RIASSUNTO Fondamenti Di Didattica
RIASSUNTO Fondamenti Di Didattica
RIASSUNTO Fondamenti Di Didattica
RIASSUNTO FONDAMENTI DI
DIDATTICA
Capitolo 1
Il signicato della parola “Didattica” di
rifà all’azione di insegnare e di
mostrare. Attualmente tale termine
indica l’attività concreta
dell’insegnamento in situazioni formali
(università) e non (laboratori didattici..).
la “didattica” viene anche denita come
“la parte della pedagogia che ha come
oggetto l’insegnamento e i relativi
metodi”.
- Comenio > attenzione verso il metodo didattico come mezzo degli educatori
per insegnare “tutto a tutti”
- John Locke > percepisce la mente come una tabula rasa. Esperienza e
istruzione devono essere impartite attraverso l’abitudine e il ragionamento. Il
precettore ha la funzione di forgiare e di tenere lontano dal male
- J.J Rousseau > con questo pedagogista, l’attenzione si sposta sulla centralità
del bambino all’interno del processo di insegnamento (visione rivoluzionaria).
Sostiene:
L’educazione negativa > non intervento dell’educatore che deve solo
accompagnare la crescita
L’educazione indiretta > il signicato delle scelte sbagliate viene compreso
attraverso le conseguenze di queste
L’attenzione per l’infanzia prosegue per tutto l’Ottocento anche se le pratiche educative
rimangono legate alla dura applicazione di regole e sanzioni (molto spesso corporali).
In Europa:
Ferriere
Reddie
Bovet
sorelle Arazzi
Montessori
Stati Uniti:
Dewey
Gli elementi che caratterizzano quella che verrà chiamata “Educazione progressiva” o
“attivismo”, sono il puerocentrismo, , la valorizzazione del “fare”, l’attenzione ai bisogni, lo
studio di ambienti stimolanti e idonei, la ricerca della motivazione all’apprendimento,
l’importanza della socializzazione...
- Anni Ottanta- Novanta: concezione più complessa e problematica della conoscenza >
derivazione
Negli Stati Uniti, in seguito alla Seconda guerra mondiale e alle sue conseguenze, nascono
nuove scienze (cibernetica, scienza dell’informazione...), politicamente si è nel periodo della
guerra fredda (Stati uniti – Russia) sul piano didattico subiscono delle critiche gli approcci
pedagogici di Dewey. Tutto ci evidenzia la necessità di dare un assetto scientico alla
didattica.
➢ L’attenzione si sposta dal fanciullo all’identicazione delle idee essenziali dei saperi
disciplinali, alla struttura delle conoscenze e alla divisione dei processi per la loro
acquisizione.
Viene avvertito il bisogno di ridurre l’ambiguità della didattica > se gli obiettivi didattici
vengono operazionalizzati risultano possibili comparazioni tra esperienze diverse. !
avanzamento della conoscenza didattica.
1954, Skinner (comportamentismo) ! apprendimento = applicazione dei principi conosciuti
dell’apprendimento alla didattica nei suoi vari contesti d’uso (rinforzo positivo)
1959, Bruner (cognitivismo) ! attenzione si sposta su ci che avviene nella mente (critiche al
comportamentismo)
In sintesi, alla ne degli anni Cinquanta si prendono le distanze da una tradizione didattica
ispirata all’attivismo di Dewey.
▪ Concezioni ecologiche e pragmatiche > scuola di Palo Alto (cinque assiomi della
comunicazione)
▪ Scuola di Francoforte > metodologie autoritarie , funzione ideologica della formazione
▪ Formazione professionale
A livello europeo nel 1994 è stata fondata l’Associazione EERA ( European Educational
Reasearc Association) che si propone di promuovere lo scambio e la collaborazione tra i
ricercatori europei, di migliorare la qualità di ricerca e di o,rire suggerimenti ai professionisti
del settore.
La ricerca didattica italiana, si rifà ai riferimenti internazionali ma allo stesso tempo segue
percorsi propri, attraverso i pensieri di autori, rivisitati nel tempo e con modelli e strumenti
mostratisi eHcaci (decreti legge, riforma elementare..).
In modo particolare negli ultimi si è assistito:
2. all’allargamento del campo d’indagine, in relazione all’età, sia verso il basso (0-3, 3-
6) che verso l’alto (università, formazione professionale..).
- Il curriculo formativo
CAPITOLO 2 : LA DIMENSIONE
METODOLOGICO-DECISIONALE
Introduzione
- E ‘una proiezione che la mente compie circa azioni ed eventi che dovranno essere attuati al
ne di perseguire una nalità
- E’ legata al rapporto circolare tra azione e ri+essività che caratterizza la mente umana
E’ diverso dal programma ovvero una pianicazione di azioni già predenite in un ordine di
successione e più +essibili.
