Comprensione Di Un Testo Ricerca
Comprensione Di Un Testo Ricerca
Comprensione Di Un Testo Ricerca
MARCONI
CASTELFRANCO EMILIA
ANNO SCOLASTICO
2010 2011
Assino Patrizia
Basciani Raffaella
Buccio Carmen
Cavazzuti Daniela
Chiarello Lorena
Giampaglia Rosa Stefania
Magnani Alessandra
Manco Elisa
Moliterno Fiorella
Perrotta Maria
Tufano Giuseppa
Veneruso Lina
Vezzali Silvia
Coordinatrice: M. Fabrizia Liberati
E cinque
Cosa accade quindi quando leggiamo? Accade un processo di ritensione e di protensione. Il punto
di vista del lettore, definito vagante perch viaggia
lungo linterno di ci che deve cogliere, si colloca nellintersezione dei due
movimenti: con il primo, la ritensione, il lettore fa risuonare il testo, in modo
da permetterne la fruizione e il godimento estetico; con il secondo, la protensione,
il lettore effettua delle anticipazioni destinate ad essere via via riempite e svuotate.
In ogni istante di lettura si compie una proiezione di possibili scenari alternativi; il
lettore ha gi un occhio buttato tra le righe successive e con limmaginazione
volato avanti di molte pagine.
Senza anticipazione e progetto non si d lettura.
Contemporaneamente il lettore consapevole deve per lappunto comprendere , dal verbo latino,
contenere al proprio interno, interagire, dialogere con il testo,
cogliendone gli elementi strutturali ( orizzonte narratologico ), la modalit di scrittura
utilizzata ( orizzonte linguistico o retorico) e i vettori di senso ( orizzonte ermeneutico ).
Maggio 2011
PROGETTO ELLE
LEGGO
X
LA RISPOSTA E IN SUPERFICIE OPPURE DEBBO SCAVARE IL TESTO E
METTERE IN COLLEGAMENTO LE PARTI?
SE TROVO UNA PAROLA DIFFICILE CERCO DI CAPIRE IL SIGNIFICATO
ANALIZZANDOLA DA SOLA E RILEGGENDO LA FRASE
PRIMA DI CONSEGNARE CONTROLLO NUOVAMENTE TUTTO, PARTENDO
MAGARI DALLULTIMA DOMANDA.
Le domande che seguono si riferiscono al racconto che hai appena letto. Cerca di rispondere a tutte le domande
rileggendo il racconto, se necessario.
1) Tato Tasso sarebbe volentieri andato a trovare la cugina tutti i giorni perch:
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
RIORDINA LE SEQUENZE
LASINO FURBO
Un uomo aveva la casa in alto sui monti. Lass non potevano arrivare le automobili, perci luomo comper un
asino. Gli appese due ceste sulla schiena e decise di andare a fare la spesa. Allasino venne voglia di mangiare
lerba fresca sulla riva di un ruscello, ma luomo non voleva fermarsi.
Allora lasino con i suoi lunghi denti gli tir fuori di nascosto il denaro dalla tasca e lo gett sulla strada. Molte
monete rotolarono nel ruscello e lasino ragli, facendo voltare luomo.
Luomo scese al ruscello per raccogliere i soldi e lasino ebbe tutto il tempo di saziarsi con la fresca erbetta.
Quando ripresero il cammino, luomo lod lasino perch lo aveva avvertito. Lasino ragli, ridendo con i suoi
lunghi denti.
(da U. Wolfel, Storie per ridere)
Rispondi
Perch luomo comper lasino?
Quali erano le intenzioni dellasino quando tir fuori i soldi delluomo e li sparse sulla via?
Che cosa voleva ottenere lasino quando ragli dopo che i soldi erano caduti?
ILLUSTRA LA LETTURA
V
V
V
V
V
V
V
V
F
F
F
F
F
F
F
F
Le domande seguenti si riferiscono al racconto che hai appena letto. Cerca di rispondere a tutte
le domande, rileggendo il racconto se necessario.
1. Era una bellissima giornata di sole eTopo Grigio era soddisfatto perch:
era giunto a destinazione
calda e afosa
luminosa e limpida
nel bosco
in una casupola
in una collina
un nero pipistrello
una rossa formica
in un granaio
7. Chi aiuta
un altro topo
un pipistrello
un gatto
un riccio
seguire il fiume
si erano aiutati
erano vicini di casa
13. Cosa vuol farti capire il racconto? Scegli la risposta che ti sembra pi giusta.
Il topo pi intelligente del pipistrello
resti di un edificio
passaggio
15. In collina :
pi fresco
pi caldo
pi ventilato
pi umido
dallumidit
avevano
di solito
le case vecchie
nemici dell uomo
dei giocattoli
i muri
nei miti
i mostri
difianco - di fianco /
proviste - provviste
Rispondi alle seguenti domande e poni una crocetta sulla risposta che ritieni esatta.
1.
un testo scientifico
un racconto verosimile
il pi grande vanitoso
il re della palude
il pi grande e potente
3.
Di Sauro era molto sensibile alle adulazioni (riga 3). Il termine adulazioni significa:
essere rimproverato
essere lodato
essere sensibile
4.
in una foresta
tra i tronchi
5.
Dino Sauro era alto 30 metri: Se avesse saltato 100 volte la propria statura, quanto
avrebbe
saltato?
3000 metri
6.
300 metri
30.000 metri
3 metri
cose importanti
7.
sciocchezze
cose facili
cose strane
lo vuole sfidare
8.
vetri frantumati
rumore improvviso
strepito di uccelli
9.
una similitudine
un esempio assurdo
una metafora
10.
11.
ingenuo
grosso
troppo vanitoso
vivere bene
14.
vivere al buio
4 aggettivi
1aggettivo
inutile parassita
16.
2aggettivi
un giocherellone
18.
Indica di chi si parla nella seguente frase:
Chi, al mondo, pi grosso, pi pesante, pi potente di me?
Un parassita
19.
Pulce Pulci
Dino Sauro
Un leone
lanimale pi intelligente
20.
La forza dellintelligenza
La forza fisica
La forza delladulazione
21.
Non ........ capito se era il rumore del tuono ....... quello di unauto lontana.
.......... portato ......... Luca i quaderni che mi aveva prestato.
Dopo queste corse Claudio .......... sempre male ...........un piede.
il mio divano
- sporche di fango.
