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Mastro Don Gesualdo Analisi

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Incontro con lopera

Il fu Mattia Pascal
Il percorso
> Linnovazione della vicenda e
della struttura del romanzo
> La poetica dellumorismo
> Il caso, la crisi didentit
> Verifica

Obiettivi
> Cogliere la struttura complessiva e il contenuto del
romanzo.
> Individuare nello stile, nei
contenuti e nella struttura
narrativa di Il fu Mattia Pascal
i caratteri di originalit rispetto al romanzo tradizionale.
> Collegare il romanzo alla poetica e allideologia dellautore.
> Collocare il romanzo pirandelliano nel contesto della
contemporanea narrativa
italiana ed europea.
> Applicare ai testi le analisi
stilistiche e narratologiche.
> Saper esprimere opinioni
personali.

Il fu Mattia Pascal
Il fu Mattia Pascal, scritto nel 1904, funge da modello, sia da un
punto di vista narrativo sia tematico, per la letteratura italiana
del nuovo secolo. Nuova, nel panorama italiano, la figura delleroe, o meglio dellantieroe, trattandosi del primo prototipo di
personaggio inetto. Loriginalit strutturale e stilistica consiste
nel racconto retrospettivo (quando la storia viene raccontata, i
fatti sono gi accaduti), condotto in prima persona in una sorta
di lungo monologo: Mattia Pascal sia il narratore che rievoca i
fatti con lo sguardo distaccato di chi ha ormai assistito alla conclusione della storia, sia il protagonista, avvinto e travolto dalla
storia stessa.
La trama
Alle due Premesse teoriche (capp. I-II), che tratteggiano brevemente la figura di Mattia Pascal, segue il racconto della vicenda
che lo vede protagonista.
Mattia Pascal vive a Miragno, immaginaria localit di campagna sulla Riviera Ligure di Ponente. Il padre ha fatto fortuna,
la madre affettuosa verso i figli Mattia e Roberto. Alla morte
del padre, le propriet di famiglia sono affidate al disonesto e
astuto amministratore Batta Malagna (la talpa), che riesce ad
appropriarsi dellintero patrimonio. Per vendicarsi, Mattia organizza una beffa erotica: seduce Romilda Pescatore, dalla quale
Malagna vorrebbe un figlio, ma mette incinta anche Oliva, la
moglie di Batta Malagna, fino allora creduta sterile. Cos, Malagna riconosce il figlio di Oliva, mentre Mattia si trova costretto
a nozze riparatrici con Romilda. La vita familiare si rivela ben
presto insostenibile, tra una moglie non amata, una suocera insopportabile, le condizioni economiche che peggiorano, anche
se Mattia trova un impiego presso la biblioteca Boccamazza.
Intanto diviene padre di due gemelle: una muore dopo pochi
giorni, laltra un anno dopo, contemporaneamente alla madre
di Mattia, il quale, pazzo di dolore, pensa addirittura al suicidio.
Per sfuggire alloppressione, decide di andare a Marsiglia e imbarcarsi per lAmerica; ma, sceso casualmente a Nizza, approda
al casino di Montecarlo, dove vince una forte somma alla roulette. Sulla via del ritorno, legge in un giornale del ritrovamento di
un cadavere, identificato dai familiari come lui. Decide allora di
cambiare identit e costruirsi una nuova vita (capp. III-VII).
Sotto il falso nome di Adriano Meis, dopo aver visitato citt
italiane e straniere, si stabilisce a Roma dove prende alloggio in
una pensione. Qui si innamora di Adriana, la figlia del proprietario Anselmo Paleari, che insidiata dal cognato, Terenzio Papiano (vedovo di unaltra figlia del Paleari). Ma il non avere unidentit anagrafica ben presto si rivela un problema insormontabile:
non pu sposare Adriana; non pu denunciare Terenzio che durante una seduta spiritica gli ha sottratto del denaro; sfidato a
duello dal pittore spagnolo Bernaldez, non pu accettare (senza
documenti non trova i padrini necessari al duello). Decide allora di simulare il suicidio di Adriano Meis e di ritornare a essere
Mattia Pascal (capp. VIII-XVI).
Ma una volta tornato a Miragno, scopre che tutto cambiato: la moglie si risposata con Pomino e ha avuto una figlia;
il suo posto di bibliotecario stato preso da un altro; la gente
del paese lo evita. Cos, privo di unidentit certa, si rifugia nella
vecchia biblioteca dove comincia a scrivere la storia di Mattia
Pascal, del quale di tanto in tanto va a visitare la tomba (capp.
XVII-XVIII).
| Let delle Avanguardie | Incontro con lopera | 927

