Gli institutional repositories, strumenti di raccolta delle pubblicazioni accademiche gestiti dag... more Gli institutional repositories, strumenti di raccolta delle pubblicazioni accademiche gestiti dagli atenei, sono utilizzati in Italia sia con finalità di monitoraggio e valutazione delle ricerche, sia come base per diffondere materiale fruibile in open access. Divenuti in tempi recenti l’asse portante di piattaforme più complesse (i CRIS: current research information systems), sono spesso menzionati in riflessioni su accesso aperto e pratiche di valutazione della ricerca che hanno nessi con questioni scientifiche, etiche, economiche e politiche. Solo raramente, però, vengono studiati come contesti in cui operano e dialogano quotidianamente gli autori delle pubblicazioni e i bibliotecari che le gestiscono, ottica che sta invece alla base di questo volume incentrato su IRIS, il CRIS utilizzato nell’Università di Trento. L’opera dà risalto ad alcuni approcci con cui gli autori si muovono nell’institutional repository tra autoarchiviazione, descrizione bibliografica, competenze sul mondo dell’open access e attenzione all’autopromozione, ed evidenzia come i bibliotecari agiscono e collaborano con professori e ricercatori, soffermandosi anche, più in generale, sul funzionamento di queste piattaforme, in cui politiche sull’accesso aperto spesso poco incisive, concorrenza esercitata dai social media para-accademici e terza missione delle università si incontrano con autoreferenzialità dei docenti, interferenze tra ricerca pubblica e interessi privati, carenza di personale bibliotecario, criticità nella formazione e nel tutoraggio per gli autori.
Dalle raccolte di libri, manoscritti e opuscoli della Biblioteca del Seminario patriarcale di Ven... more Dalle raccolte di libri, manoscritti e opuscoli della Biblioteca del Seminario patriarcale di Venezia è emerso un insieme, sinora quasi del tutto sconosciuto, di 151 periodici antichi stampati in Italia e in altri paesi europei. Posseduti in serie a volte molto estese, ma presenti anche solo come stralci e frammenti, questi periodici erano appartenuti in origine a nobili, eruditi e religiosi e sono stati per la prima volta catalogati e studiati intrecciando i percorsi di formazione della collezione con la ricostruzione della storia della Biblioteca del Seminario. Lo studio di peculiarità bibliologiche, legature e postille dei fruitori antichi ha evidenziato aspetti della lettura e della conservazione dei periodici, consentendo anche di ricostruire nel dettaglio alcune prassi di redazione e di stampa tipografica dei giornali settecenteschi. Su un altro versante la ricerca si sofferma su aspetti della valutazione bibliografica, della conoscenza, della gestione e della valorizzazione di una tipologia di fondi librari tra le meno conosciute all’interno dello straordinario patrimonio antico delle biblioteche italiane.
storia dei bibliotecari, biblioteche private, bibliofilia, epistolari, Tommaso De Ocheda, bibliot... more storia dei bibliotecari, biblioteche private, bibliofilia, epistolari, Tommaso De Ocheda, biblioteche del XVIII secolo, biblioteche del XIX secolo, Pietro Antonio Bolongaro Crevenna, George John 2. earl Spencer, Thomas Frognall Dibdin, Carlo Ignazio Montagnini conte di Mirabello, Juan Bautista Colomés Londra, Firenze, Tortona, Althorp, Amsterdam, L’Aja,
This article describes some offprints from Italian periodicals printed between 1669 and 1808, in... more This article describes some offprints from Italian periodicals printed between 1669 and 1808, in order to suggest an introduction about a branch of ancient publishing and scientific communication witch is poorly studied in Italy still today. Offprints were often printed on commission by the authors, in fairly short runs, and were sometimes printed clearly specifying their derivation from periodicals, but at times it is difficult to establish that they were originally articles. A particular typology of offprints is represented by the booklets which collected in a single brochure parts of a single article of a periodical. Between the end of the XVIIIth century and the beginning of the XIX century it seems that offprints confirm their bibliographic identity as well defined printed editions.
