Questo saggio propone un breve excursus della storia dell’ibridazione di fiction e non-fiction in... more Questo saggio propone un breve excursus della storia dell’ibridazione di fiction e non-fiction in ambito occidentale, a partire dal new journalism e dal nonfiction novel fino all’attuale proliferazione di oggetti narrativi in cui e presente una finzionalizzazione del reale. A partire da alcuni faction contemporanei si illustreranno le diverse intenzioni e i diversi risultati estetici a cui possono giungere i tentativi di ibridare la fiction con il reportage giornalistico, il racconto di un caso di cronaca o di un pezzo di Storia, la biografia e il diario. Nelle forme sempre specifiche in cui ogni testo pensa e mette in scena il reale e spesso presente la convinzione che una verita ulteriore, piu “vera”, si dia attraverso la menzogna letteraria, ovvero la fiction. This paper provides a brief account of the history of hybridization between fiction and non-fiction within Western literature, from the origins – the new journalism and the non-fiction novel – to the contemporary hypertrofi...
Cette these propose d’analyser un phenomene litteraire contemporain et transnational : la biofict... more Cette these propose d’analyser un phenomene litteraire contemporain et transnational : la biofiction. La recherche associe une etude historique et litteraire de la pratique de la biographie, une analyse theorique dont elle est investie par la fiction, et une reflexion critique et comparative pour les textes specifiques contemporains.Une taxinomie des nombreuses et differentes formes du biographique litteraire s’accompagne d’une description des poetiques specifiques de la biofiction et d’une analyse de ses enjeux litteraires comme de ses implications extra-litteraires (historiques, sociologiques, philosophiques et meme politiques) afin d’evaluer sa teneur epistemologique en tant que categorie interpretative du reel.D'un point de vue methodologique, le travail croise l’etude de l'evolution historique du genre biographique avec celle de la naissance et du developpement de formes hybrides dans la seconde moitie du XXe siecle, en Occident : la combinaison de ces deux recherches (...
One of the most acclaimed and recognized authors of contemporary TV series, David Simon is by now... more One of the most acclaimed and recognized authors of contemporary TV series, David Simon is by now widely known for his ability to bring together complexity and depth – both ethical and cognitive – in his works. Although The Wire is unarguably Simon’s masterpiece, many of his works show his ambition to use fiction as a way to investigate the present. Such unique poetics clearly emerges in his HBO miniseries The Corner (2000), Generation Kill (2008) and Show me a hero (2015): in depicting and narrating the social phenomena and the significant events that characterise our present, he combines accuracy and sensitivity by means of an approach which is both journalistic and dramatic. This essay aims at demonstrating such argument through a close-up analysis of the three texts. A comparative reading will show in which way – despite the heterogeneity of themes and narrative techniques – they share the civic, social and political need to tell the truth about our contemporary world in order ...
@nalyses. Revue des littératures franco-canadiennes et québécoise
Cetarticleabordelesujetdel'autofictionenItalieenessayant,àtraversl'analysedesformeslittér... more Cetarticleabordelesujetdel'autofictionenItalieenessayant,àtraversl'analysedesformeslittérairesparticulièresquecettetraditionaproduites,d’enquêtersurlaspécificitéqu'elleaacquiseaucoursdestrentedernièresannées.Ils'agiradoncdevérifierlesenjeux,lesfrontièresetleslimitesdecettepratiquenarrativeentantqueformed'écriturenouvelleparrapportaucontextespécifiqueitalien.Silesécrivainsquisesontrisquésdansuneformedenarrationsihasardeusesonthétérogènesetparfoisopposésquantàleurâge,leurstyle,leurambition,ilestpossibledevérifierlesraisonsd'unchoixqui,defaçonplusoumoinsconsciente,s'avèreobligé.Encomparantlestextesdans lesquels est mis en place undispositifautofictionnel,nousdégageronsuneintentioncommuneauxauteurs :représenterlasociétéitaliennecontemporaineetsesmutationsanthropologiques.Ilsembledoncqu'àuncertainmoment,cenouveaudispositifimportédeFrancedemanièrevagueetapproximativeétaitplusefficacequelesformesclassiquesdenarrationpoursaisirl'Italied'aujourd'hu...
in La vérité d’une vie. Etudes sur la véridiction en biographie. Textes réunis par Joanny Moulin, Nguyen Phuong Ngoc et Yannick Gouchan, Paris, Honoré Champion, 2019
Racconti di una vita. La narrazione biografica breve nella tradizione contemporanea, Jul 2018
In questo intervento analizzo l’esordio di Davide Orecchio, Città distrutte (2011), alla luce di ... more In questo intervento analizzo l’esordio di Davide Orecchio, Città distrutte (2011), alla luce di due raccolte capitali per il genere della biografia di finzione, ovvero Una tomba per Boris Davidovič (1976) di Danilo Kiš e Vies minuscules (1984) di Pierre Michon.
Nel 1914, in un villaggio del Derbyshire, in Inghilterra, accade un evento straordinario: per la ... more Nel 1914, in un villaggio del Derbyshire, in Inghilterra, accade un evento straordinario: per la prima volta nella storia un autobus si ferma nel paesino portando una ragazza forestiera. Gli occhi del dodicenne Bert catturano quest'immagine e ne sono segnati per sempre; quasi cento anni dopo l'anziano Bert fa di questo ricordo il principio del suo scavo memoriale. The Village è la risposta britannica ad Heimat e, come la serie di Reitz, ambisce a raccontare la storia politica e sociale del XX secolo inglese, ma anche europeo, attraverso la storia di persone comuni. Con uno sguardo corale e dettagliato i dodici episodi finora andati in onda ci fanno immergere nelle vite quotidiane di Bert Middleton, della sua famiglia e di tutto gli abitanti del villaggio. La fame, la guerra e la lotta dei soggetti marginali – contadini, operai, donne – sono il centro di una narrazione intensa e dai toni tragici e commoventi.
