Mezzi Di Allenamento
Mezzi Di Allenamento
Mezzi Di Allenamento
dell’allenamento di
endurance
Dominio Cinetica del VO2 Limite Origine della fatica
Max potenza o tolleranza
velocità Estrema Due componenti; < 2 min Stessi di severa;
Non c’è componente lenta; diminuzione capacità
Non si raggiunge il VO2max contrattile (fatica
Max potenza muscolare periferica)
che elicita
VO2max Severa Evidente componente lenta da 2 min a Deplezione del deposito
che si sviluppa in modo 30 – 45 min energetico rappresentato
continuo si dall’inizio; dal W’ (riserve
Non c’è steady state; anaerobiche); accumulo
Si raggiunge il VO2max se di metaboliti (acidità
si protrae ad esaurimento muscolare, fostati)
Critical
power Pesante C’è componente lenta che Da 30 – 45 min Deplezione del glicogeno;
distingue chiaramente dalla fino a 3 – 4 ore ipertermia
fase II della cinetica;
Si raggiunge lo steady state
dopo 10-20 minuti;
Il VO2 è elevato
Soglia del
Moderata Non c’è componente lenta; > 4 ore Ipertermia; fatica centrale
lattato si raggiunge steady state (sistema nervoso
entro 3 minuti centrale); motivazione;
danni muscolari e
articolari
Intensità allenamento aerobico
Max potenza
Ad intensità estrema non si raggiunge
il VO2max, il consumo sale molto
rapidamente in modo lineare
VO2max
Ad intensità severa non si ottiene lo
steady state, si raggiunge il VO2max, e ZONA 3
la componente lenta è molto «rapida»
2° soglia
Ad intensità pesante si ha la (Cr. Pow.)
componente lenta del VO2 che ZONA 2
aumenta «lentamente» e che porta
allo steady state tardi (dopo 10’-20’)
1° soglia
Ad intensità moderata si raggiunge
velocemente lo steady state (plateau) ZONA 1
del VO2, non c’è componente lenta
Riposo
L’intensità dell’allenamento aerobico a 3 zone
Zona 3:
87 – 100% HRmax
2° soglia ventilatoria
1° soglia ventilatoria
Zona 1:
55 – 80% HRmax
Rotstein et al. Perceived speech difficulty during exercise and its relation to exercise intensity and physiological responses,
Eur J Appl Physiol 2004
Jeans et al. Translation of exercise testing to exercise prescription using the talk test. J Strength Cond Res 2011
L’intensità dell’allenamento aerobico:
Talk test
Rotstein et al. Perceived speech difficulty during exercise and its relation to exercise intensity and physiological responses,
Eur J Appl Physiol 2004
Jeans et al. Translation of exercise testing to exercise prescription using the talk test. J Strength Cond Res 2011
Session RPE (Rate of Perceived Exertion) – Foster 1996
Quantificare la percezione dello sforzo della seduta di allenamento
Si fa una domanda molto generale basata sulla percezione dell’atleta:
Quanto è stato duro il tuo allenamento?
Zona 1:
55 – 81% HRmax
Zona 3:
87 – 100% HRmax
Metodi allenamento
resistenza
Gioco
Lungo lento Progressivo HIIT specifico
Corto – veloce
(% HR max)
70
70
78
78
82
82
85
85
SKINNER et al, Adaptation to a standardized training program and changes in fitness in a large,
heterogeneous population: The HERITAGE Family Study. Med. Sci. Sports Exerc., 2000.
