Nato a Cremona nel 1987, è presbitero di questa diocesi dal 2013. Dopo aver conseguito il Baccellierato presso gli Studi Teologici Riuniti a servizio dei Seminari di Crema, Cremona, Lodi e Vigevano, ha perfezionato gli studi a Milano, presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale. In quella sede ha conseguito summa cum laude sia la Licenza (2015) che il Dottorato in Teologia (2018), diretto dai professori G.C. Pagazzi e A. Cozzi. Simultaneamente è stato vicario parrocchiale ad Antegnate (dal 2013 al 2016) e a Cassano d'Adda, nonché docente presso l’ISSR interdiocesano.
Intervento pubblicato sul quotidiano "La Provincia" il 12 marzo 2024: una riflessione sulla garan... more Intervento pubblicato sul quotidiano "La Provincia" il 12 marzo 2024: una riflessione sulla garanzia costituzionale accordata in Francia alla cosiddetta interruzione volontaria di gravidanza (finzione retorica per significare l'aborto procurato: la gravidanza finisce con l'eliminazione del nascituro, non si interrompe come la corrente da un interruttore)
La fede cristiana confessa Dio onnipresente nel mondo. Col termine incarnazione afferma che lo st... more La fede cristiana confessa Dio onnipresente nel mondo. Col termine incarnazione afferma che lo stesso Dio si fa presente da uomo agli uomini, mentre in un altro termine, inabitazione, convoglia un insieme di processi attestati dalle Scritture (vocazione, ispirazione, adozione, giustificazione, conformazione, santificazione). Lo studio cerca il principio ordinatore dei tre ambiti indicati nel titolo, un paradigma capace di illustrarne la logica comune. A tal fine, guidata dall’eredità teologica di Tommaso d’Aquino e Karl Rahner, l’ipotesi di lavoro fa leva su entrambe le lezioni, sondando il loro spessore cristologico.
La fede cristiana è vera, certamente vera. Chi fonda e garantisce tale caratteristica? La ricerca... more La fede cristiana è vera, certamente vera. Chi fonda e garantisce tale caratteristica? La ricerca volge attenzione al suo basamento, l’autorità di Dio che si rivela. Indagarne la natura significa chiedere come l’uomo sa che Dio è veritiero e credibile. Il quesito ha una storia, che giova sintetizzare almeno nell’esito classico, del quale dà conto la divergenza tra Louis Billot e Reginald Garrigou-Lagrange, celebri esponenti dell’ultima stagione scolastica. Il saggio svolge la critica a quest’assetto in chiave cristologica. Domandare come venga conosciuta l’auctoritas Dei revelantis implica difatti chiarire che rapporto stia tra questa autorità e il Dio che si rivela mediante la testimonianza di Gesù.
Lo studio considera un articolo del credo apostolico: "descendit ad inferos". Rispetto a un affon... more Lo studio considera un articolo del credo apostolico: "descendit ad inferos". Rispetto a un affondo storico o esegetico, il suo taglio sistematico trae motivo dal fatto che il passo è divenuto oggetto di letture conflittuali al punto da evocare l'eterodossia, e proprio tra studiosi cattolici. L'autorevolezza del compendio della fede esige di verificare in cosa consista questa fase del dramma salvifico, appianando la polemica. Anziché chiedere cosa segue alla morte di Gesù, in una scansione logica, va domandato cosa consegue, in una scansione logica. La ricerca illustra così un nesso tra cristologia, soteriologia ed escatologia, che ritengo custodisca l'autentico valore dell'enunciato.
Il saggio illustra la definizione della Chiesa come "sacramento", verificando la seguente ipotesi... more Il saggio illustra la definizione della Chiesa come "sacramento", verificando la seguente ipotesi: la Chiesa si può comprendere "signum efficax" della presenza di Dio in quanto sacramento della giustificazione. Radicata nell'esito redentivo dell'epifania cristologica, da questa qualifica dipendono tutte le modalità con le quali l'uno e trino Signore agisce non solo in essa, ma mediante lei.
