Metodo in Teologia - Lonergan
Metodo in Teologia - Lonergan
Metodo in Teologia - Lonergan
di Bernard Lonergan.
A cura di Luca Arcangeli.
Come costruire un'unit del sapere? Questa stata la domanda che ha costantemente guidato la
riflessione di Bernard Lonergan. Per questo grande pensatore la risposta pu essere impostata solo
partendo da un'attenta descrizione di ci che facciamo quando conosciamo. Solo comprendendo
come funziona il nostro conoscere possiamo capire come ordinare la conoscenza. E questo ordine,
che nasce da un'auto-appropriazione del soggetto, sar un ordine metodologico. Un ordine cio che
ci illumina non su quelli che saranno i contenuti futuri dei saperi, ma sul modo per raggiungerli.
In "Method in Theology" Lonergan applica tutto questo al sapere teologico. Permane ancora la
tensione all'unit: Come far dialogare tra loro differenti specialisti? Su quali basi possono
confrontarsi un biblista e un teologo fondamentale, un archeologo della terra Santa e un esperto in
pastorale? E se a queste differenze aggiungiamo le divisioni tra scuole di pensiero, tra confessioni
cristiane, tra diverse religioni?
Lonergan propone un metodo universale per la ricerca teologica. La base di questo metodo una
descrizione delle operazioni fondamentali della nostra coscienza. Cosa facciamo quando pensiamo e
indaghiamo il reale?
1. La prima operazione a livello empirico, l'essere sensibile al reale. Significa
semplicemente l'essere immersi nel flusso dell'esperienza.
2. La seconda operazione cogliere un'intelligenza nei dati dell'esperienza. Avere
un'intellezione dei dati esperienziali significa attribuire e riconoscere un senso ad una certa
parte della realt in cui viviamo.
3. La terza operazione il giudizio. Cio giudichiamo se la comprensione raggiunta sia
effettivamente vera o meno. Con il giudizio operiamo una presa di posizione sul reale,
affermando " cos" o "non cos".
4. La quarta operazione la presa di responsabilit delle verit riconosciute tali dal giudizio.
il riconoscimento che le verit apprese devono influenzare la nostra condotta morale, pena
una vita divisa in se stessa e dunque inautentica.
A sua volta la teologia si distingue in due grandi versanti: la teologia obliqua, che studia lo sviluppo
storico della fede, e la teologia recta, che si confronta con il messaggio di fede in se stesso.
Se applichiamo le quattro operazioni fondamentali ai due versanti di studio otteniamo otto
specializzazioni in cui dividere l'intera ricerca teologica. Le specializzazioni sono funzionali, cio
ognuna autonoma nel suo campo ma allo stesso tempo collegata con le altre. Le specializzazioni
inferiori forniscono materiale a quelle superiori, a loro volta le specializzazioni superiori guidano il
cercare di quelle inferiori: si tratta di insiemi interdipendenti e mutualmente influenzabili.
1. La prima specializzazione la ricerca. Essa mira a rendere disponibili i dati che interessano
ad un determinato studioso.
2. La seconda specializzazione l'interpretazione dei dati ritenuti interessanti. Si tratta di
comprendere ed affermare il significato dei dati.
3. Dall'interpretazione dei singoli dati si passa alla storia. La storia vuole trovare ed affermare
l'intelligenza degli eventi. Si passa cio ad una visione sintetica di pi ampio respiro, in cui
i dati interpretati vengono collocati in una catena di eventi sensati.
4. Ma non esiste una strada univoca per dare senso agli eventi passati. Assai spesso ci
troviamo di fronte a storie in conflitto, che attribuiscono significati differenti a medesimi
insiemi di dati. Dunque c' necessit della dialettica, il cui compito portare alla radice
ultima i conflitti, facendo emergere le posizioni irriducibili. Infatti le opposizioni irriducibili
sono determinate da orizzonti di riferimento incompatibili. Ogni studioso ha un orizzonte
rispetto al quale ordinare e comporre i dati. Egli ha la libert di muoversi orizzontalmente
nel suo stesso piano, oppure ha la libert verticale di cambiare radicalmente piano di
riferimento. Ogni cambio verticale di orizzonte una conversione.
5. Giungiamo cos alla specializzazione della fondazione. Essa il rendere esplicito il proprio
orizzonte di riferimento, cio oggettivare la propria conversione. La conversione personale
la realt fondante sulla quale si costruisce un orizzonte, esplicitarla significa prendere
posizione di fronte allo scontrarsi di visioni differenti.
6. La sesta specializzazione la dottrina. Essa ha il compito di enucleare i messaggi
fondamentali della fede professata e di coglierne la continuit del significato attraverso lo
sviluppo storico.
7. Scopo della sistematica di costruire un insieme armonico delle verit di fede, cercando
costantemente un'intelligenza delle realt affermate dalla dottrina.
8. Infine giungiamo alla comunicazione, che deve rendere accessibili a quante pi persone i
messaggi della fede.
In ognuna delle otto specializzazioni sono coinvolti tutti e quattro i livelli operativi della coscienza.
Ogni specialista nel suo ambito deve essere attento all'esperienza, intelligente nel coglierne il
senso, riflessivo nel giudicarne la realt, responsabile nell'accettare le conseguenze della verit.
Ogni specialista, nella misura in cui ha chiaro il quadro complessivo della ricerca, non si richiude
nella sua disciplina, ma nell'autonomia del proprio ambito lavora in sinergia con tutti gli altri,
ricevendo e dando stimoli reciprocamente a tutte le specializzazioni.
Scopo del metodo in teologia non di dare alcuna soluzione precostituita, ma di indicare una strada
rispetto alla quale strutturare soluzioni future alle nostre attuali incomprensioni.
professore invitato al College di Boston. Muore nell'ospedale di Pickering nei pressi di Toronto il 26
novembre 1984."
Sitografia: