Rossini (Andrea Chegai)
Rossini (Andrea Chegai)
Rossini (Andrea Chegai)
1621
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L’OPERA ITALIANA
Fabrizio Della Seta, Bellini
Paolo Gallarati, Verdi
Luca Zoppelli, Donizetti
Andrea Chegai
Rossini
Esperite le pratiche per l’acquisizione dei diritti di pubblicazione delle immagini, la
casa editrice rimane a disposizione di quanti avessero a vantare ragioni in
proposito.
© il Saggiatore S.r.l., Milano 2022
Sommario
Raccontare Rossini oggi
1. Retroterra culturale e percorsi di formazione
2. «Cimarosa non è morto»
Debutto veneziano e costruzione di un’identità
3. Verso un ampio orizzonte
4. Tancredi e L’Italiana in Algeri
Immaterialità e corporeità vis-à-vis
5. Nelle secche della memoria
1814
6. Restaurazione politica e affermazione professionale
Quasi un’aporia per Elisabetta e Rosina
7. «Tutto cangia a poco a poco»
Nuove prospettive sui generi: «Otello» e «Cenerentola»
8. Messaggi dal passato
Epos, mito classico e mito biblico (1817-19)
9. La donna del lago
Un’enclave romantica nel progetto restaurativo
10. Passato e futuro si incrociano
La fase napoletana va a concludersi
11. Commiato dall’Italia ed epilogo di una tradizione
«Semiramide», Venezia 1823
12. Mediazione e autorappresentazione nei primi anni
parigini
1823-28
13. «Senza punto pensare a risvegliarne l’ardore»
«Guillaume Tell» e la mutevole idea di libertà
14. Un altro Rossini?
Nota discografica
Glossario
Composizioni di Gioachino Rossini
Bibliografia
L’Archivio Storico Ricordi di Milano
La serie «L’opera italiana» si apre con cinque volumi dedicati
rispettivamente a Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi e Puccini.
In questi nomi si compendia la stagione più rappresentativa e
universalmente amata del melodramma per la diffusione che i
loro capolavori hanno avuto sin dall’inizio e continuano ad
avere in ogni teatro del mondo. Ideali destinatari di questi libri
sono il lettore curioso, desideroso di accostarsi al teatro lirico
attraverso un tipo di ascolto consapevole, che è insieme
piacere, comprensione, sorpresa, riflessione artistica e storica,
provocazione estetica e morale; lo studente delle superiori o
dell’università, interessato a capire come funziona la
drammaturgia del teatro cantato e quali affinità e differenze
possiede rispetto al teatro di parola e al cinema; l’appassionato
intenditore che intende approfondire la conoscenza dei singoli
musicisti con uno sguardo globale sulla vita e sull’opera, di
solito trattate separatamente, qui invece intrecciate in forma
narrativa in modo da illuminare la personalità del singolo
attraverso le scelte artistiche, le lettere, i documenti; tutti
coloro, infine, che si sentono attratti dalla bellezza e dalla
forza espressiva della musica.
L’arco cronologico è assai ampio. Dall’età napoleonica alla
Prima guerra mondiale e oltre, il melodramma ha subito
enormi trasformazioni: la drammaturgia, le forme poetiche dei
libretti, lo stile musicale sono cambiati, stimolando la scelta di
nuovi contenuti e soggetti inconsueti. Nel giro di un secolo, in
modo diretto o indiretto, le parole e la musica del melodramma
italiano sono penetrate in ogni strato della società pre- e
postrisorgimentale, e hanno accompagnato la vita della
nazione, rispecchiando le trasformazioni dei gusti, delle
aspirazioni, delle idee, in perfetta armonia con quanto
avvenuto in Europa. Il che imponeva di collocare l’opera non
solo nel contesto biografico, artistico e culturale di ogni
singolo musicista, ma anche sullo sfondo storico, politico e
sociale di un mondo in evoluzione. E questo non solo perché
le carriere di Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi e Puccini si
sono svolte anche, in parte, all’estero, e questi musicisti hanno
composto opere francesi di imprescindibile importanza, ma
perché il melodramma italiano, che ha dato al nostro
Romanticismo diffusione internazionale, ha importato nella
cultura italiana argomenti, temi drammatici e spunti narrativi
derivati da fonti straniere, mettendola così in contatto con un
immaginario artistico e letterario destinato, altrimenti, a restare
praticamente sconosciuto.