Decidere un intervento richiede dei criteri che orientino sulle modalità migliori per
raggiungere gli obiettivi pressati. Ogni educatore/formatore possiede un insieme di teorie
relative alla natura dell’apprendimento e dell’istruzione che portano a operare alle scelte di
strumenti, alle azioni e ai ruoli.
L’Istructional Design è un orientamento nato negli anni Sessanta, caratterizzato da una forte
attenzione alla progettazione curricolare e ai riferimenti criticali.
Negli anni Novanta, Charles Reigeluth ha esaminato e raccolto modelli e teorie dell’istruzione
noti in ambito internazionale.
Un modello dell’istruzione è una teoria che ha lo scopo di identicare metodi e procedure
adeguate aHnché l’apprendimento risulti eHcace, eHciente e coinvolgente. Questi modelli
hanno carattere situato e hanno una natura probabilistica. Hanno una struttura che prevede
attenzione all’individuazione dei metodi e proprio per questo l’Istructional Design “di seconda
generazione” si di,erenzia anche dalla progettazione curricolare, orientata di più verso
denizione delle fasi e sequenzializzazione del processo educativo.
David Merril ritiene che questi principi si debbano indicare a tutti gli educatori per rendere
l’insegnamento eHciente ed eHcace.
1) ricettiva -> l’allievo deve assorbire conoscenza e abilità dalla trasmissione delle
informazioni
2) comportamentale -> suddivisione di unità brevi vericate dai feedback dell’allievo
3) a scoperta guidata -> si forniscono risorse e supporti che promuovono costruzione attiva
di conoscenza
4) esploratoria -> attività a cui viene data massima libertà all’allievo
In un precedente lavoro (Calvani 2011) abbiamo integrato il modello di Clark con tre
categorie:
1) simulata: impiego di simulazioni siche con ri+essioni critiche
2) collaborativa: riguarda il mondo dell’apprendimento con interazioni tra pari
3) cognitiva/autoregolativa: strategie cognitive e metacognitive per insegnare ad apprendere
Strategia didattica= piano d’azione di breve durata, identicabile per un tratto caratteristico
ce l’ha resa storicamente riconoscibile: pu avvalere di procedure speciche ma mantiene
anche un suo grado i +essibilità e adattabilità alle emergenze della situazione.
Modello di Clark -> considerato un ragionevole contenitore delle principali strategie didattiche
o metodi più acclarati. (vedi tabella pag. 64)
• Lezione erogati tradizionale ->trasmissione delle info dal docente all’allievo. Nel Medioevo
prevedeva una discussione tra il docente e chi era contrario; poi la lezione è diventata una
semplice esposizione di informazioni. Questo aspetto è indicato come negativo per il suo
carattere retorico, per l’eccessività prolissità verbale e per la sua trascuratezza dei tempi di
attenzione e coinvolgimento dell’allievo. Il vantaggio è quello di poter raggiungere un vasto
pubblico, per di conseguenza non si possono ricevere feedback dell’interiorizzazione.
• Lezione erogati multimodale -> lezione classica arricchita in senso multimodale, avvalendosi
cioè di supporti come gesti, canto, ritmo o supporti multimediali come slide, audio e video,
sopratutto per far fronte all’esigenza dell’inclusione. L’impiego contemporaneo di più
informazioni causa con facilità il sovraccarico cognitivo.
• Istruzione sequenziale interattiva -> si entra nell’alveo di strategie che coinvolgono l’allievo
attraverso feedback (istruzione diretta). Consente il padroneggiamrnto graduale delle abilità
anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie.
• Modellamento (apprendistato) -> il docente mostra “come si deve fare” anche attraverso
strumenti e procedure. L’apprendista è messo in situazione, apprende in un contesto
concreto imitando il maestro più esperto che lo indirizza e gli fornisce un supporto.
• Problem solving -> riguarda tutte le situazioni in cui il soggetto avverte un gap tra la
situazione reale e una desidera e la mente si attiva per il suo superamento. Esistono diverse
tipologie di problemi: grado di strutturazione, complessità, dinamicità e specicità/astrazion
del dominio.
• Lo studio del caso -> si immagina una situazione reale per esplorarne mentalmente le
conseguenze. Si possono distinguere tre principali tipologie di casi: decision (casi orientati
alla presa di decisioni), appraisal cases (orientati all’individualizzazione e all’analisi dei
problemi) e cases histories (storie concluse e generalmente meno coinvolgenti perché già
concluse)
• Simulazione simbolica -> riprodurre esperienze simili a quelle del mondo reale per o,rire
agli studenti la possibilità di agire e apprendere dalle conseguenze delle proprie azioni.
