevolezza nei
propositi
Autorevolezza, franchezza, determinazione,
rigidità, solitudine, talvolta dispotici, freddi,
invidiosi, aspri
Litigiosità, superbia, arrivismo, rischi di
prigionia o esilio, omicidi, litigiosi, ottengono
sempre il loro scopo, comunque operosi
Intuitività, padronanza di sé, comando,
perspicacia, ricchezza, nondimeno
pusillanimi, dalle molte angustie ed
indulgenti
Fortuna, indipendenza, opportunismo,
amabilità, arricchiscono senza sforzo ma si
uniscono a coniugi sterili
Prosperità dopo insuccessi e sofferenze,
puntigliosità, modestia, rifuggono gloria e
fama anche se vittoriosi
Scienza, accuse, vulnerabili alle malattie,
specialmente se colpiscono le parti interne
del corpo, tristezza, impurità, sordidezza
Erudizione, tradimenti, indipendenza,
sterilità, vulnerabilità nelle membrane
cerebrali, dal cattivo esito
Sensualità, piaceri, migliorano con il tempo la
propria vita senza aiuti da altri, fertilità, ilarità,
sono amabili e graditi e per questo si fanno
molti nemici
Intuizione, scienza, filosofia, attitudine al
comando, fertili, spiccano sugli altri, stimati
Sensitività, arte, religione, carità, indolenza,
son munifici, educatori, temperati, religiosi
Suscettibilità, collere, tradiscono e sono
propensi al crimine, attivi, di animo forte e
scaltro ma al tempo stesso generosi
Sacrifici, spirito umanitario, sopportazione,
virtuosità, istruzione, attitudine al comando
ma spesso non hanno buon esito o fortuna
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
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Termini Tolemaici
Tolemeo afferma, nel Tetrabiblos, di aver trovato questo sistema di suddivisione dei Termini in un
libro antico non ben identificato. Esso fa riferimento alle Esaltazioni, ai Domicili ed alle Triplicità.
A tal riguardo è interessante l’articolo L’ordinamento tolemaico dei confini di Giuseppe Bezza e
Marco Fumagalli in www.cieloeterra.it:
Un anonimo commentatore greco identifica i principi formatori della sequenza dei confini in due
elementi fondamentali:
1. Ordinamento: L’ordinamento dei confini viene attribuito prendendo in esame i diritti o
dignità che i pianeti hanno in ciascun segno e nei due seguenti (trizodia). Trizodia richiama
il concetto dei tre mesi componenti una stagione;
2. Ampiezza: A ciascun pianeta viene attribuita un’ampiezza media, che viene poi aumentata
o diminuita nei diversi segni. Ai benefici 7°, a Mercurio 6°, ai malefici 5°.
Come riferito, questo sistema vanta qualche adepto. Peraltro stabilire quale tra l’egizio ed il
tolemaico sia il più attendibile è problema di non facile risoluzione. È certo che il maggior utilizzo
di un metodo può evidenziarne i pregi e i difetti, ma a tutt’oggi non sono state effettuate ricerche
sistematiche per pronunciare una parola definitiva in questo senso.
Nella pagina seguente riproduciamo la tabella dei Termini secondo Claudio Tolemeo.
Termini o Confini tolemaici Cancro/Vergine
segno
A
B
C
D
dal grado al grado
pianeta
00°00’00“
05°59’59“
V
06°00’00”
13°59’59”
T
14°00’00”
20°59’59”
S
21°00’00”
25°59’59”
U
26°00’00”
29°59’59”
W
00°00’00”
07°59’59”
T
08°00’00”
14°59’59”
S
15°00’00”
21°59’59”
V
22°00’00”
25°59’59”
W
26°00’00”
29°59’59”
U
00°00’00“
06°59’59”
S
07°00’00”
12°59’59”
V
13°00’00”
19°59’59”
T
20°00’00”
25°59’59”
U
26°00’00”
29°59’59”
W
00°00’00”
05°59’59”
U
06°00’00”
12°59’59”
V
13°00’00”
19°59’59”
S
17
ALMUGEA Corso Base L2
Dignità e Debilità planetarie essenziali
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E
F
20°00’00”
26°59’59”
T
27°00’00”
29°59’59”
W
00°00’00”
05°59’59”
W
06°00’00”
12°59’59”
S
13°00’00”
18°59’59”
T
19°00’00”
24°59’59”
V
25°00’00”
29°59’59”
U
00°00’00”
06°59’59”
S
07°00’00”
12°59’59”
T
13°00’00”
17°59’59”
V
18°00’00”
23°59’59”
W
24°00’00”
29°59’59”
U
Termini o Confini tolemaici Bilancia/Pesci
G
H
I
J
00°00’00”
05°59’59”
W
06°00’00”
10°59’59”
T
11°00’00”
18°59’59”
V
19°00’00”
23°59’59”
S
24°00’00”
29°59’59”
U
00°00’00”
05°59’59”
U
06°00’00”
13°59’59”
V
14°00’00”
20°59’59”
T
21°00’00”
26°59’59”
S
27°00’00”
29°59’59”
W
00°00’00”
07°59’59”
V
08°00’00”
13°59’59”
T
14°00’00”
18°59’59”
S
19°00’00”
24°59’59”
W
25°00’00”
29°59’59”
U
00°00’00”
05°59’59”
T
06°00’00”
11°59’59”
S
12°00’00”
18°59’59”
V
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ALMUGEA Corso Base L2
Dignità e Debilità planetarie essenziali
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K
L
19°00’00”
24°59’59”
U
25°00’00”
29°59’59”
W
00°00’00”
05°59’59”
W
06°00’00”
11°59’59”
S
12°00’00”
19°59’59”
T
20°00’00”
24°59’59”
V
25°00’00”
29°59’59”
U
00°00’00”
07°59’59”
T
08°00’00”
13°59’59”
V
14°00’00”
19°59’59”
S
20°00’00”
25°59’59”
U
26°00’00”
29°59’59”
W
Questa versione è ripresa dalle edizioni Boll-Boer e di Hubner. Nel sistema tolemaico 82°
appartengono al dominio di Venere, 79° sono di Giove, 76° di Mercurio, 66° di Marte e 57° di
Saturno.