I giovani terminano gli studi superiori nella convinzione che
in Italia non sia esistita una forma di teatro degna del paragone
con le grandi tradizioni straniere. «L’opera italiana» mostra
loro che non è così e che, nel dramma cantato, la forza dei
sentimenti (attraverso cui passano le idee), rappresentati in atto
attraverso la musica, raggiunge la stessa potenza espressiva
della forza delle idee (attraverso cui passano i sentimenti),
trasmessa dal teatro di parola: il fine raggiunto da entrambi è
quello comune di realizzare un teatro inteso come “vita
potenziata”. Si tratta semplicemente di saperla cogliere, questa
vita, attraverso le infinite possibilità espressive del canto
inteso come espressione del vissuto e del pensiero che lo
alimentano.
Paolo Gallarati,
curatore del progetto
L’OPERA ITALIANA
Due pagine dal libretto di Camilla ossia il Sotterraneo di Paer (Bologna, 1850):
nel cast (a destra) compare il nome di Rossini nel ruolo del piccolo Adolfo
8 ZANOLINI 1875, p. 8.
Filippo Galli;
Milano, Archivio Storico Ricordi
La cambiale di matrimonio
Vito Priante (Tobia Mill), Julija Samsonova (Fanny), Daniele
Zanfardino (Edoardo Milfort), Giulio Mastrototaro (Slook),
Tomasz Wija (Norton), Francesca Russo Ermolli (Clarina),
Württemberg Philharmonic Orchestra, dir. Christopher
Franklin, Naxos 2011
L’inganno felice
Kenneth Tarver (Bertrando), Corinna Mologni (Isabella),
Lorenzo Regazzo (Tarabotto), Marco Vinco (Batone), Simon
Bailey (Ormondo), Czech Chamber Soloists, Brno, dir.
Alberto Zedda, Naxos 2005
La scala di seta
Teresa Ringholz (Giulia), Alessandro Corbelli (Germano),
Ramón Vargas (Dorvil), Natale De Carolis (Blansac),
Francesca Provvisionato (Lucilla), Fulvio Massa (Dormont),
English Chamber Orchestra, dir. Marcello Viotti, Claves 1999
L’occasione fa il ladro
Elizaveta Martirosyan (Berenice), Fanie Antonelou
(Ernestina), Gianpiero Ruggeri (Don Parmenione), Mauro
Utzeri (Martino), Garðar Thór Cortes (Alberto), Joan Ribalta
(Don Eusebio), Württemberg Philharmonic Orchestra, dir.
Antonino Fogliani, Naxos 2012
Il signor Bruschino, ossia Il figlio per azzardo
Alessandro Codeluppi (Florville), Maurizio Leoni
(Gaudenzio), Elena Rossi (Sofia), Dario Giorgelè (Bruschino),
Antonio Marani (Filiberto), Clara Giangaspero (Marianna),
Massimiliano Barbolini (Bruschino figlio), Vito Martino
(Commissario), I Virtuosi Italiani, dir. Claudio Desderi, Naxos
2004
3 Cfr. SALVAGNO 2016, pp. 232-233. Le affinità professionali fra Pavesi e Rossini
si spiegano anche alla luce di modalità operative condivise, fra le quali trova posto
la figura unificante del librettista veronese.
4 HILLER 1855, pp. 98-99.
5 Carteggio Mayr III, pp. 1-2: 1 (Venezia 15 dicembre 1810, Gaetano Rossi a
Mayr, Brescia).
6 GRLD 1992, pp. 31-32 (Venezia 9 gennaio 1812, Antonio Cera a Anna
Guidarini Rossini, Bologna).
7 Furono censure frequenti in quegli anni, nella supposizione di una invasiva
influenza della musica d’oltralpe sugli operisti italiani: «Il Sig. Maestro Rossini
[…] è ammirabile per aver saputo alla fervida sua fantasia, coll’elaborato suo
studio, conciliar la perfett’armonia di un ammasso di motivi, di contrattempi, di
passaggi di tuono che si succedono l’un l’altro e nel cantabile e nel vibratissimo
istrumentale, ma che talor rendono un po’ lunghetti i pezzi, come lo è anche la
sinfonia» (Giornale dipartimentale dell’Adriatico, 12 maggio 1812, cit. in GIRARDI
2012, p. 15). Simili critiche erano state mosse anche a Pietro Generali, «mai sazio
nel suo giuoco istrumentale» (Quotidiano veneto, 21 giugno 1804). La
sua Isabellaebbe scarso effetto «sebbene non manchi una buona dose di crescendi, e
si succedan i motivi istrumentali a bizzeffe l’un sopra l’altro» (Giornale
dipartimentale dell’Adriatico, 29 dicembre 1812).