Es. 3 Programma di allenamento di endurance
Gibala et al. Short-term sprint interval versus traditional endurance training: similar initial
adaptations in human skeletal muscle and exercise performance, J Physiol, 2006
Es. 4 Programma di allenamento di endurance
Montero et al, Refuting the myth of non-response to exercise training: 'non-responders' do respond
to higher dose of training, J Physiol. 2017
Es. 5 Programma di allenamento di endurance
American College of Sports Medicine position stand. Quantity and quality of exercise for developing
and maintaining cardiorespiratory, musculoskeletal, and neuromotor fitness in apparently healthy
adults: guidance for prescribing exercise. Med Sci Sports Exerc. 2011
L’importanza del volume settimanale di
allenamento per i non-responders
5 gruppi si sono allenati con diverse frequenze settimanali (da 1 a 5)
Nei gruppi da 1 a 3 volte a settimana, molte persone (dal 70% al 30%)
erano non-responders (non miglioravano)
Nei gruppi in cui ci si allenava 4 o 5 volte a settimana miglioravano tutti
cambiamento % della potenza al VO2max
Non-responders
Cambiamenti minori dell’errore di
misura
Numero di allenamenti a settimana
L’importanza del volume settimanale di
allenamento per i non-responders
Dopo hanno preso i non-responders del primo periodo e hanno fatto svolgere lo
stesso programma aggiungendo due sedute a settimana (quindi chi si era allenato 1
volta, nella seconda fase si allenava 3 volte)
I non-responders alla prima fase, sono diventati responders quando hanno
aumentato la dose di allenamento (2 sessioni in più a settimana)
cambiamento % della potenza al VO2max
Zona 5: 15 – 30’
92 – 100% HRmax Zona 3:
Zona 4: 30 – 60’ 87 – 100% HRmax
87 – 92% HRmax
2° soglia ventilatoria
Zona 3: 50 – 90’ Zona 2 (di soglia):
82 – 87% HRmax 82 – 87% HRmax
1° soglia ventilatoria
Zona 2: 1 – 3 h
72 – 81 % HRmax Zona 1:
55 – 81% HRmax
Zona 1: 1 – 6 h
55 – 72 % HRmax
Come si inserisce il lavoro a
intensità bassa/moderata
nel programma di
allenamento di un
maratoneta
Programmi di allenamento di Stefano Baldini in preparazione alla
Maratona Olimpica del 2004
5 Zone 3 Zone
Zona 5: 15 – 30’
92 – 100% HRmax Zona 3:
Zona 4: 30 – 60’ 87 – 100% HRmax
87 – 92% HRmax
2° soglia ventilatoria
Zona 3: 50 – 90’ Zona 2 (di soglia):
82 – 87% HRmax 82 – 87% HRmax
1° soglia ventilatoria
Zona 2: 1 – 3 h
72 – 81 % HRmax Zona 1:
55 – 81% HRmax
Zona 1: 1 – 6 h
55 – 72 % HRmax
Sessioni di allenamento tipiche eseguite
da atleti di endurance molto allenati
Manageable total
Zone HR (%max) Examples of training sessions duration
1 55-72 Continuous bouts 60-360 min
2 72-82 Continuous bouts 60-180 min
3 82-87 Continuous bout 40-60 min 50-90 min
6 x 15 min, 2-min rec
2 x 25 min, 3-min rec
5 x 10 min, 2-min rec
8 x 8 min, 2-min rec
50 x 1 min, 20-s rec
4 87-92 10 x 6 min, 2-3-min rec 30-60 min
8 x 5 min, 3-min rec
15 x 3 min, 1-min rec
40 x 1 min, 30-s rec
10 x (5 x 40 s, 20-s rec), 3-min breaks
20-40 min steady state
5 92-100 6 x 5 min, 3-4-min rec 24-30 min
6 x 4 min, 4-min rec
8 x 3 min, 2-min rec
5 x (5 x 1 min, 30-s rec), 3-min breaks
Distribuzione del volume e intensità dell’allenamento
Atleta sci di fondo - Bente Skari
1) Progressivo incremento del volume svolto sotto la soglia aerobica (zone 1 e 2) nel
corso della carriera
2) Solo il 10-15% del volume di allenamento è sopra la soglia aerobica (zone 3-5)
900
700
Ore di allenamento
500
300
100
18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Età
Seiler 2012, Training intesity
distribution Prima vittoria coppa del mondo
Distribuzione del volume e intensità dell’allenamento annuale
Ingrid Kristiansen – Mezzofondista nell’anno del record 5000 e 10000m
1) Il volume di allenamento viene modulato durante l’anno modificando
principalmente il volume nelle zone 1 e 2 (< soglia del lattato).
2) Il volume di allenamento è maggiore nel periodo preparatorio (lontano dalle
competizioni) e minore nel periodo agonistico (vicino alle competizioni).
