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    La vergine e il vampiro
    La vergine e il vampiro
    La vergine e il vampiro
    E-book101 pagine1 ora

    La vergine e il vampiro

    Di Renee Rose

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    Info su questo ebook

    La vergine incontra il vampiro

    Lei fa il suo ingresso al Club Toxic, un innocente pronta a essere presa. Una vergine desiderosa di sacrificarsi alla notte. È convinta che si tratti di un favola. Che il bene vinca sul male, che l'alba conquisti la notte. Il suo modo di amare è puro, il mio è crudele.

    Le insegnerò come essere cattiva.

    Io sono il mostro che si muove nell'ombra con fame di sangue e un desiderio indomito. Le darò l'oscurità che brama.

    E lei mi darà la luce

     

    LinguaItaliano
    EditoreMidnight Romance
    Data di uscita9 gen 2023
    ISBN9798215861752
    La vergine e il vampiro
    Autore

    Renee Rose

    Renee Rose loves a dominant, dirty-talking alpha hero! She writes steamy romance with varying levels of kink. Named Eroticon USA’s Next Top Erotic Author in 2013, she has also won Spunky and Sassy’s Favorite Sci-Fi and Anthology author and The Romance Reviews Best Historical Romance.

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      Anteprima del libro

      La vergine e il vampiro - Renee Rose

      La vergine e il vampiro

      La vergine e il vampiro

      Renee Rose

      Lee Savino

      Midnight Romance Publishing

      Copyright © 2022 La vergine e il vampiro di Renee Rose e Lee Savino

      Tutti i diritti riservati. Questa copia è SOLAMENTE per l’originale acquirente di questo e-book. Nessuna parte di questo e-book può essere riprodotta, scansionata o distribuita in alcuna forma stampata o elettronica senza previo consenso scritto da parte dell’autore. Si prega di non incoraggiare né partecipare alla pirateria di materiali protetti da copyright in violazione dei diritti dell’autore. Acquistare solo le edizioni autorizzate.

      Pubblicato negli Stati Uniti d’America

      Renee Rose Romance e Silverwood Press e Midnight Romance

      Questo e-book è opera di finzione. Malgrado eventuali riferimenti a fatti storici reali o luoghi esistenti, nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono il frutto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in maniera fittizia, e qualsiasi somiglianza con persone reali – vive o morte – imprese commerciali, eventi o locali è una totale coincidenza.

      Questo libro contiene descrizioni di molte pratiche sessuali e di bondage, ma è un’opera di finzione e, in quanto tale, non dovrebbe essere utilizzata in alcun modo come guida. L’autore e l’editore non saranno in alcun modo responsabili di perdite, danni, ferrite o morti risultanti dall’utilizzo delle informazioni contenute all’interno. In altre parole, non fatelo a casa, amici!

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      Indice

      Capitolo uno

      Capitolo due

      Capitolo tre

      Capitolo quattro

      Capitolo cinque

      Capitolo sei

      Epilogo

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      L’autore

      L’autore

      Capitolo uno

      Gwen

      Club Toxic. Il club più figo della città. La fila partiva dall’ingresso, a mezzo isolato di distanza, e arrivava fino a dove stavo parcheggiando.

      Eccoci qui. Ora o mai più. Ci ero sempre voluta venire, e alla fine avevo trovato il coraggio di farlo, da sola per giunta. Abbassai lo specchietto retrovisore e mi ritoccai il rossetto un'ultima volta. La mano mi tremò e sbavai il MAC Ruby Woo sulla guancia. Molto bene. Ora sembravo una di quelle pollastrelle degli slasher, la dolce verginella che muore in modo orribile a metà film.

      Cercai di strofinarmi via il segno rosso dalla guancia con le dita. Grande. Ora sembravo la sorella minore di Joker.