8 BEGHELLI 2018b, p. 84; cfr. anche SENICI 2019, pp. 23-30.
Frontespizio del libretto a stampa della prima assoluta della Pietra del paragone
con annotazioni autografe di un entusiasta Giovanni Ricordi;
Milano, Teatro alla Scala, 1812; Milano, Archivio Storico Ricordi
… … …
L’equivoco stravagante
Petia Petrova (Ernestina), Marco di Felice (Gamberotto),
Marco Vinco (Buralicchio), Dario Schmunck (Ermanno),
Monica Minarelli (Rosalia), Eduardo Santamaria (Frontino),
Czech Chamber Choir, Czech Chamber Soloists, Brno, dir.
Alberto Zedda, Naxos 2002
Ciro in Babilonia, ossia La caduta di Baldassare
Riccardo Botta (Baldassare), Anna Rita Gemmabella (Ciro),
Luisa Islam-Ali-Zade (Amira), Maria Soulis (Argene), Wojtek
Gierlach (Zambri), Giorgio Trucco (Arbace), Giovanni
Bellavia (Daniele), ARS Brunensis Chamber Choir,
Württemberg Philharmonic Orchestra, dir. Antonino Fogliani,
Naxos 2004
Demetrio e Polibio
Sofia Mchedlishvili (Lisinga), Victoria Yarovaya (Siveno),
César Arrieta (Eumene), Luca Dall’Amico (Polibio), Camerata
Bach Choir Poznań, Virtuosi Brunensis, dir. Luciano Acocella,
Naxos 2016
La pietra del paragone
Raffaele Costantini (Asdrubale), Anke Herrmann (Fulvia),
Agata Bienkowska (Clarice), Anna-Rita Gemmabella
(Aspasia), Dariusz Machej (Macrobio), Gioacchino Zarrelli
(Pacuvio), Alessandro Codeluppi (Giocondo), Teru Yoshihara
(Fabrizio), Czech Chamber Chorus, Czech Chamber Soloists,
dir. Alessandro De Marchi, Naxos 2004
12 CARNINI 2020b, p. XXVII; cfr. anche HILLER 1855, pp. 78-87, AZEVEDO 1864, pp.
62-64.
13 Lo spiega bene Zedda, anche in riferimento al contributo dell’interprete nella
selezione e nel dosaggio di ornamentazioni originali o meno: «Nel caso di Rossini
sono le sue stesse scelte compositive, basate su iterazioni simmetriche di
microstrutture fortemente caratterizzate e sulla ripetizione frequente di frasi
identiche con identiche parole, a pretendere varianti. Si badi che molte volte si
tratta di spunti vocali impostati su cellule musicali di per sé poco espressive quali
scale, arpeggi, roulades, discese cromatiche, quartine in progressione. Queste
formule, asemantiche per antonomasia, lasciano all’interprete scarse possibilità di
mutare espressione, di variare dinamica e agogica. Non dunque per rispettare una
tradizione soggetta a invecchiare e a trasformarsi si deve ricorrere alla variazione,
ma per ragioni eminentemente espressive, per fornire all’interprete e all’ascoltatore
ulteriori emozioni» (Alberto Zedda, Aspetti della vocalità rossiniana nell’opera
buffa e nella seria, https://www.albertozedda.com/aspetti-della-vocalita-rossiniana-
nellopera-buffa-e-nella-seria, verificato nel maggio 2022).
14 Sul concetto di “ascoltatore implicito” BUTT 2010.
15 Cfr. il Giornale politico del Dipartimento di Roma (23 maggio 1812), cit.
in CARNINI 2020b, p. XXXII.