Decano = Tra le Dignità Essenziali viene spesso definita la più debole. Decano trova la sua
origine nel termine deca, dieci; rappresenta infatti la suddivisione dei 360° dell’Eclittica in 36
partizioni di 10° ciascuna. Nell’antico Egitto i Decani si riferivano a stelle o gruppi di esse che con
il loro sorgere segnalavano l’ora. I Decani erano collegati a divinità ed erano considerati “fortunati”
o “sfortunati”; osservando quello che tra essi sorgeva: in concomitanza di una nascita, si
pronosticava una buona o cattiva esistenza.
Il Decano che si osservava per ultimo, prima del sorgere del Sole, governava la settimana egizia,
che di conseguenza era composta da dieci giorni. E mentre durante la fase diurna la misura del
tempo veniva fatta con clessidre e quadranti, durante la notte erano i decani a scandire ore di 40
minuti. I Decani Egizi non risiedevano, almeno in un primo momento, sull’Eclittica. Come ben
sappiamo non è possibile misurare il tempo attraverso il sorgere dei gradi dell’Eclittica a causa della
sua inclinazione rispetto all’Equatore Celeste. La relazione spazio-temporale 1°=4m è valida solo se
calcolata su quest’ultimo, o sui circoli ad esso paralleli. Il tempo di ascensione dei gradi eclittici
invece è variabile.
Fu dopo Alessandro Magno che i Decani divennero parte integrante dello Zodiaco babilonese,
trasformandosi nelle predette suddivisioni dei Segni zodiacali. Prima di allora erano utilizzati dagli
astrologi babilonesi similmente a quelli egizi, avendo una funzione di ripartizione delle
Costellazioni in tre parti ognuna: ad ogni Decano fu assegnata una specifica stella. È quindi a
partire dal periodo greco che i Decani vengono trasferiti sull’Eclittica. Agli inizi dell’Astrologia
greca i Decani venivano a loro volta divisi in tre parti (dando così luogo a nove suddivisioni per
ogni Segno) ognuno dei quali era chiamato leitourgoi (ministro o strumento) o munifices (ufficiale
di servizio). La divinità decanale aveva perciò a sua disposizione questi spiriti sottoposti per operare
nel mondo.
In alcuni testi classici la loro funzione era ritenuta indispensabile, unitamente alle stelle fisse ed alle
Costellazioni, per la predizione di eventi sociali. I Decani erano anche associati a parti del corpo,
dando così importanti informazioni circa la salute.
Anche dei Decani esistono più versioni, ma raccoglie maggiori consensi quella che accomuna la
tradizione occidentale con la persiana. Nell’Astrologia Vedica la suddivisione di ogni Segno in tre
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
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parti è denominata Drekkana. Fu Firmico Materno (IV sec. d.C.) nel suo Mathesis a trattarli in
modo circostanziato e a darne una sua versione (appresso riportata). Il termine Volto – sinonimo di
Decano – deriva dalla tradizione antica che assegnava ad ogni Decano una divinità, per l’appunto
rappresentata da un’immagine. L’altra versione dei Decani è quella che ci è giunta attraverso Marco
Manilio (I sec. a.C.). L’inizio dell’utilizzo astrologico dei Decani è comunque databile intorno al I
secolo d.C.
Sull’importanza attribuita a questo tipo di Dignità essenziale i pareri sono tutt’altro che uniformi:
Firmico Materno: Un pianeta che occupa il suo Decano è come se si trovasse nel proprio
Domicilio;
ibn Ezra: Un pianeta nel suo Decano è come un uomo rivestito con i suoi ornamenti e le sue
belle vesti.
W. Lilly: Un pianeta con poca o nulla dignità, ma che occupi il suo Decano o Faccia [alcune
volte il Decano viene così chiamato, anche se quando troviamo tale definizione non sempre si
intende il Decano], è come un uomo pronto a esser messo fuori, e che ha grande difficoltà a
conservare il proprio credito e la propria reputazione.