• Games-Based Learning (videogiochi per l’apprendimento) -> dato l’utilizzo massiccio dei
videogiochi i ricercatori hanno ricercato il motivo per cui molti giovani trascorrono molto
tempo giocando a dispositivi.
• Discussione -> consiste in uno scambio-confronto di idee tra formatore e studente. Viene
vista a volte in opposizione e in alternativa alla lezione stessa. Il docente non è più istruttore
ma aiuta lo studente in attività cognitive.
• Metodi per progetti -> rappresenta una delle modalità in ottica costruttivista, congiunta con
un’attività di gruppo. L’insegnante svolge un ruolo di supporto al ne di applicare procedure
e coinvolgere gli studenti.
• Espressione libera individuale -> attività espressive che vengono richieste all’allievo senza
vincoli e procedure particolari.
• Strategie di studio: si riferiscono alle modalità che possono essere impiegate dagli studenti
per ottimizzare la qualità della comprensione testuale a ni di apprendimento individuale.
Quelle dei docenti riguardano: attività di anticipazione rispetto alla lettura del testo mentre
quelle degli studenti: attività di questionarizzazione interna al testo, di evidenziazione e
annotazione del testo e di messa in rapporto e consolidamento delle parti essenziali.
2.3 Conoscenze evidence-based
John Hattie ha sintetizzato 800 metanalisi relative ai risultati educativi di soggetti in età
scolare. (e,ect size= indicatore di eHcacia di un’azione didattica). I concetti fondamentali in
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Introduzione
In questo capitolo ci occupiamo di un complesso di mediazioni simboliche e negoziali che
entrano tipicamente in gioco una volta che il dispositivo formativo sia stato allestito, e che
prendono corpo attraverso le azioni concrete che l’insegnante/formatore mette in atto per
garantire l’eHcace svolgimento di interazioni nalizzate all’apprendimento.
Didattica viva -> didattica nel suo concreto essere e divenire incarnato delle azioni e
interazioni degli attori della formazione. E’ un campo molto complesso.
2.La prossemica e la cinesica: si riferiscono ai segni che l’uomo produce con il corpo. La
prossemica è la disciplina che studia la posizione tra i corpi degli individui durante la
comunicazione, il modo in cui vengono a regolarsi spazi e distanze. Sull’uso degli spazi
possono in+uire vari fattori:quelli culturali e socioemozionali, la personalità dei soggetti,
l’organizzazione spaziale dell’ambiente. La cinesica studia la comunicazione che
facciamo attraverso il nostro corpo. E’ composta in due parti: la microcinesica
(espressioni volto: oocchi, fulcro dell’espressività del volto)) e la macrocinesica (gesti,
funzione importante a livello espressivo-comunicativo, postura).
Un nuovo capitolo della ri+essione sul rapporto tra immagine e testo si è aperto negli anni
Novanta con l’esplosione della multimedialità. Un multimedia è un ambiente che consente di
utilizzare e combinare più codici rispetto a quelli dei libri. Dagli anni Novanta si comincia a
parlare di ipermedia (internet e web).
Pu essere utilizzato sia nelle situazioni in presenza a supporto dell’esposizione orale sia nella
formazione online.
Circa le tecniche di scrittura del testo, la ricerca più recente suggerisce alcune indicazioni per
aiutare lo studente a selezionare le informazioni rilevanti nella lettura. Facilita la selezione
delle informazioni rilevanti aiutando l’allievo a mettere in relazione le informazioni in modo da
costruire una rappresentazione mentale coerente. E’ utile strutturare in modo chiaro e
comprensibile il testo, fornire una scaletta dei passaggi chiave, o,rire rappresentazioni
grache attraverso cui mettere in relazione ai nuovi concetti.
Nell’uso dei testi-immagini prevale ancora l’suo decorativo delle immagini senza che si pensi
al ruolo che possono svolgere nel migliorare i processi di apprendimento.
-> Per Clark e Lyons è importante distinguere tra le caratteristiche superciali di un’immagine
e le sue funzioni comunicative. Occorre anche considerare le sue funzioni psicologiche per
valutare quando la comunicazione visiva diventa facilitatrice di un processo cognitivo
signicativo.
L’impiego dell’immagine va collocato nel processo di strutturazione e ristrutturazione
cognitiva dell’alunno, tenendo conto in particolare delle sue preconoscenze: qui l’immagine
pu svolgere un ruolo attivo.
