Manovra e Marineria
Di Mario Cesca
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Manovra e Marineria - Mario Cesca
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CAPITOLO PRIMO: La crociera
Sopra ogni cosa l’uomo ha sempre ricercato la libertà in ogni sua sfaccettatura. Poche sono le cose che la trasmettono così intensamente come quella di andare per mare.
In questa vita così caotica di oggi, il sogno della maggior parte degli uomini, soprattutto di quelli che vivono sulla costa, è quello di possedere una barca, a vela o motore che sia. Se riescono a possederla però molto spesso se ne vanno per mare senza un minimo di esperienza ne per quel che riguarda la navigazione ne per la tecnica ne per l’educazione Dopo quaranta anni di crociere ed aver visto di tutto nelle varie baie, nei porticcioli e nelle marine, ho deciso di scrivere questo libro, per insegnare con molta modestia, il modo di condurre un imbarcazione a vela o a motore in modo corretto per poter godere dei piaceri di una crociera. Sono convinto che solo se le persone conosceranno a fondo le varie manovre potranno fare con il minimo sforzo e la massima sicurezza una bella e piacevole vacanza.
Molti proprietari di barca si affannano durante l’inverno a studiare rotte e a leggere portolani, ma solo l’esperienza darà la certezza della piacevolezza del posto o del buon ristorante o anche della buona compagnia. Certo le carte e il portolano aiutano e vanno assolutamente consultati assieme al meteo, prima di partire.
Non si dovrà mai avere l’ansia di mantenere una tabella di marcia poiché con il bel tempo, con vento moderato e mare liscio potremo fare in un giorno con una barca di media grandezza 40-50 miglia senza stancarci troppo, ma se il tempo è minaccioso e il mare formato, anche solo 10 miglia possono essere pesanti. Se poi avremo difficoltà a trovare un posto in porto e non avremo spazi per mettere un’ ancora in modo sicuro, ci rovineremo certamente la giornata.
Un altro errore dei principianti è quello di aggregarsi ad altre barche per avere un supporto dall’esperienza degli altri, ma attenzione a non voler correre dietro a barche più grandi o più veloci della vostra, sareste sempre in affanno. Con vento un po’ più forte, in poco tempo, gli altri, saranno un puntino all’ orizzonte. Se li chiamerete con il VHF non rallenteranno certo la loro piacevole veleggiata ne potranno capire la vostra ansia e questo sarà la fine di una amicizia ( o presunta tale).
Prima di una navigazione lunga o corta che sia, preoccupatevi di conoscere le previsioni del tempo alla sera e poi ricontrollatele alla mattina. Consultando la carta non preoccupatevi solo di dove vorreste arrivare ma cercate rifugi possibili dove riparare in caso di peggioramento o di guasti eventuali. Vanno presi in considerazione naturalmente solo quelli protetti dal vento e dal mare che si formerà con il brutto tempo. Talvolta a causa del maltempo si è costretti e rimanere per giorni in una baia deserta. Dobbiamo pertanto avere sempre una abbondante scorta di nafta, acqua e una cambusa ben rifornita.
La crociera normalmente si fa con la propria famiglia,e quindi non certo con un equipaggio di esperti. La pazienza dovrà essere molta, anche se purtroppo ciò non avviene molto spesso. Si vedono certe scene in giro per le baie,da raddrizzare i capelli. Questo succede per l’insicurezza e la paura del proprietario e quindi skipper della barca. Tutto ciò è capibile, perché l’equipaggio(moglie e figli soprattutto se piccoli) non sa mai cosa fare. Un po' di piccole dritte il proprietario dovrebbe darle a tutti, sarebbe sensato ed opportuno. Talvolta succede che durante le manovre i meno esperti pur di aiutare corrono per la coperta con il rischio di farsi male, e fanno continue domande inutili allo skipper, i nodi che fanno non sono affidabili, ma soprattutto creano confusione, nervosismo e distraggono in un momento critico.
Non vi sono limiti alle dimensioni della barca che si può portare in due persone, molto dipende dal tipo e dall’attrezzatura della barca, dalle condizioni del tempo, dalla fisicità dell’equipaggio ma soprattutto: dalla preparazione e dall’esperienza.
