Abstracts del LXXVII Congresso della Società Italiana di Fisica, L'Aquila 30 settembre-5 ottobre 1991, pp.279-280, 1991
La camera proporzionale multifili: un nuovo strumento per la fisica delle alte energie
Gruppo Na... more La camera proporzionale multifili: un nuovo strumento per la fisica delle alte energie
Gruppo Nazionale di Storia della Fisica del CNR History of CERN Project, Ginevra, Svizzera.
Realizzata al CERN dal gruppo di Charpak alla fine degli anni Sessanta la camera proporzionale multifili (multiwire proportional chamber o MWPC) si è imposta nel decennio successivo grazie alle sue caratteristiche di funzionamento: buona risoluzione temporale, elevata precisione di localizzazione, possibilità di collegamento on-line con un elaboratore elettronico. Il successo di questa nuova tecnica di rivelazione rappresenta un interessante risultato dell'interazione tra sviluppi teorici della ricerca, progressi nell'ambito sperimentale e innovazioni nel settore tecnologico. Tale successo fu dovuto sia ai nuovi orientamenti della ricerca nell'ambito della fisica delle alte energie che implicavano la rivelazione di eventi a bassissima sezione d'urto, sia alla realizzazione di macchine acceleratrici che hanno reso disponibili energie e flussi molto elevati, sia alle nuove tecniche di integrazione dei componenti elettronici che hanno consentito una sensibile diminuzione dei costi e degli ingombri, sia infine alla diffusione di elaboratori elettronici più perfezionati e dotati di software più sofisticato. Ciò ha portato alla costruzione di rivelatori di grandi dimensioni che, ponendo nuovi problemi tecnici di realizzazione rispetto ai primi piccoli prototipi, hanno consentito un ampio sfruttamento delle potenzialità di questa nuova tecnica di rivelazione.
Abstracts del LXXVI Congresso della Società Italiana di Fisica, Trento 8-13 ottobre 1990, pp.135-136, 1990
Gruppo Nazionale per la Storia della Fisica CNR.
Study Team for the History of CERN, CERN, Gene... more Gruppo Nazionale per la Storia della Fisica CNR.
Study Team for the History of CERN, CERN, Geneva (CH).
Fin dai primi anni Sessanta i rivelatori elettronici hanno svolto un ruolo essenziale nella fisica delle alte energie. Le camere a scintilla consentirono la scoperta di eventi rari come i neutrini muonici identificati da Lederman e Steinberger a Brookhaven nel 1962. Ma i film fotografici utilizzati nelle camere a scintilla ottiche per immagazzinare l'informazione limitarono ben presto la loro precisione statistica. All'International Symposium on Nuclear Electronics, tenuto a Versailles nel 1968, Charpak presentò un nuovo e più versatile strumento realizzato dal suo gruppo di ricerca presso il CERN: la camera proporzionale multifili. Negli anni successivi nuovi e più sofisticati rivelatori elettronici furono posti a disposizione dei ricercatori: camere proporzionali multifili di grandi dimensioni, camere a deriva, camere a proiezione temporale, che segnarono in pratica il declino delle camere a bolle. In questa comunicazione delineerò le tappe principali di questo sviluppo, discutendo i problemi tecnici incontrati quali: la scelta della miscela gassosa, della geometria della camera, dell'elettronica impiegata ecc. e sottolineando le potenzialità di questa nuova famiglia di rivelatori che, a partire dagli anni Settanta, sono diventati strumenti standard nella fisica delle alte energie.
Abstracts of the XVIII International Conference on History of Science, Hamburg and München, 1-9 August 1989, ISBN 3515059652, Aug 1, 1989
Gruppo Nazionale per la Storia della Fisica - CNR
The emergence of large research laboratories i... more Gruppo Nazionale per la Storia della Fisica - CNR
The emergence of large research laboratories in the last fifty years is the outcome of a complex interaction between men of science and men of government, working out technical, administrative and cooperative research problems.
