I Boschi Sacri DellAntica Roma
I Boschi Sacri DellAntica Roma
I Boschi Sacri DellAntica Roma
^: t t
..
9
,
GIORGIO STARA-TEDDE
dottoie in lettere
-->
BOSCHI SACRI
DELL'ANTICA ROMA
Gomm.
arch. comunale
anno 1905.
ERMANNO LOESCHER
(bretschneider
KOMA
& C.
.:"
V"
,'.'.
*.
f.V
C,
,
(,',
m )
ft
1^,
'
"
* t
r)
,
.1
,"
<
...
Tii'^^
629662
AL MIO MAESTRO
DI
TOPOGRAFIA ROMANA
Prof.
RODOLFO LANGIANI
CON GRATO ANIMO
Il culto
comune a
tutti
i
popoli
e
dell'an-
tichit, fu in
Eomani
se ne tro-
agli ultimi
Ed
coli
possono sorprendere non ispregevoli traccio persino nei primi sedell'et cristiana,
come dimostrer
'
in altro
mio
lavoro, che
come
Romani
ci
nome
speciale di Incus;
distinguersi,
scrittori,
da nemus, usati
(^).
per indicare
I luci erano
abitanti primitivi
si
ai riti religiosi.
come
primi templi:
dal lucus
un albero
come
di-
da un muro,
tempio
(^),
Ma
I,
Lucus
est
arborum multitudo
cum
^r,
religione, nemus composita multitudo arborum, silva diffusa et'inculta u I, 44:5 Ubicumque Virgilius lucum ponit, sequiiur etiam consecratio
(2) (3)
Festus, ed. Mtller, pag. 319; Trebatius, ap. Geli, VI, 13. Per questo passaggio progressivo dal lucus alla aedes sacra,
ecc. Berlino, 1856, pag.
cfr.
den gottesdienstlichen
Gebruchen
152.
(189)
/
le edicole ed
i
Roma
i
sacelli,
si
sia
in
Roma, dove
sacelli
;
compitali
rinnovati da Augusto
conservarono a lungo
sia
nella
cam-
due
pi
vie
campestri. Inoltre,
ad ogni
sacri
culto,
Romani
alberi
attorno
sacelli ed alle
ma
quasi
perenne
ricordo
sacri.
della
primitiva
Roma
assai numerosi,
e si
pu dire
anzi che non v'era tempio che ne fosse privo. Ebbero da principio
ma
il
poi a
mano a mano
che, .pel
maggior prezzo,
essi
sempre di pi restrinsero
fatta
loro
confini,
moso
campagna
per
e si
si
da un
per
vecchiezza o
per altra cagione, venissero a perire. Ci stato luminosamente provato dalla epigrafe scoperta, nel 1887 in via delle Sette Sale,
e pubblicata, con la consueta
dottrina, dal
luci erano molto
eh. prof.
Giuseppe
sono spesso
(')
numerosi
specialmente dai poeti. Non molto tmpo fa, fu scoperta un'iscrizione sul colle s. Stefano presso Tivoli, comunicatami gentilmente dal eh. prof. Lanciani. Nell'iscrizione, che parrebbe di
classici,
epoca tarda,
si
legge:
Lvcv sanctv; ed
o sullo steccato di
il
prof.
Lanciani
ritiene
che
legno che recingeva qualche sacro boschetto. Vicino a Tivoli erano molti boschi sacri, tra i quali celebre il
forse stava sul
muro,
Plinio
Plin.,
Instit.
Come,
Sulla
si
vedeva
secondo
Bad-
un'elee,
hist.,
il
cui tronco
91,
1.
misurava 34 piedi
di
circonferenza. Cfr.
nell'Irap.
Nat.
XVI,
il
ha parlato
il
eh. prof.
deley,
ma
tanto
sono
tuttora
inediti.
Non nascondo
che pu nascere
il
dubbio che
il
lucu dell'iscrizione,
/ boschi
sacri dalVdnti'ca
Roma
all'articolo del
Bullettino rimando
proposito
(')
chi
desiderasse
maggiori
informazioni
in
Ora non
disporre
storica
i
senza
importanza raccogliere
ed
ordiriatamente
di
esistenza
ci
quanto possibile, di
si
oc-
Roma,
scritto
dal geologo
non risponde
piti
all'odierno
pi
rispondente
di
il
sacri
Roma
mo-
tracci l'Agretti,
con aggiunte
cav. P.
E, Visconti
(^).
N
di
il
si
derni trattati
avendo
luci grande
importanza per
cio le rovine
monumentali
dell'antica citt
(')
com.,
1887,
pag.
156.
Cfr.
anche
Htilsen in
(2)
Koma
Cfr. Brocchi Giuseppe, Dello stato fisico del suolo di Roma. 1820. In quest'opera si riscontrano molte inesattezze, specialmente perch l'autore fa uso di testi poscia dimostrati apocriii, p. es. del famoso Regionario di Rufo che il comm. De Eossi dimostr essere una recensione
interpolata di Pomponio Leto. Cfr. De Eossi G. B., Note di topocjrafia romana raccolte dalla bocca di Pomponio Leto in Studi e documenti di
III, pag.
49
e VII, pag.
129.
citt di
Cfr. Agretti
Roma
con
suoi
principali edifizi restituiti nella loro integrit, con nuove cure ampliata, rettificata e corretta da P. E. Visconti, Eoma, 1838.
boschi
sacri
ed
Dell'Agretti ho veduto
pagine: Prospetto
saggio di un'opera fisico-chimico-lucografico, stampato a Perugia, come di maggior mole, in cui l'autore dimostrer l'utilit dei boschi contro la
malaria".
sia stata
Da
questo saggio apparisce che l'autore avrebbe parlato dei Zmc Ma non mi consta che l'opera promessa
e
mai pubblicata,
Tra
i
nemmeno
se
esista manoscritta
in
qualche
luogo.
(*)
moderni
dei
trattati di topografia
diifusamente
parla
boschi
sacri
il
(191)
Roma
ci
hanno conservato
la
memoria specialmente
con
poeti,
ed in seguito
quest'ordine:
1)
Luci
dell' Bsquilino.
2)
3)
e vicinanze,
del Campidoglio.
4)
Luci extramuranei.
Luci d'ignota
mal
sicura ubicazione.
riferir
alla divisione
i
serviana
luci hanno
lui,
i
maggior
al-
importanza
l'epoca
essi ci
prima
di
Augusto che
si riferiscono
dopo di
per
lo
sia
perch
che
repubblicana
pi
ricordi
di
sono pervenuti.
(^).
Grli
sette
colli
1883-1890). Dei boschi sacri di Roma ha pubblicato una carta e si occupato il prof. Giuseppe Finto nella sua Storia della medicina in Roma
al tempo dei Re e della Repubblica, Eoma, 1879. Ma non ha fatto altro se non un magro sunto dell'opera del Brocchi, ripetendone gli errori, e servendosi dei medesimi testi, che per erano stati gi riconosciuti apocrifi. del suolo romano non sar fuor di (1) Parlando delle selve primitive
rigi, il
luogo riportare, a titolo di curiosit, un'ipotesi del geologo prof. G. Terquale da certi avanzi fossili di rami e tronchetti d'alberi rinvenuti
negli strati geologici del colle Quirinale, suppone che ivi nell'epoca quaternaria abbia esistito -ana. u silvestre lussureggiante vegetazione . Cfr.
Terrigi Guglielmo, Il colle Quirinale. Sua flora e fauna lacustre e terrestre in Att:i deirAcc. Pontif. dei Nuovi Lincei, anno 1883, tomo XXXV, pag. 150.
