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Credi in te stesso, ca**o!
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Credi in te stesso, ca**o!
E-book229 pagine3 ore

Credi in te stesso, ca**o!

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Info su questo ebook

Dall’autrice del bestseller E allora fallo, ca**o!

Il metodo scorretto ma definitivo per superare gli ostacoli, realizzare i tuoi obiettivi e diventare il protagonista della tua vita

Quando pensiamo al successo ci vengono in mente sempre le stesse cose: soldi, status, auto di lusso o ville con piscina. Ma siamo certi che sia davvero questo il punto? Il successo è un sentimento che coltiviamo, non qualcosa che possiamo acquistare. Ha a che fare con la scelta di un percorso che ti illumina e dà un senso alla tua vita, permettendoti di essere la migliore versione di te stesso ogni giorno. Utilizzando il VIA Manifesting Method® – Visione, Identità e Azione – Noor Hibbert ti mostrerà come manifestare il tuo scopo unico, riconoscere le tue idee sbagliate sul denaro e sbarazzarti di ogni credenza limitante che hai sulla vita e sulla tua capacità di trasformarla, liberando la tua storia personale dai nodi del passato e aiutandoti a riscriverla in vista di un futuro più luminoso. Perché le persone ordinarie possono creare vite straordinarie. E, grazie a questo libro, potrai farlo anche tu!

Smetti di essere il peggior nemico di te stesso. Cambia la tua storia e costruisci la vita dei tuoi sogni!

Dall’autrice bestseller del «Sunday Times», mental coach riconosciuta a livello globale e imprenditrice di successo, con oltre 40.000 copie vendute in Italia.

«Noor Hibbert è una forza della natura.»
Sarah Knight

«Adoro la voce e lo stile dell’autrice. Comprerò tutti i suoi libri.»

«Chiunque segua i consigli di Noor Hibbert cambierà certamente in meglio la sua vita!»

«Nei suoi libri Noor mette amore e saggezza. È una persona vera, sincera e genuina. Mi ha mostrato la bellezza di essere diversi.»
Noor Hibbert
Coach certificata, si occupa di ideare strategie per avviare business di successo a partire da un percorso di autoconsapevolezza. Laureata in Psicologia, si è specializzata nella ricerca di metodi innovativi per stimolare idee creative da applicare alla propria attività. Ammessa al prestigioso Forbes Coaches Council, collabora con «HuffPost» e gestisce un podcast di successo: Think It, Get It! Con la Newton Compton ha pubblicato E allora fallo, ca**o! e Credi in te stesso, ca**o!
LinguaItaliano
Data di uscita23 set 2024
ISBN9788822785381
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    Anteprima del libro

    Credi in te stesso, ca**o! - Noor Hibbert

    Parte prima

    IL SIGNIFICATO

    1.

    Il successo: abbiamo sbagliato tutto, ca**o!

    «Gucci, Chanel, Mulberry! Venite a prendere le vostre borse: più economiche che da Asda o da Tesco!».

    Sorridevo mentre camminavo per le strade colorate della Turchia, fiancheggiate da bancarelle che vendevano tutto ciò che si poteva immaginare. Il calore del sole riscaldava la mia pelle di sedicenne mentre assistevo al trambusto dei venditori del mercato che attiravano con veemenza i turisti nelle loro piccole bancarelle, gridando uno sopra l’altro e inducendoli ad acquistare borse, orologi e sneaker usate che si supponeva fossero più economiche di quelle dei supermercati nel Regno Unito.

    Ero su di giri. Finalmente posso comprarmi una borsa firmata. Nessuno si accorgerà che è un falso!, mi sono detta con convinzione.

    Volevo disperatamente provare la sensazione di andare in giro sfoggiando una pochette di Gucci o una di quelle miniborse imbottite di Chanel che sembrano fatte con la trapunta. Perché quegli oggetti sono simboli di successo, giusto? Solo le persone di successo, o quelle con genitori ricchi, possono permettersi trucchi costosi, borse firmate, auto potenti e ville immense. Magari sono degli idioti, ma che importa? Hanno successo, devono per forza essere felici. E volevo averne un assaggio anch’io!

