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Olivo

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L’olivo e il suo olio

Leggende, ricettario, racconti,


etimologia, proverbi, tradizioni,
informazioni scientifiche,
storyboard a fumetti…

Ad opera degli alunni di 4^ e 5^


di Anzano
e di Cappella Maggiore
SOMMARIO

1^ parte

Proverbi
La canzone dell’olivo
Tradizioni 2^ parte
Un po’ di storia La pianta dell’ulivo
Come nacque l’ulivo? Forme di allevamento
Fumetti:l’ulivo magico L’oliva
Fantasia sulle origini Dalle olive all’olio
La leggenda di S. Bonda L’olio d’oliva
L’albero della preghiera L’olio in cosmetica
I poteri dell’olio L’importanza dell’olivo
Ricette…tra i banchi Gli anellini bianchi delle fate
Il cigno, il bambino e l’olivo Lavori in mostra
magico Due righe di commiato
Fumetti: l’ulivo maestoso Gli autori
Ringraziamenti
SULLA
COLTIVAZIONE

• “Vigna piantata da me, moro da mio


padre, olivo da mio nonno”.
• La vigna l’ho piantata io, il gelso mio
padre e l’olivo mio nonno.

• “Agli ulivi un pazzo sopra e un santo


sotto”.
• Gli ulivi si può potarli fin che si
vuole, ma la raccolta bisogna farla con
pazienza.

• “Chi ara l’uliveto addimanda il frutto”.


• Chi mantiene l’uliveto domanda il
frutto.

• “Chi lo letama l’ottiene”.


• Chi lo nutre l’ottiene.

• “Chi lo pota lo costringe a fruttar


bene”.
• Chi gli taglia i rami lo “costringe“a far
tanto frutto.
SULLA FIORITURA

• “ Se mignola d’aprile va col


barile”.
• Se fiorisce in aprile il raccolto
sarà abbondante.

• “Se mignola di maggio appena per


l’assaggio.”
• Se fiorisce in maggio ce ne sarà
poco.

• Se mignola di giugno si condisce


con un pugno.”
• Se fiorisce in giugno ce ne sarà
appena un pugno.
LA RACCOLTA
• “A Santa Reparata ogni oliva inoliata.”
• L’otto ottobre ogni oliva è matura.

• “Per Santa Lucia lascia la ghianda e piglia


l’ulia.”
• Per Santa Lucia bisogna iniziare la raccolta.

• “L’ulie le cominciano a’ fa’ l’olio quando


l’hanno auto la novena di Natale”.
• Le olive si possono raccogliere 9 giorni
prima di Natale.

• “Quanto più la ciondola tanto più la unge.”


• Più l’oliva resta sulla pianta più olio
produce.

• “La prima oliva è d’oro, la seconda d’


argento, la terza non vale niente.”
• La raccolta va fatta appena le olive sono
mature: più si aspetta peggio è.
“LA CANZONE DELL’ULIVO”
Vi proponiamo alcuni versi della nota poesia di
Giovanni Pascoli, accompagnati da una nostra
interpretazione
Non vuole, Non vuole,
per crescere, ch’aria, che sole,
che tempo, l’ulivo! per crescere, che aria, che sole,
che tempo l’ulivo!
Noi messe pei figli ,
noi ombra pei figli de’ figli,
piantiamo l’ulivo!
Noi per dare alimento ai figli
Tu, placido, pallido ulivo, Noi per dare ombra ai figli dei figli
non dare a noi nulla, ma resta;
ma cresci, sicuro e tardivo,
piantiamo l’ulivo!
nel tempo che tace!

Pianta tranquilla ed argentea,


non offrirci nulla ma vivi,
ma cresci lentamente e con sicurezza,
nel tempo che passa silenzioso.
L’OLIVO NELLE
TRADIZIONI
La religione popolare spesso cadeva nella superstizione e, ai valori
cristiani, si accostavano, a volte intrecciandosi, quelli magici, che
attribuivano all’olio grandi poteri.