(2)
Cfr. Varr,
/.
l,
IV, 5; Dionys.,
(192)
II,
1,
2.
Rorm
chiaramente essere la densit delle boscaglie una delle caratteristiche del suolo dove poi sorse
Eoma,
memoria
in alcuni
nomi
che
si
di-
antica-
mente prosperavano
{').
che
fa svolgere
fatti leggendari,
Eoma
(^).
scrit-
come
luci ne sono
un
ri-
cordo di fatto.
Fauni andavano
cantando
(*), si
distendeva
mezzo
le
al
celebre
per
di
Romolo
Remo
{^).
situ
un insigne
ricordo
monumentale
invocazione sive
si
pu
(')
Plin.,
.
hist.,
XVI,
15, 1:
silvarum
certe
disLinguebatur
insignibus n (2) Alle accennate prove lo Jordan {Topograph., I, pag. 146, nota 39) aggiunge quella desunta dalla gran parte che ha il lupo nelle primitive
leggende, parte che mal si comprenderebbe se non si ammettessero folte boscaglie in vicinanze deirabitato. Ma questa prova ha perduto molto del suo valore dopo gli ultimi studi del eh. Pascal sul significato funerario
C, Le Divinit inRend. della R. Acc. dei Lincei, anno 1895, fase. 3", e poscia separatamente in Studi di antichit e mitologia, pag. 149.
della parola lupus nelle antiche leggende. Cfr. Pascal
i
fere ed
Lupercali
in
(^)
(0)
Dionjs.,
I,
(193)
10
boschi sacri
quasi con certezza assegnare al Genio topico del Incus, che cii-
(').
Lo
stesso Vergilio
si
al quale pure
(^).
ricon-
il
Ovidio
(3).
Ai piedi
il
Sabino
(*),
si
sten-
al di sotto
di
riferiscono a
Numa
Fauno,
sue
re-
lazioni
con Pico
campeggia
gende
si
parla sempre
una grotta
e di
una
fresca
sorgente,
anzi
dire,
si
aggruppano C).
(')
Cfr. Pascal
C,
Il culto degli
Dei ignoti a
Roma
in Bull.
arch.
(*) (5)
allu-
33
vos precor o
in Fast., V,
dice che di
e
Ovidio
seg.,
VAventinum cacumen
di
certo
uguale
tutti
i
al
to-
pografi convengono nel collocare \S^^Sax%m sull'Aventino, e precisamente sull'altura di s. Balbina. Presso il Saosum avea il suo tempio la Bona Dea,
il
chiamata appunto subsaasanea anche nella Notitia Regionum, reg. XII. Per sito preciso dell'ae^es Bonae Deae, cfr. Lanciani, Forma Urbis, tav. XXIV.
(8)
Cfr. per
,e
tutte queste
leggende
luoghi
citati
di Ovidio, Fast.,
III 295
(^)
I dati topografici
si
ricavano
sono
stati
(194)
/
Ci posto,
boschi sacri
11
un
altro
segreti colloqui di
il
Numa
nome. In-
mi sembra
Saxi
mente
porti
laeus
nella
conclusione
il
lucus Sasci
dei
il
primo
una du-
Porse
il
lucus abbracciava
il
(').
aventinense, come
in caso di pericolo
Saxum
ne sar stato
luogo di rifugio
Da una
il
gran selva di
vici
avrebbero preso
quali
(^)
;
nome
due
;
Loreta dell'Aventino
dei
parlei-
pili
innanzi
Cometa
dagli eschi
;
la
('*)
dai faggi
(')
Cfr.
Gilbert, loc.
l. l. l.
cit.,
;
II,
(2)
(3)
Varr,
Varr,
l,
V, 151
152.
l, V, l,
()
Varr,
hist.,
XVI,
Aesculeti stato rivelato dalla scoperta di un'ara quadrata di marmo, rinvenuta nella via Arenula, in corrispondenza dell'asse della via di s. Bartolomeo dei Vaccinari^ Una iscrizione, incisa sul piano di lastroni, sopra
cui posava
l'ara,
fa conoscere
La
scoperta fu dotta-
mente
illustrata dal eh. prof. G. Gatti in Bull. arch. com., 1888, pag.
327
e dell'analogia
p.
es.
con
si
altri
appartenente probabilmente a qualche sacello, sacelli che sappiamo circondati da alberi come
quello cui
ricordata
da
me
al
si
di
un lucus accanto
vicus, anche in
tempi
storici.
non avendo sicure memorie, e- poeschi che diede nome al vico mancare del caratdi ci
Ma
dal
citare
il
l'etimologia data da
Varrone"mi
12
/
Fagutale
Roma
da una gran
il
().
Murcia
Myrtea
vallls da
tempo avrebbe ricoperto quel colle (^); un mirteto, che avrebbe dato l'ap-
da un querceto la
avrebbe
(^).
porta Querquetulana o
preso
nome
il
monte
si
attribuiva allo
tra
i
Romolo
la istituzione
di
molti
boschi
sacri,
quali
primeggiava quello
mi occuper
in seguito (^).
giusto che
una trattazione
dell' Esquilino,
Roma,
si
incominci da quelli
essendo
numerosi in quel
Il
colle,
e tutti
di grande
importanza religiosa.
il
passo
Varrone, dove
della
pa-
quantunque no-
mia
ricerca
(''').
alii
has scripserunt ab
es-
"
(1)
Varr,
I..,
hist.,
ed. Miiller
Festus, ed. Miiller, pag. 373; Juven., Sat. IH, 71. V, 154; 'FesMs, Epist., ed. Miiller, pag. 148. Festus, Epist, ed. Miiller, pag. 261 Plin., Nat. hist, XVI, 37.
;
Varr, 1 1, V, 51
Varr,
l.
l,
ai suoi
tempi.
(6)
18.
V, 49, 50, ed. Jordan, Topogr. pagg. 601, 602. (^) Le ultime parole sono un supplemento del Miiller, che lo ritiene necessario per la continuit logica del testo. Secondo il Miiller, Varrone
C) Varr,
l,
(196)
Roma
viciniae
(^),
13
tf
loca
quod
Larum
Querquetulanum sa. . .
li
cellum
(^),
et
lucim
Fagutalem-,
via in Tabernola
cis
terior in Figulinis
Cespius
mons quinticeps
cis
est.
Cespius
tempo
vuol dire che in favore dell'etimologia di Esquiliae dagli eschi, che un vi crescevano, parlano gli altri boschi di quella regione dei quali
i
egli cita
nomi.
