PhD Dissertation/Tesi di Dottorato by Paolo Periati
DOWNLOAD LINK: https://arcadia.sba.uniroma3.it/handle/2307/4778
[Eng: Antonio Caetani. Politica... more DOWNLOAD LINK: https://arcadia.sba.uniroma3.it/handle/2307/4778
[Eng: Antonio Caetani. Political Rise and the Apostolic Nunciature. (1607-1618)].
Lo studio ricostruisce l’ascesa politica e l’attività di nunzio apostolico dell’arcivescovo di Capua Antonio Caetani, al servizio di papa Paolo V Borghese (1605-1621). All’interno del quadro dei rapporti politici della Santa Sede con l’Impero e i Regni di Spagna dagli ultimi anni del Cinquecento e per gran parte del primo ventennio del Seicento, viene presa in esame l’attività diplomatica considerata nei suoi tanti e originali aspetti, e nei suoi diversi protagonisti, per chiarirne nel dettaglio i tempi e le forme. Si indaga sulla figura del nunzio non più solo come emissario papale, ma nel ruolo di mediatore politico, tanto più efficace quanto più capace di creare una rete di rapporti interpersonali, utili al fine di creare condizioni favorevoli alla salvaguardia d’interessi sia privati sia pubblici e, in qualche modo, collegate all’attività diplomatica.
La prima parte è dedicata all’approfondimento della provenienza socio-culturale di Antonio Caetani e alla coltivazione di amicizie, relazioni familiari e clientelari nella curia romana e fuori di essa, nell’attesa di ricevere un incarico al servizio del pontefice. La seconda parte si sofferma sulla nunziatura di Germania (1607-1610). Sulla base dei rapporti instaurati dal nunzio con gli uomini della corte di Praga e l’imperatore Rodolfo II, tenta una ricostruzione della sua attività politica, dedita alla ricerca di soluzioni per la difesa e il ravvivamento delle prerogative politiche e religiose della Chiesa Cattolica nei territori imperiali. La terza e ultima parte si concentra sulla nunziatura di Spagna (1611-1618). Essa indaga sulla missione diplomatica di Antonio Caetani evidenziando in particolare come la sua tripla lealtà – al papa, al re, al proprio casato – abbia influenzato le scelte politiche, le relazioni con il pontefice e il cardinal nipote, nonché i rapporti con i gruppi di potere della corte di Madrid.
ERRATA CORRIGE: Il manoscritto "Vita del Sig. Card. Antonio Caetani", (BAV, Barb. Lat., Ms. 6030, cc. 1r-77v) è datato 1634 e non 1624 come riportato nella nota 1, p. 1.
Books/Libri by Paolo Periati
Lo scritto indaga sulle resistenze feudali nello Stato pontificio e sui suoi strumenti di perpetu... more Lo scritto indaga sulle resistenze feudali nello Stato pontificio e sui suoi strumenti di perpetuazione del potere: proprietà fondiaria e governo della giustizia. Due aspetti della feudalità moderna rivelatisi gli strumenti del signore per governare un territorio: accrescere stabilità, ordine e armonia sociale affinché possano prosperare tanto lo Stato, quanto il principe. Con il catasto si individuano i beni fondiari di abitanti ed enti ecclesiastici, i possedimenti e i privilegi baronali. Con gli atti criminali si ricostruisce il rapporto tra duca e sudditi, tra potere centrale e resistenze feudali, tra comunità e territorio analizzandone l’assetto socio-economico e aprendo uno squarcio sulla vita a Bassiano nel XVIII secolo.
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788854878853
Papers/Articoli/Contributi by Paolo Periati
Insediamenti medievali sui Lepini Occidentali, 1 (Biblioteca di Latium, 29), 2024
Occuparsi di Norma nel Medioevo comporta affrontare alcune difficoltà di fondo: la più datata d... more Occuparsi di Norma nel Medioevo comporta affrontare alcune difficoltà di fondo: la più datata documentazione d’archivio riguardante il centro abitato giunta sino a noi risale alla fine del XVI secolo, dunque ben oltre la periodizzazione – seppur ormai superata da approcci multidisciplinari – tradizionalmente attribuita alla cosiddetta Età di mezzo. Per tale motivo è stato necessario guardare ai paesi limitrofi, rivolgersi alle fonti legate alle vicende della famiglia Caetani che ebbe la signoria su Norma a partire dalla fine del XIII secolo e, soprattutto, affidarsi a quei lavori che hanno reso pubbliche le maggiori collezioni documentarie dell’area lepina nel periodo storico di riferimento...
Latium, 2023
La "Visita fatta con Sua Eminenza il Signor Cardinale Bonaccorsi alle Paludi Pontine dal Padre Ru... more La "Visita fatta con Sua Eminenza il Signor Cardinale Bonaccorsi alle Paludi Pontine dal Padre Ruggiero Giuseppe Boscovich della Compagnia di Gesù l’anno 1764" venne compiuta dal religioso e matematico ragusano dal 19 gennaio al 25 marzo insieme al cardinale Simone Bonaccorsi. Il documento oggetto dell'articolo è una copia manoscritta del resoconto di viaggio di Boscovich, il quale era stato chiamato da Clemente XIII a compiere quell’avventura in terre inospitali per avviare, in seguito, le opere di bonifica. Si tratta di un documento di cui non si ha alcun riscontro in archivi e biblioteche della penisola e la cui unica copia sinora ritrovata in Italia è quella della "Raccolta di Scritture" appartenente a Gaetano Rappini. Il manoscritto autografo dell’opera è infatti conservato negli Stati Uniti alla Bancroft Library di Berkeley presso la University of California, e più precisamente nella collezione segnata "Ruggero Giuseppe Boscovich Papers, 1711-1787", sotto la dicitura "Scientific Papers. Belles Lettres", alla voce "Hydrography 1744-1773".