Versare l’olio, per esempio, portava disgrazia, ma c’era il modo di


rimediare: bastava prendere con la punta di un coltello un po’ di sale e
buttarselo dietro le spalle.

Si consigliava anche di ungere il ventre dolorante con olio dove fossero


stati cotti dei chicchi di alloro.

Per mandare indietro l’orzaiolo, il malato doveva guardare con l’occhio


offeso, per tre mattine di seguito, all’interno dell’imboccatura di una
boccetta d’olio.

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L’olio era indispensabile anche nel rituale per individuare il malocchio:
si sistemavano su di un tavolo due candele e in un piatto pieno
d’acqua si versava dell’ olio, pronunciando la formula di scongiuro

GESU’ GIUSEPPE E MARIA


SE C’E’ IL MALOCCHIO
SE NE VADA VIA
IO TI SEGNO
DIO TI LIBERA
MI RACCOMANDO ALLA S. S . TRINITA’
CHE TI RITORNI LA TUA SANTITA’.
MI RIVOLGO A DIO E A TUTTI I SANTI
CHE QUESTO MALE VADA INDIETRO E NON AVANTI.
IO TI SEGNO, DIO TI LIBERA.

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Molte sono le tradizioni che attribuiscono proprietà prodigiose all’ulivo
e al suo frutto:

per scongiurare il pericolo di temporali si bruciava sull’aia, sull’uscio o


sul davanzale della finestra un ramoscello di ulivo benedetto, mentre si
ripeteva questa giaculatoria (breve preghiera ripetuta più volte):

Santa Barbara benedetta


liberaci dal tuono e dalla saetta

Contro la grandine si metteva a forza, tra il legno e il vetro della


finestra, una foglia appuntita di ulivo.

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• Deriva dal latino òlea europea che
aveva lo stesso significato del termine in
uso. Infatti indicava l’olio che gli antichi
usavano come combustibile per illuminare
le case. L’olio veniva messo all’interno
delle lampade e delle lucerne .
PETROLIERA
OLIERA

PETROLIO OLEOSO

OLIO
OLIVICOLTORE
GASOLIO

OLIVETO OLIARE

OLEODOTTO OLEIFICIO
COSI’ NACQUE L’ ULIVO

Il mito di Poseidone e Atena


Gli antichi Greci spiegavano l’origine dell’ulivo
attraverso questo mito.

Un tempo Poseidone viveva in un bellissimo palazzo


su un’isola greca di nome Eubea.
Il suo palazzo era decorato con conchiglie, coralli,
gemme preziose e madreperla. Quando Poseidone
usciva su un carro con i suoi cavalli bianchi, era
seguito da tritoni,(esseri mezzo pesce, mezzo uomo)
sirene e nereidi (ninfe del mare).
Poco lontano dal suo regno c’era una città stupenda,
Atene, con molti templi imponenti, che onorava la
saggia figlia di Zeus, Atena.

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Un giorno Poseidone arrivò con il carro veloce sul punto
più alto di Atene, l’Acropoli e, battendo sulla roccia con
il tridente, fece sgorgare una fonte d’acqua marina.
-Ecco la prova che Atene è mia- gridò Poseidone -Qui
sgorga acqua di mare, e io sono il dio del mare …
La dea Atena protestò facendosi avanti, però Poseidone
la sfidò:
“Ah, sì, questa città è tua? Te la ridarò se sarai capace
di sfidarmi in un duello.”
Atena scosse la testa: “Facciamo una gara pacifica dove
vincerà chi regalerà agli abitanti la cosa più utile“

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-Io dono il cavallo – gridò Poseidone. Atena piantò in
terra la sua lancia e subito, in quel punto, spuntò una
piantina dalle foglie argentate: era l’ulivo.
Poseidone chiese aiuto a Zeus, il quale riunì subito una
giuria di dei e di dee, in numero uguale. A quel punto
chiese loro di dare un voto: era più utile il cavallo o
l’ulivo?
Difficile prendere una decisione.
Dopo tante discussioni, per giorni e giorni, la giuria non
potè emettere un giudizio: gli dei erano a favore di
Poseidone e tutte le dee a favore di Atena.
Vinsero però le donne, perché il padre Zeus, come
giudice, non votò, dando così maggioranza alle dee.
Da allora l’ulivo divenne simbolo di pace e questo
messaggio è rimasto immutato fino ai giorni nostri.