16 In una lettera alla madre del 29 agosto Rossini sintetizza l’atmosfera conviviale
di quegli incontri, a lui particolarmente gradita: «L’Altro ieri Fui a Pranzo dal Gran
Ministro [dell’Interno] e fui la cara persona della tavola non meno che della musica
che dopo pranzo si fece per Divertimento. [Alessandro] Rolla mi vuol bene come se
fossi suo Figlio» (GRLD 2004, p. 23).
4. Tancredi e L’Italiana in Algeri
Immaterialità e corporeità vis-à-vis
NUMERO CONTENUTI
Tancredi
Ewa Podles (Tancredi), Sumi Jo (Amenaide), Stanford Olsen
(Argirio), Pietro Spagnoli (Orbazzano), Anna Maria di Micco
(Isaura), Lucretia Lendi (Roggiero), Capella Brugensis,
Collegium Instrumentale Brugense, dir. Alberto Zedda, Naxos
1995
La morte di Didone
in Cantatas vol. I, Mariella Devia, Coro Filarmonico e
Orchestra della Scala, dir. Riccardo Chailly, Decca 2015
L’italiana in Algeri
Agnes Baltsa (Isabella), Ruggero Raimondi (Mustafà), Enzo
Dara (Taddeo), Frank Lopardo (Lindoro), Patrizia Pace
(Elvira), Anna Gonda (Zulma), Alessandro Corbelli (Haly),
Konzertvereinigung Wiener Staatsopernchor, Wiener
Philharmoniker, dir. Claudio Abbado, Dg 1989
10 Cfr. I,V e II,VIII, nel senso di innamorato svenevole. Il libretto tuttavia sembra
giocare un po’ coi ruoli maschili e la loro identità. Il comportamento di Taddeo,
“compagno” d’Isabella e suo amante a tempo perso, è quello che più si attaglia alla
figura storica del cicisbeo: ma Taddeo è basso buffo e questo lo rende poco consono
al ruolo, e Isabella non è ancora sposata. Lindoro, tenore, del cicisbeo innamorato
ha il carattere e il profilo vocale, e Isabella lo ama di amore sincero (il che poteva
accadere anche nei confronti del proprio cicisbeo).
11 Il «Pappataci» è un insetto, ma qui come ruffiano o cornuto, in riferimento a
Mustafà e al suo progetto di rifilare la moglie Elvira a Lindoro. Il Vocabolario della
Crusca (terza edizione, 1691) alla voce “Becco” riporta una occorrenza
nella Clizia di Machiavelli (II,v): «O ella in uno anno diventerà puttana, o ella si
morrà di dolore: ma del primo ne sarai tu d’accordo seco, che, per un becco
pappataci, tu sarai desso!».
12 «[MUSTAFÀ] Più volubil d’una foglia / va il mio [“suo” per Tutti gli altri e il
coro] cor di voglia in voglia / delle donne calpestando / le lusinghe e la beltà».
13 GRLD 1992, p. 93.
Luigi Rados, ritratto di Giovan Battista Velluti; Milano, Archivio Storico Ricordi
Aureliano in Palmira
Juan Francisco Gatell (Aureliano), Silvia Dalla Benetta
(Zenobia), Marina Viotti (Arsace), Ana Victória Pitts (Publia),
Xiang Xu (Oraspe), Zhyuan Chen (Licinio), Baurzhan
Anderzhanov (Gran Sacerdote), Camerata Bach Choir Poznán,
Virtuosi Brunensis, dir. José Miguel Pérez-Sierra, Naxos 2018
Egle ed Irene («Non posso, oh Dio, resistere», cantata)
in Rossini da camera, Maria Peters, Adriana Cicogna,
Massimiliano Carraro (pianoforte), Bongiovanni 2013
Il turco in Italia
Cecilia Bartoli (Fiorilla), Alessandro Corbelli (Don Geronio),
Michele Pertusi (Selim), Ramón Vargas (Narciso), Laura
Polverelli (Zaida), Roberto De Candia (Prosdocimo),
Francesco Piccoli (Albazar), Coro e Orchestra del Teatro alla
Scala, dir. Riccardo Chailly, Decca 1998
Sigismondo
Margarita Gritskova (Sigismondo), Maria Aleida (Aldimira),
Kenneth Tarver (Ladislao), Marcell Bakonyi
(Ulderico/Zenovito), Paula Sánchez-Valverde (Anagilda),
César Arrieta (Radoski), Camerata Bach Choir Poznań,
Virtuosi Brunensis, dir. Antonino Fogliani, Naxos 2016
2 Nel corso dell’Ottocento fino agli albori del nuovo secolo, i castrati
continuarono a operare nelle cappelle ecclesiastiche. Fra gli artisti ancora in attività
Domenico Mustafà, Pasquale Meniconi, Giuseppe Ritarossi, Giosafat Anselmo
Vissani, Giovanni Cesari, Vincenzo Sebastianelli, Domenico Salvatori, Alessandro
Moreschi (la lista è proposta e commentata in FELDMAN 2015, p. 260; vedi
anche RICE 2015). Va ricordato inoltre che, a inizio Ottocento, alcune delle migliori
cantanti di nuova generazione come la Pisaroni e la Boccabadati furono allieve di
castrati e ne raccolsero l’eredità.
