Ampere
Ampere
Ampere
• Sappiamo che un dipolo si orienta in un campo esterno, ossia subisce un momento meccanico.
Possiamo quindi definire l’intensità del vettore dipolo magnetico tramite l’effetto meccanico che
subisce in un campo esterno:
M~ =m ~ ∧B ~ (1)
Notare che esiste in letteratura anche un’altra definizione del momento di dipolo:
~ =m
M ~
~ ∧H (2)
Formalizziamo ora questa analogia tra aghi magnetici e circuiti mediante il teorema di equiv-
alenza di Ampère
Consideriamo una spira di superficie S (sia n̂ la normale al piano della spira, orientata con la usuale
convenzione della mano destra) percorsa da una corrente I. Tale spira e’ equivalente ad un ago
1
magnetico di momento pari a:
~ ≡ SI n̂
m (3)
l’equivalenza si manifesta:
NOTA: questa definizione del momento magnetico di una spira é coerente con la convenzione di
eq.1; nel caso si adotti la convenzione eq.2. occorre includere un fattore µ0 nella eq.3.
Dimostrazione
I. Consideriamo, come in figura, una spira rettangolare giacente sul piano x-y (n̂ = ẑ); siano i lati 1
e 3 (paralleli all’asse x) di lunghezza lb e i lati 2 e 4 (// a y) di lunghezza la . Sia presente un campo
magnetico esterno B giacente, per semplicità, sul piano y-z e che forma un angolo θ con l’asse z:
B̂ · ẑ = cosθ. Calcoliamo le forze agenti sulla spira usando la II formula di Laplace: F~ = I` ∧ B: ~
Figure 1: Una spira rettangolare sul piano x-y, immersa in un campo magnetico B. ~ Le forze sui
lati 2 e 4 si bilanciano, mentre quelle agenti sui lati 1 e 3 generano un momento torcente che fa
ruotare la spira
sui lati 2 e 4 agiscono due forze, uguali in modulo, parallele ed opposte, I`a Bsin(π/2 − θ)(±x̂).
Queste due forze tendono a deformare la spira; se la spira è rigida, si elidono.
sui lati 1 e 3 agiscono forze, uguali in modulo I`b B, parallele ed opposte, ma non collineari: queste
due forze generano un momento torcente (una coppia)
~ = `~a ∧ F~ = IB`a `b sinθ(−x̂)
M (4)
2
Se chiamiamo IS n̂ = m ~ il momento magnetico della spira, abbiamo ricavato una equazione identica
alla eq. 1, QED. Notare che la spira ruota (intorno a x) fino a che la sua normale non è parallela
al campo magnetico B. ~
QUESITO: se, per non perdere generalità, considerassimo un campo B generico (quindi con com-
ponenti Bx , By , Bz 6= 0, come andrebbe modificata questa dimostrazione ?
µ0 I
Z Z ~
d`
Ax (r~0 ) = +
4π L1 L3 r − r0
µ0 I
Z Z ~
d`
Ay (r~0 ) = + (6)
4π L2 L4 r − r0
Az (r~0 ) = 0
`b `b
µ0 I r3 − r1
Z Z
µ0 I n d`
3 d`1 o µ0 I y
Ax = − = − d` = − `a `b 3 (8)
4π 0 r3 r1 4π r2 0 4π r
3
e, analogamente per la componente y. In definitiva:
µ0 I y
Ax = − `a `b 3
4π r
µ0 I x
Ay = `a `b 3 (9)
4π r
Az = 0
Queste relazioni dipendono chiaramente dalla nostra scelta del sistema di riferimento. Possiamo
riassumere le eq.9, introducendo la definizione eq.3, in una relazione vettoriale valida in ogni rifer-
imento:
~ r ) = µ0 m~ ∧ ~r
A(~ (10)
4π r3
1 p ~·~
r
che é formalmente molto simile al potenziale elettrostatico di un dipolo: V (~r) = 4π0 r3
~ =∇
~ ∧m µ0 m
B ~ ∧ (~r/r3 ) = ∂z (~r/r3 ) (12)
4π