Seneca
Seneca
Seneca
Scritto dopo il secessus, nel De Beneficiis sposta sul piano individuale il suo obiettivo
che nel De clementia aveva riguardato il sovrano. Riflette sui legami benefattore e
beneficiato, sul senso di gratitudine e sul dovere che le classi privilegiate hanno di
comportarsi filantropicamente.
De providentia: il logos mette alla prova i buoni per esercitare la loro virt
De tranquillitate animi
Si rivolge agli uomini moralmente immaturi che temono la morte al contrario di lui
che consapevole del fatto la vita prestito fattoci dalla natura
Lo scopo di concepire la vita come un bene transitorio e il comportamento
meritevole quello dei gladiatori che dimostrantesi coraggiosi difronte la morte
vengono salvati dalla clemenza del pubblico.
Cita lesempio di personaggi illustri che hanno concluso la vita con una morte
indegna, come Pompeo.
Lettere morali a Lucilio
Scritte dopo il secessus, costituiscono la pi ampia disamina sullanimo umano
dellantichit. Non si sa ancora se un epistolario reale o fittizio per la presenza di
alcune lettere di risposta allo stesso Lucilio e per altre invece ampie e
manifestatamente programmatiche. Al contrario di Cicerone, le sue lettere si ispirano
ad Epicuro e rappresentano uno strumento di crescita morale verso la sapientia. Lo
scambio epistolare permette di instaurare un colloquium con Lucilio fornendo esempi
direttamente tratti dalla vita quotidiana. Ogni lettera verte attorno un determinato
argomento fornendo uno spunto di riflessione volto al perfezionamento morale
dellamico.
Le lettere sono di difficolt crescente che tengono conto del continuo accrescimento
delle capacit filosofiche dellallievo. Le lettere non sono solo dei trattati filosofici ma
hanno anche un fine paneretico, ossia volto ad esortare al bene.
La lettera permette di fondere non solo i pi svariati aspetti della quotidianit ma anche
le varie filosofie. Seneca non si pone come cattedratico ma programmaticamente
desidera compiere il cammino di perfezionamento morale che culmina nella
contemplazione della morte.
Stile
Il filosofo deve badare alle res non ai verba
Rifiuta lipotassi ciceroniana e preferisce la paratassi nella quale il collegamento tra
i vari periodi affidato allantitesi e alla ripetizione, alla metafora,
Riprende lo stile asiano e dei cinici
Vuole sfaccettare il suo messaggio secondo tutte le angolazioni possibili fino a
raggiungere la sintesi
Ha uno stile drammatico che vuole parlare al cuore pi che alla testa degli uomini
Lotium
Per la tarda et repubblicana era lassenza di impegno sulla scena politica
In Cicerone lozio consiste nel riposo dalle occupazioni o come ripiego alla vita
pratica. In Cicerone gi presente la distinzione tra otium cum dignitate e otium
sine dignitate
Per il primo Seneca la vita politica di fondamentale importanza e lotium viene
visto come ripiego mentre per il Seneca successivo al secessus lattivit filosofica
diventa di preminente importanza.
Opposizione tra otium luxuriosum che indica lozio dedito a occupazioni vergognose
e che porta alla strenua inertia e lotium tranquillum capace invece di portare alla
virt e dunque alla felicit
Il medico dellanima
Luomo non si esaurisce con il civis
Luomo libero privo di vizi, scruta se stesso per comprendere i mondo (me prius
scrutor, deinde hunc mundum)
Lui un filosofo non un poeta (res non verba)
Deriva questa teoria da Socrate (la filosofia come compito affidato agli uomini
saggi) e da Platone che nel Carmide parla della terapia dellanima
Epistola 1
E influenzato dalla diatribica cinico stoica per il suo andamento apparentemente
casuale teso a spezzare la monotonia dellesortazione rivolta a Lucilio, chiamato
subito in causa con il vocativo
Utilizza la metafora del vaso nel cui fondo rimane il peggio riprendendola da Esiodo
Vidica significa rivendicare il possesso in ambito giuridico: luomo deve essere
loggetto della liberazione e anche il fine
Il tempo descritto come metafora economica: bene non reparabilis ci restituibile
dopo un prestito. Dunque, dobbiamo essere avari di questo tempo
La perdita del tempo simile ad unemorragia finanziaria che non si pu arrestare e
dunque solo il saggio in grado di tenere il bilancio
La negligentia tipica degli occupati che si impegnanti in occupazioni non sapienti
mentre la sapientia tipica del saggio che vive il presente e ha un rapporto
equilibrato con il tempo passato (bilancio della vita) e futuro (meditatio mortis).
Il tempo
Il tempo viene visto in unottica qualitativa non quantitativa e viene paragonato ad un
punto, nel quale si risolve lesistenza umana, e ad un abisso, nel quale si vanifica ogni
tempo vissuto.
Nel De Brevitate il saggio si chiude in se stesso attraverso la letteratura e i sapienti
passati che ci permettono di aumentare let passate alla nostra. Nelle Epistole il
saggio acquista una dimensione pi estesa e raggiunge quei valori, come la virt, che
del tempo non hanno pi bisogno.
Il carpe diem epicureo ha unottica distensiva dello spirito, invitato a rendersi
libera
Il caso ha voluto che un uomo nascesse padrone, laltro servo
Seneca non si pone in contrasto con listituzione della schiavit ma invita a trattare
pi affabilmente i servi