—> uso delle immagini utile nella comunicazione aumentativa e alternativa, ovvero un
insieme di tecniche, strategie e strumenti nalizzati a semplicare e migliorare la
comunicazione da parte dei soggetti con diHcoltà comunicativa e espressiva.
—> altra tecnica: fumetti -> dialogo tra più persone supportato dall’uso di disegni semplici e
chiari.
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• L’autoeHcacia —> rimanda alle credenze che egli nutre circa le proprie capacità di
controllo, chiamando in causa l’immagine che il soggetto possiede della propria capacità di
agire, la rappresentazione soggettiva della sua eHcacia.
Secondo Bandara si possono distinguere 3 tipi di convinzioni di eHcacia per lo sviluppo delle
competenze che governano il successo scolastico:
- 1)le convinzioni degli studenti circa la propria eHcacia nel padroneggiare diverse
materie scolastiche
- 2) le convinzioni dell’insegnante circa la propria eHcacia nel motivare e promuovere
l’apprendimento dei propri studenti
- 3) il senso di eHcacia collettivo dei membri del corpo insegnante rispetto alle capacità
dell’istruzione scolastica in cui operano, di compiere signicativi progressi scolastici.
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Uno degli obiettivi europei, da un punto di vista didattico, è quello di assicurare a tutti i
cittadini, oltre che all’accesso alla formazione lungo tutto l’arco della vita, il riconoscimento
degli apprendimenti ovunque acquisiti ! previsti strumentini armonizzazione quali l’European
Qualication Framework (EQF)
o Quadro di riferimento pensato per collegare fra loro e rendere omogenee le
qualiche ottenute in paesi e sistemi di,erenti.
Cinque principali ambiti con i quali si confronta la didattica:
La scuola > educazione e sviluppo integrale della persona. Conoscenze strumentali
(alfabetizzazione), competenze chiave e conoscenze di dominio disciplinare
L’università > conoscenze disciplinari avanzate, approfondimento, ricerca e sviluppo
La formazione professionale e continua > conoscenze e competenze professionali,
miglioramento, innovazione, +essibilità, capacità di problem solving, esercitazione al lavoro
di squadra
L’extrascuola > sviluppo integrale delle diverse dimensioni: corporeo-cinesico, culturale,
espressivo, socio relazionale, etico
L’educazione degli adulti > realizzazione personale, crescita culturale, contrasto al
decadimento e all’analfabetismo di ritorno
Questi ambiti sono legati da tre aree di ricerca e intervento:
La didattica tecnologica> strumenti, ambienti e metodi di intervento
La didattica speciale > inclusione, strategie per consentire l’apprendimento di tutti
La didattica interculturale > integrazione, valorizzazione e riconoscimento delle diversità
1.Didattica scolastica
Questa tipologia di didattica è caratterizzata da classi composte da più alunni, vincoli di
condivisione spazio- temporale, obbligo di frequenza, controllo di presenze e assenza,
organizzazione in cicli di studio annuali, , presenza di programmi curriculari distinti per aree
tematico- disciplinari, valutazione dei risultati dell’apprendimento.
Il sistema d’istruzione del nostro paese prevede:
- Scuola dell’infanzia
- Scuola primaria e secondaria di primo grado
- Licei, istituti tecnici, istituti professionali
Attualmente l’obbligo di istruzione è di dieci anni (tra i 6 e i 16).
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Il primo incontro con il mondo scolastico per un bambino pu avvenire con il nido, tuttavia
questo è facoltativo. È riconosciuto come un “servizio sociale di interesse pubblico nalizzato
a provvedere alla temporanea custodia dei bambini, per assicurare una adeguata assistenza
alla
famiglia e facilitare l’accesso della donna al lavoro”. ! Legge 6 dicembre 1971 n.1044
Da poco è incluso nel sistema integrato di educazione e istruzione.
• I nidi puntano molto all’organizzazione degli spazi interni ed esterni in relazione alle attività
da svolgere, alla scelta dei materiali ludici e didattici, alla routine, al gioco, alle relazioni
interpersonali e al rapporto con la famiglia. I metodi e i materiali utilizzati in queste strutture
sono molteplici e hanno l’obiettivo di favorire un armonico sviluppo psicomotorio in relazione
con l’ambiente e gli altri nella prospettiva della progressiva autonomia.
• La scuola dell’infanzia inizia dai 36 mesi e ha una durata di tre anni. Ha un’importanza
rilevante, come dimostrato, per lo sviluppo integrale del bambino. Questa istituzione
scolastica ha la nalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia,
della competenza e di avviarli alla cittadinanza.