Top of the Lake: China Girl riprende la storia della detective Robin Griffin quattro anni dopo gl... more Top of the Lake: China Girl riprende la storia della detective Robin Griffin quattro anni dopo gli eventi della prima stagione. Proseguendo sul terreno della crime story e della critica sociale e moltiplicando le declinazioni del femminile, la serie mette in scena la violenza dei rapporti sociali fra i sessi. Attraverso una visione del mondo cupa ma lucida la serie è capace di uno sguardo originale e pregnante sulla realtà contemporanea nonostante diversi limiti narrativi ed estetici. L’articolo analizza brevemente alcuni aspetti tematici di questa stagione, evidenziandone l’importanza nel panorama seriale odierno.
Il presente articolo intende investigare la nascita della pratica della non-fiction, attraverso u... more Il presente articolo intende investigare la nascita della pratica della non-fiction, attraverso una comparazione analitica di due opere fondamentali del genere: In Cold Blood (1966) di Truman Capote e The Armies of the Night (1968) di Norman Mailer. Dopo aver brevemente definito il senso che dobbiamo dare al termine fiction per poter parlare di non-fiction, ripercorreremo l’impatto che la decisiva esperienza del New Journalism ha avuto sulle scritture ibride giornalistiche e sull’esplosione del nonfiction novel. Truman Capote è unanimemente considerato il capostipite del nonfiction novel. In Cold Blood è infatti un’opera esemplare per la maturità delle tecniche dell’ibridazione letteraria e per la profondità dello scandaglio dell’animo umano. Norman Mailer, scrittore longevo ed eclettico, vince nel 1968 il premio Pulitzer per le opere di non-fiction con The Armies of the Night, romanzo e insieme saggio storico che racconta e interpreta un evento cardine della storia americana recente. Attraverso l’analisi comparata di queste due opere si metteranno in luce le diverse motivazioni della scrittura nonfinzionale, il diverso grado di ibridazione finzionale e quindi i diversi effetti che i testi producono e dispiegano. L’obiettivo è quello di ritrovare le diverse, quando non opposte, modalità di non-fiction giornalistica in alcuni esempi della ricca e variegata produzione contemporanea (Langewiesche, Gourevitch, Littell), dove insieme a un’attitudine testimoniale della scrittura ibrida se ne ritrova una più interessata agli effetti veridici dell’invenzione letteraria.
This article focuses on Michele Mari’s short-story production.
Throughout his collections, from E... more This article focuses on Michele Mari’s short-story production. Throughout his collections, from Euridice aveva un cane (1993) to Fantasmagonia (2012), and especially in Tu, sanguinosa infanzia (1997), the author has created a fruitful dialogue of themes and styles by alternating the writing of short stories with the realization of novels and poems. The effort to keep the past alive in the memory and in material objects, and the materialization of literature-inspired obsessions are the main axes of Mari’s narrative, despite the changes in form and in mode of expression. We thus aim to explain how, by taking advantage of the narrative peculiarities of the short story form, Mari has succeeded in concentrating and deepening the literary reflections about a childhood imaginary whose dimension is always private and collective at the same time.
David Simon (1960) è uno dei più acclamati e riconosciuti maestri della serialità televisiva co... more David Simon (1960) è uno dei più acclamati e riconosciuti maestri della serialità televisiva contemporanea e i suoi lavori sono ormai noti per la complessità e la profondità, etica e conoscitiva, che riescono a raggiungere. Se The Wire è indiscutibilmente il suo capolavoro, tante e diverse sono le opere di Simon che rivelano l'ambizione di indagare il presente con i mezzi della fiction. In particolare, nelle tre miniserie HBO The Corner (2000), Generation Kill (2008) e Show me a hero (2015), questa peculiare poetica emerge in maniera netta: i fenomeni sociali e gli eventi significativi della nostra contemporaneità sono descritti e raccontati con rigore e sensibilità, unendo un'attitudine giornalistica a una drammatica. Questo saggio ha l'obiettivo di verificare quest'ipotesi attraverso un'analisi serrata dei tre testi. Letti in maniera comparata mostreranno, pur nella diversità dei temi e delle tecniche narrative, la necessità – civile, sociale e politica – di dire la verità sul nostro mondo contemporaneo, per cambiarlo.
Questo saggio propone un breve excursus della storia dell’ibridazione di fiction e non-fiction in... more Questo saggio propone un breve excursus della storia dell’ibridazione di fiction e non-fiction in ambito occidentale, a partire dal new journalism e dal nonfiction novel fino all’attuale proliferazione di oggetti narrativi in cui è presente una finzionalizzazione del reale. A partire da alcuni faction contemporanei si illustreranno le diverse intenzioni e i diversi risultati estetici a cui possono giungere i tentativi di ibridare la fiction con il reportage giornalistico, il racconto di un caso di cronaca o di un pezzo di Storia, la biografia e il diario. Nelle forme sempre specifiche in cui ogni testo pensa e mette in scena il reale è spesso presente la convinzione che una verità ulteriore, più “vera”, si dia attraverso la menzogna letteraria, ovvero la fiction.
L’autofiction italienne : enjeux et potentialités d’une nouvelle pratique narrative, in A. Marčetić, I. Grell, D. Dušanić, a cura di, Penser L’autofiction : Perspectives Comparatistes, 2014, pp. 187-96, 2014
Cette communication aborde le sujet de l’autofiction en Italie en essayant d’investiguer la façon... more Cette communication aborde le sujet de l’autofiction en Italie en essayant d’investiguer la façon dont le terme « autofiction » a été reçu du contexte français et les formes littéraires particulières que cette tradition a produites.
D’une méconnaissance initiale à une vraie et propre « vague », les préjugés et la méfiance vers l’autofiction ont empêché jusqu’à nos jours une analyse sérieuse et approfondie de ce phénomène. De Busi à Siti, de Genna à Vasta, les auteurs qui ont utilisé et manipulé le dispositif narratif de l’autofiction appartiennent à différentes générations et à différents styles d’écritures. Cependant, à travers une comparaison de leurs efforts littéraires il est possible de dégager une intention commune à ces écrivains : représenter l’actuelle société italienne et ses mutations anthropologiques.
