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Reclamata dall’alfa
Reclamata dall’alfa
Reclamata dall’alfa
E-book57 pagine46 minuti

Reclamata dall’alfa

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Info su questo ebook

Lucas, un miliardario solitario, ha bisogno di un branco. Il suo lupo vuole che reclami ciò che gli spetta di diritto: potere, prestigio, e quella femmina di lupo che ormai è diventata la sua ossessione. C’è solo una donna degna di essere sua, e Lucas è pronto a sfruttare tutta la propria ricchezza e influenza pur di farla sua.  
Aurelia, bella e problematica, non è solo una hacker d’élite in fuga dall’Interpol e dall’NSA. Se Lucas riuscirà a ottenere ciò che vuole, Aurelia sarà destinata ad essere l’unica donna nel suo letto. La sua natura esuberante e la sua lingua tagliente non faranno altro che rendere quella conquista ancora più dolce.
 
Quando infine Lucas e Aurelia si uniscono, la loro intesa si rivela essere esplosiva. E potrebbero ottenere molto più di quanto sperato…     

LinguaItaliano
Data di uscita8 set 2020
Reclamata dall’alfa

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    Anteprima del libro

    Reclamata dall’alfa - Kayla Gabriel

    1

    Guardando fuori dall’enorme vetrata dell’attico in cui si trovava il suo ufficio presso la Luna Corp gli ultimi fuggitivi raggi rosso-aranci che tracciavano la skyline di Atlanta al tramonto, Lucas Kiern non riuscì a sopprimere un fremito. Era ormai da un po’ di tempo che il colore rosso gli attanagliava la mente.

    E non il profondo amaranto che scivolava dal cielo mentre il sole, finalmente, andava ad affondarsi dietro l’orizzonte, no. Era una feroce sfumatura bronzea quella che occupava i suoi pensieri e aleggiava ai confini della sua mente quando cercava di addormentarsi. Un colore ricco, dolce, caldo, un colore graziosamente abbinato a un paio di occhi color zaffiro, a una pelle pallida e cremosa, e a una spolverata di lentiggini che attraversavano un nasino all’insù.

    Il suo lupo si agitò, dimenandosi cercando di emergere. Sentì un forte calore sbocciargli nel petto. Le torreggianti pareti ricoperte da pannelli di teak sembrarono schiacciarlo. Lucas dovette controllare il calendario per comprendere il suo malanno.

    Con la testa tra le nuvole, si tolse la giacca e la cravatta del suo completo Kiton, le lanciò sulla scrivania, si intrecciò le dita dietro la nuca e si appoggiò alla finestra. Le luci sfarfallavano riempiendo la città di vita e movimento, e nell’oscurità dilagante riusciva a vedere sia il paesaggio notturno che si estendeva dinanzi a lui, sia il proprio riflesso sfocato nel vetro della finestra.

    Il suo corpo teso, muscoloso e slanciato non era niente di sorprendente. Era, dopotutto, un esemplare modello di lupo mannaro. Grosso senza essere massiccio, con arti lunghi che nulla toglievano alla sua velocità. Era un vichingo, uno spartano, un highlander.

    Deglutì e si sbottonò i primi bottoni della camicia, come per poter respirare meglio. Riusciva a sentire le pareti che lo opprimevano. O forse erano i suoi antenati Berserker, che lo osservavano e lo giudicavano in silenzio dal loro posto d’onore nel Valalla. Avevano comandato flotte di navi, avevano condotto eserciti in guerra, avevano sconfitto i nemici. Le guerre di Lucas, però, si combattevano tutte nelle sale riunioni; le sue flotte erano software complessi; e i suoi nemici erano gli innovatori giapponesi che ammirava e con cui, di quando in quando, faceva amicizia. I suoi antenati sarebbero probabilmente stati disgustati dal suo stile di vita così ammorbidito, ben educato.

    Lucas sbatté le palpebre e tornò a concentrarsi su sé stesso. Capelli biondi mossi, taglio alla moda. Un po’ più lunghi sul davanti, dove si arricciavano leggermente, e una striscia grigiastra nelle ciocche anteriori che le donne sembravano ammirare. Più che invecchiarlo, donavano all’acciaio congelato dei suoi occhi grigi una lucentezza tempestosa. Pelle abbronzata, da capo a piedi, in qualunque periodo dell’anno. Denti bianchissimi e drittissimi, al punto che nessuno avrebbe mai potuto immaginare che, sotto l’effetto del sortilegio della luna piena, crescevano tramutandosi in zanne fameliche.

    Un ruglio gli rimbombò nel petto, sorprendendolo. Il suo viso, fonte di tanto piacere per così tante compagne di letto nel corso degli anni, questa sera non gli era amico. Guardare il proprio riflesso nel vetro della finestra non avrebbe riempito l’enorme vuoto di desiderio che gli si era aperto nel petto.

    Si scostò dalla finestra, tornò alla scrivania e si sedette sul bordo. Con un gesto spazzò via la giacca e la cravatta rivelando per l’ennesima volta la cartelletta azzurro pallido. Sospirò, vi infilò un dito e la aprì rivelandone il contenuto.

    Aurelia Gilson, lesse. Età: 31. Luogo di nascita: Austin, Texas. Famiglia: Fratello, Edgar Gilson, risiede a San Francisco, CA. Educazione: Massachusetts Institute of Technology, laurea di primo e secondo livello in Scienze Informatiche e

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