Rus'
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Info su questo ebook
I dieci racconti in antologia sono ambientati lungo l’arco di vita della monarchia russa nata alla fine del decimo secolo sulle sponde fiume Dnepr, per lo stanziarsi di alcune popolazioni di origine svedese, dette Variaghi (dalle fonti bizantine) o Rus’ (da quelle arabe). I primi due racconti (Borevit e La settimana delle Rusalki) narrano proprio questo primo periodo di incontro tra le popolazioni slave, finniche e baltiche con le squadre di mercanti e mercenari. Ma oltre alle persone, i variaghi incontreranno anche la manifestazione di antiche divinità e di creature malvagie.
I racconti successivi vedono invece un’inversione di tendenza: il cristianesimo che si fa strada nella pianura russa, accompagnando le squadre di Rus’ nella ricerca di tributi e nella consolidazione del potere centrale di Kiev. Il morbo di Novgorod, Baba Jaga e La maschera del Pryp"Jat' sono racconti che hanno proprio nel contrasto tra il vecchio e il nuovo il loro fulcro narrativo che, storicamente, porterà alla doppia fede della doeverie nei territori slavi e russi.
I tre racconti successivi narrano invece le vicende che avvengono durante il periodo di maggiore potenza della Rus’ di Kiev, cioè i regni dei principi Vladimir e Jaroslav, rispettivamente definiti “il Grande” e “il Saggio”: sullo sfondo delle vicende di fantasia eroica e orrorifiche, i rapporti di forza con Costantinopoli e la necessità di consolidare il potere temporale del Gran Principe con l’imposizione della nuova fede cristiana, che verrà a scontrarsi, nuovamente, con antichi rituali (La piaga del Podil), creature e templi sepolti (Il Labirinto) e oracoli di sventura (Le profezie de Likho) che coinvolgeranno anche la principessa bizantina Anna Porfirogenita.
Gli ultimi due racconti vedono già una Rus’ di Kiev in declino (Il giudice) e radicata geopoliticamente nell’europa medievale, per poi arrivare alla caduta inetivatibile per mano mongola (Alena).
L’opera, che può essere definita come un mix tra avventura sword&sorcery e un orrore weird, non vuole essere una perfetta ricostruzione storica di ciò che è stata la Rus’ di Kiev (anche perché le fonti storiche, soprattutto sulla sua fondazione, non sono così attendibili) ma un omaggio a quello che è il patrimonio folklorico dei paesi slavi e le sue creature, oltre alla particolare conformazione del pantheon slavo dell’epoca, ibridato dalla contaminazione della fede variaga di origine vichinga.
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Anteprima del libro
Rus' - Fabio Andruccioli
Pennacchi
ADOMPHA 2
FABIO ANDRUCCIOLI
RUS’
Con i saggi di
Lorenzo Pennacchi e Francesco La Manno
Copyright
ISBN: 978-88-944696-1-5
Adompha n. 2
Curatore: Francesco La Manno
Illustrazione: Andrea Piparo
Progetto grafico e impaginazione: Mala Spina
Prima edizione novembre 2019
Copyright (Edizione) ©2019 Italian Sword&Sorcery Books
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali. Nessuna parte di questo ebook può essere riprodotta e diffusa con sistemi elettronici, meccanici o di altro tipo senza l’autorizzazione scritta dell’autore.
Questo libro è un’opera di fantasia. La sua pubblicazione non lede i diritti di terzi. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, è assolutamente casuale.