Two leading figures emerge at the beginning of this new era in the state-support research: Fréderic Joliot and Enrico Fermi. In the first half of the '30s they had opened up the new field of research of artificial radioactivity where both had attained significant achievements using natural sources. By the mid-Thirties, fairly soon after their first successful experiments, they began to take into consideration the available artificial sources of bombarding particles in order to increase either the amount of available neutrons or, directly by the means of the high energy accelerated particles, the number and the yield of new isotopes.
In this paper I outline the complex problems connected with the construction and the equipment of a high-energy laboratory in Rome and in Paris before WWII. Beside technical puzzles, the two different traditions in nuclear physics research, the necessity of considerable financial support and consequently the two deeply different socio-political environments - Leon Blum's Front Populaire in Paris and the fascist "Empire" in Rome -all played a role.
Finally, the main factor that allowed the construction of accelerators in both countries was the field of the application in medical and biological research.
Società italiana degli storici della fisica e dell'astronomia. Atti del 33° Convegno annualeProceedings of the 33th annual Conference (Acireale-Catania-Siracusa, 2013). Ediz. bilingue, 2016
Proceedings of th e XXXIII Convegno Nazionale della Società Italiana degli Storici della Fisica e... more Proceedings of th e XXXIII Convegno Nazionale della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia, Acireale, Catania, Siracusa, 4-7 settembre 2013, 498 pp., illus., bibl., indexes, Pavia: Pavia University Press, 2016
John Krige (ed,), History of CERN, volume III, Elsevier Science, Amsterdam, ISBN 0444896554, 1996
This chapter focuses on the development of electronic position detectors from the mid-sixties unt... more This chapter focuses on the development of electronic position detectors from the mid-sixties until the late seventies to which Central European Organization for Nuclear Research (CERN) scientists made significant contributions either in terms of small and sophisticated prototypes or in terms of huge multi-purpose detectors. The chapter also discusses the characteristics of the gaseous ionization detectors together with their advantages and weaknesses and the main technical problems connected with their construction—for example, the choice of the gas mixture and of the geometry—stressing the role played by improvements in electronics. The main aspects of this technique suggest those factors, which have been prominent in the development of gaseous ionization detectors and in their success in the high-energy physicists community, including their being self-triggering and the use of the computer on-line; their short recovery time and the trend towards experiments characterized by high ...
F.Bonoli, A.Naddeo, V.Zanini (a cura di), Atti del XLI Convegno Nazionale della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia, Arezzo, 6-9 settembre 2021, ISBN 9788833396941, 2022
Ivana Gambaro e Lucio Fregonese, Atti del XXXIII Convegno Nazionale della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia, Acireale, Catania, Siracusa, 4-7 settembre 2013, Pavia University Press ISBN 978-88-6952-048-8, 2016
Alessandra Anceschi e Riccardo Scaglioni (a cura di), Formazione iniziale degli insegnanti in Italia: tra passato e futuro L’esperienza SSIS raccontata dai suoi protagonisti, Liguori Editore, Napoli, ISBN 13 978-88-207-5012-1, 2010
Campanile B., De Frenza L., Garuccio A. (a cura di), Atti del XXXVII Convegno Nazionale della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia, Bari, 26-29 settembre 2017, Pavia University Press, ISBN 978-88-6952-118-8 / Proceedings of the 37th Annual Conference, 2019
In 1588 Tycho Brahe proposed a new cosmological system keeping a motionless Earth at the centre o... more In 1588 Tycho Brahe proposed a new cosmological system keeping a motionless Earth at the centre of the world. In the first half of the following century the reception of Tycho’s model within the Society of Jesus was characterized by a strong resistance at the beginning, followed by a long and winding path, and then a good fortune, whereas heliocentric models were increasingly investigated in European observatories. In 1651 a Jesuit astronomer, Giovan Battista Riccioli, published the Almagestum novum, an encyclopaedic synthesis of astronomical knowledge where the Earth’s motions or rest were extensively discussed in order to prove the Earth's immobility. However, through the period 1650–1687 the Almagestum novum did not entirely fulfil its aims, rather seeming like the dying swan’s song of Tychonic or semi-Tychonic models. Contemporary scholars appreciated the encyclopaedic effort by Riccioli, but many were critical of his proofs. Even influential Jesuit astronomers showed a rema...