Oltre al gioco vengono favoriti momenti di relazione con l’altro, di confronto e di impegno.
In questa fase la scoperta avviene tramite l’esplorazione, l’osservazione e la sperimentazione.
Questi elementi possono essere favoriti da ambienti stimolanti (giardino, orto..). Per quanto
riguarda le competenze funzionali alla scuola primaria sono importanti le esperienze di
prescrittura e di prefettura a partire dallo sviluppo di competenze fonetico- fonologiche
presentate attraverso giochi di parole, rime, lastrocche ecc. Questa particolare attenzione a
questi aspetti viene predisposta anche in un’ottica preventiva rispetto a eventuali Disturbi
specici dell’apprendimento (DSA). Al pari delle attività linguistiche in questo periodo
vengono predisposte anche attività di confronto, ordinamento, seriazione per permettere lo
sviluppo di abilità logico-matematiche ! Basi del calcolo formale
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Nel campo della formazione hanno acquisito maggior valore, negli ultimi anni, le competenze
chiave
! critica agli apprendimenti mnemonici.
Lavorare per competenze signica progettare percorsi capaci di sviluppare la capacità di
padroneggiare e applicare le conoscenze ai contesti (= perché e come si usano le
competenze).
Per autonomia scolastica si intende invece l’insieme delle misure che consentono alle scuole
di avere una propria indipendenza decisionale sull’aspetto amministrativo, organizzativo e
didattico. ! Legge 15 marzo 1997 n.59
In base a questa autonomia, le istituzioni possono scegliere la propria organizzazione, i metodi
di insegnamento e modicare il monte ore annuale delle discipline d’insegnamento (no al
20%). Possono provvedere, inoltre, alla realizzazione di ampliamenti dell’o,erta formativa
(attraverso varie iniziative). Altra novità riguarda la valutazione, anche gli insegnati e la
scuola divengono soggetti a questa.
! responsabilità, merito, valutazioni nazionali e internazionali.
- Sistemi di verica del sistema scolastico nel suo complesso La valutazione
ha due nalità:
1. Produrre dati che consentano un bilancio complessivo dei risultati che una scuola di un
tale paese riesce a conseguire
2. Consentire in casi di vericata diHcoltà, la messa a punto di interventi migliorativi
adeguati
In Italia, il sistema valutativo è costituito dalle prove Invalsi (test standardizzati) che si
avvalgono per fungere alla proprie nalità, alla modalità auto valutativa e a quella etero
valutativa.
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2.Didattica extrascolastica
Con “extrascolastica” si vuole indicare l’insieme delle proposte e attività che vengono o,erte
a bambini, adolescenti e giovani in età scolastica.
Si tratta di esperienze che si attuano sul territorio e a partire dalle risorse culturali di questo:
musei, biblioteche, siti archeologici, campi sportivi, teatri ecc. associazioni culturali,
organizzazioni pubbliche e private, con personale specializzato, creano o,erte formative
rivolte a famiglie e scuole, proponendo laboratori, percorsi di approfondimento, campi scuola
ecc.
7. Didattica speciale
Questo tipo di didattica è nota anche come didattica dell’inclusione. Studia e promuove le
pratiche migliori per favorire l’inclusione e l’integrazione di ogni individuo.
Il concetto di inclusione, presuppone che la scuola venga concepita in modo tale da essere
accessibile a chiunque indipendentemente dalle caratteristiche siche, psicologiche, culturali
e di realizzare il pieno sviluppo delle potenzialità del soggetto.
- Attenzione alle capacità del soggetto rispetto ai decit
- Accento sulla rimozione degli ostacoli ambientali e sociali
BES (Bisogni Educativi Speciali) > necessità per l’apprendimento e lo sviluppo dei soggetti
con esigenze particolari > interventi personalizzati
Multimodalità: possibilità di o,rire uno stesso contenuto in modi e forme diverse, utilizzando
più codici linguistici e schemi espositivi (utilizzo anche delle nuove tecnologie)
Legge 170 dell’8 ottobre 2010 ! DSA (Disturbi Specici dell’Apprendimento). indica l’esigenza
di percorsi mirati (strumenti compensativi)
Strumenti:
▪ Prolo Dinamico Funzionale (PDF)
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8. Didattica interculturale
Si sviluppa con l’avanzare di una società sempre più multietnica nella quale si scontrano
diversità etniche, religiose, culturali ed economiche.
Questa didattica si propone di sviluppare interventi rivolti sia ai soggetti del gruppo culturale
ospitante che a quelli dei gruppi culturali ospitati. ! educazione all’ascolto, decentramento dei
punti di vista
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