Books by Erica Bernardi
Skira, 2023
Come Fernanda Wittgens immaginava una Milano moderna? A partire dal 1945, dopo l’esperienza del c... more Come Fernanda Wittgens immaginava una Milano moderna? A partire dal 1945, dopo l’esperienza del carcere, per Wittgens è chiaro che larte e il museo possono essere due preziosi strumenti nelle sue mani per riscattare la società dagli orrori della guerra. Mette quindi in atto una politica culturale volta a recuperare il tempo andato perduto a causa del conflitto: procede alle integrazioni delle collezioni della Pinacoteca di Brera laddove si erano interrotte, ovvero quelle dell’amato Ottocento; collabora con i più importanti collezionisti lombardi per promuovere l’arte moderna italiana all’estero (Jucker, Jesi, Mattioli, Vitali), e garantirsi così ricche e prestigiose donazioni destinate ad ampliare la galleria del Novecento; caratterizza Milano come la città dellarte moderna, non solo in Italia ma anche in Europa, vista la posizione privilegiata, e lo fa attraverso un’attività espositiva intelligente e intraprendente, che la vede mettere a segno un successo dopo l’altro, nella cornice di Palazzo Reale. A partire dalla mostra di Picasso nel 1953, che con l’arrivo di Guernica, nella sala delle Cariatidi, rappresenta uno dei momenti più alti della sua politica culturale. Anche dal punto di vista museale è pioniera e promotrice di una visione moderna del museo, in cui devono convivere la cultura estetica e il ruolo sociale. Fernanda Wittgens applica la sua idea di modernità anche nella ricostruzione e nel riallestimento della Pinacoteca di Brera, trovando un perfetto equilibrio tra forme misurate e funzionali dell’allestimento, monumentalità architettonica degli spazi espositivi e iniziative educative capaci di riaccendere un dialogo tra arte e cittadino, contribuendo concretamente al radicale rinnovamento del concetto di museo a livello nazionale e internazionale.
SKIRA
Il volume raccoglie gli scritti sul museo di Franco Russoli
Pittori bergamaschi, Jul 2009
Articles and essay by Erica Bernardi
Italian Modern Art, n. 4, 2020
Why didn’t Lamberto Vitali praise the artistic products of Morandi’s metaphysical phase as he did... more Why didn’t Lamberto Vitali praise the artistic products of Morandi’s metaphysical phase as he did for works completed at other moments of the artist’s career? In Vitali’s writings on Morandi – in, for example, the different editions of his catalogue raisonné – the art historian doesn’t explicitly declare a preference. However, there is an evident change in the way he discusses the works of the artist’s metaphysical years (1918–1919). For instance, when he writes about the artist’s landscapes painted in the following years, between 1921 and 1925, he claims that they have a “tender sweetness in the representation, very far from the intellectual lucubrations of the Metaphysical Still Life.” This apparently banal and marginal question allows us, on the contrary, to consider Vitali’s reading of Morandi’s œuvre with a far broader perspective for which it becomes pivotal to take into consideration the collecting taste of the time. Through this reading of Vitali’s texts and of Morandi’s images, as well as an analysis of the contemporary market tendencies, it becomes possible to define the cultural reasons underlying Vitali’s taste.
Metaphysical masterpieces 1916-1920. Morandi, Sironi and Carrà, 2018
Concorso. Arti e Lettere. VI, 2012-2014. Intorno ad alcuni carteggi del '900
The article aims to explain the first contacts between Franco Russoli and Fernanda Wittgens thank... more The article aims to explain the first contacts between Franco Russoli and Fernanda Wittgens thanks to their correspondence from 1950, when the young officer of the Soprintendenza of Pisa was assigned to the Milanese one, to 1953, when he curated the Picasso exhibition at Palazzo Reale in Milan. Furthermore this work allows to highlight the contribution Russoli offered in organising the Parisian Exposition d’art Moderne Italien in 1950, when he acted on behalf of the Amici di Brera.
Predella - Journal of Visual Arts, Jan 2015
The article examines the letters sent from Edward Waldo Forbes (1873-1969), first director of the... more The article examines the letters sent from Edward Waldo Forbes (1873-1969), first director of the Fogg Art Museum, to Bernard Berenson (1865-1959), which testify the phases of the Harvard Museum birth. In par- ticular the author analyzes the years between 1914, when the correspondance began, and 1928, when the new building of Quincey Street built by Forbes finally opened. The correspondance also proves the first move made by Berenson to assure that the donation of Villa I Tatti would be accepted by Harvard.
