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Tōhoku

regione del Giappone
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Tōhoku (東北地方?, Tōhoku-chihō) è una delle otto regioni del Giappone, situata lungo la quasi totalità della zona nord-orientale dell'isola principale del Paese, Honshū. Tōhoku, in lingua giapponese, significa appunto "nord-est". L'area è nota anche come Michinoku (みちのく?), si estende per circa 67.000 km², e ospita circa 8,7 milioni di abitanti.

Tōhoku
regione
東北地方 (Tōhoku-chihō)
Tōhoku – Veduta
Tōhoku – Veduta
La regione di Tōhoku e l'Hokkaidō visti dallo spazio
Localizzazione
StatoGiappone (bandiera) Giappone
Territorio
Coordinate38°54′00″N 140°40′12″E
Superficie66 889,55 km²
Abitanti8 682 011 (2019)
Densità129,8 ab./km²
Prefetture6
Regioni confinantiChūbu, Kantō
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+9
Cartografia
Tōhoku – Localizzazione
Tōhoku – Localizzazione

La regione comprende sei prefetture: Akita, Aomori, Fukushima, Iwate, Miyagi e Yamagata.

Periodo antico e classico

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In tempi mitologici l'area era conosciuta come Azuma (吾妻, あづま) ed era abitata da Emishi e Ainu.[1]

L'insediamento storico iniziale del Tōhoku avvenne tra il VII e il IX secolo, quando la civiltà e la cultura giapponese erano saldamente radicate nel Giappone centrale e sudoccidentale. Ultima roccaforte degli Emishi a Honshu e luogo di numerose battaglie, la regione ha mantenuto un certo grado di autonomia da Kyoto. Nel XII secolo la regione fu governata come un regno autonomo dalla famiglia dei Fujiwara settentrionali (奥州藤原氏 Ōshū Fujiwara-shi).[2] A consentirgli di mantenersi indipendenti dalla Corte Imperiale di Kyoto era la forza delle loro bande di guerrieri. L'indipendenza terminò nel 1189, quando, dopo una serie di disordini, furono sopraffatti da Minamoto no Yoritomo.[3]

Periodo feudale

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L'appartenenza di una delle concubine di Minamoto al clan Date ha fatto sì che il potere passasse in mano loro.[3] Dopo la sottomissione a Tokugawa Ieyasu l'importanza della regione fu accresciuta dal Daimyō Date Masamune (1567–1636), che espanse il commercio e fondò la città di Sendai.[4] Sebbene all'inizio Date Masamune dovette fronteggiare gli attacchi di clan ostili, il successo gli consentì di governare uno dei più grandi feudi dello Shogunato Tokugawa. È noto per aver incoraggiato gli stranieri a recarsi nella sua terra e per il tentativo di stabilire rapporti con il Papa a Roma, probabilmente anche con l'intento di poter ottenere manufatti della tecnologia straniera, simile a quello di altri signori come Oda Nobunaga.

Epoca moderna

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Il Tōhoku rimase a lungo un luogo di turismo, commercio e prosperità. La bellezza e la serenità dei luoghi sono stati elogiati dal poeta haiku errante Matsuo Bashō.[5] Negli anni '60 iniziarono a svilupparsi le industrie siderurgiche, del cemento, dell'industria chimica, della pasta di legno e della raffinazione del petrolio. La regione è tradizionalmente conosciuta come un'area meno sviluppata del Giappone.[6]

Il catastrofico terremoto di magnitudo 9.0 e lo tsunami dell'11 marzo 2011 hanno inflitto ingenti danni lungo la costa orientale del Tōhoku, causando circa 20.000 morti e provocando il disastro della centrale nucleare di Fukushima Dai-Ichi.

  1. ^ (EN) Kazuro Hanihara, Emishi, Ezo and Ainu: An Anthropological Perspective (PDF), su 202.231.40.34. URL consultato il 24 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2011).
  2. ^ V. Sica, Il Tōhoku e la tradizione rurale. Eredità storiche, artigianali e rituali22 in V. Sica, R. Menegazzo, C. Covito (a cura di), Kokeshi. Il Tōhoku fra tradizione e cultura, Milano, 2020, pag. 39
  3. ^ a b (EN) Fukushima Castle -Invalid certificate of 1,000,000 Koku- Fukushima Castle, su japancastle.jp. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  4. ^ V. Sica, Il Tōhoku e la tradizione rurale. Eredità storiche, artigianali e rituali22 in V. Sica, R. Menegazzo, C. Covito (a cura di), Kokeshi. Il Tōhoku fra tradizione e cultura, Milano, 2020, pagg. 44-45
  5. ^ V. Sica, Il Tōhoku e la tradizione rurale. Eredità storiche, artigianali e rituali22 in V. Sica, R. Menegazzo, C. Covito (a cura di), Kokeshi. Il Tōhoku fra tradizione e cultura, Milano, 2020, pag. 37
  6. ^ V. Sica, Il Tōhoku e la tradizione rurale. Eredità storiche, artigianali e rituali22 in V. Sica, R. Menegazzo, C. Covito (a cura di), Kokeshi. Il Tōhoku fra tradizione e cultura, Milano, 2020, pagg. 37-59

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN253575794 · GND (DE4703084-7 · NDL (ENJA00643377
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