Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                

Antro Polo Gia

Scarica in formato docx, pdf o txt
Scarica in formato docx, pdf o txt
Sei sulla pagina 1di 4

STORIA DELL’ANTROPOLOGIA CULTURALE

VALORI: si misura con la desiderabilità, avere valori comuni sta alla base della società. Qualcosa ha
valore quando è importante per noi.

Cultura vuol dire qualcosa che ha valore, extra-somatico.

È essenziale l’adattamento all’ambiente.

La cultura non si può quantificare, è un insieme di ordini sedimentati.

“storia” può avere tanti significati. Si accumulano sempre più significati.

Siamo sia natura che cultura e non possiamo stabilire un confine netto tra di loro.

Molto importante è il TRANSUMANESIMO: l’umo fa tutto da se.

Ci sono gerarchie culturali basate sull’informazione. La religione funziona. l’uomo sviluppa un istinto
di trascendenza. La cultura si è fluidificata. Non si può migliorare o trasformare qualcosa di sacro, un
tabù.

Il mondo musulmano ha molti modi di essere inteso. Il corano è increato, non c’è una separazione
tra divinità e testo. Non è una scrittura sacra ma la divinità stessa. L’islam è più fluido, non c’è
un’autorità centrale che dice che è il vero islam.

Dobbiamo storicizzare i concetti come la poligamia. Per il corano i mariti possono avere 4 mogli.

INCULTURAZIONE: produzione interna di cultura locale nel tempo. (dialetti)

ACCULTURAZIONE: cultura esterna (istituzione) cultura globale e locale

L’ANTROPOLOGIA CULTURALE nasce in un momento di mutamento paradigmatico.

Si incontrano: illuminismo

Positivisimo

Evoluzionismo

L’antropologia culturale si realizza in un sapere organico, quando le conoscenze storico-filosofiche si


incontrano con le circostanze geopolitiche. Con l’evoluzionismo le conoscenze recedenti non valgono
più. c’è una continua evoluzione.

Siamo uguali di fronte al dolore.

Nuovo modo di vedere l’uomo. Costruisce da se stesso lo specchio da cui si riflette e migliora.

Ci sono principi generali.

MENTE: intelligenza collettiva (Baetson)

I fiori non sarebbero belli se non fossero prodotti da una divinità (agostino).
La scala è da sopra a sotto. Dalla divinità (mente suprema) agli umani e le scimmie fino alle piante e
alle pietre. Dio è un prodotto dell’uomo per controllare la società.

I fossili sono una grande rivelazione.

Le specie non sono fisse. Si evolgono e sono un prodotto del tempo. Ma nella religione sono fisse. Il
DNA è una dimensione vivente e organica.

Tutto ciò che è perfetto non può essere generato da ciò che è meno perfetto.

Togliere Dio nella vita dell’uomo porta l’uomo a credere che Dio è l’io e quindi al narcisismo.

IMMANENZA: le cose vengono dal basso all’alto

TRASCENDENZA: c’è un essere perfetto che fa esseri meno perfetti, dall’alto al basso.

RELATIVISMO/UNIVERSALISMO

Ci sono flussi di cultura più omogenei come le grandi città. La cultura globale cosmopolita è una
forma di globalizzazione. La cultura occidentale risale al periodo della cultura greca.

PRINCIPIO: la vita sociale è il microcosmo di un universo regolato da leggi generali.

Secondo Talete tutto dall’acqua. Ma spiega il mondo senza riferirsi ad una divinità.

MYTHOS > LOGOS

Secondo Erodoto esistevano ETNOCENTRISMO E RELATIVISMO. Era l’antenato degli studi etno-
antropologici. Si basa su un riferente empirico.

ETNOCENTRISMO: la parola degli altri vale meno della nostra. Attitudine universale di popolo di
essere superiori agli altri. Anche un modo per giudicare. È propria di tutte le culture. Nei gruppi di
popolazione nazionali i nomi sono del gruppo. I gruppi umani tendono a considerare se stessi
superiori.

X Levis Stross l’etnocentrismo non è una cosa brutta, l’importante è che non sfocia in narcisismo
(diverso da egoismo perché si sopravvaluta).

