2013
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D I RETTORE
Alessandro Ruo Rui
CANTI PER LA MESSA
HANNO COLLABORATO: IN QUESTO NUMERO
e-mai!: abbonamenti@elledici.org
www.elledici.org 22 S PERIMENTANDO a cura di Francesco Meneghello
Magna et mirabilia
Abbonamento annuo 2013 di Pierange/o Va/tinoni
€ 42,00 (estero € 46,00) - CCP 21670104
24 Magna et mirabilia
Un numero: € 12,00 T: Pierange/o Vo/tinoni
Registr. N. 392 del T rib. Civ. di To rino. 14-2 -194 9 E/ab. strumenta/e: Francesco Meneghello
30 L'ANGOLO DELL'ORGANISTA
Procedure per il restauro di un organo
di Massimo Nosetti
ASSOCIATO ALL'USP I
UNIONE STAMPA
PERIODICA ITALIANA
IN QUESTO NUMERO
Alessandro Ruo Rui
I brani
l brani inerenti il tema di riferimento sono di ni era stato benevolmente accolto dal vescovo
carattere assai vario. della Chiesa locale che gli aveva permesso di
Di Padre Enrico Sironi pubblichiamo un Ky- cantare liberamente Kyrie eleison per le vie della
rie ispirato alla figura e all'incessante preghiera città, sempre con frotte di bambini festanti che
di San Nicola Pellegrino (1075-1094), patrono 10 seguivano dappertutto unendosi al suo canto
della città di Trani e della diocesi di Trani-Bar- in quella singolare forma di evangelizzazione,
letta-Bisceglie. Era greco, di Stiro nella Focide, semplice e gioiosa, che invitava alla conversio-
e la sua peculiarità sta proprio nella ripetizio- ne. Nicola è morto a Trani e le sue reliquie sono
ne pressoché ininterrotta dell'invocazione della tuttora venerate nella cripta della splendida cat-
misericordia e del perdono di Dio. Dopo varie tedrale romanica. La memoria liturgica del San-
tappe e sofferte vicende, nel suo pellegrinare, to ricorre il 2 giugno, suo dies natalis. 11 presen-
probabilmente verso Roma, giungendo a Tra- te Kyrie eleison, proposto nella forma di corale
ripetitivo, come è d'uso nella Chiesa d'Oriente, consensi: l'unitari età di un Ordinario interamen-
è nato nel contesto tranese, pensando al giovane te composto su moduli melodici e armonici co-
Santo e al suo "coro': stantemente richiamati.
Non sfuggirà agli animatori più creativi che Un normale coretto parrocchiale può appren-
la parte centrale (unendo le sillabe) potrebbe dere questa Messa con estrema facilità, un grup-
diventare un "Christe, eleison" per la trinitaria po dotato di una minima lettura la eseguirebbe
invocazione dell'Atto penitenziale. A tale brano persino a prima vista. Gli interventi dell'Assem-
vocale si accompagna l'elaborazione strumentale blea sono intuitivi e cantabili con pochissima
di Angelo Mazza: una sorta di eco, o di preludio, preparazione, anche solo per l'intervento di una
ad ampliare l'invocazione cantata in vista di un guida abile. È insomma un approccio semplice
rito penitenziale più prolungato, in una celebra- alla polifonia, particolarmente incoraggiante per
zione ad hoc, in un ritiro, in una para liturgia. i cori di moderate potenzialità che vogliano fare i
primi passi nella scrittura armonica, un materiale
Di Massimo Palombella, maestro della Cap- ideale per compattare elementi eterogenei in un
pella Sistina, proponiamo un Gloria de Angelis. raduno corale. Proprio la distanza temporale tra
Si tratta della ormai classica soluzione promossa i momenti della celebrazione farà apprezzare l'u-
da Paolo VI per una escuzione che va a conci- niformità dell'invenzione. In futuro contiamo di
liare le due fonti di cui la Chiesa fa tesoro: gre- proporre ancora brani pensati in simile prospet-
goriano e polifonia. Naturalmente quest'ultima tiva: l'esperienza insegna che avere in repertorio
è declinata secondo una sintesi di tradizione (la alcune "Messe brevissime" ed alternarle secondo
ripresa dei temi nell'intreccio delle parti) e mo- la mappa del calendario liturgico può costituire
dernità (in talune soluzioni armoniche). una grande risorsa.
Ricordiamo - proprio su queste pagine - il
racconto che proprio don Massimo trasmise a Oltre al tema principale, nel presente fa-
proposito della raggiunta convinzione che la scicolo trovano conferma le rubriche dedicate
forma dell'alternanza sia la più efficace sintesi all'elaborazione del Repertorio Nazionale, agli
tra l'elevatezza del linguaggio ed il coinvolgi- organisti (ma l'intervento di Massimo Nosetti
mento del popolo. sulla prassi di restauro agli organi è un prezioso
La Messa di Antonio Galanti è invece corri- contributo a parroci e consigli pastorali) e alle
spondente ad una prassi che in altri paesi eu- produzioni che possono aprire nuovi operativi
ropei (specialmente in Francia) ha trovato ampi ("Sperimentando")"
Cantare la Messa
11 documento Musicam Sacram del 1967, che viene che le forme di celebrazione e i gradi di par-
ha ispirato molte delle osservazioni su canto e tecipazione siano opportunamente variati, per
musica presenti nei libri rituali attualmente in quanto è possibile, secondo lo solennità dei giorni
uso, ci offre ancora oggi delle riflessioni pro- e delle assemblee.
fonde e interessanti per scelte musicali guidate 11. Si tenga presente che lo vera solennità di
da rispetto del rito e "parsimonia" nell'intro- un'azione liturgica dipende non tanto dalla for-
durre elementi a esso estranei per privilegiare, ma più ricca del canto e dall'apparato più fastoso
appunto, la realizzazione in canto di gesti e delle cerimonie, quanto piuttosto dal modo de-
parole già presenti nel rito stesso. Raccogliamo gno e religioso della celebrazione, che tiene conto
alcune suggestioni, in particolare dal capitolo dell'integrità dell'azione liturgica, dell'esecuzione
III sul canto nella celebrazione eucaristica. cioè di tutte le sue parti, secondo lo loro natura.
Sperimentiamo costantemente !'importanza che 11 capitolo III (II canto nella celebrazione della
ogni Messa, pur nella permanenza degli stessi Messa) fornisce poi, sulla base dei principi enun-
elementi rituali, sia personalizzata e adattata ciati nelle precedenti sezioni del documento, una
a contesti pastorali diversi (per tempo, luogo, serie di indicazioni concrete per la celebrazione
tipo di assemblea ecc.). Questa ampia varietà di eucaristica nelle più svariate situazioni celebra-
scelte - che nel nostro ambito si concretizza tive. Anche qui viene prospettata una parteci-
anche in una maggiore o minore "ricchezza" pazione progressiva, che procede per gradi (nn.
di parti cantate, secondo le energie a dispo- 28-31); si noti che il primo grado, quello da cui
sizione e il cammino della comunità - viene partire, comprende principalmente i recitativi, le
declinata al n. 7 del documento in termini di orazioni e i dialoghi tra il presidente e l'assem-
"solennizzazione progressiva". Vanno quindi blea, elementi che nella nostra pratica abituale
privilegiate in primo luogo le parti ritenute più non è frequente siano eseguiti in canto ... Al se-
rilevanti, come quelle che attivano dialoghi tra condo grado si aggiungono i canti dell'ordinario
chi presiede e l'assemblea tutta, seguite dagli (tranne il San c tus, già presente nel livello pre-
interventi dell'assemblea, poi dalle parti affida- cedente in quanto parte strutturante della Pre-
te al coro. ghiera Eucaristica), mentre al terzo grado appar-
7. [..] Nello scegliere le parti da cantarsi si co- tengono i canti propri legati alla specifica festa
minci da quelle che per loro natura sono di mag- o solennità, compreso l'Alleluia (rispetto al quale
giore importanza : prima di tutto quelle spettanti !'introduzione al messale suggerirà invece che sia
al sacerdote e ai ministri, cui deve rispondere il sempre cantato).
popolo, o che devono essere cantate dal sacerdote 28. [..] Per motivi pastorali, vengono proposti per lo
insieme con il popolo; si aggiungano poi gradual- Messa cantata dei gradi di partecipazione, in modo
mente quelle che sono proprie dei soli fedeli o del- che risulti più facile, secondo le possibilità di ogni
la sola «schola cantorumll. assemblea liturgica, rendere più solenne con il canto lo
Viene quindi sottolineato (nn. 10-11) che il
celebrazione della Messa. L'uso di questi gradi sarà così
grado di solennità "giusto" sarà ottenuto do-
sando con sapienza il maggiore o minore grado regolato: il primo potrà essere usato anche da solo; il
festivo nel corso dell'anno liturgico, con scelte secondo e il terzo, integralmente o parzialmente, solo
che si pongano con ordine, coerenza, misura, insieme al primo. Perciò si curi di condurre sempre i
armonia rispetto alle diverse parti del rito. Una fedeli alla partecipazione piena al canto.
solennità che non risiede quindi - come sarem- 29. Il primo grado comprende:
mo forse portati a pensare - in un sontuoso di- aJ nei riti d'ingresso:
spiegamento dei mezzi musicali e vocali "della - il saluto del sacerdote celebrante con lo risposta
festa", ma piuttosto in una più stretta connes- dei fedeli;
sione con le esigenze del rito, privilegiando le - l'orazione;
scelte musicali più adatte per valorizzarlo.
bJ nella liturgia della Parola :
70. Perché i fedeli partecipino attivamente alla
liturgia più volentieri e con maggior frutto, con- - le acclamazioni al Vangelo;
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c} nella liturgia eucaristica: sia totalmente escluso dalla partecipazione al
- l'orazione sulle offerte; canto. Negli altri casi, i canti dell'Ordinario della
- il prefazio, con il dialogo e il Sanctus; Messa possono essere distribuiti tra la IIscholaJl e
- la dossologia finale del Canone; il popolo, o anche tra due cori del popolo stesso,
- il Pater noster con la precedente ammonizione in modo cioè che la divisione sia fatta a versetti
e l'embolismo: alternati, o in altro modo più conveniente, che
- il Pax Domini; tenga conto di sezioni più ampie del testo.
- l'orazione dopo la comunione; In questi casi, tuttavia, si tenga presente:
- le formule di congedo. - Il Credo, essendo la formula di professione di fede,
30. Il secondo grado comprende: è preferibile che venga cantato da tutti, o in un
a} il Kyrie, il Gloria e l'Agnus Dei; modo che permetta una adeguata partecipazione
b} il Credo; dei fedeli.
c} l'orazione dei fedeli. -II Sanctus, quale acclamazione finale del prefazio,
31 . Il terzo grado comprende: è preferibile che sia cantato, ordinariamente da
a} i canti processionali d'ingresso e di comunione; tutta l'assemblea, insieme al sacerdote.
b} il canto interlezionale dopo la lettura o l'epistola; - L'Agnus Dei può essere ripetuto quante volte
c} l'Alleluia prima del Vangelo; è necessario, specialmente nella celebrazione,
d} il canto dell'offertorio; durante la frazione del Pane. E bene che il popolo
e) le letture della sacra Scrittura, a meno che non partecipi a questo canto, almeno con l'invocazione
si reputi più opportuno proclamarle senza canto. finale.