Ho visto più volte barche a vela di16-17metri portate da equipaggi di due ultra ottantenni. In genere si aiutano con un solo winch elettrico. Sono sempre personaggi con grande esperienza. L’esperienza però può essere sopperita dalla preparazione per questo vi consiglio i buoni libri e anche un buon corso di vela e uno specifico di manovra.
CAPITOLO SECONDO
Le eliche di propulsione e di manovra.
Effetto evolutivo dell’elica.
Per poter fare correttamente le manovre a motore, bisogna conoscere l’effetto evolutivo che è un comportamento tipico di tutte le eliche.
Vediamo ad esempio l’elica fissa a due pale in Fig. 2.1
La pala superiore ruotando in senso orario, sviluppa una forza F ortogonale alla pala stessa, che si scompone in spinta propulsiva P e in una forza dovuta all’attrito con l’acqua T, perpendicolare all’asse.
Lo stesso vale per la pala inferiore F’ si scompone in P’ e T’. Le due pale lavorano a profondità molto diverse rispetto al pelo d’acqua e la forza F’(pala più immersa) è superiore a F (pala poco immersa). Di conseguenza anche le due forze ortogonali all’asse, T e T’ sono diverse e di direzione opposta, la risultante è una forza R = T-T’.
Questa forza spinge di lato l’elica e di conseguenza tutta la poppa.
In marcia avanti l’elica destrorsa spinge a dritta ma il timone colpito dal flusso neutralizza facilmente questa forza. In marcia indietro invece il flusso non va a colpire il timone e la forza R spinge la poppa verso sinistra in modo evidente. Se la barca ha poco o niente abbrivio il timone non potrà correggere in nessun modo tale effetto e la barca sposterà inesorabilmente la poppa a sinistra facendo ruotare la barca. Solo quando avremo acquistato dell’abbrivio il timone potrà neutralizzare l’effetto e poi correggere la direzione.
Non ha molta importanza conoscere se l’elica ruota destrorsa o sinistrorsa e i relativi effetti, ciò può servire nelle discussioni di banchina tra skipper. L’importante è sapere che questo effetto è presente su tutte le barche, e avere sempre presente da che parte tira
e quanto, la nostra barca in retromarcia. Di conseguenza avremo un lato d’accosto favorevole e uno sfavorevole. Molti proprietari di barche si lamentano che la loro barca è ingovernabile in retromarcia, in realtà non conoscono a fondo il problema, basta impostare la manovra con un angolo sufficiente a compensare l’effetto evolutivo dell’elica. Bisogna dare motore indietro,allegro, per pochi secondi fino a prendere abbrivio con barra rigorosamente al centro, poi si può mettere in folle e correggere la rotta con piccoli angoli di barra (con motore in folle non esiste l’effetto evolutivo) quando la barca è ben impostata nella direzione giusta, si può ridare motore (1200 giri). Il timone, essendo la barca abbrivata, potrà contrastare con efficacia le forze devianti: elica, vento, corrente. Attenzione non date troppa barra perché rallentereste la barca e non date troppo motore perché in retromarcia il timone, aumentando la velocità, può diventare talmente pesante da essere ingovernabile e rischiereste di perdere il controllo.
I vari tipi di eliche:
A pale fisse.
In questo caso le pale sono fissate al mozzo, in modo permanente senza possibilità di cambiare il passo e non è possibile mutare forma od orientamento per offrire una minore resistenza all’avanzamento. Possono essere a due o più pale. L’elica a tre pale, dà una maggiore spinta, rispetto a quella a due e questo vantaggio si apprezza in condizioni di vento o mare contro oltre che nelle manovre in porto. Andando a vela però, l'elica a tre pale fissa, offre una resistenza all’avanzamento superiore, rispetto ad una a due pale. In entrambi i casi, andando a vela, bloccando la rotazione dell’asse si riducono: la resistenza all’avanzamento, le vibrazioni, il rumore dell’elica che ruota e l’inutile consumo di cuscinetti e tenute. Questo tipo d'eliche, è semplice, robusto e poco costoso (un decimo rispetto a una a pale orientabili). Le pale hanno un profilo asimmetrico, simile al profilo dell’ala dell’aereo con un bordo d’entrata ed uno d’uscita, studiato per ottenere il massimo rendimento possibile in marcia avanti. Durante la retromarcia, questo tipo d’elica ruota rovescia e quindi il flusso dell'acqua colpisce un profilo rovescio, di conseguenza il rendimento è penalizzato.
