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https://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_Baguio
Battaglia di Baguio parte della campagna delle Filippine della seconda guerra mondiale | |||
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La resa delle forze giapponesi nelle Filippine | |||
Data | 21 febbraio – 26 aprile 1945[1][2] | ||
Luogo | Baguio, Luzon, Filippine | ||
Esito | Vittoria alleata | ||
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Comandanti | |||
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Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
La Battaglia di Baguio (in filippino: Labanan sa Baguio, in ilocano: Gubat ti Baguio) ebbe luogo tra il 21 febbraio e il 26 aprile 1945, come parte della battaglia di Luzon nella campagna per la liberazione delle Filippine nell'ultimo anno della seconda guerra mondiale.[3] Durante lo scontro armato, le forze statunitensi e della resistenza filippina ricatturarono la città di Baguio, sull'isola di Luzon, dalle forze occupanti giapponesi. In questa battaglia avvenne uno degli ultimi scontri tra carri armati di tutta la campagna e Baguio divenne poi il luogo dove le forze giapponesi rimaste nelle Filippine firmarono la resa nel settembre 1945.[12]
Gli antefatti
Prima della seconda guerra mondiale, Baguio era la "capitale estiva" del Commonwealth delle Filippine, nonché la sede dell'Accademia militare filippina.[13] Nel 1939, la città aveva una popolazione di 24 000 abitanti, la maggior parte filippini, assieme a persone di altre nazionalità, inclusi circa 500 giapponesi.[14] In seguito all'invasione giapponese dell'arcipelago nel 1941, i nipponici usarono il Campo John Hay, un'installazione statunitense a Baguio, come base militare.[14] Nell'ottobre 1944, i soldati statunitensi sbarcarono a Leyte, iniziando la liberazione delle Filippine.[15][16]
Il generale Tomoyuki Yamashita, comandante della 14ª Armata d'Area, trasferì il suo quartier generale a Baguio nel dicembre 1944, pianificando un'azione di ritardo contro gli statunitensi per dare tempo al Giappone di preparare le difese del proprio arcipelago principale.[6][17] Ad inizio gennaio 1945, le forze statunitensi sbarcarono nel golfo di Lingayen, sull'isola di Luzon.[8] Da lì in poi, la 6ª Armata statunitense condusse la campagna militare in due direzioni: una verso le forze statunitensi a est della capitale Manila, la seconda contro le forze del generale Yamashita nella Luzon settentrionale.[7]
Gli scontri per Baguio
Tra la fine di febbraio e l'inizio di aprile 1945, le forze alleate, principalmente composte dalla 33ª Divisione di Fanteria, coadiuvate da reggimenti della resistenza filippina responsabili dell'area settentrionale di Luzon, avanzarono su Baguio.[3] Per fine marzo, la città fu a tiro dell'artiglieria statunitense[8] e, tra il 4 e il 10 del mese, gli aereoplani della 5ª Forza Aerea sganciarono 933 tonnellate di bombe e 1 185 galloni di napalm sopra la città, riducendo molta di essa in cenere.[18] Il presidente dello stato fantoccio della Seconda Repubblica filippina, José P. Laurel, spostatosi da Manila a Baguio nel dicembre 1944, dovette lasciare Baguio stessa il 22 marzo, raggiungendo Taiwan il 30,[19] giorno in cui venne ordinato al resto del governo della Seconda Repubblica, assieme a civili giapponesi di evacuare Baguio stessa.[3] Yamashita e il suo staff, a loro volta, si spostarono a Bambang, nella provincia di Nueva Vizcaya.[8][20] Nessuna importante offensiva ebbe luogo fino a metà aprile, quando la 37ª Divisione di Fanteria statunitense, ad esclusione del 145º Reggimento, fu spostata da Manila per lanciare un assalto a Baguio assieme alla 33ª Divisione, da ovest e da sud.[3]
Durante l'avanzata da occidente, statunitensi e giapponesi si scontrarono in una battaglia di sei giorni presso Irisan Gorge e lungo il fiume Irisan.[3][21][22][23][24][25] La battaglia vide uno degli ultimi scontri tra carri armati della campagna nelle Filippine, tra gli M4 Sherman statunitensi della Compagnia B, 775º Battaglione Carri, e i Type 97 Chi-Ha giapponesi della 5ª Compagnia Carri, 10º Reggimento Carri.[26]
A metà aprile, 7 000 civili, inclusi degli stranieri, lasciarono Baguio raggiungendo le linee statunitensi.[27] Tra di loro vi erano cinque membri del gabinetto della Seconda Repubblica: il brigadiere generale Manuel Roxas fu "liberato"[27] mentre gli altri quattro furono catturati come collaborazionisti.[28][29][30][31][32] Il 22 aprile, il maggior generale Noakata Utsunomiya, che era stato lasciato in comando della difesa di Baguio da Yamashita, ordinò la ritirata dalla città. Due giorni dopo, le prime forze alleate, una pattuglia del 129º Reggimento di Fanteria, entrò finalmente a Baguio.[3]
Le conseguenze
Yamashita, con i 50 000 uomini del Gruppo Shobu, appartenente alla 14ª Armata d'Area, continuò ad impegnare l'avanzata statunitense nella Luzon settentrionale fino al 15 agosto 1945.[8][20][33] Il 3 settembre 1945, il giorno dopo la resa del Giappone, Yamashita ufficialmente si arrese con tutte le forze giapponesi nelle Filippine al residence del Campo John Hay, in presenza dei tenenti generali Arthur Percival e Jonathan M. Wainwright.[12]
Note
- ^ (EN) 33d Infantry Division, su history.army.mil, United States Army, 20 maggio 2011. URL consultato il 2 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).«Baguio and Camp John Hay fell on 26 April, under the concerted attack of the 33d and the 37th Divisions.»
- ^ (EN) 37th Infantry Division, su history.army.mil, United States Army, 20 maggio 2011. URL consultato il 2 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2016).«After garrison duty in Manila, 5–26 March, the Division shifted to the hills of Northwest Luzon, where heavy fighting culminated in the capture of Baguio, 26 April.»
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o (EN) Robert Ross Smith, Chapter XXV: The Collapse of the Baguio Front (PDF), in Triumph in the Philippines, Department of the Army, 1993, pp. 468–490, ISBN 978-0-16-023810-9. URL consultato il 23 settembre 2014.
- ^ (EN) Maj. Gen. Percy W. Clarkson, su usarpac.army.mil, United States Army. URL consultato il 24 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2014).
- ^ (EN) 37th Infantry Division, su history.army.mil, U.S. Army, 20 maggio 2011. URL consultato il 24 setembre 2014 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2016).
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- ^ (EN) Toward Baguio, su 33rdinfantrydivision.org, 33rd Infantry Division Association, 2008. URL consultato il 23 settembre 2014.
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- ^ a b (EN) Staff del generale dell'Esercito Douglas MacArthur, Chapter XIV: Japan's Surrender, in Reports of General MacArthur: The Campaign of MacArthur in the Pacific, Volume I, United States Army, 1966, p. 464, ISBN 978-1-78266-035-4. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2009).
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Bibliografia
Collegamenti esterni
- (EN) U.S. Army footage of the battle of Baguio, su archive.org.