3 Sull’episodio e le recensioni locali RAGNI 2012, vol. I, pp. 78-81.
4 Il corriere milanese, 28 dicembre 1813, cit. in CARNINI 2019, p. XXX.
11 MILA 1968.
19Sigismondo, melo-dramma serio in due atti da rappresentarsi nel Gran Teatro della
18 GRLD 2000, pp. 14-15 (Parigi 21-22 ottobre 1826, Alessandro Micheroux a
Giuditta Pasta).
19 GRLD 2004, p. 98.
per te quest’anima
Caro
prova soavi palpiti,
che esprimere non sa.
Riemerge in questa trasfusione da un’opera all’altra una
concezione antica del teatro musicale, prioritariamente
concepito per allietare lo spirito e per ribadire alla maniera
settecentesca uno statu quo: dal teatro non si doveva uscire
diversi da come si era entrati. La Restaurazione si riconosce in
questo caso non nell’opera rossiniana, bensì nei suoi
successivi accomodamenti.
Ma anche questo genere di edulcorazione ebbe vita breve.
Negli anni trenta – anni di svolta in direzione di un teatro
musicale compiutamente romantico – l’epilogo di Otello, se fu
rimaneggiato, lo fu per rendere ancora più marcato l’omicidio
finale; in alcune messinscene Otello sopravvive a fianco del
cadavere, in altre si suicida pressoché in simultanea lontano
dagli occhi dei restanti personaggi, che non si presentano più
in scena. La soppressione delle battute finali sembra essere
stata concepita per la Scala nella primavera del 1834; fu poi
ripresa anche in altri teatri più o meno nella stessa forma.
Questa la versione scaligera del carnevale 1845:17
DESDEMONA Uccidimi… ti affretta,
Saziati alfin, crudel!
OTELLO Si compia la vendetta
(la prende, la spinge sul letto, e nell’impugnare il
ferro, Desdemona sviene. Egli vibra il colpo).
DESDEMONA Ahimè…
OTELLO Mori, infedel! (Otello si allontana dal letto nel
massimo disordine e s’uccide)
FINE
Antonio Basoli, bozzetto per La gazza ladra, dalla Collezione di Scene Teatrali,
Bologna 1819; Milano, Archivio Storico Ricordi
Andante
,
6
/
8
Alleg
ro,
4/4
[refrain
del
rondò]
[epis
odio
]
Partitura autografa della Sinfonia della Gazza ladra (prime quattro battute);
Milano, Archivio Storico Ricordi
5 «Je suis bien persuadé que si les Anglais peuvent observer tranquillement les
manœuvres d’un pareil monstre sur la scène, les Français ne pourroient jamais un
moment y souffrir sa présence, encore moins l’y voir développer toute l’étendue et
toute la profondeur de sa scélératesse» («Sono convinto che se gli inglesi possono
osservare in piena tranquillità le manovre di un tale mostro sul palcoscenico, i
francesi non potrebbero neppure per un momento sopportare la sua presenza, tanto
meno vederlo sviluppare tutta la portata e la profondità della sua
scelleratezza», Othello ou le more de Venise, tragédie; par le citoyen Ducis, André, Paris s.d., p. V).
6 Gazzetta privilegiata di Venezia, 24 febbraio 1818, p. 3.
12 ’
Otello, ossia L , Casali, Venezia (San Benedetto,
africano di Venezia, dramma tragico per musica
15 Otello ossia L’affricano di Venezia, dramma per musica, Montanari, Faenza, pp. 1-2.
16 Otello o sia Il moro di Venezia, dramma per musica, Puccinelli, Roma, pp. 33-35 (Teatro di Torre
Argentina, carnevale 1820). La versione romana, munita di lieto fine, può essere
ascoltata in disco con la direzione di David Parry (Opera Rara Orc 18).