Sfidando il consenso dei teologi coevi, Tommaso d’Aquino cambia parere rispetto al modo col quale... more Sfidando il consenso dei teologi coevi, Tommaso d’Aquino cambia parere rispetto al modo col quale svolse in gioventù la quaestio de scientia Christi. Lo studio sonda le ragioni del ripensamento per far luce sul tema cui afferisce. L’ambito in esame risulta strategico: dalla conoscenza del Nazareno dipende infatti la verità teologica, nella misura in cui è una verità cristologica. Di conseguenza non importa solo cosa il Cristo sapesse nei giorni della sua vita terrena, ma quale sia il rilievo teologico di tale sapere
In dialogo con H.U. von Balthasar. Cristocentrismo, sacrificio, fede di Gesù, 2021
Il saggio occupa la terza parte di un volume dedicato a temi salienti della cristologia balthasar... more Il saggio occupa la terza parte di un volume dedicato a temi salienti della cristologia balthasariana, affrontati secondo la tripartizione dell'opus magnum del teologo svizzero
Il recente dibattito tra Karl-Heinz Menke e Magnus Streit prosegue una controversia nient'affatto... more Il recente dibattito tra Karl-Heinz Menke e Magnus Streit prosegue una controversia nient'affatto nuova. Il suo punto di crisi coincide con la parola che campeggia nei titoli dei loro contributi: libertà. Attorno ad essa ruotano i temi discussi dai due due teologi, primo fra tutti quello dell'autonomia umana. Invece di stilarne un elenco analitico, questo breve commento mira a proporre un criterio guida col quale riordinare il loro dissidio. Colta la vera crux interpretum (chi è l'uomo, ovvero il soggetto della libertà in esame), il testo ne offre una lettura centrata su Gesù. Se egli non è solo veramente uomo, ma il vero uomo, allora elaborare la figura antropologica della libertà significa illustrare la figura cristologica della libertà.
In che senso si afferma che Gesù è il Verbo incarnato, che
l’Eucaristia è il corpo del Signore e ... more In che senso si afferma che Gesù è il Verbo incarnato, che l’Eucaristia è il corpo del Signore e che il libro dell’Esodo è parola di Dio? Dopo aver dedicato un affondo ai primi due punti, tento di offrire una riflessione quanto al terzo, saggiando in proposito la coerenza del lessico magisteriale. A partire dal parallelo tra il modo di concepire l’unione ipostatica e la composizione delle Scritture, intendo tracciare una sinossi tra Cristo, Scrittura ed Eucaristia come presenza della Parola di Dio nella carne, nel testo, nei frutti della terra e del lavoro dell’uomo.
Esplorando la logica del rapporto tra volontà di Dio e libertà di Gesù, questo studio vuole conce... more Esplorando la logica del rapporto tra volontà di Dio e libertà di Gesù, questo studio vuole concentrare l'attenzione sul suo merito nell'intento di saggiare pertinenza e attualità della categoria. Posto che rivelazione di Dio e salvezza dell'uomo sono un unico, indivisibile fatto nell'evento cristologico, allora l'una come l'altra sono opera di Dio, che per grazia la vuole, e dell'uomo, che liberamente la realizza. Perciò l'idea di merito può ben esprimere il singolare valore dell'agire del Cristo in ordine alla salvezza.
Sembra che un saggio sistematico sugli angeli sia destinato alla ripetizione del dato tradizional... more Sembra che un saggio sistematico sugli angeli sia destinato alla ripetizione del dato tradizionale, o a una sua smentita. Nella forma di una sintesi programmatica, questo studio mira piuttosto a scorgere nella bontà di quel dato l’esigenza di un suo aggiornamento. All’apparente marginalità del tema fa da contrasto un prezioso banco di prova per la storicità della fede e dell’ermeneuticateologica. La lettura proposta fa leva sulla distinzione di due piani: angelo e demonio sono componenti del dramma salvifico, ma intenderli come soggetti sovrumani è caratteristico di una concezione del mondo che non vincola la fede ai propri presupposti. Né spiriti né proiezioni umane,propongo di scorgere in angeli e demoni realtà spirituali che traggono senso nell’esperienza credente dell’agire di Dio
Dedicato alla verginità della madre di Gesù, questo studio considera quel che la Chiesa professa,... more Dedicato alla verginità della madre di Gesù, questo studio considera quel che la Chiesa professa, illustrando perché lo crede vero e discutendone il valore dogmatico. Verifica di conseguenza il senso della verginità in esame mediante un inventario dei maggiori rilievi opposti e degli argomenti a favore. Nella consistenza storica dell'incarnazione di Dio stanno il motivo e la pregnanza della perenne verginità della giovane nazarena. Inesauribile a un dato anatomico, questo carattere esistenziale appare inseparabile dalla corporeità dell'evento che coinvolge anzitutto chi ha dato al mondo il Redentore.