Viene quindi ribadito (nn. 33-34) che il principio- 11 rito scritto nel libro liturgico, secondo uno
guida è quello di valorizzare le varie parti del schema sempre uguale, per ricordare che ricevia-
rito, favorendo nel contempo la partecipazione di mo dalla Chiesa una liturgia che non ci "facciamo
tutti al canto, in particolare del Salmo responsoriale, da soli", trova la sua esistenza piena nel momento
e alcune specifiche indicazioni nel caso in cui il in cui viene celebrato da una concreta assemblea
coro esegua una parte polifonica (con maggiori in un determinato contesto. Luogo profonda-
attenzioni per Credo, Sanctus e Agnus Del). mente educativo, che ci insegna a pregare con
33. È bene che l'assemblea partecipi, per quanto è un certo stile, e che tutti gli attori della liturgia -
possibile, ai canti del «Proprio»; specialmente con musicisti, animatori liturgici, cantori e l'assemblea
ritornelli facili o forme musicali convenienti. Fra i nel suo insieme - sono chiamati ad "abitare" in
canti del «Proprio» riveste particolare importanza modo creativo, valorizzandolo in modo rispetto-
il canto interlezionale in forma di graduale o so, ma anche personale. Sorgente da cui, fiorisce,
di salmo responsoriale. Esso, per sua natura, fa come ci ricorda Sant'Agostino, una vita cristia-
parte della liturgia della Parola; si deve perciò na che si fa canto: «Cantate al Signore un canto
eseguire mentre tutti stanno seduti e in ascolto e nuovo. Ecco tu dici: io canto. Tu canti, certo, lo
anzi, per quanto è possibile, con la partecipazione sento che canti, ma bada che la tua vita non ab-
dell'assemblea. bia a testimoniare contro la tua voce. Cantate con
34. I canti che costituiscono l'Ordinario della la voce, cantate con il cuore, cantate con la boc-
Messa, se sono cantati su composizioni musicali ca, cantate con la vostra condotta santa. Cantate l
a più voci, possono essere eseguiti dalla «scholall al Signore un canto nuovo. Volete dire le lodi a
nel modo tradizionale, cioè o Ila cappellaJl o con Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire e
accompagnamento, purché, tuttavia, il popolo non sarete la sua lode e vivrete bene,. JI
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Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro mi assai noti (nn. 92, 96, 98) che celebrano la meravi-
che avevano vinto lo bestia e lo sua immagine e il numero gliosa opera di Dio nella creazione e nella storia del suo
del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompa- popolo. Al testo dei versetti 3 e 4 si è opportunamente
gnando il canto con le arpe divine, cantavano il cantico di aggiunto un ricapitolativo Alleluia.
Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello: 11 brano di Pierangelo Valtinoni sceglie di dedicare a
Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente; questo testo una semplice, ariosa monodia e di riservare
i - a, giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti! solo alla parte strumentale l'intreccio delle parti deputate
Chi non temerà il tuo nome, chi non ti glorificherà, o Signore? al tessuto armonico. Le caratteristiche del brano possono
Tu solo sei santo! suggerirne un utilizzo assai vasto: all'interno della litur-
Tutte le genti verranno a te, Signore, davanti a te si prostreranno, gia, come lode (quindi all'inizio) o come ringraziamento
T perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati. solenne; in una paraliturgia, oltre che all'eventuale let-
- a, tura di passi dall'Apcalisse, può connettersi con testi che
11 canto di lode che segue la descrizione del mare di conducono alla contemplazione delle opere di Dio; anche
cristallo nel capitolo 15 del Libro dell'Apocalisse si trova per un concerto spirituale il brano è indicato, magari con
nei Secondi Vespri dell'Epifania e ricorre in pochi altri la resa timbrica arricchita dall'intervento di elaborazioni
passaggi del Calendario Liturgico ma riecheggia vari Sal- strumentali~
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vato da una melodia assai più antica, è riportata dal Katho- La ripetizione dell'acclamazione finale, frequentemente
lisches Gesangbuch (1774) con il testo tedesco del teologo utilizzata, non è pertinente alla forma innica: l'edizione
19naz Franz (1719- 1790) che costituisce una parafrasi del 1997 de La Casa del Padre la tolse ma il Repertorio Nazionale
Te Deum. l'ha reintrodotta. La sensibilità dei ministri dell'animazione
11 brano, molto diffuso anche presso le chiese protestanti, musicale in relazione alle circostanze, potrà preferire l'una
è cantato anche con le varianti di Johann Gottfried (generaI o l'altra soluzione.
Choralbuch 1819) e di Heinrich Bones (Gesangbuch Cantate L'elaborazione è formulata appositamente per i piccoli
Mainz 1852). Così come lo conosciamo fu pubblicato in gruppi corali che non dispongono di molte voci maschili e,
Italia nel 1966 da Jaka Book con il testo di Gino Stefani pure se pensata per l'esecuzione a voci scoperte, può esser
che esprime una lode trinitaria particolarmente sottolineata raddoppiata all'organoJl
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2. Tutto il mondo annuncia te: 3. Noi crediamo solo in te, 4. Inflnita carità,
tu lo hai fatto come un segno. nostro Padre e Creatore. santo Spirito d'amore,
Ogni uomo porta in sé Noi speriamo solo in te, luce, pace e verità,
il sigillo del tuo regno. Gesù Cristo, Salvatore. regna sempre nel mio cuore.
ricerca della datazione su strumenti più vecchi, quando lenza, che in tutti i Paesi è prevista per legge, oltre che
non antichi. Gli archivi parrocchiali potrebbero fornire essere una garanzia per il committente è uno stimolo
la risposta, altrimenti ricercabile (ma per opera di un maggiore per le ditte interpellate a fornire uno studio di
esperto) all'interno del manufatto stesso, normalmen- fattibilità attento e motivato. Sarebbe opportuno che,
te sulla canna maggiore, dentro la secreta del somiere nei casi dove (e sono molti) il responsabile parrocchiale
o sulla tavola della catenacciatura. ln molti casi, se è non conosce nessuna figura di questo tipo, vi fosse al-
interessante e utile sapere la data esatta di realizzazio- meno a livello diocesano la possibilità di poter disporre
ne dell'opera, la conoscenza della stessa non è indi- di un esperto in materia a cui fare riferimento oppure
spensabile per rilevare, anche da parte di soggetto non un elenco di professionisti adeguati da consigliare.
particolarmente esperto, che il nostro organo ha già Già da alcuni anni la CE1, sensibilizzata sul problema
superato il suo primo mezzo secolo di vita. della conservazione e valorizzazione dei beni culturali
Dovendo sottostare, in questo ultimo caso, alla nor- ecclesiastici, mette a disposizione ingenti capitali (per
mativa vigente, tutto quello che verrà elaborato proget- buona parte desunti da quanto introitato con l'otto per
tualmente per il recupero dello strumento dovrà essere mille) per sostenere iniziative di restauro. Per gli organi
redatto in maniera conforme alle esigenze burocratiche storici è possibile usufruire, previa autorizzazione del
e approvato dagli organi competenti prima di poter es- progetto da parte dei competenti uffici della Curia e
sere messo in atto. della Soprintendenza, di un contributo del 30 Ofo sul va-
Per la redazione dei progetti di lavoro e dei preventivi lore del lavoro, attivabile annualmente fino a tre inter-
ad essi associati è opportuno rivolgersi a quelle ditte venti per diocesi. Bisogna però fare attenzione che que-
che abbiano già operato su strumenti simili (le tipologie sto tipo di contributo viene calcolato non sulla somma
dell'organo storico italiano sono estremamente varie) e totale del preventivo ma sui costi delle parti soggette
che, verosimilmente, abbiano già ottenuto in passato a effettivo lavoro di restauro (nel documento prodotto
un nulla osta della Soprintendenza a svolgere lavori di dall'organaro, a questo scopo tutte le voci devono esse-
questo tipo. Ciò non per scoraggiare chi volesse iniziare re redatte già scorporate e con i singoli costi), restando
un'attività in questo ambito ma, sicuramente, per tu- escluse le parti che ineriscono a fornitura di nuovo ma-
telare l'interesse del bene e del proprietario. 11 lavoro di teriale come integrazioni, ricostruzione registri, nuovi
organaro (e il restauro d'organi è comunque materia da motori, ecc. Soprattutto in presenza di strumenti molto
organaro) non s'improwisa solo perché si possiede una danneggiati, dove anche parte del materiale fonico ori-
buona manualità, un acuto spirito tecnico e, magari, si ginario è stata alienata o dove necessiti la ricostruzione
è letto qualche saggio sulla materia. 1 danni irreversibili ex novo di altre componenti, la differenza d'incidenza
che un approccio sbagliato al manufatto può produrre del contributo può essere vistosa.
sono troppi per poter lasciare un simile intervento alla ln una normale e corretta gestione dell'iter, gli uffici
buona volontà del parrocchiano di turno, pur animato statali (come anche quelli della curia per altro) non do-
da ottime intenzioni. vrebbero attivare alcuna forzatura per spingere il com-
È normalmente richiesta, dalle Curie come dalle So- mittente verso una scelta forzata della ditta (a meno
printendenze, la presentazione di più progetti. Questo che non si tratti di uno sconosciuto del quale non esista
è anche un approccio utile al committente per valutare una documentazione dei lavori già svolti), attenendosi
sia le tipologie d'intervento elaborate sia per poter re- a valutare la pertinenza delle tipologie e modalità d'e-
lazionare i costi in funzione alle proprie disponibilità secuzione dei lavori. Ottenuta l'approvazione di almeno
finanziarie. Per la "lettura" ragionata di questi docu- uno dei progetti presentati, si può passare alla stipula
menti, in genere piuttosto tecnici e dove, normalmente, del contratto vero e proprio. ln questa fase importante,
il responsabile parrocchiale non riesce a definire chiara- è opportuno che si verifichi la presenza sul documento,
mente che il lato legato alla spesa, sarebbe veramente oltre che delle fasi operative e procedurali già comu-
cosa utile giovarsi della consulenza di un tecnico (or- nicate con il preventivo-progetto approvato, di tutti i
ganista ben preparato in materia o organologo accre- parametri economici per i quali il documento risulterà
ditato) che possa analizzare con scrupolo sia le fasi di vincolante nei termini di legge (in genere sotto la tipo-
lavoro proposte (previa ispezione allo strumento), con- logia della scrittura privata):
gruenti con i bisogni reali che l'organo possiede, sia - costo totale;
la loro quantificazione economica. Non è detto che il - applicazione dell'aliquota lVA;
preventivo meno caro (se non esageratamente lontano - voci che esulano dai costi preventivati (in genere
dalla media globale degli altri, dato quasi sempre so- vitto e alloggio, trasporto materiali, connessioni elettri-
spetto) sia sempre da favorire ma non è detto a priori che, opere murarie, noleggio attrezzature speciali tipo
neppure l'opposto. La presenza di questo tipo di consu- ponteggi, ecc.);
- modalità e scansioni temporali per il pagamento. A fessionista, !'incertezza sulla bontà effettiva (non solo
questo riguardo ogni ditta può convenire con il com- apparente) del lavoro svolto resta puramente teorica.