D’abord nous nous proposons, donc, de retrouver, dans la production littéraire italienne des trente dernières années les textes qui concernent l’écriture du soi et qui peuvent être qualifiés comme des autofictions. Ensuite, nous analyserons dans un point de vue à la fois théorique et pragmatique les enjeux des écritures auto-fictionnels, en essayant de clarifier le statut encore incertain du genre et sa position dans le champ littéraire italien, mais aussi ses échos dans la culture et l’imaginaire socio-politique nationale. À travers une étude des autofictions à plusieurs niveaux, il sera possible de montrer dans quelle mesure la nature hybride de ces textes constitue leur richesse face aux autres écritures à la première personne telles que l’autobiographie, le journal intime ou encore le roman personnel.
L’ambiguïté intrinsèque de la voix qui énonce le récit révèle une potentialité inédite pour la littérature italienne. Raconter de soi à travers l’écriture narrative signifie non seulement modifier les faits mais réinventer la perception de soi-même et du monde que l’on habite. Le mensonge narratif, c’est-à-dire la fiction, peut ainsi dire la vérité mieux que quelconque récit factuel.
Questo saggio propone un breve excursus della storia dell’ibridazione di fiction e non-fiction in... more Questo saggio propone un breve excursus della storia dell’ibridazione di fiction e non-fiction in ambito occidentale, a partire dal new journalism e dal nonfiction novel fino all’attuale proliferazione di oggetti narrativi in cui e presente una finzionalizzazione del reale. A partire da alcuni faction contemporanei si illustreranno le diverse intenzioni e i diversi risultati estetici a cui possono giungere i tentativi di ibridare la fiction con il reportage giornalistico, il racconto di un caso di cronaca o di un pezzo di Storia, la biografia e il diario. Nelle forme sempre specifiche in cui ogni testo pensa e mette in scena il reale e spesso presente la convinzione che una verita ulteriore, piu “vera”, si dia attraverso la menzogna letteraria, ovvero la fiction. This paper provides a brief account of the history of hybridization between fiction and non-fiction within Western literature, from the origins – the new journalism and the non-fiction novel – to the contemporary hypertrofi...
Cette these propose d’analyser un phenomene litteraire contemporain et transnational : la biofict... more Cette these propose d’analyser un phenomene litteraire contemporain et transnational : la biofiction. La recherche associe une etude historique et litteraire de la pratique de la biographie, une analyse theorique dont elle est investie par la fiction, et une reflexion critique et comparative pour les textes specifiques contemporains.Une taxinomie des nombreuses et differentes formes du biographique litteraire s’accompagne d’une description des poetiques specifiques de la biofiction et d’une analyse de ses enjeux litteraires comme de ses implications extra-litteraires (historiques, sociologiques, philosophiques et meme politiques) afin d’evaluer sa teneur epistemologique en tant que categorie interpretative du reel.D'un point de vue methodologique, le travail croise l’etude de l'evolution historique du genre biographique avec celle de la naissance et du developpement de formes hybrides dans la seconde moitie du XXe siecle, en Occident : la combinaison de ces deux recherches (...
One of the most acclaimed and recognized authors of contemporary TV series, David Simon is by now... more One of the most acclaimed and recognized authors of contemporary TV series, David Simon is by now widely known for his ability to bring together complexity and depth – both ethical and cognitive – in his works. Although The Wire is unarguably Simon’s masterpiece, many of his works show his ambition to use fiction as a way to investigate the present. Such unique poetics clearly emerges in his HBO miniseries The Corner (2000), Generation Kill (2008) and Show me a hero (2015): in depicting and narrating the social phenomena and the significant events that characterise our present, he combines accuracy and sensitivity by means of an approach which is both journalistic and dramatic. This essay aims at demonstrating such argument through a close-up analysis of the three texts. A comparative reading will show in which way – despite the heterogeneity of themes and narrative techniques – they share the civic, social and political need to tell the truth about our contemporary world in order ...
@nalyses. Revue des littératures franco-canadiennes et québécoise
Cetarticleabordelesujetdel'autofictionenItalieenessayant,àtraversl'analysedesformeslittér... more Cetarticleabordelesujetdel'autofictionenItalieenessayant,àtraversl'analysedesformeslittérairesparticulièresquecettetraditionaproduites,d’enquêtersurlaspécificitéqu'elleaacquiseaucoursdestrentedernièresannées.Ils'agiradoncdevérifierlesenjeux,lesfrontièresetleslimitesdecettepratiquenarrativeentantqueformed'écriturenouvelleparrapportaucontextespécifiqueitalien.Silesécrivainsquisesontrisquésdansuneformedenarrationsihasardeusesonthétérogènesetparfoisopposésquantàleurâge,leurstyle,leurambition,ilestpossibledevérifierlesraisonsd'unchoixqui,defaçonplusoumoinsconsciente,s'avèreobligé.Encomparantlestextesdans lesquels est mis en place undispositifautofictionnel,nousdégageronsuneintentioncommuneauxauteurs :représenterlasociétéitaliennecontemporaineetsesmutationsanthropologiques.Ilsembledoncqu'àuncertainmoment,cenouveaudispositifimportédeFrancedemanièrevagueetapproximativeétaitplusefficacequelesformesclassiquesdenarrationpoursaisirl'Italied'aujourd'hu...
in La vérité d’une vie. Etudes sur la véridiction en biographie. Textes réunis par Joanny Moulin, Nguyen Phuong Ngoc et Yannick Gouchan, Paris, Honoré Champion, 2019
Racconti di una vita. La narrazione biografica breve nella tradizione contemporanea, Jul 2018
In questo intervento analizzo l’esordio di Davide Orecchio, Città distrutte (2011), alla luce di ... more In questo intervento analizzo l’esordio di Davide Orecchio, Città distrutte (2011), alla luce di due raccolte capitali per il genere della biografia di finzione, ovvero Una tomba per Boris Davidovič (1976) di Danilo Kiš e Vies minuscules (1984) di Pierre Michon.