Collectanea Franciscana, 2023
ITA > L'articolo si sofferma su un manoscritto intitolato "Le Paludi Pontine esaminate" (1764) de... more ITA > L'articolo si sofferma su un manoscritto intitolato "Le Paludi Pontine esaminate" (1764) del frate cappuccino Antonio Maria da Monte Santo, in cui il religioso enuncia il suo progetto di bonifica delle Paludi Pontine. Si tratta di una copia dell'originale, introvabile, trascritta in un volume appartenente a Gaetano Rappini, che portò a termine la bonifica di Pio VI nel '700. Lo scritto, esempio di versatilità erudita, rivela come alcune intuizioni saranno utili per la progettazione dell'opera.
ENG > This essay focuses on Fr. Capuchin Antonio Maria da Monte Santo’s "Le Paludi Pontine esaminate" (1764), a study for the reclamation of the Pontine Marshes, located in the southern area of the State of the Church. The manuscript is a copy of a lost booklet transcribed in a volume belonging to engineer Gaetano Rappini, who led the reclamation some years later. The text shows the friar’s erudite versatility and reveals how some of his suggestions would be helpful for the project.
Ad Gloriam Per Mariam. Studi per il V Centenario della Madonna del Soccorso di Cori (1521-2021), 2022
L'articolo studia il fondo antico della Biblioteca del santuario della Madonna del Soccorso di Co... more L'articolo studia il fondo antico della Biblioteca del santuario della Madonna del Soccorso di Cori (più di 360 esemplari). La ricerca tenta di ricostruire la genesi della biblioteca e di individuare le relazioni tra i libri conservati e la società corese d'età moderna, nonché il portato culturale degli ecclesiastici e dei laici che nel tempo hanno retto l'istituzione, coprendo un arco di tempo che va dal Cinquecento alla prima metà dell'Ottocento. Inoltre, si cerca di mettere in evidenza l'importanza di salvaguardare un patrimonio culturale tutt'oggi sconosciuto e la necessità di catalogare gli esemplari per evitarne la dispersione e metterli a disposizione del più ampio pubblico.
Studia Historica Adriatica ac Danubiana, 2021
During the first months of his nunciature in Prague, apostolic nuncio Antonio Caetani had to face... more During the first months of his nunciature in Prague, apostolic nuncio Antonio Caetani had to face a series of delicate events, such as the Diet of Pozsony and the election of Matthias of Habsburg as King of Hungary, as well as the revolt of the Haiduks and the rise of Gábor Báthory to the Principality of Transylvania. By focusing on the news flows brought into being by networks of informants and confidants, this paper aims to analyse how the papal representative managed to report the social and political agitation that he witnessed. As a matter of fact, Caetani seemed overwhelmed by the circumstances, rarely able to confirm the truthfulness of the information, and forced to correct, deny or review what he wrote in his correspondence with Rome, where he expressed his concern for the fate of the Empire and the Catholic religion.
[Eng. Title: Hungary and Transylvania in the Correspondence of the Caetani Nunciature: Diplomacy, Political Upheavals and News Flows (1607–1608)].
Annali del Lazio Meridionale, XXI, 2, 2021
L'articolo individua la presenza di una élite locale nella comunità di Bassiano, Ducato di Serm... more L'articolo individua la presenza di una élite locale nella comunità di Bassiano, Ducato di Sermoneta, nel Settecento e nei primi anni dell'Ottocento. Viene riportato il profilo di un gruppo di famiglie abbienti che godeva di una condizione economica più elevata rispetto al resto degli abitanti, nonché un influente e riconosciuto ruolo sociale all’interno della comunità feudale dei Caetani. Esponenti locali che raggiungeranno la definitiva affermazione durante e dopo il periodo francese.
Annali del Lazio Meridionale 20, 39-40, 2020
Le carte processuali che riguardano suppliche, raccomandazioni, consensi e sentenze sono frutto d... more Le carte processuali che riguardano suppliche, raccomandazioni, consensi e sentenze sono frutto di una cultura condivisa e sono parte del rituale della parola che orientava e definiva i rapporti sociali in età moderna. Se da un lato è chiaro il carattere paternalistico del governo della giustizia, dall’altro risulta come, nel contesto feudale settecentesco, i vassalli avessero un certo margine di libertà all’interno della procedura giudiziaria. Inoltre, emerge la loro centralità nella definizione della pace e dell’armonia sociale della comunità.
Latium - Rivista di studi storici, 35 (2018), pp. 42-56, 2019
Negli anni tra il 1611 e il 1618, la rete diplomatica che collegava la Curia romana con la corte ... more Negli anni tra il 1611 e il 1618, la rete diplomatica che collegava la Curia romana con la corte di Madrid era stata affidata al nunzio apostolico Antonio Caetani. Proprio nel carteggio della nunziatura, tra le dozzine di richieste di mercedi, favori, raccomandazioni e onori si trova una lettera che definisce e conferma con maggior precisione la data di morte di Marzio Colonna (duca di Zagarolo e principe di Gallicano), che fino ad oggi era sconosciuta o quantomeno solo indicativa. Le note proposte in queste pagine possono essere considerate come un anello in più nella catena della ricerca che, in modo sparso e lento, si sta svolgendo attorno alla vita di un protagonista di spessore della vita politica e culturale italiana tra Cinque e Seicento.
* Errata corrige: a p. 50, Marzio Colonna II duca di Zagarolo e non III, in quanto il titolo ducale era stato ottenuto da suo padre Pompeo solo nel 1569.
Theatrum historiae, 2018
[...]. A perspective on the relations between Rome and Madrid at the beginning of the seventeenth... more [...]. A perspective on the relations between Rome and Madrid at the beginning of the seventeenth century will be examined by focusing on recommendations, favours, rewards, and benefices as recompense for gratitude and friendship. The approach purports to deepen the practice of early modern diplomacy by considering Caetani's networks and his perceptions as a privileged observer of court life.
Nuova Rivista Storica, Mar 2018
Sommario / Summary: 1. Disgusti, timori e rimostranze; 2. L’apice dello scontro; 3. Le interferen... more Sommario / Summary: 1. Disgusti, timori e rimostranze; 2. L’apice dello scontro; 3. Le interferenze ; 4. L’ultimo azzardo.