mittente la formula di pagamento più adatta ai bisogni A conclusione di queste poche righe, certamente
specifici. Si premuri sempre però di lasciare una per- superflue ai più ma spero utili ai pochi, bisognereb-
centuale di saldo da definire solo dopo verifica (meglio be aggiungere una parola sulle problematiche legate
se collaudo) del lavoro eseguito, a tutela di entrambe agli interventi su strumenti che, pur rientrando nella
le parti; normativa per data di costruzione, si presentano ormai
- durata della garanzia sui lavori effettuati. completamente alterati nella loro struttura d'origine o
Alla conclusione dei lavori, la ditta dovrebbe rilascia- palesemente rivelano difetti d'origine (la sola vetustà
re un documento che comprova questa awenuta fase non può di per sé stessa essere garanzia di bontà) dif-
a segnalazione per la Soprintendenza, la quale avrebbe ficilmente ovvi abili , oppure organi (e molti se ne ag-
l'onere, oltre che di seguire i lavori in fase di avanzamen- giungono negli ultimi tempi tra quelli realizzati intorno
to, di verificarne la reale conclusione. Contrariamente al periodo bellico) semplicemente costruiti in periodi
a quanto spesso si crede, non spetta a questo Ente la di povertà d'idee e di materiali e, di conseguenza, te-
redazione di un atto di collaudo, a meno che non sia stimoni più del declino dell'arte organaria che non di
coinvolto anche denaro pubblico. una perpetrata virtù artistica. Entrare nel dettaglio di
11 "vero" collaudo deve essere concordato in fase di cosa in questi casi occorra fare sarebbe travalicare i li-
contratto tra proprietario e ditta organaria, avendo i due miti di questo articolo. Se consideriamo l'organo non
entrambi diritto a farlo eseguire da persona di loro fidu- un reperto museale ma una macchina sonora che deve
cia. Purtroppo questo ultimo atto, che non dovrebbe es- trasmettere emozioni mantenendo la piena efficienza
sere ritenuto un dettaglio minore vista !'importanza dei dei sui complessi sistemi costruttivi, voglio sperare che i
capitali investiti in operazioni di questo tipo, è spesso pochi o numerosi casi di palese irrecuperabilità (se non
(se non volentieri) eluso dalle ditte e quasi mai esigito compiendo falsi storici evidenti) o di eccessivo paupe-
dal committente. Spesso, e ancora peggio, si ritiene che rismo che saranno documentati troveranno soluzioni
un possibile concerto inaugurale dei lavori possa sosti- disciplinate più al comune buon senso che alla retorica
tuirsi a un collaudo, ignorando in questo modo che il della conservazione tout court. La considerazione finale
primo risponde alle pure esigenze artistiche del momento è che, dopo decenni di più o meno silente obbedienza,
mentre solo il secondo, se condotto con serietà da per- alla luce delle ultime leggi anche la Chiesa (attraver-
sona esperta, analizza tutte le fasi lavorative effettuate so persone competenti) possa dialogare con lo Stato
sul manufatto garantendone l'esecuzione a regola d'ar- in modo paritetico, naturalmente per la salvaguardia
te come sempre richiesto. Non è superfluo pensare che, del proprio patrimonio ma quando questo è realmente
in assenza di questo atto conclusivo, pur oneroso per il meritevole di un investimento che coinvolge finanzia-
committente che deve all'uopo investire adeguato pro- riamente e moralmente tutta la comunità.."
PIERANGELO RUARO
--r!
Le "schede" raccolte
in questo volume,
agili e concrete,
aiutano a cogliere
l'importanza di quei luoghi,
gesti e canti
che ci permettono di vivere
con tutti i sensi
l'incontro con Dio.
lnfatti credere,
ricorda san Paolo,
è fare del corpo,
cioè della nostra vita,
un sacrificio vivente,
santo e gradito a Dio.
§ I~' laVOce
...You LLEDICI
•
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J" Formazione liturgica dei musicisti
J" Brani per diversi organici: dal coretto al grande complesso
J" Rubriche per organisti, formazione corisci e Direttori di coro
J" Taglio pastorale
J" Nuova veste musicale di canei IiturgiCÌ popolari
J" Ca nei giovanili per la preghiera e la meditazione dei ragazzi
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PROGRAMMA 2 O1 3
€) Cantare la Parola
I brani
Vieni, Santo Spirito propone la sequenza il percorso introducendo al Vangelo. Natural-
allo Spirito Santo in forma molto scandita, in- mente alle strofe è possibile dare una lettura
tercalando un'acclamazione che, potendo esser monodica, magari alternando i timbri vocali.
usata autonomamente (nel Tempo Pasquale,
nelle celebrazioni catechistiche), è alla portata In continità con i temi del numero sono pre-
di ogni assemblea. Ne pubblichiamo una ver- senti anche due brani frequentemente colloca-
sione semplice, ma la versione con vari cambi bili in varie situazioni.
di tonalità e una parte organistica con suggeri- 11 Vieni Spirito Creatore di A. Ruo Rui è una
menti improvvisativi è disponibile sul sito della sorta di amplificazione polifonica dell'inno Veni
rivista. Al termine della decima strofa il brano creator, a uso di quelle circostanze ove occorra
potrebbe terminare ma anche sfociare in un Al- dare più spazio all'invocazione solenne dello
leluia che richiama lo stesso tema dell'antifona. Spirito (Ordinazioni e celebrazioni su specifi-
11 versetto proprio della solennità di Pentecoste ci temi di Chiesa). Si può eseguire interamen-
completa l'ascesa timbri ca e dinamica. te a cappella, con il sostegno dell'organo sulla
monodia che verrà cantata dall'assemblea, con
Allo stesso modo Ecco il pane degli Angeli l'organo nelle parti polifoniche.
intercala una antifona giubilante (il Lauda Sion 11 canto di M. Palazzo Sotto la tua protezio-
chiede lode piena e risonante!) alle ultime strofe, ne esprime con intensa semplicità la più antica
le più usualmente proclamate, della sequenza preghiera mariana. Oltre a un'esecuzione orga-
del Corpus Domini. 11 canto in tal modo si con- nistica è possibile anche una strumentazione
figura persino come lode adatta a molti altri più ricca, con l'intervento di altri strumenti de-
momenti di culto eucaristico. Ma la modulazio- sumibile dalla struttura armonica.
ne e lo stesso ritornello che diventa un Alleluia L'Elaborazione polifonica del Repertorio e
portano anche qui a un culmine che completa l'Angolo dell'organista completano il fascicolo./'
strofe in terzine - 2 ottonari e 1 settenario - melodia originale ha invece subito in tanta mu-
seguite da 4 in quartine - 3 ottonari e 1 set- sica strumentale del1'800 un trattamento ela-
tenario - e due da 5 versi - 4 ottonari e 1 set- borativo, spesso caricaturale e grottesco. Fortu-
tenario. 11 Lezionario ne propone una versione natamente la meravigliosa Messa da Requiem di
breve con le ultime quattro strofe ed è questa 1. Pizzetti ha riportato nella giusta luce la forza
la più frequente modalità in cui viene proposta. elegante ed espressiva di questo canto. Se alle
11 testo di San Tommaso costituisce un'ampia grandi espressioni compositive è consegnato il
escursione poetica sul dono del Corpo di Cristo: ruolo evangelizzatore dell'arte, molti efficaci
se ne sentono gli echi in molti inni eucaristi- passasaggi di quel testo meriterebbero ancora
ci. Negli ultimi tre secoli e specialmente negli di entrare nella pietà delle nostre comunità,
ultimi cinquant'anni, segmenti anche parziali magari attraverso canti esequiali di carattere
di questa sequenza hanno suggerito un'ampia popolare.
produzione di mottetti polifonici. Stabat Mater, sequenza di Jacopone da Todi,
Dies irae, nata in ambito francescano, era la che si inserisce nel fecondo filone dei Planctus
sequenza della Missa pro defunctis. La riforma Mariae, fu reintrodotta nel 1727, è facoltativa
liturgica l'ha accantonata, probabilmente per- per la B.V. Maria Addolorata (15 settembre), ma
ché, oltre alla lunghezza oggettiva del testo, vi è popolarmente utilizzata, anche in versioni ri-
sono espressioni che potrebbero esser equivo- dotte e con il testo italiano, nei pii esercizi della
cate. A tale rischio non è sicuramente estra- Quaresima. Se ne cantano pure alcune semplici
nea !'interpretazione popolare e l'utilizzo che versioni polifoniche d'autore. In elaborazioni
ne è stato fatto da importantissimi compositori musicali sobrie o sontuose è spesso utilizzata
che ne hanno, appunto, valorizzato gli aspetti in concerti spirituali. 11 testo traccia un percorso
naturalistici, le descrizioni scenicamente affa- di grande, emozionante, eloquenza: contem-
scinanti e le forti tinte: dopo la stagione della plazione della Madre in pianto davanti al corpo
polifonia, grazie allo stile concertato e al bel- del Figlio crocifisso e trafitto, implorazione per-
canto, da B. Marcello a W. Mozart, da G. Verdi ché il suo stesso dolore sia sinceramente vissuto
a K. Penderecki, mirabili soluzioni compositive dal credente, invocazione finale perché quando
hanno valorizzato la compresenza di sentimen- anche il corpo del fedele morrà, all'anima sia
ti e rivelazioni profondamente coinvolgenti. La donata la gloria del ParadisoJ'l
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11 tema della nostra riflessione sulle possibilità esecuti- ca in prosa, di fatto è pensata in forma dialogata, a volte
ve delle sequenze nell'attuale liturgia, per non restare una "drammatizzata" (es. la sequenza di Pasqua). Analizziamo
i-a. semplice analisi di modalità corali, dovrà partire da uno i contesti celebrativi: in origine la sequenza prolungava il
sguardo più ampio, che tocca in qualche modo il percorso canto al Vangelo (così è ancora previsto dall'Orda Cantus
di formazione del brano stesso e il contesto celebrativo in Missae nella restituzione del Graduale romanum), una spe-
- cui è stato inserito. In un secondo momento sarà necessario cie di ridondanza testuale-musicale dell'acclamazione al
vaìutaTe ,n che modo n suo utilizzo nella liturgia del Vati- Vangelo: ricordiamo che la processione del Vangelo aveva
cano 11 possa valorizzame o sminuime l'efficacia. Natural- acquisito una grande solennità, e gli spazi celebrativi im-
mente un'analisi approfondita è impossibile nel contesto ponevano un tempo ampio. Non solo. L'alleluia presenta
dello spazio concesso nella rivista. Cercherò di fare sempli- un versetto che dovrebbe offrire una sintesi efficace del
cemente alcune considerazioni che possano offrire ulteriori messaggio del Vangelo della festa. Questo non era più
piste di ricerca. Mi soffermerò solamente su due sequenze percepibile: i versetti dell'alleluia così ampiamente meli-
tra quelle presenti nell'attuale rito: la sequenza di Penteco- smatici, di carattere solisti co, ormai erano privi di signi-
ste e la sequenza per la solennità del SS. Corpo e Sangue ficato per l'assemblea, probabilmente anche per il clero
di Cristo. Ho scelto queste due composizioni perché da una stesso. Per questo, attaccato alle ultime note dell'alleluia,
osservazione storica e formale del materiale musicale gre- fu pensato un ampiamento testuale e melodico, che pre-
goriano e del contesto liturgico in cui sono state realizzate, vedeva la partecipazione dell'assemblea, se non tutta per
sicuramente esse possono offrire maggiori idee su possibili lo meno una buona parte (già tutta la parte dei ministri
materiali musicali da produrre, in quanto si può percepime, e chierici). E per queste caratteristiche possiamo dire che
all'origine, un progetto di composizione del materiale mu- nacque uno stile "nuovo" per alcuni canti della Messa.