I criteri di attribuzione dei domini sui Decani sono vari, ma quelli principali sono due:
1. dignità planetaria, iniziando dal più lento: la sequenza sarà perciò: Saturno, Giove, Marte,
Sole, Venere, Mercurio, Luna. La sequenza dei domini, essendo la prima decade dell’Ariete,
inizia da Marte;
2. dignità zodiacale, in un certo senso temperamentale, raggruppa i Segni dello stesso
elemento. L’Ariete oltre ad essere legato ai primi 30° dello Zodiaco sarà anche il reggente
del primo Decano, il secondo sarà retto dal Leone ed il terzo dal Sagittario. Il Toro sarà
anche il reggente del primo Decano del Toro, seguito dalla Vergine e dal Capricorno, e così
via.
Decani occidentali-indù
In ogni Segno l’attribuzione del governo dei Decani fa riferimento all’elemento di appartenenza.
Così il primo Decano sarà governato dal pianeta in Domicilio, il secondo dal pianeta in Domicilio
nel Segno seguente dello stesso elemento ed il terzo dal pianeta in Domicilio nel terzo Segno dello
stesso elemento.
SEGNO 1° DECANO
2° DECANO
3° DECANO
A
U
Q
V
B
T
S
W
C
S
T
W
D
R
U
V
E
Q
V
U
F
S
W
T
G
T
W
S
H
U
V
R
I
V
U
Q
J
W
T
S
20
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
__________________________________________________________________________________
K
W
S
T
L
V
R
U
Decani o Volti
Sono i Decani più usati e ci giungono dalla tradizione greco-persiana. L’attribuzione del loro
governo segue, in senso decrescente, la durata della rivoluzione planetaria. Si parte perciò da
Saturno, seguono Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio e Luna. Da 0° Ariete si parte col governo
di Marte, continuando con la sequenza prima descritta.
Accanto ad ogni Decano diamo, alla pagina seguente, una telegrafica descrizione del suo
significato.
DECANI GRECI
Segno
A
B
C
D
E
MF
g
H
i
j
Decano
1°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
2°
3°
Pianeta
U
Q
T
S
R
W
V
U
Q
T
S
R
W
V
U
Q
T
S
R
W
V
U
Q
T
S
R
W
V
U
Q
T
S
R
Giudizio
Ardore, coraggio, passionalità
Arte, autorità
Eleganza, fascino, voluttà
Eloquenza, sensualità
Fantasticherie, errori, capricci, arte
Insegnamento, pessimismo, ostacoli ingigantiti
Inventiva, giustizia, polemica, letteratura
Inquietudine, ostinazione, pittura, arte
Ragione, insegnamento, musica, teatro
Incostanza, sogni, poesia, sartoria
Dinamismo, nemici, medium, musica
Delicatezza, aiuti provvidenziali, arte, pedagogia
Abusi nei piaceri, maestria, architettura, antiquariato
Forza, capacità realizzative, celebrità
Ambizione, conquiste, coraggio, politica, teatro
Solitudine, giustizia, attitudini meccaniche
Vanità, disturbi sessuali, medicina, alimentazione
Irrequietudine, contrasti, problemi nelle unioni
Equilibrio, giustizia, politica, arte, poesia
Indipendenza, scienza, politica
Lavoro, abbondanza, simpatia, poesia, musica
Imprudenze, ambivalenza, energie sessuali
Forza, arte, contraddizioni
Eccessi passionali, donne nemiche, ansietà, alcool
Elevazione sociale e spirituale, insegnamento
Gelosie, imprudenze, dedizione, filantropismo
Perspicacia, pessimismo, scienza, politica
Ambizione, inquietudine, insegnamento
Logica, successi, diffidenza, sport
Idealismo, fantasia, polemica, pericoli, pittura, lettere
Originalità, inganni, sensibilità, musica
Intelligenza, ispirazioni, creatività, medicina
Immaginazione, sentimenti nobili, inganni
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
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1°
2°
3°
W
V
U
Ansietà, misticismo, psichismo, arte
Instabilità, sacrifici, filantropismo, medicina
Eccessi, vicissitudini, fatalità, medicina
Decani di Manilio
In questa versione si sostituisce al governo dei pianeti quello dei Segni, come viene fatto anche nel
calcolo della terza armonica (decano) dell’Astrologia Vedica. Il primo Decano di Ariete è perciò
governato dall’Ariete stesso; seguono i Segni nell’ordine zodiacale. Lo Zodiaco viene così
suddiviso in tre zodiaci minori.
SEGNO
1° DECANO
2° DECANO
3° DECANO
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
A
D
G
J
A
D
G
J
A
D
G
J
B
E
H
K
B
E
H
K
B
E
H
K
C
F
I
L
C
F
I
L
C
F
I
L
Peregrinità = Si dice che un pianeta è Peregrino quando non occupa gradi corrispondenti ad una
sua Dignità o Debilità essenziali. Il termine deriva dal latino pereger, “al di là delle frontiere” e
ager, “terra”. Indica perciò un pianeta che si trova al di là della propria terra. Rappresenta uno
straniero che si trova in un paese che non conosce, con usi e costumi a lui ignoti. Fa tutto con fatica.
Esistono vari tipi di “peregrinità”, a seconda del rapporto che si instaura tra il pianeta peregrino ed il
governatore del Segno. In questo senso è importante analizzare l’affinità tra i due pianeti e gli
eventuali rapporti di amicizia o inimicizia, circostanza che anche nell’astrologia indiana assume
un’importanza notevole. Ecco come descrive il pianeta peregrino un autore arabo:
È come un uomo in viaggio in terra straniera, egli non è del tutto libero, deve sottomettersi a
certe usanze, e, in effetti, non si sente sé stesso.