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EROISMO E ORRORE NELLA RUS’
IL TENTATIVO DI FABIO ANDRUCCIOLI DI ANDARE OLTRE LO SWORD AND SORCERY
FRANCESCO LA MANNO
1. Italian Sword&Sorcery festeggia il suo compleanno con Fabio Andruccioli
Sono ormai trascorsi due anni dalla nascita di Italian Sword&Sorcery, l’unica associazione culturale in Italia che si occupi di riportare in auge la fantasia eroica. Possiamo affermare con orgoglio di aver mantenuto in questo arco di tempo una salda coerenza nel nostro progetto. Abbiamo infatti pubblicato nove ebook esclusivamente dedicati allo sword and sorcery e abbiamo permesso agli appassionati del genere di immergersi nuovamente nelle atmosfere dell’heroic fantasy, dopo decenni di assenza del genere dal mercato. Inoltre, abbiamo avviato una proficua collaborazione con varie testate giornalistiche online e cartacee che ci hanno permesso di diffondere la fantasia eroica anche in contesti prettamente mainstream, nei quali la narrativa dell’immaginario difficilmente trovava asilo fino a pochi anni fa¹.
Tra le varie attività culturali che abbiamo messo in piedi non può essere dimenticato il Concorso Thoth-Amon, prima e unica competizione artistica in Italia interamente rivolta allo sword and sorcery, che permette al vincitore di accedere alla pubblicazione con Italian Sword&Sorcery Books. Nella passata edizione è stato Fabio Andruccioli ad aggiudicarsi il primo posto con Borevit, racconto che ci ha lasciati a bocca aperta per qualità e originalità.
Vi chiedo perdono, ma vorrei ora concedermi una piccola digressione perché voglio spendere qualche parola su questo ragazzo.
Fabio Andruccioli ha seguito un lungo percorso per raggiungere i risultati odierni. Ha sempre tenuto a collaborare con noi, ma non ha avuto accesso alla nostra casa editrice al primo tentativo e ha dovuto superare non pochi ostacoli per ottenere quello che desiderava. L’Autore è stato scartato per ben due volte dal Thoth-Amon, ma non si è mai dato per vinto. Viceversa, ha espressamente chiesto molteplici consigli per migliorare la propria prosa e per studiare, e nel corso degli anni ha raggiunto un ottimo livello che gli ha permesso di prevalere su tutti i partecipanti alla competizione. Questo dimostra da parte sua un buon temperamento, una volontà d’acciaio e un’umiltà difficilmente riscontrabile in molti dei suoi colleghi che, pur essendo degli illustri sconosciuti
, o peggio dei perfetti cialtroni e degli assoluti incapaci, si mettono in luce più per il proprio ego ipertrofico che le proprie reali qualità letterarie. Ma tant’è.
Tornando a noi, volendo portare avanti il filone di fantasia oscura della collana Adompha, inaugurata con Iperborea. Oscuri canti,² del maestro dell’horror Nicola Lombardi, nella quale si effettua una commistione di weird ed heroic fantasy nel miglior stile delle opere di Clark Ashton Smith, abbiamo deciso di affidare proprio a Fabio Andruccioli l’arduo compito di scrivere un’antologia di racconti autoconclusivi ambientati nella Rus’ medievale, in cui in ogni storia compaiono protagonisti diversi e dove i fatti storici si fondono in un perfetto amalgama con l’orrore soprannaturale e con il fantastico.
Vediamo di cosa si tratta in maniera più approfondita.
2. La selvaggia Rus’
Se prendiamo in esame la maggior parte delle opere non solo di sword and sorcery, ma anche di fantasy classico, osserviamo che esse sono fortemente eurocentriche. Il fenomeno è dovuto in parte al fatto che molti degli autori provengono dal Vecchio Continente e in parte all’imbarazzante aridità culturale che permea la nostra epoca. Non è un caso che Cristiano Saccoccia, giovane e acuto ricercatore accademico, abbia evidenziato in un suo recente studio una serie di scrittori non del presente ma del passato che hanno attinto a piene mani dall’Oriente³. Con Andruccioli, pertanto, abbiamo voluto seguire una strada alternativa, spingendoci verso est per portare in Italia l’immaginario della misteriosa e affascinante Rus’.