sicale più omogeneo rispetto ad altri contesti del repertorio Ora ci potremmo chiedere se nella liturgia attuale si riesce
gregoriano. La festa del Corpus Domini istituita nel 1246 a ottenere lo stesso tipo di impatto, ma la risposta non è
da papa Urbano lV, ebbe come compositore dei testi il più il caso di darla, perché è evidente. Ci potremmo chiedere
grande teologo della storia, Tommaso d'Aquino, e si può che cosa si può fare.
dire che il periodo storico in cui è stata composta la liturgia Per favorire la partecipazione dell'assemblea sono
della festa, pur essendo ormai distante dal periodo "aureo" state proposte varie versioni musicali, anche interessan-
del gregoriano, aveva come criterio ispiratore la ricerca di ti, che cercano comunque di essere facilmente memo-
grandi sintesi del pensiero, anche riguardo la musica. La rizzabili e cantabili, ma, a parte che a volte si cade in
solennità della Pentecoste, pur essendo una delle feste pri- un linguaggio musicale banale, c'è un altro problema,
mordiali del cristianesimo, fu soggetta ad alcuni amplia- dovuto al fatto che le sequenze si cantano solamente
menti, dovuti alla riflessione teologica sullo Spirito Santo una volta all'anno. Si tratta di un problema della memo-
nel contesto monastico tra il1X e 1'X1 secolo, e alla riforma rizzazione. Direi di più: il problema del coinvolgimento
liturgica gregoriana. emotivo del canto. Noi non possiamo innamorarci di
La forma della sequenza fu accolta come una novità una persona se la vediamo una volta all'anno ...
nel contesto della celebrazione eucaristica, nella quale, Questo problema è stato affrontato in modo straordi-
fino ad allora, veniva cantato esclusivamente un testo nariamente efficace nel repertorio gregoriano attraverso
della Scrittura: salmi o brani dell'Antico e Nuovo Testa- l'utilizzo di materiale "motivico" sapientemente dosato
mento. Mentre la liturgia delle ore monastica da secoli tra cosiddette "formule centonizzate" e materiale origi-
aveva vissuto una grande creatività nella produzione dei nale, unito a una sapiente capacità di accostamento di
testi, nel rito romano la celebrazione eucaristica man- materiali in contesti liturgici particolari.
tenne questo principio. La sequenza si presenta inoltre Prendiamo la sequenza Lauda Sia n, la quale è costruita
come una specie di "anomalia", anche dal punto di vista come amplificazione del bellissimo alleluia Caro mea sul
musicale. Se da un lato traspare una tipologia innologi- 7 modo. (Es. 1.2)
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Ec-ce pa-nis an-ge-lo-rum fae-tus ci-bus vi - a-to-rumvé - re pa-nis fi li - o-rum
l testi di riflessione teologica dei padri mettono in relazione la Messa del giorno, il famosissimo brano Puer Natus proprio in 7
presenza di Cristo nell'eucaristia con il mistero dell'incarnazione: modo, (Es. 3) con l'intonazione di intervallo di 5a così efficace,
nel rito antico era previsto l'utilizzo del prefazio della Messa di effetto antidpato già nella seconda e nella terza antifona delle
Natale. Uno dei momenti musicalmente più forti nel repertorio Lodi del giorno stesso, Angelus ad pastores e Facto est cum
gregoriano per il ddo del Natale è proprio !'introito della angelo. (Es. 4)
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Es. 3
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Es. 4
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An - ge lus ad pa - sto - res a it
Ant. • • • • • • • • • ç. ••• ?; •
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È interessante la stretta relazione con gli alle- entrambi nel 1 modo, (Es. 7) e con l'alleluia Loque-
luia della domenica tra l'Ascensione e la Pente- bantur cantato nel primo giorno dell'ottava di Pen-
coste Regnavit dominus e Ne vos relinquam orphanos tecoste.
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In un certo senso, si potrebbe provare a interpretare in catecheti co del testo. Nel caso si volesse riportarlo dopo
senso "opposto" l'indicazione dell'Ordinamento generale l'alleluia, sarebbe necessario garantirne la portata corale
del Messale Romano, il quale, al n. 64, a proposito delle acclamatoria, pensando a inserimenti nel testo di una o più
sequenze dice: La Sequenza, che, tranne nei giorni di acclamazioni. Sicuramente sarebbe auspicabile un preciso
Pasqua e Pentecoste, è facoltativa, proponendola come aggancio musicale con l'alleluia. Concludo osservando
canto al Vangelo per tutta la novena di Pentecoste. che per esaltare la portata catecheti ca -tematica- dei
Quindi un suggerimento compositivo potrebbe essere ricchi testi delle sequenze, si potrebbe adottare una
quello di utilizzare lo stesso materiale motivico di uno o più sapiente estrapolazione di alcune immagini teologiche,
alleluia, da utilizzare nei giorni tra la festa dell'Ascensione da inserire in altri luoghi della celebrazione eucaristica
e la Pentecoste. Ci si può domandare come mai, sempre al o della liturgia delle ore, come ad esempio la preghiera
n. 64 dell'OGMR, venga precisato che essa "si canta prima dei fedeli: pensiamo a come alcune immagini della
dell'Alleluia': Anche se dal punto di vista strettamente Sequenza Lauda Sion come ad esempio "pane vivo, che dà
musicale potrebbe essere una contraddizione, di fatto vita, veramente donato, pane degli angeli, pane dei pellegrini,
sembra la soluzione più efficace, nel senso che se si vero pane dei figli", solo per prenderne alcune, potrebbero
fosse mantenuta la forma precedente, lo slancio proprio rimanere maggiormente impresse nella comprensione dei
dell'alleluia così come concepito nel nuovo rito, avrebbe fedeli, stimolando così il recupero di una dimensione
subìto una grande caduta di attenzione. In un certo che sembra essersi perduta da troppo tempo, owero il
senso, ciò che un tempo era un momento celebrativo rapporto tra la liturgia e i suoi linguaggi e la spiritualità
di grande intensità per l'assemblea, oggi viene percepito della preghiera del popolo di Dio, verso Colui che proprio
come un momento meditativo prima del canto al questi testi ci insegnano a invocare come Re vittorioso,
Vangelo, che può valorizzarne l'aspetto potremmo dire Cristo, nostra speranza "
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S. Vieni Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni padre dei poveri, vieni datore dei doni, vieni luce dei cuori.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto.
Alleluia, alleluia.
V. Vieni Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
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efficienza del tutto. La pedaliera poi, a causa della legge di quelli più specifici che, per la loro natura, richiedono non
Newton, è il ricettacolo naturale di tutto ciò che cade dall'al- solo buona volontà ma anche una certa manualità e atten-
to. L'estrazione di una pedaliera è sempre fonte di sorpresa zione, onde non provocare danni maggiori di quelli che si
per la quantità di oggetti che si possono trovare sul fondo vuole risolvere; se non si è sicuri del proprio agire, meglio
della pedana. Naturalmente matite, penne, clips e gomme lasciar fare agli specialisti! Mi limito solamente a dare indi-
dominano ma, purtroppo, anche cartacce e altri rifiuti anco- cazioni di massima su alcune piccole operazioni che, in casi
ra meno nobili. In questo caso, la possibilità di poter sfilare d'urgenza, anche l'organista aweduto dovrebbe/potrebbe
con relativa facilità il blocco della pedaliera da sotto la con- saper effettuare, per risolvere situazioni cruciali che, altri-
solle (di certo in tutti gli strumenti elettrici ma anche in menti, impedirebbero l'uso dello strumento. Ogni organo è
molti a sistema meccanico più recenti) permette una pulizia ovviamente una macchina a sé stante, congegnata in modo
accurata e regolare e il recupero di quegli oggetti che costi- originale per occupare quella posizione in quel luogo e dalle
tuiscono un vero "tesoretto" riconquistato. Anche la polvere dimensioni le più varie. Non potendo dare indicazioni preci-
gioca un ruolo non certo trascurabile, a lungo andare e in se su interventi che, a seconda dello strumento, necessitano
condizioni igrometriche particolari, sulle possibilità di mal- l'azione su di una sua parte collocata e raggiungibile ogni
funzionamento e, comunque, sulla piacevolezza di utilizzo volta in modo diverso, mi limito solo a suggerire quali po-
della consolle. Immagino che nelle nostre case la polvere sia trebbero essere le cause di eventuali anomalie abbastanza
tolta con una certa regolarità. Così non pare su molti organi comuni e, conseguentemente, !'intervento più semplice per
e relative tnbune, e non solo negli anfratti delle casse monu- la loro risoluzione. Spetterà all'organista interessato appro-
mentali e sul tavolato della cantoria (non chiedetemi se que- fondire - con la presenza di un tecnico - una prima volta
sta mansione spetti di diritto al sacrista o all'organista: tutti il tipo d'intervento in modo da poter poi agire autonoma-
sappiamo maneggiare un panno e una scopa se amiamo mente ma con le dovute precauzioni.
vivere nel pulito ...) ma su tasti, registri (non parliamo delle 1. Tasto che non ritorna nella sua posizione, probabilmen-
manette dei nostri strumenti sette-ottocenteschi), pedali e te per via di piccole variazioni d'umidità che hanno gonfiato
pedaletti. In qualche occasione si è dovuto procedere all'a- il legno o qualche altro tipo di attrito. In genere basta smuo-
sportazione di strati di polvere pluridecennali per poter visio- verlo con delicatezza lateralmente nei due sensi per fargli ri-
nare la scritta sopra un gruppo di pedaletti per le combina- avere un po' di giuoco.
zioni. La polvere non crea solo un'antipatica sensazione di 2. Trasuono (o nota incantata). Può essere provocato da
trasandato ma, a lungo andare, nell'insinuarsi tra le parti più molti fattori, banali o meno. Su di un organo a sistema mec-
delicate dei meccanismi (soprattutto quella proveniente dai canico un primo intervento potrebbe essere quello di smuo-
tessuti, che si aggroviglia in quella specie di batuffoli di la- vere più volte il tasto, nel caso si tratti di un semplice inceppo
nugine che i sistemi di ventilazione poi trascinano ovunque, della meccanica. Altrimenti, se si riesce ad accedere alla tavola
soprattutto verso l'alto), può inficiare o contrastare alcune delle meccaniche tramite la finestra che normalmente si può
funzioni di movimento di parti delicate per non parlare poi aprire sopra le tastiere oppure dall'interno, si può provare a
di quanto influisca sulla corretta emissione sonora, in parti- raggiungere il tirante interessato e verificare se lo stesso fosse
colare delle ance. Se in queste ultime non possiamo sempre inceppato in qualche punto facile da raggiungere e sbloccare.
