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2006, Castella 92
Archeologia dell’Architettura, XII/2017, 2017
This essay follows the historical development of the construction technique known as "a tufelli", from its first appearance at the end of the XII century, until its consumption at the end of the second half of the XV century, focusing on an area around the city of Rome which appeared to be linked by political, administrative and economic ties. The analysis of the monuments, fully documented with original drawings and photographs, have allowed the author to identify local influences in the inspiration and employ of this technique, and to advance new suggestions for its conservation and restoration.
Presentazione Ringraziamenti 1.Introduzione 1.1 Obiettivi, criteri e limiti della ricerca per lo studio delle tecniche costruttive in Sardegna 1.2 Lo stato dell' arte 2.La Sardegna 2.1 Caratteri geomorfologici, geologici e litologici 2.2 La Sardegna dall' età fenicio-punica all' età bizantina 2.3 La Sardegna medievale: i giudicati di Arborea, Torres, Calari e Gallura 2.3.1 La nascita dei giudicati 2.3.2 La Sardegna nel quadro della politica espansionistica di Pisa, Genova e Aragona nel Mediterraneo 2.3.3 Riflessi della condizione politica ed economica sui fenomeni insediativi 2.3.4 Cenni sulla storia della Chiesa in Sardegna dalle origini al Medioevo 2.3.5 La viabilità medievale 3.Cenni sui caratteri tipologici dell' architettura medievale 3.1 Caratteri dell' architettura religiosa 3.1.1 Lo stato dell' arte 3.1.2 Le tipologie 3.2 Caratteri dell' architettura civile 3.2.1 Lo stato dell' arte 3.2.2 Le tipologie 3.3 Caratteri dell' architettura militare e fortificata: cinte murarie, castelli, torri 3.3.1 Lo stato dell' arte 3.3.2 Le tipologie 4.Le fonti medievali 4.1 Disposizioni riguardanti l' edilizia 4.2 Magistri, maestranze e committenze nelle fonti documentarie 4.3 Magistri, maestranze e committenze nelle epigrafi/iscrizioni commemorative 4.4 Confraternite, corporazioni, gremi 4.5 Considerazioni conclusive 5.I materiali da costruzione 5.1 La pietra da taglio 5.1.1 Identificazione e diffusione nel territorio dei materiali lapidei 5.1.2 L' approvvigionamento del materiale: recupero e prelievo 5.1.2.1 Caratteri del reimpiego degli spolia in Sardegna 5.1.2.2 Provenienza del materiale di recupero: materiali locali e d' importazione 5.1.3 Il materiale di nuova lavorazione 5.1.3.1 Le pezzature: le bozze, i blocchi, i blocchetti, i conci 5.1.3.2 Forma e dimensioni, strumenti e lavorazioni superficiali 5.1.3.3 I segni dei lapicidi 5.2 La terra cruda 5.3 I materiali fittili da costruzione
Lo studio proposto è il frutto dell'attività di ricerca svolta presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Chieti-Pescara in merito alle relazioni fra fiume Aterno e architetture civili, religiose e fortificate presenti nella conca valliva. In questa circostanza sono state raccolte numerose informazioni d'archivio riguardanti le tipologie delle fortificazioni a controllo della vallata e nello specifico le torri d'avvistamento. Il saggio si propone di mettere in evidenza, attraverso mappe storiche, le interazioni visive e di percorsi fra i siti fortificati, la vallata e il fiume e di analizzare nello specifico le tipologie insediative ossidionali comparandole ad altri esempi coevi presenti in territori con connotazioni geomorfologiche simili. L'influenza tipologica che si riscontra sulle architetture fortificate della valle dell'Aterno deriva in massima parte dal Regno di Napoli a cui era soggetto il territorio ma richiama, in alcuni casi, linguaggi specifici provenienti dallo Stato della Chiesa e dall'Italia settentrionale. Queste strutture, posizionate a quote elevate rispetto al corso del fiume sono composte da cortine murarie in pietra, per lo più con conci squadrati e, in altri casi, murature a sacco. Dal XVI secolo in poi, con l'avvento delle nuove tecniche d'assedio e la codificazione dell'architettura così detta "alla moderna", le torri d'avvistamento isolate, in alcuni casi sono state cinte da muri e cortine creando elementi di controllo stratificati con connotazioni castellane. Il percorso di analisi parte da Popoli e dal castello dei Cantelmo per seguire a ritroso l'andamento del fiume Aterno sino a giungere alla sua sorgente. Lungo l'itinerario si incontrano, fra le altre, le strutture fortificate di: Acciano, Beffi con la sua torre triangolare, Goriano Valli, la torre di Roccapreturo a pianta poligonale, la torre di Fontecchio con il complesso castellano e altre strutture che, catalogate, rappresentano in un areale relativamente circoscritto una casistica tipologica di notevole interesse.
The area known as Cittavecchia, situated at the foot of the San Giusto hill (Tergeste, Trieste), underwent considerable restoration during the past few years. This activity provided the Soprintendenza per i Beni Archeologici with the possibility to investigate the ancient area occupied by the seafront quarters of the Roman town, and in particular the fortifications that defended the Roman town situated behind the harbour. The layers associated to the construction of the city-walls contained many pottery fragments, dated between the end of the IVth and the beginning of the Vth century. These consist mainly of African and Eastern Mediterranean amphorae, and of local coarse ware. The data document how trade continued to develop in the late years of the Roman Empire.