Doriforia = È ampiamente citata da Tolemeo, ma utilizzata un po’ da tutti gli autori, qualcuno
persino ai giorni nostri. Si dicono dorifori al Sole quei pianeti esterni che sono orientali – ossia
sorgono prima di lui – e quei pianeti interni (Mercurio e Venere) che sorgono dopo. Questa è la
versione più semplice, ma a parer nostro la più efficace. Più elevato è il numero degli astri dorifori,
più dignificata ed eminente ne risulta la genitura. Se nessun pianeta lo è il nativo sarà mediocre,
salvo la presenza di altre Dignità. La Doriforia (o Corteo) si osserva anche rispetto all’altro
Luminare, ossia la Luna, soprattutto nelle nascite notturne e nell’analisi della parte emotiva
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
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dell’animo; la condizione qui è contraria: sono dorifori alla Luna i pianeti esterni che sorgono dopo
di lei ed i pianeti interni che sorgono prima.
Idioprosopia o Almugea = Anche in questa Dignità si fa riferimento alla posizione dei
pianeti rispetto ai Luminari. È la testimonianza di un astro rispetto al Sole o alla Luna
quando si trova in un Segno che, nella stessa direzione, dista da quello in cui si trova il
Luminare tanto quanto il proprio Domicilio diurno dista dal Leone nel caso del Sole, o il
proprio Domicilio notturno dal Cancro nel caso della Luna. Ad esempio Mercurio in Ariete
è idioprosopo al Sole in Pesci e alla Luna in Toro; Venere in Ariete è idioprosopa al Sole in
Acquario e alla Luna in Gemelli; Marte in Toro è idioprosopo al Sole in Acquario e alla
Luna in Leone, ecc.
Si danno varie forme di idioprosopia (termine tecnico greco, mentre almugea costituisce
una volgarizzazione dell’analogo termine arabo), e le principali sono 2: la prima
esemplificata sopra, quando un pianeta è contemporaneamente idioprosopo ad entrambi i
Luminari, l’altra quando è idioprosopo ad uno soltanto. Qualora almeno uno dei due astri
occupi il proprio Domicilio od Esaltazione la testimonianza si fa più potente.
Tolemeo ne raccomanda l’osservazione, e tuttavia alcuni suoi commentatori ritengono che
lui non intendesse tali distanze per Segni, ma per Case, stabilendo così un’analogia tra il
rapporto degli astri con i Luminari nell’Eclittica e nella Sfera Locale. Ad esempio stando il
Sole in 5ª Casa, Mercurio gli sarà idioprosopo stando in IV, Venere in 3ª, Marte in 2ª,
Giove in I e Saturno in 12ª: infatti Mercurio precede di 2 Ore Temporali – ossia 30°
equinoziali – il Sole, così come la Vergine viene 30° eclittici dopo il Leone, Venere lo
precede di due Case (o 4 Ore Temporali o, ancora, 60° equatoriali), così come la Bilancia
dista 60° dal Leone, e così via. Invero pochi hanno seguìto questo metodo, forse perché si
spinge davvero un po’ troppo oltre la lettera del maestro alessandrino.
Trono = Quando nella sua condizione celeste un pianeta occupa un grado di cui possiede
almeno due forme di Dignità Essenziale diremo che quel pianeta siede sul proprio “Trono”. Ad
esempio Saturno di giorno, nei primi gradi della Bilancia, si trova in Esaltazione, in Triplicità e nel
suo Confine; è quindi da considerarsi in Trono. Questa posizione indica ovviamente una situazione
di particolare potere del pianeta.
Mutua Ricezione = Si compie quando due pianeti sono l’uno nel Domicilio dell’altro o uno nel
Segno di Esaltazione dell’altro e tra di loro vi è un aspetto (di Longitudine, orario o per
Declinazione). Se n’è accennato anche qui giacché tale fenomeno possiede la natura mista sia delle
Dignità accidentali che di quelle essenziali.
Dignità e Debilità essenziali minori
Sempre in relazione allo stato celeste dei pianeti esistono altre forme di Dignità e Debilità essenziali
poco o per nulla adottate. Riportiamo quelle che taluni usano ancora o che, anche solo a scopo
culturale, reputiamo di un qualche interesse:
Via Combusta = Si tratta di una porzione dell’Eclittica ritenuta nefasta, in particolare per i
Luminari e per l’Ascendente. Circa l’identificazione della zona da considerare combusta i pareri
sono abbastanza concordi, si tratterebbe di un tratto di Eclittica tra la Bilancia e lo Scorpione. Viene
utilizzata in via prevalente nell’Astrologia Oraria. Volendo però individuarne i gradi specifici i
pareri divergono. Ecco quelli che possiedono una logica più evidente:
Alcuni considerano Via Combusta il tratto di Eclittica compreso tra 19° Bilancia e 3° dello
Scorpione. 19° Ariete e 3° Toro sono i gradi di massima Esaltazione del Sole e della Luna. I punti
di inizio e di fine della Via Combusta rappresenterebbero perciò il grado di massima Caduta dei
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
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Luminari. L’Ariete e il Toro sono i primi due Segni dopo il passaggio del Sole dall’emisfero sud
(Declinazione sud) a quello nord della Sfera Celeste (Declinazione nord). La durata del giorno
supera la durata della notte. La luce prevale sulle tenebre. All’equinozio autunnale, quando il Sole
entra nella Bilancia e dopo nello Scorpione, il Luminare percorre l’emisfero sud della Sfera Celeste,
la durata della notte supera quella del giorno. Le tenebre prevalgono sulla luce;
Altri ritengono Via Combusta il tratto dell’Eclittica compreso tra 23° Bilancia e 5° Scorpione. In
questa zona, vagliando le Dignità e Debilità essenziali riportate nella tabella di pag. 88, si
manifesterebbe la massima Debilità dei Luminari e la massima forza dei malefici. Dichiarazione per
noi incomprensibile, giacché le evidenze della predetta tabella non mostrano un tale fenomeno.
