Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                

Weber

Scarica in formato pptx, pdf o txt
Scarica in formato pptx, pdf o txt
Sei sulla pagina 1di 21

Max Weber: Le origini del

capitalismo moderno
Chi era Max Weber?
- Un sociologo tedesco (1864-1920),
considerato uno dei fondatori della
sociologia (con Durkheim, Simmel,
Marx).
- Ha scritto L’etica protestante e lo
spirito del capitalismo (1904-06),
Economia e Società (1922).
Max Weber
• Per comprendere lo sviluppo del Capitalismo Moderno, perché questa
particolare forma di organizzazione sociale si è sviluppata originariamente in
Occidente, non ci si può limitare a prendere in esame la dotazione di risorse
naturali o il capitale disponibile, trattando come invariante l’attitudine
imprenditoriale, ovvero la capacità dei soggetti di creare nuove risorse.
• Per Weber l’attività imprenditoriale non è una costante, ma una variabile che
dipende dal contesto istituzionale in cui i soggetti sono inseriti.
• Interesse fondamentale di Weber era guardare al complesso di condizioni
culturali e istituzionali (NON economiche) legate alle origini del Capitalismo
occidentale.
• Un aspetto rilevante di Weber fu mostrare la relazione tra istituzioni
economiche e le più allargate istituzioni sociali e in particolare religiose
(L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-06)
Weber (1864-1920): Lo spirito capitalistico
Orientamento economico tradizionale Spirito del capitalismo

Profitto non giustificato dal punto di vista etico, ma Profitto non solo è tollerato ma sollecitato sul piano
tollerato. La ricerca avviene con gli estranei alla etico.
comunità, stranieri;

Acquisività nel commercio, nella guerra, nella Ricerca del profitto basata sul calcolo razionale del
pirateria («capitalismo d’avventura») ma non nella rendimento del capitale, nella sfera della produzione;
sfera della produzione governata da routine
tradizionali
Max Weber (1864-1920): l’origine dello «spirito
capitalistico»
• Come si formano gli orientamenti culturali favorevoli alla
crescita imprenditoriale?
Influenza della religione protestante sulla diffusione di
un’etica economica che alimenta «lo spirito del capitalismo»
(Etica protestante e lo spirito del capitalismo 1904-05; Le sette
protestanti e lo spirito capitalistico, 1906)
Ruolo delle città. Attraverso quali meccanismi culturali ed
istituzionali il contesto urbano favorisce lo sviluppo di una
imprenditorialità capitalistica (Storia economica)
Weber (1864-1920): Le origini del capitalismo e l’etica economica protestante

• La diffusione dello spirito capitalistico è una conseguenza


«inintenzionale» dell’etica economica del protestantesimo (calvinismo)
• Idea di predestinazione nel credo calvinista
• Consigli: considerarsi eletto e respingere ogni dubbio in proposito ed
impegnarsi nel lavoro professionale come mezzo principale per
rafforzare la fiducia nella condizione di eletto.
• L’idea di predestinazione genera angoscia e bisogno di rassicurazione. Il
credente, d’altra parte, deve comportarsi se fosse eletto e deve
impegnarsi in modo rigoroso con il proprio lavoro. Il successo nel lavoro
finisce allora per essere interpretato come un segno di elezione e ciò
spinge ad impegnarsi ancor di più per mantenere e rafforzare la propria
condizione.
Weber (1864-1920): Lo spirito capitalistico
• Lo spirito capitalista è caratterizzato dal dovere etico della ricerca del
profitto dell’impiego produttivo del capitale. Mentre condanna il
consumo di lusso e piaceri. Le stesse prescrizioni le troviamo nell’etica
protestante: la ricerca delle ricchezza per essere ricchi. Era
condannato il possesso in quanto tale come tentazione. L’uso della
ricchezza per soddisfare piaceri materiali. Scoraggiava il consumo e
l’attaccamento ai beni esteriori.
Weber: Il capitalismo moderno
Il capitalismo moderno è «una forma di organizzazione economica che consente il soddisfacimento
dei bisogni attraverso imprese private che producono beni per il mercato sulla base di un calcolo di
redditività del capitale da investire (cioè delle aspettative di profitto), e che impiegano forza lavo­ro
salariata formalmente libera» (Economia e Società, Cap. IV). Per Weber sono tre, quindi, gli
elementi cruciali per distinguere il Capitalismo Moderno sia da forme di organizzazione non
capitalistica che da altri tipi di capitalismo:
• Il primo è il SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI TRAMITE IL MERCATO, che distingue il capitalismo
moderno dall’«economia domestica», in cui la produzione di beni è volta in misura pre­valente
all’autoconsumo, ovvero alla copertura del fabbisogno di una fami­glia o di una comunità locale;
• Il secondo è la RAZIONALIZZAZIONE DEL CALCOLO DEL CAPITALE grazie ad accorgimenti
contabili e or­ganizzativi (come la tenuta razionale dei conti e la separazione giuridica tra impresa
e patrimonio familiare dell’imprenditore). Questa è a sua volta favorita, sempre secondo Weber,
da una terza condizione, assente nell’economia domestica e nel capitalismo tradi­zionale:
• L’ORGANIZZAZIONE RAZIONALE DEL LAVORO SALARIATO FORMALMENTE LIBERO: solo sulla
base del lavoro libero (governato da accordi salariali) è, infatti, possibile un calcolo razionale del
capitale.
Weber (1864-1920): Il capitalismo moderno