Abstract Ita:
Il saggio indaga le relazioni diplomatiche tra la sede apostolica e i Regni di Spagna durante il pontificato di Paolo V Borghese nel quinquennio che va dal 1611 al 1617, quando si palesa con sempre maggior vigore l’intolleranza del pontefice e del cardinal nipote Scipione Borghese nei confronti dell’ambasciatore spagnolo a Roma, Francisco de Castro (conte di Castro e duca di Taurisano). Quest’ultimo non soddisfaceva affatto le aspettative dei Borghese, i quali temevano l’eccessiva vicinanza fra l’ambasciatore e la sua famiglia (i Lemos) con l’ex cardinal nipote Pietro Aldobrandini, considerato a sua volta come un nemico da parte dei Borghese. Questi ultimi condannavano la linea politica del diplomatico spagnolo ritenuta volta a obiettivi d’interesse personale e tendente al radicamento della presenza dei Lemos nella penisola italiana, altrimenti indicato come il loro «Imperio Napolitano», grazie appunto anche all’opera del viceré di Napoli, fratello dell’ambasciatore. Da tale situazione era scaturita una vera e propria ossessione da parte dei Borghese per la sostituzione del Castro con un nuovo diplomatico che fosse ben disposto verso la famiglia papale. La richiesta venne posta con estrema insistenza attraverso il nunzio a Madrid Antonio Caetani e tale ferma posizione finì giocoforza per influenzare gran parte delle negoziazioni diplomatiche tra le due corti.
Eng Version: The essay investigates the diplomatic relationships between the apostolic See and the Kingdoms of Spain, during the pontificate of Paul V Borghese, with a particular focus on the 1611-1617 period. In those years, the intolerance of the pope and the cardinal nephew, Scipione Borghese, towards Francisco de Castro, the Spanish ambassador in Rome, was growing firmly. The papal family was worried about the excessive closeness of the ambassador’s family (the Lemos) with the former cardinal nephew Pietro Aldobrandini, who was considered their enemy. The Borgheses also condemned the ambassador’s policy, who, in cooperation with his brother, Fernando de Lemos, viceroy of Naples, was believed to pursue his personal interests in order to strengthen their presence in Italy, also known as the Lemos’ own «Neapolitan Empire». This situation was the cause of the origin of a real obsession for the Borgheses, so that they requested the substitution of Castro with a more favourably disposed ambassador, in order to protect their political success. As a consequence, the request became a conditio sine qua non that strongly influenced other negotiations between the courts of Rome and Madrid.
[ISBN 9788853448224]
«Legatio. The Journal for Renaissance and Early Modern Diplomatic Studies», 1 (2017), Sep 2017
The archbishop of Capua, Antonio Caetani (1566–1624), was an eminent member
of a Roman aristocra... more The archbishop of Capua, Antonio Caetani (1566–1624), was an eminent member
of a Roman aristocratic family. From 1607 to 1611, he resided at the Imperial court
of Prague as Apostolic Nuncio in the service to Pope Paul V, where he witnessed
the turmoil that gradually overwhelmed Bohemia, ruled at that point by Emperor
Rudolf II of the House of Habsburg. Caetani moved in an orbit characterised by
various coexisting political, local, confessional and social forces. His negotiations
within the maze of the court were characterised by a wise and cautious approach
of not interfering openly in Imperial affairs: a sort of ‘wait-and-see’ policy that was
almost inevitable. This was firstly because of the Imperial ministers, who, instead
of acting as a conduit to reach the ears of the sovereign, were actually considered
obstructive and unhelpful because of their private aims, personal resentments, and
often-outright hostility. Secondly, Caetani’s mission was hampered by the Rudolf II's
suspicious nature: the Emperor feared papal intrusion in Imperial affairs. The papal
nuncios did not merely embody the pope; they were also political subjects within
networks of interpersonal relationships. Within these networks, they could practice
their diplomatic roles, and also carry out (their own) personal affairs. Below, I will
attempt to demonstrate how Caetani’s political strategy failed to establish fruitful
relations with the courtiers and the Emperor.
Álvaro Casillas Pérez (coord. and eds.), Un Mar de noticias. Comunicación, redes de información y espías en el Mediterráneo (ss. XVI-XVIII), May 2017
Il nunzio apostolico Antonio Caetani, scelto da papa Paolo V come suo rappresentante a Madrid pre... more Il nunzio apostolico Antonio Caetani, scelto da papa Paolo V come suo rappresentante a Madrid presso Filippo III, giunse a corte alla fine del 1611 e vi restò sino al 1618. Tale nunziatura può essere definita come una continua ricerca di equilibrio fra Roma e Madrid. Ciò è dovuto soprattutto alla tradizione politica filospagnola della Casa Caetani, che vantava importanti ramificazioni parentali nella penisola iberica. Caratteri che ponevano il nunzio in una scomoda posizione: se come rappresentante del pontefice doveva agire in favore delle istanze della Chiesa di Roma, come suddito della corona iberica era sottoposto a continue richieste di favori e intercessioni; oltre ad avere la possibilità di accrescere lo status familiare occupandosi dei propri interessi privati. A partire da questa situazione, il testo intende evidenziare le modalità con cui Antonio Caetani dovette rapportarsi con una corte dominata dalla figura del duca di Lerma e divisa in gruppi di potere dai confini latenti, ponendo in risalto i canali e i metodi utilizzati per il reperimento delle informazioni (“amici segreti” e spie, parenti, rete clientelare fatta di benefici e favori per i rappresentanti del corte in cambio di amicizia, lealtà e accesso privilegiato alle notizie), per intervenire nelle decisioni politiche, in particolare a difesa delle prerogative ecclesiastiche. Infine verrà posto in evidenza il caso della spia doppia Giulio Cesare Santamaura, implicato nel tentato omicidio a Madrid del controriformista tedesco Caspar Schöppe, seguendo il carteggio della nunziatura del Caetani.