Marco
- sotto la pioggia
senza ombrello.
- di casa mia
sul terrazzo
- ci sono
- porta a spasso
bottiglie,
ricoperto
in casa
con le scarpe
entr
mi piace camminare
un vaso
della cucina
a righe.
di gerani fioriti.
piatti e posate.
sul tavolo
Massimo allegramente .
Lena, le indica la strada. Cammina e vola, vola e cammina, Ci Cogna e Ba Lena giunsero finalmente
ad un promontorio verdeggiante che si protendeva in una distesa infinita di acqua blu: loceano. Il
sole splendeva su questo mare calmissimo e sorridente, milioni di ondicine scherzose scintillavano
sottoil sole. Allora Ci Cogna si pos su un albero e disse: Siamo arrivate. Questo il lago chiamato
mare. Tuffati pure e buon pro ti faccia. Io passer in volo due volte ogni mille anni su questo
promontorio. Se tu hai da dirmi qualche cosa, appostati pure qui, in mare e io ti riconoscer subito e
parleremo. Disse Ba Lena: Come farai a riconoscermi: sono cos piccola. E Ci Cogna: Non
temere ti vedr perch diventerai cos grande da essere visibile anche da lontano. Ad ogni modo
ricordati che hai due piedi: il giorno che il mare non ti piace pi, non hai che da salire sulla terra e
tornartene a piedi fino a casa, voglio dire fino al nostro lago. Ba Lena rispose proterva: E chi ci
torna pi in quella miserabile pozzanghera? Basta, Ci Cogna vol via, Ba Lena si gettnel mare e
dallagrande soddisfazione di trovarsi finalmente in un ambiente cos vasto, sent che era gi
cresciuta il doppio. Contenta e felice prese a nuotare: il mare era davvero infinito; pi Ba Lena
nuotava e pi cresceva. A farla breve, dopo appena un milione di anni, Ba Lena era diventata un
pesce enorme, grandissimo, colossale. Pesava qualche cosa come un centinaio di tonnellate,
misurava almeno cento metri, si nutriva di pesciolini piccoli ad una tonnellata per volta. Le cose
andarono benissimo per due o trecento milioni di anni: poi, che che non , cominciarono a rivelarsi
gli inconvenienti del lago chiamato mare. Il principale, pare impossibile, era che il cibo era troppo
facile, troppo abbondante e alla mano. Nel suo laghetto natale Ba Lena aveva stentato a nutrirsi,
passava intere giornate a cercare qualche cosa da mettere sotto i denti. Qui, invece, non aveva che
da stare a galla, dondolandosi sui flutti,con la bocca aperta, e milioni di pesci si infilavano in quella
sua bocca smisurata che scambiavano per una caverna marina e andavano da soli nel suo stomaco.
Ba Lena, in mancanza di stimoli,non si muoveva pi, si lasciava trasportare dalle correnti marine, e
siccome mangiava troppo, aveva la digestione difficile ed era sempre in uno stato di torpore e di
sonnolenza. Ingrassava; il grasso la rivestiva per tutto il corpo e si concentrava soprattutto nella testa
che era infatti diventata unvero e proprio deposito di strutto. Questo grasso le penetrava nel cervello;
Ba Lena aveva continuamente dei forti mal di testa; tra il sonno e la digestione, non capiva pi nulla.
Alla fine, spaventata, Ba Lena riun a consulto quattro famosi dottori: An Guilla, Ara Gosta, Pa Lombo
e Tarta Ruga. Dopo approfondito esame, i dottori emisero la diagnosi seguente: Ba Lena malata di
grassezza. Ci vorrebbe una cura dimagrante delle pi energiche. Consigliamo perci a Ba Lena di
mangiare pi che pu. Qualcuno si chieder come mai i dottori si contraddicevano in questo modo.
Eh chiss sono cose che succedono. Ba Lena, alla fine, cominci a rimpiangere il lago dove era
nata e cresciuta, piena di vita, attiva, guizzante,lucida. Come si stava bene quando si stava male! Ba
Lena pens: Adesso vado al promontorioi, aspetto che passi Ci Cogna e poi, a piedi, come laltra
volta, faccio il cammino a ritroso, fino al mio caro lago. A lago piccolo, pesce piccolo. Non vedo lora
di levarmi di dosso tutto questo lardo. Ba Lena nuot fino al promontorio, si mise di fazione ad
aspettare Ci Cogna. Non aspett molto, s e no cinque secoli. Ed ecco, tutto ad un tratto, su nel cielo
apparve un puntino nero che and via via ingrandendosi e prendendo la forma di un uccello dal
becco e dalle zampe lunghe. Era Ci Cogna, che appena vide la schiena enorme di Ba Lena che
affiorava sullacqua come unisola di nuovo genere, si abbass e grid: Ciao, Ba, qualche
problema? Ba Lena rispose: Il mio problema che il mare non mi piace e non mi piace neppure
essere grande e cos voglio tornare al lago e ridiventare piccola come una comune sanguisuga. Ci
Cogna rispose: Niente di pi facile. Sli sulla terraferma e camminami dietro con i tuoi bravi piedi da
papera. Io ti mostrer la strada come laltra volta. Sia detto fra parentesi: hai ragione. Meglio piccoli e
intelligenti in un lago che grandi e stupidi in un mare. Ba Lena, tutta contenta, si avvicin a nuoto ad
una spiaggetta da cui si dipartiva un sentiero e fece per uscire dallacqua. Ahim! Con terribile
sconforto, Ba Lena scopr che non aveva pi i piedi. O meglio, i piedi cerano ma il grasso li aveva
chiusi nel suo involucro, di modo che non si vedevano pi. Ba Lena disperata grid: Ahim, non ho
pi i piedi. Ci Cogna, carissima Ci Cogna, fammi il piacere, prendimi nel becco e portami al lago. Poi
ti sar grata per tutta la vita. Allora Ci Cogna si mise a ridere e disse: Ba Lena, cara Ba Lena,
proprio vero, il grasso ti andato in testa, ti ha tolto il senso della realt. Ma come vuoi che prenda
nel mio becco una gigantessa come te, qualche cosa come cento tonnellate di grasso? E cos Ci
Cogna vol via e Ba Lena rimase nelloceano, a dondolarsi sui flutti e a rimpinzarsi, suo malgrado, di
milioni di pesci. Ogni tanto proietta nellaria un getto dacqua che la sua maniera di soffiarsi il naso
mentre piange. Gi perch piange e mangia, mangia e piange per la grande nostalgia dei tempi felici
in cui era piccola. Questo il motivo per cui le balene oggi, ogni tanto vengono ad arenarsi sulle
spiagge e si lasciano morire allasciutto, sulla sabbia. Hanno la nostalgia della piccolezza, tentano di
tirare i pedi fuori dal grasso, ma non ce la fanno e muoiono disperate. Poi vengono i pescatori, le
fanno a pezzi per prendere il grasso e allora scoprono i due piedi e si chiedono: Ma a che cosa
potevano servire i piedi alle balene? Non sanno che i due piedi avrebbero dovuto servire a tornare
indietro al lago, a ridiventare vivaci e intelligenti.
