Andrea Perin
Born in Italy in1985.
Currently: Professor in Criminal Law (tenure-track position), Università degli Studi di Brescia (Italy).
Previously: scholar at the universities of País Vasco (Spain), Católica del Norte (Chile) and Andrés Bello (Chile).
Education and Qualifications: Law Degree and Master’s degree in Law (University of Trento, Italy, 2011); Ph.D. in Comparative and European Legal Studies, University of Trento, and PhD in Law, University of the Basque Country (2015).
Areas of competence: Criminal Law Theory, Medical Law, Crimes against the Public Administration, Crimes against Public Health and Safety, Biolaw, Science and Technology Studies, Bias Crimes.
Scientific societies: Instituto de Ciencias Penales (Chile); International Network of BioLaw; Fundación Internacional de Ciencias Penales (FICP).
Distinctions: “Ettore Gallo” award (Istrevi, X Edition, 2016); “Best PhDs of the Academic Year 2013-2014” (University of Trento, 2016).
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Currently: Professor in Criminal Law (tenure-track position), Università degli Studi di Brescia (Italy).
Previously: scholar at the universities of País Vasco (Spain), Católica del Norte (Chile) and Andrés Bello (Chile).
Education and Qualifications: Law Degree and Master’s degree in Law (University of Trento, Italy, 2011); Ph.D. in Comparative and European Legal Studies, University of Trento, and PhD in Law, University of the Basque Country (2015).
Areas of competence: Criminal Law Theory, Medical Law, Crimes against the Public Administration, Crimes against Public Health and Safety, Biolaw, Science and Technology Studies, Bias Crimes.
Scientific societies: Instituto de Ciencias Penales (Chile); International Network of BioLaw; Fundación Internacional de Ciencias Penales (FICP).
Distinctions: “Ettore Gallo” award (Istrevi, X Edition, 2016); “Best PhDs of the Academic Year 2013-2014” (University of Trento, 2016).
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Books / Eds by Andrea Perin
Il limite della libertà di svolgere attività generalmente rischiose, ma socialmente utili, allo scopo di non arrecare danno ad altri, è segnato da un dovere di conoscenza. Specularmente, esso indica anche il limite della colpa, intesa come inosservanza lesiva di un'aspettativa normativa suggerita da una certa idea di prudenza.
Il libro attraversa diversi scenari, dalla società del rischio novecentesca all'apparizione dell'intelligenza artificiale in medicina, offrendo una rinnovata riflessione sull'autonomia individuale e sul senso del principio di responsabilità nella vita di relazione.
La iniciativa de llamar a participar de una obra colectiva que refleje múltiples y diversas sensibilidades nace en virtud de una pregunta radical. ¿Qué queda de la culpabilidad? Ella, a su vez, surge de la observación del fuerte cuestionamiento de las bases mismas sobre las que se erige la estructura conceptual e ideológica del derecho penal liberal, enraizado en la noción de «reprochabilidad» y en el principio de responsabilidad «personal»
En este monográfico se evalúan críticamente algunas estrategias sustantivas y procesales adoptadas por los legisladores nacionales con el objetivo de evitar que el Derecho favorezca o induzca la realización de prácticas médicas con propósito defensivo. Asimismo, se plantean propuestas idóneas para conjugar, por una parte, la protección de los derechos de los pacientes y, por otra, mejores condiciones para el ejercicio de la actividad médica, desde la perspectiva de los profesionales. En este sentido, cobra una especial importancia el principio de autonomía, siendo la autonomía en juego, y potencialmente vulnerada, no solo la que se manifiesta en el derecho a la autodeterminación terapéutica del paciente, sino también la que asegura el desarrollo y la evolución de las practicas clínicas, en el marco del acuerdo terapéutico entre médico y paciente.
Journal Papers by Andrea Perin
1. Il caso NE: questioni pregiudiziali e precedenti rilevanti. — 2. L’effetto diretto del divieto di pene sproporzionate (art. 49 § 3, Carta di Nizza). — 3. Possibili scenari futuri.
In Cile, come già in altre esperienze, la strategia politico-criminale è segnata da un attivismo identitario orientato a promuovere la tutela delle minoranze e le identità tradizionalmente discriminate, la parità di genere e il contrasto alla violenza di genere attraverso la previsione dei cd. “crimini d’odio”, cioè reati o circostanze che assegnano valore aggravante ai motivi discriminatori. Questa tendenza si traduce in riforme che, ispirate da un’esigenza di giustizia sociale espressa dal principio di eguaglianza, ne valorizzano la dimensione sostanziale. Il testo esamina questo modello punitivo in chiave costituzionale, alla luce del processo costituente in corso in Cile (2019-). Si prende ad esempio l’attuale disciplina del reato di femminicidio “non intimo”, la cui sanzione dovrebbe concorrere al contrasto della violenza contro le donne. Nelle conclusioni si avverte però il rischio di scadere in un “diritto penale d’autore” tendenzialmente illiberale sul piano delle garanzie, inefficace su quello preventivo e fuorviante, oltre che controproducente, su quello simbolico-comunicativo.
Il limite della libertà di svolgere attività generalmente rischiose, ma socialmente utili, allo scopo di non arrecare danno ad altri, è segnato da un dovere di conoscenza. Specularmente, esso indica anche il limite della colpa, intesa come inosservanza lesiva di un'aspettativa normativa suggerita da una certa idea di prudenza.
