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1 Comporre (Con) Paesaggi Sonori

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Enrico Strobino

COMPORRE (CON) PAESAGGI SONORI


Audacity e White Noise

Il paesaggio sonoro

Andiamo anche noi in un’alba d’estate per i sentieri del bosco, con
abbigliamento discreto e passo silenzioso, cercando di evitare sassi mobili e
rami secchi. Fermiamoci ad ascoltare e ci sarà molto da scoprire: un fruscio,
un battere d’ali, il sottile richiamo del piccolo capriolo, un aereo di linea che
passa alto nel cielo, il rumore di una motosega nell’altro versante, il respiro
affannoso di uno che sale con la bicicletta da montagna. Non si è mai soli
nei nostri boschi che hanno mille occhi e mille orecchie e, quando meno te
l’aspetti, ti trovi davanti un guardiacaccia o un cercatore di funghi.

Mario Rigoni Stern, Stagioni, Einaudi, Torino, 2006, p. 80.

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Esplorazioni

Scegliamo un luogo, esterno o interno (piazza, strada, casa, parco, scuola), in cui
realizzare un’attività di ascolto.
L’attività di ascolto può essere statica, può avvenire cioè stando fermi in un determinato
punto dell’ambiente scelto, o può essere realizzata tramite una passeggiata d’ascolto, in
cui si attraversa uno spazio, si percorre un itinerario.

Documentazioni

La documentazione dei paesaggi sonori può avvenire con vari mezzi ma non riguarda
soltanto una raccolta più o meno ampia di suoni, quanto invece e, dal punto di vista
educativo direi soprattutto, deve raccogliere vissuti, commenti e valutazioni delle persone
che si pongono in ascolto.
Le attività di ascolto possono essere supportate da tre strumenti di rilevazione, in
appoggio al nostro senso dell’udito: descrizioni verbali (orali e scritte), registrazioni audio/
video e sonografie. Le prime possono prendere forma di elenchi, mappe, diari e così via.

Si otterranno naturalmente elenchi diversi, tutti ovviamente ‘corretti’.


Riguardo le registrazioni alcune riflessioni e proposte operative riguardanti l’uso di questo
strumento le riprendiamo da Schafer:

Se la macchina fotografica mette in cornice un’immagine, il registratore mette in


cornice un suono. E come cerchiamo di fotografare il nostro oggetto in modo
chiaro e dandogli una posizione centrale, allo stesso modo dobbiamo cercare di
registrare oggetti sonori con precisione e senza interferenze. Un buon esercizio
per iniziare è registrare semplici oggetti come i seguenti:

• Un treno che passa


• Una campana da chiesa
• Una sirena di fabbrica

Evitate di registrare paesaggi sonori complessi. Scegliete suoni specifici e


cercate di registrare soltanto il suono desiderato, senza che venga danneggiato
da rumori indesiderati. È molto più difficile di quanto sembri. Scegliete un suono
che sembra stia scomparendo dal paesaggio sonoro. Registratelo come se lo
voleste conservare per un museo. Immaginate che la vostra registrazione sia
l’unico esemplare sopravvissuto di un prezioso oggetto estinto. Di quali
informazioni vorreste che la registrazione fosse corredata? Data di registrazione,
storia dell’oggetto registrato, data di origine, attuale collocazione ecc. Entrate
nell’ordine d’idee di catalogare materiale registrato che possa essere in seguito
consultato. Scegliete un tipo di suono per registrarlo, e cercate di ottenere quanti
più esempi contrastanti possibili. Suoni caratteristici potrebbero essere:

• Porte
• Cancelli
• Clacson
• Aspirapolvere

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Questa è la vostra introduzione alla morfologia del suono, cioè lo studio delle variazioni
all’interno di specifiche classi di suoni.1

Con il termine sonografie ci riferiamo a tutti i modi possibili di riportare sulla carta porzioni
di paesaggi sonori: con forme grafiche libere, abituando bambini e bambine a utilizzare
l’asse orizzontale per la rappresentazione della successione temporale (il prima e il dopo)
e l’asse verticale per differenziare le altezze dei suoni.