Altri ancora ritengono che la Via Combusta si estenda da 28° Bilancia a 7° Scorpione, in quanto
entrambe le porzioni di Segno sono nei Confini di Marte, e non accade in altra parte dello Zodiaco
che gli ultimi gradi di un Segno ed i primi di quello successivo siano dominati per Confine da
questo astro malefico.
Facce = Dividendo ogni Segno zodiacale in sei parti uguali si ottengono le Facce. Il termine
Facies è stato utilizzato anche per indicare sia i Termini che i Decani. Il dominio dei pianeti sulle
Facce, partendo da 0° Ariete, segue l’ordine dei pianeti in Domicilio. Sarà perciò: Marte, Venere,
Mercurio, Luna, Sole, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Saturno, Giove, ricominciando
quindi da Marte in modo ciclico.
Il senso di questa suddivisione sta nel fatto che se un pianeta si trovasse nella sua Faccia
produrrebbe effetti positivi o negativi a seconda degli sguardi (aspetti) che riceve dagli altri pianeti.
In questo caso si attiverebbe il buono o il cattivo genio della Faccia; come dire: le due facce della
medaglia (eh! eh! eh!).
Come già detto altrove però bisogna fare attenzione quando nei testi si reperisce questo termine:
alcuni intendono il Decano, altri l’Idioprosopia, altri ancora la Doriforia, ecc. Il significato va
quindi desunto dal contesto. Peraltro ci sentiamo di aggiungere che, qualora il senso sia quello qui
descritto, sarebbe meglio non tenerne conto, giacché si tratta di una cervellotica costruzione
mentale, del tutto avulsa dalla tradizione e, di conseguenza, mai seriamente verificata.
Dodecatemorio = Per Dodecatemorion si intendeva la dodicesima parte dell’Eclittica. Era
quindi un chiaro riferimento ai Segni zodiacali. Con lo stesso ragionamento si suddivideva poi ogni
Segno in dodici parti, divenendo anch’esse un Dodecatemorio di 2°30’ ciascuno. I criteri di
assegnazione dei domini planetari seguono quelli delle Facce: da 0° Ariete si inizia con Marte e si
segue l’ordine dei pianeti in Domicilio. Un pianeta nel suo Dodecatemorio riceve Dignità e se si
trova in quello di un altro pianeta l’effetto più o meno positivo dipenderà dall’affinità o
dall’amicizia con esso.
Paolo d’Alessandria (IV sec. d.C.) insegna un altro metodo: si tratta di moltiplicare il grado
dell’astro interessato per 13, ed il risultato si aggiunge al grado 0° del Segno ove si trova l’astro
predetto; indi si osserva dove cade il Dodecatemorio. Se ad esempio Marte sta a 19° Gemelli, si
moltiplica 19x13=247°. Questi 247° si fanno partire da 0° Gemelli, e così si giunge a 7° Acquario,
che saranno appunto il Dodecatemorio di Marte. L’astrologo osserva se nei pressi di 7° Acquario si
trovano pianeti, Angoli o stelle. In realtà questo sistema è la volgarizzazione di uno più antico e
complesso, di cui si trova traccia in Antioco. Con esso non si moltiplicava per 13 il grado eclittico
dell’astro, ma la sua Distanza Oraria (DH), o la sua Ascensione o Discensione Obliqua nel Circolo
Orario (AOCH o DOCH), oppure la proiezione di questa nell’Eclittica, denominata Grado di
Passaggio. Tale tecnica trova molti oppositori, soprattutto tra gli autori medievali. Non così, pare,
per Tolemeo. I sostenitori di essa davano molta importanza al Dodecatemorio della Luna, e poi a
seguire ai significatori dei vari argomenti della genitura ed ai loro dominatori; per il corpo, ad
esempio, al signore dell’Ascendente. Per questo motivo sembra, ma noi non l’abbiamo mai
verificato, che questo tipo di Dignità essenziale fosse particolarmente utilizzata in astrologia
medica.
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Dignità e Debilità planetarie essenziali
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Monomoirie = Dal greco monos, “unico”, e meros, “parte”. Questo sistema di Dignità
essenziale assegna un dominio ad ognuno dei 360° dell’Eclittica. Lo spostamento medio giornaliero
del Sole è di circa 0°59’08”. Potremmo perciò dire, con una approssimazione accettabile, che il
Sole irraggia ogni giorno l’intera Terra con una specifica qualità luminosa a seconda del grado
eclittico occupato.