intervenire noi, per tutto il resto basta affidarci a un casalin- 3. Altro tipo di trasuono è dato dal ventilabro nella cas-
go buon senso dell'ordine e della pulizia. Eccoci alle tastiere, sa-vento del somiere che può restare aperto a causa di cor-
che necessitano, ogni tanto, di una buona pulita onde ri- pi estranei oppure perché inceppato sulla sua guida. Questo
muovere al meglio le (tante) tracce di sporco che, inevitabil- intervento, non difficile ma più delicato, necessita l'apertura
mente, le mani lasciano nel loro continuo agitarsi (spesso delle portelle che danno accesso alla secreta del somiere (ge-
non lavate e magari anche un po' sudaticcie) alla ricerca neralmente in facciata, dietro il frontale alto sopra la consolle,
delle note corrette. l materiali con i quali i tasti sono rivestiti oppure all'interno, sul lato opposto del somiere) e la succes-
possono variare moltissimo per via del tipo di strumento e di siva verifica della posizione della valvola.
epoca. l più comuni sono legno (di varie essenze, dal bosso 4. Analoghi problemi su strumenti elettrici possono essere
all'ulivo al mogano ecc.), avorio, osso, vari materiali plastici causati da una banale sovrapposizione dei contatti sul retro
o, in qualche organo nostrano degli anni '30-'40, addirittura del tasto, che generano di conseguenza passaggio di corren-
galalite. La porosità di questi materiali determina il livello più te e trasmissione al somiere del comando di apertura della
o meno alto di residui che possono depositarsi. In genere, valvola. Se il retro della consolle è facilmente accessibile si
lasciando da parte prodotti chimici spesso dannosi, una pas- può provare a raggiungere (senza fare altri danni) i contatti
sata con un panno umido e un po' di sapone neutro garan- e verificarne la funzionalità, muovendo delicatamente, se
tisce pulizia e adeguata igienizzazione (sempre che non sia nel caso, i piccoli pettini di cui sono generalmente costitu-
troppo tardi) su tutti questi materiali. iti fino al loro ripristino nella posizione corretta. Manovre
di questo tipo richiedono già capacità e precisione, oltre Tuba 8' dell'organo Tamburini della Cattedrale di Messina,
al sapere esattamente come raggiungere certe parti dello collocata sull'arco trionfale a oltre 35 metri di altezza, la
strumento. Qualsiasi altro tipo di operazione è bene sia normale routine per l'accordatura di alcuni registri ad an-
delegata al tecnico specializzato che saprà rispondere con cia, in molti organi, resta talvolta un'attività ginnica non
competenza alla necessità del momento. indifferente, che conviene fare solo se si hanno le possi-
Un capitolo a parte merita l'accordatura delle ance. In bilità fisiche, oltre all'adeguato orecchio necessario e alla
quasi ogni strumento, tranne che nei piccoli positivi o stru- manualità conveniente. Un primo, interessante seminario
menti ceciliani di dimensioni minime, è presente almeno un è stato organizzato dal'AlO (Associazione ltaliana Organari
registro di questa importante famiglia, che dà colore e, tal- - www.aionet.it) nell'ottobre dello scorso anno a Bologna
volta, potenza all'insieme della sonorità a condizione che ... su questo tema, dove conferenze teoriche si sono alternate
lo stato di accordatura non sia tale da sconsigliarne (e pur- a laboratori pratici di accordatura sotto la guida di esperti
troppo lo è spesso) l'utilizzo. In nazioni altre che la nostra del settore. Per non improvvisarsi accordatore "fai da te",
(Francia in particolare ma non solo), la famiglia dei registri analogo tipo di educazione sarebbe auspicabile (all'estero
ad ancia è per tradizione uno degli assi strutturali dell'e- viene svolta regolarmente) per tutti gli allievi di organo dei
stetica di quegli organi e le numerose varietà delle stesse, nostri conservatori e, perché no, delle scuole diocesane. Se
vuoi per bontà di costruzione vuoi per regolare accordatura, ne avvantaggerebbero notevolmente sia i nostri strumenti
si presentano il più delle volte in ottima efficienza sonora. (accordatura regolare significa anche evitare sedimenti esa-
Da noi le cose sono purtroppo diverse. Si sente ancora dire, gerati di polvere nelle canne e ossidazione delle grucce) sia
da parte di qualche organista o qualche parroco, dell'inu- le orecchie dei nostri fedeli e ascoltatori.
tilità di questi registri, impressione legata in buona parte L'ultima lancia di questo scritto vorrei spezzarla a
al loro mutevole atteggiamento. Anche la qualità, spesso favore di una procedura che non gode di buona fama
non eccellente o, comunque non finalizzata a certi risultati, e non figura quasi mai nel budget delle nostre chiese:
dei registri ad ancia di molti organi italiani (antichi e non) la manutenzione ordinaria regolare dell'organo. A par-
non ha giocato a favore di una migliore reputazione del- te gli interventi di pronto soccorso che abbiamo som-
la categoria, soprattutto da parte di quegli organisti meno mariamente e lacunosamente descritto, pare piuttosto
disposti a un certo tipo di lavoro. Nondimeno, per gli stru- bizzarro che l'apparato più costoso di cui una chiesa
menti che ne hanno in dotazione, risulterebbe indispensa- dispone, l'organo a canne, sia lasciato vivere (ma, tal-
bile che il titolare (parola forse un po' ridondate nell'ambito volta, agonizzare) senza un controllo costante del suo
dell'organista di chiesa italiano), o comunque chi si serve stato di salute. Ogni parrocchia paga fior di quattrini
regolarmente dello strumento, potesse impratichirsi quanto ogni anno per la revisione di apparati tecnici infinita-
basta per poter mantenere queste canne almeno a un livel- mente meno pregiati e di valore infinitamente inferiore
lo di accordatura dignitoso, onde servirsene nei momenti a quello di un organo (caldaia, antifurto, impianto in-
adeguati senza timore di miagolii (se non peggio) affatto formatico, microfoni, ecc.) e, pervicacemente, ci si di-
artistici. La difficoltà nell'accordatura di una canna ad ancia mentica (o rifiuta ... ) di considerare la spesa per questo
non consiste, nella maggior parte dei casi, nel muovere con strumento tra quelle importanti. Salvo poi stupirsi di
l'apposita asticella (di cui ogni strumento dovrebbe essere quanto sia salato il conto dell'organaro per l'intervento
dotato) il cursore (gruccia) che permette di variare la parte straordinario, quando non per il restauro, a fronte ma-
vibrante della linguetta e, di conseguenza, di regolarI a sulla gari di problemi che, affrontati e risolti regolarmente
nota del registro di riferimento (normalmente si usa l'Ottava con una banalissima manutenzione programmata, non
4' per la sua - presunta - migliore stabilità di tono) quanto, avrebbero mai creato lo stato in atto. Ogni macchina ha
piuttosto, nella difficoltà, talvolta veramente acrobatica, di un 'usura e anche l'organo non è esente da questo fatto
poter raggiungere tutte le canne in modo sicuro se non ineluttabile. Quello che è certo, e lo si vede normalmen-
proprio comodo. In molti dei nostri strumenti, le ance del te all'estero, è che il piccolo investimento annuale per
Grand'Organo si trovano direttamente dietro la facciata o, la manutenzione concordata con una ditta appropriata
in qualche caso, sul retro del somiere e, quindi, sono ope- e specializzata evita, nel breve e medio periodo, il veri-
rabili con relativa facilità (quando non sono troppo serrate ficarsi di problemi maggiori garantendo nel contempo
e assiepate le une contro le altre ... ). Più difficile è raggiun- la fruibilità e la godibilità dell'intero strumento. Un'a-
gere quelle del pedale, all'interno della cassa principale ma, nomalia (che predilige sempre l'evento alla quotidiani-
soprattutto, quelle delle tastiere secondarie (Recitativo e, tà) tutta italiana quella di spendere per il restauro o la
talvolta, Positivo - mi fermo qui per praticità visto che la costruzione di un nuovo organo cifre spesso imponenti,
media degli strumenti italiani non supera le due tastiere), dimenticandosi poi che anche la più costosa delle Fer-
spesso collocate in posizione elevata e poco agevole. Pur rari si ritrova in panne se mancano benzina, olio, freni a
non paragona bile all'esercizio necessario ad accordare la dispetto di quanto esperto possa esserne il conducente!~
PROGRAMMA 2 O1 3
o Canti per la Messa
8 Sequenze e canti al Vangelo
@) Cantare la Parola
o Cantare la Fede (2)
Corso Francia, 333/3 10142 TORINO Tel. (+39) 011.9S.Sl.UI fJlK (+~ou.!tS.'UU
DI VOCI
PROPOSTA DI MUSICA PER LA LITURGIA
LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE 2013 ANNO 67
D IRETTORE
Alessandro Ruo Rui
CANTARE LA PAROLA
H ANNO CO L LABORATO ALLE Lrrn;RA
ANNATE 2012-2013: 2 IN QUESTO NUMERO
Anna Marena Baldacci. Paolo Bersano. Claudio
Burgio. Davide Camino. Fausto CQ{XJraIL Antonio ) PRESENTAZIONE
-Con~n.and o
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c:on lui la dimensione dialogiGl
:
Galanti. Giuseppe Gal. Claudio Chiane, Domenico della liturgia dc:lI a Parola
Machetta. Mon(ca Marighetto. Fabio MassimiUo.
Angelo Mazza. Francesco MenegheUo. Massimo
Naselli. Antonio Pacetta. Maurizio Palazzo.