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Un ulivo era
abbandonato in
una selva o
precisamente in
una campagna
incolta e deserta.
Fu incendiato, fu
maltrattato,…ma
un contadino
generoso lo curò e
l’olivo gli donò il
suo olio pregiato.
Storia fantastica sulle origini
Dio creò la Terra, poi l’erba e i fiori profumati. Creò
anche gli animali, sia quelli feroci che quelli docili.
Alla fine creò anche gli uomini.
Si accorse che mancava una cosa importante: gli
alberi. Ne creò di tutti i tipi: alti, bassi, ricchi di frutti
succosi, pieni di foglie e di fiori profumati.
Ad un certo punto, stanco, creò
con il tronco storto, la corteccia rugosa e i frutti scuri,
piccoli e amari: l’ulivo.
Nessuno sulla terra voleva quest’albero, perché non
era bello e non produceva frutti dolci. Solo un uomo
accettò di piantare nel proprio giardino l’ulivo…
Questo fu un uomo fortunato, perché
quell’albero gli faceva ombra, gli dava frutti
sani e olio genuino!!!!!!

Van Gogh
LA LEGGENDA

DI SANTA
BONDA
Bonda era una di quelle monachine magre e curve che sembrano
un bozzolo di bachi da seta apparentemente prive di vita, ma in
realtà pronte, dopo giorni e giorni di attività segreta, a lasciar
fuoriuscire una candida farfalla.

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Nel chiostro dove Bonda viveva, entravano con il venticello di
primavera grida di rondini e profumi di giardino.
Gli alberi, con l’arrivo della primavera, sembravano ringiovanire,
baciati dai tiepidi raggi del sole e lasciavano cadere poi a terra
una nevicata di petali.
I contadini però non partecipaVAno a questa festa gioiosa, erano
aridi e tristi.

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Allora Bonda prese un ramoscello d’ ulivo, lo lasciò cadere su un
cerchio di sassi e disse:
“Sono sicura che non andrò in paradiso, come sono sicura che
questo ramoscello non germoglierà.”
Il giorno dopo vide le tendine della cella muoversi.
Entrò un raggio di luce e Bonda corse ad aprire: con suo stupore
vide che il ramoscello era germogliato ed era diventato una
pianta prodigiosa.

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L’olivo è un albero luminoso. E’ una pianta non tanto
grande, ma può vivere anni, anche secoli. Questo albero
chiede poca acqua per crescere, infatti ha radici che
riescono a bere ogni goccia nel terreno.
Ha bisogno di molto sole per far maturare le olive. Le
sue foglie sono verde-argento e, quando vengono
illuminate dal sole, diventano lucenti e brillanti.
Anche noi siamo come degli olivi verdeggianti:
aspettiamo che i raggi del Signore facciano brillare le
nostre anime.
Le olive sono molto preziose,
infatti esse servono per
produrre olio, sia quello che
utilizziamo per insaporire il
cibo, sia quello che idrata e
protegge la pelle dagli sbalzi di
temperatura, sia quello che
brucia nella lampada del
tempio, segno della preghiera
incessante della Chiesa.
L’ OLIVO
NELLA BIBBIA

L’olivo è l’albero della serenità e


anche il segno pacificatore tra
Dio e gli uomini dopo il diluvio
universale: la colomba torna da
Noè con un ramoscello
verdeggiante, segno che la terra è
riemersa.
L’olivo è anche l’albero della
lode a Dio e ci invita a perdonare
chi ci offende e chi ci fa del
male.
L’olivo è l’albero della pace,
ogni giorno siamo invitati a
costruirla: in famiglia, a scuola,
con gli amici.
I POTERI

DELL’OLI
O
L’olivo è sempre stato il simbolo della pace e della
fraternità.