Máximo García Fernández (eds.), Familia, cultura material y formas de poder en la España moderna. III Encuentro de jóvenes investigadores en Historia Moderna, Valladolid 2 y 3 de julio de 2015, Fundación Española de Historia Moderna, 2016 (ISBN 978-84-938044-6-6), Mar 14, 2016
[Esp] - Catalina de Zúñiga y Sandoval, condesa de Lemos, era la hermana del duque de Lerma, favor... more [Esp] - Catalina de Zúñiga y Sandoval, condesa de Lemos, era la hermana del duque de Lerma, favorito del rey Felipe III. De la correspondencia de Antonio Caetani, nuncio apostólico en Madrid del 1611 al 1618, se entiende su gran autoridad, la influencia que tenía en el valido y la capacidad de la estrategia política implementada para salvaguardar los intereses de su familia en España e Italia. Especialmente para los puestos de mayor prestigio para los hijos: Francisco de Castro (embajador en Roma) y Pedro Fernández de Castro (virrey de Nápoles). El fuerte carácter de la condesa de Lemos, su influencia sobre su hermano y la intromisión en los asuntos de interés estatal para el clan de la familia tuvo como resultado el estancamiento político, así como un conflicto diplomático duro y largo con la Sede Apostólica.
[Eng] - Catalina de Zúñiga y Sandoval, countess of Lemos, was the sister of the duke of Lerma, favorite of King Philip III. From the correspondence of Antonio Caetani, apostolic nuncio in Madrid from 1611 to 1618, we come to understand her great authority, the influence she had on the valido and her effective political strategy, which she acted out in order to safeguard his own family’s interests both in Spain and Italy. That is especially true as far as her sons are concerned, Francisco de Castro (ambassador to Rome) and Pedro Fernández de Castro (viceroy of Naples), in order to get them prestigious appointments. Her strong temperament, her great influence on her brother and her interference in the State affairs, for the sake of the family clan, soon resulted in a political impasse, as well as in a long and hard diplomatic dispute with the apostolic see.
Librosdelacorte.es, 12, 8 (Primavera-Verano, 2016), Jun 2016
Antonio Caetani (archbishop of Capua, 1566-1624) was a high exponent of an
aristocratic Roman fam... more Antonio Caetani (archbishop of Capua, 1566-1624) was a high exponent of an
aristocratic Roman family, whose loyalty to the Spanish crown was well known. He
grew up within the patronage network of the Cardinal Nephew Pietro Aldobrandini
and later moved to that of Scipione Borghese. Thereafter, he became a servant of
three causes: firstly, he pledged obedience to the Pope and to the papal family;
secondly, he was vassal of the Spanish crown, and thirdly, he had to serve his own
noble House. Caetani’s “triple loyalty” will clearly be proved during his
Nunciature of Spain (1611-1618): it had a significant impact on his diplomatic role at
the court of Madrid. This topic might be helpful in highlighting some aspects of
diplomacy in early modern Europe and will shed light on how the interests of
individuals and factions were able to consistently influence international politics.
ERRATA CORRIGE: The manuscript entitled "Life of the Cardinal Antonio Caetani", (BAV, Barb. Lat., Ms. 6030) is dated 1634 and not 1624.
Latium - Rivista di studi storici, 30-31 (2014) - Language: Italian, Nov 2014
Il dominio fondiario era alla base del potere dei feudatari romani. Tuttavia, va considerato che ... more Il dominio fondiario era alla base del potere dei feudatari romani. Tuttavia, va considerato che non vi era una necessaria coincidenza fra giurisdizione e predominio fondiario del barone. Le facoltà giurisdizionali regolavano i rapporti fra signore e comunità, così come influivano su
quelli tra signore e sovrano e nei confronti delle istituzioni statali. Proprio le prerogative giurisdizionali si rivelano uno strumento in grado di strutturare lo spazio, di riorganizzarlo attraverso la nuova integrazione fra autorità statale e feudalità, oltre a essere il primo strumento di difesa e perpetuazione del potere baronale. Ove tale facoltà veniva espressa, il signore feudale poteva considerarsi un «quasi sovrano» all’interno dei propri domìni...
Annali del Lazio Meridionale, 11 (2011), pp. 79-96., Sep 5, 2011
Nell’anno primo del pontificato di papa Clemente XIV (1769), gli ufficiali della Comunità feudale... more Nell’anno primo del pontificato di papa Clemente XIV (1769), gli ufficiali della Comunità feudale di Bassiano portarono a compimento la redazione di un Catasto dei beni stabili, adempiendo all’espresso «ordine, e commando della Sagra Congregazione del bon Governo». Nel libro catastale dovevano essere elencati e descritti i beni immobili dei duchi Caetani – i feudatari del territorio – quelli dei loro vassalli nonché i possedimenti degli enti ecclesiastici.
La caratteristica principale del «Catasto de’ beni stabili de’ Cittadini, et Habitanti della Terra di Bassiano» è il modo di procedere utilizzato per la sua compilazione: un metodo descrittivo basato sulle assegne, ovvero sulle denunzie giurate dei singoli possedimenti fatte dai rispettivi proprietari; in base alla sua estensione e alla relativa stima dichiarata, veniva pagato l’imponibile sul bene. A Bassiano si tratta, per la maggior parte, di beni agricoli (terreni, oliveti, vigneti, orti e così via), e solo in minor quantità di immobili urbani (case e stanze utilizzate per le attività lavorative). Ciò è quanto si desume studiando le carte del documento catastale conservato presso l’Archivio di Stato di Latina, dalle quali risulta l’applicazione di un sistema tributario statale con imposizioni ripartite per aes et libram, in cui il valore dell’imponibile, computato sui singoli beni (estimo reale), rappresenta il tributo da versare nelle casse pontificie [...].
Latium - Rivista di studi storici, 26 (2009)
Nell’Anno del Signore 1769, Giovan Battista Lanni, Vincenzo Volpi, Francesco Avvisati e Angelo Pe... more Nell’Anno del Signore 1769, Giovan Battista Lanni, Vincenzo Volpi, Francesco Avvisati e Angelo Pecci, Officiali della Terra di Bassiano, potevano ritenere di aver portato a termine l’ordine espressamente comandato dalla Sacra Congregazione del Buon Governo, ossia la compilazione di un libro catastale in cui fossero descritti i beni immobili e i relativi possessori entro i confini giurisdizionali del territorio di Bassiano.