Il saggio tratta della presenza del Signore Gesù nell’Eucaristia in prospettiva ontologica. La ri... more Il saggio tratta della presenza del Signore Gesù nell’Eucaristia in prospettiva ontologica. La ricerca muove dalla lezione tommasiana e dall’insegnamento ecclesiale come luoghi per cogliere istanze e limiti della tesi della transustanziazione. La critica allo strumento prediletto per descrivere la conversione eucaristica sarà funzionale a quest’ipotesi: l’avvento di Dio in Cristo è paradigma per l’avvento di Cristo nelle specie eucaristiche.
Questo studio esplora la forma cristologica della rivelazione di Dio discutendo il tema della pre... more Questo studio esplora la forma cristologica della rivelazione di Dio discutendo il tema della predestinazione di Gesù. La stima dell’assetto scolastico e manualistico della questione servirà a mostrarne le implicazioni quanto all’essere di Dio e all’unità del suo piano di creazione e salvezza. Raccolta la critica levatavi da Karl Rahner, sarà possibile confrontarsi con la recente proposta teorica del domenicano Giuseppe Barzaghi, interlocutore di entrambe le parti esaminate. L’approccio anagogico tentato dall’autore mira infatti a cogliere il meglio del portato classico così come i rilievi mossi a quell’impianto. Secondo quanto permette l’anagogia da lui codificata, intercettare la logica della rivelazione dal punto di vista di Dio porterà a discutere l’incidenza della storia di Gesù, il Verbo incarnato, non solo quanto al creato, ma quanto a Dio stesso.
Il saggio vuole discernere la convinzione che il Concilio Vaticano II indirizzò ai musulmani affe... more Il saggio vuole discernere la convinzione che il Concilio Vaticano II indirizzò ai musulmani affermando che essi adorano con noi il Dio unico (LG 16). Da muro polemico, la professione di un solo Dio diventa ponte tra i due credi, mostrando la radicale condizione per un loro accordo. Analoga proposta anima la parte musulmana, già per attestazione del Corano (sura 29,46), riespressa dalla recente Lettera aperta e appello delle guide religiose musulmane. Per due diversi credi riconoscere d’adorare lo stesso Dio implica che la diversità consente, non vieta tale riconoscimento. Anzi, esso non pare un’opzione umana, bensì un asserto tratto da un’affermazione di Dio stesso. Per apprezzarne senza equivoci la sostanza, questo studio stila i caratteri di elementi basilari e comuni alle parti (rivelazione, parola di Dio, scrittura) per mostrare le condizioni e le opportunità della loro convergenza.
Il saggio intende offrire un’illustrazione critica dell’idea di visione beatifica alla luce del s... more Il saggio intende offrire un’illustrazione critica dell’idea di visione beatifica alla luce del suo radicamento cristologico. Se la storia di Gesù non ha solo portata strumentale e dimostrativa, bensì costitutiva della realtà divina, allora la visione che Gesù matura del Padre nello Spirito coincide con la sua definitiva rivelazione. “Vedere Dio” non comporta dunque superare la testimonianza di Cristo in una disincarnata immediatezza, bensì partecipare al suo compimento nell’eterna mediazione umana che Dio ha scelto per identificarsi.
Intervento pubblicato sul quotidiano "La Provincia" il 12 marzo 2024: una riflessione sulla garan... more Intervento pubblicato sul quotidiano "La Provincia" il 12 marzo 2024: una riflessione sulla garanzia costituzionale accordata in Francia alla cosiddetta interruzione volontaria di gravidanza (finzione retorica per significare l'aborto procurato: la gravidanza finisce con l'eliminazione del nascituro, non si interrompe come la corrente da un interruttore)
La fede cristiana confessa Dio onnipresente nel mondo. Col termine incarnazione afferma che lo st... more La fede cristiana confessa Dio onnipresente nel mondo. Col termine incarnazione afferma che lo stesso Dio si fa presente da uomo agli uomini, mentre in un altro termine, inabitazione, convoglia un insieme di processi attestati dalle Scritture (vocazione, ispirazione, adozione, giustificazione, conformazione, santificazione). Lo studio cerca il principio ordinatore dei tre ambiti indicati nel titolo, un paradigma capace di illustrarne la logica comune. A tal fine, guidata dall’eredità teologica di Tommaso d’Aquino e Karl Rahner, l’ipotesi di lavoro fa leva su entrambe le lezioni, sondando il loro spessore cristologico.