    Odiavo con tutta me stessa la sensazione che provavo quando mi trovavo al cospetto di persone che possedevano cose belle che io non potevo permettermi. Cose che, ero convinta, non mi sarei mai potuta permettere, e di certo non da adolescente o a vent’anni. Cose che credevo mi avrebbero reso in qualche modo una persona più felice e migliore. Questa è la storia che ci racconta il nostro ego.

    Il nostro ego – la parte di noi che creiamo nel corso della nostra esistenza – ci risucchia completamente e quando seguiamo la sua guida, convinti che la sua voce e i suoi desideri siano la nostra vera voce e i nostri veri desideri, veniamo ingannati dalla falsa promessa che il successo sia segnato dagli oggetti che possediamo, o che questo tipo di successo porti inevitabilmente alla felicità. Perché? Perché viviamo in una società che si concentra molto sul materialismo e l’attaccamento alle cose.

    Dopo l’acquisto di questa borsa taroccata, ho avvertito immediatamente la prima scarica di dopamina indotta dall’odore del cuoio. Si tratta di uno sballo temporaneo, che si verifica quando si saziano per qualche istante i desideri dell’ego. Uno degli obiettivi principali dell’ego è ottenere. Così, una volta esauritosi il primo sballo, iniziamo a girare per le strade come tossicodipendenti, alla ricerca di una nuova cosa che ci faccia sentire vincenti, importanti, felici, ricchi o degni; una nuova dose che ci permetta di sfuggire alla mediocrità, cercando sempre una risposta al di fuori di noi. Che si tratti di borse, fama o like sui social, andiamo inconsciamente a caccia di questa sensazione, convinti che ci farà sentire appagati.

    Ma se come esseri umani avessimo sbagliato tutto? E se fossimo preda della terrificante illusione di non poter essere felici se non abbiamo successo, perché diamo un significato errato alla parola, basato su ciò che ci è stato insegnato dalla società? E se tale significato fosse giunto fino a noi distorto, come alla fine di un lungo gioco del telefono senza fili, e ci fosse stata venduta l’idea che si tratti di una destinazione che si trova all’altro capo del mondo, ma senza che ci sia stata fornita una mappa né un mezzo di trasporto per raggiungerla in modo sicuro o veloce? Se chiedessimo alle persone che cos’è per loro il successo, ecco le risposte che potremmo ricevere:

    • Il successo è raggiungere un certo livello di istruzione.

    • Il successo è una carriera particolare, per esempio medico o avvocato (o qualsiasi altra professione che vi faccia sembrare superintelligenti).

    • Il successo è limitato a pochi fortunati e non può essere raggiunto da tutti.

    • Il successo è la fama.

    • Il successo si misura dalla ricchezza.

    • Il successo è indossare abiti firmati, guidare auto veloci e possedere ville di lusso.

    • Il successo è assomigliare a una Kardashian.

    • Il successo è sposare un uomo ricco.

    • Il successo viene raggiunto solo da chi ha un particolare tipo di personalità.

    • Il successo significa essere migliori di tutti gli altri.

    • Il successo è un’auto di lusso, una casa enorme e una media di 2,4 figli, che si comportano benissimo e ti chiamano mammina o papino; non fanno capricci in pubblico, sono sempre ben pettinati e sanno che non devono mai alzarsi da tavola finché la cena non è finita.

    La storia mainstream che ci viene propinata è che il successo è un obiettivo da raggiungere, una meta a cui arrivare, il luogo dove ci sentiremo completi. Quando ho iniziato il viaggio più importante della mia vita – quello alla scoperta di chi sono, del perché sono al mondo e di cosa sono davvero capace – la prima cosa che ho capito è che il successo ci è stato venduto in modo errato da un mondo dominato dal capitalismo, dal consumismo e dal botox, allontanandoci dal nostro vero scopo e dal significato più profondo del termine. Siamo convinti che il successo sia segnato da quel che otteniamo al di fuori di noi, e questo ci porta a sentirci sempre in uno stato di mancanza e disconnessione. E così, cerchiamo nel mondo esterno cose in grado di colmare quel vuoto, inseguendo un qualche tipo di connessione nei posti sbagliati, in cerca di una mappa che ci permetta di raggiungere questa destinazione sfuggente.