Da tale documento, oggi conservato presso l’Archivio di Stato di Latina, ha preso avvio questo studio con il quale si è cercato di esporre alcune indicazioni riguardo la sopravvivenza della feudalità «moderna» alle vicissitudini di carattere politico-economico che, nel corso dei secoli, hanno portato notevoli modifiche all’evoluzione del rapporto fra Stato e nobiltà feudale, tra quest’ultima ed il territorio sottoposto alla sua giurisdizione, nonché con la comunità infeudata [...].
Thesis/Tesi by Paolo Periati
Eng. > Justice and its Administration in the XVIIIth Century’s Feudal Community of Bassiano from ... more Eng. > Justice and its Administration in the XVIIIth Century’s Feudal Community of Bassiano from the Criminal Chancery’s Archive (1756-1781).
1) Iconografia ed evoluzione simbolica della figura della Giustizia nei secoli: i suoi attributi e la percezione dei suoi valori nella società europea occidentale. 2) Tra peccato e delitto: il ruolo dei valori della religione cristiana nel coinvolgimento della coscienza pubblica e nel pensiero giuridico-politico in età moderna. 3) Resistenza delle tradizioni medievali nella cultura e nella società: alleanza del potere religioso e del potere politico. 4) Le fonti storico-documentarie utilizzate per la ricerca [...]
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PhD Dissertation/Tesi di Dottorato by Paolo Periati
[Eng: Antonio Caetani. Political Rise and the Apostolic Nunciature. (1607-1618)].
Lo studio ricostruisce l’ascesa politica e l’attività di nunzio apostolico dell’arcivescovo di Capua Antonio Caetani, al servizio di papa Paolo V Borghese (1605-1621). All’interno del quadro dei rapporti politici della Santa Sede con l’Impero e i Regni di Spagna dagli ultimi anni del Cinquecento e per gran parte del primo ventennio del Seicento, viene presa in esame l’attività diplomatica considerata nei suoi tanti e originali aspetti, e nei suoi diversi protagonisti, per chiarirne nel dettaglio i tempi e le forme. Si indaga sulla figura del nunzio non più solo come emissario papale, ma nel ruolo di mediatore politico, tanto più efficace quanto più capace di creare una rete di rapporti interpersonali, utili al fine di creare condizioni favorevoli alla salvaguardia d’interessi sia privati sia pubblici e, in qualche modo, collegate all’attività diplomatica.
La prima parte è dedicata all’approfondimento della provenienza socio-culturale di Antonio Caetani e alla coltivazione di amicizie, relazioni familiari e clientelari nella curia romana e fuori di essa, nell’attesa di ricevere un incarico al servizio del pontefice. La seconda parte si sofferma sulla nunziatura di Germania (1607-1610). Sulla base dei rapporti instaurati dal nunzio con gli uomini della corte di Praga e l’imperatore Rodolfo II, tenta una ricostruzione della sua attività politica, dedita alla ricerca di soluzioni per la difesa e il ravvivamento delle prerogative politiche e religiose della Chiesa Cattolica nei territori imperiali. La terza e ultima parte si concentra sulla nunziatura di Spagna (1611-1618). Essa indaga sulla missione diplomatica di Antonio Caetani evidenziando in particolare come la sua tripla lealtà – al papa, al re, al proprio casato – abbia influenzato le scelte politiche, le relazioni con il pontefice e il cardinal nipote, nonché i rapporti con i gruppi di potere della corte di Madrid.
ERRATA CORRIGE: Il manoscritto "Vita del Sig. Card. Antonio Caetani", (BAV, Barb. Lat., Ms. 6030, cc. 1r-77v) è datato 1634 e non 1624 come riportato nella nota 1, p. 1.
Books/Libri by Paolo Periati
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788854878853
Papers/Articoli/Contributi by Paolo Periati
ENG > This essay focuses on Fr. Capuchin Antonio Maria da Monte Santo’s "Le Paludi Pontine esaminate" (1764), a study for the reclamation of the Pontine Marshes, located in the southern area of the State of the Church. The manuscript is a copy of a lost booklet transcribed in a volume belonging to engineer Gaetano Rappini, who led the reclamation some years later. The text shows the friar’s erudite versatility and reveals how some of his suggestions would be helpful for the project.
[Eng. Title: Hungary and Transylvania in the Correspondence of the Caetani Nunciature: Diplomacy, Political Upheavals and News Flows (1607–1608)].
* Errata corrige: a p. 50, Marzio Colonna II duca di Zagarolo e non III, in quanto il titolo ducale era stato ottenuto da suo padre Pompeo solo nel 1569.
Abstract Ita:
Il saggio indaga le relazioni diplomatiche tra la sede apostolica e i Regni di Spagna durante il pontificato di Paolo V Borghese nel quinquennio che va dal 1611 al 1617, quando si palesa con sempre maggior vigore l’intolleranza del pontefice e del cardinal nipote Scipione Borghese nei confronti dell’ambasciatore spagnolo a Roma, Francisco de Castro (conte di Castro e duca di Taurisano). Quest’ultimo non soddisfaceva affatto le aspettative dei Borghese, i quali temevano l’eccessiva vicinanza fra l’ambasciatore e la sua famiglia (i Lemos) con l’ex cardinal nipote Pietro Aldobrandini, considerato a sua volta come un nemico da parte dei Borghese. Questi ultimi condannavano la linea politica del diplomatico spagnolo ritenuta volta a obiettivi d’interesse personale e tendente al radicamento della presenza dei Lemos nella penisola italiana, altrimenti indicato come il loro «Imperio Napolitano», grazie appunto anche all’opera del viceré di Napoli, fratello dell’ambasciatore. Da tale situazione era scaturita una vera e propria ossessione da parte dei Borghese per la sostituzione del Castro con un nuovo diplomatico che fosse ben disposto verso la famiglia papale. La richiesta venne posta con estrema insistenza attraverso il nunzio a Madrid Antonio Caetani e tale ferma posizione finì giocoforza per influenzare gran parte delle negoziazioni diplomatiche tra le due corti.