5 Chiunque ascolta qu este mie parole
r. MI 7,24/ Cftatks tk Foucould
MasSlmo Palombella. Enrico Simni. Benito Regis. M. Manico Marig~rro
Luciana Rualta. Emanuele Spagnolo. Paolo
Tomalis. Pierangelo Valtinoni.. 8 Se rimanete fede li
T:daGv8
© 2013 Espression e Edizioni Musicali M Manico Marighc:rra
Tutti i diritti riservati. IO Na tale dci Signore w Serondi Vespri wlettura breVi; [IGv 1. l w) ]
Amministrazione e Commerciale: M: Gianmartino Mafia Durighdla
Editrice ELLEDI CI. Cor so Francia. 333/3 12 Nata le del Signore - Serondi Vespri - Responsorio b~
10142 Torino M: Gianmartino Moria Durighc:/Ia
UfficiO abbonamenti: J) Domenica di Risurrezione - vespri - l ettura breve [Eh 10 . 12- 14]
Te!. 0 1l.95.52.164/165 - fax 0 11.95 .74.048 M. Gianmortina Mafia Durighc:llo
e-mai!: abbonamenti@eUedicLorg
www.elledic ì.org 14 Domenica di Risurrezione - vespri - Responsorio breve
M: Glanmorlino Moria Durighdlo ~
Abbonamento annuo 2013
€ 42.00 (estero € 46.00) - CC? 21670104 16 SPERIMENTANDO
Un numero: € 12.00 Olc:um errus um
T: PooIo Tomolis
Reglslr. N. 392 del T r'lb. Civ. d i Tortno. 14-2-1949 M: Ak5s0ndro Ruo Rui
I\SSOCIATO AlI.'USPI
UNIONE STAMI'I'I
PERIOOICA 1TAl..lANA
Alessandro Ruo Rui
LETTERA
r I • AR\1QNIA D I v Q C l 1
IN QUESTO NUMERO
Alessandro Ruo Rui
Cantare la Parola
Il tema principale di questo numero di Armo- lare senza la dovuta
nia di Voci è ~Can t are la Parola·'; in continuità attenzione. Invece, de-
con il quarto numero delrannata 2012 si intende clamati o cantati i sal-
allargare la riflessione sul senso e sulle modalità mi, ecco che ancora la
con cui la Parola viene accolta, rispettata, va- voce intonata può dare
lorizzata e proclamata con una opportuna in- un eccellente servizio all 'interiorizzazione dell a
venzione musicale. In particolare abbiamo volu to perla offerta dal Breviario. Non mancano, nel-
approfondire l'affascinante moto del popolo di la multifonne realtà della Chiesa italiana, espe-
Dio che risponde alla proclamazione della Scrit- rienze di canto della Parola : dall'utilizzo delle
tura pregando, facendo propria, altra Parola. A formule più note alle ispirate improwisazioni di
tale scopo ospitiamo un contributo orientativo tal uni diaconi o sacerd oti. Ma resperienza musi-
dell'Ufficio Liturgico Diocesano di Torino coor- cale e liturgica di Durighell o ci consegnano una
dinato da don Paolo Tomatis che, prossimamen- sintesi efficace tra messaggio e veicolo, ave la
te, ci donerà ancora una sostanziosa panoramica forma del testo guida pienamente la struttura
sull'espressione della Fede attraverso l'arte dei melodica. Alla Lettura breve segue un responso-
suoni. rio che ne è intimamente connesso: la presenza
di entrambi i materiali offre più di una soluzione
Sul tema dell'ascolto vengono proposti du e
ma l'abbinamento tra proclamazione e risposta
efficaci canti di suor Moni ca Marighetto (Disce-
è caldamente consigliato.
pole del Vangelo, Diocesi di Treviso). Chiunque
ascolta le mie parole si presenta nella classica La rubrica Sperimentando e le elaborazioni
alternanza ritornello-strofa ma anche la sola an- del Repertorio nazionale ampliano il blocco
tifona può efficacemente segnare un passaggio delle proposte vocali . Come si è notato anche
alrascolto, prima delle letture di una celebrazio- negli scorsi numeri, annettiamo nel Repertorio
ne liturgica o in un ricorrente riproporsi, magari Nazionale anche brani assai noti de La Casa del
in un tempo di preghiera, in un incontro di Lec- Padre. A completare il volume ecco, per L'an-
tio divina. Similmente, anche il brano Se rima- golo dell'organista, un ulteriore ricco contribu-
nete fedeli si adatta a molte collocazioni. Ogni to di Fausto Caporali sulle scelte del repertorio
sua strofa pu ò costituire un momento comple- strumentale in fun zione della liturgia.
to in sé, anche qui con le eventuali ripetizioni
Come in precedenti numeri, una sorta di spa-
dettate dalrintuito dell'animatore. La struttu ra
zio ricorrellte è dedicato anche stavolta a una
poli fonica è alla portata della maggioranza delle
Messa molto Mbreve" , nata in un contesto co-
corali ma anche r esecuzio ne a una voce è pari-
munitario con l'obiettivo di apprendere veloce-
menti efficace.
mente e cantare le parti dell'Ordinario e alcuni
11 repertorio musicale si arricchisce della pro- dialoghi. La continuità di semplici idee (spun-
posta di Gianmartino Durighello a cui abbiamo ti melodici dalla sequ enza di Pentecoste) che
chiesto di realizzare il binomio Lettura brevel costituiscono la sostan za di tutti i brevi brani
Responsorio per i Secondi Vespri di Natale e Pa- permette anche - ad un coro modesto o rac-
squa. In queste due Solennità accade, infatti, colto all'occasione - di sostenere in polifonia le
che molte comunità parrocchiali solennizzino parli che l'assemblea potTà cantare altrettanto
la Liturgia delle Ore con appuntamenti pome- agevolmente, 11 colore più appropriato potrebbe
ridiani assai seguiti. Qui la proclamazione della essere quello delle voci scoperte ma la presenza
Parola, assai più sobria rispe tto alla mensa im- discreta dell'organo pu ò contribuire alla tenuta
bandita delle rispettive Messe, rischia di scivo- dell'intonazione e all'equilibrio dell'annoni a Jt
Seduti alla mensa della Parola, il Maestro spez- si confonde con la nostra invocazione; la sua
za - come: sulla strada di Emmaus - il pane del - rivelazione co n i nostri amen; le sue attese: con
le Scritture, e mentre ci intrattiene narra ndo le i nostri silenzi. Come in un dialogo fil iale e fra -
grandi opere da Lui compiute. accende il nostro terno, così la liturgia della Parola è costituita da
cuore alrincontro con Lui. La Parola ascoltata parole dette e parole ascoltate, esclamazioni di
ospita la presenza del Verbo di Dio, coinvolgen - gioia e pause di rinessione, preghiere espresse e
doci in un di alogo fatto di acclamazioni (al Van- promesse rinn ovate.
gelo, al termine delle letture, ecc.), canti, sa lmo
responsoriale, pause di silenzio, risposte di fede La dinamica stessa del rito ci invita a riscoprire la
(Credo) e di supplica (preghiera dei fedeli ). 11 Si- liturgia della Parola non solo come luogo in cui Dio
gnore Gesù non ci vuole muti alla sua tavola: rivolge a noi la sua parola, ma anche come tempo
come in un dialogo di amicizia, la Parol a di Dio favorevole nel quale rispondere, per poi prolungare
si intreccia con le nostre parole: la sua promessa nella vita quanto abbiamo vissuto nel rito. lnfatti :
- alla Parola di Dio della prim a lettura, risponde J"acc1 amazion e di rendimento di grazie ("Ren-
diamo grazie a Dio") e il salmo responsoriale;
- alla Parola di Dio proclamata da lla seconda lettura, risponde l'acclamazione di rendi mento di
grazie e il ca nto al Vangelo;
- al Vangelo, proclamato e commentato ne\1'omelia, risponde il silenzio de\1'accoglienza, la pa-
rola della professione di fede e della supplica universale.
p S A I '" R R • ARMONIA D I v O C I 3
PRESENTAZIONE
-
- evitando parole inutili ed eccessive (come quelle di certe mon izioni, che invece di fa r spazio
alla Parola la ingombrano);
- vigilando sugli innumerevoli disturbi di tipo uditivo e visivo (persone che parlano e si muovo-
no; CI volte gli stessi ministri ... );
- abbandonando. di norma, le facili scorciatoie, che anziché educare l'assemblea alla fatica e
alla bellezza dell'ascolto ne assecond ano la pigrizia (foglietti e messalini).
~ wwwelledlci.org
~ vendite@elledlclorg
1111' +39 011 95 52 111
Ritornello
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Se rimanete fedeli T: da Gv8
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Natale del Signore - Secondi Vespri
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Domenica di Risurrezione - Vespri
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Oleum effusum
T. Paolo Tomatis
M. Alessandro Ruo Rui
La tecnica dell'ostinato si è affermata grazie al notis- sottolineatura di un gesto (penitenza, invocazione, lode,
simo repertorio di Taizé perché trova in quel contesto di ringraziamento).
preghiera (e in circostanze analoghe) la sua applicazione 11 brano qui presentato è: nato per la venerazione alla
più opportuna: durante tempi prolungati di lode o di ado- Sindone: l'attenzione è perciò centrala sul Corpo di Gesù
razione, l'assemblea, sostenuta da una semplice struttura offerto in croce. Riprendendo un·espressione dal Cantico
polifonica affidata al coro e agli strumenti, nutre la propria dei Cantici (I,J) la persona,la figura identitaria dell'Ama-
orazione con la ripetizione di un'antifona affidando ai di - to è richiamata dal nome (in ebraico si gioca su ll'allittera-
- scanti solistid lo svolgimento di un percorso scritturale, di zione 5chcm nome·· e s1lemen Molio··).
un salmo, di una parte del testo liturgico. Ne risulta una
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Andante J= 66
Introduzione
Str Solo (V .IIO)
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Organo
e Coro
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SPERIMENTANDO
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Orazioni
Atto penitenzilile
Amlanre scorrel'ole
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Inno di lode
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Questa acclamozione può e.\'sere ripe/UfO al termine o nei passaggi indicati COli (R).
18 t'KJJT\O Il , , TU 6 ~ ARMO' I A D I v O C I
E pace in lerra agli uomini di buona volon-Ià. Noi li lodiamo, ti benediciamo, li adoriamo, li glorifi-chia-mo,
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li rendiamo grazie per la lua gloria im-men
~, .. .. sa, Signore Dio, Re del cielo. Dio Padre onnipo-len - te.
"'"
Sif,'llOre, Figlio unigenito Gesù Cri - sto. Signore Dio, Agnel lo di Dio. Figlio del Pa dre,
tu che togli i peccati del mondo, ab - bi pie - tà di noi; tu che togli i peccati del mondo,
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ELABORAZIONE POLIFONICA
REPERTORIO NAZIONALE
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(solo)
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~ lo A I ban - chel - IO del-le noz - ze an - che Cri -sto Ò pre - slen-~e; nul - la~ r-du -IO
2. C'è_u - na ma-dre m a - scol - to. "Fi - glio_af-frel - la I, tu, 0- ra". Ser - vo-ob-be-dien - Ie .
--
3. Ec - coj J vi -no del-la pa - ce, do - no del-Io Spo-so sall-IO. Gu - sta)1 per-do-no
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sejl vi - no man-ca: at-tin-ge - te la spe - fan-la. Ve-ni - te a Ca-na, la fe-st3_è Cri-sto. Fa-le
col - ma la gin - fa di a-mQ- re e ve-ri - là. _
In o-Iri nua-vi è lo Spi-rl- to di vi -la.
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cresco ...---....... mf
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T. Mo Elaborazione
Alessandro Ruo Rui
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- t ·d·I- ra.o ·m f ve-ci-te a Ca-na, la f~la_è Cri · sto. Fa-te quel-to che vi di .. ~. m.
