Particella Ne Ci
Particella Ne Ci
Particella Ne Ci
NE e CI
PARTICELT-A NE
Oitre alla funzione di pronome partitivo (vedi vol.l, pp. Za}-Z4L), la particella ne può avere altri
usi pronominali o awerbiali.
USO PRONOMINALE
1) Quando ne viene usato come pronome può significare "di lui", "di lei", ed è normalmente
riferito a persone o animali nominati in precedenza.
Z) Ne può anche significare "di questo", "di quello", "di ciò", "a causa di ciò" ed è riferito ad
una cosa o ad una situazione nominata in precedenza.
Esempi: Giorgio gli aveva detto di essere rtrto *rlrto, ma lui non ne era convinto (= non
era convinto di quello che aveva detto Giorgio).
Gli ho spiegato per un'ora come erano andate le cose, ma lui non ne ha tenuto
conto (= non ha tenuto conto di quello che gli ho spiegato).
4) Infine, come pronome, [e può indicare una conseguenz4 derivazione, provenienza e signi-
fica "da questo", "da quello", "da ciò".
3l
un
Esempi: II mago ci ha mostrato il suo cilindro e sembrava vuoto, ma poi ne ha estratto
coniglio, un piccione e un boa (= dal cilindro).
Li ho visti giocare a basker e ne ho dedorto (= da ciò) che Luigi è molto più
bravo di Piero.
Non saprei trarn'e altra conclusione (= da ciò' da quello che abbiamo detto)'
Ha cercato di aiutare David come poteva, ma non ne ha ricevuto che problemi
(= dall'aiuto prestato).
non
5) Ne può anche avere una funzione pronominale plennastica: la sua presenza nella frase
aggiunge nessuna informazione all'originale significato della frase stessa e quindi è
su-
perfluo.
È insomma una ripetizione del nome.
USO AVVERBTALE
"di
1) Quando ne è un awerbio ha gli stessi usi sintattici del pronome e significa "6i qsi"'
qua", "di lì", "di là" e indica allontanamento da un luogo o provenienz4 anche in senso
figurato.
Esempi: Giorgio e Barbara hanno tanti problemi che non sanno come uscrne'
Arrivi dall'ufficio? Sì, ne torno ora.
Alice entrò in un buco così profondo che non ne venne più fuori'
32
Z) Anche quando è usato come un awerbio ne può avere un tunzione pleonastica.
3) Ne si può infine usare Qon una funzione idiomatica unito ad un verbo e ad un pronome
riflessivo e così diventa un pronome combinato: andarsene, starseng rimanersene, ve-
nirsene, arrivarsene, avetsene a male.
CONCORDANZA
InI me ne mi me ne
ri te ne ti te ne
gti/le*re = gliene si+ne = se ne
ct @ne ci ce ne
vi ve ne vi ve ne
gli gliene si se ne
Esempi: Ho detto a Giorgio che l'appuntamento era a casa mia, pensavo che te ne avesse
parlato.
Quando abbiamo litigato Daniela se ne è andata sbattendo la porta.
JJ
2) Quando nella frase con la particella pronominale e avverbiale ne c'è un verbo al tempo
composto il participio passato conctrda corr il pronome ril1essivo.
Anche con questi pronomi è valida Ia regola per cui quando in una trase coml:are un vcrbo
all'infinito il pronome può essere unito all'infinito stesso oppure può stare prima del verbo
coniugato.
-
Esempi: E una
.:-
cosa lunga- non posso parlartene adesso / non te ne posso parlare adesso.
Non può andarsene proprio adesso / non se ne può andare proprio adesso.
Ero troppo impegnato, non ho potuto parlartene prima / non te ne ho potuto
parlare prima-
Nonostante abbiano chiarito la situazioug Maria ha voluto andarsene / se ne è
voluta andare.
Comq.si.può notare in questo ultimo esempio, il participio passato concorda con il prono-
me riflessivo ( vedi p. 14) e non con la particella ne.
Attenuone:
Il ne quando non è partitivo non si riferisce a un complemento diretto, e quindi non provoca la
"' crncordanza del participio passato quando vengono usati dei tempi composti: solo il "ne" parti-
tivo esige la concordanza del participio passato con il nome o pronome a cui il "ne" si riferisce
(vedi vol. I, p.240, n.Z).
34
ESER.CIZIO: Sostituire la particella "ne" col nome, pronome,'frase o espressione a cui si ri-
ferisce..
1) Antonio ti ha detto che domenica andiamo tutti in montagna? No, non me ne ha parlato.