Alberto Moravia (Storie della preistoria).
Domande della storia Quando Ba Lena era tanto piccola
A) In base a quanto hai letto, dove viveva Ba Lena?
a)In un lago molto piccolo.
a) In un lago piccino nel profondo di un bosco.
b) In un lago minuto.
c) In un lago nel bosco.
B) Affacciarsi sul pelo dellacqua significa:
a) Affiorare sulla superficie dellacqua.
b) Emergere fuori dallacqua.
c) Uscire dallacqua.
d) Galleggiare sullacqua.
C) Ba Lena voleva afferrare:
a) Una mosca che inseguiva una libellula, che afferrava un moscerino.
b) Un moscerino che inseguiva una mosca,che a sua volta cacciava una libellula.
c) Una libellula che inseguiva una mosca,che a sua volta rincorreva un moscerino.
d) Una libellula che aveva mangiato una mosca,che a sua volta aveva inghiottito un
moscerino.
D) Perch la protagonista si definisce il pesce pi disgraziato del mondo?
a) Perch troppo piccola.
b) Perch muore di fame.
c) Perch si sente piccola, ha voglia di conoscere il mondo ed nata e cresciuta in una
pozza.
d) Perch si trova bene nella pozzanghera.
E) Ci Cogna cosa propone a Ba Lena?
a) Di andare in un altro lago pi grande.
b) Di andare in un lago grande chiamato mare.
c) Di farsi mangiare.
d) Di andare nelloceano.
F) Per quale ragione Ba Lena dice: No, io camminer e tu, in cielo,volando su di me, mi
indicherai la strada.
a)Perch ha paura di cadere.
b) Improvvisamente vola.
c) Cammina per boschi, prati e campi.
d) Perch non vuole rischiare di essere ingoiata.
G) Secondo lautore,i pesci che cosa avevano tanto tempo fa?
a) I polmoni al posto delle branchie.
b) I piedi come gli umani.
c) Le zampe palmate.
d) Le ali per passeggiare sulla terraferma.
H) Buon pro ti faccia, alla riga 53, significa:
a) Tutto ci ti fa del male.
A3. Nellespressione bisogna lasciarle tutto il tempo (riga 5) a quale parola del testo si riferisce il pronome
le? Trascrivila di seguito.
............
A4. Perch il riccio quando esce dalla tana si guarda intorno circospetto (riga 8)?
A. Ha paura della luce del giorno.
B. Tende un tranello alla volpe.
C. Teme i pericoli allesterno.
D. appena uscito dal letargo.
A5. Che riflessioni fa la volpe dopo il primo tentativo di catturare il riccio?
A. decisamente meglio cambiare tattica.
B. Il comportamento del riccio era molto prevedibile.
C. Ci sono forti dubbi sulla riuscita dellimpresa.
D. meglio lasciar perdere vista la reazione del riccio.
A6. Se dovessi inserire una parola per collegare le due frasi seguenti : Ma il riccio in un attimo si trasformato
in una palla spinosa e La volpe lancia un urlo di sorpresa.. (righe 15-16), quale metteresti?
A. Infatti.
B. Ed ecco che.
C. Per di pi.
D. Invece.
A7. Nella frase: Deve avere una carne prelibata... (riga 18) da quale espressione pu essere sostituito il verbo
deve?
A. necessario che abbia.
B. obbligatorio che abbia.
C. eventualmente possibile che abbia.
D. molto probabile che abbia.
A8. Quale tra i seguenti aggettivi pu sostituire sottile (riga 22) nel significato che ha nel testo detto di artifici,
trucchi ed espedienti?
A. Originale.
B. Efficace
C. Astuto.
D. Intraprendente.
A9. Nella frase Eppure ogni volta il riccio si appallottola (riga 24) quale termine corrisponde al significato
di eppure e pu sostituirlo?
A. Dunque.
B. Ma.
C. Ebbene.
D. Poi.
A10. Come si pu rendere con altre parole lespressione cos appallottolato (riga 24)?
A. Dato che si appallottolato come si era detto.
B. Nonostante si sia appallottolato in modo particolare.
C. Nel caso in cui si sia appallottolato come si era detto.
D. Tanto pi che si appallottolato in modo particolare.
A11. Quali parole del racconto fanno capire come la volpe si giustifica per non riuscire a catturare il riccio?
Ricercale nel testo e trascrivile di seguito.
............
............
............
............
A12. Come sostituiresti il termine dopotutto allinizio della riga 25?
A. Dopo tutto questo tempo.
B. Dopo tutti questi sforzi.
C. Tutto considerato.
D. Malgrado tutto
A13. Come cambia il giudizio della volpe sul riccio nel corso della vicenda? Individua e trascrivi, nellordine,
almeno due aggettivi che indicano tale cambiamento.
............
............
............
A14. Tenendo conto di tutta la storia, come si pu definire la volpe?
A. Coraggiosa e poco cosciente dei pericoli.
B. Aggressiva e ostinata.
C. Ingegnosa e poco sincera con se stessa.
D. Audace e intraprendente.
A15. Quale delle seguenti affermazioni meglio sintetizza il contenuto del testo?