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~ARMON'A D I v O C I 23
ELABORAZIONE POLI FONICA T. e M.: Marcello Giombini
R E P E RTORIO NAZI ONA LE Elab.: Giuseppe Cappotto
Lentamenle. ma r illnalO
Soprani
Quali - do bus-se-ro _ _ _ al-la lua por-Ia _ a- vro fai - IO lall - la stra-da, a- vro
Quan-do bus-se-rò _ _ _ al-la lua por- Ia _ a- vrò fai-Io lall-Ia stra-da. a-vrò
re. A-vrò
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Giuseppe Cappotto
ELABORAZIONE
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mi-ci per cui pre - ga-re. A-vro_a-ma - t<Han - fa gen-te, a-vrò~a -mi.ci d:t li - Iro - v,) - re, e ne-
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mi-ci per cui pre - ga - re. A-vro_a-ma- to-tan-ta gCII - le, ri 'ro va - re,
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28 TA D
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Fausto Caporali
l' ANGOLO DELL'ORGANISTA
le categorie del passato amai obsolete, quali orga- funziona lità più essenziale che tenga conto di valen-
no come simbolo di regalità, unione fra cielo e terra, ze più legate al nostro tempo: piuttosto saranno da
trionfo visivo, immagine angelica, applauso per digT1i - adottare, nella scelta dei brani di repertorio. per esem-
tari, armonia cosmica , ecc., è possibile ricercare una pio per un preludio avanti la Messa, le categorie di
Prelude g raue
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di unità nella lode - unità data dalla citazione del canto comunitario (A. Martorell, Sia laudato)
CD Fondi S' ~ ' Ri",,,,,ò
@ l'ofttIi 8' 4'
Maestoso J-69
, ,
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LAMORE
PlÙ GRANDE
FULVIO RAMPI
(prefaZione dì Enzo Bianchi, priore di Base)
Inni
Per l'assemblea litugica
L'antica tradIzIone del gregoriano rivive in questI InnI
che seguono I tempi principali dell'anno liturgIco
e la preghIera del giorno.
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~ Scrivia vCllditc:@clledici.org
. T~I~fona +39 011 9552 111 ELLEDICI
www.elledicLorg idee per cantare
J" Formazione liturgICa dei musiCIsti
J'o Brani per diversi organici: cLl/ corecco.1/ gnnde complesso
J'o Rubriche per IJrganisti. formaZJOne consti e Difecrofl di coro
J" ?agUo paswralp
J'o Nuova veste mlJSlCclle di canei 'IlUrglCl popola n
ti' CanCi giovanili per la preghiera e la meditilzione dei ragazzi
PROGRAMMA
I O Canti per la Messa
I 8 Scqul'nzc l' c~U1li al Vangelo
I () Cantart' la Parola
I O Cantart' la Fedc (2)
DIRETTORE
Alessandro Ruo Rui
CANTARE LA FEDE
HANNO COLLABORATO ALLE lN QUESTO NUMERO
ANNATE 2012-2013:
2 PRESENTAZ10NE
Anna Morena Baldacci, Paolo Bersano, Claudio Cantare la fede, tra natura e cul tura
Burgio, Davide Cantino, Faus to Caporali, Antonio di Paolo Tomatis
Galanti, Giuseppe Gai, Claudio Ghione, Domenico
Machetta, Monica Marighetto, Fabio Massimillo, 5 Eterno Padre
Angelo Mazza, Francesco M eneghello, Massimo T: Amilcare Boccio
Nosetti, Antonio Pacetta, Maurizio Palazzo, M: Alessandro Ruo Rui
Massimo Palombella, Enrico Sironi, Benito Regis,
6 Agli smarriti di cuore
Luciana Ruatta, Emanuele Spagnolo, Paolo T: da Is 35,4.8-10
Tomatis, Pierangelo Valtinoni. M: Monica Marighetto
11 fascicolo che chiude l'annata 2013 di Armonia di una Messa già in lin-
di Voci è centrato sul Cantare la fede. 11 contri- guaggio poli fonico, di
buto di riflessione fonnativa, curato da don Paolo brani di ancor maggiore
Tomatis, esamina la necessità dell'espressione can- complessità e durata le-
tata come affennazione dell'adesione comunitaria gati al Tempo liturgico.
e persona le a Dio. Si tratta di un approfondimento Qui abbiamo due propo-
cruciale e prezioso per i musicisti che svolgono una ste riferite all'arricchimento di brani monodici assai
ministerialità nella liturgia: quanto sia fondamen- noti. Giuseppe Gai ha elaborato il Credo ambro-
tale, liberante e arricchente cogliere che il proprio siano: alla sobria cantillazione originale del testo
ministero è la convergenza di elementi antropolo- latino sono intercalati episodi dedicati alla schola.
gici e culturali in cui il Verbo incarnato si rivela e 11 linguaggio è eclettico ma pure solidamente coe-
attraverso cui si esprime. rente nel suo riandare al materiale monodico. Più
l contributi musicali partono dal tema genera- impegnativi possono invece apparire i brevi brani di
le e, come sempre, imbandiscono una ricca tavola Massimo Palombella: al Credo III si possono inter-
ove ogni realtà musicale troverà di che nutrirsi. Di calare le brevi, impegnative, variazioni polifoniche
Monica Marighetto proponiamo due brevi e incisivi che vi proponiamo. Con la possibilità di sostituire
brani ispirati a espressioni felicissime della Scrittu- qualche parte tenorile con voci femminili gravi, è
ra. Agli smarriti di cuore riprende il testo di ls 35 materiale per direttori e cori di ottime capacità.
e utilizza un gioco di modulazioni per distinguere La ricorrente tematica dell'Ordinario della Messa
fonnalmente i contenuti del testo: esortazione e è qui espressa in un lavoro dedicato a Papa Fran-
messaggio di salvezza. L'ascesa sonora di Com- cesco. La Missa De Angelis polifonizzata da Giu-
prendo che puoi tutto mette in musica la sofferta seppe Gai è solenne ma anche spigliata nei tempi.
professione di fede di Giobbe, cui si disvela uno L'alternanza tra schola e assemblea non conosce
sguardo nuovo nella conoscenza di Dio. Entrambi i pause perché i temi gregoriani e le polifonie si ag-
brani si rivelano adatti a molteplici situazioni: com- ganciano gli uni alle altre in modo fluente.
mento alla Parola di Dio, celebrazione dei sacra- Chiudono il numero l'elaborazione del Reper-
menti, incontri di evangelizzazione. 11 secondo può torio Nazionale e un altro magistrale contributo
esser ripetuto, quasi come un 'antifona, a interca- di Fausto Caporali nell'Angolo dell'organista. Si
lare tempi di silenzio o catechesi. Eseguibili anche potrebbe osservare che le esemplificazioni riportate
a una sola voce, sono ottimamente sperimentabili siano solo alla portata di organisti provetti: è vero,
nel servizio dei gruppi corali di nonnali possibilità. ma ci pennettiamo di osservare che gli esempi sono
Eterno Padre è una lode alla Trinità, adatto a analogicamente riportabili anche a repertori più fa-
tempi di adorazione e con l'espresso intento di cili e che non è assolutamente scontato che ogni
coinvolgere l'assemblea in una melodia che asse- bravo musicista abbia sempre una grande prepara-
conda le ripetizioni del testo. La semplice partitura zione liturgica.
propone l'aggiunta di una seconda voce che per- Con questo numero, come annunciato, Armonia
mette alla parte principale di distanziare corretta- di Voci chiude, per ora, le sue uscite periodiche:
mente i primi interventi. la testata contraddistinguerà ancora le pubblica-
Sul tema della proclamazione di fede, mentre ri- zioni Elledici per la liturgia. Chi vorrà mantenere i
cordiamo che nell'annata 2012 furono pubblicate contatti per ricevere infonnazioni in tal senso potrà
su questa rivista musiche per il Credo apostolico e scrivere a annonia@elledici.org o consultare il sito
per le Promesse battesimali, qui sono proposti vari internet dell'Editrice.
materiali per il canto del Simbolo Niceno-Costan- A cinquant'anni dalla Sacrosanctum Co nci-
tinopolitano. Ancora oggi sembra attuale la prassi, lium, convintamente grati per i positivi sviluppi
largamente diffusa nei secoli passati, di intercalare della rifonna liturgica, pronti a lavorare ove ci sia
con parti polifoniche il canto del Credo: un primo da emendare e correggere ma appassionatamente
livello di intervento è la resa poli fonica di talune decisi a percorrere le strade scomode dove si lavora
parti (come l'Et incamatus est e il Crucifixus) all'in- per lodare Dio e costruire l'unità della Chiesa nel-
terno di una fonna monodica. Un livello di inter- la bellezza, auguriamo a tutti che lo Spirito Santo
polazione ancora più raffinato, testimoniato dall'o- rinnovi i doni, l'intelligenza e la volontà di coloro
pera dei maggiori polifonisti, è !'inserzione, al cuore che cantano la fedeJ\
Perché cantiamo, perché suoniamo? Dagli al- Da questo legame originario e misterioso tra
bori dell'umanità agli esordi della vita neonata vibrazione sonora e percezione del senso deriva
il canto e la musica sembrano ricondurci a una la capacità naturale dell'uomo di modulare "mu-
dimensione fondamentale del vivere, che rinvia sicalmente" e simbolicamente la voce: al vertice
del processo di umanizzazione, il gesto vocale lità tra l'esperienza musicale e canora e l'espe-
(reso possibile dalla stazione eretta che libera rienza liturgica della fede.
la bocca, le mani, il collo, l'apparato laringo-
faringeo) riconosce nel corpo stesso il primo e al 11 canto e la musica, per il coinvolgimento
più importante strumento musicale. Là dove non personale ed emotivo. Nel canto e nella musi-
esiste un confine netto tra il parlato e il cantato ca tutta la persona è coinvolta, nell'unità di un
(ogni dialetto ha la sua intonazione e la sua mu- gesto che è insieme azione del corpo, parola e
sica ...), tra il musicale e il non musicale, il suo- sentimento. Là dove il corpo è maggiormente
no della voce è insieme energia, che annuncia attivato rispetto alla semplice presa di parola, il
la presenza e crea un contatto, e risonanza, che senso della presenza e della partecipazione per-
compone l'ordine simbolico del senso (al con- sonale è accentuato. Cantando, si è più presenti.
tempo personale e sociale). La voce, infatti, dice ln particolare la sfera dell'emozione è intensi-
di più che il semplice significato delle parole: ficata, in un 'esperienza di coinvolgimento che
essa è il corpo della parola, certamente; ma è an- può andare dall'integrazione (che mette ordine
che il corpo di colui che parla, cioè di un'anima e favorisce l'unificazione) all'eccitazione (che fa
che sente e che appartiene a un mondo (ce ne uscire fuori di sé). La forma stessa del canto può
accorgiamo quando essa comunica emozioni più in tal modo diventare espressione simbolica di
forti ed eloquenti dei concetti espressi). gioia e dolore, di pace e di rabbia, di tutti quei
sentimenti che le parole da sole non riescono
3. 11 "DJ PIÙ" DEl CANTO E DEllA MUSICA
a dire. Tale dinamismo raggiunge il suo vertice
nella musica, dove il silenzio delle parole fa sì
È in virtù di questo nesso originario tra cor- che tutto tenda alla comunicazione di emozioni,
po, voce, senso (inteso come relazione simbolica anziché alla trasmissione di concetti. Per questo
e significativa) e sentimento, che il canto e la motivo non ha tanto senso chiedersi "cosa voglia
musica si precisano come una particolare espe- dire" una sinfonia: la musica - è stato detto op-
rienza di organizzazione e intensificazione della portunamente - non è fatta per dire significati,
voce e della comunicazione simbolica attraverso ma per comunicare un senso.