      Dieci minuti e un pacchetto di salviettine dopo, avevo rimosso la macchia rossa e mi ero sistemata il viso. Traballai quando i tacchi intercettarono il marciapiede, ma mi andò bene, perché caddi sul mio Maggiolino giallo. Il vestito però mi si incastrò tra il telaio e lo sportello mentre quest’ultimo si chiuse di colpo. No!

      Dopo averlo tirato per un secondo, aprii la portiera, liberai il vestito e barcollai di nuovo sul marciapiede.

      Un successo! Signore e signori, Gwen Hernandez era riuscita a scendere dalla macchina.

      Nessuno applaudì però quando mi presentai al club. Andava tutto bene. Era una serata nuova, io ero una nuova me stessa e finalmente sarei andata al Toxic. Non esattamente il sogno di una vita, ma era comunque una cosa che volevo fare da quando aveva aperto, e dovevo pur iniziare da qualche parte.

      Ero in fila da soli quindici minuti, abbastanza da rimpiangere la scelta delle scarpe, quando il buttafuori mi fece segno di passare avanti.

      «Io?» chiesi, portandomi una mano sul cuore come una concorrente di Miss America.

      Fece un cenno. Avanzai verso di lui, ignorando le lamentele e le occhiatacce di tutti gli altri. Gli diedi la carta d'identità. La studiò per molto tempo, abbastanza a lungo da farmi innervosire.

      «Qualcosa non va?»

      Mi restituì il documento.

      «Bianco?» mi chiese indicando il vestito con il mento.

      «Che c’è che non va?» Scostai una piega della gonna dietro la gamba, sperando di nascondere la macchia di grasso che la portiera della macchina aveva lasciato sul tessuto.

      «Scelta interessante.»

      Aveva ragione. Tutti gli altri erano vestiti di nero. Uomini in completo, donne in abiti tipo bondage.

      Feci spallucce. «Mi distinguo.»

      «Indubbiamente.» Piegò un dito e io mi avvicinai. «Biglietto?»

      «Biglietto?» Oh no! Non sapevo che servisse il biglietto!

      Il buttafuori vide la mia angoscia ed ebbe pietà di me. «Sto scherzando, tesoro. Entra.»

      Sì!

      Entrai, fermandomi per lasciare che gli occhi si adattassero al buio dell'interno. Mi resi conto di strofinare l'anulare sinistro, quello dell’anello di fidanzamento. Abbassai le mani e andai al bar.

      Una nuova me. Un nuovo inizio. Ero una puttana cattiva, in cerca di prede. Roar.

      Più o meno.

      Mi morsi il labbro, mi appoggiai al bar e cercai di capire cosa mi andava di bere quando lo sentii.

      «Gwen? Sei tu?»

      Qualcuno mi toccò la spalla e mi girai verso l'ultimo uomo al mondo che avrei voluto vedere quella sera. Il mio ex.

      «Chad.» Sussultai, pronunciandone il nome come se fossi entusiasta di vederlo. Cosa che non ero affatto. Ma dopo una vita di allenamento, non potevo più spegnere la brava ragazza che c’era in me.

      Ma ci avevo provato davvero.

      Mi guardò accigliato. «Gwen. Cosa ci fai qui?» Gli uomini non avevano problemi a dire quello che pensavano. Come stavano le cose? Perché uno poteva fare lo sfacciato mentre io dovevo comportarmi in modo dolce tutto il tempo?

      «Avevo voglia di uscire.» Mi resi conto di avere le mani incrociate davanti a me come una cantante della famiglia Von Trapp che stava per irrompere in Edelweiss e forzai le braccia lungo i fianchi. «È un paese libero.»

      «Ma sei venuta proprio qui?» Guardò il vestito bianco.

      «Ci volevo venire da sempre. Lo sai. Ho cercato di portartici un sacco di volte.»

      Chad si passò una mano tra i capelli biondi, e invece di spettinarseli gli ricaddero perfettamente sulla fronte. Era bello come sempre. I nostri genitori erano stati

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