C 31
T 65

C3
T 65

Narrazione retrospettiva e novit strutturali

Linnovazione della vicenda


e della struttura del romanzo

Romanzo interrogativo e novit del contenuto

ubblicato a puntate sulla rivista Nuova Antologia (aprilegiugno 1904), e poi in volume, Il fu Mattia Pascal conobbe
una nuova edizione riveduta presso Treves, nel 1910 e nel 1912, e
poi presso Bemporad nel 1921.
Il personaggio scisso
Il romanzo pone il problema esistenziale della ricerca di se stessi
e della propria identit, senza fornire risoluzioni. Mattia Pascal,
prigioniero di unesistenza meschina, scopre amaramente di non
poter far parte del consorzio umano senza unidentit anagrafica, sancita dai documenti, che lo renda riconoscibile agli altri.
Ma la sua pena va al di l di una questione di stato civile (come
riteneva Benedetto Croce, che vide nel romanzo il trionfo dello stato civile), soprattutto quando acquista consapevolezza
dellinsanabile contrasto tra essere e apparire. Quando la nuova
identit di Adriano Meis assunta da Mattia sembra funzionare,
ecco che di nuovo lapparenza sembra prendere il sopravvento
sullessere, costringendolo a ritornare alla precedente identit.
Nel passare da unidentit allaltra, alla ricerca vana di se stesso,
Mattia finisce per perdere qualsiasi certezza sul significato della
vita e persino su se stesso: paradosso vivente, che racchiude il
senso (o il non senso) dellesistenza, porta i fiori sulla sua tomba
(Io sono il fu Mattia Pascal). Nellultimo capitolo del romanzo
dichiara Io non saprei proprio dire chio mi sia cos come nella
prima pagina aveva illustrato il proprio dramma di non saper rispondere con certezza neppure alla richiesta del proprio nome.
Lantieroe e il rovesciamento della vicenda esemplare
Il personaggio sembra passare attraverso tante trasformazioni
(dalla vita alla morte, dalla morte alla vita, da Mattia ad Adriano,
da Adriano a Mattia) ma il modello del romanzo di formazione
sette-ottocentesco stravolto: se l il protagonista riusciva a
dominare le avversit del destino e lopposizione dellambiente
sociale, e il lettore borghese poteva trarre conforto dalla storia
esemplare a conferma della propria fiducia in un ordine razionale allinterno del mondo, qui i fatti, nonostante i colpi di scena
dellintreccio, acquistano scarso rilievo in relazione al personaggio, ossessivamente impegnato ad analizzare se stesso. Quella
di Mattia Pascal una formazione fallita, che lo rende s pi
consapevole ma comunque uomo senza qualit, che non pu
fare altro se non guardarsi vivere. Lalienazione di Mattia Pascal
ricorda Zeno Cosini di Svevo. Entrambi rappresentano il personaggio in disponibilit nei confronti della vita, cio nellatteggiamento di chi non ha forti passioni, di chi imprevedibile nei
suoi comportamenti, la cui caratterizzazione nasce da una serie
di dissonanze e non da elementi coerenti.