la musicalità dei suoni. Là dove il gesto voca-
le si precisa in un modo singolare di modulare bl 11 canto e la musica, per l'integrazione co-
musicalmente la voce e di ritmare il corpo, ecco munitaria e per la festa. ln ogni cultura il fatto
il canto, nelle sue innumerevoli forme; là dove - di cantare insieme è espressione di appartenenza
attraverso il concorso del corpo (soprattutto la comunitaria, che è a sua volta fonte di identità
bocca e le mani) e di particolari strumenti (pro- personale. La capacità del canto di rafforzare l'u-
venienti dalla natura e dalla cultura) si modu- nità del gruppo è scritta nell'esperienza del can-
la un'aria composta di suoni identificabili (cioè tare e del suonare insieme, che chiede a ciascu-
organizzati secondo le note di una determinata no lo sforzo di uscire dal proprio isolamento, di
gamma di frequenza), ecco la musica in senso mettersi in ascolto dell'altro, per andare a tempo,
stretto, la cosiddetta "musica strumentale". allo stesso tono e al ritmo del gruppo. Anche nel
11 significato antropologico del canto e della caso della polifonia, nella quale è mantenuta la
musica nella vita degli uomini è custodito dalla varietà delle voci, l'unità non è minacciata, anzi
varietà e dalla ricchezza delle sue funzioni, che è integrata in una sintesi armoniosa dei diversi
sono tra esse collegate e che rinviano sempre registri. La funzione di integrazione sociale non
a un'espressività di tipo simbolico, capace cioè è neppure oscurata dall'esperienza dell'ascolto
di manifestare un senso, di suscitare un effetto comune, dove il canto di alcuni può essere per-
e realizzare una relazione. Ricordare le funzioni cepito come fattore di unità e simbolo di comu-
antropologiche peculiari del canto e della musica nità: l'importante è che tutti riconoscano nell'u-
rispetto alla semplice presa di parola è importan- nico canto un fattore simbolico di coesione.
te, al fine di riconoscere la profonda connatura-
ln virtù della sua valenza comunitaria, il can- ma un modo alternativo di utilizzare i linguaggi
to e la musica sono ingredienti necessari e co- della vita.
stituivi dell'esperienza festiva. Nella festa tutto
è musica che awolge il corpo per farlo "entra-
3. LA CONNATURALITÀ DEL CANTO
re" in un senso di identità e appartenenza e al E DELLA MUSICA CON L'ESPERIENZA
contempo farlo "uscire" da se stesso (attraverso
DEL SACRO E DEL RITO
l'energia del canto, della danza e della musica)
per proiettarsi in un altro modo di sentire la L'importanza del codice canoro-musicale per
vita, all'insegna della libertà, della verità e della la liturgia cristiana è stata ben presto awertita
gratuità. Per questo motivo si spendono molte dalla Chiesa, che ne ha sottolineato - in linea
energie nel preparare i canti delle feste liturgi- con la cultura del tempo e in prospettiva spi-
che più importanti: per "fare" la festa occorre rituale - la capacità di intensificare la presen-
uscire dalla logica dell'utile e dello stretto ne- za, di agire sui sentimenti, favorendo l'armonia
cessario. interiore e la comunione. Sono proprio tali ca-
ratteristiche ad avvicinare l'esperienza canora e
musicale all 'ambito del "sacro", qui inteso come
c) 11 canto e la musica, per dire l'indicibile. 11 quella dimensione profonda del vivere che ap-
passaggio dalla parola parlata alla parola cantata partiene insieme all 'al di qua e all'al di là dell'e-
porta con sé la sottolineatura del valore poetico sistenza, che rimanda alle radici più nascoste e
del linguaggio. Nel canto ciò che conta non è ai legami più insondabili del corpo in relazione.
solo e anzitutto ciò che diciamo (funzione se- ln questa visione del sacro come aggettivo
mantica), ma il modo in cui lo diciamo (funzio- (la dimensione "sacra" della vita), prima che so-
ne poetica). Mettendo in musica un testo se ne stantivo (il "sacro"), l'esperienza della musica e
approfondiscono i contenuti in modo singolare, del canto è connatura le all'esperienza cristiana
attraverso la durata delle sillabe, gli accenti, la della liturgia, chiamata ad assumerne le fun-
metrica e le assonanze. Non solo: attraverso un zioni antropologiche e a integrarle in una pre-
accostamento inedito delle parole e dei suoni, cisa forma rituale. Là dove il rito pretende di
attraverso una sospensione delle normali regole farne a meno come se si trattasse di un 'inutile
lessicali e sintattiche (nel canto si può sino a un distrazione o di un ornamento accessorio, l'e-
certo punto fare a meno di verbi e punteggia- sperienza del divino (l'al di là) rimane estranea
tura ... ) e attraverso una frattura di tipo metrico alle profondità dell'umano (l'al di qua). Là dove
e ritmico, la dimensione poetica del canto per- il linguaggio canoro-musicale prende il soprav-
mette alla parola di raggiungere le profondità vento e non è integrato nella forma del rito, le
dell 'esistenza e sporgerla sulla trascendenza. Per viscere della terra (l 'al di qua) non risuonano
questo motivo, canto e musica risultano partico- più in sintonia con il richiamo delle stelle (l'al
larmente congeniali all'esperienza del rito, chia- di là). Alla liturgia cristiana l'arduo e delicato
mato a dire Dio senza tradirlo, a invocarlo senza compito di unire cielo e terra, nel segno dell'ln-
catturarlo, attraverso non una lingua alternativa, carnazione~
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32 PROPOSTA DI MUSICA PER LA LITURGIA D I v O C I
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te liturgici, ma sono più comprensibili come saggi di na, tranne forse il BWV 71 5, ci offre una resa gioiosa del
composizione e di pratica del pedale secondo il pro- testo secondo il modo attuale di recepire l'idea di lode
posito espresso dall'autore che come brani destinati e glorificazione.
all'uso cultuale, se guardiamo alla loro durata spesso Le Messe per organo frescobaldiane prevedono per
brevissima. Un ulteriore esempio può essere visto nelle l'Offertorio un Ricercare di carattere meditativo, mentre
diverse versioni del Corale Allein Gott in der Hoh sei oggi si preferisce un brano brillante; per la Comunione
è proposta una Canzone alla francese vivace, forse a dise- dunque operando un giudizioso connubio fra arte e litur-
gnare la gioia derivante dall'assunzione dell'Eucaristia, gio- gia - ciò che si perde nel concerto - così possiamo esaltare
ia che noi intendiamo oggi in modo molto più interiore. il brano bachiano (o d'autore, resta sottinteso) dentro una
Dunque, le scelte devono essere fatte secondo referenzia- liturgia moderna, probabilmente conferendo più senso al
lità attua li. brano stesso, posto che la filologia tende a isolare in aset-
Proprio il considerare la musica del passato come intan- tica cultura museale, mentre la liturgia ne aggiunge un
gibile pone la difficoltà dell'adattamento, mentre la scarsa senso funzionale. 11 rispetto dello spirito (non della lettera)
frequentazione dell'improvvisazione disattende la possibi- dell'autore, nel momento in cui si opera un adattamento,
lità dell'arrangiamento e/o la continuazione di un brano attualizza il significato della sua musica perché la fa entrare
d'autore, pratica largamente prevista in ogni epoca proprio nel vivere di oggi secondo la capacità ricettiva e secondo
in virtù della relazione viva a un rito. i tempi e gli stili dell'oggi. L'adattamento, filtrato da un
La musica liturgica prodotta in ltalia e Francia nei sec. musicista che cerca relazioni con una realtà che ha carat-
XVl-XVlll è, in generale, adattabile alle circostanze sia per teristiche proprie, è il vero modo di rendere vivo un porta-
il disegno musicale generico, sia per la presenza spesso di to storico di altri tempi, perché interpretare non è ripetere
più sezioni distinte o di cadenze interne, sia per esplicita esattamente ciò che è scritto, ma piuttosto è rielaborare
ammissione degli autori (Frescobaldi negli avvisi "Al let- con personalità autentica ciò che altrimenti resta lontano
tore" dei Fiori musicali, N. Gigault nell'introduzione al suo dalla ricezione presente; la liturgia, attualizzazione rituale
Livre de Musiquel. Per la grande letteratura da Bach in poi, sempre nuova di un messaggio che parla a ogni tempo e
si è portati a pensare che il discorso musicale sia da preser- ogni luogo, offre il privilegio di attivare arricchimenti reci-
vare integro; eppure Bach stesso, per citare un esempio, ci proci che vanno alla radice dell'espressione umana.
ha lasciato versioni di lunghezza differente di uno stesso
brano (BWV 532a, 535a, 574a, 574b, ecc.), oppure brani Possiamo tentare di disegnare un commento a una Mes-
con omamentazioni differenti (BWV 582, 572), corali non sa con brani bachiani. Nel tempo di Natale, per esempio,
rifiniti (BWV 639, 729a), tutte tracce di un uso pratico assai possiamo creare una clima di accoglienza/festa preludian-
più vario di quanto ci vuol far credere la fossilizzazione in- do lungamente con BWV 547, già in origine legato al pe-
terpretativa attuale o l'idea tutta novecentesca del rispetto riodo natalizio; la Pastorella BWV 590 potrà introdurre un
letterale dell'autore. Come Bach metteva in relazione un canto d'inizio, per esempio Tu scendi dalle stelle. Nel corpo
brano con il culto componendo sul canto comunitario e del brano possiamo introdurre l'intonazione:
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lmpossibile in questo momento fare il bilancio di tanto tesoro, che ancora risuona nelle
nostre orecchie e soprattutto nei nostri cuori e nella fede di tanta gente, di tanti cori pro-
fessionisti o dilettanti in tutta ltalia e anche più in là.
Purtroppo l'awentura sembra avere una battuta di arresto. Non si tratta di una chiusura,
ma di quella che vorremmo fosse soltanto una pausa di riflessione, che ci aiuti a capire le
strade da prendere per il futuro rilancio, per conquistare nuove amicizie, per far risuonare
ancora la voce e dare corpo alla nostra fede in note e parole.
lnfine un grazie a tutti voi che con affetto ci avete seguito e sostenuto in questi anni. Vi
auguriamo di non perdere la vostra passione, ma di continuare a crescere nella ricerca della
bellezza perché con la vostra arte possiate sempre di più rendere gloria a Dio che è nei cieli.
FABIO MASSIMILLO
[AMORE
PiÙ GRANDE
FULVIO RAMPI
(prefazione di Enzo Bianchi, priore di Base)
Inni
Per l'assemblea litugica
L'antica tradizione del gregoriano rivive in questi inni
che seguono i tempi principali dell'anno liturgico
e la preghiera del giorno.
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