Le mappe di comunità costituiscono uno strumento tramite il quale i membri di una


comunità rappresentano i saperi (le informazioni, i vissuti, le esperienze, i valori…) che
riconoscono come propri. Una comunità può essere più o meno grande: da una classe a
una scuola, un quartiere, un paese, una città. Non è quindi la mappa di un territorio quanto
invece la rappresentazione delle relazioni e dei significati che con quel territorio hanno
instaurato i suoi abitanti.

I Diari documentano esperienze di ascolto nel tempo:

• Qual è stato il primo suono che avete udito stamane appena svegli?
• Qual è stato l’ultimo suono che avete udito la notte scorsa prima di addormentarvi?
• Qual è stato il suono più forte udito oggi?
• Qual è stato il suono più bello? E quello più brutto?

Abbiamo a disposizione due tecniche per descrivere un suono: possiamo


parlarne o possiamo disegnarlo”2 .

1 Murray Schafer, cit., pp. 36-37.


2 Shafer, op. Cit., p.173.
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Comporre con White Noise

White Noise è una app gratuita, disponibile


sia per Apple che per Android.
Il suo utilizzo è molto semplice. Qui ne
illustrerò soltanto alcune funzioni, quelle
più utili alla pratica didattica,
tralasciandone altre che non ci
interessano. Può essere utile per fornire un
primo approccio al concetto di paesaggio
sonoro in ambiente digitale e a fare
semplicissime esperienze compositive.
La prima caratteristica interessante di
White Noise è la libreria, costituita da
quaranta paesaggi sonori di varia tipologia.
Scorrendo con il dito sullo schermo da
sinistra a destra si apre un menù la cui
prima voce in alto è Sounds. Cliccando
sulla parola si apre uno dei paesaggi
presenti in libreria: utilizzando le frecce
bianche o sfogliando direttamente lo
schermo con le dita si passerà al
successivo. Naturalmente ogni paesaggio
sonoro si può ascoltare regolandone il
volume di uscita.alla base dello schermo
una piccola icona centrale attiverà l’elenco
complessivo.

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Una prima attività da proporre in classe potrebbe essere quella di catalogare la libreria,
raggruppando i paesaggi presenti in alcune classi/categorie: paesaggi naturali, animali,
umani, oggetti e tecnologie.
Questa attività ci consentirà intanto di avere chiaro il repertorio di pesaggi sonori a
disposizione per le nostre composizioni o sonorizzazioni. Una libreria di questo tipo,
inoltre, fornisce anche un modello che sarebbe utile trasformare in un progetto per una
classe o per una scuola: quale categoria di paesaggi è più ricca nella nostra app? Quali
categorie siamo in grado di integrare con registrazioni fatte da noi? Una prima attività da
proporre in classe potrebbe essere quella di catalogare la libreria, raggruppando i quaranta
paesaggi sonori in alcune classi (o categorie): paesaggi naturali, animali, umani,
tecnologici (oggetti, macchine, tecnologie).

Libreria di White Noise

NATURALI ANIMALI UMANI TECNOLOGICI

- Amazon jungle - Amazon jungle - Crowed room - Running shower


- Beach waves - Cat purring - Heartbeat - Water Sprinkler
crashing - Crickets chirping - Air conditioned
- Camp fire - Frogs at night - Grandfather clock
- Ocean Waves - Clothes dryer
crashing - Chimes chiming
- Blowing wind - Oscillating fan
- Thunder storm - Hair dryer blowing
- Rain on car roof - Dishwasher rinsing
- Rain storm - Vacuum cleaner
- Light rain pouring - Airplaine travel
- Heavy rain pouring - Cars driving
- Extreme rain - City streets
pouring - Tibetan singing
- Water dripping bowl
- Strean water - Train ride
flowing
- Running Water - White noise
- Brown noise
- Pink noise
- Blue noise
- Violet noise

Come si può facilmente notare c’è una dominanza di paesaggi naturali, tra cui abbondano i
i suoni d’acqua e di suoni di oggetti vari. Gli ultimi cinque sono altrettanti tipi di rumore
(Bianco, marrone, rosa, blu e viola).