Questo articolo descrive alcuni estratti da periodici italiani stampati tra 1669 e 1808, con l'intento di introdurre un aspetto della storia del giornalismo, dell'editoria antica e della storia della comunicazione scientifica che resta a tutt'oggi poco studiato in Italia. Gli estratti erano spesso prodotti con basse tirature di stampa su commissione degli autori degli articoli e, a volte, dichiaravano esplicitamente la propria derivazione dai periodici; in altri casi, però, questa derivazione viene taciuta e risulta difficile capire che si tratta di estratti da riviste. Una particolare tipologia di estratti è rappresentata da opuscoli che riuniscono articoli pubblicati a puntate sui periodici. Tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del secolo successivo sembra che gli estratti rafforzino la propria identità bibliografica come edizioni a stampa ben definite e a se stanti.
Sommario: 1. Finalità e impostazione dell’articolo; 2. Dagli esordi nel giornalismo alla direzion... more Sommario: 1. Finalità e impostazione dell’articolo; 2. Dagli esordi nel giornalismo alla direzione della Biblioteca civica di Tortona; 3. La definizione come studioso e gli ultimi anni da bibliotecario; 4. La costruzione di un profilo accademico: l’incarico di professore associato all’Università di Udine; 5. Un professore ordinario sui generis tra priorità etiche e problemi di salute; 6. Il rientro a Tortona e le attività degli ultimi anni; 7. Conclusioni.
In the county of Gorizia, belonging to the Habsburg Empire, during the 17 th century there were n... more In the county of Gorizia, belonging to the Habsburg Empire, during the 17 th century there were not active printing presses and the production of printed texts was commissioned to printers operating in nearby cities, especially in Udine, in the Republic of Venice. Now, the discovery of a book dated 1688 has allowed us to pay close attention to an unknown peculiarity of the ancient printing production for readers living in Gorizia. This book includes the Fascetto di mirra, a collection of prayers and regulations published in Udine at the printing press of Francesco Schiratti for the Jesuit congregation of dying Jesus Christ crucified, active in Gorizia in the church of St. Ignatius of Loyola; to this, Schiratti added another Jesuit text, the Litanie della passione di Giesu Christo, used in the same church and published in Ljubljana by the printer Jožef Tadej (or Joseph Tadeus) Mayr. It is not clear whether this book is the result of two distinct printing orders or it was published thanks to an agreement between Schiratti and Mayr. In any case, this Jesuit book is a very uncommon example of ancient edition printed at the same time in Friuli and in Slovenia, which could suggest new research paths about the book history among Venetian Friuli, Austrian Friuli and Carniola.
Nel Seicento, nella contea asburgica di Gorizia, non esistevano tipografie e la produzione di testi a stampa veniva affidata a tipografi attivi in città vicine, soprattutto a Udine, nella Repubblica di Venezia. La scoperta di un libro del 1688 ha portato ora a focalizzare un aspetto sconosciuto della produzione tipografica antica rivolta ai lettori goriziani. Questo volume contiene il Fascetto di mirra, raccolta di preghiere e di precetti stampata a Udine presso Francesco Schiratti ad uso della congregazione gesuitica di Gesù Cristo agonizzante in croce, attiva a Gorizia presso la chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, a cui il tipografo ha aggiunto un altro testo gesuitico, le Litanie della passione di Giesu Christo, utilizzate nella stessa chiesa e stampate a Lubiana da Jožef Tadej (o Joseph Tadeus) Mayr. Non è noto se questo libro sia il risultato di due distinte commissioni di stampa oppure se nasca da un accordo tra Schiratti e Mayr. In ogni caso questo volume gesuitico è un rarissimo esempio di edizione antica friulano-slovena che potrebbe suggerire nuovi percorsi di studio sulla storia del libro tra Friuli Veneto, Friuli Austriaco e Carniola.
