Prot 170164 2014
Prot 170164 2014
Prot 170164 2014
Oggetto: Regolamento (UE) 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai
consumatori – Art. 8 Responsabilità
Si fa seguito alla nota n.0139304 del 31.07.2014 con la quale è stata trasmessa una informativa
relativa allo stato dell’arte dei lavori sulle disposizioni del D.Lgs. 109/1992 e del Reg. (UE) n. 1169/2011,
per fornire un quadro interpretativo complessivo, sulla base delle decisioni assunte dal Gruppo di Lavoro
“Etichettatura” a Bruxelles del 27.06.2014 e del successivo riscontro inviato a questa Direzione dalla DG
SANCO nel mese di agosto 2014, e rispondere ai quesiti pervenuti a questa Direzione sulla tematica in
oggetto.
Il Regolamento (UE) 1169/2011 “relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai
consumatori” (d’ora in avanti “Regolamento”) è, come noto, evoluzione normativa della Direttiva
2000/13/CE, la quale sarà abrogata a far data dall’applicazione dello stesso Regolamento, il 13.12.2014.
La Direttiva 2000/13/CE, a sua volta evoluzione di precedenti Direttive in materia di etichettatura,
non identifica il soggetto responsabile delle informazioni sugli alimenti. Essa si limita ad elencare,
all’articolo 3, paragrafo 1, punto 7), le indicazioni obbligatorie da apporre in etichetta, tra le quali:
“7) il nome o la ragione sociale e l'indirizzo del fabbricante o del condizionatore o di un venditore
stabilito nella Comunità.
[…]
2. In deroga al paragrafo 1, gli Stati membri possono mantenere le disposizioni nazionali che
impongono l'indicazione dello stabilimento di fabbricazione o di condizionamento per la loro produzione
nazionale.”
Questa specifica disposizione è stata recepita nell’ordinamento nazionale attraverso il D.lgs 109/92,
articolo 3, comma 1, lettera e), con la seguente formulazione:
“e) il nome o la ragione sociale o il marchio depositato e la sede o del fabbricante o del
confezionatore o di un venditore stabilito nella Comunità economica europea;
f) la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento.”
1
Come anticipato in occasione della riunione del 27.06.2014 del Gruppo di Lavoro “Etichettatura” a Bruxelles, i paragrafi da 6 ad 8
dell’articolo 8 del Regolamento dovrebbero essere oggetto di approfondimento in occasione delle riunioni dello stesso Gruppo di
Lavoro che si terranno nell’autunno 2014.
In coerenza con il riscontro ricevuto dalla DG SANCO2, nei casi in cui la produzione è realizzata
da terzi (compreso il caso delle private label), si ritiene che alle indicazioni obbligatorie (in questo caso:
nome o ragione sociale + indirizzo del soggetto responsabile che commercializza con il proprio nome un
prodotto realizzato da terzi) debba essere dato adempimento prioritario, completo e corretto e che ad esse
possano poi eventualmente essere aggiunte le informazioni volontarie, in modalità che siano chiari i ruoli
degli operatori e che siano rispettate le disposizioni del Regolamento.
Come “indirizzo dell’operatore del settore alimentare di cui all’articolo 8, paragrafo 1” si intende
l’indirizzo fisico completo dell’operatore responsabile delle informazioni sugli alimenti, diversamente da
quanto disciplinato dal D.lgs 109/92 il quale, all’articolo 3, comma 1, lettera e) faceva genericamente
riferimento alla “sede”.
Il Gruppo di Lavoro “Etichettatura” concorda sul fatto che come “indirizzo” non possano essere
accettati: Casella Postale3, indirizzo internet, indirizzo di posta elettronica, numero telefonico. Per estensione
questa Direzione ritiene che non possa essere accettato neanche il numero di registrazione alla Camera di
Commercio se sostitutivo dell’indirizzo fisico completo dell’operatore responsabile delle informazioni sugli
alimenti.
In caso di multinazionali o international brand (esempio: Unilever), il Gruppo di Lavoro
“Etichettatura” concorda sul fatto che si possa mettere l’indirizzo della sede nello Stato membro (national
2
La DG SANCO propone il seguente esempio (come tale, chiaramente non esaustivo né vincolante): prodotto di [nome o ragione
sociale + indirizzo dell’operatore responsabile ai sensi dell’articolo 8, paragrafo 1], realizzato/prodotto dalla/nella azienda X.
3
Relativamente al divieto dell’utilizzo della Casella Postale in luogo dell’indirizzo fisico completo, il Gruppo di Lavoro
“Etichettatura” ha preso in considerazione l’eccezione dell’impiego della Casella Postale nei casi in cui essa permetta di individuare
l’indirizzo fisico dell’OSA (come può essere il caso dei piccoli agglomerati).
IL DIRETTORE GENERALE
(Dr.ssa Maria Ludovica Agrò)