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2018 •
This paper\u2019s endavour is to show the substantial continuity between learning and teaching. The main basis of this identity is concealed in the idea of tradition. Observe and experiment in awareness and mutual commotion: these are the 4 general keywords which join, and bind in one thing, student and teacher. From Plato to Comenius to modern pedagogy the everlasting ideal of transmission \u2018from mouth to ear\u2019 is the real trait d\u2019union of every school
https://www.lidentitadiclio.com/una-didattica-pro-o-contro-la-storia/
Una didattica pro o contro la storia2019 •
La decisione di sopprimere, per quanto riguarda la prima prova del nuovo Esame di Stato nelle Scuole Secondarie superiori, la traccia dedicata in modo specifico alla disciplina della storia, ha comprensibilmente suscitato immediate reazioni critiche. Il 6 ottobre Vittoria Fiorelli, sul Corriere del Mezzogiorno, aveva stigmatizzato la decisione, contestualizzandola all'interno di un processo di lungo corso, che ha visto la storia sempre più emarginata nel contesto contemporaneo, caratterizzato da un «presentismo» che si configura quale assenza di memoria, incapacità di comprendere criticamente gli avvenimenti del presente, non sapendoli collocare in modo corretto rispetto a un passato, di medio e lungo periodo, che ha concorso a determinarli. Una presa di posizione altrettanto critica è stata poi resa pubblica dalla SISSCO. Le repliche registratesi a livello politico hanno voluto ridimensionare la portata di questi giudizi, sottolineando come l'approfondimento di carattere storico non veniva affatto escluso dalle nuove prescrizioni, ma ricompreso nella nuova formulazione della tipologia B, destinata a sostituire il "saggio breve". Argomentazione ribadita in modo più autorevole dallo stesso prof. Luca Serianni, a capo della Commissione che ha concepito le nuove modalità della prima prova scritta. Tale replica ha effettivamente un suo fondamento, dal momento che la tematica di argomento storico è comunque compresa nella "tipologia B". Eppure questa constatazione non toglie affatto efficacia alle reazioni preoccupate per la scomparsa della traccia specificatamente storica; purché si sia consapevoli che tale valutazione critica, per essere adeguatamente sostenuta, deve avere ben presenti le dinamiche che, in modo più vasto, interessano ormai da diversi anni il mondo della scuola. La motivazione della scomparsa della "tipologia C", infatti, ha ragioni di più ampio carattere metodologico, nel discutere correttamente le quali, però, la questione della storia e della sua marginalizzazione all'interno dei curricoli appare sempre in tutta la sua rilevanza. Nel caso specifico, la scomparsa del tema storico si spiega con la decisione di proporre in via esclusiva, quale unica modalità di espressione scritta, un'idea di svolgimento che trae spunto sempre da un testo, rispetto al quale si chiede successivamente un'analisi guidata, attraverso dei punti chiave di comprensione, più o meno rigidi. Il tema di argomento storico invece, come anche il vecchio tema letterario, abolito ormai da diversi anni, prevedeva uno svolgimento, a partire da una traccia data, che l'alunno doveva strutturare in totale libertà, mettendo in gioco le sue conoscenze, le sue capacità di affrontare la problematica storiografica posta dalla traccia, senza seguire obbligatoriamente un percorso interpretativo deciso da altri. Stava al candidato, in questo caso, scegliere i riferimenti e le eventuali citazioni adatte.
2017 •
Riassunto: Il contributo si incentra sulla ricerca come profilo essenziale della figura dell’insegnante e come risorsa per il miglioramento della qualita della pratica professionale dei docenti oltre che per la promozione dell’apprendimento critico da parte degli studenti nella cornice generale della teoria e della pratica scolastiche. L’idea principale e che la ricerca deve informare l’intero insegnamento e il processo di apprendimento “da dentro” e non “accanto”. In questa prospettiva, la ricerca rappresenta non solo un’attivita (da fare), ma anche una dimensione dell’identita professionale dell’insegnante (da essere). Per rendere possibile e sostenibile la ricerca dell’insegnante, e necessario agire non solo sul percorso formativo del docente e sulla sua attivita professionale, ma anche sulle condizioni organizzative della pratica scolastica. Parole chiave: profilo docente, migliora qualita educativa, identita professionale docente, professorato.