La fede cristiana è vera, certamente vera. Chi fonda e garantisce tale caratteristica? La ricerca... more La fede cristiana è vera, certamente vera. Chi fonda e garantisce tale caratteristica? La ricerca volge attenzione al suo basamento, l’autorità di Dio che si rivela. Indagarne la natura significa chiedere come l’uomo sa che Dio è veritiero e credibile. Il quesito ha una storia, che giova sintetizzare almeno nell’esito classico, del quale dà conto la divergenza tra Louis Billot e Reginald Garrigou-Lagrange, celebri esponenti dell’ultima stagione scolastica. Il saggio svolge la critica a quest’assetto in chiave cristologica. Domandare come venga conosciuta l’auctoritas Dei revelantis implica difatti chiarire che rapporto stia tra questa autorità e il Dio che si rivela mediante la testimonianza di Gesù.
Lo studio considera un articolo del credo apostolico: "descendit ad inferos". Rispetto a un affon... more Lo studio considera un articolo del credo apostolico: "descendit ad inferos". Rispetto a un affondo storico o esegetico, il suo taglio sistematico trae motivo dal fatto che il passo è divenuto oggetto di letture conflittuali al punto da evocare l'eterodossia, e proprio tra studiosi cattolici. L'autorevolezza del compendio della fede esige di verificare in cosa consista questa fase del dramma salvifico, appianando la polemica. Anziché chiedere cosa segue alla morte di Gesù, in una scansione logica, va domandato cosa consegue, in una scansione logica. La ricerca illustra così un nesso tra cristologia, soteriologia ed escatologia, che ritengo custodisca l'autentico valore dell'enunciato.
Il saggio illustra la definizione della Chiesa come "sacramento", verificando la seguente ipotesi... more Il saggio illustra la definizione della Chiesa come "sacramento", verificando la seguente ipotesi: la Chiesa si può comprendere "signum efficax" della presenza di Dio in quanto sacramento della giustificazione. Radicata nell'esito redentivo dell'epifania cristologica, da questa qualifica dipendono tutte le modalità con le quali l'uno e trino Signore agisce non solo in essa, ma mediante lei.
Sfidando il consenso dei teologi coevi, Tommaso d’Aquino cambia parere rispetto al modo col quale... more Sfidando il consenso dei teologi coevi, Tommaso d’Aquino cambia parere rispetto al modo col quale svolse in gioventù la quaestio de scientia Christi. Lo studio sonda le ragioni del ripensamento per far luce sul tema cui afferisce. L’ambito in esame risulta strategico: dalla conoscenza del Nazareno dipende infatti la verità teologica, nella misura in cui è una verità cristologica. Di conseguenza non importa solo cosa il Cristo sapesse nei giorni della sua vita terrena, ma quale sia il rilievo teologico di tale sapere
In dialogo con H.U. von Balthasar. Cristocentrismo, sacrificio, fede di Gesù, 2021
Il saggio occupa la terza parte di un volume dedicato a temi salienti della cristologia balthasar... more Il saggio occupa la terza parte di un volume dedicato a temi salienti della cristologia balthasariana, affrontati secondo la tripartizione dell'opus magnum del teologo svizzero
Il recente dibattito tra Karl-Heinz Menke e Magnus Streit prosegue una controversia nient'affatto... more Il recente dibattito tra Karl-Heinz Menke e Magnus Streit prosegue una controversia nient'affatto nuova. Il suo punto di crisi coincide con la parola che campeggia nei titoli dei loro contributi: libertà. Attorno ad essa ruotano i temi discussi dai due due teologi, primo fra tutti quello dell'autonomia umana. Invece di stilarne un elenco analitico, questo breve commento mira a proporre un criterio guida col quale riordinare il loro dissidio. Colta la vera crux interpretum (chi è l'uomo, ovvero il soggetto della libertà in esame), il testo ne offre una lettura centrata su Gesù. Se egli non è solo veramente uomo, ma il vero uomo, allora elaborare la figura antropologica della libertà significa illustrare la figura cristologica della libertà.
In che senso si afferma che Gesù è il Verbo incarnato, che
l’Eucaristia è il corpo del Signore e ... more In che senso si afferma che Gesù è il Verbo incarnato, che l’Eucaristia è il corpo del Signore e che il libro dell’Esodo è parola di Dio? Dopo aver dedicato un affondo ai primi due punti, tento di offrire una riflessione quanto al terzo, saggiando in proposito la coerenza del lessico magisteriale. A partire dal parallelo tra il modo di concepire l’unione ipostatica e la composizione delle Scritture, intendo tracciare una sinossi tra Cristo, Scrittura ed Eucaristia come presenza della Parola di Dio nella carne, nel testo, nei frutti della terra e del lavoro dell’uomo.
