Nietzsche
Nietzsche
Nietzsche
Le fasi del filosofare di Nietzsche rappresentano le varie tappe transitorie del suo
pensiero in divenire
Scritti giovanili (periodo wagneriano-schopenhaueriano o fase estetica).
1872/1876
Estetica perch ammette la crisi del mondo occidentale e individua lunica
soluzione nellarte, in particolare nella musica (lavoro comune con Wagner)
dove ripropone la rinascita della tragedia.
- La nascita della tragedia (1872)
- Considerazioni inattuali (1873->76)
Scritti intermedi (periodo illuminato o genealogico) 1878/1882
- La gaia scienza (1882)
Scritti del meriggio o di Zarathustra 1883/1885
- Cos parl Zarathustra
- Frammenti pubblicati postumi
Scritti degli ultimi anni o del tramonto 1886/1889
- Genealogia della morale (1887)
Periodo giovanile
La nascita della tragedia dallo spirito della musica. Ovvero: grecit e
pessimismo.
unopera composita nella quale coesistono filologia, filosofia, estetica e teoria della
cultura.
Il motivo centrale la distinzione fra dionisiaco e apollineo, i due impulsi di base dello
spirito e dellarte greci
-
Con la pretesa di mettere ordine di Socrate si ha una svolta che coincide con
lassolutizzazione dellelemento apollineo ma a una dimenticanza dellelemento
dionisiaco che per per Nietzsche ineliminabile.
Quindi la decadenza della tragedia funge da spia rivelatrice della decadenza della
civilt occidentale nel suo complesso e trova il proprio simbolo nellopposizione tra
uomo tragico (dionisiaco) e uomo teoretico (apollineo).
Nietzsche/Schopenhauer
La visione della vita di Nietzsche non n ottimista n pessimista. Da Schopenhauer
deriva la tesi del carattere doloroso della vita, ma ne respinge la tematica dellascesi,
contrapponendo alla noluntas laccettazione della vita cos com. Per il filosofo la vita
dolore, incertezza, non ha scopo, la domina il caso, non esistono garanzie
precostituite. Latteggiamento da prendere nei suoi confronti allora doppio:
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FASE ILLUMINISTICA
Nietzsche diviene quindi illuminista, non perch ha fiducia nella ragione e nel
progresso ma nel senso che impegnato in unopera di critica della cultura tramite la
scienza. Scienza per definita non come linsieme delle scienze particolari ma un
metodo di pensiero che utilizza la ragione per individuare ci che illusorio e restituire
la verit emancipando gli uomini dallerrore.
Metodo genealogico
Il nuovo procedimento di pensiero critico (si usa la categoria del sospetto per
arrivare a uno smascheramento attraverso una riflessione critica esercitando la
diffidenza metodica.) e storico-genealogico (ritiene che ogni cosa sia lesito di un
processo da ricostruire).
Si articola in due fasi principali:
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La sua filosofia si concretizza nei concetti di spirito libero e filosofia del mattino. Lo
spirito libero il viandante, ossia colui che grazie alla scienza riesce a emanciparsi
dalle tenebre del passato* inaugurando una filosofia del mattino basata sulla
concezione della vita come transitoriet e come libero esperimento senza certezze
precostituite.
*errori delle tenebre del passato sono la morale e la metafisica, ma egli si sofferma
anche a contestare lidea illusoria di libero arbitrio e la credenza illusoria nelle azioni
disinteressate.
Ultimi scritti: analisi della morale
Gaia scienza: critica della metafisica (morte di Dio)
La morte di Dio
Per lui Dio
Nietzsche convinto che Dio e loltremondo hanno rappresentato nella storia una fuga
dalla vita e una rivolta contro questo mondo.
convinto che luomo si crei limmagine di un mondo ordinato, benefico e con un fine
ultimo per sopravvivere, per esorcizzarsi da un mondo che in realt poggia sul caso,
quindi tutta una costruzione della mente che porta alla nascita di metafisiche e
religioni.
Perci lui individua le metafisiche e le religioni come menzogne millenarie create
dalluomo al fine di sopravvivere. Per lui Dio la pi antica delle bugie vitali e quindi la
quintessenza di tutte le credenze escogitate attraverso i tempi per poter fronteggiare
125. Luomo folle. Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla
chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: Cerco
Dio! Cerco Dio!. E poich proprio l si trovavano raccolti molti di quelli che non
credevano in Dio, suscit grandi risa. forse perduto? disse uno. Si perduto come
un bambino? fece un altro. 0ppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si
imbarcato? emigrato? gridavano e ridevano in una gran confusione. Il folle uomo
balz in mezzo a loro e li trapass con i suoi sguardi: Dove se n andato Dio? grid
ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi tutti i suoi
assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo
fino allultima goccia? Chi ci dtte la spugna per strusciar via lintero orizzonte? Che
mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov che si muove
ora? Dov che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non il nostro un eterno
precipitare? E allindietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un
basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi
lo spazio vuoto? Non si fatto pi freddo? Non seguita a venire notte, sempre pi
notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i
becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il
lezzo della divina putrefazione? Anche gli di si decompongono! Dio morto! Dio resta
morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli
assassini? Quanto di pi sacro e di pi possente il mondo possedeva fino ad oggi, si
dissanguato sotto i nostri coltelli; chi deterger da noi questo sangue? Con quale
acqua potremmo noi lavarci? Quali riti espiatri, quali giochi sacri dovremo noi
inventare? Non troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non
dobbiamo noi stessi diventare di, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai
unazione pi grande: tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virt di
questa azione, ad una storia pi alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad
oggi!. A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi
ascoltatori: anchessi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gett a terra la sua
lanterna che and in frantumi e si spense. Vengo troppo presto prosegu non
ancora il mio tempo. Questo enorme avvenimento ancora per strada e sta facendo il
suo cammino: non ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono
vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo,
anche dopo essere state compiute, perch siano vedute e ascoltate. Questazione
ancora sempre pi lontana da loro delle pi lontane costellazioni: eppure son loro che
lhanno compiuta!. Si racconta ancora che luomo folle abbia fatto irruzione, quello
stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo.
Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere
invariabilmente in questo modo: Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse
e i sepolcri di Dio?.
Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1976, vol. XXV, pagg. 213-214