Nel 1914, in un villaggio del Derbyshire, in Inghilterra, accade un evento straordinario: per la ... more Nel 1914, in un villaggio del Derbyshire, in Inghilterra, accade un evento straordinario: per la prima volta nella storia un autobus si ferma nel paesino portando una ragazza forestiera. Gli occhi del dodicenne Bert catturano quest'immagine e ne sono segnati per sempre; quasi cento anni dopo l'anziano Bert fa di questo ricordo il principio del suo scavo memoriale. The Village è la risposta britannica ad Heimat e, come la serie di Reitz, ambisce a raccontare la storia politica e sociale del XX secolo inglese, ma anche europeo, attraverso la storia di persone comuni. Con uno sguardo corale e dettagliato i dodici episodi finora andati in onda ci fanno immergere nelle vite quotidiane di Bert Middleton, della sua famiglia e di tutto gli abitanti del villaggio. La fame, la guerra e la lotta dei soggetti marginali – contadini, operai, donne – sono il centro di una narrazione intensa e dai toni tragici e commoventi.
Top of the Lake: China Girl riprende la storia della detective Robin Griffin quattro anni dopo gl... more Top of the Lake: China Girl riprende la storia della detective Robin Griffin quattro anni dopo gli eventi della prima stagione. Proseguendo sul terreno della crime story e della critica sociale e moltiplicando le declinazioni del femminile, la serie mette in scena la violenza dei rapporti sociali fra i sessi. Attraverso una visione del mondo cupa ma lucida la serie è capace di uno sguardo originale e pregnante sulla realtà contemporanea nonostante diversi limiti narrativi ed estetici. L’articolo analizza brevemente alcuni aspetti tematici di questa stagione, evidenziandone l’importanza nel panorama seriale odierno.
Il presente articolo intende investigare la nascita della pratica della non-fiction, attraverso u... more Il presente articolo intende investigare la nascita della pratica della non-fiction, attraverso una comparazione analitica di due opere fondamentali del genere: In Cold Blood (1966) di Truman Capote e The Armies of the Night (1968) di Norman Mailer. Dopo aver brevemente definito il senso che dobbiamo dare al termine fiction per poter parlare di non-fiction, ripercorreremo l’impatto che la decisiva esperienza del New Journalism ha avuto sulle scritture ibride giornalistiche e sull’esplosione del nonfiction novel. Truman Capote è unanimemente considerato il capostipite del nonfiction novel. In Cold Blood è infatti un’opera esemplare per la maturità delle tecniche dell’ibridazione letteraria e per la profondità dello scandaglio dell’animo umano. Norman Mailer, scrittore longevo ed eclettico, vince nel 1968 il premio Pulitzer per le opere di non-fiction con The Armies of the Night, romanzo e insieme saggio storico che racconta e interpreta un evento cardine della storia americana recente. Attraverso l’analisi comparata di queste due opere si metteranno in luce le diverse motivazioni della scrittura nonfinzionale, il diverso grado di ibridazione finzionale e quindi i diversi effetti che i testi producono e dispiegano. L’obiettivo è quello di ritrovare le diverse, quando non opposte, modalità di non-fiction giornalistica in alcuni esempi della ricca e variegata produzione contemporanea (Langewiesche, Gourevitch, Littell), dove insieme a un’attitudine testimoniale della scrittura ibrida se ne ritrova una più interessata agli effetti veridici dell’invenzione letteraria.
This article focuses on Michele Mari’s short-story production.
Throughout his collections, from E... more This article focuses on Michele Mari’s short-story production. Throughout his collections, from Euridice aveva un cane (1993) to Fantasmagonia (2012), and especially in Tu, sanguinosa infanzia (1997), the author has created a fruitful dialogue of themes and styles by alternating the writing of short stories with the realization of novels and poems. The effort to keep the past alive in the memory and in material objects, and the materialization of literature-inspired obsessions are the main axes of Mari’s narrative, despite the changes in form and in mode of expression. We thus aim to explain how, by taking advantage of the narrative peculiarities of the short story form, Mari has succeeded in concentrating and deepening the literary reflections about a childhood imaginary whose dimension is always private and collective at the same time.
David Simon (1960) è uno dei più acclamati e riconosciuti maestri della serialità televisiva co... more David Simon (1960) è uno dei più acclamati e riconosciuti maestri della serialità televisiva contemporanea e i suoi lavori sono ormai noti per la complessità e la profondità, etica e conoscitiva, che riescono a raggiungere. Se The Wire è indiscutibilmente il suo capolavoro, tante e diverse sono le opere di Simon che rivelano l'ambizione di indagare il presente con i mezzi della fiction. In particolare, nelle tre miniserie HBO The Corner (2000), Generation Kill (2008) e Show me a hero (2015), questa peculiare poetica emerge in maniera netta: i fenomeni sociali e gli eventi significativi della nostra contemporaneità sono descritti e raccontati con rigore e sensibilità, unendo un'attitudine giornalistica a una drammatica. Questo saggio ha l'obiettivo di verificare quest'ipotesi attraverso un'analisi serrata dei tre testi. Letti in maniera comparata mostreranno, pur nella diversità dei temi e delle tecniche narrative, la necessità – civile, sociale e politica – di dire la verità sul nostro mondo contemporaneo, per cambiarlo.
Questo saggio propone un breve excursus della storia dell’ibridazione di fiction e non-fiction in... more Questo saggio propone un breve excursus della storia dell’ibridazione di fiction e non-fiction in ambito occidentale, a partire dal new journalism e dal nonfiction novel fino all’attuale proliferazione di oggetti narrativi in cui è presente una finzionalizzazione del reale. A partire da alcuni faction contemporanei si illustreranno le diverse intenzioni e i diversi risultati estetici a cui possono giungere i tentativi di ibridare la fiction con il reportage giornalistico, il racconto di un caso di cronaca o di un pezzo di Storia, la biografia e il diario. Nelle forme sempre specifiche in cui ogni testo pensa e mette in scena il reale è spesso presente la convinzione che una verità ulteriore, più “vera”, si dia attraverso la menzogna letteraria, ovvero la fiction.