Site organization, construction techniques and territorial ownership in the building of towers in the Val d'Aosta from 11 to 13 century The presence and proliferation of fortified structures on the territory are the result of deep changes between the X° and the XII° centuries in Aosta Valley. The breakup of the Kingdom of Bourgogne and its annexation to the ottonian empire, both converted the aostan territory into an area of confrontation and even dispute between the laic (elders/experts/leaders) and the local ecclesiastics. The existence of towers variously placed on the area is the result of the strengthening of small rural Lordships which, with their activity, determine also a re generation of the road network and consequently an increase in the market productions. The model refers to the urban towers which testify a very old origin. In fact, from these buildings which characterize urban spaces, one can (argue/assert) the big number of towers in the Valley. These towers have a highly symbolic and displaying role, giving an architectural expression of predominant, independence and superiority. The majority of them have been realized using a module which rendered the scaffolding independent. It has a system of three or four small beams for each level, the external ones quite more sloping. In one of these urban towers, built in 1194, it has been observed a different building system with a helicoildal scaffolding which takes advantage from the four sides of the tower. That system finds its comparison only with the construction of other late circular towers. The reinforcement of the Sabaudian power led to the adoption of constructive solutions used on wide areas and utilised by itinerant workforces who had the same construction sites. Circular towers in Aosta Valley, built between 1274 and 1287 under the Kingdom of Filippo I, show strong similarities in the executive technique. Constructive choices seem (dictated/imposed) by a planning unity bound to some multi-faceted characters able to take on functionary, technical and artisan roles (and responsibilities) at the same time. Among them Master James of Saint-Georges can be considered as that decisive/crucial figure in all those Savoy planning choices. Tower with helicoidal scaffoldings in Aosta Valley are well five, all bound to the most important family. The use of helicoidal and inclined scaffolds is one of those characteristic features which, together with the others, allow to identify the presence of the Savoy workforces in Galles.
Presentazione di Giovanni Carbonara; Introduzione; 1. Il territorio sabino: 1.1 La storia del territorio; 1.2 Aspetti geo-morfologici; 1.3 Orientamenti letterari e proposta di perimetrazione dell' area; 1.4 L' architettura fortificata dalla Sabina; 1.5 Cenni sull' edilizia religiosa e civile; 2. I materiali da costruzione e la loro lavorazione: 2.1 Natura e diffusione dei materiali impiegati; 2.2 L' approvigionamento dei materiali da costruzione; 2.3 Le pezzature; 2.4 Le malte; Tavole a colori - Sezione I: 3. Analisi tipologica e costruttiva delle murature; 3.1 Tecniche murarie medievali in Sabina e prime ricerche sul campo; 3.2 Classificazione tipologica delle murature in Sabina; 3.3 Uno sguardo alle aree limitrofe alla Sabina; 4. Datazione e interpretazione dei tipi murari; 4.1 Criteri di ricerca delle cronologie murarie; 4.2 Datazione delle murature; 5. Problemi di conservazione delle murature; 5.1 Lo stato di conservazione delle murature; 5.2 proposte per la conservazione; Tavole a colori - Sezione II: 6. Considerazioni finali; Appendice; Elenco delle abbreviazioni; Fonti archivistiche edite; Bibliografia; Indice dei luoghi; Indice dei nomi; Pieghevole fuori testo.
Studi e ricerche di storia dell’architettura - Rivista dell’Associazione Italiana Storici dell’Architettura - anno 3 n.2, 2018
Savona was not subjected to Genoa until 1528. But this independence was not reflected by a local building culture that, instead, can be compared to the buildings of the Antelami craftsmen active in Liguria since the middle of XII century. During the late Middle Age there were built several residential palaces and defensive/offensive structures. In most cases the towers were made with stones, but also in stone and bricks - the former at the base, the latter in the upper levels, as we can see in Noli or Albenga. Building materials came from nearby quarries or re-using pieces of ancient Roman buildings. Those re-used pieces were harmonized in the external walls depending on the different techniques and raw materials. The petrographic, architectural and historical analysis of single cases perfectly frames the preferences given to some lithotypes, local and not, the re-use hierarchies and the values conferred on them
Archeologia e Calcolatori, 30, 2019
IV Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, a cura di R. Francovich e M. Valenti (Abbazia di San Galgano, Chiusdino – Siena, 26-30 settembre 2006), Firenze, pp. 587-594., 2006
Studia Archaeologica, 1999
Food Research International, 2019
Colours, Commodities and the Birth of Globalization: A History of the Natural Dyes of the Americas, 1500-2000, edited by Carlos Marichal and David Pretel, 99-122. London: Bloomsbury Press, 2024., 2024
Führung in Verwaltung und Polizei, 2020
Journal of Petroleum Exploration and Production Technology, 2019
Hommes & migrations, 2023
Sociological Forum, 2023
Communication architecturale et durabilité touristique, quel marketing territorial ? cas de Tétouan, 2018
Experimental Mathematics, 2005
British Journal of Political Science, 2012
Brain Research, 1977
Studies in health technology and informatics, 2015
Primer registro de un cánido (Atelocynus microtis) depredando sobre un anfibio cecilio, 2010
Open Access Medical Statistics, 2011
International Review of Business Research Papers, 2014