I Monomeri sono anche conosciuti come Gradi Simbolici. L’origine sembrerebbe egizia. Le prime
citazioni risalgono agli scritti di Nigidio Figulo e Firmico Materno. Questi autori, citando i simboli
dei gradi della Sphæræ Barbaricæ Apotelesma, costituiscono, finora, le prime fonti che ci
informano dell’esistenza di simbolismi legati ai gradi. Il fatto di fare riferimento alla Sphæra
Barbarica, ove Barbarica sta per estraneo alla cultura greca e romana, confermerebbe, anche se non
in modo diretto, la provenienza egizia. È invece egizio l’elenco più antico che ci è pervenuto: i
Gradi Tebaici. Esso è contenuto nel libro L’Homme Rouge des Tuileries di P. Christian (1852).
Questo testo ermetico indica nei Decani le Intelligenze di 2ª gerarchia – o geni dei mesi –, e nei
singoli gradi le Intelligenze di 3ª gerarchia – o geni dei giorni –. Il testo precisa che i giudizi sui
gradi vengono confermati o modificati dai sette Grandi Geni planetari a causa delle loro posizioni
nella natività.
Ogni grado è rappresentato da un’immagine che esprime, tramite aforisma, le sue qualità. In alcune
versioni ad ogni grado è attribuito il governo di un pianeta.
Più recente (1925) è la versione dei Monomeri elaborata da Marc Edmund Jones con l’aiuto della
sensitiva chiaroveggente Elsie Wheeler. Essa è conosciuta come Gradi o Simboli Sabiani.
Altra serie di monomeri fu quella concepita da un chiaroveggente italiano del XIX secolo, Antonio
Borelli, e contenuta nel manoscritto conosciuto come Volasfera.
Infine è a Robert Fludd, (1574-1637), occultista e astrologo, che dobbiamo la suddivisione dei gradi
in ulteriori categorie: tenebrosi, luminosi, maschili, femminili, infernali, onorifici e vuoti. Gli
scriventi pare siano ancora tra i pochi a non averne elaborato alcun sistema. Ma non è detta l’ultima
parola.
L’elenco che segue è costruito sulla successione dei pianeti greco-persiana, la quale li pone in
ordine dal più lento al più veloce. La sequenza ha inizio con il pianeta in Domicilio.
Facciamo notare che mentre l’individuazione del grado occupato dai pianeti è indiscutibile, quella
dei Luminari va osservata con attenzione. Il diametro del Sole e della Luna varia intorno al valore di
30’–32’ circa; un Luminare potrebbe perciò raccogliere il significato di due gradi contigui.
Monomoirie greco–persiane
GRADI
0°–0°59’
1°–1°59’
2°–2°59’
3°–3°59’
4°–4°59’
5°–5°59’
6°–6°59’
7°–7°59’
8°–8°59’
9°–9°59’
10°–10°59’
11°–11°59’
12°–12°59’
13°–13°59’
14°–14°59’
AH
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S
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W
V
U
Q
T
S
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W
ALMUGEA Corso Base L2
Dignità e Debilità planetarie essenziali
__________________________________________________________________________________
15°–15°59’
16°16°59’
17°17°59’
18°–18°59’
19°–19°59’
20°–20°59’
21°–21°59’
22°–22°59’
23°–23°59’
24°–24°59’
25°–25°59’
26°–26°59’
27°–27°59’
28°–28°59’
29°–30°
Q
T
S
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W
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W
V
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W
T
S
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V
U
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T
S
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W
V
U
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T
U
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T
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V
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T
S
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W
V
U
V
U
Q
T
S
R
W
V
U
Q
T
S
R
W
V
Paolo D’Alessandria, così come per i Dodecatemori, riconduce una tradizione forse più antica di
quella sopra riportata, edificata sulla Triplicità diurna o notturna. Pertanto per prima cosa si osserva
se la nascita è diurna o notturna e poi si cerca la Monomoiria in base alla tabella qui sotto. Il sistema
segue la sua logica, che nelle nascite diurne pone al primo posto il pianeta che domina la Triplicità
diurna interessata, al secondo il signore di quella notturna, al terzo il signore della Triplicità diurna
che segue la precedente, al quarto il signore della Triplicità notturna e così via, secondo la sequenza
dei Segni di Fuoco, Terra, Aria, Acqua, avendo l’accortezza di far saltare un giro a Venere, l’unico
astro a possedere due Triplicità (in Terra ed in Acqua).
Monomoirie di Paolo d’Alessandria
grado
0°–0°59’
1°–1°59’
2°–2°59’
3°–3°59’
4°–4°59’
5°–5°59’
6°–6°59’
7°–7°59’
8°–8°59’
9°–9°59’
10°–10°59’
11°–11°59’
12°–12°59’
13°–13°59’
14°–14°59’
15°–15°59’
16°–16°59’
17°–17°59’
18°–18°59’
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26
ALMUGEA Corso Base L2
Dignità e Debilità planetarie essenziali
__________________________________________________________________________________
19°–19°59’
20°–20°59’
21°–21°59’
22°–22°59’
23°–23°59’
24°–24°59’
25°–25°59’
26°–26°59’
27°–27°59’
28°–28°59’
29°–30°
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V
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S
W
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V
Questo sistema di Monomoirie è stato soprattutto usato per la rettifica dell’ora di nascita. In verità
sono stati dichiarati ben 6 sistemi di rettifica, ma i due più affidabili paiono i seguenti:
1 – Si osserva in quale Monomoiria cade il Sole in genitura diurna, la Luna in genitura notturna.