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La seconda voce nel menù è Mixes.
Cliccando su questa parola e quindi
per due volte sul mixing demo
contenuto nell’app accederemo alla
videata qui a fianco. In questa
videata è possibile personalizzare il
nostro paesaggio, regolando alcuni
parametri per ciascuno dei tre
paesaggi presenti (volume, pitch,
ecc…) e posizionandoli a piacere
rispetto al punto d’ascolto centrale.

Passiamo quindi alla sezione Actions


del Menù.

Create Sounds: selezionando questa


voce si aprirà un secondo menù in
cui potremo scegliere se creare un
nuovo mix (create mix) o una nuova
registrazione (create recording). Nel
primo caso avremo accesso alla
libreria, in cui potremo selezionare
fino a cinque paesaggi sonori unibili
in un paesaggio complesso. Nel
secondo caso potremo registrare
direttamente un evento sonoro con il
nostro tablet, utilizzabile poi
liberamente in unione con i paesaggi
della libreria.

Menage Sounds: selezionando questa voce avremo accesso ai mix salvati.

White noise può essere quindi uno dei modi per initrodurre il tema del paesaggio sonoro.
Alcune attività:

• Ogni paesaggio sonoro può essere ascoltato in classe e descritto.

• Alcuni paesaggi sonori possono essere selezionati (da 2 a 5) creando dei mixes: a
questo punto si possono creare delle improvvisazioni/composizioni in tempo reale,
variando i parametri e la posizione dei singoli paesaggi e registrando con un registratore
digitale collegato al tablet.

• Si possono registrare direttamente sul tablet alcuni eventi sonori con cui creare
successivamente dei mixes, utilizzandoli insieme ad alcuni paesaggi sonori compresi
nella libreria oppure usando soltanto le registrazioni realizzate in proprio. Quindi si può
improvvisare/comporre come detto precedentemente.

WHITE NOISE
Video Tutorial

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Comporre con Audacity
Uno schema di lavoro

Descrivo qui, sinteticamente, le fasi procedurali di composizione digitale utilizzando un


diffuso software di editing sonoro open source: Audacity.

1. PRESA DI SUONO

1.1. Voce 1.2. Ogg./Str. 1.3. Elettronico 1.4. Musica 1.5. Concreto

REC. REC. Genera Importa REC.


e
import

PROGETTO

La prima fase riguarda la presa di suono. Come è visibile nello schema ci sono cinque
possibilità per produrre un evento sonoro in Audacity: registrarlo direttamente all’interno
del programma con la voce; oppure suonando un oggetto o uno strumento; è possibile
generarlo elettronicamente utilizzando il menù Genera; o, ancora, importando dall’esterno
del programma un file sonoro che abbiamo a disposizione nel nostro computer; in ultimo è
possibile registrare un suono concreto (paesaggio sonoro o altro evento sonoro/musicale)
per poi importarlo nel computer e quindi all’interno del programma.

La scelta di una delle cinque strade discenderà dal nostro progetto. Il progetto è il
proposito, l’intenzione di partenza: desidero costruire un brano lavorando sulla voce;
oppure: desidero costruire un brano lavorando su un paesaggio sonoro; ecc...

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2. TRASFORMAZIONI

A B
Taglia, seleziona, Manipolazioni con
estrai, ripeti EFFETTI

FORMA BREVE PROVE:


A caccia di una (o più)
Trovata/e, variazioni
della presa di suono
originaria.