X Hume io e Dio sono molto simili.

RELATIVISMO: la consapevolezza del proprio etnocentrismo implica una visione relativa. Il


relativismo assoluto è sbagliato.

UNIVERSALISMO: etnoc. erumenico, punto di vista del mondo intero. Bisogna capire che esistono
valori universali. Kant dice che all’universale ci possiamo tendere.

DEMOCRITO: idea di atomi (visione materialista)


PROTAGORA: relativismo estremo. Il sapere controlla l’esistenza.

ARISTOTELE: evoluzione. La società cambia per soddisfare i bisogni. Bisogna studiare la società
considerando i rapporti sociali.

LUCREZIO: si occupa maggiormente della filosofia greca.

FILOSOFIA MEDIEVALE: l’uomo ottiene la salvezza non con la conoscenza ma con la pietà.

Dal crollo dell’impero romano ci si è attaccati alla religione.

IMPERO: potere oltre il mondo fluibile. Non tutti gli imperi sono stati occidentali.

COMUNITA: ha un potere minore ed è più piccola.

Ci ssi sposta dalla ragione alla fede.

10.10.23

Sentimenti narcisistici nella società.

AGOSTINO D’IPPONA: visione dell’uomo anti-antropologica.

Il Dio della società occidentale medievale non è trascendente. Le religioni pagane o politeiste lo sono
diventate quando il cristianesimo è diventato egemonico.

UOMO: essere razionale capace di migliorare il proprio destino. Sta tra gli animali e gli angeli.

Epoca delle scoperte geografiche; molto importanti per la scoperta dell’arterietà.

DIO=PERFEZIONE/UOMO=CORRUZIONE

1492 Si pongono le basi per una scissione occidentale che ha come confine la visione morale
dell’altro.

SELVAGGIO BUONO diverso SELVAGGIO CATTIVO

“l’altro” diventa lo specchio rovesciato del “noi”.

ANTROPOLOGIA 11.10.23

SEICENTO

S. PURENDORF = dim. locale vs. Generale

l’uomo è sempre vissuto in società. Diritto naturale deriva dalla vita sociale. Cioè le società si fanno
dal basso.
CONSTATAZIONE: vita sociale:si crea in base al contesto. Forma di diversità + forma evolutiva.
(Spiegazioni gerarchiche).

Diversità: consapevolezza ecologica ante litteram. Le società si adattano agli ambienti. Es: carne di
maiale non mangiata dai musulmani = funzione pratica: adattabile all’ambiente.

Principio ecologico: cultura. Scelte funzionali ai contesti.

RELATIVISMO/UNIVERSALISMO: per questo sono relative.

Locke: mente umana: razionale, ma vuota. Apprendimento culturale: “la conoscenza si forma con
l’esperienza” è una cultura in senso antropologico.

Si cerca di razionalizzare il senso della diversità. “ognuno sa il suo” : Erodoto.

Altro asse gnoseologico, ci porta a pensare che la diversità orizzontale è gerarchica, qualcosa di + o
qualcosa di -.

Quello che è nei propri costumi: è naturale

Diversità: sincretismi, incroci. Oggi, è più fluida, più punti di sovrapposizione ma esiste lo stesso, ci
sono anche situazioni di varietà locali. PARADOSSALE: mescolamento fine diversità, va tutelata.
Comunque ci si adatta all’ambiente continuamente.

Tentazione artetipica: dividere in due. Poi si tende a fare squadre ecc.

P. Bayle TENSIONE: società date da tensioni. Unità: astratta. Sempre qualche spaccatura binaria.
Es: destra - sinistra (anche solo come riguardano la società borghese, chi studia, concezioni del
mondo).

Scelta: valore: per le persone, da sopra sempre però una qualche limitazione di scelta.

Libertà di scelta: nostra società. Altri tipi in altre società.

Spaccature nella società: concezioni laiche nel mondo: egemoniche rispetto a quelle religiose.

Laicizzazione del mondo: percorso, andamento paradigmatico.

- Bayle: religione = nata dalla paura. Neurosi che colpisce le società poi Freud: lo anticipa. Le
persone si affidano alla religione per

Potrebbero piacerti anche