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Dakṣa

divinità induista dei sacrifici e della creazione
(Reindirizzamento da Daksha)

Dakṣa (devanagari: दक्ष, IAST: Dakṣa, nella grafia anglosassone: Daksha) è una figura della mitologia vedica e induista. Nei testi più antichi, tra cui il Rigveda, è uno degli Aditya[1], le divinità solari figlie di Kaśyapa e Aditi, mentre nella letteratura successiva diviene uno dei Prajapati, i facilitatori della creazione, così come dei Mānasaputra, i figli nati dalla mente di Brahma[2][3].

Due raffigurazioni di Dakṣa, una con fattezze umane e una con la testa di capra
Dakṣa insulta Siva mentre litiga con Sati.

Il suo nome significa "destro", "abile", o anche "onesto"[4][5], ed era in origine una divinità associata al fuoco, e più precisamente alle offerte e alle azioni da compiere durante i sacrifici[1].

Dakṣa ricevette in dono da Brahma la possibilità di avere molte figlie, allo scopo di favorire la procreazione. Esse furono date in sposa a molti degli dei e dei saggi del pantheon induista.

Secondo la mitologia, Dakṣa condusse una volta un grande yajna (sacrificio del fuoco), ma non invitò la sua figlia minore Sati e suo marito Siva, causando l'ira del dio della distruzione. Fu decapitato dal demone Virabhadra, creato da Siva stesso, per aver insultato Sati e Siva, ma fu resuscitato con la testa di una capra.

Mogli e figlie

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Le mogli di Dakṣa sono indicate in vari testi con i nomi di Prasuti e Asikni (o Panchajani). Secondo una versione, sposò Prasuti nella sua prima vita e Asikni nella seconda[6].

Le figlie avute da Prasuti furono:[7]

  • 13 (Sraddha, Lakshmi, Dhriti, Thushti, Pushti, Medha, Kriya, Buddhi, Lajja, Vapu, Shanti, Siddhi, Kirtti) sposate al dio Dharma
  • Khyati, sposata al saggio Bhrigu
  • Sambhuti, sposata al saggio Marichi
  • Smriti, sposata al saggio Angiras
  • Priti, sposata al saggio Pulastya
  • Kshama, sposata al saggio Pulaha
  • Sannati, sposata al saggio Kratu
  • Arundhati, sposata al saggio Vasishtha
  • Swaha, sposata al dio Agni
  • Swadha sposata ai Pitṛ, gli spiriti degli antenati
  • Sati, sposata al dio Siva

L'elenco delle figlie avute da Asikni si trova in molti testi, tra cui il Mahabharata, il Devībhāgavata Purāṇa, il Brahma Vaivarta Purana e il Vishnu Purana. Secondo queste versioni Dakṣa ebbe 60 figlie con Asikni:

  • 10 (Maruvati, Vasu, Jami, Lamba, Bhanu, Urjja, Sankalp, Mahurath, Sadhya, Vishva) andarono in sposa a Dharma.
  • 13 (Aditi, Diti, Danu, Arishta, Surasa, Surabhi, Vinata, Tamra, Krodhavasha, Ira, Kadru, Vishva, Muni) andarono in sposa a Kaśyapa, con cui furono progenitrici di tutte le specie viventi.
  • 27 (Ashvini, Bharani, Krttika, Rohini, Mrigashira, Tarakam o Ardra, Punarvasu, Pushya, Ashlesha, Janakam o Magha, Phalguni, Uttarphalguni, Hasta, Chitra, Svati, Vishakha, Anuradha, Jyestha, Mula, Purvashadha, Uttarasadha, Srona o Shravana, Dhanistha o Shatabhisha, Abhijit o Prachetas, Purvabhadrapada, Uttarabhadrapada e Revati) a Chandra. Chandra preferì Rohini tra tutte, causando l'ira delle altre mogli e del loro padre.
  • 4 a Arishtanemi
  • 2 a Bahuputra
  • 2 a Angiras
  • 2 a Krisasva
  1. ^ a b Stephanie Jamison, The Rigveda –– Earliest Religious Poetry of India, Oxford University Press, 2015, p. 44, ISBN 978-0190633394.
  2. ^ John Dowson, A Classical Dictionary of Hindu Mythology and Religion, Geography, History, and Literature, 1870.
  3. ^ (EN) Charles Russell Coulter e Patricia Turner, Encyclopedia of Ancient Deities, Routledge, 4 luglio 2013, ISBN 978-1-135-96390-3.
  4. ^ (EN) Maneka Gandhi, The Penguin Book of Hindu Names, Penguin Books India, 1993, ISBN 978-0-14-012841-3.
  5. ^ (EN) Sir Monier Monier-Williams, Ernst Leumann e Carl Cappeller, A Sanskrit-English Dictionary: Etymologically and Philologically Arranged with Special Reference to Cognate Indo-European Languages, Motilal Banarsidass Publishing House, 1899, ISBN 978-81-208-3105-6.
  6. ^ (EN) Purāṇam, All-India Kasiraja Trust., 2001.
  7. ^ (EN) Ramendra Kumar Sen, Aesthetic Enjoyment; Its Background in Philosophy and Medicine, University of Calcutta, 1966.

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