Pasquale Tuccu (ed.), Atti del XVI Congresso Nazionale di Storia della Fisica, Como, Centro Volta,Villa Olmo 24-25 maggio 1996, Gruppo Nazionale Storia Fisica, CNR 1996, 1996
Abstracts del LXXVII Congresso della Società Italiana di Fisica, L'Aquila 30 settembre-5 ottobre 1991, pp.279-280, 1991
La camera proporzionale multifili: un nuovo strumento per la fisica delle alte energie
Gruppo Na... more La camera proporzionale multifili: un nuovo strumento per la fisica delle alte energie
Gruppo Nazionale di Storia della Fisica del CNR History of CERN Project, Ginevra, Svizzera.
Realizzata al CERN dal gruppo di Charpak alla fine degli anni Sessanta la camera proporzionale multifili (multiwire proportional chamber o MWPC) si è imposta nel decennio successivo grazie alle sue caratteristiche di funzionamento: buona risoluzione temporale, elevata precisione di localizzazione, possibilità di collegamento on-line con un elaboratore elettronico. Il successo di questa nuova tecnica di rivelazione rappresenta un interessante risultato dell'interazione tra sviluppi teorici della ricerca, progressi nell'ambito sperimentale e innovazioni nel settore tecnologico. Tale successo fu dovuto sia ai nuovi orientamenti della ricerca nell'ambito della fisica delle alte energie che implicavano la rivelazione di eventi a bassissima sezione d'urto, sia alla realizzazione di macchine acceleratrici che hanno reso disponibili energie e flussi molto elevati, sia alle nuove tecniche di integrazione dei componenti elettronici che hanno consentito una sensibile diminuzione dei costi e degli ingombri, sia infine alla diffusione di elaboratori elettronici più perfezionati e dotati di software più sofisticato. Ciò ha portato alla costruzione di rivelatori di grandi dimensioni che, ponendo nuovi problemi tecnici di realizzazione rispetto ai primi piccoli prototipi, hanno consentito un ampio sfruttamento delle potenzialità di questa nuova tecnica di rivelazione.
Abstracts del LXXVI Congresso della Società Italiana di Fisica, Trento 8-13 ottobre 1990, pp.135-136, 1990
Gruppo Nazionale per la Storia della Fisica CNR.
Study Team for the History of CERN, CERN, Gene... more Gruppo Nazionale per la Storia della Fisica CNR.
Study Team for the History of CERN, CERN, Geneva (CH).
Fin dai primi anni Sessanta i rivelatori elettronici hanno svolto un ruolo essenziale nella fisica delle alte energie. Le camere a scintilla consentirono la scoperta di eventi rari come i neutrini muonici identificati da Lederman e Steinberger a Brookhaven nel 1962. Ma i film fotografici utilizzati nelle camere a scintilla ottiche per immagazzinare l'informazione limitarono ben presto la loro precisione statistica. All'International Symposium on Nuclear Electronics, tenuto a Versailles nel 1968, Charpak presentò un nuovo e più versatile strumento realizzato dal suo gruppo di ricerca presso il CERN: la camera proporzionale multifili. Negli anni successivi nuovi e più sofisticati rivelatori elettronici furono posti a disposizione dei ricercatori: camere proporzionali multifili di grandi dimensioni, camere a deriva, camere a proiezione temporale, che segnarono in pratica il declino delle camere a bolle. In questa comunicazione delineerò le tappe principali di questo sviluppo, discutendo i problemi tecnici incontrati quali: la scelta della miscela gassosa, della geometria della camera, dell'elettronica impiegata ecc. e sottolineando le potenzialità di questa nuova famiglia di rivelatori che, a partire dagli anni Settanta, sono diventati strumenti standard nella fisica delle alte energie.
Abstracts of the XVIII International Conference on History of Science, Hamburg and München, 1-9 August 1989, ISBN 3515059652, Aug 1, 1989
Gruppo Nazionale per la Storia della Fisica - CNR
The emergence of large research laboratories i... more Gruppo Nazionale per la Storia della Fisica - CNR
The emergence of large research laboratories in the last fifty years is the outcome of a complex interaction between men of science and men of government, working out technical, administrative and cooperative research problems.
Two leading figures emerge at the beginning of this new era in the state-support research: Fréderic Joliot and Enrico Fermi. In the first half of the '30s they had opened up the new field of research of artificial radioactivity where both had attained significant achievements using natural sources. By the mid-Thirties, fairly soon after their first successful experiments, they began to take into consideration the available artificial sources of bombarding particles in order to increase either the amount of available neutrons or, directly by the means of the high energy accelerated particles, the number and the yield of new isotopes.
In this paper I outline the complex problems connected with the construction and the equipment of a high-energy laboratory in Rome and in Paris before WWII. Beside technical puzzles, the two different traditions in nuclear physics research, the necessity of considerable financial support and consequently the two deeply different socio-political environments - Leon Blum's Front Populaire in Paris and the fascist "Empire" in Rome -all played a role.
Finally, the main factor that allowed the construction of accelerators in both countries was the field of the application in medical and biological research.
Società italiana degli storici della fisica e dell'astronomia. Atti del 33° Convegno annualeProceedings of the 33th annual Conference (Acireale-Catania-Siracusa, 2013). Ediz. bilingue, 2016
Proceedings of th e XXXIII Convegno Nazionale della Società Italiana degli Storici della Fisica e... more Proceedings of th e XXXIII Convegno Nazionale della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia, Acireale, Catania, Siracusa, 4-7 settembre 2013, 498 pp., illus., bibl., indexes, Pavia: Pavia University Press, 2016
John Krige (ed,), History of CERN, volume III, Elsevier Science, Amsterdam, ISBN 0444896554, 1996
This chapter focuses on the development of electronic position detectors from the mid-sixties unt... more This chapter focuses on the development of electronic position detectors from the mid-sixties until the late seventies to which Central European Organization for Nuclear Research (CERN) scientists made significant contributions either in terms of small and sophisticated prototypes or in terms of huge multi-purpose detectors. The chapter also discusses the characteristics of the gaseous ionization detectors together with their advantages and weaknesses and the main technical problems connected with their construction—for example, the choice of the gas mixture and of the geometry—stressing the role played by improvements in electronics. The main aspects of this technique suggest those factors, which have been prominent in the development of gaseous ionization detectors and in their success in the high-energy physicists community, including their being self-triggering and the use of the computer on-line; their short recovery time and the trend towards experiments characterized by high ...