Una volta acquisito uno o più eventi sonori all’interno di Audacity si passerà alla seconda
fase.
A. In primo luogo si tratterà di scegliere il materiale con cui si intende lavorare: meglio
selezionare eventi sonori brevi, eventualmente estraendoli da prese di suono
inizialmente più ampie. La prima tattica compositiva sarà la ripetizione di un evento
selezionato (Ripeti in menù “Effetti”).
B. Si potrà poi passare alla trasformazione degli eventi selezionati, utilizzando i vari effetti
messi a disposizione del programma. Consiglio, primariamente, di sperimentare i
seguenti: Rovescia, Dissolvenza in entrata e in uscita, Cambia intonazione, Cambia
tempo, Cambia velocità, Riverbero.

Le varie prove di manipolazione del suono porteranno alla selezione di una o più idee
musicali.

3. IDEA MUSICALE (una o più)

L’IDEA MUSICALE è una configurazione particolarmente originale e interessante, che


nasce da varie prove di manipolazione realizzate sulla presa di suono.

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È importante tenere traccia di tutto il processo, già all’interno del progetto stesso, tramite
l’utilizzo delle tracce etichetta, che permettono di prendere appunti relativi ad ogni ‘mossa’
effettuata.

4. FORME PER COMPORRE

L’ultima fase è quella di sperimentare e quindi scegliere una forma per la nostra
composizione. Ne propongo alcune:

1. RIPETIZIONE. Replica di un singolo elemento

2. VARIAZIONE. Ripetizione di un elemento cambiandone alcune caratteristiche

3. DEFASAGGIO. Sovrapposizione di più repliche di uno stesso materiale,


sfasandole sull’asse temporale.

4. ROVESCIAMENTO. Capovolgimento, uso dei contrari.

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5. DISSOLVENZA INCROCIATA. Mentre un evento sonoro compare l’altro scompare,
realizzando così il passaggio progressivo dall’uno all’altro.

6. ACCUMULAZIONE. Passaggio dal vuoto al pieno, crescita di elementi, aggregazione,


moltiplicazione.

7. RAREFAZIONE. Dal pieno al vuoto

8. EMERSIONE. Dato un evento sonoro, un nuovo suono emerge gradualmente. Una


figura emerge da uno sfondo.

9. IMMERSIONE. Dato un evento sonoro, un nuovo suono appare improvvisamente e


progressivamente scompare. Una figura affonda in uno sfondo.

10. PATCHWORK. Fusione di elementi diversi in un unico corpo.

11. FRATTURA. Cambio repentino di intensità, (p/f), o di ritmo (liscio/striato), o di timbro


(chiaro/scuro), di ambientazione (riverberato/opaco), di registro (acuto/grave).

12. GRADUALITA’. Mentre l’effetto di frattura descrive il passaggio brusco


da una situazione sonora ad un’altra, la fusione concatenata interviene nel passaggio
progressivo fra le due, incrociando il diminuire della prima con il comparire crescente della
seconda

13. CAMBIO DI DIMENSIONE. Amplificazione di un elemento e viceversa.

14. BINOMIO FANTASTICO. Accostamento di due elementi insoliti, distanti, estranei.

15. CAMBIO DI LUOGO. Decontestualizzazione, spaesamento.

5. DIARIO DI PERCORSO

ORALE RELAZIONE TRACCE MAPPA /


SCRITTA ETICHETTA SCHEMA

Ogni composizione può essere corredata da un diario che ne sintetizza le fasi di lavoro. Il
diario può essere realizzato con varie modalità: registrando il racconto del processo;
tramite una relazione scritta; utilizzando le tracce etichetta all’interno del progetto stesso;
con una mappa o uno schema.

