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24 Ore di Le Mans 1970

Gara endurance svoltasi nel 1970

La 38ª edizione della 24 Ore di Le Mans si è svolta il 13 e 14 giugno 1970 sul Circuit de la Sarthe. A questa gara parteciparono vetture Prototipo (Gruppo 6 - suddivise nelle classi fino a 2 litri, fino a 2,5 litri e fino a 3 litri), vetture Sport (Gruppo 5 - suddivise nelle classi fino a 2 litri e fino a 5 litri) e vetture Gran Turismo (Gruppo 4 - suddivise nelle classi fino a 2 litri, fino a 2,5 litri e oltre 5 litri), ma la lotta per la vittoria finale fu ristretta alle vetture della classe Sport 5 litri, più numerose e più veloci di circa 10 secondi al giro rispetto alle Prototipo 3 litri, che potevano solo fare affidamento sull'affidabilità per puntare alla vittoria finale.

24 Ore di Le Mans 1970
Edizione n. 38 della 24 Ore di Le Mans
Dati generali
Inizio13 giugno
Termine14 giugno
valevole anche per il Campionato del Mondo Sport Prototipi
Titoli in palio
Vittoria assolutaGermania (bandiera) Hans Herrmann
Regno Unito (bandiera) Richard Attwood
su Porsche 917
Gruppo 5
Gruppo 6
fino a 3 litri
Austria (bandiera) Rudi Lins
Austria (bandiera) Helmut Marko
su Porsche 908
Gran Turismo
fino a 2 litri
Francia (bandiera) Claude Ballot-Léna
Francia (bandiera) Guy Chasseuil
su Porsche 914/6 GT
Gran Turismo
fino a 2,5 litri
Germania (bandiera) Erwin Kremer
Lussemburgo (bandiera) Nicolas Koob
su Porsche 911S
Altre edizioni
Precedente - Successiva
Edizione in corso

Contesto

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La Ferrari 512S

Nel giugno del 1969 Enzo Ferrari vendette metà del suo pacchetto azionario alla Fiat. Fiat finanziò la costruzione delle 25 auto allo scopo di competere con la Porsche 917: la Ferrari 512 S, spinta da un 5 litri V12, introdotta per la stagione 1970. La Scuderia Ferrari ne schierò quattro, dotate di una specifica carrozzeria a coda lunga[1].

Scontenta per gli scarsi risultati della 917 nel 1969 e confrontata da un nuovo avversario, la Porsche concluse un accordo con John Wyer e la Scuderia Gulf, che divenne la scuderia ufficiale Porsche, ed inoltre il partner ufficiale per lo sviluppo. Durante le prove a Zeltweg John Horsmann, un ingegnere di Wyer, ebbe l'idea di incrementare la deportanza a scapito della resistenza, modellando una nuova coda composta da fogli di alluminio incollati assieme. La modifica funzionò bene e la nuova coda corta diede alla 917 una migliore stabilità[2]. La nuova versione venne chiamata 917 K (Kurzheck, codacorta).

 
La Porsche 917K vincitrice

Wyer fu sorpreso di scoprire che un'altra scuderia si stava preparando accuratamente per Le Mans con lo stretto supporto della Porsche. La scuderia Porsche-Salzburg era di fatto un secondo team ufficiale sotto il controllo di membri della famiglia Porsche. La competizione tra le due scuderie raggiunse l'apice e intanto anche la scuderia Martini Racing ottenne il supporto della Porsche AG: ovviamente la Porsche stava compiendo grandi sforzi per vincere la gara con scuderie rivali.

Una nuova versione della 917 venne sviluppata per Le Mans con l'aiuto del consulente esterno Robert Choulet, già progettista delle avveniristiche CD-Peugeot e Matra MS640. Era la 917 LH (Langheck, codalunga) che presentava una nuova spettacolare carrozzeria a coda lunga, con una resistenza estremamente bassa ed una stabilità migliore rispetto alla versione del 1969.

Due 917 LH vennero iscritte a Le Mans, una dalla Porsche-Salzburg, l'altra dalla Martini Racing. La spettacolare livrea di questa auto era fatta da elaborate spirali e sbaffi verde chiaro su uno sfondo violetto. L'auto si guadagnò il soprannome di Auto Hippie o Porsche psichedelica da parte della scuderia e dei media. La LH della Porsche-Salzburg era spinta da un nuovo motore di 4,9 litri che la Porsche aveva introdotto a Monza, quest'auto infranse i record sul giro in ogni circuito su cui aveva corso in precedenza.