F.Bonoli, A.Naddeo, V.Zanini (a cura di), Atti del XLI Convegno Nazionale della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia, Arezzo, 6-9 settembre 2021, ISBN 9788833396941, 2022
Ivana Gambaro e Lucio Fregonese, Atti del XXXIII Convegno Nazionale della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia, Acireale, Catania, Siracusa, 4-7 settembre 2013, Pavia University Press ISBN 978-88-6952-048-8, 2016
Alessandra Anceschi e Riccardo Scaglioni (a cura di), Formazione iniziale degli insegnanti in Italia: tra passato e futuro L’esperienza SSIS raccontata dai suoi protagonisti, Liguori Editore, Napoli, ISBN 13 978-88-207-5012-1, 2010
Campanile B., De Frenza L., Garuccio A. (a cura di), Atti del XXXVII Convegno Nazionale della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia, Bari, 26-29 settembre 2017, Pavia University Press, ISBN 978-88-6952-118-8 / Proceedings of the 37th Annual Conference, 2019
In 1588 Tycho Brahe proposed a new cosmological system keeping a motionless Earth at the centre o... more In 1588 Tycho Brahe proposed a new cosmological system keeping a motionless Earth at the centre of the world. In the first half of the following century the reception of Tycho’s model within the Society of Jesus was characterized by a strong resistance at the beginning, followed by a long and winding path, and then a good fortune, whereas heliocentric models were increasingly investigated in European observatories. In 1651 a Jesuit astronomer, Giovan Battista Riccioli, published the Almagestum novum, an encyclopaedic synthesis of astronomical knowledge where the Earth’s motions or rest were extensively discussed in order to prove the Earth's immobility. However, through the period 1650–1687 the Almagestum novum did not entirely fulfil its aims, rather seeming like the dying swan’s song of Tychonic or semi-Tychonic models. Contemporary scholars appreciated the encyclopaedic effort by Riccioli, but many were critical of his proofs. Even influential Jesuit astronomers showed a rema...
Pasquale Tuccu (ed.), Atti del XVI Congresso Nazionale di Storia della Fisica, Como, Centro Volta,Villa Olmo 24-25 maggio 1996, Gruppo Nazionale Storia Fisica, CNR 1996, 1996
Abstracts del LXXIV Congresso SIF, Urbino 6-11 ottobre 1988, 1988
Gruppo nazionale di Storia della Fisica CNR, Unità di Genova
Durante gli anni Trenta la fisica de... more Gruppo nazionale di Storia della Fisica CNR, Unità di Genova Durante gli anni Trenta la fisica del nucleo e delle particelle elementari subisce un radicale cambiamento, che investe sia il quadro concettuale, sia l'attività speriemetale. Ciò porta alla realizzazione di macchine acceleratrici ad elevata energia ed alle prime forme di organizzazione della ricerca in grandi laboratori. La scoperta di un nuovo tipo di radioattività da parte dei Joliot-Curie, ed i lavori del gruppo di Fermi sulla radioattività indotta da neutroni, avevano portato all'attenzione dei ricercatori il problema delle sorgenti artificiali di particelle cariche e di neutroni. A Parigi e a Roma esso viene affrontato con la costruzione di alcune macchine acceleatrici da parte dei due riconosciuti leaders Joliot e Fermi. | caratteri principali dei due programmi di ricerca, che si articolano all'interno di due differenti tradizioni nell'ambito dell ricerca in fisica, emergono dall'analisi delle vicende italiane e francesi, e permettono di identificare nelle applicazioni mediche e biologiche della ricerca in fisica il fattore determinante che orientò e consentì la realizzazione di questi primi acceleratori e l'organizzazione dei due centri di ricerca.
Abstracts del LXXIII Congresso SIF, Napoli 12-17 ottobre 1987, 1987
La scoperta del Tecnezio.
Gruppo Nazionale di Storia della Fisica del C.N.R., Unità di Genova.
... more La scoperta del Tecnezio.
Gruppo Nazionale di Storia della Fisica del C.N.R., Unità di Genova.
La scoperta dell'elemento 43 fu annunciata e smentita più volte tra la metà dell'800 ed il 1937. Solo strumenti e metodi nuovi avrebbero consentito di colmare questa lacuna presente nella tavola degli elementi. Si prendono in esame le ricerche di C. Perrier e E. Segrè, che isolarono l'attività di un isotopo di questo elemento valendosi di nuove tecniche fisiche e chimiche. Si propone quindi una ricostruzione che colloca la scoperta del Tecnezio all'intersezione tra programmi di ricerca diversi, risultato della definizione di nuove aree di indagine nell'ambito della nascente «nuclear science».