3) Il volume di allenamento in zona 1 e 2 è sempre presente in modo sostanziale
Prep. generale Prep. Competitivo
Introduttivo
specifica
Ore di allenamento
Rigenerazione
Distribuzione dell’intensità dell’allenamento
Stöggl et al. The training intensity distribution among well-trained and elite endurance
athletes. Front Physiol. 2015
Distribuzione dell’allenamento
«a soglia» o piramidale
80
70
60
50
40
30
20
10
0
intensità
Bassa Media Alta
Distribuzione polarizzata
dell’allenamento 80:20%
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
intensità
Bassa Media Alta
Ore annuali di allenamento in diversi atleti di elite
Molte caratteristiche del gesto sportivo influenzano il massimo volume di
allenamento tollerabile:
Supporto peso corporeo; azioni concentriche/eccentriche; frequenza dei cicli
(passi/pedalate/colpi/bracciate); tempo sotto tensione (contrazione muscolare) per
ogni contrazione e per ogni ora di allenamento.
11 ore/settimana 23 ore/settimana
Interval training
Alternanza di fasi ad alta intensità con fasi di recupero
High Intensity Interval Training (HIIT)
Il padre dell’interval
training
• “Perchè dovrei allenarmi a
correre piano? So già come
correre piano. Io voglio
imparare a correre veloce”
Emil Zatopek
Interval training
Obiettivo: aumentare il volume di
corsa svolto ad alta intensità
• 5 x 1000 m più veloce di 5000 m
• 10 x 500 m più veloce di 5 x 1000 m
• 20 x 250 m più veloce di 10 x 500 m
Endurance training vs
High Intensity Interval Training
• L’interval training ad
alta intensità migliora
il VO2max più
dell’allenamento
tradizionale continuo
(per es. 90 minuti al
65% VO2max)
Benefici dell’interval training
• Migliora velocemente il fitness e la salute:
• fattori di rischio collegati a obesità, problemi
cardiovascolari, sindromi metaboliche
• Aumenta capaci ossidazione di grassi e
carboidrati
• Aumenta attività enzimi aerobici muscolari
• Aumenta numero e attività mitocondri
La guida dell’ High Intensity Interval Training
Variabili da gestire in un allenamento intervallato
Durata
Durata
Modalità recupero
Intensità
di lavoro
recupero
Intensità
Durata della serie (numero di intervalli)
Tempo (e intensità)
Numero di
tra le serie
serie
Variabili da gestire in un allenamento intervallato
• Stimolare il VO2max
• Stressare il sistema di trasporto e utilizzo dell’ossigeno
• Per fare questo bisogna massimizzare il tempo speso al
VO2 o vicino ad esso (> 90% VO2max)
• Ciò permette di lavorare ad una gittata cardiaca
massimale stimolo ad aumentare volume sistolico
• Reclutare fibre di tipo II (in aggiunta alle fibre di tipo I) per
esprimere contrazioni più intense/potenti
• Stimolo per un profilo più aerobico delle fibre di tipo II
Le principali modalità di interval training
Sprint
interval
Repeated training
sprint
HIIT intervals
intervalli
HIIT corti
intervalli
lunghi
Intensità
di soglia
Le principali modalità di interval training
«A soglia»
• Alto rapporto lavoro:recupero
VO2max B
A B A B
A parità di % del VO2max, i soggetti A e B A parità di % rispetto alla max velocità di
stanno lavorando a % diversa della propria sprint, il soggetto A e B stanno lavorando a %
velocità massima diverse del proprio VO2max
Modalità Intensità Lavoro recupero Fattori Consumo di O2
periferici
A soglia Intorno a 2’ – 20’ Lavoro:recupero Lattato + Non si raggiunge
VT2 (80-90% 2:1 – 5:1 VO2max o solo
vVO2max) per poco
HIT intervalli 90 – 110% 2’ – 6’ < 3’ passivo Lattato + Tempo @