A. Tutto bene quello che finisce bene.
B. A furia di insistere si ottiene quel che si vuole.
C. Per avere la pancia piena bisogna ingegnarsi.
D. La sola prudenza vale pi di mille astuzie.
GRIGLIA DI CORREZIONE COMPRENSIONE TESTO
AMBITI DI VALUTAZIONE
RISPOSTA CORRETTA
Testo narrativo
A1
Comprensione locale e
D
globale del testo
A2
Comprensione locale e
globale del testo
A3
Morfologia e sintassi
A4
Comprensione locale e
globale del testo
A5
Comprensione locale e
globale del testo
PUNTEGGIO GREZZO
si mimetizza, si finge
morta, aspetta,
nemmeno respira
preda
(accettabile anche
riccio)
0 punti: risposta
errata o mancante
1 punto: risposta
corretta
0 punti: risposta
errata o mancante
1 punto: trascrizione
delle due azioni
corrette
2 punti: trascrizione
di pi di due azioni
corrette
0 punti: risposta
errata o mancante
1 punto: risposta
corretta
0 punti: risposta
errata o mancante
1 punto: risposta
corretta
0 punti: risposta
errata o mancante
1 punto: risposta
corretta
A6
A7
A8
A9
A10
A11
A12
A13
0 punti: risposta
errata o mancante
1 punto: risposta
corretta
Comprensione locale e
D
0 punti: risposta
globale del testo
errata o mancante
1 punto: risposta
corretta
Lessico
C
0 punti: risposta
errata o mancante
1 punto: risposta
corretta
Organizzazione logica entro e
B
0 punti: risposta
oltre la frase
errata o mancante
1 punto: risposta
corretta
Comprensione locale e
A
0 punti: risposta
globale del testo
errata o mancante
1 punto: risposta
corretta
Comprensione
locale
e
(Dopotutto) un
0 punti: risposta
globale del testo
riccio non vale tanto errata o mancante
spreco di trovate
1 punto: trascrizione
[prima parte] / e
di una sola delle due
neppure tanta
parti
ostinazione [seconda 2 punti: trascrizione
parte]
di entrambe le parti
Comprensione locale e
C
0 punti: risposta
globale del testo
errata o mancante
1 punto: risposta
corretta
Comprensione locale e
prudente, compunto, 0 punti: risposta
globale del testo
strano, ottuso
errata o mancante
(accettabili anche
1 punto: trascrizione
circospetto, goffo,
di due aggettivi
lento, impacciato)
corretti
2 punti: trascrizione
di pi di due
aggettivi
ciotola. E lui rapidamente apprende. Dopo un po non sbaglia un conto: tre din uguale tre pallini, e il gatto parte
diretto verso la ciotola giusta e si pappa la pappa. Un gioco da ragazzi per quel furbone.
Questa per, solo la prima parte dellesperimento, perch a quella pratica, certo utile, per insegnare a Harry, si
pu fare unobiezione. Se infatti il cibo si trova solo in una ciotola, il gatto pu essere guidato dal suo odore,
piuttosto che dai suoni o dai pallini. I gatti ci sentono bene, tanto col naso quanto con le orecchie, se non di pi.
E allora ecco apprestata la seconda fase sperimentale, quella che come si dice, dovrebbe tagliare la testa al toro.
Niente di complicato, sufficiente mettere unuguale quantit e qualit di cibo in ogni ciotola, poi ricominciare
con i din din. E Harry ne esce trionfatore: due din uguale due puntini, ciotola numero due, e via sperimentando.
Insomma, almeno fino a quattro quel gatto sa contare, forse anche un po di pi.
Il forse lo dico, ma non lo so. Lo immagino perch non pochi sono i mammiferi e gli uccelli che se la cavano a
contare fino a cinque o sei, alcuni addirittura fino a sette o a otto. C chi ha pensato che i gatti lo sappiano fare
perch pare che le gatte, quando trasportano i gattini da un nido allaltro, finita loperazione li contano per
verificare di non averne dimenticati. Chiss. Certo che quando in un animale si scopre una qualche abilit,
verosimile che una qualche verit ce labbia. Come nel caso del cuculo, per esempio. O meglio della cucula.
noto infatti che questa femmina parassita quando furtivamente depone il suo uovo nel nido degli ospiti,
solitamente ne toglie uno dei preesistenti, che poi getta o addirittura mangia. S supposto, in questo caso, che
altrimenti gli ospiti, contando le uova, si accorgerebbero della presenza del clandestino. Ma sar vero?
(D. MAINARDI, Harry d i numeri, Airone settembre 2005 Copyright Danilo Mainardi. Tutti i diritti riservati trattati
da Agenzia Letteraria Internazionale, Milano)
B2
a Olfatto e gusto.
b Vista e udito.
c Olfatto e udito.
d Tutti i sensi
8) Lespressione se non di pi (riga 16) indica che
a il naso sicuramente pi potente delle orecchie.
b le orecchie sono sicuramente pi potenti del naso.
c nessuno ha naso e orecchie pi potenti dei gatti.
d semplicemente un rafforzativo.
9) Cosa significa seconda fase sperimentale (riga 17)?
a Un secondo esperimento per provare che i gatti contano.
b Una prova adatta a tutti gli animali.
c Unesperienza di secondaria importanza.
d Un secondo esperimento per provare che i gatti ci sentono bene.
10) Tagliare la testa al toro (riga 18) significa
a tentare lesperimento con i tori.
b avere ancora delle incertezze.
c provare che i gatti e i tori sono nemici.
d eliminare ogni dubbio.
11) Alla riga 20 compare il verbo sperimentando in che tempo e modo coniugato?
a Passato remoto, indicativo.
b Passato, infinito.
c Passato, gerundio.
d Presente, gerundio.
Quando ci si incontra una volta allanno, tutto sembra essere cambiato allimprovviso. Invece
durante linverno ogni giorno un piccolo pezzo di pelle si trasforma. Impercettibile. E rivedendosi
lestate successiva, la metamorfosi ormai avvenuta del tutto.
Non so se siamo stati amici. Ora di sicuro non lo siamo pi. Ogni tanto ci incontriamo sul lungomare
e se siamo in compagnia di qualcuno, ci mettiamo a parlare del passato, sempre del passato.
Sembra che non riusciamo a fare altro e ci scaldiamo, e raccontiamo gli episodi migliori dei giorni
migliori, ci guardano divertiti, e ci chiedono come possibile che non ci vediamo pi. E noi
rispondiamo che vero, che una volta o laltra dobbiamo ricominciare a stare insieme. Ce lo
chiedono gli altri, noi no, abbiamo smesso di farlo pian piano, anzi no, abbiamo smesso di farlo
allimprovviso, unestate come se fosse lunica cosa da farsi, e quasi una liberazione. Non so se
siamo stati amici, perch abbiamo passato tutti i nostri giorni insieme a competere, a litigare, a
prenderci in giro.