Wyer allineò tre 917 K, due col 4,9 litri e una con il 4,5; la Porsche-Salzburg iscrisse anche una 917 K col motore 4,5 litri: in totale 7 Porsche 917 presero parte alla gara, contrastate da undici Ferrari 512.

Tra i Prototipi 3 litri, La Matra iscrisse due MS650 (roadster con chassis tubolare) e una nuova MS660 (una roadster monoscocca) e, ad eccezione di Jack Brabham tutti i piloti Matra erano francesi, mentre la rivale Autodelta, la squadra corse dell'Alfa Romeo, schierò le sue quattro nuove barchette Alfa Romeo T33/3 spinte da motori V8 da poco meno di 400 CV[3] e dotate di una specifica carrozzeria a coda lunga[4][5][6].

Pesenti anche due Porsche 908/2 del Martini Racing di cui una a coda lunga e una Porsche 908/1 "non in gara", guidata da Jonathan Williams e Herbert Linge; la roadster venne equipaggiata con tre cineprese da 35 mm per le riprese del film "Le 24 Ore di Le Mans" con Steve McQueen. A completare la lista partenti dei prototipi c'erano anche le due Ferrari 312 P ex-ufficiali del NART, di cui solo quella Tony Adamowicz e Chuck Parsons prese parte alla gara e la Healey SR XR37, spinta da un motore Repco/Brabham 3 litri al posto del Climax 2 litri dell'anno precedente ed evoluta per reggere la potenza del nuovo motore[3].

Tra le Gran Turismo, un nutrito stuolo di Porsche 911 in vari allestimenti e cilindrate è contrastato da due Chevrolet Corvette con motori 7 litri e dalla nuova Porsche 914/6 con motore 6 cilindri dei francesi Claude Ballot-Léna e Guy Chasseuil[7].

Qualifiche

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Senza suscitare grosse sorprese, Vic Elford ottenne la pole position con la Porsche-Salzburg 917 LH in 3'19"8, vincendo il suo personale duello con Nino Vaccarella, classificatosi secondo con la sua Ferrari 512 S ufficiale in 3'20"6. La prima vettura che non fosse né una 917, né una 512 fu la Matra 650 di Brabham/Cevert al 15º posto in 3'32"2. Spettacolare incidente in qualifica tra la MS650 di Brabham e la 908/2 di Dieter Spoerry, che collidono all'altezza di Maison Blanche, con l'australiano che riesce a controllare la vettura e lo svizzero che esce illeso dai rottami della sua Porsche disintegratasi nello schianto contro il terrapieno[8].

La tradizionale "Partenza Le Mans" venne modificata, fermo restando le vetture schierate a spina di pesce in base ai tempi ottenuti in prova, con i piloti già seduti a bordo e con le cinture di sicurezza allacciate. In onore della ventesima partecipazione della Porsche, lo stesso Ferdinand Anton Ernst Porsche diede il via abbassando il tricolore francese alle 16:00.

Alle 17:30 tutte le Ferrari avevano già perso contatto con la testa, nel contempo iniziò a cadere una leggera pioggia. Subito dopo Reine Wisell stava procedendo a velocità ridotta alla Maison Blanche, con la sua Ferrari 512 S "coda lunga" della Scuderia Filipinetti. Derek Bell, a bordo di un'altra 512 S arrivò a una velocità di circa 160 km/h superiore. Bell compì un miracolo nell'evitare l'impatto ma la 512S di Clay Regazzoni urtò quella di Wisell e l'auto di Mike Parkes le centrò entrambe, incendiandosi. I pompieri arrivarono rapidamente e nessun pilota si infortunò seriamente. A completare il disastro Ferrari, il motore di Bell salì troppo di giri e si ruppe sul rettilineo dell'Hunaudières[9]. A quanto riferì in seguito Clay Regazzoni, Wisell aveva dovuto frenare di colpo per evitare l'impatto con l'Alfa Romeo T33/3 di Andrea De Adamich, che stava sorpassando una vettura più lenta senza accorgersi delle Ferrari che sopraggiungevano ad una velocità nettamente superiore, e l'uso di gomme da asciutto sull'asfalto lievemente bagnato aveva aggravato la situazione[1].