lunghi (>45s) vVO2max > 3’ attivo VO2max 5’ – 10’
HIT intervalli 100 – 120% 10 – 45 s 10 – 30 s Lattato + Tempo @
brevi (<45s) vVO2max passivo Muscolare + VO2max 5’ – 10’
30 – 60 s attivo
Repeated All-out 2 – 10 s ≤ 30s Lattato ++ Non si raggiunge
sprint (attivo o Muscolare +++ VO2max o solo
training passivo) per poco
Sprint All-out 2 – 30 s 30 s – 4’ Lattato +++ Non si raggiunge
interval Muscolare +++ VO2max
training
Bioenergetica
dell’esercizio intervallato
Deriva pulsatoria (drift) durante seduta di interval training
1) La frequenza cardiaca di picco cresce in ogni intervallo (deriva pulsatoria) perché
si tassa sempre di più il sistema aerobico (esaurimento scorte anaerobiche)
2) La frequenza cardiaca nel recupero cresce in ogni intervallo (deriva pulsatoria)
perché parte da una frequenza cardiaca maggiore (Vedi punto 1) ed il recupero
è sempre più lento
Seiler & Sjursen, Effect of work duration on physiological and rating scale of perceived exertion
responses during self-paced interval training, Scand J Med Sci Sports 2004
La Frequenza Cardiaca intervalli lunghi lavoro:recupero (1:1)
90% FCmax
4 x (6’ – 6’ rec)
12 x (2’ – 2’ rec)
Seiler & Sjursen, Effect of work duration on physiological and rating scale of perceived exertion
responses during self-paced interval training, Scand J Med Sci Sports 2004
Il picco di Frequenza Cardiaca e consumo di ossigeno
durante intervalli lunghi lavoro:recupero (1:1)
Seiler & Sjursen, Effect of work duration on physiological and rating scale of perceived exertion
responses during self-paced interval training, Scand J Med Sci Sports 2004
Confronto tra intervalli lunghi di diversa durata
4x16 min 4x8 min 4x4 min
Power (W) 276 (25) 308 (29) 342 (33)
Power (W.kg-1) 3.5 (0.4) 3.9 (0.4) 4.3 (0.4)
% Peak Power Output 65 (4) 71 (4) 80 (4)
% Power4mM 97 (8) 106 (8) 118 (9)
% Power 40min Time Trial 95 (5) 106 (5) 117 (6)
Blood Lactate (mMol.L-1) 4.7 (1.6) 9.2 (2.4) 12.7 (2.7)
HRmean, work bouts (%HRpeak) 86 (3) 88 (2) 89 (2)
HRpeak, work bouts (%HRpeak) 89 (2) 91 (2) 94 (2)
RPE (Borg 6-20 scale) 15.0 (1.1) 16.2 (0.8) 17.1 (0.9)
% sessions with RPEpeak 19-20 8.4 26.8 60.9
Seiler et al, How does interval training prescription impact physiological and perceptual responses?
IJSPP 2017
La rigenerazione del W’ dipende dall’intensità del recupero
1. Il W’ (scorte anaerobiche) viene rigenerato durante le fasi di recupero
2. Il lavoro totale svolto al di sopra della critical power è aumentato negli esercizi
intervallati rispetto a quelli continui maggior tempo di lavoro > CP
3. La rigenerazione del W’ durante il recupero è maggiore quando il recupero è
svolto a intensità bassa o riposo
A B C D
CHIDNOK et al. Exercise Tolerance in Intermittent Cycling: Application of the Critical Power Concept.
Med. Sci. Sports Exerc.,2012.
Differenza tra intervalli lunghi e corti: frequenza cardiaca
Wakefield et al. The Influence of Work Interval Intensity and Duration on Time Spent at a High
Percentage of VO2max during Intermittent Supramaximal Exercise, J Strength Cond Res. 2009
Con intervalli brevi il maggior contributo è della fosfocreatina
• Negli intervalli brevi il maggior contributo arriva dal sistema della fosfocreatina,
perché questa viene continuamente rigenerata nel recupero e quindi diventa
nuovamente disponile al successivo intervallo
• Negli intervalli lunghi il maggior contributo viene dalla glicolisi anaerobica e dal
sistema ossidativo
O2 O2 Gl.An.
Gl.An.