AUDACITY
Video Tutorial

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Il parco di Alice: diario di un’esperienza

Al parco di Alice, nella zona più popolare del quartiere, c’è un laghetto molto carino, con un
ponticello che lo attraversa e anatre che ci passeggiano sotto.
Ci fermiamo ad ascoltare e a registrare.
Tornati a casa riordiniamo le varie registrazioni, sentendone pregi e difetti.
Ne scegliamo una, realizzata da Gaia, per approfondire, ascoltare meglio, rifletterci e
giocarci su.
La registrazione è lunga poco meno di due minuti e quindici secondi.
C’è il suono dell’acqua, dovuto a una fontana che lascia cadere il suo getto al centro del
laghetto. Su questo sfondo emergono poco a poco le anatre, alternando due versi rauchi
che paiono quasi intonati, uno con un suono più acuto dell’altro.
Verso un minuto e quindici compare, molto piano e in lontananza, un altro suono, continuo
e grave: forse un motore di macchina da lavoro, lontano dal parco, invisibile.
Pochi secondi dopo le anatre ci regalano la sorpresa di uno strillare improvviso, un urlo,
forte che rompe la quiete precedente. Pochi secondi e poi tutto torna come prima.

La registrazione è interessante e soprattutto efficace per proporre sia un’attività di analisi


che di Soundscape Composition:

• Cominciamo con l’aggiungere un poco di riverbero all’intera registrazione

• Otteniamo una prima nuova composizione sovrapponendo alla traccia originale la sua
copia, leggermente sfasata sull’asse temporale. In questo mondo otteniamo
un’intensificazione della presenza delle figure sonore costituite dai versi delle anatre.

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• Otteniamo una seconda nuova composizione rovesciando la traccia originale: qui il
canto delle anatre si trasforma in suoni che paiono prodotti da strumenti elettronici.
Anche il significato globale del paesaggio si trasforma sensibilmente: prima globalmente
tranquillo, una quiete rotta soltanto per un breve momento da un sussulto, ora invece un
clima teso fin dall’inizio, adattissimo a scene horror. In questo caso quindi abbiamo
realizzato una composizione elettroacustica.

• Torniamo alla traccia originale, ascoltandola come se fosse una piccola storia: la quiete
del laghetto viene rotta da un evento indefinito, qualcosa di segreto che solo le anatre,
forse, conoscono. Decidiamo di svelare l’evento sconosciuto, facendo varie ipotesi.
Utilizzando alcuni campioni anteponiamo al sussulto delle anatre alcuni evidenti segnali
sonori: un aeroplano, un alligatore, una nave e, infine, un suono elettronico che,
nuovamente, introduce una causa sconosciuta nella nostra storia. Abbiamo modo quindi
di raccontare quattro storie simili, in cui, tuttavia, la causa scatenante lo spavento delle
anatre cambia di volta in volta.

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Un’ultimo intervento fa comparire all’interno della nostra Soundscape Composition un
brano musicale conosciuto: Il Canone di Pachelbel.

Una di queste composizioni è ascoltabile nel file


IL PARCO DI ALICE
allegato: Il Parco di Alice.
Audio

Suonare con il paesaggio

Al termine del progetto decidiamo di comporre un semplice brano da eseguire intorno al


laghetto: dev’essere una musica discreta, che non sia troppo invadente, che non vada a
cancellare le caratteristiche del paesaggio sonoro naturale.
Scegliamo alcuni strumenti:
• un tam tam, che ci servirà per dare dei segnali sonori,
• alcune piastre sonore di metallo con cui possiamo produrre suoni molto lunghi e
dondolanti
• Alcuni tubi sonori di plastica, con cui realizzare suoni d’aria.

La semplice composizione prevede l’alternanza dei due gruppi, segnalata dal tam tam, e
la presenza di molto silenzio, durante il quale poter ascoltare i suoni del paesaggio.
Nella parte finale del video (http://youtu.be/ILKZ55eDmRg) è possibile vedere un frammento
dell’esecuzione.

Enrico Strobino

ASCOLTARE IL
PAESAGGIO

Video
documentario

Su Youtube

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