17 Otello ossia Il moro di Venezia, dramma per musica , Truffi, Milano, p. 28 (Teatro alla Scala,
carnevale 1845).
18 Cfr. Alberto Cametti, Un poeta melodrammatico romano. Appunti e notizie in gran parte inedite sopra Jacopo Ferretti e i
(Milano 1897); si cita qui dalla trascrizione del documento originale
musicisti del suo tempo
Armida
Gregory Kunde (Rinaldo), Renée Fleming (Armida), Bruce
Fowler (Carlo), Donald Kaasch (Goffredo), Carlo Bosi
(Eustazio), Jeffrey Francis (Gernando), Iorio Zennaro
(Ubaldo), Ildebrando D’Arcangelo (Idradote), Sergey
Zadvorny (Astarotte), Coro e Orchestra del Teatro Comunale
di Bologna, dir. Daniele Gatti, Sony 2009
Adelaide di Borgogna
Margarita Gritskova (Ottone), Ekaterina Sadovnikova
(Adelaide), Baurzhan Anderzhanov (Berengario), Miriam
Zubieta (Eurice), Gheorghe Vlad (Adelberto), Yasushi
Watanabe (Iroldo), Cornelius Lewenberg (Ernesto), Camerata
Bach Choir Poznań, Virtuosi Brunensis, dir. Luciano Acocella,
Naxos 2017
Mosè in Egitto
Lorenzo Regazzo (Mosè), Akie Amou (Elcia), Wojtek
Gierlach (Faraone), Filippo Adami (Osiride), Rossella
Bevacqua (Amaltea), Giorgio Trucco (Aronne), Karen
Bandelow (Amenofi) Giuseppe Fedeli (Mambre), Coro di San
Pietro a Majella (Napoli), Württemberg Philharmonic
Orchestra, dir. Antonino Fogliani, Naxos 2007
Ermione
Carmen Giannattasio (Ermione), Patricia Bardon
(Andromaca), Paul Nilon (Pirro), Colin Lee (Oreste), Bülent
Bezdüz (Pilade), Graeme Broadbent (Fenicio), Rebecca
Bottone (Cleone), Victoria Simmonds (Cefisa), Loïc Félix
(Attalo), Geoffrey Mitchell Choir, London Philharmonic
Orchestra, dir. David Parry, Opera Rara 2010
3 L’inaugurazione del nuovo San Carlo era stata solennizzata il 12 gennaio con Il
sogno di Partenope, dramma allegorico di Urbano Lampredi con musica di Mayr.
Subito dopo, il 18 gennaio, fu allestita una ripresa di Otello e, dopo alcune altre
opere, il 25 febbraio apparve nuovamenteElisabetta regina d’Inghilterra.
Complessivamente la riapertura del maggiore teatro fu celebrata fino alla stagione
estiva con un’ampia scelta di titoli e di autori rappresentativi della tradizione
napoletana (Carafa, P.C. Guglielmi, Mayr, persino il Cimarosa degli Orazi e i
Curiazi, il 12 giugno) con l’aggiunta di qualche outsider (il carneade Saccenti,
Soliva) e di altri nomi di rilevanza internazionale come Paer, Sacchini, Winter,
nonché, prima di Armida, dei due titoli partenopei al momento più noti di Rossini.
4 Gazzetta privilegiata di Venezia, 9 novembre 1818, p. 3.
Incisione da Birket Foster e John Gilbert per The Lady of the Lake,
di Sir Walter Scott, pubblicata a Londra e Edimburgo da A. & C. Black nel 1891
6 Giacomo Leopardi a Carlo Leopardi (Recanati), anche in GRLD 1996, pp. 113-
116 (Roma, 5 febbraio 1823).
7 VARESE 1832, pp. V-VI.
4 GRLD 1992, p. 411 (Napoli, 24 febbraio 1820, Carlo Carafa di Noja a Ferdinando
Guicciardini, Lucca).