Abstracts del LXXII Congresso SIF, Padova 2-7 ottobre 1986, 1986
Gruppo nazionale di Storia della Fisica CNR, Unità di Genova
Vengono ripercorsi i momenti fondam... more Gruppo nazionale di Storia della Fisica CNR, Unità di Genova
Vengono ripercorsi i momenti fondamentali della storia del gruppo di Fermi a Roma centrando l'attenzione sul problema delle sorgenti naturali ed artificiali di particelle (in particolare di neutroni). Durante i numerosi viaggi di studio negli Stati Uniti (1935-1939) E. Amaldi, E. Fermi, F. Rasetti e E. Segré lavorano sui processi nucleari sia con sorgenti del tipo (Rn-Be), sia con acceleratori di particelle (il Van De Grani di A. M. Tuve a Washington ed il cyclotron di E. O. Lawrence a Berkeley). Dagli articoli originali, dalle relazioni di viaggio e dalle lettere, emergono le complesse problematiche di carattere teorico e sperimentale legate alla scelta del tipo di sorgente, che investono temi più generali connessi all'indagine sulla struttura del nucleo e sulle trasmutazioni artificiali.
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Papers by Ivana Gambaro
Gruppo Nazionale di Storia della Fisica del CNR
History of CERN Project, Ginevra, Svizzera.
Realizzata al CERN dal gruppo di Charpak alla fine degli anni Sessanta la camera proporzionale multifili (multiwire proportional chamber o MWPC) si è imposta nel decennio successivo grazie alle sue caratteristiche di funzionamento: buona risoluzione temporale, elevata precisione di localizzazione, possibilità di collegamento on-line con un elaboratore elettronico. Il successo di questa nuova tecnica di rivelazione rappresenta un interessante risultato dell'interazione tra sviluppi teorici della ricerca, progressi nell'ambito sperimentale e innovazioni nel settore tecnologico. Tale successo fu dovuto sia ai nuovi orientamenti della ricerca nell'ambito della fisica delle alte energie che implicavano la rivelazione di eventi a bassissima sezione d'urto, sia alla realizzazione di macchine acceleratrici che hanno reso disponibili energie e flussi molto elevati, sia alle nuove tecniche di integrazione dei componenti elettronici che hanno consentito una sensibile diminuzione dei costi e degli ingombri, sia infine alla diffusione di elaboratori elettronici più perfezionati e dotati di software più sofisticato. Ciò ha portato alla costruzione di rivelatori di grandi dimensioni che, ponendo nuovi problemi tecnici di realizzazione rispetto ai primi piccoli prototipi, hanno consentito un ampio sfruttamento delle potenzialità di questa nuova tecnica di rivelazione.
Study Team for the History of CERN, CERN, Geneva (CH).
Fin dai primi anni Sessanta i rivelatori elettronici hanno svolto un ruolo essenziale nella fisica delle alte energie. Le camere a scintilla consentirono la scoperta di eventi rari come i neutrini muonici identificati da Lederman e Steinberger a Brookhaven nel 1962. Ma i film fotografici utilizzati nelle camere a scintilla ottiche per immagazzinare l'informazione limitarono ben presto la loro precisione statistica. All'International Symposium on Nuclear Electronics, tenuto a Versailles nel 1968, Charpak presentò un nuovo e più versatile strumento realizzato dal suo gruppo di ricerca presso il CERN: la camera proporzionale multifili. Negli anni successivi nuovi e più sofisticati rivelatori elettronici furono posti a disposizione dei ricercatori: camere proporzionali multifili di grandi dimensioni, camere a deriva, camere a proiezione temporale, che segnarono in pratica il declino delle camere a bolle. In questa comunicazione delineerò le tappe principali di questo sviluppo, discutendo i problemi tecnici incontrati quali: la scelta della miscela gassosa, della geometria della camera, dell'elettronica impiegata ecc. e sottolineando le potenzialità di questa nuova famiglia di rivelatori che, a partire dagli anni Settanta, sono diventati strumenti standard nella fisica delle alte energie.