Nell’ambito liturgico l’olio è servito anche, e a lungo,


per tenere accese le luci terrene, simbolo di quella
celeste, che si pongono in chiesa davanti al
tabernacolo.

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Nella liturgia cristiana l’olio è presente in numerosi
riti religiosi che accompagnano il fedele dalla nascita
fino alla morte.

Solitamente un rametto d’olivo viene infilato anche


dietro a quadri di soggetto religioso, posti vicino al
letto, per proteggere la famiglia da ogni male per
tutto l’anno, finché un nuovo ramoscello di olivo viene
a sostituire quello vecchio che viene bruciato e la sua
cenere viene poi sparsa per i campi.

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Nelle famiglie contadine più tradizionali, specialmente
in passato, venivano scelte delle ciocche adatte per
costruire le “palme” che, dopo essere state
benedette, si mettevano in camera o in cucina,
sull’altarino della Madonna o dietro la porta
d’ingresso.

Durante la Quaresima le donne vegliavano preparando


le palme, scegliendo delle ciocche a ramoscelli da cui
toglievano quasi del tutto le foglie, per ricollocarle
poi di nuovo, fitte fitte, a coppie, con un delicato
sistema d’intreccio.

I ramoscelli laterali venivano poi piegati e riuniti a


quello centrale e, in questo punto d’incontro, così
come nel crocicchio di origine, più basso, si cucivano
due “rose” di carta velina rossa, ricavando i petali a
colpi di forbice.
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RICETTE…

TRA I
BANCHI
Cremina di olive
Ingredienti:
• 23 crostini
• 12 olive nere
• 8 capperi
• 6 rotoli di acciughe sott’olio
• 2 scatolette di tonno sott’olio

Impasto:
Mettere tutti gli ingredienti in una ciotola.
Frullare il tutto.
Ottenere una cremina marroncina.
Spalmarla in modo uniforme sui crostini.
Infine gustarla e… mmh “squisita”
Tartine alle olive
Ingredienti
• 2 cucchiaiate di “Filadelfia”
• 6/7 pizzichi di prezzemolo
• 12 olive nere tagliuzzate
• 23 crostini

Preparazione
Spalmare la “Filadelfia” sui crostini
Tagliare le olive nere e metterle sopra
la crema di formaggio
Tagliuzzare il prezzemolo e metterne
un pizzico come decoro
Infine il piatto è servito!!!
INGREDIENTI:
Pasta per pizza
Farina doppio zero
Fettine di pomodoro fresco
Un vasetto di olive snocciolate
Un grappolo di peperoncino PREPARAZIONE:
Un pennello da cucina per spalmare Impastare l’ acqua con farina doppio zero
l’ olio nella teglia Far lievitare la pasta per almeno 15’
Lievito di birra e sale Spianare la pasta con il matterello

Basilico fresco Con il pennello spalmare accuratamente l ‘olio nella teglia


Mettere l ‘impasto sulla teglia e aggiungere sale
Tagliare le olive a metà, tagliare a cubetti il peperoncino
Mettere la pasta lievitata sulla teglia
Con un cucchiaio da cucina spalmare il pomodoro sulla pasta
Spargere in ogni estremità le olive e i cubetti di peperoncino
Accendere il forno
Quando il forno è caldo infornare la pizza, a 200°-250° per
almeno 15’-20’
Mettere al centro il basilico
Bravi Alessio
Gustare la pizza!! Ali Ele Giuly!
IL CIGNO, IL BAMBINO E L’OLIVO MAGICO

C’era una volta un bambino che andava


sempre nel bosco.
Un giorno il bambino si perse, si disperò,
pianse: <<Aiutatemi mamma e papà>>, e
continuava a piangere.
Camminando senza meta trovò un cigno
affiancato ad un olivo magico. Il cigno non
aveva le piume bianche ma dorate. Il cigno
infatti per nutrirsi mangiava olive e così
diventava sempre più bello, il suo collo
sempre piu’ lungo; più robusto, con ali più
grandi e con piume lucenti e dorate.
Il bambino si avvicinò all’ olivo, non al cigno
perchè aveva paura che fosse selvatico e
perciò che lo mordesse. Ma fu il cigno ad
avvicinarsi e a farsi accarezzare.
Il bambino, nonostante la paura di essere
morsicato, lo accarezzò a sua volta.