La pioggia si infittì attorno alle 20:00. L'ultima Ferrari ufficiale era guidata da Jacky Ickx e Peter Schetty. Ickx, probabilmente il pilota più talentuoso del suo periodo sotto la pioggia, riuscì a portare la sua vettura dal sesto posto delle otto di sera al secondo della mezzanotte. Ma Ferrari perse tragicamente la sua ultima possibilità quando Ickx ebbe un incidente che uccise un inserviente di pista alla chicane Ford.

Jack Brabham e François Cevert guidavano nei prototipi con le loro Matra roadster ma i loro V12 consumavano troppo olio e tutte le Matra ruppero le guarnizioni dei pistoni a un quarto della distanza. Non fu l'anno buono nemmeno per Wyer: Rodriguez ruppe una biella, Hailwood uscì alla curva Dunlop e Siffert ruppe il motore sbagliando una cambiata mentre superava delle vetture più lente. Anche la Porsche-Salzburg 917 LH ebbe problemi. Tutti i protagonisti erano usciti di scena durante la notte.

All'alba, quando il tempo passò dalla pioggia intensa alla tempesta, tre 917 erano al comando, seguite da una 908. Le Porsche restanti dovettero finire la gara a velocità ridotta.

Hans Herrmann e Dick Attwood nella loro Porsche-Salzburg 917 K rossa e bianca numero 23 vinsero, mentre Gérard Larrousse e Willi Kauhsen finirono secondi con l'Auto Hippie. Solo sette auto completarono la gara.

Hans Hermann, un veterano quarantenne che era sopravvissuto alle pericolose Mille Miglia e alle Carrera Panamericana degli anni cinquanta, e aveva guidato la Mercedes in F1 e vinto la Targa Florio e molte altre gare importanti per la Porsche, aveva promesso alla moglie di lasciare le corse se fosse riuscito a vincere a Le Mans, un successo che aveva solo sfiorato nel 1969. Egli si ritirò quindi immediatamente.[1].

La Porsche vinse così a Le Mans per la prima volta, l'ultimo e più ricercato trionfo per l'ex sfavorita che era riuscita a vincere tutte le altre gare e titoli della categoria sport durante gli anni '60, ed anche una gara di F1.

Classifica finale

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Pos Classe No Team Piloti Telaio Motore Giri
1 S
5.0
23   Porsche KG Salzburg   Hans Herrmann
  Richard Attwood
Porsche 917K Porsche 4.5L Flat-12 343
2 S
5.0
3   Martini Racing Team   Gérard Larrousse
  Willi Kauhsen
Porsche 917L Porsche 4.5L Flat-12 338
3 P
3.0
27   Martini Racing Team   Rudi Lins
  Dr. Helmut Marko
Porsche 908/2L Porsche 3.0L Flat-8 335
4 S
5.0
11   North American Racing Team (NART)   Ronnie Bucknum
  Sam Posey
Ferrari 512 S Ferrari 5.0L V12 313
5 S
5.0
12   Ecurie Francorchamps   Hughes de Fierlandt
  Alistair Walker
Ferrari 512 S Ferrari 5.0L V12 305
6 GT
2.0
40   Établissement Sonauto   Claude Ballot-Léna
  Guy Chasseuil
Porsche 914/6 GT Porsche 2.0L Flat-6 285
7 GT
2.5
47   Écurie Luxembourg   Erwin Kremer
  Nicolas Koob
Porsche 911S Porsche 2.3L Flat-6 282