Gli storici non hanno alcun dubbio nell’affermare che l’evoluzione della Russia è stata influenzata sia dalla sua peculiare posizione geografica, sia dalle sue dimensioni, che ne hanno fatto una potenza planetaria⁴. Nondimeno, in epoca antica e medievale, la sua estensione ha comportato innumerevoli pericoli derivanti dalle continue invasioni da parte non solo di nomadi delle steppe ma anche di genti stanziali, che la Russia ha dovuto contrastare su tutti i fronti. Come se non bastasse, anche il clima impietoso, che in inverno raggiunge temperature polari, ha messo in seria difficoltà la popolazione, costringendola a sacrifici indicibili⁵.
La nascita della Russia, intensa come stato organizzato, viene individuata generalmente tra il IX e X secolo d.C., quando compare la Rus’, un’aggregazione di principati la cui estensione va dal Mar Baltico al Mar Nero e dal Dnepr al Volga, nel territorio che gli studiosi hanno definito "Eurasia interna⁶. Sebbene F. Donald Logan sostenga una preminente origine norrena⁷, la Rus’ è sorta da una fusione di popolazioni slave, finniche e baltiche, che ha reso queste genti totalmente differenti da quelle europee, venendo dapprima sottomesse dai mongoli e successivamente conquistando l’immenso territorio siberiano⁸. Non a caso gli zar hanno fatto ricorso più volte alla suggestione della
Terza Roma", proclamandosi eredi diretti tanto dell’Impero Bizantino quanto di quello di Gengis Khan, teoria che tuttora continua a far discutere gli esperti⁹.
Il contesto preso in esame da Andruccioli è quello che va dalla nascita dei principati della Rus’ sino alla loro distruzione da parte dei mongoli dell’Orda d’Oro di Batu Khan. Nella migliore tradizione di sword and sorcery in questi fatti storici vengono inseriti alcuni stilemi fantastici, ma soprattutto quell’orrore soprannaturale considerato da Lin Carter un elemento fondamentale per differenziare questo genere dagli altri¹⁰. Il passo successivo che ha compiuto l’Autore è stato quello di mitigare la parte dedicata all’azione e di aumentare quella simbolico-esoterica, assegnando maggiore importanza a quest’ultima.
Andruccioli tratteggia l’ambientazione con una perizia invidiabile, mettendo in luce la difficoltà di coesistenza tra le varie etnie presenti su questo territorio, i cui confini sono continuamente minacciati da altre popolazioni nemiche come i Bizantini e i Peceneghi. Nella Rus’ vi sono da un lato gli Slavi, generalmente contadini meno abbienti, e dall’altro i Variaghi, temibili guerrieri norreni che non esitano a far ricorso alla violenza per ottenere il pagamento dei tributi loro dovuti, come del resto accade in Borevit: «Dopo il passaggio della banda variaga, del paese rimane ben poco di integro. Alcune capanne in fiamme, uomini e donne feriti. Giovani violate e dispense svuotate. Lacrime e rabbia. Alcuni ragazzi sono stati portati via¹¹.»
Un altro pregio dell’antologia consiste nel fatto che alle storie non prendono parte eroi invincibili ma uomini normali, che molto spesso soccombono dinanzi a creature dell’Altrove, ovvero fuggono terrorizzati per gli orrori su cui si è posato il loro sguardo. Cosa non da poco, se si pensa che tutti gli eroi di fantasia eroica vengono rappresentati come uomini nerboruti simili al Conan¹² di Robert E. Howard, o comunque a barbari assassini come Logen Novedita ¹³di Joe Abercrombie.
Occupiamoci ora di effettuare una sommaria indagine di alcuni degli aspetti tradizionali della cultura russa presenti nell’opera.
3. I culti antichi nella Rus’
La tradizione russa è assai vasta e in essa troviamo canti storici, canti epici, canti rituali, canti nuziali, canti funebri, proverbi e aneddoti¹⁴, un variegato patrimonio culturale che sin dal principio è stato visto dalla Chiesa ortodossa come frutto del demonio. L’Autore è abile nel trasporre su carta questo conflitto, che appare come il vero e proprio leitmotiv dell’opera e che emerge continuamente: «Per il potere di Costantinopoli, il Gran Principe di Kiev rinnegherà gli dèi. Le statue di Perun verranno abbattute. E quelle di Veles, Chors, Stribog, Simargl, Dažbog e Mokoš saranno spazzate via dalla fonte battesimale […] I villaggi e le città bruceranno. Le spade saranno puntate alla gola dei credenti degli Antichi Dèi. E il Terrore Nero si risveglierà, bruciando nelle vene del Principe fratricida¹⁵.»