L’autofiction italienne : enjeux et potentialités d’une nouvelle pratique narrative, in A. Marčetić, I. Grell, D. Dušanić, a cura di, Penser L’autofiction : Perspectives Comparatistes, 2014, pp. 187-96, 2014
Cette communication aborde le sujet de l’autofiction en Italie en essayant d’investiguer la façon... more Cette communication aborde le sujet de l’autofiction en Italie en essayant d’investiguer la façon dont le terme « autofiction » a été reçu du contexte français et les formes littéraires particulières que cette tradition a produites.
D’une méconnaissance initiale à une vraie et propre « vague », les préjugés et la méfiance vers l’autofiction ont empêché jusqu’à nos jours une analyse sérieuse et approfondie de ce phénomène. De Busi à Siti, de Genna à Vasta, les auteurs qui ont utilisé et manipulé le dispositif narratif de l’autofiction appartiennent à différentes générations et à différents styles d’écritures. Cependant, à travers une comparaison de leurs efforts littéraires il est possible de dégager une intention commune à ces écrivains : représenter l’actuelle société italienne et ses mutations anthropologiques.
D’abord nous nous proposons, donc, de retrouver, dans la production littéraire italienne des trente dernières années les textes qui concernent l’écriture du soi et qui peuvent être qualifiés comme des autofictions. Ensuite, nous analyserons dans un point de vue à la fois théorique et pragmatique les enjeux des écritures auto-fictionnels, en essayant de clarifier le statut encore incertain du genre et sa position dans le champ littéraire italien, mais aussi ses échos dans la culture et l’imaginaire socio-politique nationale. À travers une étude des autofictions à plusieurs niveaux, il sera possible de montrer dans quelle mesure la nature hybride de ces textes constitue leur richesse face aux autres écritures à la première personne telles que l’autobiographie, le journal intime ou encore le roman personnel.
L’ambiguïté intrinsèque de la voix qui énonce le récit révèle une potentialité inédite pour la littérature italienne. Raconter de soi à travers l’écriture narrative signifie non seulement modifier les faits mais réinventer la perception de soi-même et du monde que l’on habite. Le mensonge narratif, c’est-à-dire la fiction, peut ainsi dire la vérité mieux que quelconque récit factuel.
Questo ebook è la prima pubblicazione collettiva realizzata dalla redazione di 404: file not foun... more Questo ebook è la prima pubblicazione collettiva realizzata dalla redazione di 404: file not found. Nasce dal ciclo di incontri Costruire storie. Nuovi linguaggi e nuove pratiche di narrazione che si è svolto all'Università degli Studi di Siena tra maggio e giugno 2012, e dagli interventi di chi ha partecipato a quelle giornate. Da Costruire storie è nata l'idea di raccogliere i materiali confluiti nel testo che leggete, affinché le energie e le conoscenze prodotte in quei giorni non siano disperse.
Ringraziamo la redazione del blog il lavoro culturale (www.lavoroculturale.org) che ha partecipato all'organizzazione degli incontri sulle scritture collettive e all'introduzione dell'omonima sezione dell'ebook.
Ma ci sentiamo di rivolgere un ringraziamento particolare all'autore della prefazione e agli autori degli interventi (e prima ancora partecipanti agli incontri) perché senza di loro l'ebook (gratuito ed in licenza CC) non sarebbe stato possibile.
In ordine alfabetico: eFFe, Jumpinshark, Andrea Libero Carbone, Giulio Milani, Francesco Pacifico, Flavio Pintarelli, Christian Raimo, Gianluigi Rossini, SIC - Scrittura Industriale Collettiva (Gregorio Magini e Vanni Santoni).
#costruire storie. Nuovi linguaggi e nuove pratiche di narrazione è pubblicato con la collaborazione delle Edizioni OMP - progetto editoriale non-profit in copyleft a cura dell'Associazione Officina Multimediale Pavese, via Ugo Foscolo 1, 27100 Pavia. L'ebook è disponibile anche sul sito web dell'editore: www.edizioniomp.com I diritti dei testi contenuti nella presente opera appartengono ai rispettivi autori.
#costruirestorie. Nuovi linguaggi e nuove pratiche di narrazione è un ebook a cura di 404: File Not Found rilasciato sotto la disciplina della licenza Creative Commons (Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo) 3.0 Italia. Il testo integrale della licenza è consultabile in questa pagina.
L'intervento di Christian Raimo era già apparso sul blogminima&moralia
L'intervento di Francesco PacificoPerché Hollywood non fa bene alle serie TVè pubblicato su gentile concessione dell'autore e della Rivista Studio, sui cui era precedentemente apparso.
www.quattrocentoquattro.com ISBN: 978-88-95762-21-0
Indice
Prefazione
Parte 1 - Serie TV
Introduzione
Rivoluzione seriale e serietà romanzesca
Perché Hollywood non fa bene alle serie tv
Parte 2 - Scritture collettive
Introduzione
Nuovi linguaggi e nuove pratiche di narrazione
La biofiction est une typologie d’écriture hybride qui mêle de manière
cohérente et originale la ... more La biofiction est une typologie d’écriture hybride qui mêle de manière cohérente et originale la biographie, récit factuel, et l’invention littéraire. Dans les trente dernières années, cette pratique littéraire s’est répandue partout en Occident tout en montrant des caractéristiques particulières spécifiques à chaque pays et chaque littérature. Dans cette brève intervention je voudrais analyser cette différence dans la conception et donc dans les usages de la bio-fiction à travers quelques exemples textuels italiens, français et anglais. Il s'agira ainsi de dessiner les contours des diverses intentions esthétiques qui animent les écrivains contemporains dans la réélaboration factionnelle de personnes et événements réels.
Partendo da condizioni personali diverse e adottando modalità di scrittura diverse Sergej Dovlato... more Partendo da condizioni personali diverse e adottando modalità di scrittura diverse Sergej Dovlatov (1941-1990) e Vladimir Sorokin (1955) hanno descritto e raccontato l’Unione Sovietica post-staliniana, le sue contraddizioni e le sue assurdità ma anche il suo orgoglio e la sua peculiare forma di vita. In particolar modo, i due scrittori hanno proposto un affresco di quell’umanità così varia e divertente, grottesca e fatalista, a cui è stato dato il nome di homo sovieticus, come se fosse una tipologia umana altra e irripetibile. E lo hanno fatto anche ricorrendo alle armi della satira e dell’ironia, innervando le loro pagine di comicità più o meno esplicita, di riso tanto pieno quanto amaro. Molteplici sono gli scopi e le forme dell’umorismo così come le ragioni dell’intento satirico, spesso ambigui e contraddittori, ma sempre volti a esplorare – e in molti casi a rovesciare – la dialettica fra società e individuo. Osteggiati prima e dopo l’esilio, Dovlatov e Sorokin hanno visto le loro opere avere successo all’estero e, clandestinamente, anche in patria; parallelamente hanno visto, loro malgrado o meno, la propria immagine pubblica e il proprio ruolo di scrittore sovrapporsi, fin quasi a coincidere, a quello di esule “politico” tout court. Questo intervento ha l’obiettivo di indagare e analizzare i dispositivi ironici (e in molti casi autoironici) e satirici che i due scrittori hanno usato per parlare della Russia a loro contemporanea. In questo modo, attraverso la comparazione delle opere ritenute maggiormente significative, sarà possibile mostrare il loro funzionamento, i loro effetti, e quindi la loro efficacia.
In questo intervento analizzo l’esordio di Davide Orecchio, Città distrutte (2011), alla luce di ... more In questo intervento analizzo l’esordio di Davide Orecchio, Città distrutte (2011), alla luce di due raccolte capitali per il genere della biografia di finzione, ovvero Una tomba per Boris Davidovič (1976) di Danilo Kiš e Vies minuscules (1984) di Pierre Michon.
L’une des tendances les plus reconnaissables et significatives de la littérature contemporaine es... more L’une des tendances les plus reconnaissables et significatives de la littérature contemporaine est l’hybridation entre les écritures factuelles et le discours fictionnel. Parmi les plusieurs modalités de cette pratique narrative celle qui concerne la biographie est sans doute la plus répandue. Cette communication veut enquêter comment la fiction traite les données biographiques d’une personne réellement existée, en décrivant trois procédés particuliers et distincts – la manipulation, la falsification et l’invention – avec lesquelles les biofictions contemporains essayent à dire une vérité moins rassurante et plus profonde sur les hommes et le temps qu’ils vivent. L’analyse sera menée à partir de quelques œuvres récentes parues en France et en Italie
With Marcel Schwob’s Vies imaginaires (1896) the genre of literary biography underwent a paradigm... more With Marcel Schwob’s Vies imaginaires (1896) the genre of literary biography underwent a paradigm shift that opened it to the broad range of new twentieth century narrative forms. In the last thirty years the biographic genre has put to work the expressive potential inherited from a two thousand-year old multi-cultural tradition with strictly contemporary poetic and aesthetic intentions. Thus, today the writer-biographer can choose the form of his story (short vita or extended biography), but also the main traits of his character (famous or unknown, real or invented) and decide “how much” fiction and especially “which” factual materials to use and how to use them. Understood in this fashion, so-called “biofiction” represents one of the possible modes (and the most widely practised) of a central contemporary aesthetic practice: the hybridization of factual writings with fictional discourse. Italian literature, in particular, seems to be the most original and the most daring at experimenting, as it draws from its rich tradition – but also from French, Anglo-Saxon and Latin American models – it has produced texts of great artistic interest, going beyond both the “biographie romancée” and the historical-biographical essay. This paper proposes a brief study of the new trends in contemporary Italian biofiction, describing the most important authors and works of the last thirty or forty years (including Juan Rodolfo Wilcock, Edgardo Franzosini, Ermanno Cavazzoni, Andrea Tarabbia and Davide Orecchio) showing how they have renewed the tradition of literary biography. The aim is to point out how these texts address central questions of our time, such as the biographical identity or the historical memory, in order to disclose their heuristic and veritative effects.
Dans la vaste production romanesque de Jean Echenoz une place particulière est occupée par trois ... more Dans la vaste production romanesque de Jean Echenoz une place particulière est occupée par trois biographies fictionnelles parues aux Éditions de Minuit : il s’agit de Ravel, en 2006, Courir en 2008 et Des Éclairs en 2010, consacrées respectivement au compositeur Maurice Ravel, à l'athlète tchécoslovaque Emil Zátopek et au scientifique Nikola Tesla. Cette communication vise à explorer les différentes façons dont ces trois textes conçoivent et utilisent la fiction : en particulier, on analysera la relation qu'elle entretient avec le discours biographique et les multiples fonctions qu'elle assume dans le récit. Le but est de montrer comment ces biofictions sont capables de saisir et de reconstruire la vie et l'identité de trois personnages qui ont vraiment existé, et par conséquent comment elles contribuent au renouvellement du genre de la vie imaginaire.
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The Village è la risposta britannica ad Heimat e, come la serie di Reitz, ambisce a raccontare la storia politica e sociale del XX secolo inglese, ma anche europeo, attraverso la storia di persone comuni. Con uno sguardo corale e dettagliato i dodici episodi finora andati in onda ci fanno immergere nelle vite quotidiane di Bert Middleton, della sua famiglia e di tutto gli abitanti del villaggio. La fame, la guerra e la lotta dei soggetti marginali – contadini, operai, donne – sono il centro di una narrazione intensa e dai toni tragici e commoventi.
Throughout his collections, from Euridice aveva un cane (1993) to Fantasmagonia (2012), and especially in Tu, sanguinosa infanzia (1997), the author has created a fruitful dialogue of themes and styles by alternating the writing of short stories with the realization of novels and poems.