Se ho un ricordo pi netto degli altri, in quelle estati, era la fatica di arrivare alla fine di ogni
giornata senza litigare o soffrire per un torto, o portare a termine un qualsiasi gioco. Avevo voglia di
dire a tutti che essere amico di un altro era una cosa estremamente faticosa, era un impegno
continuo a un certo punto avrei quasi consigliato di non diventarlo. (Tratto e adattato da:
Francesco Piccolo, Storie di primogeniti e figli unici, Feltrinelli, Milano, 1998)
Rispondi:
A1. Il testo che hai letto
A. una pagina di diario
B. una storia fantastica
C. un racconto autobiografico
D. un articolo di rivista
A2. Il tema centrale del testo
A. levoluzione nel tempo di un rapporto di amicizia
B. il progressivo allentarsi di un rapporto di amicizia
C. la riflessione su un rapporto damicizia ormai finito
D. il rimpianto per un rapporto damicizia ormai finito
A3. Lespressione o meglio, alla riga 2, introduce
A. un commento
B. una aggiunta
C. una definizione
D. una precisazione
A4. Perch gli altri provavano un leggero senso di impotenza di fronte alle dichiarazioni
dei due ragazzi?
A. Non potevano ritornare indietro al tempo della propria infanzia
B. Le parole dei due amici non erano credibili
C. Sentivano che era impossibile condividere la loro lunga amicizia
D. Il racconto delle loro avventure li metteva a disagio
A5. Con quale di queste parole non si pu sostituire laggettivo solida alla riga 16?
A. Concreta
B. Robusta
C. Stabile
D. Reale
A6. Con che cosa non si possono sostituire le parole la scansione alla riga 17?
A. La divisione
B. Lunione
C. Lintervallo
D. Il confine
A7. Il narratore e lamico hanno una percezione completamente diversa del periodo che
trascorrono insieme al mare ogni anno. A chi dei due si pu attribuire il pensiero
espresso in ciascuna frase della tabella?
NARRATORE
AMICO
N A
A8. La parola mentre, riga 19, indica che tra ci che viene detto prima e ci che viene
detto dopo c un rapporto di
A. opposizione
B. causa-effetto
C. contemporaneit
D. consequenzialit
A9. La parola invano", alla riga 31, potrebbe essere sostituita con
A. angosciosamente
B. faticosamente
C. lentamente
D. inutilmente
A10. Che cosa teme veramente il narratore quando, il pomeriggio del primo giorno delle
vacanze, non vede arrivare lamico? Teme che
A. sia accaduto qualcosa di male allamico
B. si annoier a morte se quellestate rimarr da solo
C. lamico non abbia pi tempo di stare con lui
D. lamico abbia trovato unaltra compagnia
A11. Secondo il narratore, perch lamico, scaricando i bagagli, ha pianto?
A. Ha litigato a lungo con il padre
B. stato costretto a fare un lavoro che non gli piace
C. Il padre molto severo con lui
D. Gli stato sottratto del tempo riservato alla vacanza
A12. Limpunit di cui parla il narratore alla riga 48 consiste nel fatto che
A. i bambini sono esonerati dai doveri della vita adulta
B. i bambini non sono punibili per i guai che combinano
C. i bambini sono liberi di giocare tutto il giorno
D. i bambini riescono a sfuggire alle punizioni degli adulti
A13. Che cosa significa laggettivo impercettibile, riga 52?
A. Inavvertibile
B. Insignificante
C. Superficiale
D. Intoccabile
A14. Quali sono le ragioni per cui il narratore si chiede se il suo rapporto con laltro
ragazzo sia stato vera amicizia? In base al testo, rispondi S o No, mettendo una
crocetta per ogni riga.
a. Non avevano mai condiviso la vita vera SI NO
b. Il loro rapporto era imposto dalle rispettive famiglie SI NO
c. Il loro rapporto era stato conflittuale SI NO
d. Quanderano insieme,non sapevano come passare il tempo SI NO
e. Lamicizia era pi nelle parole che nei sentimenti autentici SI NO
A15. La parola farlo, alle righe 60 e 61, sostituisce
A. chiederci perch non ci vediamo pi
B. stare insieme
C. parlare sempre del passato
D. ricominciare
A16. Il pronome altri viene usato alle righe 7, 12, 60, 65. In quale riga non ha il
significato di altre persone?
A. Riga 7
B. Riga 12
C. Riga 60
D. Riga 65
A17. Perch il narratore trovava estremamente faticosa (riga 68) la sua amicizia con il
compagno dellestate?
A. Non si vedevano mai dinverno
B. Spesso non andavano daccordo
C. Da un anno allaltro cerano nellamico profondi mutamenti
D. Lui avrebbe voluto avere anche altri amici, non solo quello
A18. Nella parola diventarlo, alla riga 69, il pronome lo quali parole del testo
sostituisce? Trascrivile qui sotto
. .
......
A19. Lautore scrive principalmente per
n A. comprendere meglio unesperienza ricordandola
n B. sconsigliare a qualcuno di ripetere la sua stessa esperienza
n C. spiegare che ogni rapporto ha qualche lato positivo
n D. comunicare i propri sentimenti allamico di un tempo
A20. Quale altro titolo potrebbe sintetizzare il significato complessivo del testo?
n A. La lunga pausa estiva
n B. Solo per gioco
n C. Noi due: amici e sconosciuti
n D. La dolorosa fine dellinfanzia
LUseliera
Vicino a Villa Valsugana, il mio paese, c un luogo che aveva sempre attirato la mia
curiosit e che i vecchi chiamavano e ancora oggi chiamano lUseliera: luogo dove si
prendono gli uccelli.
Tenter di descriverlo. una specie di quadrato, cinto da muri di pietra, lungo cento metri,
largo altrettanto.
Esternamente, lungo i lati del quadrato, ci sono delle piccole casermette con feritoie,
evidentemente per sparare. Cos i cacciatori potevano stare al riparo dalle intemperie e
cacciare non visti da nessuno, tanto meno dalle loro vittime, i poveri uccelli che venivano a
posarsi sui rami delle piante che si ergevano entro il quadrato.
Da almeno cento anni lUseliera abbandonata e nessuno la usa pi.