Ma
lo
domanda come mai i faggi del Pagutale e possano essere una prova della esattezza
etimologia
di
Esquiliae
dagli eschi. Egli quindi non crede necessario e non accetta il supplemento del Miiller, ed invece ritiene che le pae forse con ragione role quod excultae a rege Tullio essent si debbano intendere come
riguardo sacrale, e precisamente ai molti boschi il re Tullio avrebbe o istituito o religiosamente conservato. Inutile aggiungere che tutte queste etimologie non hanno fonscientifico. Forse la derivazione pi giusta della parola Esquiliae che fa della parola exquilinus un contrapposto ad inquilinus. Q) Mi attengo alla correzione dello Jordan {Topograph., II, pag. 260)
damento
quella
di
loca
vicini,
traduce
le
localit
della regione significando la parola vicinia nell'uso popolare i luoghi, dall'insieme dei quali una regione era costituita. Questa lezione pure
I,
pag. 174.
et
Il Miiller
legge
et
Larum
la lezione
da
me
Querquetulanum sacellum
Ma
(197)
14
Roma
manca
il
lucus JUsquilinus ed
ai suoi tempi,
e
il
non esistevano
quetulano
(^)
e del lueus
Mephitis,
quali
invece
sono
ricor-
dati da Varrone.
resto
fu
pi
manca
si
sail
passa al
il
bice^s 0,
come
altri
suppliscono,
ma
il
da
at-
testo var-
roniano.
il
Sembrami
quale
boschetto crede
o
sacello
luous
Larum Querquetulanum
di
Querquetulacitato
Varrone
dopo
il
Al contrario non mi
Jordan,
il
sembra giusta
l'osservazione
dello
cis
lueum
EsquUinum
mostra
di
bosco di Mefite,
e
il
quale
come ho gi
detto
in
ricordato da Varrone
manca
a noi pervenuto
(^).
i
tempo
cui
il
documento
risale,
(1)
Quantunque nel
testo
non
si
parli
espressamente
di
un
lucus^
tuttavia accanto ad ogni sacello bisogna, per i tempi antichissimi, immaginare un boschetto che nel caso nostro deve essere un lucus Querque-
tulanus.
(2) (3)
Cfr. Jordan,
Topograph.,
1.
Il,
pag. 260,
Cfr. Jordan,
e.
(198)
/ boschi
fa meraviglia che in
sacri deWantica
Roma
due
sacrari,
15
ci fossero
pnre
ammettendo
poi,
fino
tra di essi
Il
lucus
Mephitis,
conservatasi
de-
tempi
di
pi
determinata
nominazione,
due
liste
(di
si
Varrone, cio,
dell'
Esquilino
in
possono
collocare
cotesta
seguenti luci
Fagutale,
di
il
Qmrquetulano,
lucus
Esquilino
non
si
menzionato da Varrone,
ma
che, per
altre
nell' Esquilino.
posizione
toposi ri-
grafica, d'
il
ferisce
ad una processione
o corteo di vittime,
successiva-
immaginare
all'ordine
la
vengono
si
indicati
e
risponda
quindi,
il
succedevano;
siccome
cercare
Fagutale,
piti
che
al
vicina
ed
il
menzionato
per ultimo,
la
passava
linea
terza Collina.
collocare
boschetti,
li
poi,
si
devono
ho enumerati.
Lucus Facutalis.
dell'Oppio che guarda
il
Stava,
Celio.
come ho
ivi
I,
detto,
nella
parte
Ad
collocarlo
induce
che
la
anche
casa
si-
25,
il
riferisce
lucus
Facutalis,
Pullius.
Da
quest'ultimo
con
certezza
pare
quasi
16
Roma
Griovanai in Grapullo^
derivi quello di
s.
chiamata
dal
nome
della
Pietro in
il
Vincoli
(*),
pure
si
deve ricercare
il
clivus Pullius ed
Incus Faouta-
Non sappiamo
rum) del documento
il
moeriim (muest),
si
come pensa
chiamato
(*),
Canina
(^).
di
G-iove,
ap-
da
& da
tempi
il
i
Da
si
ricava che
celebravano
nella
solennit
del
Settimonzio C).
Il
Giove Pagutale
era
un
dio
profetico
che
il
richiama lo
Zsig
di
Dodona
e il
Faunus
dello
;
primo dava
che
responsi per
mezzo
stormire
il
degli alberi
circonda-
vano
il
Pullius in (') Ecco le probabili fasi della trasformazione di Clivus Crafullo: Clivus Pullus, Glavus Pullus, Clapullus, Crapullu e finalmente Carapullo. Si pensi alla corruzione di Clivus Scauri in Cla.vus Crapullo
Tauri per la chiesa di s. Gregorio ammettono per il clivus Pullius la Romae, tav. I (k. p.).
(2) Il
al Celio.
Anche
l'Hiilsen ed
il
Kiepert
Formae Urbis
Torino.
Cfr.
Armellini,
(3)
Le
chiese di
Roma, pag.
Bertinelli,
204, 2* ediz.
Roma
antica,
distinta
nelle
tre
(5)
(6) e?)
Festus, pagg, 340, 341, 348 ed. Miiller. Cfr, pure Bullett. Arch. comun., anno 1874, pag. 142 e 1875, pag. 200.
(200)
Roma
17
luci
(').
Era
situato',
come ho
Pagutale
nome
di
al
Querquetulano, che un
tempo, secondo
.
Tacito
(^),
davasi
monte
Celio, indurrebbe ad
il
ivi
collocare e la
della
porta
Querquetopo-
tulana ed
Incus
(^).
Senza occuparmi
posizione
del
mio
tale
non mi sembra
da
far porre in
mo-
strato
di
ammettere.
-Celio
chiamato una
dei
dubbio,
boschi
monte Oppio. E
un avanzo
lucus in que-
Celio
si
ha
forse nella
lucos,
applicata
(*).
alla
Lucus Esquilinus.
terzo e del
Veniva dopo
a
il
Qnerquetulano, e nel
la
determimare
posizione
si
del
riferisce il
Querque-
(')
Ci pure dimostrato dai numerosi passi degli scrittori ecclesiaprimi secoli del cristianesimo
Cfr.
(*)
in proposito
Becker,
Topograph.
pag. 495 e
Jordan, Topograph.,
Il
II, pag. 260 e seg. palazzo dei Tetrici inter duos lucos nel Celio
ricordato
in
18
Roma
Ma
continuit
re-
stringere di molto
ne
fa
menzione
con
che,
ogni
rin-
ai sacelli degli
Argei, sacelli
si
mantendel-
nero a lungo.
Ed
celebre
(^).
Fu
posta
Magistri
Flamines mondi
cinta),
il
sacello (con
si
un muro
quali
come un
ricordo e
(^).
quasi
direi
una
boschetto sacro
Lucus Poetelius.
sacro boschetto, l'unico
si
Non avendo
altre
notizie
di
questo
mezzo per
di ricavarla dall'ordine
il
Siccome, dunque,
zionato
men-
dopo
il
secondo
lucus Esquilinus
(quarto
Cispio
Maria Maggiore.
non possiamo
il
fatto che
collo-
tamente situato
come
tra poco
vedremo
il
lucus di Gi-
(1)
G.I.L.,
VI, 32455.
e. cfr. anche Becker, (2) Per il lucus Esquilinus, oltre lo Jordan 1. Topograph., pag. 535, nota 1126, osservando die la questione da lui sollevata se V Aesculetus di Plinio, XVI, 10, 15 si trovasse nell' Esquilino,
s.
Bartolomeo dei
Vaccinari, gi da
me
ricordata.
(202)
Roma
viene
19
none Lucina ed
il
sacello
che nel
documento
(^).
indicato
come vicino
al
tempio
di questa
Dea
Lucus Mephitis.
nendo che
al posto
Lo Jordan, come ho gi
lucus Esquilinus
si
il
detto, suppo-
del
vorrebbe
collocare
sull'
Oppio,
precisamente
dopo
il
lucus
Esquilinus
(^).
il
Ma, oltrech
arbitrario,
supplemento
in
dello Jordan
il
sembra un poco
essere
potendo
quel
tempo
lucus Esquilinus
si
ricava che
e quindi
il
vico Patricio
(^),
Varrone menziona
il
bosco
di
Mefite
prima
di
il
lucus Poetelius,
il
cosi
il
Poetelio ed
La dea
divinit,
contro quei
intensit.
mali che
questi
li
affliggevano
A
si
pi
il
nome
la
stesso del
male cui
contro
febbre, che
vocata la
dea
(')
telinus,
situato invece
Flumentana,
Ma
di ci
pi in-
nanzi.