Una volta trovata si prende la colonna corrispondente al Segno dell’Ascendente, e gli si attribuisce
il grado più prossimo a quello precedentemente stabilito alla Monomoiria così trovata. Sia ad
esempio la Luna in genitura notturna a 11° Pesci; la Monomoiria corrispondente è assegnata a
Giove; se l’Ascendente dichiarato cade a 23° Bilancia, nella notte corrisponderà alla Monomoiria di
Mercurio; rettificheremo allora tale grado portandolo a 24° Bilancia – Monomoiria appunto di
Giove –, il più prossimo a 23°.
2 – Si osserva in quale Confine cade il Sole o la Luna e poi si procede come al n. 1. Sia ad esempio
il Sole in genitura diurna a 5° Scorpione, che sono Confini (egizi) di Marte; se l’Ascendente
risultante dal calcolo del TSN fosse a 16° Sagittario, la Monomoiria corrispondente sarebbe di
Venere; dovremo allora cercare il grado più prossimo correlato alla Monomoiria di Marte, che è 13°
Sagittario.
Questa la teoria. La pratica non sempre sembra confortare tale metodo, che comunque risulta utile
come orientamento.
Valutazione quantitativa delle Dignità e Debilità essenziali
Per analizzare le modalità espressive di un pianeta è opportuno riassumere e quantificare il suo
livello di Dignità o Debilità attraverso un indice matematico. Metodo peraltro utilizzato dagli
astrologi in età classica e fino al XVII secolo. In un’epoca fatta di indici e percentuali, di grafici e di
tabelle non dovrebbe apparire astruso valutare quantitativamente il livello di Dignità o Debilità di
un pianeta in un Tema. Già ai nostri tempi Viterbi e Volguine hanno elaborato un computo per la
valutazione dell’armonicità e della forza dei pianeti. Non resta che rifarci agli autori più accreditati
per elaborare un metodo e porlo al vaglio dell’esperienza. Prenderemo in considerazione le Dignità
e Debilità essenziali principali: Domicilio, Esaltazione, Esilio, Caduta, Trigonocrazia, Termine e
Decano. Non che a questo punto il compito si esaurisca, dacché poi similmente dovremo operare
con le Dignità e Debilità accidentali, ma di tale commistione tratteremo più in là.
Invero esiste una moltitudine di versioni circa la stima di Dignità e Debilità Essenziali: noi ci
atterremo alla versione di Tolemeo – seguìta grosso modo anche da ibn Ezra e al–Kindi –,
aggiungendovi i Decani, che hanno pur goduto di un notevole sèguito. Lo schema riprodotto a pag.
29 è quello adottato dalla Scuola di Astrologia Classica dell’Associazione “Cielo e Terra” alla
quale, limitatamente per Domicili, Esaltazioni, Esili e Cadute, abbiamo aggiunto le Dignità e le
Debilità dei tre pianeti cosiddetti “moderni”. Sono state scelte quelle che trovano un maggiore
numero di adesioni, senza entrare nel dibattito sulle attribuzioni più pertinenti.
27
ALMUGEA Corso Base L2
Dignità e Debilità planetarie essenziali
__________________________________________________________________________________
Le medesime considerazioni espresse nel paragrafo dedicato alle Monomoirie circa l’estensione
fisica dei Luminari, deve essere ampliata anche all’argomento dell’attribuzione delle altre Dignità e
Debilità essenziali. Non è infrequente il caso in cui il corpo di Sole e Luna si disponga in parte su
un grado, in parte su un altro. Ciò può accadere non solo tra una Monomoiria ed un’altra, ma tra un
Decano o un Confine ed un altro, o addirittura a cavallo tra un Segno e quello successivo o quello
precedente. Qui l’astrologo si deve un po’ destreggiare con gli strumenti che l’arte contempla, ma il
punto iniziale per emettere un giudizio sensato e credibile è quello di assumere per il giudizio
ambedue i Governatori come Dispositori dei Luminari. Complicato? Beh, diciamo che l’astrologia è
un po’ come la chitarra: André Segovia amava dire che la chitarra è lo strumento più facile da
suonar male, ma il più difficile da suonare bene.
Diamo a pag. 29 la predetta tabella riassuntiva delle Dignità e Debilità essenziali. Consigliamo
all’allievo di tenerla in evidenza, giacché d’ora in avanti ne faremo spesso uso, e costituisce perciò
uno degli strumenti indispensabili non solo per lo studio, ma anche nella pratica del professionista e
del ricercatore.