The emergence of large research laboratories in the last fifty years is the outcome of a complex interaction between men of science and men of government, working out technical, administrative and cooperative research problems.
Two leading figures emerge at the beginning of this new era in the state-support research: Fréderic Joliot and Enrico Fermi. In the first half of the '30s they had opened up the new field of research of artificial radioactivity where both had attained significant achievements using natural sources. By the mid-Thirties, fairly soon after their first successful experiments, they began to take into consideration the available artificial sources of bombarding particles in order to increase either the amount of available neutrons or, directly by the means of the high energy accelerated particles, the number and the yield of new isotopes.
In this paper I outline the complex problems connected with the construction and the equipment of a high-energy laboratory in Rome and in Paris before WWII. Beside technical puzzles, the two different traditions in nuclear physics research, the necessity of considerable financial support and consequently the two deeply different socio-political environments - Leon Blum's Front Populaire in Paris and the fascist "Empire" in Rome -all played a role.
Finally, the main factor that allowed the construction of accelerators in both countries was the field of the application in medical and biological research.
inproceedings by Ivana Gambaro
Gruppo Nazionale di Storia della Fisica del CNR
History of CERN Project, Ginevra, Svizzera.
Realizzata al CERN dal gruppo di Charpak alla fine degli anni Sessanta la camera proporzionale multifili (multiwire proportional chamber o MWPC) si è imposta nel decennio successivo grazie alle sue caratteristiche di funzionamento: buona risoluzione temporale, elevata precisione di localizzazione, possibilità di collegamento on-line con un elaboratore elettronico. Il successo di questa nuova tecnica di rivelazione rappresenta un interessante risultato dell'interazione tra sviluppi teorici della ricerca, progressi nell'ambito sperimentale e innovazioni nel settore tecnologico. Tale successo fu dovuto sia ai nuovi orientamenti della ricerca nell'ambito della fisica delle alte energie che implicavano la rivelazione di eventi a bassissima sezione d'urto, sia alla realizzazione di macchine acceleratrici che hanno reso disponibili energie e flussi molto elevati, sia alle nuove tecniche di integrazione dei componenti elettronici che hanno consentito una sensibile diminuzione dei costi e degli ingombri, sia infine alla diffusione di elaboratori elettronici più perfezionati e dotati di software più sofisticato. Ciò ha portato alla costruzione di rivelatori di grandi dimensioni che, ponendo nuovi problemi tecnici di realizzazione rispetto ai primi piccoli prototipi, hanno consentito un ampio sfruttamento delle potenzialità di questa nuova tecnica di rivelazione.
Study Team for the History of CERN, CERN, Geneva (CH).
Fin dai primi anni Sessanta i rivelatori elettronici hanno svolto un ruolo essenziale nella fisica delle alte energie. Le camere a scintilla consentirono la scoperta di eventi rari come i neutrini muonici identificati da Lederman e Steinberger a Brookhaven nel 1962. Ma i film fotografici utilizzati nelle camere a scintilla ottiche per immagazzinare l'informazione limitarono ben presto la loro precisione statistica. All'International Symposium on Nuclear Electronics, tenuto a Versailles nel 1968, Charpak presentò un nuovo e più versatile strumento realizzato dal suo gruppo di ricerca presso il CERN: la camera proporzionale multifili. Negli anni successivi nuovi e più sofisticati rivelatori elettronici furono posti a disposizione dei ricercatori: camere proporzionali multifili di grandi dimensioni, camere a deriva, camere a proiezione temporale, che segnarono in pratica il declino delle camere a bolle. In questa comunicazione delineerò le tappe principali di questo sviluppo, discutendo i problemi tecnici incontrati quali: la scelta della miscela gassosa, della geometria della camera, dell'elettronica impiegata ecc. e sottolineando le potenzialità di questa nuova famiglia di rivelatori che, a partire dagli anni Settanta, sono diventati strumenti standard nella fisica delle alte energie.