6) Questo fine settimana ho proprio voglia di starmene tranquillo e non vedere nessuno.
7) Ho proposto a Marika di comprare il mio stereo ma lei notr ne vuole proprio sapere.
11) Stasera c'è una fest4 vieni? No, non me ne importa nulla-
13) Marco sostiene che Fellini sia un grande regist4 ma noi non ne siamo affatto convinti.
35
PAP.TICELI.A CT
Oltre alla funzione di pronome locativo (vedi vol.l, p. 167), di pronome diretto (vedi vol I, pp.
L92-L94), di pronome indiretto (vedi vol. I, pp. 233-234) e di pronome riflessivo e reciproco
(vedi vol. II,pp. 1i) la particella ci ha anche altri usi pronominali, riferiti a persone, animali o
cose, e un uso awerbiale, riferito a luoghi e situazioni.
USO PRONOMINALE
1) Quando ci ò riferito a persone o animaii equivale a "lui", "lei", "ioro" preceduti dalla
preposizione ed è riferito a persone o animali nominati precedentemente.
Esempi: Esci sempre con Mario? No, non ci esco più (= non esco più con lui).
Hai mai pensato ai tuoi da quando vivi a Tokyo? Sì, ci penso qualche volta (=
penso a loro).
Secondo te posso contare su Paola? Ci puoi contare eccorne: è una persona af-
fidabilissima (= puoi cnntare su di lei).
Peter si è comprato quattro pesci rossi, ma non ci tiene affatto, non gli parla mai!
(= non tiene a loro).
Z) Ci può avere una funzione pleonastica, vale a dire: la sua presenza nella frase non aggiun-
Esempi: Se concludi questo affare che cosa ci ricavi? (= che cosa ricavi da ciò,
dall'atfare?).
Devo dare un esame di greco ma non ci penso aftatto (= non penso aftatto a
questo, all'esame).
)1
4) Con questo uso ci può essere riferito anche a un'in{.era frase.
5) Anche quando è usato con il valore di pronome dimostrativo ci può avere un valore pleo-
nixtico.
USO AVVERBTALE
Esistono infine altri usi della particella ci che sono meno legati alle vere e proprie regole gram-
maticali e assumono invece un valore idiomatico.
-')Ò
3) Ci viene anche usato con significati ed espressioni particolari:
Metterci la mano sul fuoco (= essere sicuri, avere la erteuadi qualche cosa)
Ci metterei la mano sul fuoco che domani arriverai in
rilardo.
Sei sic,uro che domani nevicherà? Certo, ci metterei
la mano sul fuoco.
39
Farcela (: riusciie, riuscirci, essere in grado di ...)
Ce Ia fai a portare quel vaso da solo?
Roberto ce l'ha fatta: ha vinto la gara di sci.
CONCORDANZA
Ci può diventare un pronome combinato solo in unione con il pronome si impersonale (vedi vol.
I, p. 105), con i pronomi diretti lofa (vedi vol. I, pp- L9Z-L94) e con il pronome partitivo ne (v«li
vol.I, pp.ZaA-?,a\.
ci+lo=celo
ci+si =cisi Cl+ne=OODe
ci+la=cela
40
F§ERCIZIO: Sostituire Ia particella "ci" col nome, pronome, frase o espressione a cui si rife-
risce.
Z) Giorgio vuole darmi due miliori p"r la mia Uno, io però non sono d'accordo perché ci
perdo troppo.
47
ESERCIZI: Completa con i pronomi mancanti (diretti, indiretti, combinati, rifl,:ssi.ri, "ne" e
"ai ").
1.
+L
2.
1) Avete fatto gli auguri ad Adriano per il suo compleanno? No ....... ....... siamo dimenticati,
3) Alla tua età ...-.. .....- innamora spesso! ..-....- So, ....-- diceva sempre mia nonna!
4) Che ....... dici se regaliamo a Roberta una collana per il suo compleanno? Possiamo rcg -
5) leri non ho portato Marco all'asilo perché tron avevo tempo- Se .....-. .....- dicevi prim4 po-
tevo aiutar-
7) Quando Piero aveva bisogao di noi -...... abbiamo aiutato. Adesso che noi abbiamo bisogno
8) è ancora di quella buonissima torta che hai fatto domenica? No, ...... .....- è man-
10) Hai viso Gianna e Ciaudio alla festa? Sì, Marco .-.-... ha invitati, ma ........ annoiavano e
43
71. Completare con i nronomi e le desinenze mancanti. e concordare
il narticinio nassato.
andar-. -
5) Quando dono andat- a Milano, hanno telefonat a Maria e hanno
telefonato. -