Non classificati

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Pos Classe Squadra Piloti Vettura Motore Giri
8 GT
+5.0
2   Greder Racing   Henri Greder
  Jean-Pierre Rouget
Chevrolet Corvette Chevrolet 7.0L V8 286
9 P
3.0
29   Solar Productions   Herbert Linge
  Jonathan Williams
Porsche 908/2
(Camera Car)
Porsche 3.0L Flat-8 282
10 P
3.0
57   North American Racing Team (NART)   Tony Adamowicz
  Chuck Parsons
Ferrari 312P Coupe Ferrari 3.0L V12 281
11 GT
2.5
62   René Mazzia   René Mazzia
  Pierre Mauroy
Porsche 911S Porsche 2.2L Flat-6 275
12 GT
2.0
42   Wicky Racing Team   Sylvain Garant
  Guy Verrier
Porsche 911TH Porsche 2.0L Flat-6 271
13 GT
2.5
67   Jacques Dechaumel   Jean-Claude Parot
  Jacques Dechaumel
Porsche 911S Porsche 2.2L Flat-6 271
14 GT
2.5
45   Claude Laurent   Claude Laurent
  Jacques Marché
Porsche 911S Porsche 2.2L Flat-6 262
15 GT
2.0
64   Claude Haldi / Hart Ski Racing   Jean Sage
  Pierre Greub
Porsche 911S Porsche 2.0L Flat-6 254
16 GT
2.0
66   Raymond Touroul   Jean-Claude Lagniez
  Claude Swietlik
Porsche 911S Porsche 2.0L Flat-6 231

Ritirati

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Pos Classe Squadra Piloti Vettura Motore Giri
17 P
3.0
34   Donald Healey Motor Company   Roger Enever
  Andrew Hedges
Healey SR XR37 Repco 740 3.0L V8 264
18 S
5.0
25   Porsche KG Salzburg   Vic Elford
  Kurt Ahrens, Jr.
Porsche 917L Porsche 4.9L Flat-12 225
19 P
3.0
36   Autodelta SpA   Piers Courage
  Andrea De Adamich
Alfa Romeo T33/3 Alfa Romeo 3.0L V8 222
20 P
3.0
35   Autodelta SpA   Nanni Galli
  Rolf Stommelen
Alfa Romeo T33/3 Alfa Romeo 3.0L V8 213
21 P
2.0
49   Paul Watson Racing Organisation /
Chevron Racing Team
  Ian Skailes
  John Hine
Chevron B16 Ford Cosworth FVC 1.8L I4 213
22 P
2.0
44   Paul Watson Racing Organisation /
Chevron Racing Team
  Clive Baker
  Digby Martland
Chevron B16 BMW 2.0L I4 187
23 P
2.5
61   Wicky Racing Team   André Wicky
  Jean-Pierre Hanrioud
Porsche 907 Porsche 2.2L Flat-6 161
24 S
5.0
20   J.W. Automotive Engineering Ltd.   Jo Siffert
  Brian Redman
Porsche 917K Porsche 4.9L Flat-12 156
25 S
5.0
5   SpA Ferrari SEFAC   Jacky Ickx
  Peter Schetty
Ferrari 512 S Ferrari 5.0L V12 142
26 GT
2.5
63   Rey Racing   Jacques Rey
  Bernard Chenevière
Porsche 911S Porsche 2.3L Flat-6 132
27 S
5.0
9   Escuderia Montjuich   José Juncadella
  Juan Fernandez
Ferrari 512 S Ferrari 5.0L V12 130
28 P
2.0
60   Guy Verrier   Daniel Rouveyran
  Willy Meier
Porsche 910 Porsche 2.0L Flat-6 128
29 GT
2.5
65   Claude Haldi / Hart Ski Racing   Claude Haldi
  Arthur Blank
Porsche 911S Porsche 2.2L Flat-6 124
30 P
2.0
46   Christian Poirot   Christian Poirot
  Ernst Kraus
Porsche 910 Porsche 2.0L Flat-6 120
31 S
5.0
18   David Piper Autorace
  AAW Racing Team
  David Piper
  Gijs van Lennep
Porsche 917K Porsche 4.5L Flat-12 112
32 S
5.0
16   Scuderia Filipinetti
  Scuderia Picchio Rosso
  Gianpiero Moretti
  Corrado Manfredini
Ferrari 512 S Ferrari 5.0L V12 111
33 S
5.0
4   Racing Team VDS   Teddy Pilette
  Gustave Gosselin
Lola T70 Mk. IIIB Chevrolet 4.9L V8 109
34 GT
2.5
43   Jean-Pierre Gaban   Jean-Pierre Gaban
  Willy Braillard
Porsche 911S Porsche 2.2L Flat-6 109
35 P
3.0
31   Equipe Matra-SIMCA   Jean-Pierre Beltoise
  Henri Pescarolo
Matra-SIMCA MS660 Matra 3.0L V12 79
36 P
3.0
32   Equipe Matra-SIMCA   Jack Brabham
  François Cevert
Matra-SIMCA MS650 Matra 3.0L V12 76
37 P
3.0
30   Equipe Matra-SIMCA   Patrick Depailler
  Jean-Pierre Jabouille
  Tim Schenken
Matra-SIMCA MS650 Matra 3.0L V12 70
38 GT
2.5
59   Jean Egreteaud   Jean Egreteaud
  Jean Mésange
Porsche 911S Porsche 2.2L Flat-6 70
39 P
2.0
50   Écurie Intersports S.A.   Guy Ligier
  Jean-Claude Andruet
Ligier JS1 Ford Cosworth FVC 1.8L I4 65
40 S
5.0
10   Gelo Racing Team
  North American Racing Team (NART)
  Helmut Kelleners
  Georg Loos
Ferrari 512S Ferrari 5.0L V12 54
41 S
5.0
22   J.W. Automotive Engineering Ltd.   David Hobbs
  Mike Hailwood
Porsche 917K Porsche 4.5L Flat-12 49
42 P
3.0
38   Autodelta SpA   Teodoro Zeccoli
  Carlo Facetti
Alfa Romeo T33/3 Alfa Romeo 3.0L V8 43
43 S
5.0
7   SpA Ferrari SEFAC   Derek Bell
  Ronnie Peterson
Ferrari 512 S Ferrari 5.0L V12 39
44 S
5.0
8   SpA Ferrari SEFAC   Arturo Merzario
  Clay Regazzoni
Ferrari 512 S Ferrari 5.0L V12 38
45 GT
+5.0
1   Écurie Léopard   Joseph Bourdon
  Jean-Claude Aubriet
Chevrolet Corvette Chevrolet 7.0L V8 37
46 S
5.0
15   Scuderia Filipinetti   Mike Parkes
  Herbert Müller
Ferrari 512 S Ferrari 5.0L V12 37
47 S
5.0
14   Scuderia Filipinetti   Joakim Bonnier
  Reine Wisell
Ferrari 512 S Ferrari 5.0L V12 36
48 S
5.0
21   J.W. Automotive Engineering Ltd.   Pedro Rodríguez
  Leo Kinnunen
Porsche 917K Porsche 4.9L Flat-12 22
49 P
2.0
48   Levi's International Racing   Julian Vernaeve
  Yves Deprez
Chevron B16 Mazda 10A 1.0L Rotor 19
50 S
5.0
6   SpA Ferrari SEFAC   Nino Vaccarella
  Ignazio Giunti
Ferrari 512 S Ferrari 5.0L V8 7
51 P
3.0
37   Autodelta SpA   Toine Hezemans
  Masten Gregory
Alfa Romeo T33/3 Alfa Romeo 3.0L V8 5