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Il cigno per ringraziarlo della sua dolcezza
voleva riportarlo a casa ma non ci riuscì
perciò chiese aiuto all’olivo.
L’olivo lo aiutò così…
Il bambino salì insieme al cigno sull’olivo.
L’OLIVO tolse dalla terra le proprie radici
fatate e si diresse proprio verso la
casetta del bambino che aveva un
grandissimo prato.
Il bambino per ringraziare i suoi due
amici, volle che stessero con lui quindi
l’olivo lo piantò sull’ immenso prato mentre
il cigno fece conoscenza con il piccolo
cagnolino e si misero nella stessa
gabbia vicino al ruscello.
L’olivo e il cigno vissero per sempre
“DA RE”. Infatti sono entrambi eleganti,
importanti e preziosi.

2 di 2
Un maestoso ulivo era
abbandonato in una
selva e precisamente
in una campagna
incolta e deserta…
…se io tagliassi
l’edera mi daresti i
tuoi frutti ?
…e il contadino
diventò ricco.
L’OLIVO
• L’olivo è una pianta che vive per vari secoli e
cresce molto lentamente.
• Ha foglie lanceolate, lunghe in media da 5 a 8
cm, verdi nella parte superiore , grigio-
argento in quella inferiore. Numerosi peli le
proteggono e permettono loro una durata di
circa 2 anni.
• L’apparato radicale è esteso ma non è molto
profondo.
• Il tronco è grigio-verde e
liscio fino al 10° anno circa;
poi diventa nodoso, contorto
e scuro. Alcune piante
ultrasecolari possono
raggiungere dimensioni
ragguardevoli, sia in altezza
che in larghezza.
• I germogli che nascono sul
dorso dei rami crescono
rapidi, vigorosi e sono detti
succhivi.
FASE
FENOLOGICA PERIODO MANIFESTAZIONE
(STAGIONALE)
RIPOSO VEGETATIVO Dicembre-Gennaio Attività dei germogli rallentata

RIPRESA VEGETATIVA fine Febbraio Emissione di nuova vegetazione color chiaro

MIGNOLATURA metà Marzo Mignole di colore verde, a maturazione


bianche
FIORITURA Maggio Fiori aperti e ben evidenti

ALLEGAGIONE Giugno Caduta dei petali

ACCRESCIMENTO Giugno Frutti piccoli ma ben evidenti


FRUTTI
INDURIMENTO DEL Luglio Arresto della crescita dei frutti
NOCCIOLO
ACCRESCIMENTO Agosto Aumento considerevole dimensioni dei frutti
FRUTTI
INVAIATURA metà Ottobre-Dicembre Cambiamento manto di colore

MATURAZIONE fine Ottobre-Dicembre Frutto con colorazione uniforme e scura


COMPLETA
LA MOSCA OLEARIA
• Un insetto dannoso per le olive è la
mosca olearia; infatti la femmina depone
le uova nelle olive e le larve si nutrono
della polpa del frutto.
• Gli olivicoltori usano un liquido che le
attiri per stabilire il momento opportuno
per intervenire con gli antiparassitari.
La scelta della forma di allevamento dipende
soprattutto da due fattori:

ILLUMINAZIONE e MECCANIZZAZIONE.

In base a questi elementi le forme d’allevamento


proposte per l’olivo sono le seguenti:
• VASO: è la vecchia tipologia che sopravvive ancora in alcuni vecchi uliveti.