(2) (3)
Jordan, Topograph.,
II,
260.
(*)
Questa ubicazione
Val. Mas., II, 5,
6.
anche
ammessa
dal
Becker^
Topograph.,
pag. 535.
(5)
(208)
20
/
dedicati in
Roma
ed
il
furono
Roma
il
tre
clie
templi;
pi
1'
notevole
antichit
di
di
appunto
dimostra
questo culto.
La
Mefite,
come indica
il
nome
stesso,
come
del
resto
specialmente di
zolfo,
che
contrista-
Si spiega
cos
la
diffusione che
culto di Mefite
ammorbavano
l'aria.
Un'identica origine
deve
attri-
Roma, essendo molto probabile che siano un tempo verificate nell' Esquilino,
in
come
citt.
tuttora
si
verificano
alcuni
punti
dei'
dintorni
della
ammorbata dal
quali
fetore
si
get-
Ben
rata in
tichi
si
addice, quindi, ad
sacro,
una
vene-
un boschetto
resto
(come del
molti
moderni)
attribuivano la virt di
purificare l'aria.
Lucm
questo
si
Junonis Lucinae.
Di nessun
altro bosco
come
di
in
grado di meglio
fissare la posizione,
conoscendosi
del
Lucina, e
Sorgeva
della F.
TI.
il
tempio, come
chiaro
si
del
prof. Lanciani,
il
del
vico Patricio,
precisamente
tra le
moderne
Servius,
i.
vie in Selci ed
(1)
Mephitis dea
odoris
gravissimi
('^)
(204)
/ boschi
cui dalla via
sacri delVantioa
Roma
21
Cavour non
si
dirama
la via
ragioni che
.
giova
(')
;
ripetere,
potendosi leggere
di
topografia
romana
ma
1770 una
vata
si
iscrizione appartenente al
dire in situ
(^).
tempio di Lucina,
e ritro-
pu
Infatti,
bench
nel
Cispio,
ma
estremo confine
dal
Cispio,
da far credere che nell'Oppio giacesse, perch sbalzatavi nel cadere dall'alto di qualche parete, o perch trasportatavi pi tardi
dal luogo ove si trovava originariamente
(^). il
L presso adunque
si
Incus ed
il
gione
piti
dove-
vano anche topograficamente succedersi in quell'ordine con cui vengono enumerati nel testo varroniano. Pertanto, servendo
di
il
bosco
sacello .quanto
il
bosco erano da
ricercare
appunto passava
la linea di con-
stata mirabilmente
confermata
dalla scoperta (avvenuta nel 1888, ed illustrata con la solita erudizione dal
eh. prof.
Gr.
di
quello stesso
anno)
('')
di
uno dei
da Augusto
nel
come ha pure
.
(1)
Cfr. p. es.
Becker,
Fastos,
Merkel, ad Ovidii
pag.
Topograph., pag. 535, nota 1128. Cfr. pure: cxxvii; e Sackse, Storia della citt di
Roma,
I,
pag. 476.
Cfi-.
(2j
G. I.
,;
fani,
lina,
Nibby, Roma Antica, II, pag. 671; e Stein Bullett. Instit. ArcheoL, 1885. delV antichissima regione Esqui(*) Gatti, Di un sacello compitale in Bidlett. ardi, com., 1888, pag. 226 e seg.
Cfr. per tutto questo:
(205)
22
Roma
la precedente costruzione.
fa scoperto,
Monti
cui
dietro
l'abside
della
altro
non pu
il
essere, a giudizio
profes-
sor (ratti, se
non
deve collocare
sacro bola
Lucina,
nel
sterili
quale
si
sarebbe fatta
udire
dai
voce
Sabine di
Perci
la
farsi battere
Luperci
la
ri-
feconde
(^).
tradizione
attribuiva
la
Del progressivo
passo che
sparire
di
nel
mi
servito
fissare la posi-
quali
pur
non
si
astenevano
dall'invadeve
(*).
Suppone perci
ricordata
Nibby che
il
samente
zioni,
scopo di proteggere
il
usurpa-
di cui si
lagna Varrone
(^).
()
della citt
il
sito rispet-
tivo dei sacelli degli Argei nell'Esquilino, si vedr che essi erano collocati
in
modo che
ho gi detto
rare
vittime (cui
e
si
riferisce
come
il
il
documento), nel
Infatti,
intorno al colle.
Fagutale, percorreva l'Bsquilino nella sua parte orientale, e poscia ne percorreva il lato che guarda il Viminale per finire nel lucus Junonis Lucinae,
Wissowa
(^)
dal Fagutale, donde appunto aveva preso le lavoro pi recente sugli Argei quello inserito dal nel suo libro: Gesammelte Abhandlungen zur rmischen Reli-
ap. Paul.
('')
Mommsen, Gomm. Diurni in C. I. L. 1^, pag. 310; Pestus, Diac, pag. 147, ed. Mliller; Ovid., Fast., Ili, 245 e seg. Varr., l.l. V, 49: ... et Incus Mephitis et Junonis Lucinae^
fines
quorum augusti
(')
Cfr.
Nibby,
Roma
late avaritiae
numen
est.
Roma
23
E
si
forse a questo
muro
si
tempi
di Plinio
il
Vecchio,
si
il
quale
che
davanti
al
tempio
di
e
Lucina
vedevano
chiamato perci
il
arbor cavillata,
dello
si
appendevano
capelli
che
pontefice
massimo 'tagliava
pii
alle
alberi si
ritenevano
antichi
del
quale
si
fa
da Plinio
risalire
all'anno
379
di
E,.
Anche
se ci
Lucus Lihitinae.
spesso menzionata
Quantunque
ed
il
la
dea
Libitina
venga
dai
classici,
lucus
(^),
recchie iscrizioni
come luogo
di abitazione
possibile
ricavare
il
del
Lo
si
pu avere con
altre divinit.
analogia
come questa
Libitina
con la morte. Ci
una
Ora,
ideale
dovrebbe collocare
santuario
(1) (2)
Plinius,
85.
G. I. L. VI,
Due
9974 e
tra la dea
Libitina e la
i
Venus Marcia
dall'avere
(207)
24
Roma
Non bisogna
ragionamenti
sicure.
fondati
mitologia
sono
generalmente poco
Senoncli a fissare la
posizione
del
Incus
Libtinae nel-
La dea
Libitina
era in intima
strato dal fatto
relazione
coi
funerali.
Ci sicuramente dimo-
che
il
bosco
i
era
societ di seppellimento,
cui
membri
chiamavano
appunto
ne-
provvedevano
tutte le cose
il
cessarie ai funerali
(').
Ora
Incus con
nelle vici-
libitinarii
trovasse
sepolture stesse.
j
altre notizie si
in questione
(^).
Lucus
antichi di
Vestae.
Essendo
il
culto di Vesta
si trovi
i
uno dei
pi
Roma, non
sacro,
meraviglia che
connesso con un
culti primitivi.
boschetto
come
vegetazione, inclinerebbe santuario in luogo non distante da quello della Venus Murcia, e cio nella stretta valle tra TEsquilino ed il Celio, che , d'altronde,
a collocare
molto umida
La
gi
relazione
ideale e toiDografica della Libitina con Giunone Lucina fu dal Canina {Esposizione top. di Roma antica, pag. 637).
Q-)
osservata
La
relazione
Fiutar.,
di
Libitina
coi
funerali
si
ricava specialmente da
Liv.,
XL, 19;
f/
Horat., satyr.