Il libro attraversa diversi scenari, dalla società del rischio novecentesca all'apparizione dell'intelligenza artificiale in medicina, offrendo una rinnovata riflessione sull'autonomia individuale e sul senso del principio di responsabilità nella vita di relazione.
La iniciativa de llamar a participar de una obra colectiva que refleje múltiples y diversas sensibilidades nace en virtud de una pregunta radical. ¿Qué queda de la culpabilidad? Ella, a su vez, surge de la observación del fuerte cuestionamiento de las bases mismas sobre las que se erige la estructura conceptual e ideológica del derecho penal liberal, enraizado en la noción de «reprochabilidad» y en el principio de responsabilidad «personal»
En este monográfico se evalúan críticamente algunas estrategias sustantivas y procesales adoptadas por los legisladores nacionales con el objetivo de evitar que el Derecho favorezca o induzca la realización de prácticas médicas con propósito defensivo. Asimismo, se plantean propuestas idóneas para conjugar, por una parte, la protección de los derechos de los pacientes y, por otra, mejores condiciones para el ejercicio de la actividad médica, desde la perspectiva de los profesionales. En este sentido, cobra una especial importancia el principio de autonomía, siendo la autonomía en juego, y potencialmente vulnerada, no solo la que se manifiesta en el derecho a la autodeterminación terapéutica del paciente, sino también la que asegura el desarrollo y la evolución de las practicas clínicas, en el marco del acuerdo terapéutico entre médico y paciente.
1. Il caso NE: questioni pregiudiziali e precedenti rilevanti. — 2. L’effetto diretto del divieto di pene sproporzionate (art. 49 § 3, Carta di Nizza). — 3. Possibili scenari futuri.
In Cile, come già in altre esperienze, la strategia politico-criminale è segnata da un attivismo identitario orientato a promuovere la tutela delle minoranze e le identità tradizionalmente discriminate, la parità di genere e il contrasto alla violenza di genere attraverso la previsione dei cd. “crimini d’odio”, cioè reati o circostanze che assegnano valore aggravante ai motivi discriminatori. Questa tendenza si traduce in riforme che, ispirate da un’esigenza di giustizia sociale espressa dal principio di eguaglianza, ne valorizzano la dimensione sostanziale. Il testo esamina questo modello punitivo in chiave costituzionale, alla luce del processo costituente in corso in Cile (2019-). Si prende ad esempio l’attuale disciplina del reato di femminicidio “non intimo”, la cui sanzione dovrebbe concorrere al contrasto della violenza contro le donne. Nelle conclusioni si avverte però il rischio di scadere in un “diritto penale d’autore” tendenzialmente illiberale sul piano delle garanzie, inefficace su quello preventivo e fuorviante, oltre che controproducente, su quello simbolico-comunicativo.
La Directiva 2011/24/UE del Parlamento Europeo y del Consejo, de 9 de marzo de 2011, relativa a la aplicación de los derechos de los pacientes en la asistencia sanitaria transfronteriza, tiene como objetivos garantizar la movilidad de los pacientes, establecer unas reglas para facilitar su acceso a una asistencia sanitaria segura y de alta calidad en la Unión Europea, y promover la cooperación en materia de asistencia sanitaria entre los Estados miembros, respetando plenamente las responsabilidades de éstos en la organización y prestación de dicha asistencia. Este artículo es un estudio comparativo del impacto de la Directiva en algunos Estados Miembro.
Testo (en español) corredato di note essenziali del commento programmato realizzato a margine della conferenza del professore e giudice della Corte Costituzionale Francesco Viganò dal titolo “Il diritto penale italiano alla luce della Costituzione e i diritti umani nel XXI secolo: cinque sentenze rilevanti della Corte costituzionale italiana nel biennio 2018-2019”, in occasione del II Seminario italo-cileno di diritto penale (Universidad Diego Portales, 5 luglio 2019). L’intervento, avente ad oggetto la Ordinanza 207/2018 della Corte Costituzionale in materia di istigazione al suicidio (art. 580 c.p.), pone quattro quesiti: (1) La questione di costituzionalità, secondo la Corte, investe in realtà la L. 219 del 2017? (2) Si sostiene il superamento, ancorché a certe condizioni, della distinzione tra la revoca del consenso al trattamento medico e il suicidio assistito o la eutanasia? (3) La disciplina del suicidio assistito dovrebbe ammettere la obiezione di coscienza? (4) Qual è il limite funzionale, in questo contesto, del principio di uguaglianza e ragionevolezza?
- PERIN, Andrea (2017). “La condotta lesiva colposa. Una prospettiva ricostruttiva”, in Política criminal, Vol. 12, Nº 23 (Julio 2017), pp. 207-266. On-line: http://www.politicacriminal.cl/Vol_12/n_23/Vol12N23A7.pdf
- PERIN, Andrea (2016). "La contribución de la víctima y la imputación objetiva del resultado en la teoría del delito imprudente. Un estudio comparado en materia de prevención de riesgos laborales", en Revista Electrónica de Ciencia Penal y Criminología, Núm. 18-03, pp. 1-27. Disponible en internet: http://criminet.ugr.es/recpc/18/recpc18-03.pdf
- PERIN, Andrea (2014). “La crisi del ‘modello nomologico’ fra spiegazione e prevedibilità dell'evento nel diritto penale. Note introduttive e questioni preliminari sul fatto tipico colposo”, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, Vol. 57, nº 3, pp. 1371-1409