Occorre rilevare che storicamente non è stato mai fatto nulla di incisivo per sradicare gli antichi culti, tanto che essi sono giunti a noi grazie alla trasmissione orale, di generazione in generazione, fino a quando queste storie non sono state raccolte in volumi da studiosi come Aleksandr Nikolaevič Afanas’ev¹⁶. Generalmente, in esse abbiamo una serie di avventure – non necessariamente edulcorate – nelle quali viene posto l’accento sull’invidia, sull’inganno e sulla ferocia che possono essere sconfitte dall’intervento della magia¹⁷.
4. Il cristianesimo ortodosso nella Rus’
Sebbene il cristianesimo ortodosso sia diventato la religione ufficiale nel 988, con il battesimo del principe Vladimir I di Kiev, i culti antichi hanno continuato a sussistere sia nelle città, ma soprattutto nelle campagne. Questo fenomeno ci viene illustrato egregiamente nel racconto La maschera del Pryp"Jat’¹⁸, in cui Andruccioli descrive la spedizione di alcuni Variaghi in Polesia, inviati allo scopo di riscuotere i tributi e di controllare che la popolazione locale rispetti il Verbo. Il protagonista della vicenda, Ioakin, si trova suo malgrado coinvolto in un blasfemo rituale esoterico nel quale gli astanti assumono fattezze belluine che richiamano alla mente i figli di Dagon di cui ci parla H. P. Lovecraft¹⁹: «Lentamente, ogni uomo, ogni donna, si liberano dei pesanti mantelli.
«Nudi, mostrando deformità che, in quel preciso istante, sembrano a Ioakin tremendamente sensuali. «Quando viene spogliato anche lui dei suoi abiti, prova una timida resistenza.
«Ma poi si lascia andare.
«Il ballo diventa una promiscua orgia, dove membri della stessa famiglia si incrociano con quelli di altre. Schiene ricurve, pelli squamose, piedi palmati.
«Tutti hanno il segno della maschera del Pryp’’Jat’²⁰.»
Al riguardo, Hans Küng sostiene senza indugio che gli antichi culti slavi hanno contribuito a trasformare in maniera radicale la Russia²¹. A fronte di una cultura diurna
cristiano-bizantina considerata ufficiale dallo stato, ha continuato a permanere una cultura notturna
che affonda le sue radici nel paganesimo slavo²².
A ben vedere, in questo periodo il cristianesimo era presente solo in maniera marginale all’interno della società russa sia per l’enorme estensione geografica che non permetteva di esercitare un controllo sul territorio, sia per il fatto che le antiche tradizioni mantenevano comunque saldo il loro dominio sulla coscienza collettiva delle persone²³. In alcune regioni vi era una totale assenza della religione cristiana, mentre erano presenti soggetti capaci di intercedere con gli dei, ai quali peraltro erano costruiti templi²⁴.
5. Il Khanato dell’Orda d’Oro
L’opera si conclude con la caduta dei Rus’ a causa dell’invasione dei mongoli dell’Orda d’Oro, comandati da Batu Khan, nipote di Gengis Khan, il condottiero che ha schiacciato sotto il suo tallone tutte le popolazioni della Russia meridionale e dell’Europa orientale²⁵. In Alena, Andruccioli ci presenta proprio questa nefasta circostanza, descrivendo da un lato lo sgomento dei Rus’ di fronte alla ferocia di questi guerrieri nomadi che non esitano a passare a fil di spada i civili e a incendiare intere città, e offrendo dall’altro agli iniziati una via di fuga soprannaturale che permette a coloro che non hanno una visione materiale della vita di uscire fuori dal tempo
, perché, come ci ricorda anche Mircea Eliade: «Non vi è soluzione di continuità fra gli scenari dei miti, delle saghe e dei racconti meravigliosi²⁶.»