Il,
18.
Si ritrova anche la frase Libitinam exercere nel senso di cura, ufficio di provvedere ai funerali. Cfr. Val. Max., V, 2, 10. Cfr. per tutto questo
Preller,
(2)
Rum. Mythol.,
Il
lucus
da
Ascon., in
nulla di
Jllilon.,
Ma
da
tali
accenni non
si
ricava
nuovo.
(208)
/ boschi sacri
Il
dell'antica
Roma
25
topografica
del lucus si
ha
in
im passo
di
che
lo
mistee
si
fece udire
{}).
del miracoloso
Vestae,
avvenimento,
dicendo
confini
est
in
"{% La Nova
sulle
della quale
si
scoperto
tratto,
passava
pendici del
Palatino,
un
po'
Nova
via,
che ne era
l'ul-
mano. Ed
questa
l'opinione
dello
Jordan
del Gilbert
(^),
Vestae ed
il
lucus,
suppongono che
in seguito, a cagione
appunto
Nova
man-
Anche
il
la
Nova
via dividesse
il
e d'altronde tale
lucus rimanesse
modo che
le Vestali,
Ed
forse
derazione
che
il
eh.
prof.
Marucchi,
supponendo
lucus
una
(1)
(2)
Cic,
;
De
Divinai.,
I,
45. Cfr.
Idem, De
fort.
Rom,
pag. 293
Gilbert, Topograph.,
I,
302
II,
{^)
Cfr.
Divideva
(la
Nova
via.
via)
il
La
Nova
3
26
Roma
l'
ingresso
deWatrium
le
Vestae
(').
Ma
cotesta
ubicazione non
si
accorda con
parole
Inoltre,
di Cicerone e se
non
confortata
da altre testimonianze.
aspetto
del luogo,
deve
giudicarsi
dall'odierno
al di
presso
Vatrium Vestae, n
edifici
lasciano
spazio
sufficiente che
Incus,
per
quanto
lo si
immagini
dopo
l'
ridotto a pochissimi
alberi.
Probabilmente dunque,
esso,
incendio
Commodiano
Domna, ha
U
il
ces-
sato di esistere.
Mi
pare, quindi, di
delle Vestali ed
il
ubicazione
(^).
Lucus Sirenuae.
Era, senza
che trovasi di fronte alle terme di Tito. Il lucus Strenuae compare nelle pi antiche
tradizioni
romane, come
si
pu dedurre
da Simmaco,
il
rami
di albero felice
come
(')
Cfr. Marucchi,
Le Forum Romain
I,
et le
Eoma
Se
si
/.
Nibby {Analisi,
Mommsen((7.
con quella che i Romani innalzarono ad Ajus Locutius, bisognerebbe ammettere che un tempo il lucus Vestae si distendesse fino alla costa del Palatino che guarda il Velabro. Ma questa opinione non sembra ammissibile, sia per la ragione appunto che l'ara di Calvino troppo distante dal tempio di Vesta, sia perch dagli antichi scrittori si raccoglie che l'ara di Aius
il
suo nome,
Guida
Eoma
Roma,
in Bull.
/ boschi
sacri delVantica
Roma
27
{}).
Ma
l'origine di quest'uso
assegnato dalla
leggenda a Tito
usi prati-
Tazio, e deve
cati nei
considerarsi
un avanzo degli
tempi
sacri,
quando
il
dei riti
culto.
si
grandissima nel
(*)
(^).
Lucus Asyli.
forse
il
pi celebre
fondatore e le origini
stesse di
fre-
quali
si
accordano nel-
da
lui
fondata, apr
un luogo
di rifugio
nell'area tra le
Questo spazio
da
essi indicato
Prenestini
T. Livio
tempi
l'area inter
saeptus
il
descendentibus
C)
muro
di
(J)
Symmach.,
Epist., X, 35.
Se in Varr
l.
l.
qualche editore et unde ascendebant ad imam Novam viam lucus et sacellum Larum si potrebbe collocare nelle vicinanze del Poro Eomano un
lucus
Larum,
il
Larum Querquetulanum
il
dell'Esquilino.
Ma
essendo
zich in
in
passo di
difficile lettura
urumam
l'aste-
novam viam
summam
dei
Lari,
"imam
avesse
od in f imam novam
.
viam.
e
se potrebbe
correggere
novam viam
vicino
al
cello
tempio di Venere
Eoma,
sacello
che non
improbabile
un boschetto sacro
attiguo.
La Nova
minava appunto
(4)
in quei pressi.
230; Velleius,
I,
8,
5;
XLVII, 19
quest'area
e Serv.
Liv. loc.
cit.
Fasti Praenest. in G.
L
si
L.
I,
(6)
inter-
im)
28
I boschi
sacri
(').
Vi
lucos
si
come
cio indicante
di
qua
e al
di l dell'Asilo; op-
valore di
un nome
colle,
ma
non pi
esi-
Pur ammettendo
riferirsi a tutta
quanta
l'area,
non soltanto
me preme
stabilire
tempi
storici.
ci
mi sembra
da Floro
indurre
il
da Ovidio;
quan-
aldog da Plutarco
tunque, seguendo
collochi presso
cotesto
il
(^)
lucus
lo
forse
Lupercale
lucus
rimonti ad un'epoca
seguenti considerazioni.
Ammetto
leggenda
volentieri che la
dell'Asilo si
lo
debba a
il
come
dimostra
nome
stesso
greci, e che
l'
greca sia
giuridica
istituzione
ma
cano-
mente da Tito
Livio,
i
cos
li
faceva discen-
denominazione, come gi fu osservato dal Nibby pag. 13), deL tutto arbitraria, non trovandosi in nessuno degli antichi scrittori, e si deve ad una erronea traduzione del vocabolo greco fXE&Qoov, usata da Dionys. loc. cit.
montium.
Ma
questa
I,
(Roma
Antica,
(1)
429
e seg.
(2)
(3)
Topograph., I, pag. 331, nota 4. 30; Tac, Ann., Ili, 70; Florus, I,
20,
1,
Fiutar.,
(")
Romul.
Roma
si
29
debba
all'essere
convalidasse
essa.
..e
servisse
fatto
come
di
base
sviluppo
Ora questo
sito di
potrebb'essere
luciis,
un antico
che, pur
non godendo
di
un vero
luoghi sacri.
potrei
se
non
supporre
che questo lucus fosse in origine dedicato non ad una. determinata divinit,
ma
popoli pri-
Di
ci
pu
una prova
se
non dentro
il
nume
era
il
tempio
finalmente
una
nome evidentemente
il
foggiato sulla
parola
si
fece
come ha gi notato
lati
lo
Jordan
(^),
due
Jordan adduce
di
(1)
Non
fa meraviglia che
l'
tardi chiamato
Vejove, essendo,
e seg.)
come ha dimostrato
e
Wissowa {Religion
di questa divinit, &e\V espiazione. Se pure questo carattere non gli sia derivato appunto dalla sua relazione con l'Asilo. In tal mi si permetta l'esprescaso il nome Vejovis si potrebbe spiegare come
sione
attribuire
il
nome
del
mas-
simo tra gli Dei, a quel dio, del quale veramente ignorava il nome. u (2) L. Calpurnii Pisonis, fragment. IV: quem iocMm (Asylum) deus Lucoris, sicut Pisa ait, curare dicitur u in Peter, Historicorum Rom,
fragment., pag. 77-78, oppure Serv., ad Aeneid.,
(3)
II,
760.
Jordan, Topograph.,
I,
2,
pag. 115.