Gli institutional repositories, strumenti di raccolta delle pubblicazioni accademiche gestiti dag... more Gli institutional repositories, strumenti di raccolta delle pubblicazioni accademiche gestiti dagli atenei, sono utilizzati in Italia sia con finalità di monitoraggio e valutazione delle ricerche, sia come base per diffondere materiale fruibile in open access. Divenuti in tempi recenti l’asse portante di piattaforme più complesse (i CRIS: current research information systems), sono spesso menzionati in riflessioni su accesso aperto e pratiche di valutazione della ricerca che hanno nessi con questioni scientifiche, etiche, economiche e politiche. Solo raramente, però, vengono studiati come contesti in cui operano e dialogano quotidianamente gli autori delle pubblicazioni e i bibliotecari che le gestiscono, ottica che sta invece alla base di questo volume incentrato su IRIS, il CRIS utilizzato nell’Università di Trento. L’opera dà risalto ad alcuni approcci con cui gli autori si muovono nell’institutional repository tra autoarchiviazione, descrizione bibliografica, competenze sul mondo dell’open access e attenzione all’autopromozione, ed evidenzia come i bibliotecari agiscono e collaborano con professori e ricercatori, soffermandosi anche, più in generale, sul funzionamento di queste piattaforme, in cui politiche sull’accesso aperto spesso poco incisive, concorrenza esercitata dai social media para-accademici e terza missione delle università si incontrano con autoreferenzialità dei docenti, interferenze tra ricerca pubblica e interessi privati, carenza di personale bibliotecario, criticità nella formazione e nel tutoraggio per gli autori.
Dalle raccolte di libri, manoscritti e opuscoli della Biblioteca del Seminario patriarcale di Ven... more Dalle raccolte di libri, manoscritti e opuscoli della Biblioteca del Seminario patriarcale di Venezia è emerso un insieme, sinora quasi del tutto sconosciuto, di 151 periodici antichi stampati in Italia e in altri paesi europei. Posseduti in serie a volte molto estese, ma presenti anche solo come stralci e frammenti, questi periodici erano appartenuti in origine a nobili, eruditi e religiosi e sono stati per la prima volta catalogati e studiati intrecciando i percorsi di formazione della collezione con la ricostruzione della storia della Biblioteca del Seminario. Lo studio di peculiarità bibliologiche, legature e postille dei fruitori antichi ha evidenziato aspetti della lettura e della conservazione dei periodici, consentendo anche di ricostruire nel dettaglio alcune prassi di redazione e di stampa tipografica dei giornali settecenteschi. Su un altro versante la ricerca si sofferma su aspetti della valutazione bibliografica, della conoscenza, della gestione e della valorizzazione di una tipologia di fondi librari tra le meno conosciute all’interno dello straordinario patrimonio antico delle biblioteche italiane.
storia dei bibliotecari, biblioteche private, bibliofilia, epistolari, Tommaso De Ocheda, bibliot... more storia dei bibliotecari, biblioteche private, bibliofilia, epistolari, Tommaso De Ocheda, biblioteche del XVIII secolo, biblioteche del XIX secolo, Pietro Antonio Bolongaro Crevenna, George John 2. earl Spencer, Thomas Frognall Dibdin, Carlo Ignazio Montagnini conte di Mirabello, Juan Bautista Colomés Londra, Firenze, Tortona, Althorp, Amsterdam, L’Aja,
This article describes some offprints from Italian periodicals printed between 1669 and 1808, in... more This article describes some offprints from Italian periodicals printed between 1669 and 1808, in order to suggest an introduction about a branch of ancient publishing and scientific communication witch is poorly studied in Italy still today. Offprints were often printed on commission by the authors, in fairly short runs, and were sometimes printed clearly specifying their derivation from periodicals, but at times it is difficult to establish that they were originally articles. A particular typology of offprints is represented by the booklets which collected in a single brochure parts of a single article of a periodical. Between the end of the XVIIIth century and the beginning of the XIX century it seems that offprints confirm their bibliographic identity as well defined printed editions.
Questo articolo descrive alcuni estratti da periodici italiani stampati tra 1669 e 1808, con l'intento di introdurre un aspetto della storia del giornalismo, dell'editoria antica e della storia della comunicazione scientifica che resta a tutt'oggi poco studiato in Italia. Gli estratti erano spesso prodotti con basse tirature di stampa su commissione degli autori degli articoli e, a volte, dichiaravano esplicitamente la propria derivazione dai periodici; in altri casi, però, questa derivazione viene taciuta e risulta difficile capire che si tratta di estratti da riviste. Una particolare tipologia di estratti è rappresentata da opuscoli che riuniscono articoli pubblicati a puntate sui periodici. Tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del secolo successivo sembra che gli estratti rafforzino la propria identità bibliografica come edizioni a stampa ben definite e a se stanti.