Voi sapete come sono i ragazzi: amanti del mistero e dellignoto, incoscienti dei pericoli,
desiderosi delle avventure. Quellestate dissi dunque a mia madre che mi preparasse una
grossa pagnotta imbottita di salame il mio cibo preferito quando facevo delle gite
abbastanza lunghe e non mi aspettasse a pranzo, sarei tornato per cena. Non le dissi
dove andavo (e feci male perch bisognerebbe sempre dire dove si va, perch le mamme
non stiano in pena). Ma io andavo a esplorare lUseliera, mi sembrava di essere Sandokan
o Yanez nelle foreste della Malesia armato solo di un temperino dalla lama ben affilata e
dei miei pugni con cui avrei assalito la tigre, il leopardo o il giaguaro per liberare una
dolce fanciulla prigioniera, bella, nera, dagli occhi lucenti e imploranti
Cos sognavo, quando mi trovai davanti allUseliera. Annusai laria. Strinsi nella mano il
coltellino. Entrai.
Da pieno giorno si fece oscuro. Sopra la testa, rami e fogliame folto. Sotto il piede,
muschio, foglie marcite, tronchi spezzati.
Dun tratto, un rumore mi colp. Di unghiate sul terreno, di piccole grida soffocate, come di
un animale che tentasse con ogni sforzo di uscire da una buca e non vi riuscisse.
Mi diressi, cautamente, da dove proveniva il rumore. Fu silenzio: lanimale doveva avere
sentito che un estraneo si avvicinava e stava zitto per non farsi scoprire. Inutile. Poco dopo
ero davanti a una scena che mi impression.
Cera una buca, formatasi chiss come, della profondit di un uomo, stretta, verticale.
Cercai di guardare in fondo. E non subito, ma dopo che mi fui abituato alloscurit, vidi
qualcosa che assomigliava a un orsacchiotto peloso, giallo di colore, con un musino aguzzo
e due occhi azzurri, vivacissimi. Mi guardava, ma senza paura, quasi chiedendomi che lo
aiutassi. Anchio lo guardavo: a lungo, a lungo.
Quando fui disceso nella fossa, mi lecc le mani, con piccole grida, come un cagnolino che
guaisse: le mani dalle quali non aveva nulla da temere e che lo avrebbero salvato.
Difatti, tratto fuori dalla buca, non fugg, ma si mise a saltellarmi intorno, felice.
Avrai fame gli dissi dividi con me il pasto.
Mi sedetti, e lui vicino a me, con piccole corse, saltini, ora pi vicini, ora brevemente
allontanandosi, sempre ritornando a me, per prendere dalle mie mani i bocconcini di pane
e salame che gli porgevo. Finch dei rami spezzati dopo una corsa furiosa mi fecero
apparire davanti, a poco pi di due metri, uno splendido animale, grosso come un lupo: lei,
la volpe madre.
Mi guard. La guardai. A lungo, senza mai abbassare lo sguardo. Invano il piccolo si
strofinava sulle sue gambe snelle. Era immobile, come se lui non esistesse. Essa non
prestava attenzione che a me, allo sconosciuto che aveva osato invadere il suo regno e
che, a quanto pareva, aveva conquistato le simpatie di suo figlio.
Io, intanto, le porgevo una grossa fetta di salame, cercando di farmela amica. Savvicin.
Lannus. Si avvicin ancora. Ora annusava me, lentamente. Alzai timidamente la mano e
laccarezzai: prima la fronte, poi la schiena. Con tenerezza, con amicizia. La volpe lasciava
fare tranquilla, immobile. Soltanto gli occhi continuavano a fissarmi; e i miei, lei. Con
tenerezza, con amicizia.
Cos che non mi stupii affatto quando prese delicatamente dalle mie mani la fetta di
salame: e con la dignit di una regina la mangi.
(Tratto e adattato da: Ezio Franceschini, Luseliera in La valle pi bella del mondo, Vita e pensiero,
Milano, 1984)
Rispondi:
A1. In base a quanto hai letto nel testo, il
termine Useliera indica
A. un luogo usato comunemente dagli uccelli
B. un luogo per sparare agli uccelli
C. un luogo dove si rifugiano gli uccelli
D. un luogo dove si osservano gli uccelli
A2. Le casermette di cui si parla alle
righe da 4 a 6 servivano ai cacciatori per
A. proteggersi dalla pioggia
B. studiare il volo degli uccelli
C. vedere se qualcuno li attaccava
D. sparare ai nemici
A. Strappavo
B. Percepivo
C. Annusavo
D. Sfioravo
A. il diario di un esploratore
B. un racconto autobiografico
C. una favola
D. un testo di divulgazione scientifica
Amacem
C un mondo, lass, che si chiama Amacem. Non pi grande o pi piccolo del nostro pianeta: diverso. Su
Amacem le sorgenti sono in basso, i fiumi salgono, le montagne sono di mare, e nelle montagne nuotano pesci
che possono uscire dallacqua e volare nel cielo, perch le loro pinne sono anche ali.
Tra i fiumi che salgono a formare le montagne, si stendono boschi e prati. Gli alberi, grandi e senza tronco,
stanno sospesi a circa 10 metri dal suolo, e non perdono mai le foglie, perch mano a mano che le vecchie
cadono, ne nascono di nuove. I pesci-uccello si posano spesso sui rami degli alberi a riposare.
Quando su Amacem soffia il vento, e soffia di frequente, gli alberi si muovono rotolando e mescolandosi in
cielo da un orizzonte allaltro. Non ce n uno che non abbia fatto pi volte il giro del mondo, sopra la terra
erbosa. A volte sfiorano i fianchi delle montagne, leccando lacqua con la punta delle foglie. A volte bastano le
gocce che gli uccelli pesce, posandosi, lasciano cadere sui rami.
Qualche volta gli alberi si uniscono a gruppi di tre, quattro, al massimo dieci, e restano insieme per qualche
tempo, come villaggi mobili e vegetali. Poi torna il vento, i piccoli boschi si sciolgono nel cielo, e altri se ne
formano. Sotto, sui prati verdissimi, simili ai nostri pascoli di montagna ma molto pi estesi, ci sono fiori di
fuoco profumato, che brillano di notte, fino a quando il sole bianco di Amacem, che si chiama Giglon, spunta
allorizzonte. Non nasce a est, come da noi, ma a ovest, ma questo non fa una grande differenza
Non ci stanno solo uccelli-pesce, fra i rami: gli Amacemi, gente quieta e leggera, vivono su quegli alberi in
movimento. Non sono molto diversi da noi, soltanto un po pi magri, leggeri e chiari: alcuni di pelle
azzurrognola, altri rosa, altri arancione. Dipende dal tipo di frutti o fiori di cui si nutrono, proprio come i
canarini terrestri.