A pale abbattibili.
Questa elica in gergo è chiamata paperina
perché quando è chiusa, assomiglia al becco di una papera.
Ha le pale snodate e quando si blocca l’ asse, Il flusso dell’acqua le fa chiudere, offrendo così una resistenza all’avanzamento veramente bassa. Chiusa riduce del 90% il trascinamento. Fig. 2.2 loro rendimento in marcia avanti è simile a quello di un’elica a pale fisse. Il rendimento a marcia in dietro è simile a quello dell’elica a pale fisse, ma le eliche a passo modificabile danno dei tempi di arresto, migliori del 45%.
Con le eliche abbattibili, quando si passa da navigazione a motore a quella a vela, si deve bloccare la rotazione dell’asse, infatti mettendo il motore in folle, l’elica aperta e in rotazione, non può fermarsi in quanto il movimento della barca la mantiene in rotazione e la forza centrifuga impedisce alle pale di chiudersi. Basta inserire la marcia indietro per alcuni secondi, la rotazione viene bloccata, l’azione dell’acqua sulle pale ferme le fa chiudere. Poi, per ragioni di sicurezza, si deve rimettere in folle, altrimenti al prossimo avviamento ci troveremo con la marcia indietro inserita.
Per aumentare la durata di queste eliche, conviene lubrificare annualmente le parti snodate, con grasso blu marino. Se siete abituati ad andare sotto acqua, potete ingrassare l’elica in apnea senza problemi.
Per motivi di sicurezza va bloccato con il frena filetti
, il grano che fissa il dado dell’asse e i grani che tengono al loro posto i perni di snodo, altrimenti si rischia di perdere l’elica o una pala. Si raccomanda di sgrassare bene i grani e le filettature con dei solventi forti tipo: nitro o trielina prima di usare il frena filetti
.
A pale orientabili,( a passo modificabile)
Queste eliche mettono le pale in bandiera, quando si procede a vela, offrendo così, una sezione minima, quindi una bassa resistenza di trascinamento.
Il profilo delle pale è simmetrico, cambiando senso di rotazione le pale ruotano sull’asse di calettamento e presentano sempre lo stesso bordo d’entrata, quindi in retromarcia hanno lo stesso rendimento che in marcia avanti e riducono i tempi di arresto del 45%. Hanno un solo difetto costano il 250% in più di un’elica a pale abbattibili. Alcuni tipi permettono, con qualche difficoltà, di modificarne il passo anche in apnea. Il modello a tre pale, ha un buon rendimento in marcia avanti, pari a un'elica a due pale fissa. Fig. 2.3 Queste eliche sono molto costose e sono prese di mira dai ladri. Ci sono stati casi di furto anche con taglio dell’asse. Con la barca a terra conviene smontare l’elica completa se è montata su un piede o solo le pale se è montata su cono, lasciando solo il mozzo, quest’ ultima operazione però è piuttosto lunga.
Nota: molti skipper fanno confusione, chiamando le eliche a pale orientabili con il termine:eliche a passo variabile
. Queste ultime esistono ma sono quelle eliche in cui il passo può essere comandato dalla plancia per effettuare manovre rapide con il motore sempre a regime costante. L’ asse elica è cavo e al suo interno c’è un’asta che fa modificare il passo. Il grande vantaggio di questo sistema è che per fare inversione di marcia non esiste ne cambio ne frizione ne si deve diminuire i giri del motore. Le manovre pertanto sono immediate, variando solamente l’angolazione delle pale.
Inoltre quando il mare è contro si può diminuire il passo, quando la nave è vuota si può allungare. Per questi motivi sono molto usate sui traghetti, sui rimorchiatori e sugli aerei.
Elica trasversale di manovra: bow thruster
Si tratta di un elica con asse trasversale, che crea un getto d’acqua verso destra o verso sinistra nella zona di prua, spostando per reazione la prora in senso opposto. Alcune imbarcazioni hanno un’elica trasversale anche a poppa e in tal caso si manovra con grande facilità.
In genere sulle imbarcazioni da diporto medio piccole l’elica è fatta girare da un motore elettrico alimentato da una batteria dedicata. La trasmissione è costituita da un piede a ingranaggi conici con una o due eliche. L’elica è alloggiata in