28
Giancarlo Ufficiale – Fabrizio Corrias (o viceversa)
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Sfere vol. II
TABELLA DELLE DIGNITÀ ESSENZIALI
Triplicità
D
N
Segno
Dom
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Esi
Cad
A
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T
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Termini Egizi
29
Decani
V
T
S
U
W
0°–5°59’
6°–11°59’
12°–19°59’
20°–24°59’
25°–29°59’
T
S
V
W
U
0°–7°59’
8°–13°59’
14°–21°59’
22°–26°59’
27°–29°59’
S
V
T
U
W
0°–5°59’
6°–11°59’
12°–16°59’
17°–23°59’
24°–29°59’
U
T
S
V
W
0°–6°59’
7°–12°59’
13°–18°59’
19°–25°59’
26°–29°59’
V
T
W
S
U
0°–5°59’
6°–10°59’
11°–17°59’
18°–23°59’
24°–29°59’
S
T
V
U
W
0°–6°59’
7°–16°59’
17°–20°59’
21°–27°59’
28°–29°59’
W
S
V
T
U
0°–5°59’
6°–13°59’
14°–20°59’
21°–27°59’
28°–29°59’
U
T
S
V
W
0°–6°59’
7°–10°59’
11°–18°59’
19°–23°59’
24°–29°59’
V
T
S
W
U
0°-11°59’
12°-16°59’
17°-20°59’
21°-25°59’
26°-29°59
S
V
T
W
U
0°–6°59’
7°–13°59’
14°–21°59’
22°–25°59’
26°–29°59’
S
T
V
U
W
0°–6°59’
7°–12°59’
13°–19°59’
20°–24°59’
25°–29°59’
T
V
S
U
W
0°–11°59’
12°–15°59’
16°–18°59’
19°–27°59’
28°–29°59’
UQT
SRW
VUQ
T S R
W VU
QT S
RWV
UQ T
SRW
V UQ
T SR
WVU
Ora che siamo in possesso di questo prezioso strumento, procediamo alla valutazione positiva o
negativa delle diverse Dignità e Debilità essenziali. Useremo soltanto i pianeti cosiddetti personali,
cioè quelli fino a Saturno. La scelta è motivata dal fatto che sono questi pianeti a strutturare
temperamento e psiche nell’individuo. In secondo luogo, per quanto se ne sappia, relativamente a
Triplicità, Termini e Decani, non sono stati elaborati sistemi di Dignità essenziali che comprendano
i tre pianeti extra-saturniani.
Il punteggio prevede valori positivi (Dignità) e negativi (Debilità).
PIANETA
Domicilio
Esilio
Esaltaz.
Caduta
Triplicità
Termine
Decano
+5
-5
+4
-4
+3
+2
+1
Se, analizzando la condizione celeste di un pianeta, non riscontrassimo alcuna forma di Dignità o
Debilità il pianeta dovrà essere considerato Peregrino; questa costituisce pur sempre una forma di
Debilità, e in quanto tale valutabile con un -2.
Per ogni pianeta, fino a Saturno, sommeremo i punteggi ottenuti e stimeremo un valore numerico
che esprimerà il suo grado di Dignità o Debilità essenziale in quello specifico Tema Natale. Un
punteggio superiore allo 0 indicherà un pianeta la cui funzione si esprime con libertà sempre
maggiore in relazione al punteggio ottenuto; un punteggio inferiore allo 0 segnalerà che il pianeta è
ostacolato nell’espressione della sua funzione. Ribadiamo, infine, che tale valutazione deve poi
commistionarsi alle Dignità e Debilità accidentali, che intervengono perlopiù quantitativamente ad
accentuare, attenuare o stravolgere questo primo risultato, e che quindi ci informeranno sulla
capacità operativa del pianeta.
Come si vedrà nel cap. 7, sul punteggio da assegnare alla Triplicità ed al Confine, ci siamo fatti
un’opinione diversa da quella prevalentemente accettata: riteniamo infatti che il Confine (o
Termine) meriti un punteggio maggiore rispetto alla Triplicità, e che questa sia stata sopravvalutata
quale Dignità. Quindi preferiamo assegnare 3 punti al Termine, 2 alla Triplicità.
Bibliografia:
Denis Labouré: Le Dignità planetarie – Linguaggio Astrale n. 102
Claudio Tolemeo: Tetrabiblos – a cura di Simonetta Feraboli, ed. Valla–Mondadori, 1985
Marco Manilio: Astronomica – a cura di Simonetta Feraboli, ed. Valla-Mondadori, 1996
Giuseppe Bezza: Commento al I Libro della Tetrabiblos – ed. Nuovi Orizzonti, 1990
Giuseppe Bezza (a cura di): Arcana Mundi – ed. BUR, 1998
Paolo d’Alessandria: Introduzione all’astrologia – a cura di Giuseppe Bezza, ed. Mimesis, 2000
Dom .Neroman: Traité d’astrologie rationelle – ed. Sous le Ciel 1943
al-Bīrūnī: L’arte dell’astrologia – a cura di Giuseppe Bezza, ed. Mimesis, 1992
G.Bezza-M.Fumagalli: L’ordinamento tolemaico dei Confini – www.cieloeterra.it
Deborah Houlding: Understanding planetary Dignity and Debility – www.skyscript.co.uk
Robert Hand: Dignities and Debilities as collected from a variety of sources – www.arhat.com
Raul V. Martinez: Monomeros ou graus simbolicos – www.constelar.com
André L’Eclair: I 360 gradi dello Zodiaco – CIDA
P. Christian: L’homme rouge des Tuilleries – ed. Ottaviano
Lisa Morpurgo: Introduzione all’astrologia, ed. Longanesi, 1983