5 RAGNI 2012, vol. I, p. 453.
14 ZANOLINI 1875, p. 284. Rossini riprenderà questi stessi argomenti in una delle
sue lettere più tarde (26 agosto 1868), al critico musicale Filippo Filippi
(cfr. MAZZATINTI-MANIS 1902, pp. 330-333).
15 ZANOLINI 1875, p. 288.
vol. I, p. 290.
35 HILLER 1855, pp. 106-107.
36 Cit. in DAHLHAUS 1987, p. 13.
Semiramide
Myrtò Papatanasiu (Semiramide), Ann Hallenberg (Arsace),
Josef Wagner (Assur), Robert McPherson (Idreno), Igor Bakan
(Oroe), Julianne Gearhart (Azema), Eduardo Santamaria
(Mitrane), Charles Dekeyser (Ombra di Nino), Symphony
Orchestra and Chorus of Vlaamse Opera Antwerp/Ghent, dir.
Alberto Zedda, Dynamic 2013
18 GRLD 1996, pp. 117-118 (Venezia, 7 febbraio 1823, Vittore Gradenigo a Luigi
de Kübeck).
19 GRLD 1996, p. 124 (Venezia, 21 febbraio 1823, Luigi de Kübeck al
governatore delle Provincie Venete).
20 GRLD 1996, p. 126 (Venezia, 23 febbraio 1823, Vittore Gradenigo a Luigi de
Kübeck).
21 La recensione è riprodotta e commentata in GOSSETT-ZEDDA 2001, pp. XXXVIII-
XLI.
25 Vedi il caso della scena e aria di Arsace in II,IV (N. 9), nel commento di DELLA
SETA 1993, pp. 83-84.
12. Mediazione e autorappresentazione
nei primi anni parigini
1823-28
8 GRLD 1996, pp. 195-196 (Parigi, 1º dicembre 1823, Progetto di contratto tra
Rossini e il Governo francese).
9 Cfr. il resoconto di John Ebers, amministratore del King’s Theater, in EBERS
1828, pp. 205-230.
10 GRLD 1996 p. 277 (Ginevra, 22 settembre 1824).
Edgar Degas, La lezione di danza, 1871; Metropolitan Museum of Arts, New York
Guillaume Tell
Andrew Foster-Williams (Tell), Michael Spyres (Arnold),
Nahuel Di Pierro (Walther Fürst/Melchthal), Tara Stafford
(Jemmy), Raffaele Facciolà (Gesler), Giulio Pelligra
(Rodolphe), Artavazd Sargsyan (Ruodi), Marco Filippo
Romano (Leuthold/Un chasseur), Judith Howarth (Mathilde),
Alessandra Volpe (Hedwige), Camerata Bach Choir Poznań,
Virtuosi Brunensis, dir. Antonino Fogliani, Naxos 2015
Les Soirées musicales
Valentina Varriale, Monica Carletti, Giulio Pelligra, Salvatore
Grigoli, Marco Sollini (piano), Urania 2018
13. «Senza punto pensare a risvegliarne l’ardore»
1 La dettagliata cronistoria degli eventi pesaresi in Feste 1864.
6 «Sì, verrà il momento in cui, quando l’immagine dei vecchi abusi e della
schiavitù si presenterà davanti ai nostri occhi, volentieri coglieremo quell’istante
per applaudire noi stessi per aver spezzato le catene con le quali nessun potere
umano può ora opprimerci» («Avertissement» inGuillaume Tell, drame en trois
actes en prose et en vers; par le Citoyen Sedaine. Musiqué du Citoyen Gretry.
Représenté, au mois de Mars 1791, sur le ci-devant Théâtre Italien, Paris, Maradan,
Seconde année de la République Françoise).
7 Vedi COREA 2021, pp. 156-160. La versione di Henry fu data anche a Vienna nel
1810 e venne rivista dall’autore per la Scala ancora nel 1833.
8 GRLD 2000, pp. 369-370; in una lettera al conte di Neipperg, il 24 ottobre
Rossini rinunziò anche a modificare Bianca e Falliero per l’apertura del Ducale:
«Qualunque Spartito meno il Guillaume Tell sarebbe indegno di figurare in una
circostanza si brillante per La mia Patria» (GRLD2000, pp. 410-411).