Statistiche

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  • Pole Position - #25 Porsche KG Salzburg - 3:19.08
  • Giro più veloce - #25 Porsche KG Salzburg - 3:21.00
  • Distanza - 4607.810 km
  • Velocità media - 191.992 km/h
  1. ^ a b c I racconti di Pedro - Seconda parte - DA SPA ALLA 24 ORE DI LE MANS 1970 su www.gpx.it.
  2. ^ Intervista all'ingegner Piech concessa ad Autosprint alla vigilia della corsa, riportata da ConnectingRod.it, su connectingrod.it. URL consultato il 2 agosto 2009.
  3. ^ a b Articolo su Le Mans 1970 su www.slotrace.dk - parte 5, su slotrace.dk. URL consultato l'11 maggio 2010.
  4. ^ Articolo sull'Alfa Romeo 33/3 Le Mans Spider, su ultimatecarpage.com. URL consultato l'11 maggio 2010.
  5. ^ Articolo sull'Alfa Romeo 33/3, su conceptcarz.com. URL consultato l'11 maggio 2010.
  6. ^ Foto dell'Alfa Romeo T33/3 in versione Le Mans 1970 su flickr.com, su flickr.com. URL consultato l'11 maggio 2010.
  7. ^ Articolo su Le Mans 1970 su www.slotrace.dk - parte 6, su slotrace.dk. URL consultato l'11 maggio 2010.
  8. ^ Articolo su Le Mans 1970 su www.slotrace.dk - parte 8, su slotrace.dk. URL consultato l'11 maggio 2010.
  9. ^ Articolo su Le Mans 1970 su www.slotrace.dk - La gara - parte 1, su slotrace.dk. URL consultato il 21 luglio 2010.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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