Barthes: La Morte Dell'autore
Barthes: La Morte Dell'autore
Barthes: La Morte Dell'autore
T103
Barthes: «la morte dell’autore»
R. Barthes, La morte dell’autore, in Id., Il brusio della lingua. Saggi critici IV, Einaudi, Torino
1988, pp. 51-56
95 scrittura; l’unità di un testo non sta nella sua origine ma nella sua destinazione,
anche se quest’ultima non può più essere personale: il lettore è un uomo senza
storia, senza biografia, senza psicologia; è soltanto quel qualcuno che tiene unite
in uno stesso campo tutte le tracce di uno scritto è costituito. Per questo è ridicolo
sentir condannare la nuova scrittura in nome di un umanesimo che si erge ipo-
100 critamente a difensore dei diritti del lettore. Del lettore la critica classica non si
è mai occupata; per lei, nella letteratura non vi è altro uomo che chi scrive. Oggi
cominiciamo a non lasciarci più ingannare da quella sorta di antifrasi con cui la
buona società è solita perorare in modo arrogante proprio in favore di ciò che in
realtà mette al bando, ignora, soffoca o distrugge; sappiamo che, per restituire alla
105 scrittura il suo avvenire, bisogna rovesciarne il mito: prezzo della nascita del let-
tore non può essere che la morte dell’Autore.