Regolazione Velocita Motore Asincrono
Regolazione Velocita Motore Asincrono
Regolazione Velocita Motore Asincrono
Partiamo dalla nota relazione che fornisce la velocità del rotore della macchina asincrona:
60 ⋅ f
n = no ⋅ (1 − s ) = ⋅ (1 − s )
p
dove:
Pertanto, per modificare la velocità di rotazione si può ricorrere ai seguenti metodi di variazione:
Si tratta di variare il numero di poli del campo magnetico prodotto dentro il motore mediante variazione del
collegamento degli avvolgimenti riportati in morsettiera.
Figura 1a): una fase dell’avvolgimento statorico è ottenuta con collegamento in serie delle bobine per funzionamento a velocità più bassa
Figura 1b): una fase è ottenuta con il parallelo delle bobine del parallelo e quindi conseguente raddoppio di velocità per dimezzamento dei poli
REGOLAZIONE DI VELOCITA’ DELLA MACCHINA ASINCRONA
In figura 2a) è invece rappresentata la morsettiera con le semi-bobine identiche e il collegamento a triangolo (serie),
e a doppia stella (parallelo).
La commutazione di velocità si può ottenere con teleruttori, che realizzano le configurazioni schematizzate in figura.
Il rotore, del tipo a gabbia di scoiattolo, acquista automaticamente, per induzione, lo stesso numero di poli dello
statore.
Alla frequenza di 50 Hz le velocità di sincronismo sono 750 giri/min per il triangolo e 1500 giri/min per la doppia
stella.
Se si mantiene costante la tensione di rete fra i morsetti R-S-T si ottengono, come è possibile verificare, le seguenti
relazioni:
4 2
PY −Y = ⋅ P∆ CY −Y = ⋅ C∆ nY −Y = 2 ⋅ n∆
3 3
Figura 2) Disposizione schematica della morsettiera e dei collegamenti delle fasi nel motore Dahlander.
Questo collegamento (Dahlander) costituisce un’applicazione ancora in uso soprattutto nelle macchine utensili, in
cui le lavorazioni richiedono spesso un dimezzamento di velocità.
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Variazione dello scorrimento
La variazione dello scorrimento può avvenire quando, modificando la pendenza della caratteristica meccanica, la
coppia resistente interseca, nella condizione di equilibrio, la coppia motrice ad una diversa velocità .
Figura 3) Regolazione di velocità per variazione di resistenza rotorica e quindi dello scorrimento di coppia massima: al diminuire della
resistenza del reostato in serie al rotore le velocità crescono da n1 a n5.
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Variazione di scorrimento mediante variazione della tensione di alimentazione
Si può variare il modulo della tensione con la parzializzazione della tensione di alimentazione mediante tiristori.
In questo caso dato che le caratteristica meccanica dipende dalla tensione di alimentazione e si riduce col quadrato
della tensione, cambia di conseguenza la loro pendenza nel tratto utile: pertanto il punto di equilibrio tra coppia
motrice e coppia resistente si ottiene a velocità più basse.
Questa regolazione modifica la velocità in un campo abbastanza ristretto, come si può dedurre dall’esempio grafico di
figura 4.
Non si modifica invece lo scorrimento di coppia massima, che infatti non dipende dalla tensione.
Avviamento mediante resistenze e reattanze di alimentazione, avviamento stella-triangolo, avviatori elettronici (soft-
starter).
Figura 4) Variazione del numero di giri del rotore per variazione di scorrimento, ottenuto con tensioni diverse. L’equilibrio per le tre
tensioni, partendo da 100V, è indicato dalle ascisse n1, n2, n3.
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Variazione della frequenza di alimentazione
La macchina asincrona, in passato, consentiva scarse applicazioni di regolazione di velocità entro modesti limiti di
velocità e con poca continuità. Inoltre la regolazione era ottenuta quasi esclusivamente con motori a rotore avvolto
che necessitavano comunque di maggiore manutenzione. L’elettronica ha ormai contribuito a rendere il motore
asincrono a gabbia molto attuale nelle regolazioni di velocità, consentendo l’utilizzo di una macchina costruttivamente
semplice e robusta in confronto alla macchina a corrente continua, ritenuta fino a non molti anni fa insostituibile nel
campo delle regolazioni e dei controlli automatici di velocità e di coppia. Grazie a convertitori elettronici di frequenza è
oggi possibile variare a gradini o con continuità sia la frequenza di alimentazione che il valore della tensione di
alimentazione.
si può comprendere che mentre si varia la frequenza f si mantiene costante il rapporto fra la tensione di
alimentazione dello statore V1 e la frequenza corrispondente: V1
= costante
f
il flusso resta costante e la coppia prodotta dalla macchina dipende solo dallo scorrimento e dagli altri parametri
elettrici che però non variano. Attenzione la reattanza di dispersione contiene a sua volta il valore della frequenza.
Figura 5) Caratteristiche meccaniche ottenute con una variazione di frequenza proporzionale alla tensione, nel campo di funzionamento a
coppia disponibile costante.
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Variazione della frequenza a tensione costante
Continuando a far crescere in proporzione tensione e frequenza si raggiunge il valore di tensione nominale che,
stabilito dal costruttore e indicato sulla targa del motore, non deve essere superato.
È possibile però continuare ad incrementare la frequenza per ottenere velocità rotoriche sempre crescenti,
compatibilmente con i limiti imposti dalle proprietà meccaniche del motore e dalle impedenze che crescono al
crescere della frequenza, fino a diventare eccessive.
In questa fase, all’aumentare della frequenza e mantenendo costante la tensione al suo valore nominale, si ottiene un
flusso che decresce, risultando ora inversamente proporzionale alla frequenza stessa: Vn cost.
Φ≈ =
f f