Eng Version: The essay investigates the diplomatic relationships between the apostolic See and the Kingdoms of Spain, during the pontificate of Paul V Borghese, with a particular focus on the 1611-1617 period. In those years, the intolerance of the pope and the cardinal nephew, Scipione Borghese, towards Francisco de Castro, the Spanish ambassador in Rome, was growing firmly. The papal family was worried about the excessive closeness of the ambassador’s family (the Lemos) with the former cardinal nephew Pietro Aldobrandini, who was considered their enemy. The Borgheses also condemned the ambassador’s policy, who, in cooperation with his brother, Fernando de Lemos, viceroy of Naples, was believed to pursue his personal interests in order to strengthen their presence in Italy, also known as the Lemos’ own «Neapolitan Empire». This situation was the cause of the origin of a real obsession for the Borgheses, so that they requested the substitution of Castro with a more favourably disposed ambassador, in order to protect their political success. As a consequence, the request became a conditio sine qua non that strongly influenced other negotiations between the courts of Rome and Madrid.
[ISBN 9788853448224]
of a Roman aristocratic family. From 1607 to 1611, he resided at the Imperial court
of Prague as Apostolic Nuncio in the service to Pope Paul V, where he witnessed
the turmoil that gradually overwhelmed Bohemia, ruled at that point by Emperor
Rudolf II of the House of Habsburg. Caetani moved in an orbit characterised by
various coexisting political, local, confessional and social forces. His negotiations
within the maze of the court were characterised by a wise and cautious approach
of not interfering openly in Imperial affairs: a sort of ‘wait-and-see’ policy that was
almost inevitable. This was firstly because of the Imperial ministers, who, instead
of acting as a conduit to reach the ears of the sovereign, were actually considered
obstructive and unhelpful because of their private aims, personal resentments, and
often-outright hostility. Secondly, Caetani’s mission was hampered by the Rudolf II's
suspicious nature: the Emperor feared papal intrusion in Imperial affairs. The papal
nuncios did not merely embody the pope; they were also political subjects within
networks of interpersonal relationships. Within these networks, they could practice
their diplomatic roles, and also carry out (their own) personal affairs. Below, I will
attempt to demonstrate how Caetani’s political strategy failed to establish fruitful
relations with the courtiers and the Emperor.
[Eng] - Catalina de Zúñiga y Sandoval, countess of Lemos, was the sister of the duke of Lerma, favorite of King Philip III. From the correspondence of Antonio Caetani, apostolic nuncio in Madrid from 1611 to 1618, we come to understand her great authority, the influence she had on the valido and her effective political strategy, which she acted out in order to safeguard his own family’s interests both in Spain and Italy. That is especially true as far as her sons are concerned, Francisco de Castro (ambassador to Rome) and Pedro Fernández de Castro (viceroy of Naples), in order to get them prestigious appointments. Her strong temperament, her great influence on her brother and her interference in the State affairs, for the sake of the family clan, soon resulted in a political impasse, as well as in a long and hard diplomatic dispute with the apostolic see.
aristocratic Roman family, whose loyalty to the Spanish crown was well known. He
grew up within the patronage network of the Cardinal Nephew Pietro Aldobrandini
and later moved to that of Scipione Borghese. Thereafter, he became a servant of
three causes: firstly, he pledged obedience to the Pope and to the papal family;
secondly, he was vassal of the Spanish crown, and thirdly, he had to serve his own
noble House. Caetani’s “triple loyalty” will clearly be proved during his
Nunciature of Spain (1611-1618): it had a significant impact on his diplomatic role at
the court of Madrid. This topic might be helpful in highlighting some aspects of
diplomacy in early modern Europe and will shed light on how the interests of
individuals and factions were able to consistently influence international politics.
ERRATA CORRIGE: The manuscript entitled "Life of the Cardinal Antonio Caetani", (BAV, Barb. Lat., Ms. 6030) is dated 1634 and not 1624.
quelli tra signore e sovrano e nei confronti delle istituzioni statali. Proprio le prerogative giurisdizionali si rivelano uno strumento in grado di strutturare lo spazio, di riorganizzarlo attraverso la nuova integrazione fra autorità statale e feudalità, oltre a essere il primo strumento di difesa e perpetuazione del potere baronale. Ove tale facoltà veniva espressa, il signore feudale poteva considerarsi un «quasi sovrano» all’interno dei propri domìni...
La caratteristica principale del «Catasto de’ beni stabili de’ Cittadini, et Habitanti della Terra di Bassiano» è il modo di procedere utilizzato per la sua compilazione: un metodo descrittivo basato sulle assegne, ovvero sulle denunzie giurate dei singoli possedimenti fatte dai rispettivi proprietari; in base alla sua estensione e alla relativa stima dichiarata, veniva pagato l’imponibile sul bene. A Bassiano si tratta, per la maggior parte, di beni agricoli (terreni, oliveti, vigneti, orti e così via), e solo in minor quantità di immobili urbani (case e stanze utilizzate per le attività lavorative). Ciò è quanto si desume studiando le carte del documento catastale conservato presso l’Archivio di Stato di Latina, dalle quali risulta l’applicazione di un sistema tributario statale con imposizioni ripartite per aes et libram, in cui il valore dell’imponibile, computato sui singoli beni (estimo reale), rappresenta il tributo da versare nelle casse pontificie [...].
Da tale documento, oggi conservato presso l’Archivio di Stato di Latina, ha preso avvio questo studio con il quale si è cercato di esporre alcune indicazioni riguardo la sopravvivenza della feudalità «moderna» alle vicissitudini di carattere politico-economico che, nel corso dei secoli, hanno portato notevoli modifiche all’evoluzione del rapporto fra Stato e nobiltà feudale, tra quest’ultima ed il territorio sottoposto alla sua giurisdizione, nonché con la comunità infeudata [...].
Thesis/Tesi by Paolo Periati
1) Iconografia ed evoluzione simbolica della figura della Giustizia nei secoli: i suoi attributi e la percezione dei suoi valori nella società europea occidentale. 2) Tra peccato e delitto: il ruolo dei valori della religione cristiana nel coinvolgimento della coscienza pubblica e nel pensiero giuridico-politico in età moderna. 3) Resistenza delle tradizioni medievali nella cultura e nella società: alleanza del potere religioso e del potere politico. 4) Le fonti storico-documentarie utilizzate per la ricerca [...]