Form@re : Open Journal per la Formazione in Rete
Per una Didattica come Scienza dell’Istruzione2015 •
In questo lavoro intendo evidenziare come i significativi cambiamenti sopraggiunti negli ultimi decenni negli ambiti dell’Evidence Based Education (EBE) e dell’Instructional Design consentano a quel dominio conosciuto nel nostro Paese come “Didattica” di presentarsi ormai con i caratteri propri di un ambito scientifico. Conseguentemente si impongono nuove scelte e assunzioni di responsabilita circa l’impiego di criteri piu rigorosi per valutare ed avvalersi di conoscenze affidabili. Anche i rapporti tra universita e scuola, ricerca scientifica e pratica didattica possono risultarne riconfigurati secondo modalita che consentono un maggiore impatto. Al lavoro si aggiunge una breve riflessione sul significato di Evidence Based Education.
Vietato studiare, vietato insegnare: il Ministero dell’educazione nazionale e l’attuazione delle norme antiebraiche (1938-1943) / a cura di Vincenza Iossa e Manuele Gianfrancesco
Vietato studiare, vietato insegnare: il Ministero dell’educazione nazionale e l’attuazione delle norme antiebraiche (1938-1943)2019 •
Attraverso un paziente lavoro di ricognizione e lo spoglio tematico del "Bollettino Ufficiale del Ministero dell'educazione nazionale" tra il 1938 e il 1943, svolto presso la Biblioteca Luigi De Gregori di Roma, sono stati censiti oltre settecento provvedimenti applicativi delle norme aniebraiche applicate a tutto il mondo della cultura italiano. Oltre alle leggi, sono stati restituiti al lettore quei decreti, concorsi, regolamenti e circolari ministeriali che hanno dato concreta attuazione alla decisione politica del governo di Mussolini di escludere gli studenti, gli insegnanti e tutti gli latri lavoratori di "razza" ebraica dal mondo dell'istruzione, ma anche dall'amministrazione ministeriale, dalle biblioteche, dai musei, dai conservatori e dalle accademie. Il libro è presente in versione open sulla pagina scuola e memoria del sito del Ministero dell'Istruzione. Con una prefazione di Michele Sarfatti, curato da Vincenza (Cinzia) Iossa, BIbliotecaria della De Gregori, e da Manuele Gianfrancesco.
Animazione Sociale
La scelta dell’educare per convivere tra sinti e gagé2010 •
L’educazione, la pedagogia e l’intervento sociale godono di brutta fama fra i sinti. Ne hanno sperimentato il lato violento, forzatamente assimilazionista. I sinti sono un «popolo resistenza» che è stato capace di fronteggiare i dispositivi rieducativi predisposti nei loro confronti, sebbene con enormi costi personali. Nei mille rivoli dell’intervento sociale, tuttavia, è possibile scorgere anche altre pratiche educative che hanno accompagnato questi gruppi, sostenendone l’emancipazione e l’autodeterminazione. Le iniziative raccontate in questo «inserto» mostrano una modalità tutta diversa di concepire il rapporto fra potere ed educazione. Il primo articolo riassume i principali assunti della «pedagogia zingara» che si è sviluppata negli anni ’60 a partire dalle interpretazioni della «crisi» dei gruppi sinti dovuta all’industrializzazione delle campagne. Nonostante la pervasività delle modalità «ri-educative» esercitate nei confronti dei sinti, l’articolo mostra anche come le pratiche pedagogiche siano andate via via differenziandosi, prendendo distanza da concezioni discriminanti. Pur non essendo superate le forme di intervento di stampo assistenziale e segregante, gli ultimi anni hanno visto fiorire una pluralità di forme di accompagnamento educativo all’insegna del sostegno alle capacità degli individui e dei gruppi. Il secondo articolo racconta un caso emblematico: l’équipe di educatori di una cooperativa di Trento che, riconoscendo le difficoltà e le contraddizioni del proprio intervento con i sinti, ha deciso di intraprendere un percorso di ripensamento delle proprie pratiche. Questa capacità riflessiva ha portato il gruppo ad approfondire la pedagogia freiriana e scoprirne i potenziali fecondi ed euristici. Il terzo articolo approfondisce perciò questioni di metodo e di approccio di Paulo Freire, e segnala i principali insegnamenti che l’esperienza trentina con i sinti consegna al sapere pedagogico. Nel «bazar» di questo numero Mattia Civico riflette sul modo con cui la politica locale si è messa in interazione con i sinti per pensare una legge a loro tutela. L’inserto si conclude con un dialogo su una seconda esperienza: quella del servizio di sviluppo di comunità del Comune di Venezia. Anche in questo caso la dimensione dell’apprendimento è stata centrale per intraprendere percorsi di mediazione con il territorio, di empowerment e di miglioramento delle condizioni abitative. La conflittualità che ha caratterizzato gli anni più recenti ha spinto gli operatori a una maggiore comprensione delle strategie che i sinti adottano per dare senso al contesto in cui vivono.