I presupposti del capitalismo moderno:


1. L’appropriazione dei mezzi di produzione;
2. La libertà di mercato;
3. La forza di lavoro libera;
4. L’uso della tecnica razionale;
5. La commercializzazione dell’economia (azioni, titoli di credito, la
borsa);
6. Diritto razionale.
Weber (1864-1920): Lo sviluppo del capitalismo moderno

Condizioni specificamente occidentali del capitalismo moderno


Carattere Condizioni Impatto della
tradizione religiosa

A. Culturale - Etica economica Diretto

B. Istituzionale - La città occidentale Indiretto


- Lo stato razionale
- La scienza razionale
Weber (1864-1920): L’etica economica e la religione
• ètica s. f. [dal lat. ethĭca, gr. ἠϑικά, neutro pl. dell’agg. ἠϑικός: v. etico1]. – Nel linguaggio filos., ogni
dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo, soprattutto in quanto
intenda indicare quale sia il vero bene e quali i mezzi atti a conseguirlo, quali siano i doveri morali
verso sé stessi e verso gli altri, e quali i criterî per giudicare sulla moralità delle azioni
umane: e. socratica, e. edonistica, e. kantiana, e. utilitaristica, e. nietzschiana; Etica
Nicomachea e Etica Eudemea, titoli di due opere morali di Aristotele. In senso più ampio, complesso
di norme morali e di costume che identificano un preciso comportamento nella vita di relazione con
riferimento a particolari situazioni storiche: e. greca, e. cristiana; e. protestante, quella che,
secondo le tesi del sociologo tedesco Max Weber (1864-1920), avrebbe informato in Europa lo
spirito del capitalismo dopo il 16° sec. nei paesi protestanti, o fra le sètte protestanti all’interno dei
paesi cattolici (si tratterebbe di un’etica razionalistica che assegna fini essenzialmente mondani,
quali l’impegno, il lavoro, la riuscita, e soprattutto l’accumulazione metodica della ricchezza). In
partic., e. professionale, l’insieme dei doveri strettamente inerenti alle attività professionali svolte
nella società.
Weber (1864-1920): L’etica economica e la religione
• Weber nella sua ricerca sul protestantesimo arriva alla conclusione che vi è uno stretto
rapporto tra lo sviluppo del capitalismo moderno e l'etica economica del protestantesimo. A
questa conclusione giungeva anche per via negativa, mostrando negli studi sull'etica
economica delle religioni universali (confucianesimo, taoismo, induismo) come in
nessun'altra civiltà che non fosse l'Occidente moderno si sia verificata una correlazione come
quella che si è stabilita tra etica protestante e mentalità capitalistica.

• L’avvento delle grandi religioni (confucianesimo, buddismo, etica greca, ebraismo,