[Eng: Antonio Caetani. Political Rise and the Apostolic Nunciature. (1607-1618)].
Lo studio ricostruisce l’ascesa politica e l’attività di nunzio apostolico dell’arcivescovo di Capua Antonio Caetani, al servizio di papa Paolo V Borghese (1605-1621). All’interno del quadro dei rapporti politici della Santa Sede con l’Impero e i Regni di Spagna dagli ultimi anni del Cinquecento e per gran parte del primo ventennio del Seicento, viene presa in esame l’attività diplomatica considerata nei suoi tanti e originali aspetti, e nei suoi diversi protagonisti, per chiarirne nel dettaglio i tempi e le forme. Si indaga sulla figura del nunzio non più solo come emissario papale, ma nel ruolo di mediatore politico, tanto più efficace quanto più capace di creare una rete di rapporti interpersonali, utili al fine di creare condizioni favorevoli alla salvaguardia d’interessi sia privati sia pubblici e, in qualche modo, collegate all’attività diplomatica.
La prima parte è dedicata all’approfondimento della provenienza socio-culturale di Antonio Caetani e alla coltivazione di amicizie, relazioni familiari e clientelari nella curia romana e fuori di essa, nell’attesa di ricevere un incarico al servizio del pontefice. La seconda parte si sofferma sulla nunziatura di Germania (1607-1610). Sulla base dei rapporti instaurati dal nunzio con gli uomini della corte di Praga e l’imperatore Rodolfo II, tenta una ricostruzione della sua attività politica, dedita alla ricerca di soluzioni per la difesa e il ravvivamento delle prerogative politiche e religiose della Chiesa Cattolica nei territori imperiali. La terza e ultima parte si concentra sulla nunziatura di Spagna (1611-1618). Essa indaga sulla missione diplomatica di Antonio Caetani evidenziando in particolare come la sua tripla lealtà – al papa, al re, al proprio casato – abbia influenzato le scelte politiche, le relazioni con il pontefice e il cardinal nipote, nonché i rapporti con i gruppi di potere della corte di Madrid.
ERRATA CORRIGE: Il manoscritto "Vita del Sig. Card. Antonio Caetani", (BAV, Barb. Lat., Ms. 6030, cc. 1r-77v) è datato 1634 e non 1624 come riportato nella nota 1, p. 1.
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788854878853
ENG > This essay focuses on Fr. Capuchin Antonio Maria da Monte Santo’s "Le Paludi Pontine esaminate" (1764), a study for the reclamation of the Pontine Marshes, located in the southern area of the State of the Church. The manuscript is a copy of a lost booklet transcribed in a volume belonging to engineer Gaetano Rappini, who led the reclamation some years later. The text shows the friar’s erudite versatility and reveals how some of his suggestions would be helpful for the project.
[Eng. Title: Hungary and Transylvania in the Correspondence of the Caetani Nunciature: Diplomacy, Political Upheavals and News Flows (1607–1608)].
* Errata corrige: a p. 50, Marzio Colonna II duca di Zagarolo e non III, in quanto il titolo ducale era stato ottenuto da suo padre Pompeo solo nel 1569.
Abstract Ita:
Il saggio indaga le relazioni diplomatiche tra la sede apostolica e i Regni di Spagna durante il pontificato di Paolo V Borghese nel quinquennio che va dal 1611 al 1617, quando si palesa con sempre maggior vigore l’intolleranza del pontefice e del cardinal nipote Scipione Borghese nei confronti dell’ambasciatore spagnolo a Roma, Francisco de Castro (conte di Castro e duca di Taurisano). Quest’ultimo non soddisfaceva affatto le aspettative dei Borghese, i quali temevano l’eccessiva vicinanza fra l’ambasciatore e la sua famiglia (i Lemos) con l’ex cardinal nipote Pietro Aldobrandini, considerato a sua volta come un nemico da parte dei Borghese. Questi ultimi condannavano la linea politica del diplomatico spagnolo ritenuta volta a obiettivi d’interesse personale e tendente al radicamento della presenza dei Lemos nella penisola italiana, altrimenti indicato come il loro «Imperio Napolitano», grazie appunto anche all’opera del viceré di Napoli, fratello dell’ambasciatore. Da tale situazione era scaturita una vera e propria ossessione da parte dei Borghese per la sostituzione del Castro con un nuovo diplomatico che fosse ben disposto verso la famiglia papale. La richiesta venne posta con estrema insistenza attraverso il nunzio a Madrid Antonio Caetani e tale ferma posizione finì giocoforza per influenzare gran parte delle negoziazioni diplomatiche tra le due corti.
Eng Version: The essay investigates the diplomatic relationships between the apostolic See and the Kingdoms of Spain, during the pontificate of Paul V Borghese, with a particular focus on the 1611-1617 period. In those years, the intolerance of the pope and the cardinal nephew, Scipione Borghese, towards Francisco de Castro, the Spanish ambassador in Rome, was growing firmly. The papal family was worried about the excessive closeness of the ambassador’s family (the Lemos) with the former cardinal nephew Pietro Aldobrandini, who was considered their enemy. The Borgheses also condemned the ambassador’s policy, who, in cooperation with his brother, Fernando de Lemos, viceroy of Naples, was believed to pursue his personal interests in order to strengthen their presence in Italy, also known as the Lemos’ own «Neapolitan Empire». This situation was the cause of the origin of a real obsession for the Borgheses, so that they requested the substitution of Castro with a more favourably disposed ambassador, in order to protect their political success. As a consequence, the request became a conditio sine qua non that strongly influenced other negotiations between the courts of Rome and Madrid.