• PALMETTA: il fusto si dirama in tre branche. Non è molto diffusa a causa


della difficoltà di potatura.

• IPSILON: un breve tronco si divide in due branche; è una forma poco


diffusa.

• CESPUGLIO: riduce i costi della potatura e della raccolta.


•CEDUO DI OLIVO: è la forma più recente ancora in via di sperimentazione.
Consiste nel lasciare crescere liberamente le piante senza eseguire alcuna
potatura. La chioma viene completamente rinnovata ogni 10 anni, tagliando al
piede le piante.

•SIEPONE: le piante hanno un


portamento cespuglioso, sono
molto ravvicinate in modo da
ormare una vegetazione continua.

•MONOCONO: è il sistema più


recente, particolarmente adatto
per oliveti di grandi dimensioni.
L’oliva

L’oliva è una drupa formata da tre parti:


ESOCARPO o BUCCIA,
MESOCARPO o POLPA,
ENDOCARPO o NOCCIOLO.
L’olivo, segue vari momenti:

intorno a fine maggio si formano dei piccoli fiori


bianco-verdi chiamati MIGNOLE;

nei primi mesi estivi si formano i primi frutti verdi che


poi si trasformano nelle classiche drupe, tipiche dei
frutti maturi, pronti per la raccolta autunnale;

le olive sono composte da olio, acqua, zuccheri, fibra,


proteine e ceneri.
Per portare a perfetta
maturazione il maggior
numero di frutti, l’uomo
interviene con:
• potature eseguite in inverno o
a inizio primavera;
• operazioni di diserbo
• concimazioni invernali
• irrigazioni soprattutto estive
La raccolta delle olive
BRUCATURA: si
distaccano manualmente
le olive.

PETTINATURA:
si staccano le
olive con
particolari
pettini.
BACCHIATURA: si percuotono i
rami con lunghi bastoni fino a far
cadere i frutti su teli o reti di
nylon. A volte si usano macchine
scuotitrici che però danneggiano
la pianta.
DALLE OLIVE ALL’OLIO
ABBACCHIATURA E RACCOLTA
DELLE OLIVE

A volte si
Si percuotono i usano
rami con lunghi macchine
bastoni fino a scuotitrici
far cadere i che però
frutti su teli o danneggiano
reti di nylon. la pianta.
LAVAGGIO
Dopo la raccolta,
un nastro
trasportatore
riversa le olive
nella “ lavatrice”.

Questo strumento
si occupa dell’
eliminazione di:
residui di terra,
polvere, foglie…
con acqua pulita e
corrente.
FRANGITURA
Le olive lavate
vengono
trasportate in
un frangitore a
martelli, il cui
compito è di
sbriciolare le
olive,
compreso il
nocciolo. Si ottiene così la
“ pasta di olive”
che viene
racchiusa
ermeticamente
in vasche di
acciaio.
GRAMOLATURA

Serve a mescolare continuamente la pasta


di olive.
Con la centrifuga si separano poi i
componenti della pasta, l’olio d’oliva e la
sansa.
La sansa viene poi trasportata nei sansifici.
STOCCAGGIO

L’olio d’oliva va
depositato in contenitori
che vengono sistemati
in stanze buie e
fresche, lontano da fonti
di calore e luce per la
decantazione naturale.
Dopo due mesi l’olio
viene imbottigliato e
commercializzato.
L’OLIO DI OLIVA
• E’ opportuno conservarlo
al riparo dalla luce e
L’olio d’oliva è un
lontano da fonti di calore.
grasso vegetale ;
ritarda • In caso contrario, si creano
l’invecchiamento le condizioni ottimali per
delle cellule l’irrancidimento, favorito
umane, riduce il dalla luce e dall’ossigeno.
rischio dell’infarto
e apporta sapore
ai cibi.
Esistono vari tipi di olio:
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA
OLIO DI OLIVA VERGINE
OLIO DI OLIVA
OLIO DI SANSA DI OLIVA
UTILIZZO DELL’OLIO
D’OLIVA IN COSMETICA
• L’ olio d’oliva è molto meglio che le cremine
industriali per curare la nostra pelle.

