Lez 6
Lez 6
Lez 6
d2x(t) k 2
2
= − x(t) = −ω x(t)
dt m
r
2 k k
dove si è introdotto ω = , ovvero ω = (frequenza angolare).
m m
Dinamica del moto armonico
La soluzione generale dell’equazione del
d2x(t) 2
moto armonico, 2
= −ω x(t), è
dt
x(t) = A cos(ωt + φ) da cui
dx(t)
v(t) = = −Aω sin(ωt + φ),
dt
d2x(t) 2 2
a(t) = 2
= −Aω cos(ωt + φ) = −ω x(t)
dt
Periodo dell’oscillazione: T = 2π/ω
Frequenza dell’oscillazione: f = ω/2π.
Ampiezza massima dell’oscillazione: |xmax| = A. Velocità massima:
|vmax| = ωA. Accelerazione massima: |amax| = ω 2A = ω 2|xmax|.
La fase φ e l’ampiezza A sono determinate dalle condizioni iniziali.
Da notare che ω non dipende dall’ampiezza delle oscillazioni!
Condizioni iniziali
x(t) = x0 cos ωt
• x(t = 0) = 0, v(t = 0) = v0
da x(0) = A cos φ = 0 si ottiene φ = −π/2
da v(0) = −ωA sin φ = v0 si ottiene A =
v0/ω, da cui infine:
v0
x(t) = sin ωt
ω
Il moto circolare uniforme su di un piano può essere descritto dal vettore ~r(t):
E’ immediato verificare
p che valgono tutte le proprietà del moto circolare uniforme:
θ(t) = ωt + φ, r = x2(t) + y 2(t) = A, v = ωr (tangenziale), a = ω 2r (centripeta).
Esempio: molla orizzontale
Una massa m = 2 kg attaccata a una molla oscilla
con ampiezza A = 10 cm. A t = 0 la velocità è
massima, e vale v = +2 m/s. Quanto valgono ω e
la costante della molla k ? Qual è la legge del moto?
vmax 2m/s
vmax = ωA =⇒ ω = = = 20s−1.
r A 10cm
k
ω= =⇒ k = m · ω 2 = 2kg(20s−1)2 = 800N/m
m
Notare che servono due condizioni per determinare le due costanti A e φ: per esempio,
ampiezza, velocità a t = 0; o posizione e velocità a t = 0.
Moto armonico sotto forza costante
d2y1(t)
m = −ky1(t) − P
dt2
~a = ~a0 + ~at
~a = ~a0 − ω 2~r⊥ + 2~
ω × ~v 0
Nel sistema SM possiamo scrivere: m~a0 = F~ + F~t0 + F~c0 , dove F~t0 e F~c0 sono forze
apparenti. In particolare,
• per moto relativo rettilineo , F~t0 = −m~at, dove ~at è l’accelerazione di SM rispetto
a SL
• Per moto relativo rotatorio, F~t0 = ω 2~r⊥ è nota come forza centrifuga, F~c0 = −2~
ω ×~v 0
è nota come forza di Coriolis
Anche in un sistema non inerziale vale la legge di Newton, ma oltre alle forze “fisiche”,
derivanti da interazioni fra particelle (qui indicate da F~ ) si debbono considerare forze
“apparenti” (qui indicate da F~t0 e F~c0) che derivano dalla non-inerzialità del sistema di
riferimento.
Esercizio: forze apparenti
• la velocità angolare ω0 del cono, supponendo che la sua superficie non presenti
attrito;
• entro quali limiti può essere variata la velocità angolare del cono mantenendo il
corpo in equilibrio alla quota h, nel caso in cui la superficie del cono presenti attrito
con coefficiente di attrito statico µs = 0.2.
Soluzione (senza attrito)
Consideriamo un sistema di riferimento non inerziale solidale con il cono In tale sistema
di riferimento, il corpo è in equilibrio statico.
dove α è l’angolo del cono, r il raggio della circonferenza descritta dal punto. Vale
la relazione tan α = R/H = r/h. Dividendo la seconda equazione per la prima si
ottiene r
g g H g
tan α = 2 −→ ω02 = e infine ω0 =
ω0 r r tan α R h
Soluzione (con attrito)
Sommando la (1) moltiplicata per sin α con la (2) moltiplicata per − cos(α), poi la
(1) moltiplicata per cos α con la (2) moltiplicata per sin(α):
Per i due casi Fs > 0 (forza d’attrito verso l’alto) e Fs < 0 (verso il basso):