    Perciò spesso si passa la vita a girare una pagina alla volta, nella speranza del colpo di scena che cambia le cose in meglio; solo che spesso quella pagina non arriva mai. Ma vivendo in questo modo, non ci godiamo mai davvero il viaggio e non ci sentiamo mai soddisfatti, nemmeno quando raggiungiamo la meta prefissata. E questo accade perché, dopo ogni successo ottenuto, c’è un lasso di tempo molto breve prima di passare al prossimo obiettivo, al prossimo desiderio, perché l’ego non si sente mai veramente soddisfatto. Se abbiamo un palloncino con un buco talmente piccolo da risultare invisibile, anche se continuiamo a riempirlo d’aria (o, fuor di metafora, di cose materiali), si sgonfierà lentamente. Possiamo esaurire tutta l’aria che abbiamo nei polmoni nel tentativo di riempirlo di nuovo, ma continueremo a chiederci, confusi, perché si ostini a sgonfiarsi; sappiamo che ci deve essere un foro da qualche parte, ma non riusciamo a individuarlo. Ecco, questo buco rappresenta il vuoto che c’è dentro di noi, perché vediamo il successo attraverso la lente distorta del materialismo e dell’individualismo.

    Tutta la nostra esistenza è determinata dal significato che diamo alle cose, dalle storie che ci siamo costruiti praticamente su ogni aspetto della vita. Sono le storie che conosciamo sulla natura del successo a creare il libro della nostra vita. A volte il libro è bello, a volte è brutto, altre è davvero orrendo.

    Avendo lavorato con migliaia di persone in tutto il mondo, mi è chiaro che in generale queste storie non favoriscono la felicità e la realizzazione di sé. Poiché io stessa ho sentito quella mancanza e disconnessione per la maggior parte della mia vita, non posso far altro che analizzare la mia storia, o quella dei miei clienti, per provare a capire cosa sia andato storto.

    Dopo un’osservazione approfondita, posso affermare che un numero spropositato di persone si sentono bloccate, perse e tristi essenzialmente perché passano il tempo a inseguire una versione distorta del successo, sfuggente quanto il Bianconiglio di Alice, invece di cercare la connessione, il significato e la realizzazione autentici. Quando finalmente ci rendiamo conto che il coniglio non è né bianco né soffice, siamo già indebitati. Le aziende prosperano sfruttando le nostre debolezze, convincendoci che così come siamo non siamo abbastanza. Guadagnano sulla nostra pelle quando ci lasciamo guidare dai bisogni del nostro ego, e la cosa peggiore è che nemmeno ce ne accorgiamo.

    Poi sono arrivati i social media… e ci siamo ritrovati tutti nella merda fino al collo.

    I social hanno creato dipendenza. Ci danno la possibilità di mettere in mostra le nostre vite per ottenere like, in modo che il nostro ego si senta gratificato. Ma ci mettono anche nella condizione di confrontare le nostre vite con quelle di milioni di altre persone, accrescendo in noi la convinzione di poter fare meglio. I social riflettono e diffondono una versione del successo che getta la maggior parte di noi in una sorta di bancarotta spirituale: magari siamo felici, ma poi ci ritroviamo a scrollare Instagram e improvvisamente il paragone con gli altri ci convince che non lo siamo. E quindi... bum! Ci facciamo attirare dalla prossima pubblicità nel nostro feed.

    Se mi compri, ti sentirai maledettamente importante, come tutte quelle celebrità, sussurra la borsetta.

    Ti sentirai meglio degli altri se mi possiedi, mormora dolcemente l’orologio.

    Ti sentirai ricco e degno quando mi guiderai, grida l’auto di lusso che non ti puoi permettere.

    E, prima di rendercene conto, estraiamo la carta di credito e procediamo a un altro acquisto costoso, solo per sentirci meglio per un po’. Tuttavia, una volta esaurite le borse (vere o false che siano), il rischio è quello di passare ad altre dipendenze: l’alcol, il sesso, le droghe, le relazioni.

    Vorrei chiarire una cosa: non c’è nulla di sbagliato nell’acquistare oggetti di lusso e nel possedere belle cose, e non c’è nulla di sbagliato nello spendere i propri soldi guadagnati con fatica in beni materiali che desideriamo davvero. Anzi, fare le cose che ci fanno sentire bene è sicuramente parte dello scopo della vita. Tuttavia, il problema sorge quando acquistiamo oggetti che non ci possiamo permettere o che non desideriamo veramente, spinti dalla convinzione che riempiranno un vuoto o che grazie a essi verremo percepiti in un certo modo. È l’inganno dell’ego, che guida le nostre decisioni facendo leva sulla paura inconscia di essere inadeguati.