(213)
30
/ boschi sacri
ai lati di edifici, si
due boschi
di
M. Manlio,
(')
il
Tre
templi pare
sorgessero in
Roma
diffuso
con
la
Dea Lunare,
il
culto
della quale,
molto
fu introdotto in
Roma
dopo
le guerre
contro
Mitridate.
Ed
templi presso
di Pulvinensis
nome
dato a Bellona
appartenenti a questo
tempio,
Forma
ri-
2232
C. I. Z.,
donde
si
pu
santuari pi antichi,
ma
relativamente
lucus.
Da un
titoletto di
colom-
recentemente
scoperto tra
la via
Salaria e la Pinciana,
operi(s)
appartenente ad un
Epigono Volusiano
exactori
ab
(')
Cic.
pr domo, 101.
Me-
cum prima
luce furtim in
Campum
rebat: assequitur inter lucos hominem stenza di parecchi boschi sacri nel Campo Marzio.
inter lucos
si
Ma
I
luco Feroniae
sconosciuto.
Roma
un bosco sacro
81
si
ricava
l'esistenza di
finora
Come ha
pubblicato r
gi notato
il
iscrizione,
non
Roma
ma
ad un Incus
sacello
la
che
ne segna
giorno 14 novembre
(^).
Luci dell'Aventino
(^).
Loreta.
e l'eti-
mologia, riferita
nome da una
Questi
recisa.
due
vici
si
sono ricordati
loro
il
Loreium majus ed
rimando
ai
la
precisa
ubicazione
libri di
II,
topografia romana,
specialmente al Gilbert,
ster dire che
al pendio,
il
Topograph.,
majus stava
sull'altopiano del
il
minus
()
scavi
1905, pag.
L.,
2295
= 32482 = C.L
{
l\ pag.
335).
Brocchi a pag. 40, e perfino qualche scrittore moderno fanno parola di un lucus Dianae, annesso al celebre tempio della Dea sull'Aventino. E veramente la grande rassomiglianza di questo
Gli antichi topografi,
il
tmpio con quello di Diana Nemorense, di cui anzi pu considerarsi come una filiale, indurrebbe a credere che anche presso il tempio dell'Aventino
esistesse
un
lucus.
Ma non
se
se
ne hanno ricordi epigrafici. come (*) Gli appellativi majus e minus si djvono probabilmente ad un frazionamento della strada per ediper la Subura major e minor fici che ne abbiano interrotta la continuit.
classici, e
neppure
(215)
.32
Roma
di
Non
devono
ostante
la
.io
gi
riportata
notizia
Varrone circa
il
riferendo questo
si
traevano
rami
di lauro necessari ai
conservarsi fino
ai
tempi
di
quando
e poscia,
Lucus Furinae.
al
numero
pu ricavare da un
ad
Palatualis ed
il
Vulturna-
lis {^).
si
(*),
ma
due
un luogo
dano
il
di Plutarco, ed
un luogo del
libro de vir
ili,,
che ricor-
l'Aventino, lo
il
ponte
Opimio,
fino
Fu, perci,
il tri-
(M Servius, ad Aeneid., YIII, 276. Per la parte che aveva l'alloro nei sacra, e per la predilezione che per quest'albero aveva la famiglia Giulia ed in seguito gli altri impera(2)
tori, cfr.
Botticher,
Der Baumkultus,
(3)
(*)
I,
26, Fiutar.,
Varr, l L, VI, 19; Cic, Nat. Deor., HI, 16; Appian., Bel. civ., Quaest. rom., 51; Mart. Gap., II, 164.
(216)
Roma
33
Da
questo
deduce: 1 che
il
2
e
stante lo scarso
numero
dei
difensori
del ponte
quindi
le distanza
dove
lucus
Furinae,
si
ospedale di
Gallicano; la quale
ubica-
Nel lucus
si
celebravano feste
.
in
si
calendari
nome
di
Furrinalia
Furrinales ferine
Ma
ne conoscevano
il
nome
(*).
Lucus Albionarum.
Feste, dal quale
si
Al-
(') (2)
(3)
Fiutar.,
e.
ili.,
65.
Cfr. Lanciani,
Forma
Urbis, tav.
XXVIII.
C. I. L., I,
II,
Mommsen,
Festus ap, Paul. Ciac, pag. 88, ed. Muller; Mart. Gap., Topograph., II, 123, paragona, ma senza recare prove,
le
Furrinalia
considera cio come una festa speciale a qualche pagus, prima indipendente, e poi assorbita nella unit di Koma. () Soltanto a cagione della rassomiglianza dei nomi, Cicerone (De
Neptunalia
Fontinalia;
le
nat.
Deorum,
(C.
III,
46),
identifica la
Furina con
le
greca. Si sono pure riferite alla dea Purina due iscrizioni dedicate al Genio
Forinarum
I.
L., VI,
422
il
10200).
Ma
(loc.
il
Mommsen
cit.),
Forine
non debbano confondersi con la Furina, dalle quali le distingue e la forma del nome, ed il numero plurale. Potrebbe per darsi che le Forine siano una tarda trasformazione della dea Furina, tanto pi che
luogo doVe le due iscrizioni furono trovate, cio nelle adiacenze della chiesa dei ss. Quaranta in Trastevere, non molto distante da s. Gallicano'
il
sito
34
^
-'
1
I. boschi sacri
--
----
deWantica
II
Roma
I
ir
Mona ager
trans
Luci extramuranei.
possono per in
immediatamente
fuori
qualche porta
citt. Si esclu-
mura urbane,
o a
dono perci
dalla trattazione
boschi
sacri
appartenenti pro-
mi
sarei limitato a
solo
nome,
Roma
il
pi
celebre
possediamo abbondanti
e sicure notizie
ma
anche
ci per la
importantissima scoperta
di
antichis-
si
radunava per
Ad
ri-
cordare che
sulla
via
si
Campana
ricava, con
in prossi-
da Roma.
Ci
ogni cer-
Museo NazioArval{es)
nale
Terme),
nelle
quali
si
legge
fratres
in luco
v{eneruni)
C. I. Z.,
VI, 2107,
lin.
10).
(1)
Festus,
l.
l,
pag.
4,
ed.
Muller.
si
trova menzionata
al-
trove.
(218)
Rma
35
il
XVI
dedicate agli imperatori nella loro qualit di fratelli Arvali, e parecchi frammenti degli atti incisi in
sito,
altri
numerosi
frammenti degli
atti
medesimi;
della
collina,
come pu
C. I. Z.,
dedursi dagli stessi atti arvalici, nei quali detto pi volte che
i
sacerdoti
(cfr.
Ed appunto
il
avvennero
le
maggiori scoperte.
i
Come
tutti
boschi sacri,
neanche raccogliere quei rami che fossero caduti per cause naturali.
di ferro.
quando
le tavole
mar-
moree,
per restaurare
e
per altre
cagioni, si doveva
prima
dopo
il
Il luous,
quale anno
culto pagano,
ne poterono
edifizi,
abbttere
gli
alberi,
rispettando
E
del
non aggiungo
altro,
ma
piuttosto
rimando
alle
celebri
dell'
Henzen,
inserito
ed all'ampio articolo
nel
Arvales
del
G-atti,
Dizionario
Epigrafico
prof. E,
De
(')
Cfr.
De
Rossi G. B.,
Roma
sotterranea
cristiana, III,
pag. 693.
(210)
36
Roma
si
riferiscoilo
('),
al
la
come
religiose adunanze.
