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Ida Di Benedetto: differenze tra le versioni

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Versione delle 15:18, 24 mar 2014

Ida Di Benedetto - Ritratto di Augusto De Luca

Ida Di Benedetto (Napoli, 3 giugno 1945[1]) è un'attrice e produttrice cinematografica italiana.

Biografia

Dopo una buona carriera teatrale e un piccolo ruolo marginale nel poliziottesco A tutte le auto della polizia, debutta ufficialmente e con successo nel 1977 nel film Fontamara di Carlo Lizzani seguito l'anno successivo dal film di Werner Schroeter, Nel regno di Napoli per il quale reciterà anche in Palermo or Wolfsburg del 1980. Notata, proprio grazie ai due film di Schroeter, da Salvatore Piscicelli, da sempre ammiratore del cinema tedesco, viene scelta come protagonista di Immacolata e Concetta, l'altra gelosia, film d'esordio del regista napoletano (1980), vincendo il prestigioso Nastro d'argento come "Miglior attrice protagonista".

Con gli anni si specializza in ruoli di donne passionarie e sensuali alternando commedie (Più bello di così si muore di Pasquale Festa Campanile e Testa o croce di Nanni Loy) a sceneggiate (la trilogia al fianco di Mario Merola con i film Giuramento, Tradimento e Guapparia). Presente in quasi tutti i film di Piscicelli (Blues metropolitano, Regina, Quartetto e Alla fine della notte), Ida Di Benedetto collabora spesso con il regista siciliano Aurelio Grimaldi come protagonista nel crudo Le buttane e nel pasoliniano Rosa Funzeca.

Per la televisione ha recitato nella miniserie Morte di una strega del 1995, nella soap opera Un posto al sole con il personaggio di Federica Palladini dal 1996 al 1998, nella fiction Il bello delle donne 2 nel ruolo di Esmeralda De Santis e in altre come ad esempio Madre come te. Nel 2001 è protagonista, accanto a Massimo Ranieri del film Fondali notturni, un originale mix di teatro e cinema rivelatosi un flop.

La Di Benedetto ha fondato con la figlia Stefania Bifano la casa di produzione cinematografica Titania Produzioni. Dal 1995 è la compagna di Giuliano Urbani, Ministro per i Beni e le Attività Culturali dal 20012005; la relazione è stata resa pubblica dalla coppia nel 2005[2]. Il fatto che la Titania Produzioni abbia ricevuto finanziamenti pubblici per 7 milioni di euro per la realizzazione di quattro film negli anni in cui Urbani era ministro della cultura (tra il 2001 e il 2005)[3], spesso concessi in tempi molto rapidi rispetto alla norma, ha suscitato le dure critiche di Vittorio Sgarbi e Gabriella Carlucci, come Urbani esponenti di Forza Italia attivi sulle tematiche culturali[4].

Relativamente a tale vicenda il nome della Di Benedetto compare anche nelle intercettazioni riguardanti Agostino Saccà di cui ha parlato il settimanale L'Espresso nel giugno del 2008; secondo tale fonte il 18 giugno del 2007 Urbani avrebbe chiamato Saccà per far pressione per far partire la miniserie Angelica, prodotta della sua compagna[5]. Nel 2012 le viene assegnato il premio Alabarda d'oro per il cinema.

Filmografia parziale

Attrice cinematografica

Attrice televisiva

Produttrice cinematografica

Produttrice televisiva

Premi e candidature

David di Donatello
Anno Titolo Categoria Risultato
1981 Camera d'albergo Migliore attrice non protagonista Vincitore/trice
1985 Pizza Connection Migliore attrice non protagonista Candidato/a
Nastro d'argento
Anno Titolo Categoria Risultato
1980 Immacolata e Concetta, l'altra gelosia Migliore attrice protagonista Vincitore/trice
1981 Fontamara Migliore attrice non protagonista Vincitore/trice
1986 La ballata di Eva Migliore attrice protagonista Candidato/a
1987 Regina Migliore attrice protagonista Candidato/a
1992 Ferdinando, uomo d'amore Migliore attrice protagonista Candidato/a
2003 Rosa Funzeca Migliore attrice protagonista Candidato/a

Note

  1. ^ Giorgio Dell'Arti, Massimo Parrini, Catalogo dei viventi 2009 - voce Di Benedetto Ida, Venezia, Marsilio Editori, 2008, ISBN 978-88-317-9599-9
  2. ^ Ida Di Benedetto si confessa: "Io e Urbani ci amiamo da 11 anni", La Repubblica, 30 agosto 2005
  3. ^ Fare gli artisti con i soldi degli altri, di Fortunato Simone in "Tempi" num. 41 del 11/10/2007
  4. ^ Puntata di Report, 4 aprile 2004
  5. ^ Per favore Agostino di Marco Lillo, L'Espresso, 26 giugno 2008

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN220564078 · ISNI (EN0000 0003 6044 9662 · SBN RAVV099759 · GND (DE1049268415 · BNE (ESXX5156452 (data) · BNF (FRcb169153343 (data)