Gli Amacemi non hanno capelli, ma una piccola nuvola mobile e rossa, che la loro mente. Quando due di
loro vogliono parlare, o giocare, si avvicinano fino a mescolare le nuvole in una sola, pi grande, rossa e
mobile.
Gli Amacemi possono parlare, perch hanno lingua e orecchie simili alle nostre, ma usano la voce solo per
cose di poco conto, e per quelle importanti preferiscono mescolare le menti. Sanno anche volare, ma stanno
volentieri fra i rami del loro albero, limitandosi ai voli necessari. Spostandosi da un albero allaltro si
scambiano visite e pensieri, si fanno festa e compagnia. Ma quando il vento comincia a soffiare, e gli alberi
a rotolare in cielo, ciascuno saluta rapidamente e torna sul suo. Qualche volta si incontrano di nuovo presto,
qualche volta dopo molti anni, qualche volta non si incontrano pi.
Ogni Amacemo vive su un albero mangiando frutti e fiori, che hanno sapori in parte uguali ai nostri, in parte
diversi. Quando ha sete (gli Amacemi la soffrono meno di noi) vola a sfiorare una montagna: lacqua delle
montagne non salata, ha un lieve sapore di limone. Qualche volta si dissetano con lacqua che gli alberi,
sfiorando le montagne di mare, raccolgono sulle foglie.
Quando un Amacemo si sente molto stanco, e non ha pi desideri, siede su un ramo del suo albero e si
addormenta. Presto non c pi nessuno, e lalbero ha un ramo in pi.
Gli Amacemi non sono n maschi n femmine, e non hanno bisogno di esserlo, perch nascono diversamente
da noi. Quando uno di loro si sente solo, tanto solo che non gli basta la compagnia degli amici, comincia a
pensare. Pensa un nuovo Amacemo, fatto cos e cos, con una certa faccia e un certo nome, e se quello che ha
pensato gli piace, allora desidera che esista. A quel punto vola a cercare un piccolissimo frutto azzurro dal
sapore di menta, che cresce nascosto nellerba. Quando lha trovato (cerca cerca, lo trovano sempre), lo
mangia e saddormenta sul ramo pi comodo dellalbero. Al suo risveglio, accanto a lui, c il nuovo
Amacemo: ed pi o meno come lui laveva pensato.
A volte il nuovo Amacemo accetta il nome che gli stato dato nel pensiero, a volte ne sceglie uno diverso.
Non capita mai che un nuovo Amacemo assomigli troppo a chi lha pensato, perch nessuno vorrebbe stare
insieme a uno uguale a s.
Dal momento in cui nasce, un Amacemo pensa e fa quello che vuole, e se non si trova bene sullalbero in cui
nato vola a cercarne un altro, o un nuovo amico. Ma succede di rado: quasi sempre il nuovo Amacemo, almeno
per qualche tempo, resta con chi lo ha pensato, a parlare, giocare, volare con lui sui prati o verso le montagne,
mescolando le nuvole.
(ROBERTO PIUMINI, Seme di Amacem)
AGORA
Il luogo nel quale si fanno le compere giornaliere in ogni citt greca la piazza,
detta agor, che non soltanto la piazza del mercato, ma il maggior ritrovo della vita
cittadina sino alle prime ore del pomeriggio.
In generale per le vie della citt c poca gente. Le vie della citt sono strette, sono
5 fiancheggiate da muri nudi e disadorni, di solito senza finestre, o con qualche
finestrina in alto da cui alle donne proibito affacciarsi; manca la variet e lattrattiva
dei grandi magazzini; le botteghe sono bugigattoli, e, per lunghi tratti, si rasenta
lesterno di case impenetrabili, chiuse e tristi come prigioni. In Atene, nel periodo in
cui la citt al culmine della sua potenza economica e politica, le mura delle case sono
10 costruite in modo primitivo, con un materiale in cui predomina il fango; e le case che
fiancheggiano la via sono cos vicine, che le strade sembrano corridoi. Langustia delle
strade di Atene e la poca solidit dei muri perimetrali delle case rimangono proverbiali
anche nella letteratura pi tarda.
La grande piazza della citt, lagor, non era soltanto il luogo del mercato; di solito,
15 anzi, il mercato non occupava della piazza che una parte. In Atene, per esempio, dove
lagor era situata nel quartiere del Cerameico, il mercato si trovava nella parte
settentrionale. La grande piazza era anche il centro della vita politica, e la maggior
parte degli edifici pubblici sorgeva nellagor. Centro anche di vita religiosa, lagor
accoglieva nella sua ampia area molti fra i templi pi venerati. Lagor era un luogo
20 sacro: un cittadino che si fosse reso reo di empiet, o che avesse commesso un reato
che la legge puniva con la perdita dei diritti civili, doveva tenersi lontano dallagor.
Se non avesse osservato questo divieto, chiunque aveva il diritto di afferrarlo e
trascinarlo davanti a un magistrato perch questi lo mettesse a morte.
Nelle ore intorno al mezzogiorno, quel periodo della giornata che i Greci
25 chiamavano appunto il mercato pieno, tutti i cittadini, che non avessero particolari
impedimenti o occupazioni, si riversavano nella grande piazza. Questa la ragione per
la quale, leggendo i testi greci, si ha limpressione che, anche nelle citt pi grandi, i
cittadini, fra loro, si conoscessero un po tutti. Lincontrarsi, il parlare insieme, il
discutere, in una citt greca, e in particolar modo nelle citt democratiche dellet
30 classica, erano una necessit. La direzione di tutta la vita politica di una citt,
compresa la preparazione, la dichiarazione e la condotta di una guerra, spettava ai
cittadini che deliberavano nellAssemblea e manifestavano la loro opinione, di solito,
mediante alzata di mano. Qualunque cosa avvenisse allinterno o nei rapporti con le
altre citt, in attesa di una discussione o di una deliberazione nella Assemblea
35 popolare, bisognava che si formasse unopinione pubblica, tanto pi che, come tutti
sanno, in quei tempi non esistevano giornali, n mezzi di informazione, sia pure
rudimentali e primitivi, che ne facessero in qualche modo le veci. Lopinione pubblica
si formava mediante contatti personali: e proprio nellagor pi che altrove, si
chiarivano i dissensi politici, si cercavano alleati, si attuavano compromessi fra i
40 partiti, si saggiavano le intenzioni degli uomini pi influenti, e, in genere, si definivano
gli umori del popolo, la cui volont era sovrana. Se giungeva una notizia improvvisa e
grave, che richiedesse una deliberazione urgente, tutto il popolo si riversava
nellagor, anche nellora in cui di solito la grande piazza era deserta. Nel pomeriggio
lagor era pochissimo popolata, e di notte addirittura deserta.