Lufius
Camenarum.
si
Si confonde
le
Egeriae, come
spechi.
confondono
due sorgnti
due ninfei o
Ma, quantunque
guere
il
luous, la sorgente ed
di Egeria.
ci inducono, senz'altro,
riporto,
famosi versi
di
Giovenale
{Sai.y
bench notissimi:
delubra locantur
ed appresso soggiunge:
u
in vallem
dissiniles
et
speluncas
Camenarum
di
due luoghi
uno dopo
in vari
l'altro.
Le scoperte avvenute
zione che
Il
si
ninfeo delle
Camene
di
un antico
edificio scoperto
e Pirro
pena nel
1558;
(')
Marini, Atti e
Monumenti
dei
fratelli
De Ruggiero
corso di pubbli-
(220)
I boschi
sacri.
delVantica
Roma
37
risulterebbe che
il
m-
Le
dubbia autenticit.
Ma
non
che, a parte le
ritenersi
esagerazioni
certissimo.
fantasticherie del
le
deve
un
fatto
Forse
sul
una sorgente
di
acqua purissima
desimo
da
Pirro Ligorio.
Molto tepapo
di
camere
Del
Camene
giova moltissimo
dalla porta
sapere che
si
il
Capena
si
deve collocare
il
riportando la
Camene
dal re
Numa Pome
Esso
.il
ricordato
da
Simmaco,
ai suoi
come
tempi
Nel gi
lamenta che
il
lueus fosse
dal popolo.
(1)
Cfr.
il
(2)
Liv.,
I,
(3)
Vitruv., Vili, 3, 1;
38
Lucus Egeriae.
si
e la settentrionale
Mole
di
s.
Sisto e della
gi detto
il
come
Camene
ho
{}).
Il ninfeo di
villa
Fonseoa
si
Ancora
l'angolo di via
s.
Sebastiano e via
il
delle
Mole
di
s.
Sisto. Ivi
i
notturni convegni di
Numa
Nel passo gi
un brutto
lucus
di Egeria di
Koma
duplicazione, o meglio
di Aricia,
imitazione
di
donde
il
culto di Egeria
emigrato in Eoma.
Lucus PeteUnv;s.
a proposito del
il
menzionato da
contro
Livio e da Plutarco
giudizio
i
M. Manlio.
questo
;
scopo
si
erano da prima
Campo Marzio
ma
poscia,
si
Campo Marzio
C) Anche Onofrio Panvinio nel regionario da lui compilato in base agli apocrifi regionari di S. Eufo e di P. Vittore e ad altre indicazioni, tratte, com'egli dice, dai classici scrittori, distingue il lucus Egeriae dal lucus
del Grevio,
(2)
Gamenarum. Cfr. Onuphrii Panvinii, Descriptio urbis Romae tomo III, col. 350 E.
nel Thesaurus
di Vergilio,
proposito del lucus Egeriae di Eoma Aeneid., VII, 763, in cui si accenna
si
suole allegare
alla
Ma
meno
celebre di quello di
Eoma.
(222)
I boschi
Roma
39
i tri-
il
si
commo-
in luogo di dove
il
visibile,
scegliendo
il
il
trovava extra
portam Flumentail
nam
(^),
che
topografi
si
Forum
il
fondo
rimane quindi
Flu-
certa la esistenza di
im lucus Petelinus
mentana.
data
Ma
(^),
che
li
Campo Marzio.
Per
ci
mi sembra
il
lucus
abbia
se pure
come ha immaginato
Oramai quasi tutti i critici si accordano nel leggere Flumentanam, invece di Frumentariam, che si trova nelle antiche edizioni, ed in parec(2)
chi codici.
Becker, Tofograph., pag. 156. Nella edizione di Livio del Veissemborn (Lipsia, Teubner) invece di luGum Petelinum si legge locum Petelinum. Ma questa lezione non
(3) {^)
sembra giusta, perch anche Plutarco parla di un bosco Petelino come seconda sede del giudizio. La lezione lucum Petelinum ammessa anche dal
(223)
40
Roma
il
Lucus Robiginis.
al quinto miglio della alla localit
sito
chiamata oggi
il
Sepoltura di Nerone
il
(').
In questo
Wissowa ed
ager romanus
(^),
25
campi
e
si
la ruggine
Una
il
processione
usciva da
Roma,
un
recava al
(^).
bosco dove
flamen Quirinali^
sacrificava
cane
Delle
Robigalia
s.
si
ha forse un ricordo
il
Marco, che ha
medesimo scopo
quello
ruggine
da ogni altra
cota
e si pra-
il
25
aprile.
La
in
il
Papa seguiva
Roma
mura
(*).
dalla
medesima
Roma,
l, 2,
semborn accetta
la lezione
fortam Flumentanam,
locum non fa sparire la suaccennata diificolt topografica. Gli anticM topografi confondono erroneamente il lucus Poetelius dell'Esquilino col Petelinus, e per ovviare alla -difficolt topografica
Flumentanam
pograf. di
(p. es. il
(p.
es.
il
Roma
Nardini,
Roma
portam Viminalem;
altri
Nomentanam, senza
(i)
antica, II, pag. 56, ediz. Nibby) in extra portam pensare che questa porta del recinto aureliano non
C.
L.
\,
pag. 392.
Wissowa, Die Religion und Kultus, pag. 162 e seg.; Desjardins Ernest, Essai surla topographie' du Latium, pag. 135. Ovid., Fast., IV, 905 Plin., Nat. hist., XVIII, (3) Cfr. Fasti suddetti
(2)
;
;
285; Varr, R. rust., I, 1,6: loc. cit. VI, 16. Il Wissowa, loc. cit., ha dimostrato che le Robigalia non si devono confondere col sacrum canarium, nella qual festa pure si sacrificava un cane, non lungi da una porta, detta
perci catularia.
(*}
vita
Leonis
III,
ed.
Duchesne,
tom.
II,
/ boschi
'
sacri dell'antica
Roma
la
41
Lucus
Semeles
Slimulae.
Si agita
questione
se
meno
iden-
Romani.
si
mostra incerto se
Stimula
('),
il
lucus
pure di
sembra evidente
almeno
ai suoi
tempi,
un
nome
esistesse in
si
Roma.
pu ricavare dal gi
La
ziona
bosco a proposito
scandalo
il
dei
baccanali del-
Ma
il
Desjardins
(^).
fondandosi sui
Nonium
illa
Palaemon
Lucus eratn,
collocano
il
(^).
Questa
perch
contraria a ci che
"si
celebravano
pinqua
Il senso
l'Aventino era
limitrofo
propinquus
Questo perci
si
deve collocare
immediatamente
vere.
Te-
Che
se poi il
tiguit,
ma
solamente a vicinanza,
potrebbe
in luogo
situare
il
lucus
di-
ma
non troppo
di
adiacenze
Ripa
di S. Michele.
Ma
(')
503
e seg.
(=J
Liv,
XXXIX,
12.
il
bert,
C) Desjardins, Topographie du Latium, pagg. 221-222. Anche Topographie, pag. 451, nota 2, ha la stessa opinione.
(225)
Gil-
42
Roma
al significato
la
prima
ipotesi
sembra pi consentanea
della pa-
rola propinqua.
si
de-
e forse
il
alludono soltanto al
cammino
mare.
il
I.
L. VI, 9897)
non
si
ha pi cenno
per
non
aggiunge
Anna Perenna
e
sembra
fosse ve(^),
finalmente a
Roma
dove sulla
come
si
le
marzo
(^).
Ed
versi di Marziale
(S),
i
di
nel quale
recavano
numi
auguri
(^).
primo miglio
cade
porta
del
Popolo,
ivi
pure
deve collocare
il
bosco.