Sommario: 1. Finalità e impostazione dell’articolo; 2. Dagli esordi nel giornalismo alla direzion... more Sommario: 1. Finalità e impostazione dell’articolo; 2. Dagli esordi nel giornalismo alla direzione della Biblioteca civica di Tortona; 3. La definizione come studioso e gli ultimi anni da bibliotecario; 4. La costruzione di un profilo accademico: l’incarico di professore associato all’Università di Udine; 5. Un professore ordinario sui generis tra priorità etiche e problemi di salute; 6. Il rientro a Tortona e le attività degli ultimi anni; 7. Conclusioni.
In the county of Gorizia, belonging to the Habsburg Empire, during the 17 th century there were n... more In the county of Gorizia, belonging to the Habsburg Empire, during the 17 th century there were not active printing presses and the production of printed texts was commissioned to printers operating in nearby cities, especially in Udine, in the Republic of Venice. Now, the discovery of a book dated 1688 has allowed us to pay close attention to an unknown peculiarity of the ancient printing production for readers living in Gorizia. This book includes the Fascetto di mirra, a collection of prayers and regulations published in Udine at the printing press of Francesco Schiratti for the Jesuit congregation of dying Jesus Christ crucified, active in Gorizia in the church of St. Ignatius of Loyola; to this, Schiratti added another Jesuit text, the Litanie della passione di Giesu Christo, used in the same church and published in Ljubljana by the printer Jožef Tadej (or Joseph Tadeus) Mayr. It is not clear whether this book is the result of two distinct printing orders or it was published thanks to an agreement between Schiratti and Mayr. In any case, this Jesuit book is a very uncommon example of ancient edition printed at the same time in Friuli and in Slovenia, which could suggest new research paths about the book history among Venetian Friuli, Austrian Friuli and Carniola.
Nel Seicento, nella contea asburgica di Gorizia, non esistevano tipografie e la produzione di testi a stampa veniva affidata a tipografi attivi in città vicine, soprattutto a Udine, nella Repubblica di Venezia. La scoperta di un libro del 1688 ha portato ora a focalizzare un aspetto sconosciuto della produzione tipografica antica rivolta ai lettori goriziani. Questo volume contiene il Fascetto di mirra, raccolta di preghiere e di precetti stampata a Udine presso Francesco Schiratti ad uso della congregazione gesuitica di Gesù Cristo agonizzante in croce, attiva a Gorizia presso la chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, a cui il tipografo ha aggiunto un altro testo gesuitico, le Litanie della passione di Giesu Christo, utilizzate nella stessa chiesa e stampate a Lubiana da Jožef Tadej (o Joseph Tadeus) Mayr. Non è noto se questo libro sia il risultato di due distinte commissioni di stampa oppure se nasca da un accordo tra Schiratti e Mayr. In ogni caso questo volume gesuitico è un rarissimo esempio di edizione antica friulano-slovena che potrebbe suggerire nuovi percorsi di studio sulla storia del libro tra Friuli Veneto, Friuli Austriaco e Carniola.
Presentazione del volume di RUDJ GORIAN, Nascosti tra i libri. I periodici antichi della Bibliote... more Presentazione del volume di RUDJ GORIAN, Nascosti tra i libri. I periodici antichi della Biblioteca del Seminario patriarcale di Venezia (1607-1800), Venezia, Marcianum Press, 2017, Venezia, Biblioteca diocesana Benedetto XVI (Dorsoduro 1), giovedì 9 novembre 2017 ore 16.30. Intervengono: Dorit Raines (Università Ca’ Foscari) e Marino Zorzi (Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti) - Coordina: don Diego Sartorelli.