The emergence of large research laboratories in the last fifty years is the outcome of a complex interaction between men of science and men of government, working out technical, administrative and cooperative research problems.
Two leading figures emerge at the beginning of this new era in the state-support research: Fréderic Joliot and Enrico Fermi. In the first half of the '30s they had opened up the new field of research of artificial radioactivity where both had attained significant achievements using natural sources. By the mid-Thirties, fairly soon after their first successful experiments, they began to take into consideration the available artificial sources of bombarding particles in order to increase either the amount of available neutrons or, directly by the means of the high energy accelerated particles, the number and the yield of new isotopes.
In this paper I outline the complex problems connected with the construction and the equipment of a high-energy laboratory in Rome and in Paris before WWII. Beside technical puzzles, the two different traditions in nuclear physics research, the necessity of considerable financial support and consequently the two deeply different socio-political environments - Leon Blum's Front Populaire in Paris and the fascist "Empire" in Rome -all played a role.
Finally, the main factor that allowed the construction of accelerators in both countries was the field of the application in medical and biological research.
Durante gli anni Trenta la fisica del nucleo e delle particelle elementari subisce un radicale cambiamento, che investe sia il quadro concettuale, sia l'attività speriemetale. Ciò porta alla realizzazione di macchine acceleratrici ad elevata energia ed alle prime forme di organizzazione della ricerca in grandi laboratori. La scoperta di un nuovo tipo di radioattività da parte dei Joliot-Curie, ed i lavori del gruppo di Fermi sulla radioattività indotta da neutroni, avevano portato all'attenzione dei ricercatori il problema delle sorgenti artificiali di particelle cariche e di neutroni. A Parigi e a Roma esso viene affrontato con la costruzione di alcune macchine acceleatrici da parte dei due riconosciuti leaders Joliot e Fermi. | caratteri principali dei due programmi di ricerca, che si articolano all'interno di due differenti tradizioni nell'ambito dell ricerca in fisica,
emergono dall'analisi delle vicende italiane e francesi, e permettono di identificare nelle applicazioni mediche e biologiche della ricerca in fisica il fattore determinante che orientò e consentì la realizzazione di questi primi acceleratori e l'organizzazione dei due centri di ricerca.
Gruppo Nazionale di Storia della Fisica del C.N.R., Unità di Genova.
La scoperta dell'elemento 43 fu annunciata e smentita più volte tra la metà dell'800 ed il 1937. Solo strumenti e metodi nuovi avrebbero consentito di colmare questa lacuna presente nella tavola degli elementi. Si prendono in esame le ricerche di C. Perrier e E. Segrè, che isolarono l'attività di un isotopo di questo elemento valendosi di nuove tecniche fisiche e chimiche. Si propone quindi una ricostruzione che colloca la scoperta del Tecnezio all'intersezione tra programmi di ricerca diversi, risultato della definizione di nuove aree di indagine nell'ambito della nascente «nuclear science».
Vengono ripercorsi i momenti fondamentali della storia del gruppo di Fermi a Roma centrando l'attenzione sul problema delle sorgenti naturali ed artificiali di particelle (in particolare di neutroni). Durante i numerosi viaggi di studio negli Stati Uniti (1935-1939) E. Amaldi, E. Fermi, F. Rasetti e E. Segré lavorano sui processi nucleari sia con sorgenti del tipo (Rn-Be), sia con acceleratori di particelle (il Van De Grani di A. M. Tuve a Washington ed il cyclotron di E. O. Lawrence a Berkeley). Dagli articoli originali, dalle relazioni di viaggio e dalle lettere, emergono le complesse problematiche di carattere teorico e sperimentale legate alla scelta del tipo di sorgente, che investono temi più generali connessi all'indagine sulla struttura del nucleo e sulle trasmutazioni artificiali.