928 | Let delle Avanguardie | Incontro con lopera |

lla novit del contenuto fa riscontro loriginalit della struttura. La narrazione comincia a vicenda conclusa e lultimo
capitolo si ricollega al primo; Pirandello esclude la voce narrante
in terza persona ma sceglie di far raccontare la sua storia allo
stesso protagonista.
Io narrante e io narrato
Diversamente dallo scrittore ottocentesco, che guidava il lettore
nello sviluppo degli eventi, ora lio narrante Mattia che, come
afferma nella Premessa al romanzo (>C3 T65), ha gi vissuto i
fatti e intende mettere sulla carta le sue paradossali memorie,
raccontare il suo caso, una vicenda, cio, tale da poter servire dammaestramento a qualche curioso lettore. Lio narrato
invece il Mattia di qualche anno pi giovane. Si crea cos una
sfasatura di tempo che dovrebbe consentire allio narrante di interpretare quanto gli accaduto. Ma questa cosa risulter ben
presto impossibile: il viaggio verso le molte identit si rivelato
un viaggio verso la perdita dellidentit (posso considerarmi come gi fuori della vita, afferma Mattia nella Premessa seconda).
La visione del mondo relativa
La visione del mondo del narratore espressa nella Premessa
seconda, dove la teoria di Copernico (1473-1543), che pose fine
al geocentrismo, e quindi mise in discussione la centralit delluomo nelluniverso, da lui simbolicamente indicata come
lorigine dello scetticismo relativistico e del tramonto di ogni
certezza fisica e metafisica: Non mi par pi tempo, questo, di
scriver libri, neppure per ischerzo. In considerazione anche della
letteratura, come per tutto il resto, io debbo ripetere il mio solito
ritornello: Maledetto sia Copernico!.
Allo stesso modo nella pagina finale del romanzo, Mattia,
parlando della sua bislacca avventura, dichiara di non sapere
vedere che frutto se ne possa cavare e di non sapere pi chi lui
sia e di avere, di conseguenza, perso ogni pretesa di conoscenza
e verit.
La critica al romanzo tradizionale
Se il narratore ottocentesco mirava a persuadere il lettore della
verit che stava raccontando (si pensi a Manzoni e a Verga), il
narratore pirandelliano non ha pi alcuna certezza e la verit a
cui perviene che nulla ha senso: crollata, insieme con lillusione della centralit della terra, lillusione delluomo di avere
una qualche rilevanza; luomo continua a scrivere di se stesso
solo per dimenticare il proprio nulla.
Le strutture del romanzo tradizionale appaiono a Pirandello
inadeguate a rappresentare lattuale condizione umana e, ancora nella Premessa seconda, attraverso la voce narrante di Mattia,
lautore ridicolizza certi esordi romanzeschi (Il signor conte si lev per tempo, alle ore otto e mezzo precise... La signora contessa
indoss un abito lilla con una ricca fioritura di merletti alla gola...
Teresina si moriva di fame... Lucrezia spasimava damore).
LE PAROLE
Romanzo di formazione
Genere letterario, tipico della
narrativa tedesca (Bildungsroman
in tedesco) ma poi esteso anche in
Francia (Stendhal) e in Inghilterra
(Dickens), in cui la narrazione segue
la crescita e la formazione di un
personaggio. Tra i pi importanti

romanzi di formazione, si ricordano


il capostipite Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister (1796) di
Goethe, il successivo Leducazione
sentimentale di Flaubert e, nel
Novecento, I turbamenti del giovane
Trless di Musil e Dedalus di Joyce.