[ISBN 9788853448224]
of a Roman aristocratic family. From 1607 to 1611, he resided at the Imperial court
of Prague as Apostolic Nuncio in the service to Pope Paul V, where he witnessed
the turmoil that gradually overwhelmed Bohemia, ruled at that point by Emperor
Rudolf II of the House of Habsburg. Caetani moved in an orbit characterised by
various coexisting political, local, confessional and social forces. His negotiations
within the maze of the court were characterised by a wise and cautious approach
of not interfering openly in Imperial affairs: a sort of ‘wait-and-see’ policy that was
almost inevitable. This was firstly because of the Imperial ministers, who, instead
of acting as a conduit to reach the ears of the sovereign, were actually considered
obstructive and unhelpful because of their private aims, personal resentments, and
often-outright hostility. Secondly, Caetani’s mission was hampered by the Rudolf II's
suspicious nature: the Emperor feared papal intrusion in Imperial affairs. The papal
nuncios did not merely embody the pope; they were also political subjects within
networks of interpersonal relationships. Within these networks, they could practice
their diplomatic roles, and also carry out (their own) personal affairs. Below, I will
attempt to demonstrate how Caetani’s political strategy failed to establish fruitful
relations with the courtiers and the Emperor.
[Eng] - Catalina de Zúñiga y Sandoval, countess of Lemos, was the sister of the duke of Lerma, favorite of King Philip III. From the correspondence of Antonio Caetani, apostolic nuncio in Madrid from 1611 to 1618, we come to understand her great authority, the influence she had on the valido and her effective political strategy, which she acted out in order to safeguard his own family’s interests both in Spain and Italy. That is especially true as far as her sons are concerned, Francisco de Castro (ambassador to Rome) and Pedro Fernández de Castro (viceroy of Naples), in order to get them prestigious appointments. Her strong temperament, her great influence on her brother and her interference in the State affairs, for the sake of the family clan, soon resulted in a political impasse, as well as in a long and hard diplomatic dispute with the apostolic see.
aristocratic Roman family, whose loyalty to the Spanish crown was well known. He
grew up within the patronage network of the Cardinal Nephew Pietro Aldobrandini
and later moved to that of Scipione Borghese. Thereafter, he became a servant of
three causes: firstly, he pledged obedience to the Pope and to the papal family;
secondly, he was vassal of the Spanish crown, and thirdly, he had to serve his own
noble House. Caetani’s “triple loyalty” will clearly be proved during his
Nunciature of Spain (1611-1618): it had a significant impact on his diplomatic role at
the court of Madrid. This topic might be helpful in highlighting some aspects of
diplomacy in early modern Europe and will shed light on how the interests of
individuals and factions were able to consistently influence international politics.
ERRATA CORRIGE: The manuscript entitled "Life of the Cardinal Antonio Caetani", (BAV, Barb. Lat., Ms. 6030) is dated 1634 and not 1624.
quelli tra signore e sovrano e nei confronti delle istituzioni statali. Proprio le prerogative giurisdizionali si rivelano uno strumento in grado di strutturare lo spazio, di riorganizzarlo attraverso la nuova integrazione fra autorità statale e feudalità, oltre a essere il primo strumento di difesa e perpetuazione del potere baronale. Ove tale facoltà veniva espressa, il signore feudale poteva considerarsi un «quasi sovrano» all’interno dei propri domìni...
La caratteristica principale del «Catasto de’ beni stabili de’ Cittadini, et Habitanti della Terra di Bassiano» è il modo di procedere utilizzato per la sua compilazione: un metodo descrittivo basato sulle assegne, ovvero sulle denunzie giurate dei singoli possedimenti fatte dai rispettivi proprietari; in base alla sua estensione e alla relativa stima dichiarata, veniva pagato l’imponibile sul bene. A Bassiano si tratta, per la maggior parte, di beni agricoli (terreni, oliveti, vigneti, orti e così via), e solo in minor quantità di immobili urbani (case e stanze utilizzate per le attività lavorative). Ciò è quanto si desume studiando le carte del documento catastale conservato presso l’Archivio di Stato di Latina, dalle quali risulta l’applicazione di un sistema tributario statale con imposizioni ripartite per aes et libram, in cui il valore dell’imponibile, computato sui singoli beni (estimo reale), rappresenta il tributo da versare nelle casse pontificie [...].
Da tale documento, oggi conservato presso l’Archivio di Stato di Latina, ha preso avvio questo studio con il quale si è cercato di esporre alcune indicazioni riguardo la sopravvivenza della feudalità «moderna» alle vicissitudini di carattere politico-economico che, nel corso dei secoli, hanno portato notevoli modifiche all’evoluzione del rapporto fra Stato e nobiltà feudale, tra quest’ultima ed il territorio sottoposto alla sua giurisdizione, nonché con la comunità infeudata [...].
1) Iconografia ed evoluzione simbolica della figura della Giustizia nei secoli: i suoi attributi e la percezione dei suoi valori nella società europea occidentale. 2) Tra peccato e delitto: il ruolo dei valori della religione cristiana nel coinvolgimento della coscienza pubblica e nel pensiero giuridico-politico in età moderna. 3) Resistenza delle tradizioni medievali nella cultura e nella società: alleanza del potere religioso e del potere politico. 4) Le fonti storico-documentarie utilizzate per la ricerca [...]
Nel 1607, giunto al cospetto dell’Imperatore Rodolfo II, il nunzio apostolico Antonio Caetani (1566-1624) era al punto iniziale della sua carriera politica ed ecclesiastica al servizio della Chiesa Cattolica. Tre anni dopo, al ritorno dalla nunziatura di Praga, egli verrà nominato dal papa Paolo V come nunzio a Madrid, presso la corte del re Filippo III, dove rimarrà residente fino al 1618, per poi ottenere il cappello cardinalizio nel 1621. Si tratta di tappe di un iter “misto” contrassegnato da un’alternanza di impieghi spirituali e temporali, dallo svolgimento di mansioni ecclesiastiche e amministrative, spesso fondato sull’amicizia politica, su forme di relazione clientelare e su molteplici lealtà, nonché su interessi al contempo pubblici e privati. Come è iniziata e come si è svolta l’ascesa di Antonio Caetani nella gerarchia ecclesiastica romana? Qual era la sua formazione culturale e la sua esperienza politico-diplomatica? Per quale motivo il papa si era rivolto proprio a lui per delicate missioni diplomatiche in corti così prestigiose? L’intervento cerca di trovare alcune risposte allargando l’indagine al contesto familiare, cortigiano e politico in cui la sua carriera ha preso le mosse tra Cinquecento e Seicento.