Esplorando la logica del rapporto tra volontà di Dio e libertà di Gesù, questo studio vuole conce... more Esplorando la logica del rapporto tra volontà di Dio e libertà di Gesù, questo studio vuole concentrare l'attenzione sul suo merito nell'intento di saggiare pertinenza e attualità della categoria. Posto che rivelazione di Dio e salvezza dell'uomo sono un unico, indivisibile fatto nell'evento cristologico, allora l'una come l'altra sono opera di Dio, che per grazia la vuole, e dell'uomo, che liberamente la realizza. Perciò l'idea di merito può ben esprimere il singolare valore dell'agire del Cristo in ordine alla salvezza.
Sembra che un saggio sistematico sugli angeli sia destinato alla ripetizione del dato tradizional... more Sembra che un saggio sistematico sugli angeli sia destinato alla ripetizione del dato tradizionale, o a una sua smentita. Nella forma di una sintesi programmatica, questo studio mira piuttosto a scorgere nella bontà di quel dato l’esigenza di un suo aggiornamento. All’apparente marginalità del tema fa da contrasto un prezioso banco di prova per la storicità della fede e dell’ermeneuticateologica. La lettura proposta fa leva sulla distinzione di due piani: angelo e demonio sono componenti del dramma salvifico, ma intenderli come soggetti sovrumani è caratteristico di una concezione del mondo che non vincola la fede ai propri presupposti. Né spiriti né proiezioni umane,propongo di scorgere in angeli e demoni realtà spirituali che traggono senso nell’esperienza credente dell’agire di Dio
Dedicato alla verginità della madre di Gesù, questo studio considera quel che la Chiesa professa,... more Dedicato alla verginità della madre di Gesù, questo studio considera quel che la Chiesa professa, illustrando perché lo crede vero e discutendone il valore dogmatico. Verifica di conseguenza il senso della verginità in esame mediante un inventario dei maggiori rilievi opposti e degli argomenti a favore. Nella consistenza storica dell'incarnazione di Dio stanno il motivo e la pregnanza della perenne verginità della giovane nazarena. Inesauribile a un dato anatomico, questo carattere esistenziale appare inseparabile dalla corporeità dell'evento che coinvolge anzitutto chi ha dato al mondo il Redentore.
Il saggio tratta della presenza del Signore Gesù nell’Eucaristia in prospettiva ontologica. La ri... more Il saggio tratta della presenza del Signore Gesù nell’Eucaristia in prospettiva ontologica. La ricerca muove dalla lezione tommasiana e dall’insegnamento ecclesiale come luoghi per cogliere istanze e limiti della tesi della transustanziazione. La critica allo strumento prediletto per descrivere la conversione eucaristica sarà funzionale a quest’ipotesi: l’avvento di Dio in Cristo è paradigma per l’avvento di Cristo nelle specie eucaristiche.
Questo studio esplora la forma cristologica della rivelazione di Dio discutendo il tema della pre... more Questo studio esplora la forma cristologica della rivelazione di Dio discutendo il tema della predestinazione di Gesù. La stima dell’assetto scolastico e manualistico della questione servirà a mostrarne le implicazioni quanto all’essere di Dio e all’unità del suo piano di creazione e salvezza. Raccolta la critica levatavi da Karl Rahner, sarà possibile confrontarsi con la recente proposta teorica del domenicano Giuseppe Barzaghi, interlocutore di entrambe le parti esaminate. L’approccio anagogico tentato dall’autore mira infatti a cogliere il meglio del portato classico così come i rilievi mossi a quell’impianto. Secondo quanto permette l’anagogia da lui codificata, intercettare la logica della rivelazione dal punto di vista di Dio porterà a discutere l’incidenza della storia di Gesù, il Verbo incarnato, non solo quanto al creato, ma quanto a Dio stesso.
Il saggio vuole discernere la convinzione che il Concilio Vaticano II indirizzò ai musulmani affe... more Il saggio vuole discernere la convinzione che il Concilio Vaticano II indirizzò ai musulmani affermando che essi adorano con noi il Dio unico (LG 16). Da muro polemico, la professione di un solo Dio diventa ponte tra i due credi, mostrando la radicale condizione per un loro accordo. Analoga proposta anima la parte musulmana, già per attestazione del Corano (sura 29,46), riespressa dalla recente Lettera aperta e appello delle guide religiose musulmane. Per due diversi credi riconoscere d’adorare lo stesso Dio implica che la diversità consente, non vieta tale riconoscimento. Anzi, esso non pare un’opzione umana, bensì un asserto tratto da un’affermazione di Dio stesso. Per apprezzarne senza equivoci la sostanza, questo studio stila i caratteri di elementi basilari e comuni alle parti (rivelazione, parola di Dio, scrittura) per mostrare le condizioni e le opportunità della loro convergenza.