9 GRLD 2000, p. 387.
Isabella Colbran
ritratta da Johann Baptist Reiter (1835 circa)
Robert Bruce
Nicolas Rivenq (Robert Bruce), Iano Tamar (Marie), Simon
Edwards (Arthur), Davide Cicchetti (Edouard II),
Massimiliano Chiarolla (Douglas-le-noir), Inga Balabanova
(Nelly), Ramaz Chikviladze (Morton), Piero Naviglio
(Dickson/Un barde), Tiziana Portoghese (Un page), Bratislava
Chamber Choir, Orchestra Internazionale d’Italia, dir. Paolo
Arrivabeni, Dynamic 2003
Stabat mater,
Anna Netrebko, Joyce DiDonato, Lawrence Brownlee,
Ildebrando D’Arcangelo, Coro e Orchestra dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia, dir. Antonio Pappano, Warner
Classic 2010
Giovanna d’Arco
in Rossini Recital, Cecilia Bartoli, Charles Spencer
(Pianoforte), Decca 1991
Cantata in onore del Sommo Pontefice Pio IX
in Cantatas, vol. I, Mariella Devia, Paul Kelly, Francesco
Piccoli, Michele Pertusi, Coro Filarmonico e Orchestra della
Scala, dir. Riccardo Chailly, Decca 2015
Tantum Ergo
in Messa di Gloria/ Tantum Ergo, William Matteuzzi, Mario
Zeffiri, Czech Chamber Choir, Virtuosi di Praga, dir. Herbert
Handt, Hänssler Classic 2000
Petite Messe solennelle
Sandrine Piau, José Maria Lo Monaco, Edgardo Rocha,
Christian Senn, Francesco Corti (pianoforte), Cristiano Gaudio
(pianoforte), Deniel Perer (harmonium), Coro Ghislieri, dir.
Giulio Prandi, Arcana 2021
Hymne à Napoléon III et à son vaillant peuple
in Rossini Discoveries, Orchestra Sinfonica di Milano
Giuseppe Verdi, dir. Riccardo Chailly, Decca 2002
Péchés de vieillesse
voll. I-XIV, Alessandro Marangoni (pianoforte) e altri interpreti,
Naxos 2018-18 (13 CD)
9 Vedi la lettera di Rosario Bellini a Rossini in GRLD 2016, pp. 779-781 (29
ottobre 1835), anche nel commento di RADICIOTTI 1927-29, vol. II, pp. 180-181.
10 RADICIOTTI 1927-29, vol. II, p. 286.
11 «Sono per natura egoista e ho un tale disprezzo per l’umanità che voglio
pensare solo a me, a me, a me, sempre a me» (RAGNI 2012, vol. I, p. 650, n. 8).
12 Cfr. RAGNI 2012, vol. I, p. 655.
17 Gazzetta musicale di Milano, nn. 11-12, 13 e 20 marzo 1842, pp. 41-42 e 47-
49.
18 Gazzetta musicale di Milano, n. 11, 13 marzo 1842, p. 41.
20 Cfr. rispettivamente RAGNI 2012, vol. II, p. 670 e VATIELLI 1918, p. 210. La
supposta avarizia di Rossini fu oggetto di feroci censure anche da parte del letterato
e umorista tedesco Eduard Oettinger (OETTINGER 1851, vol. II, p. 261; cfr.
ancora RAGNI 2012, vol. II, pp. 670-1).
21 FABRI SCARPELLINI 1847, p. 8.
22 Cit. in FABRI SCARPELLINI 1847, p. 6 (6 agosto 1846, lettera di Rossini a Spada,
da Bologna).
23 Testimonianze sui due episodi in FABBRI 2001, pp. 85-87 e 91-93.
L’Archivio Ricordi
è una cattedrale della musica,
un’opera unica al mondo.
LUCIANO BERIO
La gazza ladra
La scala di seta
Le Comte Ory
Juan Diego Floréz (Le Comte Ory) e Stéphane Degout (Raimbaud)
Metropolitan Opera, New York 2011; regia di Bartlett Sher
© Marty Sohl/Metropolitan Opera
Moïse et Pharaon
Otello
Cecilia Bartoli (Desdemona) e Liliana Nikiteanu (Emilia)
Opern Haus, Zurigo 2012; regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier
© Hans Joerg Michel
Guillaume Tell
La Cenerentola
Teatro dell’Opera, Roma 2016; regia di Emma Dante
© Yasuko Kageyama/Teatro dell’Opera
Il barbiere di Siviglia