[Tratto da: Ugo Enrico Paoli, Come vivevano i Greci, Torino, E.R.I. 1957, pp. 12-23]
A1. Qual largomento principale trattato nel testo?
A. La vita di tutti i giorni nellAtene classica.
B. La situazione politica della Grecia classica.
C. Alcuni aspetti della vita cittadina nellantica Grecia.
D. La vita economica nellantichit.
A2. Il testo pu essere suddiviso nelle quattro sequenze riportate di seguito. Qual
lordine corretto delle sequenze?
termine bugigattoli?
A. Negozi poco forniti ma accoglienti.
B. Magazzini piccoli ma ben forniti.
C. Stanze piccole e con poca luce.
D. Luoghi malfamati e piuttosto sporchi.
A12. Lautore afferma che le strade e i muri di Atene rimangono proverbiali anche
nella letteratura pi tarda. Ci significa che...
A. in molti proverbi greci moderni si descrivono i muri e le strade
dellantica Atene.
B. molte opere della letteratura greca successiva hanno ripreso le
descrizioni delle strade e dei muri di Atene contenute nei proverbi.
C. le strade e i muri di Atene erano i luoghi tipici in cui erano ambientati i
proverbi greci.
D. la condizione dei muri e delle strade sono presentate nella letteratura
successiva come caratteristiche molto note e tipiche dellantica Atene.
A13. Rileggi da riga 37 a riga 41. Che cosa significa il verbo saggiare in si
saggiavano le intenzioni dei cittadini pi influenti?
A. Cercare di conoscere e valutare.
B. Rendere pi sagge e prudenti.
C. Appoggiare e sostenere.
D. Votare e approvare.
A14. Nella frase Se giungeva una notizia improvvisa e grave, che richiedesse una
deliberazione urgente, tutto il popolo si riversava nellagor, anche nellora in
cui di solito la grande piazza era deserta con quale termine si pu sostituire
deliberazione?
A. Iniziativa.
B. Decisione.
C. Discussione.
D. Diffusione.
Un gatto chiamato Rodilardo faceva tale strage di topi che non se ne vedevano quasi
pi intorno, tanto grande era il numero di quelli che aveva mandato alla sepoltura. I
pochi rimasti, mancando loro il coraggio di lasciare i rifugi in cui si celavano, erano
ridotti a non mangiare nemmeno il quarto di ci che occorreva loro per sfamarsi e
Rodilardo era considerato fra quella povera gente, non un gatto, ma un vero e proprio
demonio.
Un giorno per, quel gatto si mise in viaggio per certe sue private faccende e,
approfittando di questa sua lontananza, i topi superstiti si riunirono in congresso per
discutere e trovare un rimedio al grande pericolo che li sovrastava. Dichiarata aperta
la seduta, il decano, vecchio topo noto per la sua prudenza, espose che, a suo parere,
si sarebbe dovuto trovare il modo di attaccare al pi presto un sonaglio al collo di
Rodilardo.
Cos, quando costui si sarebbe avviato alla solita caccia di roditori, i topi, preavvertiti
dal suono avrebbero fatto in tempo a rifugiarsi nei loro buchi. Non sapeva suggerire
altro ripiego migliore di questo e tutti i congressisti condivisero il saggio parere del
signor decano.
La difficolt consisteva nel fatto di riuscire ad appendergli il sonaglio al collo.
Uno disse: Io non ci vado; fossi pazzo!
Un altro mormor: Non mi sento capace.
La seduta fu sciolta senza venire a capo di nulla.
Ne ho visti anchio di simili congressi che si sono riuniti per non approdare a un bel
niente.
Congressi non di topi, ma di scienziati, e persino capitoli di canonici. Non mancano i
buoni consiglieri quando si deve discutere, ma se si tratta di eseguire le decisioni
prese, allora tutti si ritraggono indietro con qualunque pretesto.
( da: Jean de La Fontaine )
IL CONGRESSO
DEI TOPI
a)
b)
Rodilodo
Palla di lardo
1)
Come si
chiamava il gatto?
c)
d)
Rodilardo
Rodiladro
2)
a)
b)
c)
d)
3)
a)
b)
c)
d)
Chi il decano?
Un gatto intelligente
Un gatto vecchio e saggio
Un topo pi coraggioso degli altri
Un topo vecchio e saggio
4)
a)
b)
c)
d)
Com era
Un
Un
Un
Un
5)
a)
b)
c)
d)
6)
a)
b)
c)
d)
Se dovessi dare un altro titolo al testo che hai letto, quale sceglieresti?
La grande idea del gatto
La vittoria dei topi
La grande sconfitta del gatto
Il parere del signor decano
7)
a)
b)
c)
d)
8)
a)
b)
c)
d)
Questo testo :
Una fiaba
Una favola
Un racconto davventura
Un racconto scientifico
La morale del racconto :
Chi troppo vuole nulla stringe
Tanto va la gatta al lardo che ci lascialo zampino
Chi semina vento raccoglie tempesta
Tra il dire e il fare c di mezzo il mare
IL CORVO E LA VOLPE
Quanto sei bello! diceva la volpe a un corvo che se ne stava
appollaiato sul ramo di un albero e teneva nel becco un pezzo di
cacio.
2)
a)
b)
c)
d)
Secondo te la volpe :
Sciocca
Astuta
Perfida
Leale
3)
a)
b)
c)
d)
4)
a)
b)
c)
d)
5)
a)
b)
c)
d)
6)
.................................................................
....................