cattolicesimo, islamismo) nel V secolo a.C. ha due importanti conseguenze:
 Con­tribuiscono alla riduzione dell’influenza della magia (demagizzazione), ponendo quindi i
presupposti per una spiegazione razionale del mondo na­turale sulla quale potrà crescere la
scienza e la tecnica;
 In secondo luogo, esse, tendendo al monopolio del rapporto con le divinità e, considerando le
proprie come le uniche degne di venerazione, sono più universalistiche delle religioni
primitive a connotazione magica. Queste ultime erano, infatti, confinate ai gruppi sociali
ristretti (famiglia, tri­bù, stirpe), ciascuno dei quali con le proprie divinità.
Weber (1864-1920): L’etica economica e la religione
• superamento del dualismo etico, ovvero di quella doppia morale
legata all’esistenza di:
• Un’ETICA INTER­NA, valida per i membri della famiglia, del gruppo parentale,
della tribù, che esclude il perseguimento del profitto e si basa invece sulla
reciprocità, l’aiuto fraterno, il prestito gratuito, e
• Un’ETICA ESTERNA, da applicarsi nei confronti degli estranei alla solidarietà
primaria, sancita religiosamente, che prevede inve­ce la possibilità di ricercare il
profitto nelle transazioni economiche senza alcun vincolo etico.
• Per Weber il superamento del dualismo etico, tipico del tradizionalismo, è
necessario per lo sviluppo del capitalismo.
Weber (1864-1920): L’etica economica e la religione
• Non tutte le religioni contribuiscono però allo stesso modo al processo di riduzione
della magia e del dualismo etico. Ciò si può comprendere se si tiene conto che
esistono due tipi essenziali di profezia:
 Quella esemplare, ove il profeta non si presenta come mediatore di Dio, ma indica con
l’esempio la via della salvezza e non pretende obbedienza dalle masse;
 Quella etica, tipica dell’ebraismo e del cristianesimo, nella quale il profeta si presenta come
mandato da Dio a predicare dei comandamenti per i quali richiede a tutti (intellettuali e
masse) obbedienza come un dovere morale. Solo seguendo l’etica prescritta si può
accedere alla salvezza nell’aldilà.
• L’ebraismo e cattolicesimo presentano ancora dei limiti riguardo al superamento
della demagizzazione e del dualismo etico (confessione, sacramenti)
• Con la Riforma, in particolare il Calvinisimo, vengono superati la demagizzazione e il
dualismo etico
Max Weber (1864- 1920): Il ruolo delle città nello sviluppo del capitalismo moderno
Nordest: Grandi proprietà
fondiarie e coltivazioni
estensive di grano,
barbabietola, patate

Sud e Ovest: Piccola


proprietà contadina e
coltivazioni più diversificate

Come si possono spiegare queste differenze territoriali di


sviluppo economico?
Max Weber (1864- 1920): Il ruolo delle città nello sviluppo del
capitalismo moderno
• All’inizio dell’800, con l’abolizione degli obblighi feudali, le aree seguirono
due percorsi distinti:
• Nel Sud e nell’Ovest la terra fini nelle mani dei contadini, mentre nell’est
rimase in mano ai proprietari fondiari che gestirono le tenute con lavoro
libero (salariato).
• Nel sud e nell’ovest si crearono le condizioni per lo sviluppo della piccola e
media impresa. Perché questo non accadde anche ad est?
• La differenza di urbanizzazione tra le due aree. Un tessuto urbano più
debole ad Est rispetto alla rete urbana più fitta a Sud ed Ovest
• Per Weber il ruolo delle città nello sviluppo economico e fondamentale. La
presenza più debole del tessuto urbano dell’est rispetto a quello del sud e
dell’ovest ha avuto conseguenza sui diversi percorsi di sviluppo. Per Weber
le città hanno esercitato una influenza su fattore fondamentale per lo
sviluppo economico: l’imprenditorialità .
Max Weber (1864- 1920): Implicazioni teoriche delle prime ricerche
Considerazioni teoriche, due posizioni teoriche:
 Se si vogliono comprendere le differenze territoriali basta prendere
in esame la dotazione di risorse naturali o il capitale disponibile,
trattando come invariabile la capacità imprenditoriale, cioè la capacità
dei soggetti di combinare efficacemente le risorse (Economia,
Marxismo)
Weber: L’attività imprenditoriale non è considerata una costante ma
una variabile dipendente dal contesto istituzionale in cui i soggetti
sono inseriti.
 Solo un quadro istituzionale e culturale appropriato che sostiene
l’imprenditorialità può generare lo sviluppo economico.
Max Weber (1864-1920): La città occidentale
• Nel medioevo la città diventa comunità politica autonoma
che doveva trovare i mezzi di sussistenza
• Status giuridico libero dei cittadini
• Difesa militare con coinvolgimento di tutti
• Nascita dei mercanti imprenditori
Max Weber (1864-1920): Lo stato razionale

• Il diritto razionale si afferma solo in Occidente dove lo stato


svolge due funzioni (stato razionale e non patrimoniale)
- Si fonda su un ordinamento giuridico che regola le modalità di
accesso al potere politico e al suo esercizio
- Si avvale di un corpo di funzionari specializzati e regolati da
leggi di reclutamento
- Avoca a sé il monopolio della violenza
Max Weber (1864-1920): La scienza razionale

• Orientamento a studiare la realtà con metodo


scientifico (verificabilità, generalizzazione, presupposti
teorici, metodo conseguente, obiettivi)
Max Weber (1864-1920): Rischi per il capitalismo

• Pericolo di capitalismo politico tradizionale


• Controllo burocratico sulla società

Potrebbero piacerti anche