• Nell’antichità l’olio veniva usato come


cicatrizzante delle ferite da taglio. Se
usato regolarmente nei massaggi regala una
pelle luminosa e rilassata grazie alla
presenza di acidi grassi, vitamine e
minerali.
• E’ utile anche contro la caduta dei
capelli.
• In commercio si trovano numerosi
prodotti di bellezza preparati con olio
d’oliva.
L’IMPORTANZA DELL’OLIVO
C’era una volta un mondo incredibile dove animali parlanti, avevano
le nostre stesse capacità manuali come: rompere le uova, usare il
martello e fare molte altre attività. Però gli esseri umani non
sapevano che i loro animali potessero eseguire i lavori che facevano
loro e così tutto rimase un segreto e l’uomo continuava la vita
normalmente.
Un olivo tutto solo e mingherlino, un giorno, quando
divenne bello e robusto, se ne andò dalla sua tranquilla radura per
viaggiare nel mondo. Egli viaggiò giorni e giorni, notti e notti prima
di trovare un bosco molto somigliante alla sua vecchia radura. Il
bosco era pieno di animaletti che si divertivano a salire su alti alberi.
Scoiattoli, lepri e castori gli diedero il benvenuto dicendogli : -
Benvenuto al Bosco Incantato!-.
- Di’ un po’, che specie di albero sei?- domandò una lepre.

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- Beh, io…- cercò di rispondere l’olivo.
- Che sciocca domanda lepre, si vede nettamente che è una quercia!-
rispose con sicurezza castoro- Ma, dove sono le tue ghiande?-
- Ma, io veramente…- balbetto’ incerto l’olivo.
- Secondo me è un nocciolo contorto- disse lo scoiattolo.
- Silenzio!- tubò il gufo- Che cosa sta succedendo qui?-
- Abbiamo un ospite- disse la lepre- Ma non sappiamo che vegetale sia!-
Il gufo gli girò intorno perplesso ed infine disse: - Io non ho mai visto
nulla di simile!- . - Io sono un olivo! Sono un albero che produce le olive
che servono all’uomo per produrre l’olio- cominciò prontamente lui.
- Ma allora, se sei così utile all’uomo, perché sei venuto qui dove l’uomo
non c’è?- chiese il castoro. -Sognavo un’avventura, ma se io qui sono di
troppo, me ne vado- dichiarò l’olivo.
Si stava già incamminando dalla parte opposta del bosco, quando sentì una
voce: - Ehi, aspetta potresti farci compagnia, anche se siamo già in tanti!-

2 di 3
- Sì, è una splendida idea!- esortò un’altra voce misteriosa.
A quel punto l’olivo si girò e vide altri alberi che gli sorridevano
felicemente e che lo invitavano a posizionarsi in fianco ad un faggio
robusto.
L’olivo, allora, si avvicinò al faggio, si presentò e cominciarono a
chiacchierare fino alla sera. Si raccontarono la loro vita e le loro abitudini
quotidiane fino allo sfinimento.
La mattina seguente tutti gli animali attorniavano l’olivo nell’attesa del suo
risveglio: volevano mostrargli tutto il bosco, ma tutti volevano fargli da
guida e cominciarono a discutere. L’olivo, svegliato dal chiasso intorno a
sé, capì subito cosa stava succedendo e propose: - Che ne dite se mi fate
tutti quanti da guida?-
- Sì, sì, mi sembra un’ottima idea- borbottarono tutti.
Gli mostrarono tutto il bosco e passarono alcuni anni prima che l’olivo ne
facesse crescere altri, per far aumentare la sua magnifica stirpe. E così
l’olivo rimase per sempre una pianta sacra e
piena di storia.
3 di 3
Gli anellini bianchi delle fate

Era l’ultimo giorno di aprile.