Revista de Italianística
Verso l’insegnante autorevole: ragioni e modalità2018 •
Il presente contributo vuol fare luce su alcune pratiche che permettano all’insegnante di far esprimere al meglio le potenzialità di ogni singolo studente. Dopo la presentazione di alcune possibili cause che spingono certi studenti a comportasi in modo poco edificante, seguono un’esposizione delle ragioni che dovrebbero spin-gere i docenti a preferire uno stile educativo autorevole a uno autoritario, permissivo e perfino democratico, e una definizione di insegnante amorevole. Lo scritto raccoglie, inoltre, considerazioni sulla tecnica del convincimento razionale, l’ambiente di apprendimento, la figura dello studente ricercatore e il sistema dei premi e dei castighi, da sostituire auspicabilmente con il sistema delle conseguenze. Nel lavoro più volte sono stati inseriti suggerimenti che provengono dalle neuroscienze. In particolare, si ragiona sull’attenzione che il docente dovrebbe riservare all’amigdala degli allievi, dal momento che riveste un ruolo importante nelle emozioni: un’inadeguata considerazione potrebbe perfino indurre lo studente a rifiutarsi di imparare con un determinato insegnante. È stato affrontato anche il discorso della peculiarità del cervello dell’adolescente, valido anche, come nel caso dello scrivente, se si ha a che fare con studenti universitari perché biologicamente il cervello, anche alla loro età, non è ancora maturo.
Recensione al volume "Vietato studiare, vietato insegnare. Il ministero dell’educazione nazionale e l’attuazione delle norme antiebraiche (1938-1943)", a cura di Vincenza Iossa e Manuele Gianfrancesco, Palombi Editore, Roma 2019
Recensione al volume "Vietato studiare, vietato insegnare. Il ministero dell’educazione nazionale e l’attuazione delle norme antiebraiche (1938-1943)", a cura di Vincenza Iossa e Manuele Gianfrancesco, Palombi Editore, Roma 20192019 •
LINK: https://www.giornaledistoria.net/rubriche/recensioni/vietato-studiare-1938-1943/ Il volume Vietato studiare, vietato insegnare. Il ministero dell'educazione nazionale e l'attuazione delle norme antiebraiche (1938-1943), Palombi Editore, Roma 2019, curato da Manuele Gianfrancesco e Vincenza Iossa e pubblicato nell'ambito della ricorrenza degli ottanta anni delle leggi razziali "fasciste" italiane del 1938, si apre con una domanda che ci pone di fronte all'obbligo di una riflessione, non soltanto storica, ma anche necessariamente morale: «È esistita una scuola razzista in Italia?». Manuele Gianfrancesco titola così la sua Introduzione al libro, che è il frutto di un lavoro di ricerca effettuato presso la biblioteca del MIUR "Luigi De Gregori" di Roma - l 'altra curatrice, Vincenza Iossa, è la responsabile bibliotecaria - e che si inserisce nel panorama degli studi storici sul tema della legislazione razzista che ha visto impegnata la storiografia degli ultimi anni.
Pecunia non olet. I banchieri di Roma antica
Ideologia politica e pratica economica nei macella dell’Impero Romano.2023 •
Journal of Biological Chemistry
Starved Saccharomyces cerevisiae Cells Have the Capacity to Support Internal Initiation of Translation1999 •
Journal of Neuroradiology
Apport de l’IRM multimodale dans le diagnostic et la surveillance des subépendymomes2017 •
2019 •
Journal of Clinical Investigation
A multicenter randomized open-label clinical trial for convalescent plasma in patients hospitalized with COVID-19 pneumonia2021 •
INQUIRY: The Journal of Health Care Organization, Provision, and Financing
Health-Related Quality of Life Among Patients Recovered From COVID-19Acta Paulista de Enfermagem
Segurança do paciente no centro cirúrgico e qualidade documental relacionadas à infecção cirúrgica e à hospitalização2015 •