Il falso
() Cfr. Scholia ad Sai., I, II, 3, pag. 186, ed. Jahn, Berlino, 1851. Eufo colloc il bosco fuori porta Trigemina, che stava precisamente sotto l'Aventino presso il Tevere. Ma non si sa donde Pomponio Leto, compilatore dell'apocrifo itinerario, abbia tratto questa notizia.
(^)
Vili, 11-201.
I.
L.,
I,
pag. 322.
523
seg.
Vaccai, Feste di
Roma
antica,
(226)
Roma
via Salaria,
43
Lucus Lavernae.
il
Stava
sulla'
I,
come
dice
collocano
{l.
vicino
Laverna,
situata,
secondo Varrone
L, V,
163),
Paolo III.
Del lucus
il
fa pure
sito,
e riferisce
che
appunto
prendevano
il
nome
di
Laverniones
et
Tiberini.
Cos
si
chiamato da Feste
\e
il
il il
giorno 19 luglio
celebravano
Lucana
Se veramente
Lucana
nei
delle
nome. Sebbene
le
registrate
(^).
nei Calendari,
non
si
hanno
"
Tunc quoque vicini lucus celehratur Helerni Qua petit aequoreas advena Tybris aquas
Festus ap. Paul. Diac, pag. 117, ed. Miiller. f) Festus ap. Paul. Diac, pag. 119, ed. Miiller.
("J Cfr. Moniinsen, Comment. Diurni in C. I. L., I, pag. 397; Wissowa, Religion und Kultus, pag. 250. (*) Questa lezione ormai quasi da tutti ammessa, quantunque in
(227)
l'I
l/osnhl sacri
deWantica
Roma
:
La maggior
qua
collocano
il
tale
sembra
infatti
il
Ma
da
cos certa
come a prima
vista sembrerebbe.
il
Ed
gi
il
ma
semplicemente
il
loro -avviarsi al
mare
da Ovidio
accenni non
precisamente alla
del Tevere.
ma
ad im
sito
qualunque
nelle vicinanze
si
dentro l'anno rende poco probabile l'ipotesi che esso fosse situato
in luogo
Ma
vi
ed
il seguente.
volle
;
sacro
il
alla
memoria
del
ed
Donato
cita
come prova
parecchi manoscritti si legga asyli od averni invece di ffelerni. Si noti elle invece di Helerni si trova usata anche la forma Hilerni ed Eterni.
(')
Anche
il
Merkel {ad Ovid. Fast. pag. cxlix) non prende alla letvogliano indicare non la foce del
il
Tevere,
ma
il
luogo dove
citt.
di ca-
luogo di ripetere, e che del resto non mi semhrano molto esaurienti, vorrebbe collocare il lucus presso la regione
rattere mitologico, che qui transtiberina.
non
sito. Il
Desjardins (7'opographie du Latium, pag. 222) si bosco era situato verso il Tevere, senza precisarne Brocchi, finalmente, partendo dal concetto che nei versi di Ovidio
Anche
il
il
Tiberino
si
debba sottintendere
luco, e con-
4)
Campo Marzio che, secondo Gelilo si chiamava pure Campo Tiberino, pii adattata Tiberinus; nel Campo Marzio colloca per conseal
guenza anche
il
luc'j,s
Helerni che
(228)
Roma
Fabio Pittore
(').
45 Ci-
si
e che
dal
YEilerna
col lucus
Helerni di Ovidio.
Ad
anche
si
come una
delle tante
invenzioni degli
ma sembrami
pi
che
meno
farci
l'accettare per
comunemente
il
ammessa. Quindi
mi
parso
prudente
di porre
bosco
Ancora
in onore
ai
tempi di Ovidio
dea Carna
il
si
della
1 giugno,
Giunone
il
(^).
Lucus Pisonis.
II,
fratr.,
3) con
queste
parole
domus Ubi ad
non
si
lucum Pisonis
altrove.
Liciniana conducta
est ,
donde
pu ricavare nessuna
Le parole
breve distanza
Cfr.
di Cicerone
,
Lamiae conduxerunt
le
gi citate,
riferiscono
evidentemente
ad
(')
Donati Alesancl.,
De urbe Roma,
lib. I,
Thesaur., Ili, pag. 559; Marliani Barth., Urbis Romae t.opographia, lib. IV, cap. II, in Graevii, Thesaur., Ili, pag. 194; Panvinii Onnphr., Descriptio Urbis Romae, in Graevii, Thesaur., Ili, pag.- 345.
(-)
nota.
Anche
Sul carattere di queste feste cfr. Gilbert, Topograph., pag. 19, in il Gilbert crede incerto il sito del lucus.
(229)
46
Roma
e
domus Liciniana,
come alcuni hanno
non
si
pu quindi
lucus Pi-
fatto, il
(^).
se-
L.
Mommsen
dubit
dell' autenticit
il
dell' iscrizione
stessa;
ma
al
a torto,
come ha dichiarato
30695. Anche
il
eh. Hilsen
nelle ad-
ditam.
voi. VI, n.
Marquardt
i
la credie genuina,
come
loca
sacra
il
(^).
Al qual proposito,
non so quanto
possa valere
vocabolo sia
ivi
non se
la
enumerazione
dei luci
Roma,
(^).
Ora ecco
si
possono
trarre,
in ordine alla
romana topografia
si
pu
fissare l'ubica:
modo
esatto,
o per lo
Pietro
(1)
sito della
(*)
2,
chiama ignoto
il
(in
Manuel
(3)
Marquardt, Le eulte chez les Romanes, II, pag. 181 e seg. des antiquits romaines del Mommsen e Marquardt). In Eoma, oltre i boschetti sacri, vi erano molti giardini, alcuni
estesissimi.
dei quali
luci,
un
carattere
presente
lavoro.
;
Si pos-
sono consultare in proposito i vari manuali di topografia romana la Forma Urbis del eh. prof. Lancian; \ Nomenclator del eh. prof. Hiilsen; e per
i
giardini dell'Esquilino un dotto articolo dello stesso prof. Lanciani (in Bullett. archeol. com. 1874, pag. 53 e seg.), dove si discorre del modo se" guto dai Romani per piantare i giardini, senza violare le sepolture preesistenti.
(230)
I
del lucus
Roma
attiguo al
:
47
Larum Querquetulamm,
precedente,
dove ora
si
vedono
del lucus Esquilinus, nella parte del colle ora passa la via delle Sette Sale;
omonimo,
dove
Maria Maggiore.
del lucus Mephilis, dove ora comincia la via
Urbana
via
dalla
Cavour
si
dirama
la via G.
Lanza
del lucus
stali ed
il
Romano,
Ve-
Palatino
palazzo Caetani,
il
palazzo Mattei,
ed
il
ganica
s.
Gallicano
Deae Diae,
Campana,
dove ora
si
del lucus
Camenarum,
Capena;
del lucus Egeriae, nell' orto
inferiore
s.
della villa
Sisto
;
Mattei,
all'angolo di via
s.
Sebastiano e Mole di
presso
il
Sepoltura di Nerone
del lucus
;
il
Semeles, presso
Tevere,
sotto l'Aventino
s.
op-
Michele
Annae Perennae,
o nella
piazza
del Popolo, o
si
conosce soltaato
(231)
la
regione, se intra-
48
Roma
non
miiranei;
per
il
sito precisp:
"
fuori la porta
Flumentana
la quale stava
Tevere.
Deae Satrianae;
situato verso
il
del
primo dei
era
il
fiume Tevere,
nome.
(232)
UNIVERSITY OF CHICAGO
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