PER LO STUDIO

Il narratore inattendibile e lo spirito critico del lettore


Al tradizionale punto di vista oggettivo si sostituisce il punto
di vista relativistico di un narratore-protagonista inattendibile,
che sottolinea lenigma della propria identit (Una delle poche
cose, anzi forse la sola chio sapessi di certo era questa: che mi
chiamavo Mattia Pascal). Un impianto simile, che invita a diffidare del racconto e, nel contempo, sollecita lo spirito critico del
lettore, ritorner un ventennio pi tardi nella Coscienza di Zeno,
in cui il narratore, attraverso la premessa del Dottor S., afferma
che quanto sta per raccontare contiene verit e bugie (> C3
T74).

a. Cosa accomuna e cosa differenzia Il fu Mattia Pascal


dai romanzi di formazione?
b. Che cosa avvicina Mattia Pascal a Zeno Cosini di
Svevo?
c. Quali sono le principali novit strutturali del romanzo?
d. Quale visione del mondo comunica il protagonistanarratore?
e. Quale focalizzazione utilizzata nella narrazione?
Perch Mattia un narratore inattendibile?

Lespressivit dello stile

l romanzo di Pirandello si differenzia dai modelli ottocenteschi anche per lo stile parlato. La forma quella del soliloquio,
con una sintassi ricca di interiezioni, interrogativi, incisi, pause,
che frantumano il discorso in una serie di giudizi affidati a semplici enunciazioni (dico io, sicuro, certo, o piuttosto) e
traducono la disarmonia di una personalit sdoppiata, di una
vita inconcludente. In un mondo in frantumi non pi possibile
il bello stile, ma necessario il linguaggio della comunicazione
immediata, carico di forte espressivit.

Il romanzo pu essere suddiviso in quattro parti che ne sintetizzano la struttura, i contenuti, le coordinate spazio-temporali.

Frontespizio della
prima edizione di Il fu
Mattia Pascal, Nuova
Antologia, Roma, 1904.

Struttura narrativa

Spazio e tempo

Prima parte (capp. I-II)


La storia comincia dalla fine: lavventura dellesistenza
finita con lo scacco e lautonegazione del protagonista.

Nel romanzo mancano precise indicazioni cronologiche.


Nelle due Premesse utilizzato il tempo presente che coincide con
latto della narrazione e corrisponde al momento dellautocoscienza:
il fu Mattia Pascal vive in una condizione di estraneit rispetto alla
vita, in un tempo immobile e in uno spazio morto (la poco frequentata biblioteca Boccamazza di Miragno).

Seconda parte (capp. III-VII)


Vi si narra del giovane Pascal, del matrimonio con Romilda, della morte della madre e delle due gemelle avute da
Romilda, delle difficolt economiche e dei litigi familiari,
quindi la vincita alla roulette, la falsa notizia della sua
morte, la decisione di cambiare vita e identit.

Il tempo passato quello in cui si svolge la storia del protagonista.


Il paesello di Miragno e i luoghi campestri (terre, case, vigneti) sono
lo sfondo delle scorribande giovanili del protagonista. Il casin di
Montecarlo il regno imprevedibile della roulette in cui Mattia
esposto alla casualit degli eventi.

Terza parte (capp. VIII-XVI)


Il protagonista, assunto il nome di Adriano Meis, viaggia
per lEuropa con il danaro di cui venuto in possesso al
gioco: dopo un soggiorno a Milano si trasferisce a Roma, ma fallisce nel suo tentativo di cambiare identit.
Quarta parte (capp. XVII-XVIII)
La storia cominciata dalla fine e alla fine ritorna: fuggito da Roma e tornato a Miragno, il fu Mattia Pascal ha
rinunciato a qualsiasi illusione di identit individuale
e sociale.

Il tempo della narrazione delle vicende il passato.