1 Si ringrazia per la collaborazione Cultura Identità, Il Giornale, Il Giornale OFF, L’Intellettuale Dissidente, Ereticamente, Barbadillo e Dimensione Cosmica.
2 Cfr. Nicola Lombardi, Iperborea. Oscuri canti, Italian Sword&Sorcery Books, Casale Monferrato, 2019, edizione digitale.
3 Cfr. Cristiano Saccoccia, Il crocevia dei mondi: orientalismo e esotismo nella letteratura fantastica, Italian Sword&Sorcery Books, Casale Monferrato, 10 luglio 2019.
4 Cfr. Roger Bartlett, Storia della Russia, Mondadori, Milano, 2007, edizione digitale.
5 Ibidem.
6 Ibidem.
7 Cfr. F. Donald Logan, Storia dei vichinghi. Viaggi, guerre e cultura dei marinai dei ghiacci, Odoya, Bologna, 2009.
8 Cfr. Roger Bartlett, op. cit.
9 Cfr. Aleksandr Dugin, La quarta teoria politica, Novaeuropa, Milano, 2017; Cfr. Aleksandr Dugin, Teoria del mondo multipolare, AGA (Cusano Milanino), Milano, 2019.
10 Cfr. Lin Carter, Introduzione, in AA VV, Heroic Fantasy. Il meglio della fantasia eroica moderna, a cura di Lin Carter, Fanucci, Roma, 1979, cit. pp. 12-13; Francesco La Manno, Italian Sword&Sorcery. La via italiana all’heroic fantasy, Italian Sword&Sorcery Books, Casale Monferrato, 4 dicembre 2018, edizione digitale.
11 Fabio Andruccioli, Borevit, in Fabio Andruccioli, Rus’, Italian Sword&Sorcery Books, Casale Monferrato, 2019, edizione digitale.
12 Cfr. Robert E. Howard, Tutti i cicli fantastici. Il Ciclo di Conan. Tomo I e II, a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton Compton, Roma, 1995.
13 Cfr. Joe Abercrombie, Il richiamo delle spade, Gargoyle, 2013.
14 Cfr. Alexandr Nicolaevi Afanas’ev, Fiabe russe, BUR, Milano, 2013, edizione digitale.
15 Fabio Andruccioli, La profezia del Likho, in Fabio Andruccioli, Rus’, Italian Sword&Sorcery Books, Casale Monferrato, 2019, edizione digitale.
16 Ibidem.
17 Ibidem.
18 Fabio Andruccioli, La maschera del Pryp"Jat’, in Fabio Andruccioli, Rus’, Italian Sword&Sorcery Books, Casale Monferrato, 2019, edizione digitale.
19 Howard P. Lovecraft, Tutti i racconti, Mondadori, Milano 2015; H.P. Lovecraft, I miti di Cthulhu, a cura di Giuseppe Lippi, Gianfranco de Turris, Sebastiano Fusco, Mondadori, Milano, 2019, edizione digitale.
20 Fabio Andruccioli, La maschera del Pryp"Jat’, in Fabio Andruccioli, Rus’, Italian Sword&Sorcery Books, Casale Monferrato, 2019, edizione digitale, cit.
21 Cfr. Hans Küng, Cristianesimo, BUR, Milano, 2013, edizione digitale.
22 Ibidem.
23 Cfr. Roberto Paglia, Russia Segreta: Massoneria, Associazioni Segrete, Misteri e Gruppi Mistici nell’antica e moderna Russia, Edizioni Cerchio della Luna, edizione digitale.
24 Ibidem.
25 Cfr. Robert Marshall, Tempesta dall’Est, Neri Pozza, Vicenza, 2001; E. D. Phillips, Genghiz Khan e l’impero dei mongoli, Newton Compton, Roma,