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Questo articolo descrive alcuni estratti da periodici italiani stampati tra 1669 e 1808, con l'intento di introdurre un aspetto della storia del giornalismo, dell'editoria antica e della storia della comunicazione scientifica che resta a tutt'oggi poco studiato in Italia. Gli estratti erano spesso prodotti con basse tirature di stampa su commissione degli autori degli articoli e, a volte, dichiaravano esplicitamente la propria derivazione dai periodici; in altri casi, però, questa derivazione viene taciuta e risulta difficile capire che si tratta di estratti da riviste. Una particolare tipologia di estratti è rappresentata da opuscoli che riuniscono articoli pubblicati a puntate sui periodici. Tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del secolo successivo sembra che gli estratti rafforzino la propria identità bibliografica come edizioni a stampa ben definite e a se stanti.
Nel Seicento, nella contea asburgica di Gorizia, non esistevano tipografie e la produzione di testi a stampa veniva affidata a tipografi attivi in città vicine, soprattutto a Udine, nella Repubblica di Venezia. La scoperta di un libro del 1688 ha portato ora a focalizzare un aspetto sconosciuto della produzione tipografica antica rivolta ai lettori goriziani. Questo volume contiene il Fascetto di mirra, raccolta di preghiere e di precetti stampata a Udine presso Francesco Schiratti ad uso della congregazione gesuitica di Gesù Cristo agonizzante in croce, attiva a Gorizia presso la chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, a cui il tipografo ha aggiunto un altro testo gesuitico, le Litanie della passione di Giesu Christo, utilizzate nella stessa chiesa e stampate a Lubiana da Jožef Tadej (o Joseph Tadeus) Mayr. Non è noto se questo libro sia il risultato di due distinte commissioni di stampa oppure se nasca da un accordo tra Schiratti e Mayr. In ogni caso questo volume gesuitico è un rarissimo esempio di edizione antica friulano-slovena che potrebbe suggerire nuovi percorsi di studio sulla storia del libro tra Friuli Veneto, Friuli Austriaco e Carniola.
Questo articolo descrive alcuni estratti da periodici italiani stampati tra 1669 e 1808, con l'intento di introdurre un aspetto della storia del giornalismo, dell'editoria antica e della storia della comunicazione scientifica che resta a tutt'oggi poco studiato in Italia. Gli estratti erano spesso prodotti con basse tirature di stampa su commissione degli autori degli articoli e, a volte, dichiaravano esplicitamente la propria derivazione dai periodici; in altri casi, però, questa derivazione viene taciuta e risulta difficile capire che si tratta di estratti da riviste. Una particolare tipologia di estratti è rappresentata da opuscoli che riuniscono articoli pubblicati a puntate sui periodici. Tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del secolo successivo sembra che gli estratti rafforzino la propria identità bibliografica come edizioni a stampa ben definite e a se stanti.
Nel Seicento, nella contea asburgica di Gorizia, non esistevano tipografie e la produzione di testi a stampa veniva affidata a tipografi attivi in città vicine, soprattutto a Udine, nella Repubblica di Venezia. La scoperta di un libro del 1688 ha portato ora a focalizzare un aspetto sconosciuto della produzione tipografica antica rivolta ai lettori goriziani. Questo volume contiene il Fascetto di mirra, raccolta di preghiere e di precetti stampata a Udine presso Francesco Schiratti ad uso della congregazione gesuitica di Gesù Cristo agonizzante in croce, attiva a Gorizia presso la chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, a cui il tipografo ha aggiunto un altro testo gesuitico, le Litanie della passione di Giesu Christo, utilizzate nella stessa chiesa e stampate a Lubiana da Jožef Tadej (o Joseph Tadeus) Mayr. Non è noto se questo libro sia il risultato di due distinte commissioni di stampa oppure se nasca da un accordo tra Schiratti e Mayr. In ogni caso questo volume gesuitico è un rarissimo esempio di edizione antica friulano-slovena che potrebbe suggerire nuovi percorsi di studio sulla storia del libro tra Friuli Veneto, Friuli Austriaco e Carniola.
Intervengono: Dorit Raines (Università Ca’ Foscari) e Marino Zorzi (Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti) - Coordina: don Diego Sartorelli.