Il saggio intende offrire un’illustrazione critica dell’idea di visione beatifica alla luce del s... more Il saggio intende offrire un’illustrazione critica dell’idea di visione beatifica alla luce del suo radicamento cristologico. Se la storia di Gesù non ha solo portata strumentale e dimostrativa, bensì costitutiva della realtà divina, allora la visione che Gesù matura del Padre nello Spirito coincide con la sua definitiva rivelazione. “Vedere Dio” non comporta dunque superare la testimonianza di Cristo in una disincarnata immediatezza, bensì partecipare al suo compimento nell’eterna mediazione umana che Dio ha scelto per identificarsi.
Il volume ripropone la dissertazione dottorale difesa presso la Facoltà Teologica dell'Italia Set... more Il volume ripropone la dissertazione dottorale difesa presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale. Nel tentativo d'incoraggiare un nuovo consenso teologico propone la formula visio fidei come sintesi delle istanze enucleate nel percorso di ricerca: anziché per irenico concordismo o progressiva limatura d'antiche concorrenze la permanente validità delle ragioni raccolte dalle parti è garantita proprio accogliendo la loro composizione: libera e liberante attestazione della verità divina, la visio Dei di Gesù accade nella e come fede, la stessa di cui Gesù è autore e perfezionatore quale mediatore definitivo della rivelazione di Dio. A motivo del legame tra incidenza ontologica, psicologica, soteriologica ed escatologica del tema, il provato legame di Gesù con Dio identifica pure senza confusione né separazione l'essere d'entrambe, la realtà di Dio e dell'uomo. Avverato in Cristo secondo l'eterno volere di Dio che così si pensa e in vista di ciò dispone ogni cosa, mediante lo stesso Cristo, Verbo incarnato, quel medesimo legame è condiviso in una visione di fede che, iniziata in terra a giustificazione della nostra ottica di peccatori, si compirà nella gloria della salvezza eterna.
Che la libertà impeccabile di Cristo non sia un ossimoro, è una convinzione di cui parte un'indag... more Che la libertà impeccabile di Cristo non sia un ossimoro, è una convinzione di cui parte un'indagine irradi smentite: se Gesù potesse venir meno alla volontà del Padre, non sarebbe impeccabile (e quindi non sarebbe Dio: se peccasse, il Figlio di Dio peccherebbe), ma se è impeccabile e non può che eseguire il progetto salvifico divino, comunque gli sia noto, dove sta il merito nel compiere in obbedienza quel che non ha la scelta di fare? Contemplando la persona del Crocifisso Risorto, la teologia può imparare ancora una volta, come sempre, a sorprendersi del suo Signore.
Tratto dal periodico unitario delle parrocchie di Cassano d'Adda, l'intervento sintetizza i punti... more Tratto dal periodico unitario delle parrocchie di Cassano d'Adda, l'intervento sintetizza i punti del dibattito sociale sviluppato dall'autore con alcune associazioni giovanili della città.
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l’Eucaristia è il corpo del Signore e che il libro dell’Esodo è
parola di Dio? Dopo aver dedicato un affondo ai primi due
punti, tento di offrire una riflessione quanto al terzo, saggiando in proposito la coerenza del lessico magisteriale. A partire
dal parallelo tra il modo di concepire l’unione ipostatica e la
composizione delle Scritture, intendo tracciare una sinossi
tra Cristo, Scrittura ed Eucaristia come presenza della Parola
di Dio nella carne, nel testo, nei frutti della terra e del lavoro
dell’uomo.
l’Eucaristia è il corpo del Signore e che il libro dell’Esodo è
parola di Dio? Dopo aver dedicato un affondo ai primi due
punti, tento di offrire una riflessione quanto al terzo, saggiando in proposito la coerenza del lessico magisteriale. A partire
dal parallelo tra il modo di concepire l’unione ipostatica e la
composizione delle Scritture, intendo tracciare una sinossi
tra Cristo, Scrittura ed Eucaristia come presenza della Parola
di Dio nella carne, nel testo, nei frutti della terra e del lavoro
dell’uomo.