Milano il simbolo della moderna metropoli industriale. Roma riflette la crisi storica della societ (lo Stato ridotto a ingranaggio
burocratico, un portacenere, la Chiesa a un insieme di convenzioni
esteriori, unacquasantiera) ed luogo ambiguo di intrighi: allinterno della pensione Mattia-Adriano vittima di losche manovre.
Nel capitolo conclusivo ritorna il tempo presente. La struttura temporale come un cerchio chiuso: Mattia Pascal guarda con distacco
il vivere degli altri e come fuori della vita si vede sepolto sotto una
lapide.

| Luigi Pirandello | Il fu Mattia Pascal | 929

C 31
T 65

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La voce del critico

Il fu Mattia Pascal e le
tematiche del moderno

l critico Romano Luperini inserisce la


crisi di identit di Mattia Pascal nel
contesto storico-sociale della modernit, caratterizzata tra laltro dallo sviluppo caotico delle citt. Mattia Pascal lascia
il paese rurale, che per lui diventato un
inferno, sia dal punto di vista affettivo sia
della sua precaria situazione economica,
ma arrivato in citt, prima a Milano, poi a
Roma, sperimenta linvivibilit della vita
cittadina. La crisi di identit del personaggio nasce anche da questo essere sospeso
fra il vecchio mondo e il nuovo: anche il
paese, quando decide di farvi ritorno,
ormai diventato luogo di solitudine e di
alienazione.

La modernit appare a Pirandello come


unepoca in cui non sono pi possibili n
larmonia fra uomo e cosmo del mondo
classico, n le correspondances1 fra individuo e natura tipiche della cultura romantica e simbolista. Venendo meno la
possibilit di unErlebnis2, di unesperienza vissuta pienamente e naturalmente
in un rapporto dintesa fra il soggetto e

lambiente, viene meno la naturalezza


stessa delluomo.
La modernit ha toccato anche Roma,
uccidendola. La capitale una citt scissa
fra antico e moderno, paralizzata da un
contrasto insanabile fra un passato glorioso e un presente squallido, incapace di
farlo rivivere. unacquasantiera dichiara
Paleari, portavoce dellautore, trasformata
in portacenere. La modernit ha distrutto il sacro, annientandone laura. Tutto
ci che essa tocca diviene basso e profano.
Daltronde, a Roma, lorizzonte del moderno si s imposto, ma in modo del
tutto negativo e distruttivo, senza riuscire
a creare un nuovo modello di vita, come
invece accaduto a Milano. Per questo
Roma una citt morta, sospesa fra due
epoche, ma impossibilitata a vivere sia
nelluna che nellaltra. Al frastuono
di Milano corrisponde il silenzio, un
silenzio quasi spettrale di Roma; allinvivibilit delluna quella dellaltra.
Mattia Pascal, uscito dal suo paese e
dallottica della provincia, costretto a
misurarsi con questo doppio scenario
della modernit. E se lascia alle spalle
linferno di una condizione economica
e familiare in via di disgregazione e la

fine delluniverso idillico-familiare della provincia agricola , di fronte ha solo


lalienazione della vita cittadina, diversa
a Milano e a Roma, ma ugualmente intollerabile. Pirandello non si fa illusioni:
non ipostatizza ad alternativa il mondo
rurale (come pure, in quegli anni, faceva Pascoli3), n idealizza il premoderno
(piuttosto ne registra lucidamente il disfacimento). La crisi didentit del suo
personaggio sta anche in questo suo esser sospeso umoristicamente sospeso
fra vecchio e nuovo, respinto sia dalluno
che dallaltro. Alla fine non gli rester che
ritornare al paese, ma questo non potr
pi essere vissuto nella sua realt sociale
e nella sua dimensione collettiva [],
ma solo come luogo dellisolamento e
dellestraneit.
(Luperini, 1990)

1. correspondances: il titolo della famosa


lirica di Baudelaire, che individua una trama
di nascoste corrispondenze tra tutti gli aspetti
della realt (> C2 T6).
2. Erlebnis: termine tedesco proprio dellet
romantica; significa esperienza vissuta.
3. non ipostatizza... Pascoli: Pascoli individua
nella campagna un mondo idealizzato come
alternativa alla modernit; ipostatizzare
letteralmente significa proiettare un concetto
astratto in un oggetto concreto.

Fausto Pirandello, Veduta di Roma


da Villa Medici, 1944. Collezione
privata.

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936 | Let delle Avanguardie | Incontro con lopera |

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