    Cambiare la storia

    Ecco perché abbiamo assolutamente bisogno di cambiare la storia, e subito. E se la nostra nuova storia raccontasse che avere successo non significa diventare qualcosa o qualcuno di diverso, e nemmeno arrivare da qualche parte, ma significa smettere di essere ciò che siamo diventati e ricordare che noi siamo già un successo? Sì, il solo fatto che sei nato così come sei – una possibilità su quattrocento trilioni – significa che sei un successo dal momento in cui sei uscito dal grembo di tua madre.

    Tutti desideriamo vivere la dolce vita: un’esistenza che abbia il sapore del nostro gusto di gelato preferito, di una tavoletta di cioccolato che si scioglie in bocca. Eppure, la verità è che la maggior parte di noi vive la propria vita tralasciando proprio la parte dolce.

    Ecco perché ho ritenuto così importante scrivere questo libro: per aiutarti a capire che tipo di vita vuoi e non solo per aiutarti a raggiungerla, ma anche per farlo nella maniera più dolce possibile. Non so chi tu sia (sì, tu, quello che sta leggendo queste parole), ma ti ringrazio dal profondo del cuore per il tempo che dedicherai a questo viaggio. Ti ringrazio per avere investito il tuo bene più prezioso – la tua attenzione – e ho tutta l’intenzione di darti un ROI (ritorno sull’investimento). La prima cosa che voglio fare è cambiare il modo in cui si parla collettivamente del successo, così che ognuno di noi abbia l’opportunità di crogiolarsi nel piacere di ciò che significa provare la vera ricchezza e la pace nella propria vita. Sono certa che ora più che mai gli esseri umani si ritrovano a chiedersi: È tutto qui? e desiderano più connessione, più significato e più realizzazione. E il modo per farlo è cambiare la storia di ciò che significa successo per noi.

    Dobbiamo smettere di valutare il nostro posto nel mondo in base al possesso di oggetti materiali. Dobbiamo smettere di pensare che il successo si misuri a partire dal nostro patrimonio netto e dai like sui nostri profili social, altrimenti faremo come quel palloncino, finendo per svuotarci inesorabilmente. Dobbiamo smettere di cercare il successo al di fuori e iniziare a guardare dentro noi stessi per trovare ciò che desideriamo veramente, perché le conseguenze di cui siamo testimoni sono catastrofiche: i problemi di salute mentale aumentano di giorno in giorno, i disturbi fisici diventano sempre più cronici e gli studi dimostrano che molte persone non trovano uno scopo nella vita e non si sentono realizzate. Abbiamo la responsabilità di cambiare tutto questo, in modo da poterci sentire collettivamente più felici.

    Se non capiamo qual è il nostro scopo nella vita, come potremo mai raggiungere la vera soddisfazione e quindi il successo? Se crediamo di non avere successo (perché non abbiamo una nostra definizione di questa parola) e non sappiamo come realizzare questo presunto successo, ci ritroviamo con una ferita che ci toglie energie, proprio come l’aria esce dal buco nel palloncino.

    Di conseguenza, faremo di tutto per impedire che la ferita venga esposta e per alleviare il dolore di un’esistenza insoddisfatta e la convinzione che, in un modo o nell’altro, non siamo abbastanza bravi e tantomeno perfetti così come siamo. Così però, invece di curare la ferita, la maggior parte di noi cerca inconsciamente di riempirla con cose che ci facciano sentire meglio. Purtroppo, molte persone cercano conforto nell’alcol, nelle droghe, nel sesso e nei like, perché non ci è stato insegnato come vivere la nostra vita in modo più positivo.

    Tutti noi desideriamo sentirci importanti, e vogliamo che la nostra vita abbia un significato. Desidero aiutarti a guardare in modo consapevole te stesso, perché solo con la piena consapevolezza è possibile ottenere una vera trasformazione e una vita con un significato profondo. Con questo libro voglio offrire una guida di riferimento verso un cambiamento profondo, perché crescere e realizzarsi sono desideri fondamentali degli esseri umani.

    Probabilmente è per questo che hai in mano questo libro, perché vuoi ottenere, fare o essere di più. Ma che cosa, di preciso? Non lo so, perché non ti conosco personalmente. Il mio sospetto però è che, ovunque ti trovi nella vita in questo momento, tu non sia così felice o soddisfatto come potresti essere, o come desideri essere. Magari hai raggiunto un certo successo, eppure non riesci a percepirlo nel profondo e ti senti ingannato o confuso. Non c’è niente di male nel volere di più. Non c’è niente di male nel cercare di essere la versione migliore di sé stessi, nel fare carriera, nel migliorare la propria istruzione o il proprio livello finanziario, perché siamo umani e siamo al mondo per crescere. Sono le intenzioni dietro a ogni azione a essere fondamentali. Dobbiamo fermarci e chiederci perché stiamo facendo quel che stiamo facendo, invece di affannarci ogni giorno senza una reale consapevolezza della direzione verso cui stiamo andando.

    Tutti noi abbiamo un potenziale inespresso, ma per lo più siamo inconsapevoli di come ci comportiamo e ci distraiamo costantemente dal quadro generale, dimenticandoci chi siamo e perché siamo qui. Non è colpa nostra; più avanti approfondiremo il potere della mente subconscia.

    Quando operiamo con un approccio esterno alla vita, cerchiamo di colmare dei vuoti; ma non riusciremo mai a farlo tramite oggetti materiali o cose esterne a noi. Perché? Perché siamo esseri spirituali dotati di un’anima e la nostra anima desidera molto più di una borsetta. Poiché siamo esseri spirituali, aspiriamo a raggiungere il nostro pieno potenziale, ma ci blocchiamo lungo la strada perché nessuno ci ha insegnato il percorso verso la vera felicità. Conosco il dolore che si prova quando non ci si sente all’altezza, il bruciore di sentirsi meno degli altri, e posso dirvi che ho cercato inconsciamente di riempire i miei vuoti con l’alcol, le droghe e le relazioni, invece di scavare dentro di me e cercare di guarire le mie ferite dall’interno.

    La verità è che il successo esteriore non rende le persone profondamente felici, e questo è sotto gli occhi di tutti: basta leggere i titoli dei giornali sull’ennesima celebrità ricoverata in una clinica per la disintossicazione. Ma perché?, ci domandiamo. Come si permettono di soffrire? Possiedono tutto ciò che desiderano: soldi, fama, successo… Cosa c’è di sbagliato in loro? Eppure, proprio come la mia borsetta taroccata ha iniziato a sfilacciarsi, le cinghie a rompersi e il logo a sbiadire, così il successo a buon mercato non dura a lungo. E quando parlo di successo a buon mercato, intendo quello che ci viene insegnato a credere che sia tale. Il successo mostrato da molte celebrità e ritratto sui social.

    Umanoidi

    Nel mio ultimo libro, You Only Live Once (Si vive una volta sola), ho spiegato che una delle cose che impediscono alle persone di creare ricchezza è che molte di loro procedono con il pilota automatico e non sono consapevoli del motivo per cui stanno vivendo la loro vita così come accade.

    Lo definisco un comportamento umanoide. Gli umanoidi sono persone normali che vivono secondo la convinzione che siamo qui per mangiare, dormire, lavorare, risparmiare per la pensione e morire. E, se siamo fortunati, nel mezzo ci concediamo una crociera ai Caraibi. Lo so bene, perché sono Noor e sono un’umanoide in via di guarigione.

    Per una decina d’anni sono passata da un lavoro all’altro, cercando di guadagnare un po’ di soldi. Ho fatto di tutto: promoter per la Red Bull, venditrice di carte di credito durante le partite di calcio, sono stata dietro un banchetto nei supermercati per convincere le persone a sottoscrivere un’assicurazione sanitaria; ho lavorato al reparto make-up di Debenhams, per una società di videogiochi, ho badato ai bambini in un doposcuola e fatto l’agente di viaggi per un club dedicato alla fascia d’età 18-30 anni. Sono stata consulente per la sottoscrizione di abbonamenti a una palestra, pr di un locale notturno e infermiera in un asilo nido. Trovavo qualsiasi modo per sbarcare il lunario.

    Questa modalità operativa di sopravvivenza fa sì che spesso gli umanoidi non facciano nulla di appagante e non vivano una vita guidata

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