The effort to keep the past alive in the memory and in material objects, and the materialization of literature-inspired obsessions are the main axes of Mari’s narrative, despite the changes in form and in mode of expression.
We thus aim to explain how, by taking advantage of the narrative peculiarities of the short story form, Mari has succeeded in concentrating and deepening the literary reflections about a childhood imaginary whose dimension is always private and collective at the same time.
In particolare, nelle tre miniserie HBO The Corner (2000), Generation Kill (2008) e Show me a hero (2015), questa peculiare poetica emerge in maniera netta: i fenomeni sociali e gli eventi significativi della nostra contemporaneità sono descritti e raccontati con rigore e sensibilità, unendo un'attitudine giornalistica a una drammatica.
Questo saggio ha l'obiettivo di verificare quest'ipotesi attraverso un'analisi serrata dei tre testi. Letti in maniera comparata mostreranno, pur nella diversità dei temi e delle tecniche narrative, la necessità – civile, sociale e politica – di dire la verità sul nostro mondo contemporaneo, per cambiarlo.
D’une méconnaissance initiale à une vraie et propre « vague », les préjugés et la méfiance vers l’autofiction ont empêché jusqu’à nos jours une analyse sérieuse et approfondie de ce phénomène. De Busi à Siti, de Genna à Vasta, les auteurs qui ont utilisé et manipulé le dispositif narratif de l’autofiction appartiennent à différentes générations et à différents styles d’écritures. Cependant, à travers une comparaison de leurs efforts littéraires il est possible de dégager une intention commune à ces écrivains : représenter l’actuelle société italienne et ses mutations anthropologiques.
D’abord nous nous proposons, donc, de retrouver, dans la production littéraire italienne des trente dernières années les textes qui concernent l’écriture du soi et qui peuvent être qualifiés comme des autofictions. Ensuite, nous analyserons dans un point de vue à la fois théorique et pragmatique les enjeux des écritures auto-fictionnels, en essayant de clarifier le statut encore incertain du genre et sa position dans le champ littéraire italien, mais aussi ses échos dans la culture et l’imaginaire socio-politique nationale. À travers une étude des autofictions à plusieurs niveaux, il sera possible de montrer dans quelle mesure la nature hybride de ces textes constitue leur richesse face aux autres écritures à la première personne telles que l’autobiographie, le journal intime ou encore le roman personnel.
L’ambiguïté intrinsèque de la voix qui énonce le récit révèle une potentialité inédite pour la littérature italienne. Raconter de soi à travers l’écriture narrative signifie non seulement modifier les faits mais réinventer la perception de soi-même et du monde que l’on habite. Le mensonge narratif, c’est-à-dire la fiction, peut ainsi dire la vérité mieux que quelconque récit factuel.
The Village è la risposta britannica ad Heimat e, come la serie di Reitz, ambisce a raccontare la storia politica e sociale del XX secolo inglese, ma anche europeo, attraverso la storia di persone comuni. Con uno sguardo corale e dettagliato i dodici episodi finora andati in onda ci fanno immergere nelle vite quotidiane di Bert Middleton, della sua famiglia e di tutto gli abitanti del villaggio. La fame, la guerra e la lotta dei soggetti marginali – contadini, operai, donne – sono il centro di una narrazione intensa e dai toni tragici e commoventi.
Throughout his collections, from Euridice aveva un cane (1993) to Fantasmagonia (2012), and especially in Tu, sanguinosa infanzia (1997), the author has created a fruitful dialogue of themes and styles by alternating the writing of short stories with the realization of novels and poems.
The effort to keep the past alive in the memory and in material objects, and the materialization of literature-inspired obsessions are the main axes of Mari’s narrative, despite the changes in form and in mode of expression.
We thus aim to explain how, by taking advantage of the narrative peculiarities of the short story form, Mari has succeeded in concentrating and deepening the literary reflections about a childhood imaginary whose dimension is always private and collective at the same time.
In particolare, nelle tre miniserie HBO The Corner (2000), Generation Kill (2008) e Show me a hero (2015), questa peculiare poetica emerge in maniera netta: i fenomeni sociali e gli eventi significativi della nostra contemporaneità sono descritti e raccontati con rigore e sensibilità, unendo un'attitudine giornalistica a una drammatica.
Questo saggio ha l'obiettivo di verificare quest'ipotesi attraverso un'analisi serrata dei tre testi. Letti in maniera comparata mostreranno, pur nella diversità dei temi e delle tecniche narrative, la necessità – civile, sociale e politica – di dire la verità sul nostro mondo contemporaneo, per cambiarlo.
D’une méconnaissance initiale à une vraie et propre « vague », les préjugés et la méfiance vers l’autofiction ont empêché jusqu’à nos jours une analyse sérieuse et approfondie de ce phénomène. De Busi à Siti, de Genna à Vasta, les auteurs qui ont utilisé et manipulé le dispositif narratif de l’autofiction appartiennent à différentes générations et à différents styles d’écritures. Cependant, à travers une comparaison de leurs efforts littéraires il est possible de dégager une intention commune à ces écrivains : représenter l’actuelle société italienne et ses mutations anthropologiques.
D’abord nous nous proposons, donc, de retrouver, dans la production littéraire italienne des trente dernières années les textes qui concernent l’écriture du soi et qui peuvent être qualifiés comme des autofictions. Ensuite, nous analyserons dans un point de vue à la fois théorique et pragmatique les enjeux des écritures auto-fictionnels, en essayant de clarifier le statut encore incertain du genre et sa position dans le champ littéraire italien, mais aussi ses échos dans la culture et l’imaginaire socio-politique nationale. À travers une étude des autofictions à plusieurs niveaux, il sera possible de montrer dans quelle mesure la nature hybride de ces textes constitue leur richesse face aux autres écritures à la première personne telles que l’autobiographie, le journal intime ou encore le roman personnel.