PCr O2
PCr O2
PCr
PCr
PCr) Fosfocreatina
O2) Fosforilazione ossidativa
Gl.An.) Glicolisi anaerobica
Gli intervalli brevi tengono il consumo di ossigeno basso
perché si usa la fosfocreatina
VO2max
LT
Davies et al. Dissociating external power from intramuscular exercise intensity during intermittent
bilateral knee-extension in humans, J Physiol 2017
La tolleranza all’esercizio è maggiore con intervalli brevi
a parità di rapporto lavoro:recupero (1:2)
60s:120s
10s:20s
30s:60s
30s:60s
10s:20s
60s:120s
Gibala et al. Metabolic adaptations to short-term high-intensity interval training: a little pain for a lot of
gain? Exerc Sport Sci Rev 2008
Gibala et al. Short-term sprint interval versus traditional endurance training: similar initial
adaptations in human skeletal muscle and exercise performance. J Physiol 2006
Considerazioni generali
Per massimizzare il tempo speso al VO2max (> 90% VO2max)
devo gestire il tempo necessario a raggiungere il VO2max
High
• 4 x 4’ rec 4’
• 8 x 2’ rec 2’
Intensity • 5 x 3’ rec 90s
Interval • 8 x 2’ rec 1’
Training
intervalli
lunghi
Sessioni di allenamento tipiche eseguite
da atleti di endurance molto allenati
Manageable total
Zone HR (%max) Examples of training sessions duration
1 55-72 Continuous bouts 60-360 min
2 72-82 Continuous bouts 60-180 min
3 82-87 Continuous bout 40-60 min 50-90 min
6 x 15 min, 2-min rec
2 x 25 min, 3-min rec
5 x 10 min, 2-min rec
8 x 8 min, 2-min rec
50 x 1 min, 20-s rec
4 87-92 10 x 6 min, 2-3-min rec 30-60 min
8 x 5 min, 3-min rec
15 x 3 min, 1-min rec
40 x 1 min, 30-s rec
10 x (5 x 40 s, 20-s rec), 3-min breaks
20-40 min steady state
5 92-100 6 x 5 min, 3-4-min rec 24-30 min
6 x 4 min, 4-min rec
8 x 3 min, 2-min rec
5 x (5 x 1 min, 30-s rec), 3-min breaks
Interval training
intervalli brevi
HIIT con intervalli brevi
brevi
Dividere il lavoro in serie
• Poiché è difficile fare una sola lunghissima serie (per es.
20 minuti) di intervalli brevi, si divide il lavoro in serie
• Purtroppo, all’inizio di ogni serie bisogna far risalire il
VO2 che si è abbassato durante il recupero
Esempio endurance:
• 3 x 8 x (30 s [110% vVO2max], rec 30 s [50%])
• 3 x 12 x (30 s [100% vVO2max], rec 15 s [50%])
Esempio pallamano:
• 2 x 20 x (10 s [130% vVO2max], rec 20 s [0%])
Esempio calcio:
• 2 x 12 x (15 s [120% vVO2max], rec 15 s [0%])
Repeated sprint training
• SFORZI BREVI (5 – 20 s) a velocità
massimale, anche in salita o con esercizi
total-body
• Recuperi brevi < 20 s
REPEATED
SPRINT • Tipo Tabata
INTERVALS
Repeated Sprint Training in ordine dal minore al maggiore
stimolo aerobico (% del VO2max raggiunta durante la seduta)
RECUPERO PASSIVO
50% vO2max • 15x (40m/120s [0%])
• 40x (15m/27s [0%])
• 15x (40m/60s [0%])
• 6x (30m/21s [0%])
• 20x (30m/25s [0%])
• 15x (40m/30s [0%])
65% vO2max • 15x (40m/20s [0%])
10 mMol
13 mMol
17 mMol
Sprint interval training
• SFORZI BREVI (10 – 30 s) a velocità
massimale, anche in salita
• LAVORO:RECUPERO = 1:4 – 1:8
TRAINING
Due approcci diversi
1. Fissare il metodo e il numero di ripetizioni ed
eseguire il lavoro alla velocità media più alta
possibile
Transfer