Bernardino Luini e i suoi figli - Itinerari, 2014
ABSTRACT: The Museum in the City and the City in the Museum: Franco Russoli and the “grande Brera... more ABSTRACT: The Museum in the City and the City in the Museum: Franco Russoli and the “grande Brera” project Franco Russoli (1923-1977) was co-director of the “Pinacoteca di Brera” from 1957 to 1973, and director from 1973 to 1977. In 1969, he exposed the state of decay of the museum and in 1974 he closed it. He held his last, provocative, exhibition in Brera in 1977: “Processo per il Museo”, in which he presented a series of brilliant solutions for the serious problem of handling the space in the various institutions in Brera (the Observatory, the Library, the Art Gallery, the School of Fine Arts, the Botanic Garden among others). With the purchase of Citterio Palace, adjacent to Brera Palace, he was fulfilling his ambitious project of rearranging collections and activities on the premises: the “grande Brera” project, which was, unfortunately, interrupted upon his death.
Magazine - Journal by Erica Bernardi
Talks by Erica Bernardi
Presentazione del libro di Erica Bernardi e Giuseppina Di Gangi “Fernanda! Fernandissima !” Wittg... more Presentazione del libro di Erica Bernardi e Giuseppina Di Gangi “Fernanda! Fernandissima !” Wittgens alla prova della modernità (Milano, Skirà, 2023)
Skira, 2023
Fernanda Wittgens, uscita dal carcere, sa che l’arte e il museo possono essere due preziosi strum... more Fernanda Wittgens, uscita dal carcere, sa che l’arte e il museo possono essere due preziosi strumenti nelle sue mani per riscattare una società intera dagli orrori della guerra. Mette quindi in atto una politica culturale volta a recuperare il tempo perso durante il conflitto: integrare le collezioni della Pinacoteca di Brera dove si erano interrotte, l’amato Ottocento e il Novecento; lavorare con i più importanti collezionisti al fianco degli Amici di Brera per promuovere l’arte moderna italiana all’estero (Jucker, Jesi, Mattioli, Vitali), garantendosi così ricche donazioni; caratterizzare Milano come città
dell’arte moderna, e farlo attraverso una politica espositiva che la vede mettere a segno un successo dopo l’altro nella cornice di Palazzo Reale. Dal punto di vista museale è pioniera e promotrice di una visione nella quale devono convivere cultura estetica e ruolo sociale. La sua idea di modernità
si pone in perfetto equilibrio tra forme misurate e funzionali dell’allestimento e iniziative educative, contribuendo concretamente al radicale rinnovamento
del concetto di museo a livello internazionale.
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Magazine - Journal by Erica Bernardi
Talks by Erica Bernardi
dell’arte moderna, e farlo attraverso una politica espositiva che la vede mettere a segno un successo dopo l’altro nella cornice di Palazzo Reale. Dal punto di vista museale è pioniera e promotrice di una visione nella quale devono convivere cultura estetica e ruolo sociale. La sua idea di modernità
si pone in perfetto equilibrio tra forme misurate e funzionali dell’allestimento e iniziative educative, contribuendo concretamente al radicale rinnovamento
del concetto di museo a livello internazionale.
dell’arte moderna, e farlo attraverso una politica espositiva che la vede mettere a segno un successo dopo l’altro nella cornice di Palazzo Reale. Dal punto di vista museale è pioniera e promotrice di una visione nella quale devono convivere cultura estetica e ruolo sociale. La sua idea di modernità
si pone in perfetto equilibrio tra forme misurate e funzionali dell’allestimento e iniziative educative, contribuendo concretamente al radicale rinnovamento
del concetto di museo a livello internazionale.
all'estero esposizioni d'arte del primo Novecento italiano, allo stesso tempo a Milano organizza le mostre dei più moderni artisti internazionali.
This lecture is in conjunction with the current exhibition at CIMA in NYC which runs through June 2019. Co-sponsors - Town of New Castle and The Center for Italian Modern Art.
All are welcome to join us for an evening dedicated to the presentation of our 2018–19 exhibition catalogue for Metaphysical Masterpieces, 1916–1920: Morandi, Sironi, and Carrà. The evening will begin with a conversation between artist, writer, and co-editor of Hyperallergic Weekend, Thomas Micchelli, and CIMA fellow, Erica Bernardi, followed by a reception.
"Il museo in trasformazione: questione da professionisti" | Convegno | Milano | 28 ottobre
ICOM Italia continua a riflettere sulla propria storia e sugli uomini e donne che hanno dedicato la loro vita ai musei, dal dopoguerra ai nostri giorni. Dopo l’appuntamento del 13 maggio scorso a Roma, che ha sottolineato le principali tappe del suo percorso in ambito nazionale e internazionale e ricordato i temi maggiormente dibattuti, questo convegno intende valorizzare il contributo dei professionisti che hanno portato avanti progetti innovativi nelle principali istituzioni milanesi.
Metaphysical Masterpieces Study Days (Friday and Saturday, April 26-27, 2019).
Keynote speaker: Mia Fuller, University of California – Berkeley
Deadline: Sunday, January 27, 2019