L’ambiguïté intrinsèque de la voix qui énonce le récit révèle une potentialité inédite pour la littérature italienne. Raconter de soi à travers l’écriture narrative signifie non seulement modifier les faits mais réinventer la perception de soi-même et du monde que l’on habite. Le mensonge narratif, c’est-à-dire la fiction, peut ainsi dire la vérité mieux que quelconque récit factuel.
Ringraziamo la redazione del blog il lavoro culturale (www.lavoroculturale.org) che ha partecipato all'organizzazione degli incontri sulle scritture collettive e all'introduzione dell'omonima sezione dell'ebook.
Ma ci sentiamo di rivolgere un ringraziamento particolare all'autore della prefazione e agli autori degli interventi (e prima ancora partecipanti agli incontri) perché senza di loro l'ebook (gratuito ed in licenza CC) non sarebbe stato possibile.
In ordine alfabetico: eFFe, Jumpinshark, Andrea Libero Carbone, Giulio Milani, Francesco Pacifico, Flavio Pintarelli, Christian Raimo, Gianluigi Rossini, SIC - Scrittura Industriale Collettiva (Gregorio Magini e Vanni Santoni).
#costruire storie. Nuovi linguaggi e nuove pratiche di narrazione è pubblicato con la collaborazione delle Edizioni OMP - progetto editoriale non-profit in copyleft a cura dell'Associazione Officina Multimediale Pavese, via Ugo Foscolo 1, 27100 Pavia. L'ebook è disponibile anche sul sito web dell'editore: www.edizioniomp.com
I diritti dei testi contenuti nella presente opera appartengono ai rispettivi autori.
#costruirestorie. Nuovi linguaggi e nuove pratiche di narrazione è un ebook a cura di 404: File Not Found rilasciato sotto la disciplina della licenza Creative Commons (Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo) 3.0 Italia. Il testo integrale della licenza è consultabile in questa pagina.
L'intervento di Christian Raimo era già apparso sul blogminima&moralia
L'intervento di Francesco PacificoPerché Hollywood non fa bene alle serie TVè pubblicato su gentile concessione dell'autore e della Rivista Studio, sui cui era precedentemente apparso.
www.quattrocentoquattro.com
ISBN: 978-88-95762-21-0
Indice
Prefazione
Parte 1 - Serie TV
Introduzione
Rivoluzione seriale e serietà romanzesca
Perché Hollywood non fa bene alle serie tv
Parte 2 - Scritture collettive
Introduzione
Nuovi linguaggi e nuove pratiche di narrazione
cohérente et originale la biographie, récit factuel, et l’invention littéraire. Dans les trente dernières années, cette pratique littéraire s’est répandue partout en Occident tout en montrant des caractéristiques particulières spécifiques à chaque pays et chaque littérature.
Dans cette brève intervention je voudrais analyser cette différence dans la conception et donc dans les usages de la bio-fiction à travers quelques exemples textuels italiens, français et anglais.
Il s'agira ainsi de dessiner les contours des diverses intentions esthétiques qui animent les écrivains contemporains dans la réélaboration factionnelle de personnes et événements réels.
esplicita, di riso tanto pieno quanto amaro. Molteplici sono gli scopi e le forme dell’umorismo così come le ragioni dell’intento satirico, spesso ambigui e contraddittori, ma sempre volti a esplorare – e in molti casi a rovesciare – la dialettica fra società e individuo. Osteggiati prima e dopo l’esilio, Dovlatov e Sorokin hanno visto le loro opere avere successo all’estero e, clandestinamente, anche in patria; parallelamente hanno visto, loro malgrado o meno, la propria immagine pubblica e il proprio ruolo di scrittore sovrapporsi, fin quasi a coincidere, a quello di esule “politico” tout court.
Questo intervento ha l’obiettivo di indagare e analizzare i dispositivi ironici (e in molti casi autoironici) e satirici che i due scrittori hanno usato per parlare della Russia a loro contemporanea. In questo modo, attraverso la comparazione delle opere ritenute
maggiormente significative, sarà possibile mostrare il loro funzionamento, i loro effetti, e quindi la loro efficacia.
Cette communication veut enquêter comment la fiction traite les données biographiques d’une personne réellement existée, en décrivant trois procédés particuliers et distincts – la manipulation, la falsification et l’invention – avec lesquelles les biofictions contemporains essayent à dire une vérité moins rassurante et plus profonde sur les hommes et le temps qu’ils vivent.
L’analyse sera menée à partir de quelques œuvres récentes parues en France et en Italie
Thus, today the writer-biographer can choose the form of his story (short vita or extended biography), but also the main traits of his character (famous or unknown, real or invented) and decide “how much” fiction and especially “which” factual materials to use and how to use them.
Understood in this fashion, so-called “biofiction” represents one of the possible modes (and the most widely practised) of a central contemporary aesthetic practice: the hybridization of factual writings with fictional discourse.
Italian literature, in particular, seems to be the most original and the most daring at experimenting, as it draws from its rich tradition – but also from French, Anglo-Saxon and Latin American models – it has produced texts of great artistic interest, going beyond both the “biographie romancée” and the historical-biographical essay.
This paper proposes a brief study of the new trends in contemporary Italian biofiction, describing the most important authors and works of the last thirty or forty years (including Juan Rodolfo Wilcock, Edgardo Franzosini, Ermanno Cavazzoni, Andrea Tarabbia and Davide Orecchio) showing how they have renewed the tradition of literary biography. The aim is to point out how these texts address central questions of our time, such as the biographical identity or the historical memory, in order to disclose their heuristic and veritative effects.
Cette communication vise à explorer les différentes façons dont ces trois textes conçoivent et utilisent la fiction : en particulier, on analysera la relation qu'elle entretient avec le discours biographique et les multiples fonctions qu'elle assume dans le récit.
Le but est de montrer comment ces biofictions sont capables de saisir et de reconstruire la vie et l'identité de trois personnages qui ont vraiment existé, et par conséquent comment elles contribuent au renouvellement du genre de la vie imaginaire.