Come ogni anno le fatine dei campi si davano
appuntamento a notte fonda per la festa dei fiori,
che si teneva nella vasta campagna circondata da
ruscelli.
Esse indossavano degli abitini in seta color azzurrino
chiaro con sfumature rosa, tanto da sembrare
delle nuvole leggere nel cielo primaverile.
Tra i capelli avevano meravigliose ghirlande di fiori
gialli.

1 di 3
Ogni fata aveva anche un anellino bianco da
togliere e posare accanto ad un fiore mentre
ballava.
Tutto il bosco sembrava incantato e nel profondo
del cuore ogni fatina sperava che la festa non
avesse mai fine; invece sapeva che allo spuntar
del giorno doveva fuggir via perché se l’avesse
vista anche un solo sguardo di un essere umano
sarebbe stata condannata a scomparire per
sempre.
Le fatine, per sapere quando ritornare nelle loro
casette, ascoltavano il fischio lungo e acuto del
loro amico gnomo.
Così, a quel suono, le fate spaventate scapparono
disordinatamente nelle loro dimore.
2 di 3
Nella fuga, però, dimenticarono di raccogliere i
loro anellini bianchi.
Allora lo gnomo li raccolse tutti e li appese
garbatamente sui rami dell’albero che si trovava
al centro della campagna, cosicché da farli
sembrare fiorellini.
L’anno dopo, quando ritornarono le fate, videro un
nuovo albero ricco di fiorellini bianchi e poi di
frutti pregiati verdissimi che anche oggi noi
possiamo mangiare dall’olivo.

3 di 3
Un albero sradicato
durante un temporale è
risorto a nuova vita dalle
mani dei bambini…
E per finire…
due rime
di commiato

L’olivo ha una ricetta complessa


che non è mai la stessa
una corteccia robusta
che non è una frusta
un po’ di olive piccoline
con un gusto sopraffine
invece le foglioline
sono verdi e carine
CLASSE 5°

Albina
Claudia
CLASSE 4°
Scuola Primaria Serena
Irene
Daniele di Jessica
Jacopo
Samuele Anzano Jennifer
Riccardo
Zaccaria Linda Andrea
Lorenzo Geordy
Sara Enrico
Marco Alessandro
Beatrice D.N. Cecilia
Kristian Ilenia
Beatrice G. Sara
Giovanni Loris
Jamie Eleonora
Angela Marco
Laura Patrick
Giacomo Giada
Thomas Michael
Elena
CLASSE QUARTA
Nicole
Nicola
Valentina
Marco
Manuela
Simone CLASSE QUINTA
Antonio Giulia
Alberto Vanessa
Mariaelena Agnese
Debora Scuola Primaria Lisa
Chiara Chiara
Gaia
di Nicolas
Davide Cappella Maggiore Stefano
Daniele Alessio
Alessandra Sarah
Samuel Eleonora
Dana Angela
Diana
Alice
Anna
Vittorio
Alex
Ilaria
Gli insegnanti e gli alunni delle scuole elementari
di Anzano e di Cappella Maggiore

RINGRAZIANO

gli organizzatori della festa “L’olivo e il suo olio” per le opportunità offerte
di arricchimento culturale e personale attraverso
l’evento nel suo complesso
e in particolare
il Sig. Adriano Frescura e il Dr. Angelo Costacurta
per gli stimolanti interventi con gli alunni di tutte le classi

Questa presentazione è frutto di un lavoro di ricerca sull’olivo e sull’olio svolto dagli alunni dei due
plessi, selezionando materiali da essi prodotti e consultando i testi e i siti Internet sotto elencati:

Il bosco saggio, un percorso per l’Avvento e il Natale - Testi di Laura Salvi - Edizioni San Paolo
Dei ed eroi dell’Olimpo - Dami Editore
http://www.comune.san-piero-a-sieve.fi.it/memoria/Londa/indiceLonda.htm
Enciclopedia libera Wikipedia http://it.wikipedia.org

Composizione elettronica finale a cura delle insegnanti De Zan Milena e Gallonetto Anna

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